Ancora sul pubblico laziale nel derby

[Teo]

Mancavo al derby da tempo, per tanti motivi, e di solito vado in un settore dello stadio lontano dalla sede storica del tifo laziale.

Domenica, dopo tanti anni, ho visto quello che non ero più abituato a vedere. Non parlo solo della spettacolare, geniale, ineguagliabile scenografia, romanesca e NON basata sulla posticcia "romanità" alla Ben Hur, e di un sostegno che scaldava il cuore di tutti noi, conti o meno per chi sta giocando. Parlo del clima generale, di una chiara ripresa d'atto della centralità assoluta e unica della Lazio, nella vita di curva. E poi il derby di giorno è un'altra cosa, col sole che splendeva dalla nostra parte e i cugini stupidi in ombra, e non è un caso, in tutto e per tutto.

Bianco e celeste, solo bianco e celeste ovunque, nei colori e soprattutto nell'anima di tutti quelli che ho visto intorno a me. Le solite care vecchie scene da derby, lo stesso spirito che credevo tramontato coi miei vent'anni, ma non era il passare del tempo ad aver fatto sparire quel profumo. A un certo punto sventolava, in basso davanti a noi nei distinti nord, un enorme bandierone che un ragazzo faceva vivere facendosi un mazzo incredibile, e come ai vecchi tempi ho provato un moto di rabbia nei confronti degli inevitabili "ahò, abbassa 'sta bandiera". Maddeché amico, al derby la partita non si guarda, la prossima volta stattene a casa...

A chi è riuscito a rimettere al centro la Lazio, ad uscire dalla spirale di un'autoreferenzialità ormai stucchevole e avulsa dalle vicende calcistiche, a fare a meno non del pensiero, ma di chi lo cavalcava in maniera artificiale e interessata, va detto "bravo". Io e tanti altri speravamo, chiedevamo da anni che accadesse questo, nient'altro che questo. Nessuna pretesa, tantomeno di vedere una curva di frati francescani a fronte di una società in cui è pericoloso anche chiedere al vicino di abbassare il volume del televisore o discutere per uno stop non rispettato; né mi passa per la testa, come a qualche mitomane potrebbe accadere, che le speranze mie e di altri abbiano indotto questo cambiamento. Qualcuno ha semplicemente capito che era ora di rimettere la Lazio al centro, solo la Lazio. Poi in una curva ci sta sempre chi ci tiene a far sapere al mondo che s'è letto il Mein Kampf e j'è piaciuto tanto, che se vede un giocatore scuro di pelle che fa una vita che lui non riesce manco a sognarsela continua a pensare che lui è mejo perché è bianco, e tutto il resto di schifezze di cui si farebbe volentieri a meno, e speriamo ci si riesca. Ma questo spero avvenga in forza di una coscienza collettiva, perché a chi fa il tifo possiamo chiedere di tenere al centro la Lazio, non ruoli educativi che non gli spettano, o di coartazione che poi scatenano il delirio d'onnipotenza.

Se la Lazio rimane al centro, se rimarrà l'unico vero motivo per entrare lì dentro, nessuno chiederà mai nulla di più. E tutte le retroletture sui motivi della sofferenza di tanti, per quello che accadeva, si dimostreranno quello che sono: ridicole sciocchezze.

[Boks XV]

chi cianciava di stadio tutto giallorosso al derby e di curva di romanisti dovrebbe chiedere scusa e ammettere di non capire un cazzo.
successivamente lavarsi la bocca coll'acido muriatico prima di riparlare di Curva Nord.

[mrmoto]

Grazie Teo per i tuoi pensieri. Anche io sono uscito dallo stadio con le batterie di lazialità ricaricate un po'. Purtroppo ero circondato da un branco di invidiosi di pelle che mi hanno rovinato la festa, ma che ce poi fa'.

[Teo]

chi cianciava di stadio tutto giallorosso al derby e di curva di romanisti dovrebbe chiedere scusa e ammettere di non capire un cazzo.
successivamente lavarsi la bocca coll'acido muriatico prima di riparlare di Curva Nord.

L'autocritica la faccia aveva messo da parte la Lazio e pretendeva "unità" sulle proprie posizioni particolari.

Un pubblico che ha rimesso al centro la Lazio ha ottenuto il plauso e il consenso di TUTTI.

