Autore Topic: Il pagellone del catetere giallozozzo  (Letto 26130 volte)

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rocco tanica

Re:Il pagellone del catetere giallozozzo
« Risposta #160 : Domenica 11 Marzo 2012, 20:02:38 »
La Rolandi ? Difettosa fino all'ultimo respiro, però è graziosa

Offline chinaglia

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Re:Il pagellone del catetere giallozozzo
« Risposta #161 : Lunedì 12 Marzo 2012, 15:15:26 »
CENTROSUONOSPORT

Marione Corsi  2 - Non potevo non cominciare dal più carismatico. Ex terrorista nero, ha una fedina penale probabilmente molto più pulita della sua anima. Oltre a modi e lessico ha proprio la forma mentale del poco di buono, e dunque è sempre portato a vedere complotti e trame oscure in ogni  situazione. Sospetto che della Roma gliene freghi fino a un certo punto e gli riconosco furbizia del manipolatore e  simpatia del borgataro: ogni tanto ha delle uscite che mi fanno cappottare, lo ammetto. Vedovo della famiglia Sensi e delle sue prebende, nomina continuamente la Lazio e lo fa con un disprezzo che tradisce i sintomi dell'ossessione. In buona sintesi è un personaggio che mi ripugna e mi attrae. Ascoltarlo mi regala la consapevolezza di essere migliore di quelli come lui, e credo sia per questo che lo faccio così spesso.
Riccardo "Galopeira" Angelini 3 - Ex antennista che grazie alle canzoncine sulla Lazzie è riuscito a smettere di lavorare. Incarna la mediocrità umana, sociale, intellettuale e "artistica" del romanista medio, e per questo i suoi spettacoli teatrali hanno un buonissimo seguito. Come tifoso ha un approccio tronfio, considera la Roma una specie di Real Madrid e finge di sorprendersi del fatto che la Lazio partecipi al campionato di Serie A. E' il prototipo del lupacchiotto illuso che alla fine se la prende sempre in quel posto, e ho il sospetto che questo doloroso epilogo non gli sia del tutto sgradito.
Jonathan Calò  4 - Sedicente giornalista, sta fallendo ormai da anni nell'impresa in cui riuscirono Urbani e Trevisani: ossia usare la ribalta offerta da Marione per approdare in redazioni importanti. Lui è decisamente meno bravo, prova a fare il maestrino dalla penna rossa ma nessuno lo prende veramente sul serio.
Pino Cerboni 6 - Quando parla di calcio da un punto di vista tecnico sono quasi sempre d'accordo con lui (motivo per cui lo ritengo un intenditore!) e quando fa il tifoso mi riconosco nei suoi schemi mentali. In pratica lo ritengo una specie di "doppio": al tempo stesso mi piace e mi terrorizza pensare che se fossi difettoso sarei lui, al netto dei baffi e dei chili di troppo. Forse è per questo che in fondo lo detesto, e forse è per questo che molti romerdisti mi detestano.
Ubaldo Righetti 4,5 - Sempre banale e sempre un po' tardo, afferra le cose con quei due-tre secondi di ritardo. Se non sapessi che ha giocato a pallone direi che è un pugile suonato. Deve avere qualche santo in paradiso che gli ha aperto le porte della Rai.
Alberto Mandolesi 5,5 - Vero pioniere dell'etere giallorosso, ormai svociatissimo e superato, dà l'impressione di essere davvero una gran brava persona. Peccato che sia romanista in un modo assolutamente stolido, incompatibile con qualunque forma d'intelligenza.
Claudio Moroni 5 - "Io e Monnalisa" ci fece intuire, 20 anni fa con che razza di mitomani stessimo per avere a che fare. Ma che voleva dire "Beckenbauer", poi?

