Autore Topic: Gli allenatori, i trofei e il bel gioco  (Letto 3273 volte)

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Offline René Ferretti

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Re:Gli allenatori, i trofei e il bel gioco
« Risposta #20 : Martedì 20 Marzo 2012, 14:56:50 »
Ha vinto 3 a 0 contro il Napoli campione a fine anno.

OT
Che m'hai ricordato!
Avrò avuto si e no 10 anni e si giocava al Flaminio per la ristrutturazione dell'Olimpico in vista del mondiale '90.
Mio padre non mi volle portare allo stadio perchè la facevano in televisione (credo solo nella regione Lazio).
Segnarono "l'uomo che regalava le bibbie Amarildo(2) e  il capitano Pin. Ora controllo perchè non so' sicuro.
EOT

Comunque da quando seguo la Lazio (25 anni), l'unico tecnico che ha goduto di fiducia illimitata è stato Mancini nel suo biennio.
Tutti gli altri chi più chi meno si sono presi la loro buona dose di rioma.

baol

Re:Gli allenatori, i trofei e il bel gioco
« Risposta #21 : Martedì 20 Marzo 2012, 14:57:25 »
Il guaio è che questo "gioco" di Reja non produce nemmeno grandi risultati, ma piccoli passettini che non giustificano l'energia profusa.

In una parola poco redditizio.

Fabio scusami, ma alla luce dei risultati ottenuti sinora, dici poco redditizio ?
Non entro nemmeno nel dibattito sul bel gioco, chè credo che ci potremmo scannare per mesi su questo  ;)

Offline cuchillo

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Re:Gli allenatori, i trofei e il bel gioco
« Risposta #22 : Martedì 20 Marzo 2012, 14:58:04 »
A chi oggi ha dimenticato, vorrei ricordare che dopo il 4 a 0 alla Juve campione d'Italia (1995-'96), Cragnotti parlò di grande slam e più di qualcuno gli ha dato retta. Eravamo primi in classifica con 4 vittorie e 4 pareggi.

Due giorni dopo abbiamo preso la sveglia contro il Lione (uscendo malamente dalla Coppa Uefa) e la settimana dopo siamo stati devastati dalla Fiorentina. In Coppa Italia siamo usciti per mano della temibilissima Inter di Hodgson.

Abbiamo ottenuto matematicamente il piazzamento Uefa grazie a una vittoria sul Toro retrocesso, all'ultima di campionato.

Sia detto con tutto il rispetto di chi in quella stagione si è divertito.
Io, leggendo la squadra che avevo, non mi sono divertito, per esempio.
Invidio tanto Massaccesi. Ossia Jooooooe D'Amato.

Offline ML

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Re:Gli allenatori, i trofei e il bel gioco
« Risposta #23 : Martedì 20 Marzo 2012, 15:09:45 »
Alla fine, giocando bene ed esprimendo in tante partite un calcio molto bello in cui tutti partecipavano alla manovra, facemmo 2 miseri punti in più dell'anno prima in cui esprimemmo un calcio DECISAMENTE meno bello a vedersi.

Ma infatti nessuno dice che giocando "bene" fai più punti...
Per fare più punti servono giocatori più forti, punto e basta.
Qui si discute del come fare quei punti che la rosa vale.
E allora, posto che a Catania perdi comunque 1-0, posto che scivolate come quella col Bologna capitrerebbero comunque, bisogna capire come ci si può "consolare": il Reja di quest'anno ci ha regalato soddisfazioni importanti, due derby e lo scalpo del Milan dopo 15 anni non è roba da poco. Però Reja è anche quello dei quattro derby persi e delle zero vittorie contro le grandi (tale non era l'Inter di Natalino) dell'anno prima... Se mi garantisce altre due vittorie contro la roma gli pago io una parte dell'ingaggio, ma siamo sicuri che troverà di nuovo un Luis Enrique sulla sua strada?
Dopodiché io non ne faccio neanche una questione di spettacolo. Mi piacerebbe un'idea di calcio diversa, con giocatori meno compassati ed esterni alti di ruolo (l'ho detto cento volte e lo ripeterò altre cento), però il mio ideale non è certo Zeman. Quello che mi interessa veramente è vedere un capo che giorno per giorno pretenda il massimo da se stesso e dai propri ragazzi. Voglio qualcuno che nel momento in cui capisce di non poter vincere lo scudetto si danna l'anima per vincere almeno una coppa, perché muore dalla voglia di alzare un trofeo. Voglio qualcuno che - come ha detto Boks - punti a vincere e non a "far bene". Se vedessi questo spirito sarei disposto anche ad accontentarmi di qualche punto in meno.