A dimostrazione del fatto che non vi era nessuna "spaccatura".

[lollapalooza]

Riunire tutti i Laziali, d'ogni fede politica; far venire a tutti, nessuno escluso, una tremenda voglia di seguire la Nostra.
Questo dovrebbe essere l'obiettivo del cuore del tifo Laziale.
Perché se non ci pensa la curva nord non vedo chi potrebbe/vorrebbe farlo.

E passi avanti, significativi, si stanno facendo.

Il corteo protettivo di Ponte Milvio ad esempio, assolutamente encomiabile.

La curva è bella, calda e biancoceleste.

Finalmente.

A me 'sta cosa fa un piacere immenso.


Avanti Lazio.
Avanti Laziali.

[Boks XV]

L'autocritica la faccia aveva messo da parte la Lazio e pretendeva "unità" sulle proprie posizioni particolari.

hai aperto un topic sulla curva al derby.
chi aveva pronosticato uno stadio tutto giallorosso dimostrando, oltre che ottusa prevenzione, un'acrimonia degna di peggior bersaglio, dovrebbe quantomeno fare ammenda.
chi è stato tacciato di essere romanista non ha mai messo da parte la Lazio.
pure se ha cantato, a squarciagola, Lotito pdm. ma che davero...

[CiPpi]

L'autocritica la faccia aveva messo da parte la Lazio e pretendeva "unità" sulle proprie posizioni particolari.

Un pubblico che ha rimesso al centro la Lazio ha ottenuto il plauso e il consenso di TUTTI.

A dimostrazione del fatto che non vi era nessuna "spaccatura".

mi dispiace Teo, ma la spaccatura c'era.

e' che in questo momento viene somministrato l'unico vero rimedio infallibile. I risultati (come detto anche da te in varie occasioni).

ma finche' ci sara' Lotito, ci sara' sempre pericolo di una ricaduta.

del resto basta anche una sessione di mercato invernale poco fomentante.

cio' non toglie che alla Curva vadano oggi i plausi meritati da parte di tutti, e sono convinto che ci sara' con il giusto piglio per il resto della tirata finale, solo con la Lazio al centro.

[jegue98]

Mancavo al derby da tempo, per tanti motivi, e di solito vado in un settore dello stadio lontano dalla sede storica del tifo laziale.

Domenica, dopo tanti anni, ho visto quello che non ero più abituato a vedere. Non parlo solo della spettacolare, geniale, ineguagliabile scenografia, romanesca e NON basata sulla posticcia "romanità" alla Ben Hur, e di un sostegno che scaldava il cuore di tutti noi, conti o meno per chi sta giocando. Parlo del clima generale, di una chiara ripresa d'atto della centralità assoluta e unica della Lazio, nella vita di curva. E poi il derby di giorno è un'altra cosa, col sole che splendeva dalla nostra parte e i cugini stupidi in ombra, e non è un caso, in tutto e per tutto.

Bianco e celeste, solo bianco e celeste ovunque, nei colori e soprattutto nell'anima di tutti quelli che ho visto intorno a me. Le solite care vecchie scene da derby, lo stesso spirito che credevo tramontato coi miei vent'anni, ma non era il passare del tempo ad aver fatto sparire quel profumo. A un certo punto sventolava, in basso davanti a noi nei distinti nord, un enorme bandierone che un ragazzo faceva vivere facendosi un mazzo incredibile, e come ai vecchi tempi ho provato un moto di rabbia nei confronti degli inevitabili "ahò, abbassa 'sta bandiera". Maddeché amico, al derby la partita non si guarda, la prossima volta stattene a casa...

A chi è riuscito a rimettere al centro la Lazio, ad uscire dalla spirale di un'autoreferenzialità ormai stucchevole e avulsa dalle vicende calcistiche, a fare a meno non del pensiero, ma di chi lo cavalcava in maniera artificiale e interessata, va detto "bravo". Io e tanti altri speravamo, chiedevamo da anni che accadesse questo, nient'altro che questo. Nessuna pretesa, tantomeno di vedere una curva di frati francescani a fronte di una società in cui è pericoloso anche chiedere al vicino di abbassare il volume del televisore o discutere per uno stop non rispettato; né mi passa per la testa, come a qualche mitomane potrebbe accadere, che le speranze mie e di altri abbiano indotto questo cambiamento. Qualcuno ha semplicemente capito che era ora di rimettere la Lazio al centro, solo la Lazio. Poi in una curva ci sta sempre chi ci tiene a far sapere al mondo che s'è letto il Mein Kampf e j'è piaciuto tanto, che se vede un giocatore scuro di pelle che fa una vita che lui non riesce manco a sognarsela continua a pensare che lui è mejo perché è bianco, e tutto il resto di schifezze di cui si farebbe volentieri a meno, e speriamo ci si riesca. Ma questo spero avvenga in forza di una coscienza collettiva, perché a chi fa il tifo possiamo chiedere di tenere al centro la Lazio, non ruoli educativi che non gli spettano, o di coartazione che poi scatenano il delirio d'onnipotenza.

