Autore Topic: new york, musica e cultura  (Letto 6763 volte)

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jumpingjackflash

Re:new york, musica e cultura
« Risposta #20 : Giovedì 29 Marzo 2012, 12:33:21 »
 altro gruppetto di quelle parti


Boks XV

Re:new york, musica e cultura
« Risposta #21 : Giovedì 29 Marzo 2012, 14:46:48 »
non conosco mary gauthier

tiè, piagni:



Fish swim
Birds fly
Daddies yell
Mamas cry
Old men
Sit and think
I drink


la trasmetteva per radio Bob Dylan il quale, a New York, ha strappato anche questa canzone



e una delle più belle copertine della storia della musica:



il mio personale omaggio alla Big Apple, dalla voce di uno dei più grandi soul man di sempre:





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Re:new york, musica e cultura
« Risposta #22 : Giovedì 29 Marzo 2012, 18:06:37 »
grazie a tutti per i contributi!

era il mio primo natale dopo la scomparsa di mio padre e seduto nella casa di monteverde, a via fratelli bandiera, misi su i pogues. quando arrivò il turno di questo brano, "fairytale of new york" (peraltro pure un pezzo natalizio), presi la mia ragazza per i fianchi e ballammo. subito dopo il pensiero scivolò su mio padre e forse realizzai per la prima volta che era veramente andato via.



i pogues mi sono sempre piaciuti, ma mi rifiuto di vederli dal vivo, qua a new york, perchè sono troppo invecchiati e non vorrei sporcare il ricordo.
new york e gli irlandesi.
dove vivono gli ultimi veri irlandesi in città? nel queens, propbabilmente, a woodside, zona che ospità una sua parata per san patrizio che poi confluisce nella grande parate sulla 5th avenue. per il resto gli irlandesi sono ovunque, ma nel queens se bazzichi un qualche pub, lungo la linea del 7 train tra woodside e sunnyside, riconosci ancora qualche accento really irish.
la parta è un momento di grande orgoglio cittadino e coinvolge tutti, anche chi non vanta origini nell'isola.



tratto da "il maschio irlandese in atria e all'estero" di joseph o' connor.
nota: l'opera è un insieme di racconti e cronache e il pezzo estratto riguarda la trasferta dei tifosi irlandesi negli stati uniti in occasione del vecchio mondiale di calcio del '94. o'connor si trova ancora dentro l'aeroporto di dublino, prima della partenza.

"vado in fondo a fumare nella saletta e mi trovo seduto accanto ad un bambino di nove anni, il mio incubo peggiore quando devo affrontare un lungo viaggio in aereo. Lui è anche molto sicuro di sè e questo non fa che peggiorare la situazione. "Vado in america" mi dice. considero l'idea di dirgli che ha sbagliato volo e che in realtà sta andando in siberia, ma i suoi genitori sono seduti a fianco oltre il corridoio. "l'irlanda è  forte, vero?" dice. sono d'accordo, l'irlanda è forte.
"ho un fidanzata" dice "e la sposerò quando sono grande". Gli presento le più felici congratulazioni.
"la bacio" dice. gli dico che mi sembra un po' troppo giovane per andare in giro a baciare le ragazze.
"no, che non lo sono" dice lui, "le metti la lingua in bocca ma non scambi la saliva".
mi rendo conto che in questi anni ho sbagliato tutto.
dietro i tifosi stanno cantando "ir-lan-da, ir-lan-da".
è molto presto ma i cori e i canti "ohhh, ahhhh, paul mc graaaath" e "nessuno mai batterà l'irlanda" sono già iniziati.
"di sicuro nessuno mai batterà l'irlanda al bar, cazzo" dice uno.
 
yeah, i heard that dwight wants me fired. it's just the way it is. you know what? i just don't care, i don't give a damn.
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darienzo

Re:new york, musica e cultura
« Risposta #23 : Venerdì 30 Marzo 2012, 18:27:07 »



una stupenda band irlandese di stanza a New York



ritmi in levare e  attitudine celtica...

darienzo

Re:new york, musica e cultura
« Risposta #24 : Venerdì 30 Marzo 2012, 18:29:17 »



il folletto Willie

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Re:new york, musica e cultura
« Risposta #25 : Venerdì 30 Marzo 2012, 22:37:14 »
grazie marchetto, ti voglio bbene.

un pezzo del 2002, con le crolli appena crollate, e gli interpol sfoggiano un video in bianco nero, tutti ben vestiti e con parole piuttosto distaccate. "the subway is a porno" dice paul banks che poi aggiunge "I know you've supported me for a long time, somehow I'm not impressed".

eccovi "NYC", un brano malinconico per una band sempre decisamente poetica.

