Autore Topic: Riforma del Lavoro  (Letto 7555 volte)

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Offline rash

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Re:Riforma del Lavoro
« Risposta #20 : Giovedì 22 Marzo 2012, 03:30:49 »
Abolire l'art. 18 significa, di fatto, poter licenziare per scarso rendimento senza la iattura di un'eventuale reintegra che, di fatto, paralizza anche la plausibile sostituzione del lavoratore receduto.
E' a quello che si punta.

Oggi, di fatto, è impossibile licenziare per scarso rendimento. Lavorare poco e male non basta per perdere il posto di lavoro. Serve un quid pluris per irrogare una sanzione espulsiva.

Se nella memoria difensiva scrivi che hai licenziato il lavoratore perché non faceva una mazza dalla mattina alla sera (e magari lo riesci pure a provare), il giudice ti ride in faccia.
Oggi per farsi riconoscere la legittimità di un licenziamento individuale, occorre dimostrare che il lavoratore ha rubato due pacchi di ticket restaurant o che ha spaccato un estintore in faccia a qualcuno.

Il fatto che un lavoratore non produca non rileva nell'attuale diritto vivente.

Io non so se sia giusto o meno abolire la tutela reale, so solo che se avessi un'azienda, stanti gli attuali orientamenti giurisprudenziali, farei di tutto per non assumere il 16° dipendente.

infatti l'articolo 18 andrebbe esteso a tutte le aziende
la giusta causa comprende anche lo scarso rendimento, è chiaro che l'onere della prova
deve spettare al datore di lavoro, mi sembra il minimo.



..................

Detto questo perdonami ma dire che la lentezza del processo del lavoro sfavorisca le aziende è assolutamente FALSO.
Grazie a questa lentezza le aziende hanno usato indiscriminatamente e impunitamente per anni contratti di lavoro "alternativi" in situazioni NON alternative... la flessibilità di fatto.

Certo qualche volta la cosa ti gioca contro, ogni tanto...

100%

l'azienda ti licenzia anche quando non potrebbe poi se tu che devi fare causa e
sei sempre tu quello che aspetta 3/4 anni per saper come finisce, l'azienda nel frattempo
non si ferma mica
spigni sfonna spara e ammazza ma nun sai 'ntigne er biscotto 'nde la tazza

paoletto

Re:Riforma del Lavoro
« Risposta #21 : Giovedì 22 Marzo 2012, 06:40:30 »

contratto a tempo indeterminato, e sostituirlo con uno dei molteplici contratti
atipici e/o a tempo determinato

forse, ma di base costerà di più tenere contratti atipici piuttosto che a tempo indeterminato
e la salvaguardia del portafogli per ogni capitalista o datore che sia è sempre stata la prima ed unica regola

Offline Skorpius

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Riforma del Lavoro
« Risposta #22 : Giovedì 22 Marzo 2012, 07:36:37 »
forse, ma di base costerà di più tenere contratti atipici piuttosto che a tempo indeterminato
e la salvaguardia del portafogli per ogni capitalista o datore che sia è sempre stata la prima ed unica regola

Questa e' l'unica norma buona
La gente dice che sono cattivo, ma in verità ho il cuore di un bambino: lo tengo in un barattolo, sul comodino.

baol

Re:Riforma del Lavoro
« Risposta #23 : Giovedì 22 Marzo 2012, 08:25:21 »
Questa e' l'unica norma buona

Leggo di una maggiorazione dell' 1,4%.
Roba da far tremare i polsi....

Offline AlenBoksic

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Re:Riforma del Lavoro
« Risposta #24 : Giovedì 22 Marzo 2012, 08:49:57 »
L'art. 18 è un finto problema:
sono passati 10 anni dalla manifestazione indetta da Cofferati, sfido chiunque a dire che in questi 10 anni siano migliorate le condizioni dei lavoratori, sia economiche che contrattuali.
Il 18 è un feticcio che viene aggirato in ogni maniera: o assumendo con contratti a tempo (il 90% dei nuoviassunti entra così) oppure creando nuove aziende in cui non si contrattualizzano gli scomodi (il famoso modello Pomigliano),
il tutto a non considerare che non auguro a nessuno di essere reintegrato da un giudice, tant'è che già oggi il 90% di chi lo ottiene preferisce il risarcimento in denaro.
Invece di difendere una Maginot ormai quasi del tutto aggirata (in 10 anni lavoro in posti con oltre 100 occupati oltre al 18 non ho visto neanche tutti gli altri articoli) era meglio cercare di spalmare i diritti su più persone,
ma in questo ordine di idee i sindacati nostrani paiono non essere ancora entrati visto che pensano solo a difendere chi è già tutelato dalla legge considerando pochissimo (per non dire niente) chi invece delle garanzie di legge non gode.
Gli esempi in tal senso si sprecano: dai contratti rinnovati senza considerare gli atipici dei medesimi comparti,
alle mobilità che sfociano alla pensione per alcuni mentre per tutti manca il sussidio di disoccupazione.