Offline MCM

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Re:Gli allenatori, i trofei e il bel gioco
« Risposta #24 : Martedì 20 Marzo 2012, 16:11:24 »
Non ho detto che se giochi offensivo ottieni migliori risultati.
Ho detto che se tanto primo non arrivi e se tanto un trofeo non lo vinci, mi frega poco se arrivi quarto o settimo...
Perlomeno fammi divertire.

La Lazio non diverte dai primi 2 anni di Delio.

Offline Reflexblue

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Re:Gli allenatori, i trofei e il bel gioco
« Risposta #25 : Martedì 20 Marzo 2012, 17:22:59 »

La Lazio non diverte dai primi 2 anni di Delio.

Facciamo uno e mezzo.

Offline Sca

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Re:Gli allenatori, i trofei e il bel gioco
« Risposta #26 : Mercoledì 21 Marzo 2012, 00:06:55 »
Non appena si critica reja, spunta fuori la novena di "eh, ma chi è che gioca bene?", "dimmi chi fa spettacolo", "dov'è tutto 'sto gioco nelle altre squadre", ecc.
Occhio al tranello.
Personalmente non confonderei bel gioco con organizzazione.
La seconda è necessaria ma non sufficiente per il primo; altri fattori entrano in gioco e le combinazioni tra le diverse variabili producono una vasta gamma di sfumature.
Vanno considerati i valori tecnici dei singoli, la mentalità innata, o addestrata in precedenti esperienze, sommata a quella che ti dà il tecnico, la fame, il logorio fisico, la voglia di sacrificio, la fortuna...
Insomma, l'organizzazione non produce sic et simpliciter bel gioco.
Alla Lazio attuale non imputo l'assenza di bel gioco; se ci fosse, sarebbe bello, ma non è che non dorma per queste carenze estetiche...
Alla Lazio imputo l'assenza di una solida organizzazione e, di conseguenza, la mancanza di un vero addestramento tattico.
Reja, l'abbiamo scritto più volte, è un commissario tecnico, non uno che insegna calcio.
Delio è uno che addestra(va). Idem l'odiato Zeman. File under addestratore anche Sannino. Tanto per fare dei nomi. Non li sto santificando, attenzione, li sto usando per rendere più chiaro l'esempio.
Capello, Mourinho, Lippi sono allenatori che lavorano sulla testa dei giocatori; lavorano sui meccanismi mentali fino a far scattare il clic della ferocia e della concentrazione massima. Si può dire che le loro squadre giocano un bel calcio? No, di certo. Si dotano di una organizzazione abbastanza solida, nulla di sofistificato, e affidano il resto all'approccio mentale: come se ogni partita fosse l'ultima. Eredi più di Trapattoni che di Sacchi (che pure lavorava sulla testa, tantissimo).
Di esempi ce ne sono molti altri, sia un senso che nell'altro.

Il problema della Lazio, secondo me, è che le manca proprio un'organizzazione vagamente moderna. L'abbiamo sottolineato più volte: il gioco della Lazio fa schifo quando vince i due derby, così come quando perde a Siena, Palermo, col Bologna...
E' sempre la stessa Lazio. Che zittisce le critiche per una spizzata al 92esimo o per qualche altro singolo episodio favorevole. Che si becca le critiche perché la spizzata, un'altra volta, magari sfiora il palo. Se si è onesti intellettualmente, si deve riconoscere l'assoluta coerenza tra la Lazio del derby e quella successiva (più svuotata mentalmente, ovvio, ma identica dal punto di vista del gioco). Questa Lazio non gioca bene quando vince e non gioca male quando perde. E' sempre la stessa. Altrimenti si diventa ridicoli. La matrice di gioco è la stessa, cambiano gli eventi: se non fossimo rimasti in superiorità numerica nel derby, se Mauri avesse immediatamente pareggiato il vantaggio di Portanova, se Klose non si fosse addormentato davanti a Carrizo...
Festival di episodi, gira la monetina e chissà che succede. Trionfo di piccole e grandi improvvisazioni dei singoli. Ma il tutto poggia su una organizzazione da fratelli Lumiere: la palla si passa sui piedi (mai nello spazio, attenzione!), si può stare lunghi 80 metri, si gioca al piccolo trotto, si attacca in 2 contro 7-8...
Ora mi sono convinto che lo stesso Reja si renda conto della non fisicità della squadra e ritenga più utile gestirla, stando attento agli equilibri, che addestrarla: l'addestramento nel calcio moderno presuppone preparazione atletica coi fiocchi, lavoro tattico quasi asfissiante. Probabilmente il mister non ritiene che il gioco valga la candela, considerando il parco giocatori, e preferisce allora cercare di valorizzare al meglio le qualità tecniche dei singoli (che ci sono e non sono proprio scarse, altrimenti anche in un campionato scarso come questo non saremmo terzi).

