Autore Topic: Riforma del Lavoro  (Letto 7224 volte)

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Offline ML

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Re:Riforma del Lavoro
« Risposta #60 : Venerdì 23 Marzo 2012, 13:16:47 »
Non sono un esperto di economia e quindi può anche darsi che stia per sparare una serie di cazzate, ma a me pare che in tutta questa faccenda si guardi il dito (ossia l'articolo 18 in Italia) e non la luna (ossia la cosiddetta globalizzazione). Facciamo parte di un sistema in recessione, che rispetto a 20 anni fa subisce la fortissima concorrenza di economie molto meno sindacalizzate, spinte da un costo del lavoro molto più basso. Stando così le cose, la strada che stiamo imboccando è l'unica possibile. Questo è il tavolo globale, queste sono le regole, e noi ci stiamo semplicemente adeguando. Se ci sono corridori che si dopano non puoi vincere gareggiando onestamente: o te ne vai, o inizi a doparti pure tu. L'Italia, da sola, non può fare nulla. Lo stato sociale e la tutela dei diritti dei lavoratori hanno un futuro solo se per difenderli scenderanno in campo i governi delle grandi potenze occidentali cacciando i bari dal tavolo, ossia iniziando a tassare pesantemente le importazioni dai paesi che producono sfruttando la manodopera. Solo che ci sono due problemi: 1) Il miope egoismo dei ricchi, delle varie Inghilterre e Germanie che anziché lavorare per gli Stati Uniti d'Europa (serve un macrosistema per combattere altri macrosistemi!) si accontentano di fare catenaccio: ed è chiaro che così facendo saranno gli ultimi a cadere, ma è altrettanto chiaro che prima o poi cadranno anche loro. 2) L'ipocrisia di tutti noi, perché se vai a vedere anche qui è pieno di bari. Mica ci stanno i buoni e i cattivi come nelle favole... A innescare un meccanismo che adesso ci si ritorce contro sono state le grandi aziende occidentali che negli ultimi decenni hanno delocalizzato la produzione, e noi consumatori lo abbiamo alimentato comprando i prodotti col miglior rapporto qualità/prezzo senza farci troppe domande su cosa c'era a monte. Per questo temo che quello che sta succedendo sia inarrestabile, e che le barricate siano antistoriche, senza peraltro voler sostenere che il corso della storia sia una linea retta verso il progresso. Quello che sta succedendo mi pare paragonabile alla fine del Medioevo: è una rivoluzione, e purtroppo ogni rivoluzione esige il suo tributo di sangue.

Teo

Re:Riforma del Lavoro
« Risposta #61 : Venerdì 23 Marzo 2012, 13:29:51 »
Il discorso "guadagnamo di meno e con meno garanzie perché sennò i cinesi ci sbragano", ML, avrebbe senso se valesse per tutti.

In realtà, i padroni non vogliono rinunciare a una lira di quanto guadagnano. Dove lavoro io ci sono tre contratti, due per le categorie "ricche" e una per la "truppa". La truppa dovrà accettare tagli fortissimi, una cosa mai vista, perché i costi vanno contenuti. Le altre due categorie non vengono scalfite minimamente da quanto sta accadendo, sono forti e nessuno si azzarda a toccarle.

La strada che stiamo imboccando recita all'entrata "togliamo a chi ha poco per dare a chi ha di più". E nient'altro.

Offline ML

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Re:Riforma del Lavoro
« Risposta #62 : Venerdì 23 Marzo 2012, 13:35:12 »
Il discorso "guadagnamo di meno e con meno garanzie perché sennò i cinesi ci sbragano", ML, avrebbe senso se valesse per tutti.

In realtà, i padroni non vogliono rinunciare a una lira di quanto guadagnano. Dove lavoro io ci sono tre contratti, due per le categorie "ricche" e una per la "truppa". La truppa dovrà accettare tagli fortissimi, una cosa mai vista, perché i costi vanno contenuti. Le altre due categorie non vengono scalfite minimamente da quanto sta accadendo, sono forti e nessuno si azzarda a toccarle.

La strada che stiamo imboccando recita all'entrata "togliamo a chi ha poco per dare a chi ha di più". E nient'altro.

Ok. Io - come premettevo - non sono un esperto. L'unico esame di economia che ho fatto (a Giurisprudenza) l'ho dovuto ripetere tipo tre volte. Detto questo, e detto anche che qualcosa bisogna fare, perché al momento la nostra economia (pubblica e domestica) sta colando a picco nonostante l'articolo 18, quale sarebbe la strada alternativa secondo te?