TELERADIOSTEREO

David Rossi 4 - Ex spalla di Marione, da qualche anno si è messo in proprio caratterizzandosi come alter ego dell'ex Nar. Se uno dice giallo l'altro punta sul rosso, e perciò è uno dei più tenaci sostenitori del Proggetto. Vanta amicizie nella nuova Roma che gli forniscono notizie di prima mano, e lui ricambia facendo da scudo alla società. Cerca di sembrare sempre sereno e rilassato, ma di fondo è un boro rosicone e quando sbrocca è un vero spettacolo.
Dario Bersani 2 - Raro esempio di romanista crepuscolare, tende al pessimismo ed è dotato di un certo sarcasmo. In compenso cova un astio antilaziale a dir poco incontenibile (citofonare a Sorcio) che lo rende detestabile oltre ogni limite. E' uno di quelli a cui ti viene di augurargli sventure personali, nella vita privata.
Francesca Ferrazza 4 - L'erede della Sanipoli: pur essendo molto più giovane rivaleggia con la veterana in pinguedine e ottusità trigoriota.
Marco Delvecchio 7,5 - Una rivelazione. Tanto l'ho odiato da calciatore (scarso, velenoso e schifosamente baciato dalla fortuna) quanto lo sto apprezzando in radio. Perennemente allegro, di una simpatia contagiosa, riesce sempre a sdrammatizzare portando una ventata di leggerezza.
Max Tonetto 5 - Mediocre era in campo e mediocre è anche dietro al microfono: fa il compitino ma non lascia mai il segno.
Mimmo Ferretti 3 (Il Messaggero) - Profeta dell'ovvio, ha un "ve l'avevo detto" e un "adesso ti spiego io come funziona" sempre pronti. Ovviamente aveva detto tutto e il suo contrario, e ovviamente ci spiega come funziona sempre a giochi fatti, quando qualunque bambino dell'asilo potrebbe farlo. E' il classico romanista da bar: ti si avvicina ciondolante mentre stai consumando, poggia un gomito sul bancone e ti pianta addosso uno sguardo colmo di commiserazione, della serie "beato te che non capisci un cazzo".
Stefano Petrucci 1 - Si porta appresso una spocchia del tutto immotivata, non essendo né un intenditore di calcio né (tantomeno) un simpaticone. Pensa che tutti siano più stupidi di lui mentre in realtà è esattamente il contrario, ed è antilaziale in un modo fastidioso, da correggere a forza di calci nel culo.
Augusto Ciardi 4 - Estremamente compìto, si prende molto sul serio perché crede davvero di occuparsi di qualcosa di importante. Ha il piglio del giudice e del tuttologo, sa cos’è bene o male, finge di intendersi d'ogni cosa. Se opportunamente stuzzicato via sms si lascia andare ad apprezzabili travasi di bile.
Riccardo Trevisani (Sky) 3,5 - La saccenza fatta giornalista, se la tira in un modo francamente  spassoso.
Marco Madeddu 5 - Pulito, ordinato, ma si fatica a ricordare una sua presa di posizione. E' come quei centrocampisti che non sbagliano mai perché la danno sempre di piatto in orizzontale e a non più di 5 metri.
Alice Lopedote 5,5 - Stupidina ma caruccia, una botta gliela darei volentieri.
Luca Fallica 4,5 - Coattello ripulito ma neanche tanto, fa sempre il galletto con la Lopedote anche se si capisce lontano un miglio che lei non gliela darà mai.
Giuseppe "Peppone" De Vivo 4 - Un Marione assai meno brillante, condannato all'oblio dalla cronica mancanza di argomenti. Quand'era giovane e curvarolo venne immortalato in un imperdibile documentario Rai sulla doppia finale di Coppa Uefa 1990-91.
Danilo Fiorani 7 - Sconosciuto, insieme ad altri carneadi conduce un programma  la sera dopo cena. Lui è un pazzo scatenato, mi fa ammazzare dalle risate. Tipo che nel bel mezzo di una discussione su Luis Enrique se ne esce con frasi del tipo "Ma voi alla Cagnotto non gliele dareste due randellate?". Completamente fuori controllo e fuori dagli schemi.
Massimo Ruggeri (La Signora in Giallorosso) 6 - Complessivamente garbato, ampiamente sopra la media dei suoi omologhi. Lo seguo poco ma mi pare che non rompa i coglioni alla Lazio. Un punto a favore.
Gianfranco Giubilo (Il Tempo) 6,5 - Gli riconosco classe e cultura che avrebbe fatto bene a destinare ad altri usi, ma non ne vado pazzo. E' bravo, è un giornalista vero, ma mi sta ugualmente sulle palle. E poi lo trovo un po' noioso.
Riccardo Morgigno e Nicola Caprera 8 (in due) - Bassa manovalanza giallorossa. Presuntuosetto il primo, piccologruppista il secondo. Inutili più che dannosi.