Se la Lazio rimane al centro, se rimarrà l'unico vero motivo per entrare lì dentro, nessuno chiederà mai nulla di più. E tutte le retroletture sui motivi della sofferenza di tanti, per quello che accadeva, si dimostreranno quello che sono: ridicole sciocchezze.

Dovresti prendere il posto di qualche pseudo-giornalista in qualche redazione nazionale.

[fish_mark]

mi dispiace Teo, ma la spaccatura c'era.

e' che in questo momento viene somministrato l'unico vero rimedio infallibile. I risultati (come detto anche da te in varie occasioni).

ma finche' ci sara' Lotito, ci sara' sempre pericolo di una ricaduta.

del resto basta anche una sessione di mercato invernale poco fomentante.

Io credo che anche tu sia vittima di un ragionamento che definirei puerile - e lo dico con rispetto parlando - prodotto da certi ambienti particolarmente ostili all'attuale presidenza.

Dagli acerrimi nemici del male assoluto, si è pensato e si pensa che la caduta di Vienna avverrà coram populo con i risultati negativi della squadra e tanto più negativi saranno quanto più sarà sicuro l'avverarsi di questo evento liberatorio.
Eppure abbiamo già ballato sul ciglio del burrone un paio di anni fa. Una Lazio in serie B, secondo questo indirizzo culturale, sarebbe lo sparo della rivoluzione.

In realtà, il calcio, come la vita, agiscono per paradossi. Potrà benissimo accadere che il giorno dopo la vittoria dello scudetto, già quest'anno (fate tutti gli scongiuri ovviamente), il presidente attuale passerà la mano ad altri e lo farà per mille motivi, perché frutto di un suo atto spontaneo, oppure perché spinto da "necessità oggettive". Oppure non accadrà niente.

I piani in cui operano le vicende di una società e quelle di una squadra il più delle volte sono distinti e per certi versi distanti.
Un presidente non è un allenatore che lo puoi esonerare perchè non vince le partite.

[CiPpi]

per fortuna che dimostri di non aver capito nulla di quanto ho scritto, senno' me la potrei pure prendere per il rispettoso puerile.

[fish_mark]

mi dispiace Teo, ma la spaccatura c'era.

e' che in questo momento viene somministrato l'unico vero rimedio infallibile. I risultati (come detto anche da te in varie occasioni).

ma finche' ci sara' Lotito, ci sara' sempre pericolo di una ricaduta.

del resto basta anche una sessione di mercato invernale poco fomentante.

cio' non toglie che alla Curva vadano oggi i plausi meritati da parte di tutti, e sono convinto che ci sara' con il giusto piglio per il resto della tirata finale, solo con la Lazio al centro.

Torniamo al tuo intervento il cui senso generale mi deve essere sfuggito.
Parli di Lotito coem di un presidente in "pericolo di una ricaduta" in particoalre della spaccatura. E parli di rimedio unico e infallibile, ossia i risultati.
Io ho fatto un ragionamento in cui parto da questa premessa, che mi pare incontestabile per dire che se e quando andrà via, il c.d. despota di Formello, ciò avverrà per vicende per niente legate ai risultati, positivi o negativi che saranno. 
Pensare che una lazio in serie B o in crisi di risultati provochi direttamente le sue dimissioni è ingenuo: non è accaduto finora, non accadrà in futuro.