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Re:new york, musica e cultura
« Risposta #26 : Venerdì 30 Marzo 2012, 23:35:39 »
Se mi ordinassero di smaterializzarmi e mi concedessero l'opportunità di continuare a essere almeno qualcosa, chiederei di essere questo topic.
Se penso a quello che sono, non posso non pensare ai Ramones, ai Talking Heads, a Lou Reed, a New York City Serenade di Bruce (ché solo averla amata mi ripaga dell'esser venuto al mondo), a Mary Gauthier e a tutto quello che dimentico e che sta in queste pagine.
Non so quante volte mi sia commosso leggendo un topic non legato strettamente a qualcosa di Lazio o a qualche fatto di cronaca. Credo di aver pianto leggendo il primo topic dedicato alla morte di Carlo Giuliani. Era luglio, era altrove, era tanto tempo fa.
Che poi a New York non sono mai stato.
Giusto la scorsa estate stavo per andarci. Così, all'improvviso, senza pensarci troppo su, senza pensare alle mille piccole difficoltà di un conto corrente che di correre non sembrava aver voglia e di una vita che la accarezzi perché sa morderti con l'eleganza di un serpente a sonagli.
Poi non se ne fece nulla, perché le cose girano per conto loro e sarà per la prossima volta, magari con una principessa sdentata dietro le spalle. Così era scritto  :)
Vi ringrazio per le emozioni e vi dedico uno dei miei pochi padri extra biologici.



E ancora, vi dedico una notte di giugno di tanti anni fa, col cielo che non diventava mai nero e la fissità dell'estate e il silenzio, l'odore delle traversine e dell'ozono, la danza degli ultimi papaveri alla Stazione di Nuovo Salario. Da via della Serpentara ho sempre visto campagna e ricordi. C'è ancora un bambino da quelle parti. Su una bicicletta blu.
Era estate ma c'era la neve. La stessa della copertina di Freewheelin'. Bel casino la vita, che mischia tutto.
Siamo vivi, però trattenete il respiro. Aspettate che i fantasmi lascino la stanza.

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Offline giamma

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Re:new york, musica e cultura
« Risposta #27 : Sabato 31 Marzo 2012, 00:24:15 »
.......................................................................
Se questa è la tua qualità  di scrittura ti prego di deliziarci il più spesso possibile, grazie.

New Yorker d'adozione sin dagli esordi è Charlyn Marshall in arte Cat Power


L'attrice che vedete in questo frammento di film è Norah Jones (figlia di Ravi Shankar grandissimo musicista e maestro di sitar dei Beatles) e a sua volta New Yorker e cantante.


Con questo brano di Norah si apre il film che ovviamente si svolge a NewYork, il brutto titolo italiano è Un bacio romantico, il film invece è piuttosto buono ed è il primo film in inglese del Cinese Wong Kar Wai l'autore di In the mood for love.
Una bugia fa in tempo a viaggiare per mezzo mondo mentre la verità si sta ancora mettendo le scarpe. (C. H. Spurgeon)

Offline benvolio

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Re:new york, musica e cultura
« Risposta #28 : Sabato 31 Marzo 2012, 00:37:38 »
Questo topic non deve scendere ne' cedere di un centimetro...e' da incorniciare, proteggere, tenere forte sul petto.
Grazie a tutti...;)

Offline Sca

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Re:new york, musica e cultura
« Risposta #29 : Sabato 31 Marzo 2012, 02:08:41 »
Vabbe', finché lavoro la sera/notte cercherò di non farlo scendere 'sto topic  ;)
New York, musica e cultura?
Ecco due eroi piccoli e giganti; hanno incrociato musica e parole, e intendo note e libri, poesie, racconti, articoli. Strade minori del rock ma storie da raccontare. E sono le storie a fare la differenza. Ne sai una?

Il disco è del 1982. Non è una pietra miliare ma è la mia vita. Nel 1982 gli anni '70 ancora non erano finiti. Lo recuperai d'importazione un paio di anni dopo (mi sa che era già di quelli "tagliati"). Di vinile parliamo. E scricchiolava questa canzone nella mia camera un pomeriggio luminoso e tiepido. Divertente pensare che il destino aveva assegnato a questo guaglione cresciuto nel Lower East Side la colonna sonora della mia prima volta. E a pensarci bene il letto sfatto della copertina e il titolo dell'album non è che promettessero scintille, in termini di prestazione. Comunque, ecco, vi confesso che questa copertina ha sempre rappresentato un frammento significativo della mia immagine mentale di New York.



Quest'altro disco è del 1976 e all'epoca ero troppo piccolo per essere abbastanza grande da conoscerlo, volerlo, comprarlo. Chiaro, no?
Sempre a proposito di copertine, la citazione di questa è fin troppo evidente. D'altra parte lui era uno degni innumerevoli new Dylan sfornati dalla East Cost in quegli anni. Just a story from America, anzi, just another story from New York.
Se solo ora avessi un euro per ogni volta che l'ho visto dal vivo, adesso già starei sotto la sede dell'INPS a fare il gesto dell'ombrello.



Come diceva Pizzul, tutto molto bello.
Notte.