RETE SPORT

Federico Nisi 4 - Un prete mancato. Specializzato in lunghissime omelie gravi e seriose, attinge a piene meni dal campionario dei luoghi comuni giallorossi sulla Lazio. Ammazza che palle.
Alessando Paglia 4 - Ragazzino supponente che si crede stoca solo perché parla aaaradio. Ha una tonalità di voce particolarmente sgradevole e una risata davvero antipatica. Usa toni oltremodo confidenziali coi giornalisti più famosi perché gli piace far credere (o far sapere) che con loro ha una grande intimità. Forse così si sente importante.
Ugo Trani (Il Messaggero) 4,5 - Romanista da osteria, sproloquia a ruota libera dalla mattina alla sera e te lo immagini sempre col fiasco in una mano e la camicia fuori dai pantaloni sporca di sugo.
Luca Valdiserri (Corriere della Sera) 3 - Quinta colonna giallorossa, una di quelle che andrebbero abbattute. Dietro la erre moscia, l'accento milanese e il biglietto da visita, che recita pomposamente "Corriere della Sera", si cela un ultrà convinto. Dice le stesse cose del tifoso becero, ma siccome si presenta meglio e le scrive sul Corsera, viene preso sul serio da tutti.
Alessandro Angeloni (Il Messaggero) 4 – Firma secondaria, ascoltandolo per radio fai fatica a distinguerlo da un qualunque ascoltatore, tanto mediocri sono il suo italiano e i suoi concetti. Particolarmente detestabili i duetti con Paglia, che inizia sempre il collegamento con un ammiccante "Angeloniiiii?".
Carmine Fotia (Il Romanista) 2 - L'incoerenza fatta persona. Ex giornalista impegnato, ora dirige un giornaletto in cui si disquisisce delle diagonali di José Angel. Si riempie la bocca con la romanità, ma è di Reggio Calabria. Dà lezioni di antirazzismo, ma permette a tale Bianchini di scrivere sul suo giornale frasi del tipo "Nei casali di Formello, dove i prodi guerrieri, per rinfrancare la voce razzista, spesa per insultare prima di incitare la loro squadra, si saranno abbandonati ai festeggiamenti conditi di caciotte, cotiche e pecorino". Fiancheggiatore imperterrito della rivoluzione culturale, è tra quelli che se lo sta prendendo più in fondo nel culo. PS: Marione, col suo solito stile viscido, ha lasciato intendere che ci sia del tenero tra lui e Giancarlo Dotto. Disgustorama.
Guglielmo Timpano 4,5 - La erre moscia più irritante dell'etere romano.
Massimiliano Palombella 4 - Romanista radiofonico tanto antico quanto sfigato, anziché guadagnarsi promozioni sul campo è stato relegato nel retrobottega del palinsesto di "Teleradiostereo", tipo alle 3 di notte. Spero che non sia questo il suo lavoro principale, altrimenti sarebbe una storia strappalacrime.