Del bel gioco si può fare a meno, dell'organizzazione, nel 2012, no. Almeno se si vuole alzare la capoccetta al di fuori dei confini.

--> Auditorium --> Zoo

Offline Sca

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Re:Gli allenatori, i trofei e il bel gioco
« Risposta #27 : Mercoledì 21 Marzo 2012, 00:17:26 »
Per essere onesto fino in fondo, aggiungo che l'unica partita giocata in modo moderno dalla Lazio è stata quella di ritorno col Milan...
Il che la dice lunga su quello che avrebbe potuto fare la squadra in mano a un tecnico differente.
Cosa successe quella sera non lo sappiamo, lo possiamo supporre.
La squadra giocò sui nervi con una intensità notevole, compensando i molti difetti con la concentrazione e la ferocia.
Per molti quella è una partita irripetibile. Anche per me, ci mancherebbe. Tuttavia fatto 100 di quella partita, credo che non sarebbe eresia ambire a un 75-80, invece del 55-60 attuale...
Spero che abbiate capito (coi numeretti  :D)
--> Auditorium --> Zoo

zorba

Re:Gli allenatori, i trofei e il bel gioco
« Risposta #28 : Mercoledì 21 Marzo 2012, 07:55:59 »
Per essere onesto fino in fondo, aggiungo che l'unica partita giocata in modo moderno dalla Lazio è stata quella di ritorno col Milan...
Il che la dice lunga su quello che avrebbe potuto fare la squadra in mano a un tecnico differente.
Cosa successe quella sera non lo sappiamo, lo possiamo supporre.
La squadra giocò sui nervi con una intensità notevole, compensando i molti difetti con la concentrazione e la ferocia.
Per molti quella è una partita irripetibile. Anche per me, ci mancherebbe. Tuttavia fatto 100 di quella partita, credo che non sarebbe eresia ambire a un 75-80, invece del 55-60 attuale...
Spero che abbiate capito (coi numeretti  :D)

Perfetto, Sca.

Proprio ciò che hanno dimostrato di avere a dosi massicce ieri sera milan e juve.

Offline critichino

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Re:Gli allenatori, i trofei e il bel gioco
« Risposta #29 : Mercoledì 21 Marzo 2012, 08:59:29 »
..............
Del bel gioco si può fare a meno, dell'organizzazione, nel 2012, no. Almeno se si vuole alzare la capoccetta al di fuori dei confini.

Analisi interessantissima e condivisibile.
La stranezza, che personalmente non riesco ancora a spiegarmi, è come questa squadra stia da 2 anni in zona Champions'.

Certo, il campionato italiano è mediocre e tante altre squadre stanno peggio di noi.
Ma forse il motivo principale è che questo gruppo di giocatori e questo allenatore hanno fatto scopa: per far rendere, in termini di punti, il massimo dell'ottenibile da questi e solo questi giocatori il tecnico ideale è Reja.

Da ciò ne deriva che è indispensabile cambiare allenatore il prossimo anno (io sono iscritto al gruppo via Reja con la tessera n. 1), ma è altrettanto indispensabile fare un turn-over pressochè integrale della rosa dei giocatori, e non proseguire (come pare) con la politica delle piccole integrazioni a questo gruppo.

Offline DinoRaggio

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Re:Gli allenatori, i trofei e il bel gioco
« Risposta #30 : Mercoledì 21 Marzo 2012, 09:27:23 »
Parlando da tifoso impressionista, a me sembra che manchi soprattutto l’organizzazione di gioco, nel senso della squadra che si muove in coordinazione. E’ anche da questo che pare che non corriamo. Lulic o Gonzalez si vanno ad intruppare sulla fascia circondati da due avversari? Allora ci deve essere almeno un compagno di squadra ad aiutarlo. Invece no. Scarso movimento da questo punto di vista. E’ anche da queste cose che sembra che corriamo poco, non ci sono proprio movimenti armonici che creino gli spazi. Mi sembra tutto troppo affidato al singolo.
E ra gisumin all'ùart!

