Autore Topic: AS London  (Letto 4327 volte)

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RobCouto

AS London
« : Mercoledì 12 Maggio 2010, 22:39:55 »
L'AS London nasce nel 2027, per contrastare il vento del Continente. Fino a quel momento, il calcio londinese era disperso in mille piccole realtà non competitive, e gli sportivi londinesi sentivano ormai l'esigenza di tifare per un unico grande club che rappresentasse i colori e il gonfalone della città: nacque così l'AS London, nella quale confluirono Tottenham (che aveva assorbito nel 2025 il QPR), Chelsea Wimbledon Pro London e West Fulham Ham (nel quale era confluito il disciolto Charlton). Restò fuori solo l'Arsenal, che nel 1883 aveva inspiegabilmente trascurato il nome cittadino. I tifosi del London amavano proclamarsi "Unique heirs of British Empire", i colori erano quelli del gonfalone cittadino, bianco e rosso, come simbolo la nuova formazione scelse naturalmente il dragone londinese simbolo della potenza imperiale di L

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Offline Andre

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Re:AS London
« Risposta #1 : Mercoledì 12 Maggio 2010, 22:50:57 »
[però l'Arsenal il proGGGetto che l'ha O0]
da qualche parte la Lazio è in vantaggio (V.)

Mark Lenders

Re:AS London
« Risposta #2 : Mercoledì 12 Maggio 2010, 22:52:41 »
L'AS London nasce nel 2027, per contrastare il vento del Continente. Fino a quel momento, il calcio londinese era disperso in mille piccole realtà non competitive, e gli sportivi londinesi sentivano ormai l'esigenza di tifare per un unico grande club che rappresentasse i colori e il gonfalone della città: nacque così l'AS London, nella quale confluirono Tottenham (che aveva assorbito nel 2025 il QPR), Chelsea Wimbledon Pro London e West Fulham Ham (nel quale era confluito il disciolto Charlton). Restò fuori solo l'Arsenal, che nel 1883 aveva inspiegabilmente trascurato il nome cittadino. I tifosi del London amavano proclamarsi "Unique heirs of British Empire", i colori erano quelli del gonfalone cittadino, bianco e rosso, come simbolo la nuova formazione scelse naturalmente il dragone londinese simbolo della potenza imperiale di L

 :D :notworthy:

Offline Tarallo

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Re:AS London
« Risposta #3 : Mercoledì 12 Maggio 2010, 22:53:49 »
Scommetto che vinsero 10 dei primi 11 derby con l'Arsenal.
Dice ao ma semo piu' forti (cockney). Ah vabbe'.

Offline Brunogiordano

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Re:AS London
« Risposta #4 : Mercoledì 12 Maggio 2010, 22:58:11 »
Me piace sta favoletta. Ho avuto sempre una predilezione per l'Arsenal.
"E' più difficile descriverla che sentirla la Lazialità: è signorilità non di carattere esteriore, è cosa che si sente dentro, della quale ci si sente orgogliosi. E' un messaggio che tocca i cuori, la mente, la sensibilità e ci innalza verso il cielo, è un messaggio di costume di vita"
RENZO NOSTINI

Offline Kebab

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Re:AS London
« Risposta #5 : Mercoledì 12 Maggio 2010, 23:15:35 »
L'AS London nasce nel 2027, per contrastare il vento del Continente. Fino a quel momento, il calcio londinese era disperso in mille piccole realtà non competitive, e gli sportivi londinesi sentivano ormai l'esigenza di tifare per un unico grande club che rappresentasse i colori e il gonfalone della città: nacque così l'AS London, nella quale confluirono Tottenham (che aveva assorbito nel 2025 il QPR), Chelsea Wimbledon Pro London e West Fulham Ham (nel quale era confluito il disciolto Charlton). Restò fuori solo l'Arsenal, che nel 1883 aveva inspiegabilmente trascurato il nome cittadino. I tifosi del London amavano proclamarsi "Unique heirs of British Empire", i colori erano quelli del gonfalone cittadino, bianco e rosso, come simbolo la nuova formazione scelse naturalmente il dragone londinese simbolo della potenza imperiale di L

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Spettacolare!