[CiPpi]

o mi stai 'accusando' di dire che finche' ci saranno i risultati buoni nessuno potra' far cadere il despota (complimenti per le sempre piu' rispettose definizioni) o che immagino c'e' gente che aspetta i cattivi risultati per poter cadere il desposta.

in entrambi i casi, hai sbagliato bersaglio, perche' tutto cio' che ho detto e' semplicemente di non farsi abbagliare dalla giornata di sole, perche' finche' il desposta ci sara' ci saranno sempre buone ragioni perche' piova.

alla fine e' bastato il mancato acquisto di un giapponese solo 2 mesi fa, e solo i buoni risultati stanno facendo si che Candreva non sia l'Artipoli dell'anno dei Maya.

[Teo]

Fermi tutti, che qui Lotito non c'entra nulla.

Io ho idea che chi guida la curva in questo momento non apprezzi particolarmente Lotito, risultati o no.

Per me e altri, invece, i risultati dicono che il lavoro di Lotito è buono, in attesa che diventi ottimo.

Ma questa diversità di vedute NON comporta alcuna "spaccatura", per due semplici motivi:

- a me, ed altri, di vedere "rappresentate" le proprie posizioni non frega una mazza. io vado a vedere la Lazio, quando posso, indipendentemente da come la pensi su allenatori, presidenti e giocatori, né sento la necessità di far conoscere al mondo queste posizioni;

- chi è solito esternare le sue posizioni, lo fa in questo momento molto a margine del sostegno alla Lazio, e non il contrario.

La "spaccatura" avviene quando si vogliono imporre delle posizioni, semplicemente. Io non so' d'accordo che tu mi sequestri lo stadio per una stagione intera, come nel 2006/07 per fare un esemppio, per far sapere a Lotito che ti sta sulle palle, e tu allora parli di "spaccatura". Ma tutto questo sembra ormai lontano. Oggi

- sappiamo che tuttora il tifo organizzato non ama Lotito, ma senza che allo stadio ci vada di mezzo, in qualche modo, la Lazio;

- nessuno ha dovuto rinunciare al suo modo di vedere le cose, anzi la "comunicazione" è più credibile di quanto lo fosse prima, perché ora è molto più credibile e apprezzato chi la porta avanti.

PER FAVORE, quello che fa Lotito co' 'sto topic non c'entra una mazza, grazie.

[fish_mark]

o mi stai 'accusando' di dire che finche' ci saranno i risultati buoni nessuno potra' far cadere il despota (complimenti per le sempre piu' rispettose definizioni) o che immagino c'e' gente che aspetta i cattivi risultati per poter cadere il desposta.

Intanto la definizione di despota non è maligna come puoi pensare o temere, ma soltanto un artifizio retorico che peraltro mette alla berlina proprio quanti vedono in lui soltanto un despota.
Te lo ripeto per l'ennesima volta che le vicende societarie vanno su piani distinti rispetto a quelle della squadra. Capita da sempre nel calcio.

in entrambi i casi, hai sbagliato bersaglio, perche' tutto cio' che ho detto e' semplicemente di non farsi abbagliare dalla giornata di sole, perche' finche' il desposta ci sara' ci saranno sempre buone ragioni perche' piova.

Qui dobbiamo capire e metterci d'accordo sul termine "pioggia": soltanto le critiche strumentali e faziose oppure errori di varia natura? La discussione è ancora in alto mare, ne sono sicuro.

alla fine e' bastato il mancato acquisto di un giapponese solo 2 mesi fa, e solo i buoni risultati stanno facendo si che Candreva non sia l'Artipoli dell'anno dei Maya.

Certo, ma la figura l'ha fatta la società in quella vicenda, mica i suoi tifosi per quanto faziosi e strumentali possano essere. Alla fine era meglio il mercato del gennaio 2011 dove non accade nulla a parte l'ingaggio di Sculli.

[fish_mark]

Fermi tutti, che qui Lotito non c'entra nulla.

Io ho idea che chi guida la curva in questo momento non apprezzi particolarmente Lotito, risultati o no.

Per me e altri, invece, i risultati dicono che il lavoro di Lotito è buono, in attesa che diventi ottimo.

Ma questa diversità di vedute NON comporta alcuna "spaccatura", per due semplici motivi:

- a me, ed altri, di vedere "rappresentate" le proprie posizioni non frega una mazza. io vado a vedere la Lazio, quando posso, indipendentemente da come la pensi su allenatori, presidenti e giocatori, né sento la necessità di far conoscere al mondo queste posizioni;

- chi è solito esternare le sue posizioni, lo fa in questo momento molto a margine del sostegno alla Lazio, e non il contrario.

