Un paio di articoli pre derby su "Il Giornale"

[oizaL]

Da IL GIORNALE di oggi, sabato 3 marzo.

Il primo è una lettera pubblicata bella grossa in prima pagina sotto fotone Travaglio-Bersani, così al lettore ci cade bene l'occhio sopra.

Non c'è entra un cazzo col derby, però fa sempre piacere che un giornale con 240.000 copie di tiratura stamattina parli così della "Magica Roma"

Per comodità riporto solo il testo.







Egregio direttore, sono un professionista e spesso devo re­carmi a Roma per lavoro, viaggi brevi di un paio di giorni al massimo, quindi sempre con baga­glio a mano. Sono titolare di Freccia Alata, una car­ta che dimostra che in ogni mio spostamento aereo prediligo la scelta di Alitalia sulle molte altre propo­ste sul mercato. Sabato 25 febbraio, di rientro da Roma su Linate, volo prenotato delle 17.30, sono al banco del check in destinato alla Freccia Alata e vengo chiamato al banco a fianco, in quel mo­mento libero. L’operatore mi chiede di pesare il mio bagaglio a mano (una borsa più piccola del classico trolley). Ebbene:lo zelante e giovane addetto rileva un’eccedenza di 4 kg di peso e mi dice che il mio bagaglio va im­barcato. Provo a obbiettare che è lo stesso bagaglio con cui sono partito il giorno prima da Mila­no e mi viene risposto che evi­dentemente a Milano hanno sbagliato. Provo di nuovo ad ob­­biettare che anche a Milano il personale è Alitalia ma niente, devo imbarcare il bagaglio. Allo­ra levo il computer, peso 3 kg, che l’amico che mi accompa­gna si impegna a riportarmi a Milano il giorno dopo. Il baga­glio viene ripesato, ma c’è anco­ra un’eccedenza di 800 grammi! Vengo guardato con aria suppo­nente e di sfida. Allora tolgo la busta delle scarpe rimarcando che è veramente assurdo umilia­re un passeggero al banco check in costringendolo a togliere un paio di scarpe dal bagaglio. L’operatore,tralo stupore gene­rale, insiste. Se avessi fatto il check elettro­nico tutto questo non sarebbe successo, ma l’addetto resta ir­removibile. Al momento del­l’imbarco vengo chiamato al banco ove mi chiedono di mo­strare la mia carta di imbarco. Mi viene detto che «poiché sono saltati dei posti» devono cam­biare il mio. Ero nella fila 2 corri­doio, mi ritrovo nella fila 20 al centro! «Ma come?», obbietto. «Ho un biglietto tariffa intera che costa più di un Milano-New York, sono titolare di Freccia Alata e senza ragione vengo messo alla fila 20». Una volta salito tutto si spie­ga: è arrivata la «Magica Roma» e tutta la squadra è nelle prime file! Al passaggio del gate mi vie­ne staccato il tagliando e l’ad­detta che prima mi aveva annun­ciato il cambio mi guarda con aria imbarazzata e al mio com­mento «adesso ho capito il per­ché », risponde: «purtroppo co­sa ci vuol fare...». Faccio chiamare il capo cabi­na e gli dico che è una vergogna e questa è l’ennesima dimostra­zione di come vanno le cose in Italia. Mi dà ragione e mi prega di scrivere una lettera all’Alita­lia perché anche lui dovrà fare un esposto sulle mie rimostran­ze. Invece che spedirla ad Alita­lia, dove certamente sarebbe ar­chiviata con lo stesso riguardo con cui sono stato trattato, ho pensato di mandarla al Giorna­le e a lei. Mi permetta solo una considerazione finale: il Paese, il nostro Paese, è ammalato di quella furbizia che disprezza le regole, il loro rispetto, la stessa furbizia che umilia le persone che non prendono mai la scor­ciatoia ma aspettano rispettosa­mente il loro turno e si aspetta­no la giusta tutela dei loro dirit­ti. E poi, in questo momento di crisi, si invocano la serietà e la sobrietà, certo da sospendersi quando passa la magica Roma. Cordialmente. Giovanni Danesi


Il secondo è una disanima sul derby a firma Tony Damascelli

Enrique e Reja: a Roma vive meglio chi sta peggio

Lo spagnolo raccoglie meno punti di Ranieri ma è osannato come l’uomo del futuro. Il friulano fa i miracoli ma ha le valigie in mano