La serie A è un torneo di limpidezza cristallina, gli arbitri non hanno alcunché contro la Lazio e si distingueranno per l'assoluta imparzialità, non ci saranno trattamenti di favore o a sfavore nei confronti di alcuno. Sarà un torneo di una regolarità esemplare. (19-8-2016)

Teo

Re:Gli allenatori, i trofei e il bel gioco
« Risposta #31 : Mercoledì 21 Marzo 2012, 09:28:46 »
Sca (complimenti) dipinge un quadro molto plausibile. In linea di massima, inoltre, chi vede Juventus Milan Napoli Udinese ricava l'impressione che queste squadre dispongano di quella corsa e di quella organizzazione che alla Lazio mancano, assieme a una buona dose di cazzimma che, anch'essa, a noi sembra difettare. La stessa dinamo corleone l'organizzazione tenta di averla, anche se in maniera e con effetti assai discutibili.

Posto quindi che il lavoro di Guidolin, Mazzarri, GigiEnrico e Conte (tralascio Allegri perché la rosa del Milan è oggettivamente imparagonabile con quella di qualsiasi altra squadra italiana e l'unica di livello europeo, e spero che su questo non ci siano dubbi), comporti un plus rispetto a quello di Reja, osservando la classifica non si può che concludere come la rosa della Lazio debba essere necessariamente migliore di quella delle avversarie per la terza piazza, e più o meno paragonabile a quella della Juventus, quanto a valore tecnico. Se l'allenatore toglie (o non aggiunge), lo svantaggio da qualche altra parte deve esser stato colmato, non ci sono santi. D'altra parte, dai sette scontri diretti con le prime sei in classifica la Lazio è uscita perdente una sola volta, e anche questo testimonia come in questo gruppetto ci stia più che dignitosamente: rimane quindi il mistero di una squadre che appare assai più brutta, noiosa e disorganizzata delle colleghe d'alta classifica, ma per qualche motivo nelle partite contro di loro continua a collezionare ottimi risultati.

Personalmente, sono più portato a considerare come minus della Lazio la mancanza di concentrazione in partite teoricamente più "facili".

Offline Skorpius

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Gli allenatori, i trofei e il bel gioco
« Risposta #32 : Mercoledì 21 Marzo 2012, 09:34:14 »
Sca (complimenti) dipinge un quadro molto plausibile. In linea di massima, inoltre, chi vede Juventus Milan Napoli Udinese ricava l'impressione che queste squadre dispongano di quella corsa e di quella organizzazione che alla Lazio mancano, assieme a una buona dose di cazzimma che, anch'essa, a noi sembra difettare. La stessa dinamo corleone l'organizzazione tenta di averla, anche se in maniera e con effetti assai discutibili.

Posto quindi che il lavoro di Guidolin, Mazzarri, GigiEnrico e Conte (tralascio Allegri perché la rosa del Milan è oggettivamente imparagonabile con quella di qualsiasi altra squadra italiana e l'unica di livello europeo, e spero che su questo non ci siano dubbi), comporti un plus rispetto a quello di Reja, osservando la classifica non si può che concludere come la rosa della Lazio debba essere necessariamente migliore di quella delle avversarie per la terza piazza, e più o meno paragonabile a quella della Juventus, quanto a valore tecnico. Se l'allenatore toglie (o non aggiunge), lo svantaggio da qualche altra parte deve esser stato colmato, non ci sono santi. D'altra parte, dai sette scontri diretti con le prime sei in classifica la Lazio è uscita perdente una sola volta, e anche questo testimonia come in questo gruppetto ci stia più che dignitosamente: rimane quindi il mistero di una squadre che appare assai più brutta, noiosa e disorganizzata delle colleghe d'alta classifica, ma per qualche motivo nelle partite contro di loro continua a collezionare ottimi risultati.

Personalmente, sono più portato a considerare come minus della Lazio la mancanza di concentrazione in partite teoricamente più "facili".

Il motivo sono dias e ledesma giocatori di affidabilità continuità e capacita non comuni, tranne quest'anno per dias purtroppo, a cui aggiungi i due veri plus hernanes e mauri croce e delizia della Lazio ma anche giocatori che fanno saltare il banco a questo aggiungi klose.
La Lazio ha materiale tecnico in alcuni singoli che hanno in pochi
La gente dice che sono cattivo, ma in verità ho il cuore di un bambino: lo tengo in un barattolo, sul comodino.