Offline lollapalooza

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Re:AS London
« Risposta #6 : Mercoledì 12 Maggio 2010, 23:20:13 »
Che scenario irreale, per fortuna la realtà è tutta un'altra cosa.



Online Er Matador

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Re:AS London
« Risposta #7 : Giovedì 13 Maggio 2010, 03:53:44 »
Racconto un'altra storia, questa volta proveniente dal passato. Con gli anni '80, il calcio rumeno si affaccia prepotentemente alla ribalta continentale: l'eliminazione dei Campioni del Mondo nelle qualificazioni agli Europei dell'84 è un urlo di orgoglio e qualità tecnica.
In Italia capiscono fin troppo e tentano di reagire secondo abitudine: saccheggiando i migliori prodotti di quel calcio per importarli nel campionato allora più bello e più ricco del mondo.
Purtroppo per loro la Cortina di Ferro è ancora in piedi, anche per impedire il trasferimento all'estero dei calciatori: da Boloni in giù, i ragazzi di Lucescu rimangono un sogno proibito.
Romania, purtroppo, non significa però solo una bella Nazionale e un'originale scuola tattica, che unisce un cinismo difensivo all'italiana, con tanto di libero, marcature ferree e contropiede, alla presenza di fantasisti non molto diversi, nel bene e nel male, dai loro splendidi colleghi jugoslavi.
Romania, purtroppo, significa anche il regime di un folle, blandito nei primi anni '70 per una sua presunta eterodossia dal comunismo moscovita e poi rispedito nel limbo in cui giacciono gli argomenti passati di moda.
Il regime non si rassegna ad una vetrina così opaca e vede nel calcio un formidabile ambasciatore al di fuori dei patri confini: mettiamoci anche la passione sportiva dei figli, cui il satrapo di Bucarest delega in gran parte la fase operativa, e il progetto decolla.
Un piano di Stato in grande stile viene varato a beneficio della Steaua, importante espressione calcistica della Capitale dove trova però concorrenza nella gloriosa Unirea, poi ribattezzata Dinamo, nel Rapid, nello Sportul Studentesc, nel National e in altri sodalizi minori che vanno a comporre un panorama sorprendentemente vitale e variegato.
A Bucarest si concentrano tutte le risorse, sacrificando altri centri del Paese che pure vantano una dignitosa tradizione pallonara, e alla Steaua vanno tutte le attenzioni.
La pianificazione di risultati e scudetti diventa soffocante, il resto del campionato viene ridotto a mera succursale e sparring partner della squadra di Stato.
Non che manchino i risultati, anzi: nel 1986 all'Est, per la prima volta nella Storia, arriva addirittura la Coppa Campioni. Finale contro pronostico a Siviglia, dove l'esodo di tifosi non basta al Barcellona: Ducadam para quattro rigori su quattro nella serie finale, nobilitando con un'impresa mai ripetuta quello che, nelle due ore precedenti, era stato solo un orrendo catenaccio.
Del portiere si perdono le tracce, fra notizie poco attendibili e voci da brivido; si mormora addirittura che Nicu Ceauşescu, di fronte al rifiuto di consegnare la Mercedes ricevuta come premio, gli abbia fatto infliggere gravissime menomazioni fisiche.
Poco importa per il progetto Steaua, che prosegue con Stingaciu tra i pali e la finale di Supercoppa contro un'altra stella d'Oriente, la meravigliosa Dinamo Kiev del colonnello Lobanovski.
Nel frattempo, con la maglia del glorioso Sportul Studentesc esplode un talento cristallino dal fisico così così e atteggiamenti non proprio compassati, ma che passano in secondo piano di fronte a un sinistro divino. Non è Maradona, anche se qualcuno lo accosta al Pibe: il mondo lo conoscerà come Gheorghe "Gica" Hagi.
Un campione così farebbe comodo alla Steaua per tenere alto il nome della Romania contro i non amatissimi sovietici, solo che... Solo che niente: con tanti saluti a sessioni di mercato e contratti, l'astro nascente approda "in prestito" alla squadra di Stato. Le virgolette sono d'obbligo, poiché non compirà mai il percordo inverso.
Con la Dinamo finisce 1-0, in una finale disputata in gara unica e nel deserto dello stadio Louis II di Monaco, poiché le trasferte dei tifosi sono proibite dai rispettivi regimi.
Il River Plate prevale invece per 2-1 in Coppa Intercontinentale: un altro trofeo in bacheca, comunque, e non c'è davvero male.
Steaua dominatrice assoluta, ma se il convento della Dinamo passa qualcosa di buono va bene lo stesso. E il qualcosa è il bomber Rodion Camataru, capocannoniere con 23 gol a poche giornate dal termine.
Il regime ha già messo gli occhi su di lui, "favorendone" il trasferimento dall'Universitatea Craiova in cui aveva militato per oltre un decennio con un paio di scudetti a coronare un buon rendimento in zona gol.
Poi qualcuno scopre che in Europa si assegna anche la Scarpa d'Oro, e i gol diventano magicamente 44 nelle ultime 5-6 partite di campionato.
Cifra record e sorpasso in tromba ad Anton Polster, fermo a 38 nel torneo austriaco. Il futuro torinista la prende malissimo e rifiuta di ritirare la Scarpa d'Argento in segno di protesta contro l'evidente macchinazione: rimarrà inascoltato e deriso, salvo ricevere soddisfazione - e il ribaltamento del verdetto, con l'assegnazione del trofeo principale - dopo quasi un ventennio.
Complimenti all'Uefa per la coerenza e la schiena dritta di fronte ai potenti, sia in auge sia caduti nella polvere.
Sempre più orgoglioso dei successi raggiunti, Ceauşescu padre decide di portare a formale compimento il modello "un Paese una squadra": basta con la dispersione in "storici" sodalizi minori, le forze della Capitale vengono riunite nell'AS Bucarest, destinata a ripagare con trionfi in serie gli unici eredi dello Stato dei Daci e dell'Impero Romano che lo conquistò...


