Autore Topic: Gazzetta della Sport 29/03/2012  (Letto 933 volte)

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Offline lollapalooza

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Gazzetta della Sport 29/03/2012
« : Giovedì 29 Marzo 2012, 09:30:16 »
Palazzi alza il livello
Ecco Mauri e Brocchi


Convocati i due laziali, Milanetto e Dainelli: nel mirino la gara
contro il Genoa. E si attendono a breve novità dalle Procure


FRANCESCO CENITI
MAURIZIO GALDI
La SerieAnell’uovo di Pasqua. Il lavoro del procuratore Stefano Palazzi punta al cuore dell’inchiesta sul calcioscommesse: dopo decine di audizioni con calciatori di B e Lega Pro e su fatti riferiti ad atti oramai vecchi di parecchimesi, il lavoro si concentra sulla fase due e chiama in causa nomi importanti come Mauri e Brocchi (Lazio), Dainelli (Chievo) e Milanetto (Padova). I primi due sentiti il 12 aprile, 24 ore dopo toccherà agli altri. Non solo, il cerchio si stringe su due gare della massima serie: Lazio-Genoa 4-2 e Lecce-Lazio 2-4. Ma nonostante le dichiarazioni del presidente Figc Abete («deferimenti entro aprile»), siamo ancora all’antipasto. Il vero salto di qualità sarà possibile solo quando Palazzi avrà a disposizione l’ultimo verbale diGervasoni secretato a Cremona e  il doppio interrogatorio di Andrea Masiello (Cremona e Bari).

Sono queste le carte più scottanti che potrebbero dare alla procura federale materiale a sufficienza per incastrare e inchiodare una cinquantina di giocatori tra A e B (molti ancora non sono stati convocati), mettere nei guai diverse società e ridisegnare la classifiche con una valanga di penalizzazioni. Insomma, entro aprile ci saranno di sicuro i primi deferimenti e la procura federale imbastirà un processo,ma a dettare i tempi saranno ancora i movimenti in arrivo a breve da Cremona e Bari (ma c’è anche Napoli). Movimenti annunciati dal capo della Polizia Manganelli e confermati indirettamente dalla Federcalcio, che ha già annunciato di volersi costituire parte civile a Bari (come ha fatto a Cremona). Intanto ieri è continuata la sfilata dei calciatori a Roma.

Benassi L’audizione del portiere del Lecce, Massimiliano Benassi, era la più attesa. Gervasoni aveva parlato di lui in riferimento alla presunta combine di Lecce-Lazio. «Furono corrotti 6 o 7 giocatori del Lecce tra i quali ricordo Benassi e Rosati », aveva fatto mettere a verbale. E sulla Lazio aveva aggiunto: «Ho appreso da Gegic che gli slavi si incontrarono il giorno della partita con Zamperini, che poi li mise in contatto con Mauri della Lazio. Gli slavi si videro anche con Milanetto del Genoa, che a sua volta incontrò altri compagni».

L’avvocato di Benassi, Marco Scognamillo, ha riferito all’uscita: «Abbiamo fatto dichiarazioni esaustive. Massimiliano è serenissimo perché ha potuto dimostrare la sua estraneità ai fatti». Così Benassi: «Sono sereno. Ora penso solo ad allenarmi abbiamo una partita importante».

Sempre ieri sono stati sentiti Alfonso De Lucia, Luca Fiuzzi, Vincenzo Iacopino, Vincenzo Italiano, Juri Tamburini, Andrea Alberti, Gianluca Nicco e i d.s. Giuseppe Magalini, Andrea Iaconi, Fabrizio Lucchesi (l’unico arrivato senza avvocato). Nessuno ha voluto commentare l’incontro con gli 007.

Abete Dicevamo di Abete. Queste le parole del presidente Figc dopo gli ultimi passi di Palazzi: «C’è lamassima attenzione sul calcioscommesse. Presto ci saranno delle audizioni importanti e l’impegno della procura è di procedere ai deferimenti entro la fine di aprile. È un momento complesso e non si esaurirà con l’approfondimento
in corso».



IL PERSONAGGIO IN OCCASIONE DEI PROSSIMI CAMPIONATI EUROPEI UN’ESPERIENZA TOCCANTE PER L’ATTACCANTE DELLA LAZIO

Anche Klose, tedesco-polacco
con la Germania ad Auschwitz


Testimonial migliore non poteva esserci: Miro Klose e la Germania faranno visita ad Auschwitz in occasione degli Europei. Klose il polacco, che i primi otto anni della sua vita li ha passati ad Opole, 140 kmscarsi dal campo di concentramento di Oswiecim—questo il nome in lingua polacca —,luogo dell’atrocità del nazismo durante la Seconda Guerra Mondiale.

