Autore Topic: un grattacielo a Roma  (Letto 4102 volte)

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rudy

Re:un grattacielo a Roma
« Risposta #20 : Sabato 15 Maggio 2010, 23:52:23 »
Mi sembra esagerata la cifra al metro quadro, a Roma siamo in media sui 4500, bò! :o

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Re:un grattacielo a Roma
« Risposta #21 : Domenica 16 Maggio 2010, 14:46:07 »
eccolo.. puntuale l'ennesimo scempio nel panorma urbano di roma.

bella cazzata...

sono 2700 anni che a roma si costruisce senza pianificazione! BASTA!
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bak

Re:un grattacielo a Roma
« Risposta #22 : Mercoledì 2 Giugno 2010, 15:43:39 »
Il grattacielo di Roma, lusso "verde" per pochi
di Romina Rosolia

La veduta dal trentesimo piano della torre Eurosky sarà di certo mozzafiato. Ma per ora a togliere il fiato a migliaia di cittadini senza casa ci pensano i costi da capogiro degli appartamenti. Per un bilocale servono 700mila euro, il prezzo a metro quadro va dai 10 ai 15mila euro. Quant’è un metro quadro? Lo spazio di un ascensore, oppure venticinque mattonelle formato standard. L’Eurosky, il grattacielo residenziale di acciaio, vetro e travertino, avrà tra 115 e 120 appartamenti; è già in fase di costruzione nel quartiere Eur di Roma tra viale dell’Oceano Pacifico e Via Avignone e nel 2011 ne verrà innalzato un altro, un po' più basso, ad uso ufficio: i costruttori hanno confermato che la provincia di Roma è interessata all’immobile.
D’ora in poi le parole d’ordine nel quartiere Castellaccio, definito anche “Eur 2”, “Business Park”, “Europarco”, o più forzatamente “quartiere Parsitalia”, sono lusso, comfort, servizi. Un fortino, appunto, per la ditta di costruzioni Parsitalia, diretta dalla famiglia Parnasi, che nella stessa striscia di terra ha costruito la sede del nuovo ministero della salute e il centro commerciale tra i più grandi d’Europa, Euroma 2, con una società a lei collegata, la Imef (240 negozi e 40 punti di ristorazione). I due colossi edilizi, insieme ai futuri grattacieli, segneranno per sempre l’urbanistica della zona a sud del laghetto dell’Eur, visibili tutti e quattro con un solo colpo d’occhio.
Per le fondamenta e i parcheggi interrati Parsitalia ha annunciato di aver già investito i suoi primi 100 milioni di euro. Gli operai impegnati negli scavi dagli attuali novanta diventeranno duecento a lavori inoltrati. Fra diciotto mesi, termine fissato per la fine dei lavori, chi andrà ad abitare nell’edificio più alto della capitale dopo la cupola di San Pietro (128 metri contro 130 metri) non si accontenterà solo di un tetto sulla testa. Per quindicimila euro a metro quadro si porterà via (o si accollerà, tutto dipende dalla liquidità finanziaria e dal mutuo in banca) un appartamento che sarà pure all’avanguardia ma anche uno schiaffo alla miseria.
Per un grande progetto ci vogliono grandi imprese e così gli appartamenti, che saranno realizzati con il contributo del Fondo Bnp Paribas Real estate, saranno dotati di impianto di cogenerazione a combustione di origine vegetale. Questo significa che gli impianti idrico, sanitario, di riscaldamento e di climatizzazione estiva saranno alimentati da una centrale a produzione combinata di caldo, freddo, energia elettrica. La realizzazione della centrale è stata affidata al partner privato Ecogena Spa, società collegata alla più nota Acea (Azienda comunale energia e ambiente) che ha come azionista di maggioranza il comune di Roma. L’Acea si occupa di energia ma soprattutto di acqua. Un business che la mette ai primi posti fra gli operatori idrici del paese, serve il 12% della popolazione, con appalti in Toscana, Lazio e Campania. Le abitazioni dell’Eurosky saranno di classe “A”, il top del risparmio energetico. L’edificio sarà dotato anche di un sistema di pannelli fotovoltaici capaci di produrre un’energia di circa 180 chilowatt che garantirà, anche attraverso tariffe incentivanti, una riduzione delle spese di manutenzione e gestione.
Ma questo è solo l’inizio perché sull’Eurosky ci si potrà anche atterrare, sul tetto è stato predisposto lo spazio per un piccolo eliporto. Inoltre è previsto un sistema di isolamento acustico, di recupero dell’acqua piovana, di raccolta differenziata. Ogni pianerottolo avrà dei punti di raccolta dei rifiuti costituiti da tre tubi in acciaio verticali che sverseranno i sacchetti in un luogo protetto, ai piani interrati dell’edificio, la spazzatura sarà così pronta per essere prelevata dall’azienda municipale incaricata. Da non dimenticare i giardini artificiali interni, le serre sui balconi, la palestra panoramica, la lavanderia e la sala riunioni agli ultimi piani del grattacielo. Insomma, un edificio all’altezza del contesto che vede il suo destino già segnato nei prezzi alle stelle del mercato immobiliare.
 Non sarà comunque il più alto d’Italia: il record lo detiene Palazzo Lombardia con i suoi 161,3 metri. Dall’ufficio vendite non lasciano trapelare il numero di moduli abitativi già venduti, né se il progetto prevede il sostegno di fondi pubblici; ciò che è certo è che per Parsitalia e per Franco Purini, l’architetto che l’ha disegnata, Roma e i romani dovranno abituarsi ad edifici come questo perché ne verranno costruiti altri, tant’è che il giorno della conferenza stampa di presentazione Purini ha definito l’Eurosky "Media building", esempio di architettura comunicante, "l’ideale per uscire dall’anonimato dell’orizzontalità". Il binomio potere-denaro va avanti e il suo obiettivo non è il "low-cost", il suo slogan non è "una casa per tutti", la sua filosofia non è l'"autocostruzione".