Siete arrivati fino a qui? Bene, escluso l'ultimo paragrafo, tutti i fatti citati sono veri.
Come è vero che persino gli autori di tutto ciò si sono risparmiati quanto descritto nell'ultimo paragrafo...

jumpingjackflash

Re:AS London
« Risposta #8 : Giovedì 13 Maggio 2010, 08:42:27 »
storia o fantascienza, i regimi restano sempre e comunque regimi.

romammerda


Offline dukenduke

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Re:AS London
« Risposta #9 : Giovedì 13 Maggio 2010, 14:25:56 »
Teo ma mi devo preoccupare?  Non stai bene ultimamente
Il gol acrobatico di Hernanes che usa la gamba d'appoggio come leva e si gira in torsione come una molla e 'l'immagine della Lazio e dei laziali: umilmente assorbi l'energia e poi liberala e falla fluire...

RobCouto

Re:AS London
« Risposta #10 : Giovedì 13 Maggio 2010, 14:27:05 »
Teo ma mi devo preoccupare?  Non stai bene ultimamente

Mai stato bene.

Offline superdelio

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Re:AS London
« Risposta #11 : Giovedì 13 Maggio 2010, 18:08:21 »
"As London shit" è stato già detto?

andujo

Re:AS London
« Risposta #12 : Giovedì 13 Maggio 2010, 23:29:00 »
L'AS London nasce nel 2027, per contrastare il vento del Continente. Fino a quel momento, il calcio londinese era disperso in mille piccole realtà non competitive, e gli sportivi londinesi sentivano ormai l'esigenza di tifare per un unico grande club che rappresentasse i colori e il gonfalone della città: nacque così l'AS London, nella quale confluirono Tottenham (che aveva assorbito nel 2025 il QPR), Chelsea Wimbledon Pro London e West Fulham Ham (nel quale era confluito il disciolto Charlton). Restò fuori solo l'Arsenal, che nel 1883 aveva inspiegabilmente trascurato il nome cittadino. I tifosi del London amavano proclamarsi "Unique heirs of British Empire", i colori erano quelli del gonfalone cittadino, bianco e rosso, come simbolo la nuova formazione scelse naturalmente il dragone londinese simbolo della potenza imperiale di L

