Con me c'era anche il mio babbo.
Talmente atterrito, ai rigori, da aver ceduto: spalle al campo, non ce la faceva a guardare quelli a oltranza. Io invece ero rivolto verso la Sud, quindi vedevo un po' lui un po' la porta.
Al gol di Dabo è stato più facile abbracciarci, visto che eravamo uno di fronte all'altro: in realtà mi sono quasi buttato addosso a lui.

Non dimenticherò mai quei momenti. La vittoria più sofferta che la Lazio mi ha fatto sperimentare dal vivo.