RADIO RADIO

Roberto Renga  (Il Messaggero) 1 - Erede di Gianni Melidoni, è l'autentico ideologo del romanismo contemporaneo: se loro sono così propensi all'esaltazione dopo le vittorie e allo sfascismo dopo le sconfitte è soprattutto per merito dei cattivi maestri come lui. Influentissimo cortigiano dall'eloquio mellifluo, ha agganci con tutti i potenti, raccoglie le loro confidenze e gli offre i suoi consigli: da anni, anche grazie al suo aiuto, generazioni di calciatori, allenatori e presidenti della As Roma sono riusciti ad eccellere nella nobile arte di attaccarsi al collo di papera.
Fabrizio Aspri 3 - Gnoccolone dall'italiano bizzarro ed incerto, sicuramente a scuola era il soggetto della classe. I marpioni della Roma gli danno a bere qualunque calla, e lui se le rivende credendoci in un modo che fa tenerezza. Ogni tanto qualcuno non si trattiene dal ridicolizzarlo e lui s'offende a morte: me lo immagino che diventa tutto rosso per la stizza con le lacrime trattenute a stento.
Bruno Ripepi 1 - Antesignano della radiofonia becera romanista, ha letteralmente inventato Marione prima che l'allievo superasse il maestro. Se Corsi almeno mostra furbizia e ogni tanto regala uscite divertenti, lui è la quintessenza dell'idiozia. Di carattere a dir poco fumantino, perde il controllo alla minima provocazione e si lancia in memorabili sfuriate piene di insulti. Prima che il web prendesse piede e io diventassi maggiorenne gli mandavo delle lettere in cui dicevo peste e corna di Giannini, e lui le leggeva in diretta dandomi dell'imbecille e del figlio di madre ignota. Ho una grande nostalgia di quelle mattine sottratte alle aule, sbracato su un prato a Villa Glori con la radiolina all'orecchio e la pancia scossa dalle risate mentre Ripepi rischia l'ictus in diretta. Sono passati 20 anni e del me stesso ragazzino rimane sempre meno, mentre il vecchio Bruno è ancora il collerico cazzone dei tempi che furono. Ogni tanto mi diverto ancora a mandargli qualche sms la domenica mattina: se lo legge e si incazza poi la Lazio vince.
Luigi Ferrajolo (Corriere dello Sport) 4 - Sindacalista dei giornalisti sportivi, credo odi la Lazio e i suoi tifosi per ragioni politiche. Sostiene di essere del Taranto, essendo nato lì, ma come tutti i fuorisede avrà tifato Roma per integrarsi e dopo tanti anni ha sviluppato un'autentica faziosità romerdista. Permaloso come pochi, va fuori di testa quando l'impareggiabile Melli lo provoca da par suo.
Gianluca Piacentini (Corriere della Sera) 4 - Scriveva sul Romanista, e quella era la sua giusta dimensione professionale. Pensare che ora sia al Corriere della Sera è un segno dei tempi.
Alessandro Austini (Il Tempo) 3 - Tifoso becero che tenta (invano) di darsi un tono professionale. Basta grattare poco poco ed esce il solito romanista stereotipato.

RADIO IES

Marcello Micci 3 - Voce suadente e simil-raffinata, con venature gay, e fegato spappolato da rosicone cronico.
Carlo Zampa 2 - Ammetto di averlo ascoltato poche volte in versione conduttore. Per me è il barboncino in calore che guaisce ai gol della Roma e/o il cane bastonato che entra nel loop dei "non è possibile" e "maledizione" dopo quelli subiti.
Rino Tommasi 4 - Il voto è al romanista. Scoprire che un simile monumento si prestava al gioco del catetere, svelando anche simpatie per i merdosi, fu un vero colpo al cuore. M'è calato tantissimo. Poi ovviamente nessuno dimentica "La grande boxe" o le telecronache di tennis con Clerici. Però a Tomma', ce sei venuto da Verona pe' rompe er cazzo co' la maggica? Romammerda a te e famiglia, eh, in amicizia.
Tonino Cagnucci (Il Romanista) 1 - Editorialista del "Romanista", è un vero caso clinico: storia, filosofia, religione, tutto - forse l'intero universo - secondo lui è un'immensa metafora della situazione daaroma. Tira fuori parallelismi sempre più incredibili, che all'inizio pensavo ci facesse, ma ormai sono abbastanza convinto che c'è con tutte le scarpe: poveraccio. Quando diciamo che andrebbero studiati, a me viene in mente lui. Se riuscissimo a capire cosa avviene dentro la sua testa saremmo meno lontani dalla soluzione del problema.
Maurizio Catalani 0 - Probabilmente è il peggio del peggio. Antipatico, stronzo, presuntuoso, becero, fazioso, visceralmente antilaziale, è riuscito a rovinare perfino quel fiore di Gaia De Laurentiis trasformandola in un'oca giallorossa. Nano malefico da mettere sotto con la macchina, qualora se ne presentasse l'occasione. Mi piace sentirlo e vederlo quando soffre: è il mio sommo godimento.

