Autore Topic: Più di questo non è possibile... ma la colpa non è di Lotito, ma dei laziali.  (Letto 21804 volte)

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Offline Fabio70rm

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Te ci scherzi Teo ma la verità mica è tanto lontana da quella vignetta....
Polisportiva SS LAZIO, l'unica squadra a Roma che vince invece di chiacchierare!!

Offline fish_mark

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Dai, è ora di tornare a lavorare.

No! Amo vinto er derby! n'antri 10 minuti voglio rimanè a festeggià! E poi non lo vedi che sono rimasti tutti?!?
un uomo di una certà mi offriva sempre olio canforato, spero che ritorni presto l'era del cinghiale biancoazzurro
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Offline MagoMerlino

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Come osi alzare l'asticella
Odio perdere più di quanto ami vincere

#liberalaLazio

Siamo realisti, esigiamo l'impossibile.

"se te senti la forza necessaria spalanca l'ale e viettene per l'aria: se nun t'abbasta l'anima de fallo io seguito a fa l'Aquila e tu er gallo"

Offline SAV

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mammamia sempre 'ste colpe.. me sembra de sta' in chiesa.
Detto ciò il mancato mercato di Gennaio ha fortemente minato le possibilità della Lazio di volare alto. Colpe no, forti responsabilità si.

In effetti, in questo caso, si può tranquillamente parlare di colpe.
Se il tuo DS si presenta alla sede deputata per il calciomercato due ore prima della chiusura per cercare di trattare quanti più giocatori possibili in pochi minuti quando il mercato è stato aperto per 30 giorni (se non addirittura i famosi 365 l'anno), la società denota una certa negligenza.
Ciò non toglie che l'operato della società va giudicato nel quadro dell'intera stagione e, secondo me, una sessione di calciomercato condotta un maniera pessima fa abbassare il voto complessivo della società quest'anno, ma non le toglie la sufficienza ampiamente meritata con il mercato estivo (e tante piccole iniziative volte ad avvicinare ancora di più i tifosi alla Lazio).

Offline NoSurrender

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L'assurdità di questo topic è tutta già nel titolo.
Qui non si discute del disastroso mercato di gennaio, qui si danno le colpe della impossibilità di crescere ai tifosi laziali.

Ma invece di scandalizzarsi per questa provocazione, qui si vede ben altro.

Davvero, io non capisco... sono allibita.
"No retreat, baby, no surrender"


Offline robylele

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Te ci scherzi Teo ma la verità mica è tanto lontana da quella vignetta....

oramai siamo a un passo, la realtà supererà la fantasia.
'Vista da fuori questa nuova proprieta' Usa non mi intriga affatto. Troppe percentuali, troppi discorsi, troppi fogli'.
Luciano Spalletti
15 Aprile 2011

Offline fish_mark

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oramai siamo a un passo, la realtà supererà la fantasia.

Lo sport è una sfida che si rinnova continuamente.
La vittoria è come un orgasmo: dura un attimo, un amen e poi va via come il vento.

Non ci si può inchiodare su una vittoria, con la stessa malinconia di come si guardano le foto di quando eravamo belli. Non ha senso sportivo, non ha senso storico.
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Offline BobLovati

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... che poi, Teo, anche un bel pifferaio magico mica stonava  ;)

Poi uno si chiede perchè addirittura il berluska è arrivato a " governare " questo paese    :(
Laziale, Ducatista e fiumarolo

Siamo noi fortunati ad essere della Lazio, non la Lazio ad avere noi

“LA MOGLIE DI CESARE DEVE NON SOLO ESSERE ONESTA, MA ANCHE SEMBRARE ONESTA.”

Offline NoSurrender

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... che poi, Teo, anche un bel pifferaio magico mica stonava  ;)

Poi uno si chiede perchè addirittura il berluska è arrivato a " governare " questo paese    :(

Appunto.
Guardiamo il  berluska (dei poveri) di casa nostra, va'...  ::)
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Offline Matita

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Che poi, l'unico settore pieno è la nord

Settore piu economico.
Si er papa te donasse tutta Roma
E te dicesse lassa anna’ chi t’ama
 je diresti:  Si sacra corona
Val piu’ l’opinione mia che tutta Roma

Vulgus veritatis pessimus interpres.
Lotito deve fa' come dico io (quito cit.)

