Autore Topic: Costituzionalista Gaetano Azzariti sulla legge UE di pareggio di bilancio  (Letto 2841 volte)

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mrmoto

LA REGOLA D'ORO INDISCUSSA

Il Parlamento sta per votare il pareggio di bilancio in Costituzione senza alcun dibattito. E la nostra Carta sposerà un'ideologia

Tra pochi giorni il Parlamento, a stragrande maggioranza, approverà una modifica costituzionale che imporrà una rigidità di spesa non più solo in questa fase d'emergenza, ma "da qui all'eternità". Ciò avverrà senza che si sia potuta svolgere alcuna preventiva discussione pubblica; eppure sono molti i "tecnici" che si sono dichiarati contrari all'introduzione del principio di pareggio del bilancio in Costituzione. L'introduzione di una Golden rule che limiti la capacità di spesa degli Stati è stata criticata da economisti di tutto il mondo (sei premi nobel in Usa, schiere di studiosi anche in Europa), temendo che si finirebbe, soprattutto in un momento di crisi come l'attuale, per ottenere un devastante effetto recessivo. Non ho la competenza per poter esprimere un giudizio sul piano propriamente economico, mi limito dunque ad osservare che inserire in Costituzione un principio di politica economica così incerto e per nulla condiviso appare un azzardo pericoloso.

Ma è dal punto di vista costituzionale che la decisione che sta per essere assunta dal Parlamento italiano appare ancor più grave. Essa sembra, infatti, voler mutare gli equilibri complessivi espressi dalla nostra legge fondamentale in materia economica, finendo per ledere il modello stesso di Costituzione democratica e pluralista.

In materia di rapporti economici, invero, il nostro testo costituzionale ha evitato di far propria sia la prospettiva dirigista sia la contrapposta visione liberista. La scelta del sistema di "economia mista" ha avuto una sua chiara e importante motivazione: il rifiuto di adottare una soluzione sbilanciata a favore di un'unica ideologia. Il compito della Costituzione è stato, invece, quello di indicare un punto d'incontro tra le diverse culture anche in campo economico. Così, garantita la libera iniziativa economica, si è indicata l'utilità sociale come suo limite; riconosciuta la proprietà privata si è stabilito che sia la legge a assicurarne la funzione sociale. Tutte le disposizioni in materia economica possono essere lette come la ricerca di un equilibrio. Anche l'articolo 81 sul bilancio, in fondo, confida sulla capacità del sistema politico di definire un autonomo indirizzo attraverso il confronto dialettico tra le forze parlamentari, senza la pretesa di imporre un'unica scuola di pensiero economico. Ciò spiega perché la Costituzione si limita ad assegnare al Parlamento il compito di controllare la spesa effettuata dal Governo (spetta dunque alle maggioranze che di volta in volta si succedono assumere la responsabilità delle politiche economiche perseguite), mentre la stabilità dei conti è assicurata dalla previsione (4 comma, art. 81) secondo la quale «ogni altra legge che importi nuove o maggiori spese deve indicare i mezzi per farvi fronte». Non si esclude dunque il rigore di bilancio, ma non si vuole neppure impedire la definizione di una politica economica impostata su un deficit spending.

Ora si vuole invece imporre una specifica visione dello sviluppo economico, quella neoliberista, facendo venir meno il carattere plurale del sistema costituzionale. Una costituzione "di compromesso" tra tutte le culture politiche e ideali di un Paese, qual è la nostra, si trasformerebbe (almeno per la parte relativa alle opzioni di politica economica) in una costituzione "ideologica" (come quella staliniana del '36, sebbene a parti invertite). Tra gli studiosi si parla in tal caso di Costituzioni olistiche ovvero totali (in quanto espressione di un'unica visione del mondo).

Ciò che sorprende è che una scelta di tale natura sia assunta sotto la sola spinta dell'emergenza, senza alcuna riflessione di più lungo respiro, abbandonando ogni visione strategica, in base ad un presunto stato di necessità. È certamente anche espressione della forza ormai inarrestabile del neototalitarismo liberista, favorita dall'inconsapevole leggerezza delle diverse culture politiche.