RADIO MANA' SPORT

Max Leggeri 3,5 - Coatto antico ma verace, da gustare soprattutto nei suoi incipit all'indomani delle sconfitte in cui abusa sempre del termine "eunuchi". Il suo lessico sperimentale evoca l'immagine del buzzurro vestito a festa, ma in cuor suo convinto d'essere elegante.
Fulvio Stinchelli 4,5 - Venti-trent'anni fa forse era tra i peggio, ma le nuove generazioni ci hanno costretto a rivalutarlo. Paragonato agli attuali campioni del becerume sembra perfino ascoltabile.
Tiziano Carmellini (Il Tempo) 4,5 - Pelatone che lavora al "Tempo", pare Mussolini. Quando lo vedi e/o lo senti parlare pensi che sia impossibile che un tipo del genere sia a capo della redazione sportiva del secondo giornale della capitale italiana. Invece lo è, e questo spiega molte cose.
Massimo Giuliani 2 - E' come Catalani ma meno onesto, più doppio. L'altro non nasconde nulla della sua schifosità, mentre questo prova pure a fa' er simpatico, l'obiettivo, l'illuminato. Ma vaffanculo, va'. Te metto 2 e non 0 solo perché ai bei tempi hai fatto rosicare Totti.
Angelo Di Livio 2,5 - Sgrammaticato e fazioso, sgomita per rifarsi una verginità trigorica dopo una carriera passata a rubare scudetti in bianconero.

RAI

Francesca Sanipoli 1,5 - Palla di lardo e di insipienza che ruba soldi pubblici. Vi consiglio il gruppo Faceboook "Odio Francesca Sanipoli": lì viene detto tutto quel che c'è da dire.
Gianni Cerqueti 2 - Si bagna tra le gambe quando Totti prende palla, fa alzare il cursore audio quando la nord fa i "buu" razzisti ma tace quando li fa la sud, infila la romammerda in ogni telecronaca, fosse pure Finlandia-Turchia Under 21. Unico pregio: gli porta una sfiga devastante, tutte le loro peggiori sconfitte in diretta Rai le ha commentate lui.
Riccardo Gentile 5 - Non è neanche malvagio come telecronista, ma pure lui, tanto per cambiare, è daaroma. Sono più dei topi.

SKY

Angelo Mangiante 2 - Si crede bello e adora apparire, chi lo conosce bene me lo descrive come drogato dell'andare in video. Interpreta il ruolo dell'inviato al seguito alla maniera del fiancheggiatore, e in questo, come in tutto il resto, non è per niente originale.
Fabio Caressa 3  - L'esultanza (fuorionda, sperava lui) al gol di Toni in Merde-Inter 2-1 del 2010: anything else?
Vanessa Leonardi 5 - Moglie di Maurizio "Rrrrrrrete" Compagnoni, che ha plagiato come la telecronaca dell'ultimo derby dimostra ampiamente. Professionalmente è solo poco meglio della Sanipoli, mentre esteticamente merita rispetto.