Offline carpelo

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Re:Riforma del Lavoro
« Risposta #63 : Venerdì 23 Marzo 2012, 13:46:28 »
Ecco, io sono molto più ignorante di ML, ma sono comunque interessato a capire (o almeno provarci).
Dunque, l'abolizione dell'articolo 18 dovrebbe rilanciare l'economia. Come?
Facendo ottimizzare i costi alle aziende? Come?
Licenziando?
Ed una volta che sono ottimizzati i costi, che succede?
Le aziende tornano ad essere competitive?
E quindi?
Guadagnano di più?
E qual'è il vantaggio per gli Italiani (che a questo punto dovrebbero avere un maggior numero di disoccupati)?
Che le aziende che tornano ad essere competitive pagano più tasse, avendo più introiti?
Che si spenderà di meno in pensioni, visto che meno gente ne avrà diritto?
Forse che le aziende potranno tornare ad investire e quindi dare lavoro alle aziende collegate ad i loro investimenti?
E quindi potranno esserci nuove assunzioni, per fronteggiare la maggior richiesta?
E che si fa poi, una volta che sono stati assunti tutti quelli che prima erano stati licenziati?

Ah...ho capito: nulla di tutto ciò! Non sarà licenziato nessuno, semplicemente si aumenterà la produttività di ciascun lavoratore.
 ???
No, non capisco

Offline Skorpius

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Re:Riforma del Lavoro
« Risposta #64 : Venerdì 23 Marzo 2012, 14:51:58 »
Infatti, in una situazione emergenziale, questo tipo di soluzione politica, il Governo tecnico, non inedita nella storia repubblicana, fa risaltare il valore del nostro sistema costituzionale, della nostra forma di Governo parlamentare, che predispone soluzioni anche extra ordinem rispetto alla dicotomia corpo elettorale, rappresentanti del popolo.
in tal senso, parlare di colpo di Stato è una forzatura dialettica portata allo stremo.
I nostri costituenti fecereo un lavoro eccellente quando previdero che "Il Presidente della Repubblica nomina il Presidente del Consiglio dei Ministri e, su proposta di questo, i Ministri" (art. 92) e che "Il Governo deve avere la fiducia delle due Camere".
Del resto c'erano menti eccelse, veri e propri giganti del pensiero giuridico e politico.

Se non operasse a forza di decreti sarei anche daccordo
La gente dice che sono cattivo, ma in verità ho il cuore di un bambino: lo tengo in un barattolo, sul comodino.

Offline MCM

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Re:Riforma del Lavoro
« Risposta #65 : Venerdì 23 Marzo 2012, 16:57:06 »
Ha detto bene ML, ma ha detto bene anche Teo.

La questione è duale. Da una parte esiste il problema vero della recessione dei paesi occidentali (globalizzazione) e che si poteva contrastare qualche decennio fa alzando le barricate, dall' altra c'è l' avidità di chi ci sta affamando.


In un contesto di questo tipo, Monti è l' ennesimo boia del popolo.
Un popolo che non esplode ancora solo perchè è riuscito, attraverso il lavoro duro e attraverso quella che viene erroneamente chiamata evasione(in realtà è legittima difesa contro uno stato ladro che attua ininterrottamente da vari decenni un peculato continuo...chi evita ad un ladro di rubare tutto il bottino fa la cosa giusta, altro che reato...), a risparmiare una barca di soldi. Gli Italiani hanno risparmi depositati in c/c per 4 volte il pil.

Quando questi verranno meno, sarà guerra civile.

Offline AlenBoksic

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Re:Riforma del Lavoro
« Risposta #66 : Venerdì 23 Marzo 2012, 17:21:36 »
Un popolo che non esplode ancora solo perchè è riuscito, attraverso il lavoro duro e attraverso quella che viene erroneamente chiamata evasione(in realtà è legittima difesa contro uno stato ladro che attua ininterrottamente da vari decenni un peculato continuo...chi evita ad un ladro di rubare tutto il bottino fa la cosa giusta, altro che reato...), a risparmiare una barca di soldi. Gli Italiani hanno risparmi depositati in c/c per 4 volte il pil.