Non è facile in questa situazione opporsi al mainstream, sebbene sia evidente la debolezza delle argomentazioni addotte per "imporre" l'introduzione del principio del pareggio di bilancio in Costituzione. Non discuto - per le ragioni inizialmente indicate - della fragilità che il principio esprime in sede di teoria economica, mi preoccupo dell'infondatezza delle motivazioni più strettamente giuridiche. Sotto questo profilo, ad esempio, non si può sopportare il ritornello ormai sempre ripetuto: «Lo prescrive l'Europa». Non si può scaricare sull'Europa una responsabilità che è esclusivamente delle forze politiche italiane e di chi in Parlamento, tra pochi giorni, voterà a favore della modifica costituzionale. In sede europea la discussione in verità è ben più accesa che in Italia, e sino ad ora non v'è nessuna norma che impone il pareggio di bilancio. Neppure il fiscal compact il quale prevede espressamente che le regole di stabilità finanziaria e di bilancio produrranno «effetti nel diritto nazionale delle parti contraenti al più tardi un anno dopo l'entrata in vigore del presente trattato tramite disposizioni vincolanti e di natura permanente - preferibilmente costituzionale». Dunque, intanto, si tratterà di vedere se il Trattato fiscale entrerà in vigore. Il che non è affatto detto viste le già manifestate perplessità del più probabile prossimo presidente francese, François Hollande, e dell'incerto esito del previsto referendum irlandese. Per non parlare delle già intervenute defezioni inglesi e ceche. Inoltre, la via della modifica del testo costituzionale è indicata come «preferibile», non certo l'unica o quella necessaria. Nessun obbligo, dunque, in caso un eccesso di solerzia. Una sollecitudine tanto più sospetta se si considera come il governo "politico" - che ha preceduto l'attuale governo "tecnico" - e gran parte dell'allora opposizione, divisi su tutto, hanno però prontamente risposto alle sollecitazioni del patto "euro plus" del marzo 2011 (che detta più stringenti regole di bilancio, ma lascia liberi gli Stati di "scegliere lo specifico strumento giuridico nazionale", e il richiamo alla modifica costituzionale ha solo carattere esemplificativo), ovvero alla lettera privata inviata il 5 agosto 2011 al Governo italiano scritta dal presidente della Bce Jean-Claude Trichet e dell'allora subentrante presidente Mario Draghi (che non poteva certo imporre nulla al nostro Parlamento, tanto più che il contenuto della missiva è rimasto segreto per lungo tempo). L'Europa, dunque, al più, ha rappresentato il pretesto, ma l'adesione è apparsa convinta e unanimemente condivisa.

Se poi si considerano gli effetti che si determineranno sia sul piano nazionale sia su quello comunitario a seguito della revisione del sistema di stabilità finanziaria, c'è da ritenere che la fine della politica sia ormai il principale obiettivo non solo della tecnocrazia imperante, ma anche delle forze politiche organizzate, fatalmente attratte da una pulsione suicida. È evidente infatti che il rispetto del pareggio di bilancio sottrarrà alle forze politiche che governeranno nei prossimi anni ogni libertà di determinare una propria politica economica. Il rilancio dell'economia, se mai avverrà, non potrà seguire che le ricette imposte dalla necessaria riduzione del debito. Una sola politica economica sarà possibile, quella dettata dai tecnici dell'equilibrio finanziario. Le maggioranze politiche potranno anche cambiare, in ogni caso nessuno potrà più porre in discussione il dogma neoliberista. Ma allora perché votare? A sinistra poi, perché mai?

Infine, se dovesse entrare in vigore il Trattato fiscale il cerchio si chiuderebbe. A quel punto perderemmo persino la possibilità di controllare i nostri conti, sarà infatti la Corte di giustizia dell'unione europea a verificare il rispetto delle regole di stabilità. Allora non avremmo più bisogno dello schermo di un governo tecnico per garantire l'unica politica economica costituzionalmente compatibile con la riforma che il Parlamento si sta accingendo ad approvare, basterà il giudice comunitario. Monti potrà terminare il suo mandato, e i politici tornare in gioco. Tanto la politica economica sarà morta.