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Offline NoSurrender

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Re:new york, musica e cultura
« Risposta #30 : Sabato 31 Marzo 2012, 10:23:09 »
"No retreat, baby, no surrender"


paoletto

Re:new york, musica e cultura
« Risposta #31 : Sabato 31 Marzo 2012, 12:59:53 »
[ Link a YouTube non valido ]

darienzo

Re:new york, musica e cultura
« Risposta #32 : Sabato 31 Marzo 2012, 16:51:43 »
Piccolo viaggio nel tempo, la leggenda del doo-wop





e un omaggio italiano






darienzo

Re:new york, musica e cultura
« Risposta #33 : Sabato 31 Marzo 2012, 16:59:46 »
Lower east side: il CBGB's, luogo nascita formale del punk nuovaiorchese, ma anche terreno di cultura di un gigante che troppo presto ci ha lasciati


darienzo

Re:new york, musica e cultura
« Risposta #34 : Sabato 31 Marzo 2012, 17:01:17 »
un eroe di Brooklyn, sangue nero e ispanico


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Re:new york, musica e cultura
« Risposta #35 : Sabato 31 Marzo 2012, 17:11:24 »
jamaica è lì, sappiatelo.
non l'isola ma l'hub del queens, lontano dalla skyline di manhattan, lontana dall'attenzione mediatica e dal circolo turistico sbrodolone dominato dallo slogan "dopo times square, prendo l'ascensore per l'empire state building ed ho già visto new york".
no, non hai una visto una minchia, caro amico.

jamaica è lì, nera e un po' indolente con i suoi negozi sportivi molto colorati, ritrovo di una comunità che sparge le proprie roots nell'arcobaleno di isole che tracciano la geografia dei caraibi. odore di jerk per la strada, il sandwich speziato preferito di quei pochi rasta non vegetariani, e sfoggio di capigliature da sogno, tanto che potrebbero essere riprese da uno sguardo meraviglioso di fellini per la loro bellezza in un corto surreale fatto di primi piani. lo struscio pomeridiano sul suo boulevard, le tante mamme che che spingono carrozzine con i marmocchi dentro che mangiano un gelato e le amiche che ridono e parlano a voce alta dell'ultima bravata a scuola.

jamaica è lì e e lei non frega molto che non la conosciate perchè è una ragazzona senza particolari complessi.
ha le sue mansion storiche, vestigia del secolo scorso ma pare quasi volerle nascondere ad occhi estranei.
se ci andrete sarete i benvenuti, voi e i vostri flaccidi culi bianchi.
jamaica è un hotbed della musica funk e soul, solo che non ha mai avuto prestigiosi sponsor sulla maglia.

tom browne, trombettista con un bel po' di maroni sotto, le regala un bel tributo con un pezzo che ti fa solleticare le gambe, per quella che è divenuta nel tempo la theme song di questo borough. era il 1980.
sappiatelo: c'è un posto che si chiama jamaica e sta nel queens.
"what's up, man?
 




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Re:new york, musica e cultura
« Risposta #36 : Sabato 31 Marzo 2012, 17:21:40 »
Mio nonno è nato a New York nel 1918. Nel 1999, a 81 anni, l'ho accompagnato a New York, dove non metteva piede da quando aveva 3 anni. All'aeroporto si è commosso. La mia New York, con ancora le torri, è stata quel viaggio con mio nonno, che oggi non c'è più. Ricordo la fortuna che ebbi ad ascoltare Woody Allen esibirsi gratuitamente al Moma. E ricordo quanto mi ispirò (all'epoca mi divertivo a scrivere canzoni) passeggiare lungo le botteghe di Orchard street. Ma per me New York ha una e una sola colonna sonora, quella che ha fatto da sottofondo a Night on earth (Taxisti di notte) di Jim Jarmush. New York per me è prima di tutto il californiano Tom Waits, è John Lurie, Paul Auster, Smoke, Blue in the face...


Offline benvolio

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Re:new york, musica e cultura
« Risposta #37 : Sabato 31 Marzo 2012, 23:44:40 »


Aggiungo una vena passatista...
A New York nasce e da New York parte Harry Belafonte,  l'uomo del Calypso caraibico che svaria in Giamaica e riporta l'addio nella Grande Mela prima di diventare una celebrità...

Offline benvolio

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Re:new york, musica e cultura
« Risposta #38 : Domenica 1 Aprile 2012, 00:30:08 »


A Brooklyn nasce Dave Van Ronk, sregolato fruitore di ragtime, conoscitore di blues e traslatore di folk per la gioia di Dylan...sua una striata versione di House of rising sun...pregno di suoni acculturati...come si conviene ad uno che iniziò suonando nei negozi dei barbieri...

Offline giamma

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Re:new york, musica e cultura
« Risposta #39 : Domenica 1 Aprile 2012, 23:21:21 »
A NY ha vissuto gli ultimi 7 anni di vita (i più importanti professionalmente) Jeff Buckley che ci ha lasciato la più bella cover dell'Halleluyah di L.Cohen.




Segue Last Goodbye il suo brano migliore come cantautore (imho)

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