Stranamente il debito pubblico alto coincide con i massimi risparmi. sarà mica che son risparmi rubati alla collettività tutta?
Perchè lo Stato, anche grazie alle politiche portate avanti negli ultimi anni, ha certo favorito i corrotti, ma nella tua ottica manca il fatto che ci sono persone cui è impossibile evadere causa ritenuta alla fonte e costoro sono quelli che, spesso, hanno più bisogno dei servizi che invece trovano ingolfati e sfruttati da chi evade.
Se vogliono evadere come legittima difesa, facciamo anche che vanno in scuole private, ospedali privati, polizia privata, pompieri privati ecc ecc ecc, altrimenti è troppo facile fare lo sciopero fiscale e poi usufruire dei servizi pagati con soldi altrui!
Comicniamo a far rispettare la Legge a tutti, poi vedremo dove finiscono i dividendi.
Per la cronaca l'82% dell'IRPEF viene versata da lavoratori subordinati e pensionati: questi si che sono i veri tartassati, altro che chi evade!
I primi soffrono nella loro esistenza, faticano ad arrivare a fine mese, fanno sacrifici per se e i figli,
 i secondi vivono comodi e se ne fregano beatamente dell'altrui sofferenza e del fatto che la baracca affondi, salvo poi lamentarsi che ci sia la fila all'ospedale o che la scuola cada in pezzi.
Come facciano a dormire la notte lo sanno solo loro.
Bisogna esserci portati.

P.S.: Casualmente tutti gli stati che funzionano meglio sono quelli con l'imposizione fiscale più alta.

P.S./2: come dice Teo in Svezia un amministratore percepisce mensilmente 6 volte la somma del dipendente, qui si può arrivare anche a 60.

Voglio 11 Scaloni

Offline franz_kappa

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Re:Riforma del Lavoro
« Risposta #67 : Venerdì 23 Marzo 2012, 17:49:04 »
Un popolo che non esplode ancora solo perchè è riuscito, attraverso il lavoro duro e attraverso quella che viene erroneamente chiamata evasione(in realtà è legittima difesa contro uno stato ladro che attua ininterrottamente da vari decenni un peculato continuo...chi evita ad un ladro di rubare tutto il bottino fa la cosa giusta, altro che reato...), a risparmiare una barca di soldi. Gli Italiani hanno risparmi depositati in c/c per 4 volte il pil.
Quando questi verranno meno, sarà guerra civile.
Fotografi con parole estreme e imperboliche una realtà incontestabile: il patrimonio complessivo degli italiani è assai superiore non tanto al Pil, quanto al debito pubblico degli italiani (oltre 4 volte tanto).

Per gli italiani, nel complesso, il saldo tra debito pubblico pro capite e ricchezza pro capite è dunque decisamente positivo.

Tutto bene? Manco per niente, dico io, visto che gran parte della ricchezza degli italiani è immobilizzata nelle case di proprietà, il cui elevato valore (del tutto fuori mercato, alla faccia dell'illusione che "il mattone si apprezza sempre, nel lungo periodo") non garantisce affatto una disponibilità immediata di ricchezza in vista di un inevitabile, costante e generalizzato calo del reddito medio disponibile negli anni a venire (questa almeno la mia aspettativa).

In prospettiva io immagino questo scenario: dipingiamo la situazione di un quarantenne cui i genitori trasferiscono una cospicua ricchezza immobiliare (un appartamento da almeno 400mila euro) ma che non ha un lavoro in grado di coprire le sue spese mensili (scenario sempre più verosimile per un ampia fetta di lavoratori, dipendenti o autonomi che siano, che vede progressivamente ridursi il livello del reddito pro capite): costui si trova nelle stesse condizioni di un'azienda con tanto patrimonio o scarso o nullo flusso di cassa. Una situazione per nulla allegra...  :(

Il nostro soggetto sarebbe infatti posto di fronte all'alternativa di trovare qualcuno che gli fornisca l'extra reddito che non riesce a 'creare' con il suo lavoro (ma al prezzo di offrire in garanzia il proprio patrimonio immobiliare, in toto o in parte. Di fatto indebitandosi e preparandosi ad alienare quel patrimonio, in prospettiva) oppure cedere - a un valore non di mercato, ovviamente, visto che l'offerta calerà inevitabilmente a fronte di una prevedibile abnorme offerta di immobili nei prossimi anni alla luce delle difficoltà cui molti andranno incontro - il suo immobile e riequilibrare le proprie finanze familiari con la somma ricavata in attesa di un nuovo e più remunerato lavoro. E se un nuovo e più remunerato lavoro non dovesse arrivare mai?