Gaetano Azzariti sul Manifesto 6 marzo 2012
http://www.ilmanifesto.it/area-abbonati/in-edicola/manip2n1/20120306/manip2pg/15/manip2pz/319135/

Che ne pensate?

Giglic

Re:Costituzionalista Gaetano Azzariti sulla legge UE di pareggio di bilancio
« Risposta #1 : Mercoledì 7 Marzo 2012, 09:59:27 »
Che il pareggio di bilancio, nella costituzione c'era già, Paul. La carta prevedeva la Legge di Bilancio (ogni spesa doveva essere controbilanciata da entrate equivalenti) Per autorizzare deroghe negli anni '50 si "inventarono" la legge finanziaria (che finanzia, appunto), croce e... croce di tutte le dissestate finanze statali. Il principio giusto (se mi devo sviluppare certe volte devo mettere mano in saccoccia) è diventata la scusa per ruberie orribili (qui entrarebbe in gioco la partitocrazia, ma evito perchè la discussione non è qualunquista). L'articolo lo trovo un poco "mirror climbing" e se mi permette il manifesto anche pro domo sua (quale stato finanzierebbe l'editoria senza entrate corrispettive?). Ovvio che la cosa va moderata (la cultura va finanziata, e di sicuro le entrate non ci possono essere direttamente), ma la strada è quella di un rigore contabile che avrebbe evitato, nei roaring eighties della Milano da Bere, l'inizio di quel declino da finanza creativa che stiamo pagando ormai da 20 anni...

Teo

Re:Costituzionalista Gaetano Azzariti sulla legge UE di pareggio di bilancio
« Risposta #2 : Mercoledì 7 Marzo 2012, 10:02:40 »
Penso che la Costituzione del '48 sia un miracolo di modernità e buonsenso, e che ogni tentativo di ritoccarla abbia prodotto disastri e squilibri inaccettabili tra poteri.

Tra l'altro il neoliberismo non c'entra nulla, questa mi sembra più roba da Cecoslovacchia degli anni '50. Infatti, l'ultraliberista Berlusconi voleva fare esattamente il contrario: togliere di mezzo il principio della copertura delle spese... Qui invece si parla di rafforzarlo e blindarlo a monte.

E' fantastico, e inquietante, pensare che l'economia stia riuscendo laddove le ideologie totalitarie hanno fallito: la Germania domina l'Europa e Russia e Cina dominano il mondo.

Mi piacerebbe tanto esserci nel 2100, credo proprio che il mondo (che nel frattempo dovrà aver risolto anche la piccola questioncella delle fonti di energia) sarà molto, ma molto diverso da ora...

CiPpi

Re:Costituzionalista Gaetano Azzariti sulla legge UE di pareggio di bilancio
« Risposta #3 : Mercoledì 7 Marzo 2012, 10:23:17 »
il semplice principio del pareggio in bilancio dovrebbe essere come il buonsenso. semplicemente ovvio.

ma in questi tempi moderni dove non puo' essere certo la mancanza del denaro a frenare l'istinto di acquisto, tanto piu' c'aiuta e'economia, ovvio che ora ci si ritrovi a dover discutere anche questo.

cioe', l'ovvio piu' semplice.

Giglic

Re:Costituzionalista Gaetano Azzariti sulla legge UE di pareggio di bilancio
« Risposta #4 : Mercoledì 7 Marzo 2012, 10:33:50 »
il semplice principio del pareggio in bilancio dovrebbe essere come il buonsenso. semplicemente ovvio.

ma in questi tempi moderni dove non puo' essere certo la mancanza del denaro a frenare l'istinto di acquisto, tanto piu' c'aiuta e'economia, ovvio che ora ci si ritrovi a dover discutere anche questo.

cioe', l'ovvio piu' semplice.

