Autore Topic: Lazio: Honda sempre nel mirino ma non è l’unico obiettivo.  (Letto 821 volte)

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Lazio: Honda sempre nel mirino ma non è l’unico obiettivo.
« : Giovedì 8 Marzo 2012, 13:02:09 »
Dal Corriere dello Sport a cura di cittaceleste.it



ROMA - Keisuke Honda pensa ancora alla Lazio. Lotito e Tare torneranno presto all’assalto: il giapponese del Cska Mosca resta uno degli obiettivi per giugno, quando riaprirà il mercato. «Lui come altri giocatori importanti» spiegò il direttore sportivo biancoceleste nel giorno della presentazione di Candreva. Trattativa in fase di stallo, non ci sono stati sviluppi rispetto alla fine di gennaio, quando la Lazio volò a Mosca per chiedere al club russo la cessione del centrocampista nipponico. Un’offerta complessiva da 13 milioni in tre annualità, più il cartellino di Carrizo, come ufficializzato in un comunicato diramato dalla società biancoceleste i primi giorni di febbraio, quando era cresciuta la delusione per il fallimento della campagna invernale.
DIVORZIO - Ieri hanno ripreso a parlare di Honda in Russia. Un argomento riaperto dall’offerta di rinnovo del contratto, in scadenza 30 giugno 2013, che avrebbe presentato il Cska Mosca. Si dice che il club russo voglia prolungare l’accordo con Honda, ma appare ancora un’ipotesi remota per due motivi. Il primo: Keisuke già da qualche mese ha maturato l’idea di un trasferimento e vorrebbe provare un’esperienza diversa dal campionato russo. Il secondo: il Cska Mosca sa benissimo che Honda preferirebbe andar via a giugno e questa potrebbe essere una mossa per invitare la Lazio, e gli altri club interessati, ad alzare la posta. Da Mosca sono rimbalzate le dichiarazioni del dg Roman Babaev. «L'offerta che ci è pervenuta a gennaio è stata inferiore ai 13 milioni di cui si è parlato. Il massimo che ci è stato proposto sono stati 10 milioni, almeno il 35% in meno del prezzo minimo per poter lasciare andare il giocatore» ha virgolettato. In realtà la proposta della Lazio era superiore. E di riflesso sono arrivate anche le parole di Kees Ploegsma, l’olandese che è stato in passato il procuratore di Honda (quando è esploso nel Venlo) e che continua ad essergli vicino. «Negli ultimi anni - ha spiegato – la Lazio è stata l’unica squadra seriamente interessata a Honda. Non siamo stati in grado di effettuare il trasferimento quest' inverno, ma vediamo cosa succederà a giugno. Fino a quel momento resta un giocatore del Cska».
IMPEGNO - La Lazio stava lavorando su Honda dallo scorso novembre e aveva già ottenuto la disponibilità del giapponese al trasferimento a Roma. Honda è rientrato, ha recuperato dall’ infortunio, è stato impiegato nella partita d’andata di Champions con il Real Madrid entrando nel finale. Mercoledì prossimo, nella partita di ritorno al Bernabeu, dovrebbe giocare dal primo minuto. Questo è il momento, se la Lazio vuole, per entrare in azione e provare a chiudere l’operazione Honda da aggiungere in estate all’organico attuale. Il giapponese, visto in azione, è un altro trequartista. Una pedina da inserire nel 4-2-3-1 sulla linea dei fantasisti a ridosso di Klose.
HILBERT - E’ ancora presto per parlare del mercato che verrà a luglio, neppure si sa chi allenerà la Lazio nella prossima stagione e se Reja strapperà la conferma a Lotito, già in parola con Zola. Da tenere d’occhio e sviluppare il filone del mercato tedesco. Ieri sono cominciati a circolare due nomi legati alle fasce laterali, uno più abbordabile e un altro forse irraggiungibile. Per la fascia sinistra ci sarebbe Marcel Schmelzer, terzino sinistro del Borussia Dortmund, che viaggia verso il secondo titolo di fila in Bundesliga. Classe ‘88, sotto contratto sino al 2014, è un gioiellino e la Lazio da quella parte si sente coperta da Radu, Lulic e Garrido. Molto più probabile la pista legata a Roberto Hilbert, altro tedesco, classe ‘84, attualmente impegnato in Turchia con il Besiktas. E’ un giocatore più esperto, si trova ad un anno dalla scadenza (2013), può giocare terzino destro oppure da centrocampista esterno. Scaloni quasi certamente chiuderà la carriera in Argentina. Urge un’alternativa affidabile a Konko.
Fabrizio Patania

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