C'è poco da stare tranquilli, insomma.
Buon viaggio, caro Piero.

baol

Re:Riforma del Lavoro
« Risposta #68 : Venerdì 23 Marzo 2012, 17:59:58 »
Gli Italiani hanno risparmi depositati in c/c per 4 volte il pil.

Hai dei dati riguardo la distribuzione di questa ricchezza ?
Perchè messa così deduco che a molti di noi arrivano estratti conto abbastanza taroccati... ;)

Offline franz_kappa

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Re:Riforma del Lavoro
« Risposta #69 : Venerdì 23 Marzo 2012, 18:04:48 »
Hai dei dati riguardo la distribuzione di questa ricchezza ?
Perchè messa così deduco che a molti di noi arrivano estratti conto abbastanza taroccati... ;)
Vabbé, ma è come il pollo di Trilussa.  ;)
C'è chi ha 5 milioni di ricchezza e chi 500mila euro (Troppo per le persone normali? Certo che no: bastano un trilocale con cucina abitabile a Garbatella, due camere e cucina al mare e 20mila euro tra liquidità sul conto corrente, quote di fondi e titoli di Stato): in media fanno 2,750 milioni a testa ma la realtà è ovviamente ben diversa.
Buon viaggio, caro Piero.

Offline fish_mark

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Re:Riforma del Lavoro
« Risposta #70 : Venerdì 23 Marzo 2012, 19:06:02 »
ML e poi TEO colpiscono nel segno individuando nella globalizzazione l'origine della crisi economica dell'Occidente o l'inizio della rivoluzione epocale.
Uno stravolgimento che prende le mosse da una trentina di anni a questa parte, da quando negli USA le classi più agiate, gli stakeholder delle aziende, ne ebbero abbastanza della pressione sindacale e salariale e quindi cominciarono a stringere un patto con il management per aumentare i profitti e ridurre i costi.
Intanto cresce la liberalizzazione dei mercati che diventano sempre più aperti e integrati e mettono in competizione non solo le merci ma anche gli operai. Questo processo sta aumentando la ricchezza dei paesi emergenti e riducendo quella dei paesi occidentali. Nel futuro ci potrebbero essere scenari di una nuova chiusura dei mercati e quindi nuove guerre.

Mi preme poi sottolineare un fatto concernente l'Italia. La spinta della classe imprenditoriale che ci fu negli anin 50 e 60 ormai è dissolta e da tempo. A quei personaggi che hanno avuto il merito e la capacità di creare veri e propri imperi industriali, una volta invecchiati, non è succeduta una generazione di imprenditori pronti a portare avanti quell'impegno e quindi da un lato si è venduto molto all'estero, dall'altro si è liquidato molto di quell'impero per rintanarsi dei c.d. mercati garantiti (acqua, elettricità, autostrade). Questo ha ridotto di molto la nostra capacità competitiva, di un paese un tempo molto più capace di esportare all'estero.
Se pensiamo a cosa era l'industria italiana un tempo, anche 30 o 40 anni fa nella meccanica, nell'elettronica, nel tessile e in molti altri settori viene da piangere.

Scusate lo sfogo, ma forse ho letto troppi di libri di Gallino ...
un uomo di una certà mi offriva sempre olio canforato, spero che ritorni presto l'era del cinghiale biancoazzurro
STURM UND DRANG
Ganhar ou perder, mas sempre com democracia