Frase da repertorio: il derby è una partita a sé. Quello di Roma, poi, non ne parliamo nemmeno, roba che Orazi e Curiazi erano di­lettanti. Effettivamente Roma-La­zio, partita di domani all'Olimpi­co, è davvero un'altra partita, que­sta precisamente. Perché la situa­zione è da commedia calcistica all' italiana. Dunque la Roma ha tren­t­otto punti in classifica, è reduce da quattro gol subiti a Bergamo contro l'Atalanta con annesse al­cune scorie sul caso De Rossi, ri­spetto allo scorso campionato la squadra ha quattro punti in meno in classifica, la stagione cui si fa rife­rimento segnò il licenziamento di Claudio Ranieri dopo venticinque partite e una sconfitta brutta a Ge­nova, con la promozione di Vin­cenzo Montella, mentre la società era in difficoltà, la presidenza di Rosella Sensi discussa da tutti, le voci di un cambiamento urgente del management erano sollecita­te da radio, giornali e dalla banca di riferimento, Unicredit. Ma no­no­stante il deficit di classifica e pro­blemi di disciplina interna ( Osval­do, Lamela, De Rossi) e mugugni per il contratto sontuoso garantito allo stesso De Rossi, l'allenatore spagnolo Luis Enrique è intoccabi­le, non è l'uomo del presente ma del futuro, il suo modo di intende­re calcio è una novità ( non si sa be­ne in che senso), gode di massima stima dei suoi dirigenti, Baldini& Sabatini, dei colleghi, dei calciato­ri giallorossi, dei tifosi, manca sol­ta­nto la benedizione di Joseph Rat­zinger e poi la beatitudine sarà to­tale.

Di contro la Lazio è terza in clas­s­ifica, ha un allenatore che ha ras­segnato le dimissioni con tele­gramma ma le ha fatte rientrare do­po caffè e pacca sulle spalle ma la casa del Grande Fratello laziale ha due nuovi inquilini in attesa, Zola e Casiraghi, parenti serpenti, vici­ni di ballatoio, pronti a subentrare nel domicilio del friulano, insom­ma una gag tutta de noantri . Prose­guo: la Lazio ha un direttore sporti­vo, Tare, che ha sbagliato la campa­gna acquisti anche se ha portato due tipi come Klose e Ljulic ma è contestato dallo stesso allenatore, ha un presidente, Lotito, che è pre­so in giro dal resto del mondo. Ep­pure la Lazio è terza, ha vinto il der­by di andata, mantiene una posi­zione di classifica, la stessa nel punteggio (45) dello scorso anno, comunque incredibile per i mille infortuni e le magagne di casa, dunque Edoardo Reja, a differen­za del suo collega spagnolo, sa be­nissimo di avere chiuso, sa benissi­mo che il futuro, il progetto, il foot­ball nuovo per lui non contano, balle, sciocchezze alle quali non crede nessuno, ovviamente se l'al­toparlante è biancazzurro.

Il derby dovrebbe servire a chia­rire l'equivoco? Per niente affatto. Anzi, paradossalmente, se Reja do­vesse vincere di nuovo il derby, sa­prebbe che l'impresa sarebbe inu­tile, lui non buca il video, non spac­cia football, non ha l'Ipad in pan­china, non ha supporti mediatici anzi li manda tutti a dar via l'orga­no. Ad allenatori invertiti Luis Enri­que sarebbe già rientrato al sito di origine, con orejas basse e senza ovaciones , mentre Reja sarebbe si­curo del posto fisso, confortato dall'articolo 18 che la Roma sta ap­plicando per intero. Ovviamente trattasi di provocazione ma è an­che la lastra radiografica di una cit­tà nel pallone, esaltata e depressa nel giro di un paio di partite, alla ri­cerca del tempo e dei campioni smarriti.

La nuova Roma, per conferma­re il concetto, ha bisogno assoluta­mente di Totti e di De Rossi perché il resto è fuffa, cioè propaganda. Così come la Lazio senza Klose è a scartamento ridotto, ogni tanto sti­molata da Hernanes che però ha atteggiamenti a volte pigri. Ho usa­to apposta l'aggettivo che era stata l'etichetta appiccicata da Baldini a Totti con polemica a contorno. Il totale della vicenda è che soltanto i protagonisti, cioè i calciatori, ten­gono in vita il calcio, la partita, le emozioni del popolo. Dirigenti e allenatori passano, fanno cronaca e non sempre storia. Capita poi che nella nuova Roma, che comun­que stuzzica la curiosità, sia anco­ra da definire l'identità del presi­dente. Oggi sono due, anzi uno, an­zi nessuno. Per fortuna domani po­meriggio il pubblico allo stadio e quello davanti ai televisori non guarderà la tribuna ma il campo.

[Skorpius]

Damascelli mi piace ma TUTTO quello che dice e' viziato da rancori personali

[POMATA]

Sono ospiti a roma e ne prendono il testimonial...cosa vuoi che sia un posto in aereo...