La "spaccatura" avviene quando si vogliono imporre delle posizioni, semplicemente. Io non so' d'accordo che tu mi sequestri lo stadio per una stagione intera, come nel 2006/07 per fare un esemppio, per far sapere a Lotito che ti sta sulle palle, e tu allora parli di "spaccatura". Ma tutto questo sembra ormai lontano. Oggi

- sappiamo che tuttora il tifo organizzato non ama Lotito, ma senza che allo stadio ci vada di mezzo, in qualche modo, la Lazio;

- nessuno ha dovuto rinunciare al suo modo di vedere le cose, anzi la "comunicazione" è più credibile di quanto lo fosse prima, perché ora è molto più credibile e apprezzato chi la porta avanti.

PER FAVORE, quello che fa Lotito co' 'sto topic non c'entra una mazza, grazie.

Caro Teo
questa novità risale a un paio di anni fa. anno 2010.

[NoSurrender]

Sono mesi che chi (come me) va sempre allo stadio (tranne i derby per mancanza di coronarie e di stomaco capaci di sopportarlo  ) cerca di riportare queste sensazioni soprattutto a chi non abita a Roma, ma senza ottenere il minimo ascolto.

Se c'è un preconcetto è molto difficile abbatterlo.

[CiPpi]

oddio, gia' il fatto che la sola menzione di Lotito faccia subito venire il bisogno di distinguite, a me da da pensare.

e dimostra come molti ancora non ci riescono a convivere, tanto da non poterlo nemmeno sentir nominare.

e finche' questo sara' il sentimento nei confronti del presidente della Lazio, il giudizio sull'operato della societa' non sara' mai sereno.

anzi, prono a prendere subito le distanze da chiunque osi nominarlo.

ed in mezzo cosa si formerebbe?

[Brunogiordano]

Caro Teo
questa novità risale a un paio di anni fa. anno 2010.

Vero. L'inversione è avvenuta, per la precisione, dopo Lazio-bari. In quella partita furono sparati gli ultimi botti della vecchia gestione (polverini). Oggi gli irr non ci sono più. Almeno per ora. Chi c'è ora è, se possibile, più "duro e puro" dei predecessori, ma è indubbio che abbia rimesso al centro la Lazio (lo so anche da aneddoti di persone direttamente interessate). E questo non può che farmi piacere.

[es]

Quest'anno c'è stato l'appoggio a Reja da parte della nord,quando il nostro veniva solennemente fischiato a ogni cacata di uccello;tanto più,insultato di fronte alla moglie,quindi nel privato,creando in questo caso le premesse ad un pericolo fisico oltre che alle prime inevitabili dimissioni,per fortuna poi rientrate,si parla di settembre.In quel periodo,ripeto in curva apparve uno striscione con scritto:Reja la nord è con te.

Normale?no,assolutamente.
La volontà propositiva,costruttiva,insita in quello striscione ha costituito,per quanto mi riguarda,il primo vero atto ufficiale di cambiamento della curva.

Curva che ora non è piu' autoreferenziale,perchè non ha un gruppo egemone.

Curva che ora tiene le contestazioni a Lotito,che io difendo nell'operato complessivo ma critico se e quando c'è da criticare,vedi ultimo mercato,fuori dal contesto della partita,e spero non si perda questa priorità.

Inoltre,piacevolissima sorpresa,la qualità.

Quello striscione che molti romanisti dall'altra parte della curva nemmeno erano in grado di comprendere,anzi di leggere,rappresenta un salto in avanti di un paio di anni luce:per stile,amore,unità,classe.

Degli insulti razzistici se ne parla a parte,non è compito di chi dirige ora la nord quello di dirimere le complicazioni mentali e sociali di 50 disperati,ma gradirei un comunicato ufficiale in cui si prendesse posizione  di distanza dalle scurexxe di quei pochi decelebrati.Temo questo non avverrà,perchè causerebbe un indebolimento delle posizioni di chi ora comanda.

[jegue98]

Mettiamola così.
La domenica del derby potrebbe essere stata una giornata speciale. Tutto splendido.
Vediamo cosa accadrà domenica sera contro il Bologna se l'amata dovesse perdere.
Ripeto, tutto bello, ma io credo poco nell'intelligenza di chi "dirige" quel settore dello stadio.