RADIO INCONTRO

Antonio Bongi 6 - Fascistone di vecchia data ma anche memoria storica della curva sud, gradevole quando si lascia andare all'enciclopedismo tifoso e all'aneddotica ultras.
Virgilio Monosilio 5,5 - Merita di essere stimato perché è l'inventore di alcuni tormentoni come "state bene così" e "cià, cià, cià". Ha una lealtà di fondo da vecchio curvarolo e un'inquietante predisposizione ad azzeccare i pronostici dei derby, ma dopo dieci minuti d'ascolto ti fa sempre due palle così.

POWER STATION

Antonio De Bartolo 4,5 - Il suo "Orazi e Curiazi" resterà per sempre nella storia del trash calcistico da tv locale. "Fortissimamente Roma" sintetizza bene il personaggio: grezzone malripulito che per non mostrarsi come tale si trasforma in un soggetto.
Alberto Polifroni 5 - Calabresone verace, conduceva "Calciolandia", una delle tante trasmissionacce de carcio sulle tv locali, col figlio Patrizio all'epoca 18enne (e in seguito conduttore di tale Ave Roma in radio), mandato a fare il telecronista in giro per le tribune stampa di tutta l'Italia. Non era antipatico ma pijava d'aceto che era un piacere, à la Ripepi. A lui facevo gli scherzi telefonici, me ne ricordo uno in particolare. Partita serale della Roma che perde all'Olimpico non mi ricordo con chi, prendo la linea e faccio la mia disamina: "Alberto, secondo me non è colpa dell'arbitro. Secondo me stasera alla Roma è mancato... IL BUCO DEL CULOOOOOOO". Clic. Lui resta impassibile, a bocca aperta. L'immagine però inizia a tremolare: era il cameraman in preda a una crisi di riso, è andato avanti un minuto!! E nel frattempo Polifroni s'è ripreso e ha iniziato a dire cose tipo "io questo lo conosco, c'ha la mamma che batte a Tor di Quinto"... Piangevamo dalle risate con mio fratello. Ci fu una puntata in cui il mitico Polifroni invitò in studio una band musicale, assolutamente sconosciuta, che faceva gli stacchetti. Una pena assoluta. Insomma prendo la linea e via ai complimenti: "Bravo tu, bravi i tuoi ospiti, bella la trasmissione, ma soprattutto - lasciamelo dire - vorrei fare i complimenti ai ragazzi che hanno suonato! Siete stati straordinari (nel frattempo li inquadrano, mi sorridono in primo piano), non so se lo posso dire ma appena avete iniziato il vostro primo pezzo io... io... SO' ANNATO AR CESSO A CACA'!". I musicisti sbiancano, le telecamere tornano su Polifroni e lui si scatena: "No caro mio, lo sai chi è che fa cacà? Tua madre, che è la più brutta delle prostitute di Tor di Quinto (era fissato con Tor di Quinto) e nessuno vuole andare con lei!".

Offline robylele

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Re:Il pagellone del catetere giallozozzo
« Risposta #162 : Lunedì 12 Marzo 2012, 16:47:08 »

ML, ho cercato ma mi pare manchino Massimiliano Magni e Bernardini di retesport..

tra i meno peggio, prevedo una tua sufficienza per ambedue.

quando ospitano alle 8:30 Fotìa (telefonicamente) si capisce benissimo che lo ritengono un idiota, ma un idiota utile per il successo della trasmissione.
'Vista da fuori questa nuova proprieta' Usa non mi intriga affatto. Troppe percentuali, troppi discorsi, troppi fogli'.
Luciano Spalletti
15 Aprile 2011