Cmq dibattere di questa riforma nel suo insieme quando ancora non se ne conosce la stesura nei dettagli attuativi, che sono decisivi in simile campo, e come uscirà dal percorso parlamentare è alquanto prematuro.
Alcuni punti sono ottimi, come l'abolizione degli abominevoli stage, di quella truffa che era l'associazione in partecipazione (quanti scioperi generali sono stati indetti contro questo schifo?) e i controlli stringenti sulle finte partite IVA,
altri, come la riforma del 18, rischiano di risolversi in una manna per gli avvocati che ne occupano,
mentre come percorso d'ingresso era meglio istituire un contratto unico a garanzie crescenti piuttosto che rivolgersi ad un apprendistato che (mi pare) si rivolga solo a chi ha meno di 30 anni.
Voglio 11 Scaloni

Offline Skorpius

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Riforma del Lavoro
« Risposta #25 : Giovedì 22 Marzo 2012, 09:04:54 »
Leggo di una maggiorazione dell' 1,4%.
Roba da far tremare i polsi....

A si? Ritiro quello che ho detto
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Online MCM

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Re:Riforma del Lavoro
« Risposta #26 : Giovedì 22 Marzo 2012, 09:18:48 »
la riforma dell' art.18 non toccherà gli statali, i quali potranno continuare a oziare, fannuloneggiare, fare piani malattie di concerto con i colleghi...

Offline carpelo

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Re:Riforma del Lavoro
« Risposta #27 : Giovedì 22 Marzo 2012, 10:21:54 »
Se non altro si eviterà il proliferare di azienducole fittizie da 14 dipendenti, create appositamente per "smistare" i lavoratori di grosse aziende che non hanno voglia di assumere.

Si è arrivati al punto che molti vedono con favore queste modifiche. Già, perchè sono riusciti a metterci l'uno contro l'altro: il dipendente a tempo indeterminato (di aziende con più di 15 dipendenti) è un "privilegiato" ed i vari lavoratori a progetto, a tempo determinato o dipendenti da piccole aziende finiscono per vedere di buon occhio la riduzione dei "privilegi" dell'altro nella speranza di poter migliorare la loro posizione.
Mal comune mezzo gaudio? Mors tua vita mea? O semplicemente macelleria sociale, tutti contro tutti, arraffa quando ti capita, nessun leader credibile che dica qualcosa di credibile. Morte, disperazione, sempre peggio.

Mi chiedo, qualcuno ha fatto una simulazione credibile di cosa succederà, di come cambierà la situazione? Quanti saranno licenziati domani? Quanti saranno assunti?

Offline AlenBoksic

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Re:Riforma del Lavoro
« Risposta #28 : Giovedì 22 Marzo 2012, 10:32:49 »
Non credo ci saranno tanti licenziati domani:
qualsiasi imprenditore, specie piccolo, non da volentieri soldi ad un dipendente senza che lavori
il tutto a non considerare che tale ipotesi si verifica solo per i casi "economici" e sempre previo passaggio via giudiziaria.
L'importante, per com'era configurato l'attuale mercato del lavoro in Italia, era (è) regolamentare le forme temporanee,
e su questo mi pare che si siano fatti passi in avanti.
Voglio 11 Scaloni

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Re:Riforma del Lavoro
« Risposta #29 : Giovedì 22 Marzo 2012, 10:54:39 »
per tornare un attimo alle partite iva: se io collaboro con uno studio di progettazione e faccio fattura, dopo sei mesi devo cambiare datore di lavoro oppure costringere lo studio ad assumermi, perchè magari il progetto che sto seguendo necessita di 9 mesi di lavoro?
DISCLAIMER: durante la scrittura di questo post non è stata offesa, ferita o maltrattata nessuna categoria di utenti o nessun utente in particolare. Ogni giudizio su persone, cose o utenti rimane nella mente dello scrivente e per questo non perseguibile.