Vedi, il punto di attenzione è proprio questo: se io voglio investire per svilupparmi, non posso pretendere di farlo solo con progetti che portino un rientro immediato (il pareggio di bilancio implica questo: che nello stesso esercizio non posso andare "sotto"), perchè sarebbero poco strategici visto il respiro corto. DEVO però pretendere che il rientro, più è a lungo periodo, più sia tangibile e controllabile.
Facciamo l'esempio della TAV: è un progetto di sviluppo a 20 anni: SIAMO SICURI che a tali uscite corrisponderanno entrate corrispondenti in termioni di passaggio merci, turismo, passeggeri in più sui treni, minor inquinamento, etc? Se si, il "business case" (che nel caso di uno stato non è come nel caso dei privati: i ritorni non devono essere solo economici, ma "anche" economici) perchè non è pubblico?
E piantiamola con la solfa dell'europa e dei banchieri (lo dico al manifesto come a quei genii della Lega): per poterci permettere di cambiare le regole del gioco economico, dobbiamo cominciare con il rispettarle: non ci fosse stata l'EUropa, oggi eravamo la terronia della Germania.

mrmoto

Re:Costituzionalista Gaetano Azzariti sulla legge UE di pareggio di bilancio
« Risposta #5 : Mercoledì 7 Marzo 2012, 10:44:31 »
Il tendine d'Achille d'Italia, a livello di economia internazionale, è il deficit pubblico causato dalla mancanza di crescita che a sua volta esiste non perché in Italia non si produca ma per i costi elevatissimi di produzione, che non c'entrano niente con l'articolo 18 e sono invece frutto della corruzione endemica nel sistema Italia. Blindare il pareggio di bilancio aiuterà solo se si faranno progressi anche sulla corruzione (tangenti, infiltrazioni mafiose, evasione fiscale). Altrimenti saranno i soliti poveracci a pagarne le spese (servizi, sanità, pensioni). Temo però che con la corruzione le vittorie sono brevi e momentanee.

Mi chiedo cosa sarebbe successo in Irlanda se avessimo avuto una legge del genere in vigore due anni fa. Noi che avevamo un surplus pubblico, abbiamo preso in carico i debiti delle nostre banche private fallimentari che ci hanno dato un debito pubblico del 35% del PIL (nel 2006 era +3%!).

Offline MCM

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Re:Costituzionalista Gaetano Azzariti sulla legge UE di pareggio di bilancio
« Risposta #6 : Mercoledì 7 Marzo 2012, 10:46:56 »
Il debito pubblico è una conseguenza logica della politica monetaria così come è intesa nella maggioranza delle economie occidentali.
La moneta circolante, essendo moneta emessa a fronte di un titolo di debito che genera interessi, non basta a ripagare interessi+capitale nel lungo termine.
Il debito cresce e ci troviamo nella paradossale situazione nella quale non esistono stati creditori, ma solo debitori.
Il problema è semplicemente a monte, acuito ancor più dal fatto che noi non abbiamo più una banca centrale nazionale che può agire, seppur in un sistema viziato, autonomamente sulla leva monetaria.

Detto questo, in un sistema come quello attuale, una legge sul pareggio di bilancio, è semplicemente assurda e finirà per affamare ancor di più le popolazioni.

In un mondo dove invece le cose vanno come la logica vorrebbe andassero.(La moneta è emessa da un'organismo statale non più a debito, ma a credito. In questo modo il proprietario dei 5 euro è davvero proprietario dei 5 euro e non  più debitore nei confronti di una banca centrale privata emittente) una legge di questo tipo sarebbe invece sostenibile senza inficiare la possibilità di attuare politiche sociali a reale beneficio della collettività(cosa che in Italia non e' stata mai fatta da quando c'è la repubblica).

Certo viene da fare una semplice obiezione. Un investimento può avere un ritorno a lungo termine e quindi non sempre può essere possibile rientrare completamente dai soldi investiti quasi immediatamente.

Viene comunque da chiedersi di cosa si preoccupi il giornalista del Manifesto. L' Italia non è mai stato uno stato sociale. Al massimo uno stato assistenzialista dei parassiti e distruttore di sogni degli onesti. Peggio di così è difficile immaginare.

mrmoto

Re:Costituzionalista Gaetano Azzariti sulla legge UE di pareggio di bilancio
« Risposta #7 : Mercoledì 7 Marzo 2012, 10:52:39 »

Viene quindi da chiedersi di cosa si preoccupa il giornalista del Manifesto.