Offline salasso

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Re:Il pagellone del catetere giallozozzo
« Risposta #163 : Martedì 13 Marzo 2012, 14:03:25 »
su sky ci sono altri riommerdisti

assogna
ciarravano
il lupo non potrà mai volare
all'altezza dell'aquila

Offline pariolo 10

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Re:Il pagellone del catetere giallozozzo
« Risposta #164 : Giovedì 15 Marzo 2012, 17:51:10 »
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Marione Corsi  2 - Non potevo non cominciare dal più carismatico. Ex terrorista nero, ha una fedina penale probabilmente molto più pulita della sua anima. Oltre a modi e lessico ha proprio la forma mentale del poco di buono, e dunque è sempre portato a vedere complotti e trame oscure in ogni  situazione. Sospetto che della Roma gliene freghi fino a un certo punto e gli riconosco furbizia del manipolatore e  simpatia del borgataro: ogni tanto ha delle uscite che mi fanno cappottare, lo ammetto. Vedovo della famiglia Sensi e delle sue prebende, nomina continuamente la Lazio e lo fa con un disprezzo che tradisce i sintomi dell'ossessione. In buona sintesi è un personaggio che mi ripugna e mi attrae. Ascoltarlo mi regala la consapevolezza di essere migliore di quelli come lui, e credo sia per questo che lo faccio così spesso.
Riccardo "Galopeira" Angelini 3 - Ex antennista che grazie alle canzoncine sulla Lazzie è riuscito a smettere di lavorare. Incarna la mediocrità umana, sociale, intellettuale e "artistica" del romanista medio, e per questo i suoi spettacoli teatrali hanno un buonissimo seguito. Come tifoso ha un approccio tronfio, considera la Roma una specie di Real Madrid e finge di sorprendersi del fatto che la Lazio partecipi al campionato di Serie A. E' il prototipo del lupacchiotto illuso che alla fine se la prende sempre in quel posto, e ho il sospetto che questo doloroso epilogo non gli sia del tutto sgradito.
Jonathan Calò  4 - Sedicente giornalista, sta fallendo ormai da anni nell'impresa in cui riuscirono Urbani e Trevisani: ossia usare la ribalta offerta da Marione per approdare in redazioni importanti. Lui è decisamente meno bravo, prova a fare il maestrino dalla penna rossa ma nessuno lo prende veramente sul serio.
Pino Cerboni 6 - Quando parla di calcio da un punto di vista tecnico sono quasi sempre d'accordo con lui (motivo per cui lo ritengo un intenditore!) e quando fa il tifoso mi riconosco nei suoi schemi mentali. In pratica lo ritengo una specie di "doppio": al tempo stesso mi piace e mi terrorizza pensare che se fossi difettoso sarei lui, al netto dei baffi e dei chili di troppo. Forse è per questo che in fondo lo detesto, e forse è per questo che molti romerdisti mi detestano.
Ubaldo Righetti 4,5 - Sempre banale e sempre un po' tardo, afferra le cose con quei due-tre secondi di ritardo. Se non sapessi che ha giocato a pallone direi che è un pugile suonato. Deve avere qualche santo in paradiso che gli ha aperto le porte della Rai.
Alberto Mandolesi 5,5 - Vero pioniere dell'etere giallorosso, ormai svociatissimo e superato, dà l'impressione di essere davvero una gran brava persona. Peccato che sia romanista in un modo assolutamente stolido, incompatibile con qualunque forma d'intelligenza.
Claudio Moroni 5 - "Io e Monnalisa" ci fece intuire, 20 anni fa con che razza di mitomani stessimo per avere a che fare. Ma che voleva dire "Beckenbauer", poi?