L'"altra Roma". L'Eur fra Mussolini ed Eurosky

"Dire di vivere all’Eur è sempre stato motivo di vanto". Lo racconta con tono ironico e col sorriso sulle labbra Giovanni, settant’anni quasi, nato e cresciuto nel quartiere della Garbatella a Roma e che, affacciato sul laghetto, di fronte alla sede centrale delle Poste Italiane, osserva il quartiere cambiare e si lascia andare ai ricordi, davanti agli scavi in corso per la costruzione dei parcheggi interrati a pagamento (diverse centinaia di posti macchina).
 
"Alcuni miei amici dicevano di vivere all’Eur anziché alla Garbatella, così si sentivano più importanti. Qui ci venivamo sempre in moto da ragazzi nel ‘72, c’era un parco bellissimo, non come ora, che ne è rimasto praticamente un terzo. E poi con i parcheggi che stanno costruendo hanno fatto morire anche gli ultimi alberi di palma. È sempre un pezzo di polmone verde che se ne va".
In origine, negli anni Trenta, Eur era l’acronimo per Esposizione universale di Roma - evento che il fascismo non tenne mai per lo scoppio della seconda guerra mondiale. Con gli anni l’Eur non ha abbandonato l’aspirazione a diventare città nella città, tant’è che oggi è tra le zone più ricche e ambite della capitale. In viale Europa espongono gioiellerie, firme della moda e basta poco a capire che la merce non è per tutti. E poi, come capita per le zone più centrali, anche l’Eur è spesso set di riprese cinematografiche. Il più recente è “Manuale d’amore” con Luciana Littizzetto e Carlo Verdone, così come gli spot Vodafone con Totti e Gattuso (la società telefonica ha qui la propria sede).
All’Eur è un susseguirsi di edifici “storici” e moderni. Poco oltre il Museo nazionale delle arti e delle tradizioni popolari, nei pressi dell’obelisco, è in fase di costruzione il Centro congressi Eur (spesa prevista di oltre 216 milioni di euro, tra viale Europa e via Cristoforo Colombo, e subito accanto c’è un altro cantiere, due palazzine di quindici e dieci piani che poco, anzi pochissimo, hanno a che fare con la chiesa di Ss Pietro e Paolo, ad esempio, o il Palazzo della civiltà italiana.
L’Eur sta espandendosi sempre più a sud, oltre il palazzetto dello sport. Tra via Ribotta e viale Avignone c’è un’enorme area residenziale che contribuisce molto alla densità abitativa del dodicesimo municipio, che conta oggi più di 400 mila residenti. Sullo sfondo c’è la Microsoft, il nuovo ministero della salute e il cantiere del grattacielo Eurosky.
 
In questa zona ci sono poche attività commerciali perché risucchiate dal centro commerciale Euroma 2. Resistono però un bar, alcuni piccoli ristoranti, un negozio di computer, un salone di bellezza e anche un autosalone. Il gestore, Giorgio Coccolino, guarda di buon occhio il progetto della torre Eurosky anche perché, dice, «se aumentano le persone nel quartiere io ho più possibilità di vendere». Ma c’è un però: "Qui c’è una scuola e pochi parcheggi. Da quando hanno costruito il palazzo del ministero della sanità ogni giorno c’è il caos, si parcheggia in doppia fila, prima e dopo la rotatoria e se a loro non fanno multe noi residenti dobbiamo stare attenti".
Tra poco meno di un anno, quindi, Roma avrà il suo atteso grattacielo, intanto la capitale non sfugge all’altro lato della medaglia: il primato di sfratti emessi nel 2009. Il Sunia, sindacato unitario degli inquilini assegnatari, la piazza nettamente in testa con 8.729 sfratti, seconda classificata è Firenze, con 2.895 in tutto. Tornando al signor Giovanni gli chiediamo cosa ne pensa dei grattacieli in costruzione. "Penso che per me il denaro, da semplice operaio, ha sempre rappresentato la ricompensa per il lavoro, niente di più. Quello che vedo, invece, è brama di moltiplicarlo perché non c’è niente da fare, esistono due mondi: quelli che viaggiano altezza grattacielo e chi rasoterra".
(Rom. R.)
manifesto.it