Offline AlenBoksic

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Re:Riforma del Lavoro
« Risposta #30 : Giovedì 22 Marzo 2012, 10:56:49 »
Giro di vite anche alle collaborazioni o consulenze con partita Iva (solo nel 2011 ne sono state aperte ben 535 mila di cui quasi la metà da parte di giovani) che spesso nascondono veri e propri abusi. Con l'esclusione dei professionisti iscritti ad albi, viene riconosciuto il carattere continuativo e di natura subordinata, non autonoma od occasionale, della collaborazione se si prolunga complessivamente per più di sei mesi nell'arco di un anno, se il collaboratore ricava da essa più del 75% dei suoi compensi (anche se fatturati a più soggetti riconducibili alla medesima attività imprenditoriale) e se l'attività è svolta presso l'azienda committente.

Voglio 11 Scaloni

Offline cuchillo

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Re:Riforma del Lavoro
« Risposta #31 : Giovedì 22 Marzo 2012, 11:00:39 »
Io penso che usciremo dal loop solo se riusciamo a parlare di art. 18 circoscrivendo l'area di discussione.
L'art. 18 riguarda il lavoro subordinato? Sì e solo quello.
Perché dobbiamo metterlo in correlazione con "n" variabili?

E' una norma giusta? Per me è solo un moloch.
Quella norma poteva avere un significato 40 anni fa, oggi il suo valore va ridimensionato.

Io penso che se il licenziamento individuale non è di natura odiosa, è follia nel 2012 costringere un'azienda a tenere un dipendente che non vuole più perché avvezzo a passare il tempo-lavoro a costruire barchette di carta o aeroplanini. E abbiate il coraggio di dire che non li conoscete!
Si alzi il livello della tutela indennitaria, quello sì. Il licenziamento risulta essere ingiustificato? Bene, si preveda una tutela risarcitoria da un minimo di 18 a un massimo di 36 mensilità, togliendo l'opzione della reintegra.
Se viene accertato che il licenziamento è del tutto pretestuoso, voglio vedere se poi un'impresa si assume il rischio di dover pagare 3 anni di stipendio più la retribuzione medio tempore maturata.

Si lasci solo l'opzione della reintegra solo nei casi in cui venga accertata la discriminazione, come avviene oggi per i dirigenti.
Per gli altri casi, si diano più soldi.
 
Invidio tanto Massaccesi. Ossia Jooooooe D'Amato.

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Re:Riforma del Lavoro
« Risposta #32 : Giovedì 22 Marzo 2012, 11:11:06 »
Giro di vite anche alle collaborazioni o consulenze con partita Iva (solo nel 2011 ne sono state aperte ben 535 mila di cui quasi la metà da parte di giovani) che spesso nascondono veri e propri abusi. Con l'esclusione dei professionisti iscritti ad albi, viene riconosciuto il carattere continuativo e di natura subordinata, non autonoma od occasionale, della collaborazione se si prolunga complessivamente per più di sei mesi nell'arco di un anno, se il collaboratore ricava da essa più del 75% dei suoi compensi (anche se fatturati a più soggetti riconducibili alla medesima attività imprenditoriale) e se l'attività è svolta presso l'azienda committente.

Caso concreto di disabitato:

A giugno inizierò a lavorare come Ispettore per la iso 9001 per conto di grosso ente certificatore. Secondo questa riforma, se io faccio una consulenza al mese per sei mesi, questa società mi deve assumere?
A quale stipendio? Per quante ispezioni mensili? e quelle extra come mi vengono pagate? In nero? ah vabbè..
Praticamente mi devo escrivere all'albo professionale degli Auditor e Lead Auditor. e quello da architetto?
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Offline AlenBoksic

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Re:Riforma del Lavoro
« Risposta #33 : Giovedì 22 Marzo 2012, 11:15:50 »
La riforma dice chiaramente per più di sei mesi.
Ad ogni modo questo è un tipico caso su cui finchè non viene redatto il testo, che poi dovrà essere sottoposto all'iter parlamentare, non si può discettare visto che ad oggi come elementi valutativi abbiamo solo le linee guida.