Sul secondo articolo, è la triste confermazione di come vengono pompati dai media romani e come si riceve il messaggio fuori...per moltissima gente fuori da roma, noi siamo i burini...

[giangoverni]

Comunque la lettera del viaggiatore Alitalia (ben gli sta vorrei dire... ) è ironica e disdicevole nei confronti della "magica" che ha fatto un atto di prpotenza, di quelli che non piacciono al pubblico.

[jumpingjackflash]

Comunque la lettera del viaggiatore Alitalia (ben gli sta vorrei dire... ) è ironica e disdicevole nei confronti della "magica" che ha fatto un atto di prpotenza, di quelli che non piacciono al pubblico.

e quindi non ne troveremo traccia in nessun altra testata e morirà così com'è stata pubbicata

[jegue98]

Comunque la lettera del viaggiatore Alitalia (ben gli sta vorrei dire... ) è ironica e disdicevole nei confronti della "magica" che ha fatto un atto di prpotenza, di quelli che non piacciono al pubblico.

Lettera da incorniciare e divulgare ogni volta che capitano furbate di questo tipo.
Un paese da rifare, l'Italia.

[disabitato]

Io gli avrei ribaltato l'aereo.. Non scherzo.
Mi sarei fatto arrestare!

Ma fortunatamente non volando mai con Alitalia non ho di questi problemi.

[Stev00]

Io gli avrei ribaltato l'aereo.. Non scherzo.
Mi sarei fatto arrestare!

Ma fortunatamente non volando mai con Alitalia non ho di questi problemi.

Sulla cosa del posto assolutamente si, pure io.
Però una cosa non capisco di questo lettore, secondo lui si deve essere flessibili sulle regole del peso del suo bagaglio, però lui non può esserlo per il suo posto?
Cioè nel suo piccolo ha preteso la stessa cosa, come se fosse un suo diritto ed indignandosi che non gli è stata concessa, che invece la riomma ha ottenuto (e dove son maestri)... Uno strappo alle regole...

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[CeiZanettiGarbuglia]

Damascelli mi piace ma TUTTO quello che dice e' viziato da rancori personali

Rancori verso chi?

[BobLovati]

Lettera da incorniciare e divulgare ogni volta che capitano furbate di questo tipo.
Un paese da rifare, l'Italia.

quello che è da rifare, e possibilmente meglio, mooolto meglio, siamo gli italiani, caro lei. Mi creda   

Che poi a me l´articolo, considerato che un giornalista scrive per essere letto e per far colpo, non mi sembra neppure tanto ... accio ! Ma io lo so, so´ strano   

[disabitato]

Sulla cosa del posto assolutamente si, pure io.
Però una cosa non capisco di questo lettore, secondo lui si deve essere flessibili sulle regole del peso del suo bagaglio, però lui non può esserlo per il suo posto?
Cioè nel suo piccolo ha preteso la stessa cosa, come se fosse un suo diritto ed indignandosi che non gli è stata concessa, che invece la riomma ha ottenuto (e dove son maestri)... Uno strappo alle regole...

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Per il posto ovviamente. Riguardo al bagaglio ha ragione piena alitalia.

[CeiZanettiGarbuglia]

Nella lettera del lettore sono racchiuse tutte le caratteristiche italiche. Al check avrebbe voluto che l'addetto avesse chiuso un occhio, e questo era a suo beneficio. Quando a bordo qualcuno ha chiuso un occhio a beneficio di altri, ma a suo danno, scatta la protesta.
Decidiamoci! vogliamo un Italia "Tedesca" o un Italia "Italiana"? non possiamo pretendere un Italia a passo variabile in funzione delle nostre necessità.

[Fabio70rm]

Sul discorso posti e check in è la tipica mentalità italiota di oggi: quando una cosa va a mio vantaggio tutto ok, possono anche aprire i forni crematori a me non frega unca se non mi toccano, se mi contestano norme anche millesime, tipo 800 g di eccedenza, allora fuoco e fiamme.

Di fronte ad un attegiamento del genere io ti avrei spostato in economica, facendoti anche pagare un supplemento.

I diritti vanno conquistati con l'esempio, con il rispetto delle regole e della legalità, protestando per le cose veramente ingiuste SOLO se anche io sono retto e rispettoso. Ma qui abbiamo gente che va a messa e la sera va per strada dalle prostitute e poi fa le marce per il family day...credibilità zero!!

Sul discorso del derby: beh si parte da assiomi e ragionamenti giusti, ma mentre la società asfallitica è solo contestata, la nostra è ingiuriata e pagliacciosa.