Gaetano Azzariti è docente di diritto costituzionale a La Sapienza e direttore della rivista online Costituzionalismo.it. Non credo che si definisca giornalista del Manifesto.

Offline Skorpius

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Re:Costituzionalista Gaetano Azzariti sulla legge UE di pareggio di bilancio
« Risposta #8 : Mercoledì 7 Marzo 2012, 11:01:22 »
Il tendine d'Achille d'Italia, a livello di economia internazionale, è il deficit pubblico causato dalla mancanza di crescita che a sua volta esiste non perché in Italia non si produca ma per i costi elevatissimi di produzione, che non c'entrano niente con l'articolo 18 e sono invece frutto della corruzione endemica nel sistema Italia. Blindare il pareggio di bilancio aiuterà solo se si faranno progressi anche sulla corruzione (tangenti, infiltrazioni mafiose, evasione fiscale). Altrimenti saranno i soliti poveracci a pagarne le spese (servizi, sanità, pensioni). Temo però che con la corruzione le vittorie sono brevi e momentanee.


Punto FONDAMENTALE ma assolutamente ignorato.


In generale però mi colpisce come un governo di tecnici possa afforntare problemi (lavoro ad esempio ma anche politca economica generale) prettamente politici e risolverli al netto di decenni di lotte sociali... ma in Italia non siamo nuovi a tutto ciò si chiama "cronicizzare l'emergenza"
La gente dice che sono cattivo, ma in verità ho il cuore di un bambino: lo tengo in un barattolo, sul comodino.

Offline MCM

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Re:Costituzionalista Gaetano Azzariti sulla legge UE di pareggio di bilancio
« Risposta #9 : Mercoledì 7 Marzo 2012, 11:03:08 »
Gaetano Azzariti è docente di diritto costituzionale a La Sapienza e direttore della rivista online Costituzionalismo.it. Non credo che si definisca giornalista del Manifesto.

grazie per la correzione.
Rettifico "Viene comunque da chiedersi di cosa si preoccupa il Docente di diritto costituzionale che ha scritto questo articolo su Il Manifesto"

mrmoto

Re:Costituzionalista Gaetano Azzariti sulla legge UE di pareggio di bilancio
« Risposta #10 : Mercoledì 7 Marzo 2012, 11:08:51 »
grazie per la correzione.
Rettifico "Viene comunque da chiedersi di cosa si preoccupa il Docente di diritto costituzionale che ha scritto questo articolo su Il Manifesto"

In quanto studioso di costituzioni è interessato a questo punto: "Ora si vuole invece imporre una specifica visione dello sviluppo economico, quella neoliberista, facendo venir meno il carattere plurale del sistema costituzionale. Una costituzione "di compromesso" tra tutte le culture politiche e ideali di un Paese, qual è la nostra, si trasformerebbe (almeno per la parte relativa alle opzioni di politica economica) in una costituzione "ideologica" (come quella staliniana del '36, sebbene a parti invertite). Tra gli studiosi si parla in tal caso di Costituzioni olistiche ovvero totali (in quanto espressione di un'unica visione del mondo)."

Offline MCM

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Re:Costituzionalista Gaetano Azzariti sulla legge UE di pareggio di bilancio
« Risposta #11 : Mercoledì 7 Marzo 2012, 11:23:24 »
La costituzione in Italia non vale nulla. E' giornalmente calpestata dallo stato stesso. Di che stiamo parlando quindi?.

Detto questo, il concetto di pareggio di bilancio nel medio-lungo termine(e non immediato, perchè esclude tutti gli investimenti che rilasciano benefici nel medio-lungo termine) è logico, non di certo neo-liberista.

Tuttavia rimane assurdo se applicato ad un sistema di politica monetaria come quello occidentale.

Giglic

Re:Costituzionalista Gaetano Azzariti sulla legge UE di pareggio di bilancio
« Risposta #12 : Mercoledì 7 Marzo 2012, 11:29:21 »
La costituzione in Italia non vale nulla.