Teo

Re:Gli allenatori, i trofei e il bel gioco
« Risposta #33 : Mercoledì 21 Marzo 2012, 09:53:37 »
Il motivo sono dias e ledesma giocatori di affidabilità continuità e capacita non comuni, tranne quest'anno per dias purtroppo, a cui aggiungi i due veri plus hernanes e mauri croce e delizia della Lazio ma anche giocatori che fanno saltare il banco a questo aggiungi klose.
La Lazio ha materiale tecnico in alcuni singoli che hanno in pochi

Preferirei fosse così: se hai una buona base tecnica, puoi sempre cambiare allenatore e cercare di valorizzarla al massimo.

Io continuo a pensare che la classifica esprima esattamente il valore dei calciatori, con variazioni minime indotte dal manico. Questa visione viene scambiata come "idolatria", ma è esattamente il contrario.

Tra Guardiola che allena la Lazio attuale al posto di Reja, e la Lazio attuale con un Marchisio in più a centrocampo, io scelgo sempre e senza dubbi la seconda possibilità. 

Offline aquilafelyx

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Re:Gli allenatori, i trofei e il bel gioco
« Risposta #34 : Mercoledì 21 Marzo 2012, 10:12:18 »
è l'impostazione tattica che determina lo svolgersi della manovra , la Lazio sembra più impostata a contenere gli attacchi avversari per poi colpire quando ne ha l'occasione , tende a difendere e pressare a ridosso della propria area lasciando agli altri più campo ricercando lo spazio nella 3/4 avversa , questo paga con squadre portate ad un atteggiamento più offensivo ma risulta meno efficace quando si incontrano quelle che puntano anche loro sulle ripartenze , al netto degli episodi estemporanei su calci piazzati che sbloccano il risultato si può dire che la Lazio accetterebbe lo 0 a 0 come un buon risultato pur di mantenere gli equilibri tra i reparti , le caratteristiche dei nostri centrocampisti e dei difensori completano il quadro ,

è vero pure che ad inizio stagione si era puntato ad un 424 più offensivo che purtroppo è naufragato con l'infortunio di Mauri ed il rigetto di Cissé , la mancanza di alternative abili , i problemi d'infermeria ed il poco tempo non hanno permesso di provare a spostare qualcosa nella scacchiera con un uso diverso delle fascie , un 352 o 3412 forse avrebbe dato un senso al doppio centravanti , mentre il 4411 visto contro il Milan rimane un lampo agonistico nel buio di una compassata manovra
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POMATA

Re:Gli allenatori, i trofei e il bel gioco
« Risposta #35 : Mercoledì 21 Marzo 2012, 15:17:42 »
Sca e teo hanno centrato il punto.

Offline Skorpius

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« Risposta #36 : Mercoledì 21 Marzo 2012, 15:32:20 »
Curiosità per chi e' capace: quanti gol abbiamo fatto quest'anno con l'inserimento di un centrocampista?
La gente dice che sono cattivo, ma in verità ho il cuore di un bambino: lo tengo in un barattolo, sul comodino.

Offline Drenai

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Re:Gli allenatori, i trofei e il bel gioco
« Risposta #37 : Mercoledì 21 Marzo 2012, 15:41:06 »
senza andare a ricontrollare direi molto pochi. così su due piedi di gol su azione mi viene in mente solo quello di cana.
non ricordo da dove partiva l'azione del gol di gonzalez a genova.
"It's not that I like winning that much, it's that I HATE losing"
Larry Bird

Offline Skorpius

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« Risposta #38 : Mercoledì 21 Marzo 2012, 15:45:06 »
senza andare a ricontrollare direi molto pochi. così su due piedi di gol su azione mi viene in mente solo quello di cana.
non ricordo da dove partiva l'azione del gol di gonzalez a genova.

Io ricordo solo quella! Il che la dice lunga sulle caratteristiche inesplorate dell'albanese
La gente dice che sono cattivo, ma in verità ho il cuore di un bambino: lo tengo in un barattolo, sul comodino.

Offline aquilafelyx

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Re:Gli allenatori, i trofei e il bel gioco
« Risposta #39 : Mercoledì 21 Marzo 2012, 15:58:51 »
Cana doveva essere uno dei due centrocampisti davanti la difesa nel 4231 , abbandonato quel modulo causa forza maggiore ci siamo persi anche lui
M'illumino di Lulic

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