Offline fish_mark

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Che strano che sia pieno soltanto la curva nord, un gruppo centrale in Tevere e lo sprawl in Monte Mario, mentre la Sud è chiusa per non precisati motivi di sicurezza.

Eppure si pianifica la costruzione di nuovi stadi, più comodi, più raggiungibili (in aereo), più a dimensione di uomo e magari di portafoglio.

Forse non tiene conto l'attuale momento della nostra economia, con tanta gente che perde il lavoro e che nella migliore delle ipotesi è in cassa integrazione.
Forse ci si dimentica che Roma è città di impiegati, commercianti e qualche professionista, senza contare la grande massa operaia e sottoproletaria che la assedia, niente a che fare con l'opulenta Londra, abitata da più di 10 milioni di persone, centro finanziario mondiale.
Eppure ci si lamenta del fatto che - porffarbacco - la curva si riempie sempre e comunque per un semplice motivo: costa 16 euri, dico sedici. 
La Tevere è quotata 35, ma anche 55 e una Monte Mario è venduta a "soli" 70 euro, magari per un "imperdibile" Lazio-Bologna.
Tutto per una media partita che è a cavallo delle 30 mila presenze.

Forse è proprio vero. Se il popolo non ha il pane, bisognerebbe dargli le brioche ...
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Mazzola



Tranquilli, ci si sta lavorando sopra...


Offline Fulcanelli

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Si può sempre fare di meglio nella vita come nel calcio. Almeno ci si può provare, ci si può sperare. Altrimenti è rassegnazione, che prima o poi può finire in disperazione.
Nel nostro caso, ad esempio, si può provare ad aumentare i ricavi...
Ad esempio si può evitare di buttare il poco cash in gente problematica come Konko, Cissè, Cana (15 milioni in 3, bastava vendere Muslera ai turchi per 5 milioni e girarli al Cagliari per Marchetti, così invece ci hai rimesso), così come fatto in passato x altri, come Meghni (anche lui circa 5 milioni, una cifra per noi maledettamente fatidica) e Cruz.
Nessuno pretende che non si fallisca un colpo, ma quando i soldi sono pochini devi aguzzare l'ingegno e programmare. Per dirla alla Fish, un altro Lulic (o un altro Licht) è possibile.
E per amor di patria non cito i fax che non funzionano il 31 agosto, le mogli che non si voglionos spostare dall'argentina (sempre last minute), i giocatori che scappano dall'albergo con l'unica copia del contratto in mano....
Non voglio parlare delle cifre assurde pagate a mediatori e legali (oggi si apprende che Ghedini, il difensore di Berlusca ha preso nel 2010 900.000 euro, altro che i 5 milioni (kakkio, sempre 5 milioni) di Gentile.
Adoperarsi a fare meglio non solo è possibile, è indispensabile.

Offline SunEagle

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[quote author=pariolo 10 link=topic=9877.msg316841#msg316841 date=1332176658

p.s.: chi scrive è un folle amante della Lazio e non ha alcun rapporto di parentela né lavorativo con l'attuale presidente della Lazio.
[/quote]

excusatio non petita...


Offline Fulcanelli

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Leggo che ieri sera, Merde-Genoa, c'erano 30.000 spettatori. Eppure essi hanno milioni di tifosi solo a Roma, come parametrati al Circo Massimo.
Gli spettatori stanno calando dappertutto. Non è colpa di Lotito, non è colpa di gigienrico, non è colpa dei tifosi. Per lamentele rivolgersi a chi ha stravolto i campionati e li ha barricati in gabbie da circo.

Offline Matita

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Si può sempre fare di meglio nella vita come nel calcio. Almeno ci si può provare, ci si può sperare. Altrimenti è rassegnazione, che prima o poi può finire in disperazione.
Nel nostro caso, ad esempio, si può provare ad aumentare i ricavi...
Ad esempio si può evitare di buttare il poco cash in gente problematica come Konko, Cissè, Cana (15 milioni in 3, bastava vendere Muslera ai turchi per 5 milioni e girarli al Cagliari per Marchetti, così invece ci hai rimesso), così come fatto in passato x altri, come Meghni (anche lui circa 5 milioni, una cifra per noi maledettamente fatidica) e Cruz.
Nessuno pretende che non si fallisca un colpo, ma quando i soldi sono pochini devi aguzzare l'ingegno e programmare. Per dirla alla Fish, un altro Lulic (o un altro Licht) è possibile.
E per amor di patria non cito i fax che non funzionano il 31 agosto, le mogli che non si voglionos spostare dall'argentina (sempre last minute), i giocatori che scappano dall'albergo con l'unica copia del contratto in mano....
Non voglio parlare delle cifre assurde pagate a mediatori e legali (oggi si apprende che Ghedini, il difensore di Berlusca ha preso nel 2010 900.000 euro, altro che i 5 milioni (kakkio, sempre 5 milioni) di Gentile.
Adoperarsi a fare meglio non solo è possibile, è indispensabile.