Questa frase è fortissima e, consentimi, profondamente sbagliata. Secondo me non vale nulla chi calpesta la costituzione, e non una carta che invece è, secondo me, ancora giovane, politicamente parlando. Trovami un solo articolo che non possa ritenersi valido.

il concetto di pareggio di bilancio nel medio-lungo termine(e non immediato, perchè esclude tutti gli investimenti che rilasciano benefici nel medio-lungo termine) è logico, non di certo neo-liberista.

Tuttavia rimane assurdo se applicato ad un sistema di politica monetaria come quello occidentale.

La politica monetaria occidentale esiste da secoli, ed è il motore dello sviluppo. Sono le correzioni dovute al controllo dell'avidità umana a mancare, in particolar modo manca il concetto di uno stato "forte" che prevenga determinati abusi. CHe questo "stato" deba ormai trascendere però gli attuali confini politici è secondo me ovvio.

Offline MCM

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Re:Costituzionalista Gaetano Azzariti sulla legge UE di pareggio di bilancio
« Risposta #13 : Mercoledì 7 Marzo 2012, 12:00:00 »
Il problema si ha quando chi calpesta operativamente la costituzione è l' organo legislativo stesso.
In quel caso, delle due l' una. O la costituzione è uno scherzo oppure il parlamento non ha alcuna legittimità, ergo la logica del "chiunque salvi qualsiasi cosa può" è l' unica possibile.(ed è la nostra salvezza finora. Senza la nostra diffidenza storica nei confronti della pubblica amministrazione, non avremmo accumulato risparmi su risparmi per sopravvivere oggi e starcene buoni, anzichè riempire le piazze).
Per questo io sono da sempre a favore di un referendum per abolire il sostituto di imposta.
Sia per ragioni operative(un dipendente deve sapere con precisione le tasse che paga e oggi non lo sa) sia per ragioni di equità(anche un dipendente ha il diritto di evadere).
I radicali avevano anche raccolto una marea di firme. Poi l' hanno bocciata per incostituzionalità...alla faccia...

CiPpi

Re:Costituzionalista Gaetano Azzariti sulla legge UE di pareggio di bilancio
« Risposta #14 : Mercoledì 7 Marzo 2012, 12:02:09 »
Vedi, il punto di attenzione è proprio questo: se io voglio investire per svilupparmi, non posso pretendere di farlo solo con progetti che portino un rientro immediato (il pareggio di bilancio implica questo: che nello stesso esercizio non posso andare "sotto"), perchè sarebbero poco strategici visto il respiro corto. DEVO però pretendere che il rientro, più è a lungo periodo, più sia tangibile e controllabile.
Facciamo l'esempio della TAV: è un progetto di sviluppo a 20 anni: SIAMO SICURI che a tali uscite corrisponderanno entrate corrispondenti in termioni di passaggio merci, turismo, passeggeri in più sui treni, minor inquinamento, etc? Se si, il "business case" (che nel caso di uno stato non è come nel caso dei privati: i ritorni non devono essere solo economici, ma "anche" economici) perchè non è pubblico?
E piantiamola con la solfa dell'europa e dei banchieri (lo dico al manifesto come a quei genii della Lega): per poterci permettere di cambiare le regole del gioco economico, dobbiamo cominciare con il rispettarle: non ci fosse stata l'EUropa, oggi eravamo la terronia della Germania.

come detto prima e' un semplice discorso di buonsenso.

ma oggi e' merce rarissima.

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Re:Costituzionalista Gaetano Azzariti sulla legge UE di pareggio di bilancio
« Risposta #15 : Mercoledì 7 Marzo 2012, 12:09:38 »
Saremo la terronia della germania?...

perchè oggi cosa siamo?...

Non credo che a Dresda o Lipsia se la passino peggio di noi.

Giglic

Re:Costituzionalista Gaetano Azzariti sulla legge UE di pareggio di bilancio
« Risposta #16 : Mercoledì 7 Marzo 2012, 12:10:45 »
(anche un dipendente ha il diritto di evadere).