A damasce....meglio che taccio, ci tengo all'account e alle querele!!!

 

[jegue98]

quello che è da rifare, e possibilmente meglio, mooolto meglio, siamo gli italiani, caro lei. Mi creda   

Che poi a me l´articolo, considerato che un giornalista scrive per essere letto e per far colpo, non mi sembra neppure tanto ... accio ! Ma io lo so, so´ strano   

Era sottinteso ed ovviamente ha perfettamente ragione carissimo Lei.
Il problema è che giustamente il tale si lamenta per il posto ma non accetta le regole del gioco come hanno fatto notare alcuni altri amici su.
Per questo è da incorniciare la lettera. In essa si denotano allo stesso tempo: intransigenza, furbizia, mancanza di coerenza e di buon senso. Un mix di quello che è il modo di ragionare di un po' tutti noi.
Quando ci fa comodo pretendiamo che si chiuda un occhio, quando invece qualcuno chiude un occhio per favorire qualcun'altro a noi ce rode er chiccerone.
O si cambia completamente mentalità essendo tutti più "tedeschi" ma conservando un minimo dil buon senso oppure sarà sempre così.

[Eagles71]

Nella lettera del lettore sono racchiuse tutte le caratteristiche italiche. Al check avrebbe voluto che l'addetto avesse chiuso un occhio, e questo era a suo beneficio. Quando a bordo qualcuno ha chiuso un occhio a beneficio di altri, ma a suo danno, scatta la protesta.
Decidiamoci! vogliamo un Italia "Tedesca" o un Italia "Italiana"? non possiamo pretendere un Italia a passo variabile in funzione delle nostre necessità.

quanto c'hai ragione Cei

[DinoRaggio]

"Fatece largo che passamo noi"...

Mi sembra la Dinamo Berlino quando c'era Honecker, paro paro.

[Stev00]

Nella lettera del lettore sono racchiuse tutte le caratteristiche italiche. Al check avrebbe voluto che l'addetto avesse chiuso un occhio, e questo era a suo beneficio. Quando a bordo qualcuno ha chiuso un occhio a beneficio di altri, ma a suo danno, scatta la protesta.
Decidiamoci! vogliamo un Italia "Tedesca" o un Italia "Italiana"? non possiamo pretendere un Italia a passo variabile in funzione delle nostre necessità.

Per come sono fatto preferirei di gran lunga un Italia "tedesca" (ma sarebbe meglio dire "straniera" perchè difficilmente trovi posti meno civili) ... sebbene su alcune cose siano proprio odiosi (e ottusi), mi permetterebbe di campare con molta più serenità.
Vado in giro mezz'ora nel traffico ed esco dalla macchina che avrei voluto "picchiare" (ipoteticamente, s'intende non ho mai fatto a botte in vita mia) almeno due/tre persone.
Fai la fila da qualsiasi parte e devi stare costantemente attento a non farti fregare da qualcuno che tenta in tutti i modi di passarti avanti.
Per strada devi fare lo slalom tra gli escrementi dei cani, te li lasciano davanti al portone di casa, davanti all'ingresso del negozio, dietro gli angoli.
Quando parcheggi la macchina per strade trafficate, devi pregare che non trovi qualcuno in doppia fila che si presenta dopo mezz'ora.
Se c'è una cosa che mi manda il sangue al cervello è la prepotenza e l'assenza completa di rispetto per il prossimo, non lo sopporto proprio, mi avvelena.

Ma siamo decisamente OT, questo solo per dire che se mi trovo davanti uno al check-in che sta dieci minuti a spostare cose tra due bagagli e ad inveire contro qualcuno che sta facendo il suo lavoro, mi riterrei offeso nella stessa misura per la quale mi cambiano il posto discrezionalmente.

[POMATA]

Qualcuno mi spiega perchè al controllo mi tolgono un profumo e poi mi lasciano passare un accendino?

Questo signore dal momento che gli fanno rispettare le regole ( vedi peso bagaglio ) ha pienamente ragione, poi certo se dovrebbe fa tutto er viaggio accanto a quelle merde...

[mrmoto]

Io gli avrei ribaltato l'aereo.. Non scherzo.
Mi sarei fatto arrestare!

Ma fortunatamente non volando mai con Alitalia non ho di questi problemi.

 

[BobLovati]

Sul discorso posti e ceck in è la tipica mentalità italiota di oggi: quando una cosa va a mio vantaggio tutto ok, possono anche aprire i forni crematori a me non frega unca se non mi toccano, se mi contestano norme anche millesime, tipo 800 g di eccedenza, allora fuoco e fiamme.

era così già nel 1971 e, se non si cambia marcia, lo sarà ancora per molto.