POMATA

Re:Riforma del Lavoro
« Risposta #71 : Venerdì 23 Marzo 2012, 20:15:47 »
Non sono un esperto di economia e quindi può anche darsi che stia per sparare una serie di cazzate, ma a me pare che in tutta questa faccenda si guardi il dito (ossia l'articolo 18 in Italia) e non la luna (ossia la cosiddetta globalizzazione). Facciamo parte di un sistema in recessione, che rispetto a 20 anni fa subisce la fortissima concorrenza di economie molto meno sindacalizzate, spinte da un costo del lavoro molto più basso. Stando così le cose, la strada che stiamo imboccando è l'unica possibile. Questo è il tavolo globale, queste sono le regole, e noi ci stiamo semplicemente adeguando. Se ci sono corridori che si dopano non puoi vincere gareggiando onestamente: o te ne vai, o inizi a doparti pure tu. L'Italia, da sola, non può fare nulla. Lo stato sociale e la tutela dei diritti dei lavoratori hanno un futuro solo se per difenderli scenderanno in campo i governi delle grandi potenze occidentali cacciando i bari dal tavolo, ossia iniziando a tassare pesantemente le importazioni dai paesi che producono sfruttando la manodopera. Solo che ci sono due problemi: 1) Il miope egoismo dei ricchi, delle varie Inghilterre e Germanie che anziché lavorare per gli Stati Uniti d'Europa (serve un macrosistema per combattere altri macrosistemi!) si accontentano di fare catenaccio: ed è chiaro che così facendo saranno gli ultimi a cadere, ma è altrettanto chiaro che prima o poi cadranno anche loro. 2) L'ipocrisia di tutti noi, perché se vai a vedere anche qui è pieno di bari. Mica ci stanno i buoni e i cattivi come nelle favole... A innescare un meccanismo che adesso ci si ritorce contro sono state le grandi aziende occidentali che negli ultimi decenni hanno delocalizzato la produzione, e noi consumatori lo abbiamo alimentato comprando i prodotti col miglior rapporto qualità/prezzo senza farci troppe domande su cosa c'era a monte. Per questo temo che quello che sta succedendo sia inarrestabile, e che le barricate siano antistoriche, senza peraltro voler sostenere che il corso della storia sia una linea retta verso il progresso. Quello che sta succedendo mi pare paragonabile alla fine del Medioevo: è una rivoluzione, e purtroppo ogni rivoluzione esige il suo tributo di sangue.

Quoto

Offline Fabio70rm

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Re:Riforma del Lavoro
« Risposta #72 : Venerdì 23 Marzo 2012, 20:24:11 »
Già non ci sono soldi per aprire nuove attività, con quelle "norme" che invochi ce ne sarebbero ancor di meno.
Quasi conviene fare il dipendente che l' imprenditore...
A che serve quindi?
A niente...

Bisogna diminuire il costo del lavoro, NON aumentarlo.

E quanto riguarda gli statali, non ho detto che nessuno di loro lavora.
Ho detto che è dove lo spreco è più diffuso. O sto dicendo il falso?

Nel privato ci sono fannulloni?...certo che sì...ti faccio fare un giro nell' azienda dove lavoro e vedrai...
Ma perlomeno, nonostante il danno del fannullonismo sia generale anche in questo caso, nel privato se lo accolla in buona parte l' imprenditore e gli altri dipendenti dell' azienda privata, non la collettività tutta, che è sì toccata comunque(potrebbero esserci dei meritevoli che potrebbero lavorare in questa azienda), ma molto più marginalmente..

Cerca in rete Claudio Marcello Massa. Guarda cosa faceva. Cosa ha fatto per decenni.

Sai quanti ce ne stanno come lui? Ti assicuro una marea.

Non ci sono i soldi per aprire nuove imprese? Non le apri, semplice!

Ma perchè devi aprire imprese se non hai la possibilità di mantenerle? L'ha ordinato il medico?

O serve per cuccarti i finanziamenti statali ed europei per le assunzioni?

Se non ho disponibilità economiche non apro nessuna impresa. O se la apro la faccio piccolissima, ci lavoro solo io.

Poi se ho successo vado avanti, assumo e pago il giusto i lavoratori, pagandogli i contributi, selezionandoli per le loro capacità e non perchè sono le mie o i miei amanti, i figli di mio cugino o chi mi tratta i dipendenti come macinato da spremere illudendoli con contratti umilianti e poi buttarli via quando diventano scomodi o chiedono diritti. Altrimenti chiudo l'azienda, PAGO DI TASCA MIA I DIPENDENTI, e faccio altro.

All'estero fanno così. Pare che funzioni, almeno a guardare certe economie...

Sugli statali: davvero lo spreco c'è per colpa dei lavoratori o per colpa delle politiche statali? I fannulloni stanno dappertutto, strano però che gli statali siano più fannulloni di altri....ho visto aziende private, con appalti pubblici, forti di un contratto blindato, dove il lavoratore privato non faceva un emerito cavolo, mentre gli interinali erano frustati e trattati come nemmeno Fantozzi e Filini....