Il Diritto di violare la legge? Credo tu debba formulare meglio questo pensiero.... estremizzando è come se avessi detto che tutti possono avere le pistole perchè chiunque ha il diritto di uccidere...

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Re:Costituzionalista Gaetano Azzariti sulla legge UE di pareggio di bilancio
« Risposta #17 : Mercoledì 7 Marzo 2012, 12:20:22 »
Hai ragione. Mi spiego.
L' abolizione del sostituto di imposta(battaglia storica nella politica italiana, da Forza Italia 94 a Radicali 2000, non l' ho inventata io) nasce affinchè un cittadino possa rendersi conto realmente di tutte le tasse che lo stato gli fa pagare, cosa che oggi non può fare.(le tasse si pagherebbero ,per intenderci, tramite bollettino che ti arriva a casa come se fosse una bolletta)

Il diritto di evadere nasce come diritto di difesa di fronte ad uno stato che non tutela i suoi cittadini. E' legittima difesa.
L' Italia vive uno stato di necessità tale che la deroga ad alcune regole non solo diventa legittima moralmente, ma è anche auspicabile.
Ribadisco...senza questa possibilità non avremmo accumulato tutti quei risparmi che, nonostante tutto, ci stanno, per ora, preservando dalla quasi guerra civile come in grecia. Non durerà per sempre, ma per ora tiene....

Ovvio che in uno stato normale(es. la Danimarca) questo discorso non è valido.Ma noi non siamo uno stato normale.
Abbandoniamo le fette di salame.
Non arrendiamoci alla litania "se tutti pagassero le tasse, ne pagheremmo di meno". E' una cazzata. Se tutti pagassero le tasse, i parassiti governanti e tutto l' apparato statale e parastatale si fregherebbero una fetta ancor più grande del lavoro dei cittadini onesti.

Offline Skorpius

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Re:Costituzionalista Gaetano Azzariti sulla legge UE di pareggio di bilancio
« Risposta #18 : Mercoledì 7 Marzo 2012, 12:21:44 »
Il Diritto di violare la legge? Credo tu debba formulare meglio questo pensiero.... estremizzando è come se avessi detto che tutti possono avere le pistole perchè chiunque ha il diritto di uccidere...

Il penultimo esame che ho fatto all'università è stato "scienza delle finanze", la teoria finanziaria anche in tema di evasione non è così semplice.

teoricamente dovrebbe essere: io ti do i soldi e tu li usi per i servizi.. nel momento in cui si altera questo rapporto sinallagmatico le categorie teoriche (anche quelle di bene e male, di giusto ed ingiusto) sballano tutte, ma anche quelle pratiche, nel diritto civile il venir meno del sinallagma fa venir meno l'obbligo della prestazione
La gente dice che sono cattivo, ma in verità ho il cuore di un bambino: lo tengo in un barattolo, sul comodino.

Giglic

Re:Costituzionalista Gaetano Azzariti sulla legge UE di pareggio di bilancio
« Risposta #19 : Mercoledì 7 Marzo 2012, 12:28:10 »
Io la vedo diversamente: se le mie tasse sono spese male (ed il dissesto dei conti pubblici lo dimostra) non pagandole legittimo il comportamento ingiusto, e mi faccio complice dello sfascio.
Se voglio evitare che questo accada devo lottare affinchè siano spese bene, e non non pagarle. La magna charta nacque non perchè i nobili non volevano pagare le tasse, ma perchè volevano sincerarsi di come queste venissero usate.

Fermo restando che non pagarle per una ragione va pubblicizzato (parli di Pannella, Pannella fumando spinelli in pubblico violava SCIENTEMENTE la legge per porre l'attenzione su una cosa, non fumava di nascosto perchè "ahò famose 'sta canna") mentre chi evade si nasconde e come il vero gentiluomo "gode e tace". Non lo fa perchè "si è interrotto il rapporto fiduciario, e non c'è il sinallagma" ma perchè vuole i soldi... e lo considera (qui il guaio vero!) morale a differenza del furto (quale l'evasione è)