Voglio 11 Scaloni

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Re:Riforma del Lavoro
« Risposta #34 : Giovedì 22 Marzo 2012, 11:18:37 »
La riforma dice chiaramente per più di sei mesi.
Ad ogni modo questo è un tipico caso su cui finchè non viene redatto il testo, che poi dovrà essere sottoposto all'iter parlamentare, non si può discettare visto che ad oggi come elementi valutativi abbiamo solo le linee guida.

sì scusa.. intendevo dal settimo mese in poi.
Quindi sono costretto ad iscrivermi all'albo professionale..

ma non s'era detto che gli avrebbero tolti?
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Offline AlenBoksic

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Re:Riforma del Lavoro
« Risposta #35 : Giovedì 22 Marzo 2012, 11:28:37 »
Quello è un altro topic
 ;)

Ad ogni modo per il tuo caso bisogna vedere il disposto dell'articolato che ovviamente dovrebbe esser rivolto più a smascherare l'abuso delle partite IVA che non a creare problemi a chi se ne avvale a norma.
Voglio 11 Scaloni

Offline Skorpius

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Re:Riforma del Lavoro
« Risposta #36 : Giovedì 22 Marzo 2012, 12:33:54 »
Io penso che usciremo dal loop solo se riusciamo a parlare di art. 18 circoscrivendo l'area di discussione.
L'art. 18 riguarda il lavoro subordinato? Sì e solo quello.
Perché dobbiamo metterlo in correlazione con "n" variabili?

E' una norma giusta? Per me è solo un moloch.
Quella norma poteva avere un significato 40 anni fa, oggi il suo valore va ridimensionato.

Io penso che se il licenziamento individuale non è di natura odiosa, è follia nel 2012 costringere un'azienda a tenere un dipendente che non vuole più perché avvezzo a passare il tempo-lavoro a costruire barchette di carta o aeroplanini. E abbiate il coraggio di dire che non li conoscete!
Si alzi il livello della tutela indennitaria, quello sì. Il licenziamento risulta essere ingiustificato? Bene, si preveda una tutela risarcitoria da un minimo di 18 a un massimo di 36 mensilità, togliendo l'opzione della reintegra.
Se viene accertato che il licenziamento è del tutto pretestuoso, voglio vedere se poi un'impresa si assume il rischio di dover pagare 3 anni di stipendio più la retribuzione medio tempore maturata.

Si lasci solo l'opzione della reintegra solo nei casi in cui venga accertata la discriminazione, come avviene oggi per i dirigenti.
Per gli altri casi, si diano più soldi.

Perchè aveva significato 40 anni fa e ora no?
40 anni fa non c'erano quelli che facevano barchette?

domanda seria
La gente dice che sono cattivo, ma in verità ho il cuore di un bambino: lo tengo in un barattolo, sul comodino.

Offline benvolio

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Re:Riforma del Lavoro
« Risposta #37 : Giovedì 22 Marzo 2012, 13:50:49 »

Non tutti i lavoratori sono lavativi.
Lo scarso rendimento a volte dipende da fattori organizzativi.
L'art. 18 era per ammissione dei manager di grandi aziende un falso problema.
L'averlo spazzato via corrisponde ad una profonda inversione dei rapporti sociali (di produzione si diceva un tempo).
La coperta e' stata tirata in la' (molto in la') con le pensioni e in qua molto in qua con l'art.18: in mezzo si rischia una terra di nessuno.
La misura dell'indennizzo per licenziamento pro capite permettera' alle aziende (in un arco di piano triennale ad esempio) un'abbattimento dei costi del lavoro mostruosi.
Gli ammortizzatori sociali non garantiranno affatto gli ultracinquantenni licenziati per motivi economici che non traguardano eta' pensionabili.
I contratti di apprendistato a 36 mesi (tre anni) consentono alle aziende ulteriori abbattimento dei costi del lavoro con fungibilita' di lavoratori a buon mercato.
Queste solo alcune sintetiche riflessioni. Aspetto poi di vedere dove andra' a finire la massa monetaria riveniente alle imprese ed allo stato in termini di minor costi e minore spesa.

Un paese serio e dei tecnici decenti avrebbero prima riformato gli ammortizzatori sociali e poi il mercato del lavoro. A maggior ragione in Italia dove la flessibilita' in entrata e' semplicemente indecente.
Pensate davvero che l'elasticita' in uscita generera' una corrispondente facilita' di entrata nel mondo del lavoro?
Se si guardate le dichiarazioni di poco fa della Marcegaglia, se non bastassero quelle di Monti.
Se si leggete le motivazioni che legittimerebbero i licenziamenti oggettivi.
Il discorso sarebbe troppo ampio e di sistema. Basti qui dire che stiamo creando l'ennesimo non modello che non aiutera' affatto i giovani ad uscire dalla precarieta' ed estrarra' valore dai salari degli anziani.