Simbolo Il sospirato sì della federazione calcio tedesca è arrivato dopo le polemiche dell’ultimo mese, in seguito al caso del calciatore israeliano Itay Shechter, del Kaiserslautern, vittima di insulti antisemiti dei suoi stessi «tifosi». Non si sa ancora la data della visita: probabile che cada ancora prima dell’inizio degli Europei, considerato che la sede del ritiro della nazionale tedesco è a Danzica, oltre 500 km da Auschwitz. Un’iniziativa che anche altre federazioni stanno pensando di mettere in piedi: è il caso anche dell’Italia, di stanza a Cracovia, 66 km da Auschwitz. Klose è il simbolo perfetto: lui cattolico praticante, che ha scelto la Lazio l’estate scorsa anche perché attratto dalla possibilità di vivere vicino al Vaticano, lui che meno di un mese fa è stato ricevuto da papa Benedetto XVI in udienza privata. Klose il polacco, simbolo di una nazionale che, da Boateng in giù, rappresenta il miglior messaggio possibile a favore dell’integrazione razziale.

Le origini Tutta la vita di Miro  profuma di Polonia. Papà Jozef, calciatore anche lui, emigrò in Francia per cercare fortuna: un giorno giocò anche contro Michel Platini. La madre, Barbara Jez, ha difeso i pali della nazionale di pallamano polacca. E a casa Klose, Miro e la moglie Sylvia parlano polacco, così pure i figli Luan e Noah. Eppure un giorno del 2002, quando ancora vestiva la maglia del Kaiserslautern, Miro disse no al c.t. della Polonia: voleva la Germania. E con la Germania giocherà (anche) gli Europei, con la bandiera tedesca sul petto visiterà  Auschwitz.

Perché sulla voglia di essere protagonista a giugno di Klose non c’è dubbio: se ne sono accorti anche alla Lazio, non è mica un caso che l’attaccante sia scappato in Germania la scorsa settimana, dopo l’infortunio, a farsi visitare da Muller-Wohlfahrt. Il medico della nazionale tedesca gli ha pronosticato—anzi, consigliato— tempi di recupero comodi, per evitare ricadute. Gli Europei non si toccano: Miro è stato chiaro, anche la Lazio lo sa.


Reja è da Champions
Il treno Lazio passa ancora da Parma



Lì il tecnico iniziò l’avventura, lì tornerà sabato: in due anni ha una media punti da podio

È da Champions pure lui. Edy Reja si guarda intorno e si scopre sul podio. Il traguardo lo taglierà sabato: da Parma a Parma, si chiude un cerchio, il suo cerchio. Ottantadue partite di campionato, 1,72 di media punti a partita, una Lazio portata dalla zona retrocessione alla corsa per la Champions League: tra i colleghi solo Conte e Allegri, sulle panchine di Juventus e Milan, hanno fatto meglio di lui.

Numeri Il dato preso in considerazione riguarda gli allenatori dell’attuale Serie A, cioè quelli con cui Reja si confronterà da qui a fine campionato. Non tutti hanno le stesse panchine, dunque è giusto considerare la media punti dei tecnici. Reja è terzo. Tanto per dire: Mazzarri, Guidolin e Luis Enrique, i tre suoi rivali nella volata Champions, sono dietro il tecnico biancoceleste. La classifica ha una data d’inizio ovvia: il 14 febbraio 2010, ovvero la prima panchina laziale di Reja, tornato in Italia dall’Hajduk Spalato. «Per lui parlano i numeri, è difficile fare meglio di così», ha detto sul tecnico Stefano Mauri.

Viaggio fortunato Lotito lo chiamò al capezzale biancoceleste, chiamato a raccogliere i cocci di una squadra andata fuori rotta. «Eravamo con un piede e mezzo in Serie B», amaraccontare il tecnico. Arrivò nel bel mezzo di una forte contestazione. Piombò a Formello dopo una telefonata per chiedere consigli a Delio Rossi, mise in atto una serie di colloqui. E fece fuori Zarate: fu la sua prima scelta, nella trasferta di Parma. La Lazio vinse, nel finale segnò proprio l’argentino, in quella che è stata per lui sempre una partita fortunata: al Tardini il tecnico non ha mai perso in campionato, tre vittorie e un pareggio tra Napoli, Lazio e Vicenza.