Fabio, che sappia io, il costo fiscalmente deducibile ai fini IRAP è solo quello della fee che la Società paga all'agenzia interinale.
Ai fini IRES, invece, il lavoro è un fattore della produzione comunque deducibile, quale che sia la tipologia contrattuale prescelta.
Non credo che sia nella fiscalità il vantaggio competitivo.
Circa il fatto che è "una rogna solo dell'agenzia", non è vero. Il rischio è solidale.
Il lavoro interinale ha un costo comunque superiore alla subordinazione diretta, come la giri la giri. Non è lì che risiede il vantaggio.
L'unico caso in cui il lavoro interinale ha un costo potenzialmente inferiore è nel caso di assenze reiterate e prolungate del lavoratore, visto che la società utilizzatrice paga solo le giornate effettivamente lavorate. Ma che se ne fa una Società di uno che per un motivo o per un altro non si presenta a lavorare?
I vantaggi tangibili dell'interinato sono nella possibilità di prorogare per 6 volte (contro 1 sola proroga prevista per la dipendenza diretta a tempo determinato), nella possibilità di abbattere costi del lavoro indiretti (ricerca, selezione, pay roll) e, quello è vero, nel fatto che non devi lambiccarti il cervello a cercare una causale sostenibile che giustifichi la determinatezza del rapporto di lavoro. E' qui che, come legislatore, interverrei.

Ti ringrazio di aver completato delle informazioni che avevo solo parziali.

Pensavo il costo fosse deducibile solo per i somministrati, mi confermi che non è così.

Ancora peggio allora...si ricorre agli interinali per non avere rogne, in fondo lavorano per te ma non sono tuoi dipendenti....

Sul fatto che se sei un interinale puoi inoltrare vertenze per assunzioni a tempo indeterminato presso l'azienda committente invece ti dico che non è così: esperienze personali mi hanno fatto toccare con mano che se io lavoro per te tre anni come interinale e tu mi mandi via, io non posso farti vertenza perchè non ero tuo dipendente.
Teoricamente lo ero, ma contrattualmente no: dovrei dimostrare che tu mi trattavi come un tuo dipendente, cosa impossibile, perchè anche se le mansioni e le retribuzioni sono uguali, diverso è il trattamento, non ho scatti di anzianità, spesso non mi fanno fare ferie perchè sono "a termine", gli scioperi non li posso fare, non godo dei premi produzione...e in sede di giudizio queste cose spesso fanno dire al giudice: ok lavoravi per la ditta x ma come interinale, non posso chiederti una assunzione, semmai ti deve assumere l'agenzia interinale, al massimo ti faccio risarcire con le differenze degli scatti d'anzianità e dei premi produzione....magra consolazione...

Ah tra l'altro parecchie aziende, finito il turno "interinale" chiedono spesso straordinari al nero.

In genere è la grande distribuzione, i grandi supermercati in primis, ma ci sono anche altri....da quando l'ho saputo cerco di comprarci il meno possibile....

Non sono un esperto di economia e quindi può anche darsi che stia per sparare una serie di cazzate, ma a me pare che in tutta questa faccenda si guardi il dito (ossia l'articolo 18 in Italia) e non la luna (ossia la cosiddetta globalizzazione). Facciamo parte di un sistema in recessione, che rispetto a 20 anni fa subisce la fortissima concorrenza di economie molto meno sindacalizzate, spinte da un costo del lavoro molto più basso. Stando così le cose, la strada che stiamo imboccando è l'unica possibile. Questo è il tavolo globale, queste sono le regole, e noi ci stiamo semplicemente adeguando. Se ci sono corridori che si dopano non puoi vincere gareggiando onestamente: o te ne vai, o inizi a doparti pure tu. L'Italia, da sola, non può fare nulla. Lo stato sociale e la tutela dei diritti dei lavoratori hanno un futuro solo se per difenderli scenderanno in campo i governi delle grandi potenze occidentali cacciando i bari dal tavolo, ossia iniziando a tassare pesantemente le importazioni dai paesi che producono sfruttando la manodopera. Solo che ci sono due problemi: 1) Il miope egoismo dei ricchi, delle varie Inghilterre e Germanie che anziché lavorare per gli Stati Uniti d'Europa (serve un macrosistema per combattere altri macrosistemi!) si accontentano di fare catenaccio: ed è chiaro che così facendo saranno gli ultimi a cadere, ma è altrettanto chiaro che prima o poi cadranno anche loro. 2) L'ipocrisia di tutti noi, perché se vai a vedere anche qui è pieno di bari. Mica ci stanno i buoni e i cattivi come nelle favole... A innescare un meccanismo che adesso ci si ritorce contro sono state le grandi aziende occidentali che negli ultimi decenni hanno delocalizzato la produzione, e noi consumatori lo abbiamo alimentato comprando i prodotti col miglior rapporto qualità/prezzo senza farci troppe domande su cosa c'era a monte. Per questo temo che quello che sta succedendo sia inarrestabile, e che le barricate siano antistoriche, senza peraltro voler sostenere che il corso della storia sia una linea retta verso il progresso. Quello che sta succedendo mi pare paragonabile alla fine del Medioevo: è una rivoluzione, e purtroppo ogni rivoluzione esige il suo tributo di sangue.