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No, dai. L'idea è anche simpatica.
Ma non tiene conto di una specificità locale: le varie zone di Londra (i cosiddetti London "boroughs") ci tengono tantissimo a non essere assimilate nel contenitore "London" (o peggio ancora nella "Greater London"), e tanto meno vogliono o possono confondersi con la "City of London", che è una zona ben specificata e delimitata nella zona della City, o come viene chiamata dai locali, lo "Square Mile" (il miglio quadrato).
Da Chelsea a Fulham, Da Camden a Southwark, ed indipendentemente dallo status sociale di cui possono fregiarsi, nessuno penserebbe mai di rinunciare alla propria identità "solo per" far grande una "Londra" che è unica solo come realtà amministrativa.
Il discorso è dunque chiaramente molto diverso da quello che succede a Roma, dove i vari quartieri, e soprattutto quelli di periferia, fanno un fregio dell'esser "dentro il raccordo", come se il raccordo fosse chissà cosa, e non un semplice pastrocchio "automobilistico-amministrativo".

RobCouto

Re:AS London
« Risposta #13 : Venerdì 14 Maggio 2010, 00:15:49 »
Beh, fatte le debite proporzioni, era lo stesso anche a Roma. Tieni presente che a inizio '900 se te ne uscivi con gladiatori, impero e corederoma molto probabilmente finivi al manicomio, perché nessuno avrebbe capito cosa volevi dire. C'erano club con specificità spiccate, anche a carattere sociale. Nessuna, tra la quindicina di squadre esistiti nelle varie fasi, aveva trovato un senso nel darsi il nome "Roma": non credo proprio sia un caso. Poi cominciò la retorica posticcia cinecittara e venne fuori la "cultura" che ancora oggi ci circonda. Squadre di calcio comprese. Insomma, se fosse esistito un Duce inglese, con buona probabilità avremmo anche un AS London, secondo me...

Offline ssl_1900

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Re:AS London
« Risposta #14 : Venerdì 14 Maggio 2010, 16:12:41 »
ricomincio postando le mie risate nel leggere il topic sull'as liondon

spettacolo!


 :D


p.s. ben (ri)trovati

Offline ammiraglio

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  • devo inserire un testo personale?
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Re:AS London
« Risposta #15 : Venerdì 14 Maggio 2010, 18:55:59 »
quali sono i colori sociali dell'as liondon?

(spettacolare teo!)
yeah, i heard that dwight wants me fired. it's just the way it is. you know what? i just don't care, i don't give a damn.
i'll go home and find something to do.

Offline Laurence

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Re:AS London
« Risposta #16 : Venerdì 14 Maggio 2010, 21:10:54 »

Offline Fraplaya

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Re:AS London
« Risposta #17 : Venerdì 14 Maggio 2010, 23:42:37 »
Imho
"l'attacco fa vendere i biglietti, ma la difesa fa vincere le partite" (V.Lombardi)

Offline sassoxsasso

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Re:AS London
« Risposta #18 : Sabato 15 Maggio 2010, 01:13:07 »
Bellissima Rob!!



ricomincio postando le mie risate nel leggere il topic sull'as liondon

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p.s. ben (ri)trovati

ben arrivato!
"La Lazialità non te la può togliere nessuno. O ce l’hai o non ce l’hai. Evidentemente tu non ce l’avevi.

Online violator

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Re:AS London
« Risposta #19 : Sabato 15 Maggio 2010, 06:41:08 »
L'AS London nasce nel 2027, per contrastare il vento del Continente. Fino a quel momento, il calcio londinese era disperso in mille piccole realtà non competitive, e gli sportivi londinesi sentivano ormai l'esigenza di tifare per un unico grande club che rappresentasse i colori e il gonfalone della città: nacque così l'AS London, nella quale confluirono Tottenham (che aveva assorbito nel 2025 il QPR), Chelsea Wimbledon Pro London e West Fulham Ham (nel quale era confluito il disciolto Charlton). Restò fuori solo l'Arsenal, che nel 1883 aveva inspiegabilmente trascurato il nome cittadino. I tifosi del London amavano proclamarsi "Unique heirs of British Empire", i colori erano quelli del gonfalone cittadino, bianco e rosso, come simbolo la nuova formazione scelse naturalmente il dragone londinese simbolo della potenza imperiale di L

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Ballardianamente (l'autore, non l'allenatore) apocalittico e vero  ;D