Gentile prende 5 milioni?
Si er papa te donasse tutta Roma
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Vulgus veritatis pessimus interpres.
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Offline Fulcanelli

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Gentile prende 5 milioni?

In un bilancio dell'epoca dei processi sportivi c'era una voce di uscita milionaria per lo studio Gentile. Non ricordo esattamente quanti milioni, ma ne parlammo abbondantemente stupiti su LN.

Offline franz_kappa

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[...]
Un topic, quello dell'amico pariolo 10, bello e interessante. Ricco di spunti, ragionato e analitico. Leggo sempre il forum ma di rado negli ultimi mesi mi sono imbattuto di qualcosa così originale. Ormai la discussione sulla dirigenza e sulle prospettive che essa può garantire alla Lazio si dipana - praticamente su ogni aspetto legato alle questioni gestionali - su binari conosciuti, con le opposte fazioni che si fronteggiamo scambiando le stesse, immutabili, argomentazioni. Alla lunga annoia assai, visto che non c’è né originalità né propensione a cambiare la propria idea grazie al confronto.

E' normale e condivisibile che un discorso freddo e analitico come quello dell'amico pariolo 10 (che i numeri li conosce e li sa leggere) produca l'irritata e insofferente reazione di tifosi di calcio (quale siamo tutti noi, con la differenza che la stragrande maggioranza di noi con i numeri di un bilancio non ha alcuna dimestichezza né ha - legittimamente - alcuna intenzione di tenere presenti i limiti che il bilancio impone alla gestione della Lazio come di qualsiasi altro club) che si sentono presi di mira.

Ma, in fondo, cosa ha mai detto di così grave pariolo 10?
Ha osservato che c’è una base, nei ricavi della Lazio, che è per certi versi stabile, quasi immutabile: la quota annua di diritti tv - maggioritaria nell’ambito delle nostre entrate annue - che spettano alla Lazio. Possono ballare alcuni milioni ma più o meno la cifra è stabile, pur con le oscillazioni legate a piccole modifiche nei criteri di ponderazione dei bacini di utenza o ai risultati sportivi delle stagioni precedenti.

Da ciò deriva che il resto dei ricavi della Lazio, costituito da biglietteria, sponsorizzazioni, accordi commerciali e, in generale, da ogni provente riconducibile ad attività di sfruttamento del marchio, è l’unica voce su cui si può attivamente agire.

Tali voci sono certamente ‘espandibili’, visto che una media spettatori doppia rispetto all’attuale comporterebbe un sensibile e automatico aumento dei proventi da biglietteria. E così, similmente, una massiccia adesione alle campagne di fidelizzazione con partner commerciali (esempio? Una carta di pagamento griffata Lazio) garantirebbe alla società interessanti bonus oltre alla quota base garantita dai contratti conclusi con simili partner. Anche un main sponsor garantirebbe ricavi extra, lo so bene. Prevengo dunque chi vuole strumentalizzare il dibattito sulle prospettive della Lazio rilevando che la Lazio manca da anni di tale, non irrilevante, fonte di ricavi.

Ma non ci avvitiamo sullo sponsor che non c’è. Mi occuperei piuttosto, in maniera rapida e superficiale, sulla strategia di marketing della Lazio. Non molto diversa da quella di ogni altro club, a partire dalle azioni per indurre i propri tifosi ad acquistare prodotti ‘a marchio’. Certo, non possiamo indossare tutti la tuta ufficiale del club o acquistare ogni anno nuova una maglietta, ma se ognuno effettuasse un simile acquisto al club arriverebbero molti soldi. Una tuta, però, la si acquista una, due, massimo tre volte nel giro di un quinquennio, direi. Ogni giorno, invece, tutti noi (i laziali ‘militanti’ non sono meno di uno zoccolo durissimo di 200-300mila persone) potremmo MODIFICARE I NOSTRI STILI DI CONSUMO, anche senza indossare un cm di tessuto bianco e celeste, ma orientando i nostri acquisti e le nostre preferenze verso prodotti o servizi erogati da partner della società.