Online MCM

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Re:Riforma del Lavoro
« Risposta #38 : Giovedì 22 Marzo 2012, 14:15:34 »
Ovvio che no.(rispondo alla domanda sulla flessibilità)

Faremo la fine della Spagna, che si differenziava dall' Italia proprio per i facili licenziamenti.
Qualche risultato?...macchè...20% di disoccupazione.

Online MCM

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Re:Riforma del Lavoro
« Risposta #39 : Giovedì 22 Marzo 2012, 14:25:29 »
I veri problemi.




Altri due suicidi in Veneto e Calabria

A Scorrano si e' impiccato un giovane artigiano di 29 anni che aveva perso il suo primo lavoro in una cava di pietra: non riusciva a trovare una nuova occupazione e quindi ad aiutare sua madre, vedova con una pensione di invalidità. Altre due persone in precarie condizioni economiche si sono tolte la vita in Calabria e Veneto.

Lecce, 21-03-2012

Accade a Scorrano, un piccolo paese di circa 7.000 anime, a 35 chilometri da Lecce, ma accade anche nel Veneto, nel bellunese, e nel cosentino: la crisi, nel Nord come nel Sud del Paese, miete vittime, persone che decidono di suicidarsi perche' non riescono ad affrontare il futuro, soffocate dai debiti e dall'incertezza.

A Scorrano ieri mattina si e' impiccato un giovane artigiano di 29 anni che tre mesi fa aveva perso il suo primo lavoro in una cava di pietra: non riusciva a trovare una nuova occupazione e quindi ad aiutare sua madre, vedova e senza entrate economiche se non quelle di una pensione di invalidita' di poche centinaia di euro, e il fratello piu' piccolo, anche lui disoccupato.

Nel bellunese un imprenditore edile, di 53 anni, in crisi da tempo per i crediti che non riusciva a riscuotere e che vantava nei confronti di pubbliche amministrazione e di privati, si è tolto la vita impiccandosi in una baracca dietro casa, mentre i familiari lo aspettavano a cena. L'uomo si e' ucciso dopo un controllo fatto da una pattuglia dei carabinieri, che lo aveva multato, sequestrando anche la sua auto, per averlo sorpreso a guidare senza patente.

L'artigiano e l'imprenditore: si sono arresi perche' stanchi di combattere per poter avere diritto ad una vita dignitosa. Il giovane artigiano salentino aveva perso il padre, che sosteneva la famiglia con lavori saltuari, otto mesi fa, di infarto. La famiglia vive in un immobile messo a disposizione dal Comune, non pagava il canone dell'acqua e ogni tanto riceveva dal Comune anche qualche piccolo contributo.


"Abbiamo fatto quello che potevamo, ma qui - spiega Mario Pendinelli, di 45 anni, da dieci anni sindaco di Scorrano - la situazione e' davvero drammatica: i settori che prima consentivano almeno di far guadagnare le 'giornate', il settore edile, dell'artigianato e dell'edilizia, sono in crisi e oltre ai giovani che non riescono a trovare nulla, neanche qualcosa per 'arrangiarsi', ci sono anche gli adulti: perdono il lavoro e non riescono piu' a trovare una occupazione, neanche un sostentamento occasionale". "E le persone che vengono ogni giorno in Comune a chiedere aiuto - racconta il sindaco - sono tante, sempre di piu': 'Sindaco - mi dicono - cosa devo fare? Mi devo dare fuoco?' e io oggi piu' che mai sono sgomento".


Il 29/enne ha mandato suo fratello a comprare le sigarette e poi si e' impiccato, nel laboratorio, in un cortiletto dietro casa, dove realizzava piccoli manufatti in pietra. "Se gli avessimo trovato un lavoro...", continua a mormorare la madre, mentre piange nella sua casa, a Scorrano. E la frase mormorata in modo ossessivo, impastata dal dolore, pesa sul cuore di tutti. Un altro suicidio, avvenuto a causa della mancanza del lavoro e delle precarie condizioni economiche, e' avvenuto nel cosentino.

 

Un uomo di 47 anni, sposato e padre di una bambina di sette anni, si è sparato un colpo di pistola mentre era a bordo della sua automobile, in una piazzola di sosta sulla statale 107. Nell'auto i carabinieri hanno trovato una serie di lettere che l'uomo ha scritto per la moglie, per la figlia e per gli altri familiari più stretti. In alcune delle lettere l'uomo farebbe riferimento alle precarie condizioni economiche in cui viveva la famiglia. Negli anni scorsi il quarantasettenne gestiva una attività commerciale ma da due anni era senza lavoro.

 




http://www.rainews24.it/it/news.php?newsid=162999

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