Quello che dici è sacrosanto.

Marchionne dice che in Italia costa troppo il lavoro, delocalizza le fabbriche, ma poi quei cessi di macchina che chiama Fiat te li vende agli stessi prezzi di quando li fabbricava in Italia.

Personalmente non comprerò mai una Fiat fino a quando seguiranno queste politiche, ed invito a fare altrettanto a tutti!!

Si chiama consumo etico, equo e solidale, e si può applicare a tutto. Niente prodotti Nike cuciti a mano dai bambini bengalesi pagati un euro a settimana, niente prodotti Nestlè, che sfruttano le risorse dei paesi emergenti pagandoli due soldi, niente conti correnti nelle banche che hanno finanziato e finanziano regimi dittatoriali che impoveriscono e alimentano guerre.
Polisportiva SS LAZIO, l'unica squadra a Roma che vince invece di chiacchierare!!

Offline aquilafelyx

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Re:Riforma del Lavoro
« Risposta #73 : Venerdì 23 Marzo 2012, 20:54:00 »
stanno demolendo una casa e progettano di costruire la nuova cominciando dal tetto
M'illumino di Lulic

Bajo las águilas silenciosas, la inmensidad carece de significado.


Chi ha paura di perdere non merita di vincere

POMATA

Re:Riforma del Lavoro
« Risposta #74 : Sabato 24 Marzo 2012, 00:12:38 »
Ci vorrebbe una rivoluzione alla francese.

Offline Skorpius

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Riforma del Lavoro
« Risposta #75 : Sabato 24 Marzo 2012, 09:09:55 »
Bello Fabio nessuno fa l'imprenditore e tutti i dipendenti. Cosa non torna?
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baol

Re:Riforma del Lavoro
« Risposta #76 : Sabato 24 Marzo 2012, 10:16:07 »
Bello Fabio nessuno fa l'imprenditore e tutti i dipendenti. Cosa non torna?

Che non è proprio quelo che Fabio afferma, credo...

rocco tanica

Re:Riforma del Lavoro
« Risposta #77 : Sabato 24 Marzo 2012, 11:02:22 »
Intanto, mentre il ministro Fornero stava acquistando un paio di scarpe, undici persone vigilavano sulla sua incolumità. Sobrietà e morigeratezza mi raccomando, mano libera sui licenziamenti ma i loro privilegi non glieli schioda nessuno.
Ma va a cagher

Offline Skorpius

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Re:Riforma del Lavoro
« Risposta #78 : Sabato 24 Marzo 2012, 11:06:30 »

Non ci sono i soldi per aprire nuove imprese? Non le apri, semplice!


Ricordiamoci che il presupposto di questa frase è che non ci sono i soldi grazie alle regole richieste da fabio.. Quindi l'imprenditore che non apre che fa per campare? il dipendente... e così via
La gente dice che sono cattivo, ma in verità ho il cuore di un bambino: lo tengo in un barattolo, sul comodino.

Offline Fabio70rm

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Re:Riforma del Lavoro
« Risposta #79 : Sabato 24 Marzo 2012, 13:00:49 »
Veramente non ho detto assolutamente questo.

Ho detto che se devi aprire una impresa lo fai osservando le regole e sopratutto AVENDO I SOLDI PER APRIRLA.

Non puoi aprire aziende contando sul fatto che avrai agevolazioni fiscali e sussidi statali ed europei perchè "assumi", e quindi parti con un capitale iniziale insufficiente a creare una impresa con x fatturato e x dipendenti!!
Polisportiva SS LAZIO, l'unica squadra a Roma che vince invece di chiacchierare!!