Ma i laziali sono stati sinora disposti a modificare i propri stili di consumo?
La risposta inevitabile, incontestabile, inoppugnabile è NO.

E dunque l’assunto che quasi tutti leggono come una colpevolizzazione del tifoso laziale (responsabile di non consentire alla società di “fare di più”) io proporrei di trasformarlo nella più serena constatazione che al laziale piace fare quello che gli pare. Anche quando riempie il carrello della spesa, quando sceglie alcuni servizi finanziari oppure quando orienta i propri stili di consumo.

E non è forse questo un complimento, per certi versi, all’irriducibile libertà e all’anticonformismo di una tifoseria che ripudia logiche commerciali e continua - passatemi l’esempio volutamente paradossale - a comprare per la colazione i “Bucaneve” Doria al posto degli Aquilotti Gentilini (che, per inciso, ho appreso proprio l’altro giorno quando mi sono casualmente capitati sotto gli occhi al supermercato essere assai più costosi degli altri prodotti da forno della gamma Gentilini)?

Il tifoso laziale ritiene evidentemente che versare l’obolo mensile a Sky oppure sopportare l’esborso (annuale per l’abbonamento o quindicinale per il biglietto delle gare in casa) sia più che sufficiente.

E, allo stesso tempo, pretende (il tifoso è tifoso, in fondo, mica deve ragionare) che la dirigenza immetta risorse fresche nella società per creare oggettive condizioni per ambire alla vittoria, visto che con il bilancio attuale la Lazio ha davvero POCHISSIME CHANCE di competere con inter, milan, juve e, in parte, napoli e xxxx.

A me, sinceramente (e lo dico, credetemi, senza alcun intento derisorio), affascina l’anarchica irresponsabilità del tifoso di calcio (e siamo tutti uguali), che pretende sempre di più imponendo di fatto alla propria dirigenza di compensare (di tasca sua, evidentemente) il gap che il conto economico soffre rispetto ai concorrenti. Concorrenti che, nel caso della Lazio, fatturano anche 2/2,5 volte rispetto alla Lazio.

Eh già, perché è tutta una questione di conto economico, come ha mirabilmente osservato pariolo 10 in queste poche, commoventi per la lucidità con cui si è espresso, righe:

Il problema della Lazio è il conto economico, quello stesso conto economico che ha costretto la società nel mercato di gennaio a liberarsi di alcuni contratti, troppo onerosi e che avevano portato il costo del personale ad un livello non più sopportabile

Un conto economico cresce grazie alle intuizioni, alle strategie, ai progetti anche rischiosi affrontati dalla dirigenza, non c’è dubbio [e di certo la Lazio di Lotito potrebbe fare di più]. Ma cresce anche grazie al sostegno che alle politiche di marketing della società garantiscono i primi consumatori fidelizzati cui un club di calcio si rivolge: i propri tifosi più appassionati.

Liberi di continuare a spendere i propri soldi come meglio gli aggrada, ovviamente. Ma se qualcuno fa notare che tali stili di consumo non giovano alla crescita delle potenzialità del club (magari senza usare la parola “colpa”, visto che il tifoso si prende tremendamente sul serio e non tollera quasi mai reprimende) nessuno se la dovrebbe prendere. O no?  ;)
Buon viaggio, caro Piero.

sfumatura

In un bilancio dell'epoca dei processi sportivi c'era una voce di uscita milionaria per lo studio Gentile. Non ricordo esattamente quanti milioni, ma ne parlammo abbondantemente stupiti su LN.

Erano 3 milioni.....3 milioni per perdere tutte le cause......che "fortuna" essere l'avvocato di quel Sant'uomo di lotito ::)

Offline NoSurrender

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Intanto mettiamolo, lo sponsor, peró.
E cerchiamo di espanderci su altri mercati.
E facciamo una squadra competitiva in Europa evitando di buttare soldi come dice Fulcanelli.

Poi ai biscotti Gentilini e agli altri partners commerciali ci penseremo che quanti ne devi vendere di biscotti per arrivare a milioni di euro?

Io trovo tutto pazzesco, davvero.
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