Zola inglese? Ma quella di sabato sarà un’altra storia. O forse no. Perché si prospetta un’altra esclusione eccellente in casa Lazio: due anni fa fu Zarate, sabato dovrebbe essere Hernanes a partire dalla panchina. Queste sono le indicazioni filtrate da Formello nelle ultime ore. E il test di ieri pomeriggio a Formello in qualche modo conferma:
Reja ha infatti testato il 4-3-1-2, anche se il 4-2-3-1 resta un’ipotesi percorribile. Reja ci vuole pensare bene. Si  gode il suo podio, punta la Champions e ascolta Gianfranco Zola confessare: «Preferirei tornare ad allenare in Inghilterra». Che sia un segnale di resa davanti a zio Edy?



Mauri e il terzo posto: «Non faremo calcoli»

Non vive un momento sereno, anche per le notizie sul fronte del calcioscommesse. Mauri (insieme a Brocchi) sarà ascoltato dal procuratore Palazzi il 13 aprile. Difficile concentrarsi sul campo, anche se il centrocampista ci prova. E detta le regole per il terzo posto: «L’anno scorso abbiamo fatto troppi calcoli, in alcune fasi ci siamo accontentati, è un errore che non dobbiamo ripetere — ha
detto Mauri a Sky —. Quest’anno vogliamo toglierci lo sfizio della Champions, la vittoria con il Cagliari nonostante una prestazione negativa mi fa pensare positivo. Voglio tornare ad essere protagonista in quella competizione. Klose? È uno dei primi tre calciatori con i quali abbia mai  giocato».



Offline AlenBoksic

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Re:Gazzetta della Sport 29/03/2012
« Risposta #1 : Giovedì 29 Marzo 2012, 09:34:22 »
. La Lazio vinse, nel finale segnò proprio l’argentino, in quella che è stata per lui sempre una partita fortunata: al Tardini il

:priest:
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Offline BobLovati

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Re:Gazzetta della Sport 29/03/2012
« Risposta #2 : Giovedì 29 Marzo 2012, 11:09:15 »
ci vogliono le benedizioni a Parma ? Non basta Reja ?     ;D
Laziale, Ducatista e fiumarolo

Siamo noi fortunati ad essere della Lazio, non la Lazio ad avere noi

“LA MOGLIE DI CESARE DEVE NON SOLO ESSERE ONESTA, MA ANCHE SEMBRARE ONESTA.”

Offline Il frigorifero

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Re:Gazzetta della Sport 29/03/2012
« Risposta #3 : Giovedì 29 Marzo 2012, 11:28:15 »
Mi spiegate perchè, quando si parla di Lazio, diventa sempre " ho sentito dire che un amico di quello zingaro ha detto che uno slavo ha parlato con Mauri...". Vorrei sapere il nome e il cognome di chi ha parlato con Mauri e quando. In sei mesi ancora non lo hanno detto. Grazie.

Ps: Stefano sbaglia totalmente a stare zitto. Peppe Sculli, appena hanno parlato di lui, ha minacciato di spaccare il culo a mensurati. Guarda caso, non si dice più una parola.
"E' NORMALE BATTERE LA ROMA...."  - Senad Lulic  26 - 5 -2013

Offline disabitato

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Re:Gazzetta della Sport 29/03/2012
« Risposta #4 : Giovedì 29 Marzo 2012, 16:43:13 »
non mi tornano i calcoli della media punti...
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Offline foreverlazio

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Re:Gazzetta della Sport 29/03/2012
« Risposta #5 : Giovedì 29 Marzo 2012, 17:32:31 »
ripeto quello che dissi tempo fa a proposito di questa faccenda :vedo avvicinarsi in forma minacciosa l'avatar di  disabitato.
      >:( :( >:( :(
Cari romanisti,in effetti ora possiamo confessarvi che anche lo scorso anno avremmo potuto fare così,ma ... se semo scansati

Offline AlenBoksic

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Re:Gazzetta della Sport 29/03/2012
« Risposta #6 : Venerdì 30 Marzo 2012, 08:03:33 »
Mi spiegate perchè, quando si parla di Lazio, diventa sempre " ho sentito dire che un amico di quello zingaro ha detto che uno slavo ha parlato con Mauri...". Vorrei sapere il nome e il cognome di chi ha parlato con Mauri e quando. In sei mesi ancora non lo hanno detto. Grazie.

È la teoria del cerchiomagico applicata alle indagini
 :D
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Teo

Re:Gazzetta della Sport 29/03/2012
« Risposta #7 : Giovedì 31 Maggio 2012, 20:15:39 »
Ps: Stefano sbaglia totalmente a stare zitto. Peppe Sculli, appena hanno parlato di lui, ha minacciato di spaccare il culo a mensurati. Guarda caso, non si dice più una parola.

No, infatti, nessuno parla più di Sculli. I comunicati risolvono tutto, si sa.