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David Rossi 4 - Ex spalla di Marione, da qualche anno si è messo in proprio caratterizzandosi come alter ego dell'ex Nar. Se uno dice giallo l'altro punta sul rosso, e perciò è uno dei più tenaci sostenitori del Proggetto. Vanta amicizie nella nuova Roma che gli forniscono notizie di prima mano, e lui ricambia facendo da scudo alla società. Cerca di sembrare sempre sereno e rilassato, ma di fondo è un boro rosicone e quando sbrocca è un vero spettacolo.
Dario Bersani 2 - Raro esempio di romanista crepuscolare, tende al pessimismo ed è dotato di un certo sarcasmo. In compenso cova un astio antilaziale a dir poco incontenibile (citofonare a Sorcio) che lo rende detestabile oltre ogni limite. E' uno di quelli a cui ti viene di augurargli sventure personali, nella vita privata.
Francesca Ferrazza 4 - L'erede della Sanipoli: pur essendo molto più giovane rivaleggia con la veterana in pinguedine e ottusità trigoriota.
Marco Delvecchio 7,5 - Una rivelazione. Tanto l'ho odiato da calciatore (scarso, velenoso e schifosamente baciato dalla fortuna) quanto lo sto apprezzando in radio. Perennemente allegro, di una simpatia contagiosa, riesce sempre a sdrammatizzare portando una ventata di leggerezza.
Max Tonetto 5 - Mediocre era in campo e mediocre è anche dietro al microfono: fa il compitino ma non lascia mai il segno.
Mimmo Ferretti 3 (Il Messaggero) - Profeta dell'ovvio, ha un "ve l'avevo detto" e un "adesso ti spiego io come funziona" sempre pronti. Ovviamente aveva detto tutto e il suo contrario, e ovviamente ci spiega come funziona sempre a giochi fatti, quando qualunque bambino dell'asilo potrebbe farlo. E' il classico romanista da bar: ti si avvicina ciondolante mentre stai consumando, poggia un gomito sul bancone e ti pianta addosso uno sguardo colmo di commiserazione, della serie "beato te che non capisci un cazzo".
Stefano Petrucci 1 - Si porta appresso una spocchia del tutto immotivata, non essendo né un intenditore di calcio né (tantomeno) un simpaticone. Pensa che tutti siano più stupidi di lui mentre in realtà è esattamente il contrario, ed è antilaziale in un modo fastidioso, da correggere a forza di calci nel culo.
Augusto Ciardi 4 - Estremamente compìto, si prende molto sul serio perché crede davvero di occuparsi di qualcosa di importante. Ha il piglio del giudice e del tuttologo, sa cos’è bene o male, finge di intendersi d'ogni cosa. Se opportunamente stuzzicato via sms si lascia andare ad apprezzabili travasi di bile.
Riccardo Trevisani (Sky) 3,5 - La saccenza fatta giornalista, se la tira in un modo francamente  spassoso.
Marco Madeddu 5 - Pulito, ordinato, ma si fatica a ricordare una sua presa di posizione. E' come quei centrocampisti che non sbagliano mai perché la danno sempre di piatto in orizzontale e a non più di 5 metri.
Alice Lopedote 5,5 - Stupidina ma caruccia, una botta gliela darei volentieri.
Luca Fallica 4,5 - Coattello ripulito ma neanche tanto, fa sempre il galletto con la Lopedote anche se si capisce lontano un miglio che lei non gliela darà mai.
Giuseppe "Peppone" De Vivo 4 - Un Marione assai meno brillante, condannato all'oblio dalla cronica mancanza di argomenti. Quand'era giovane e curvarolo venne immortalato in un imperdibile documentario Rai sulla doppia finale di Coppa Uefa 1990-91.
Danilo Fiorani 7 - Sconosciuto, insieme ad altri carneadi conduce un programma  la sera dopo cena. Lui è un pazzo scatenato, mi fa ammazzare dalle risate. Tipo che nel bel mezzo di una discussione su Luis Enrique se ne esce con frasi del tipo "Ma voi alla Cagnotto non gliele dareste due randellate?". Completamente fuori controllo e fuori dagli schemi.
Massimo Ruggeri (La Signora in Giallorosso) 6 - Complessivamente garbato, ampiamente sopra la media dei suoi omologhi. Lo seguo poco ma mi pare che non rompa i coglioni alla Lazio. Un punto a favore.
Gianfranco Giubilo (Il Tempo) 6,5 - Gli riconosco classe e cultura che avrebbe fatto bene a destinare ad altri usi, ma non ne vado pazzo. E' bravo, è un giornalista vero, ma mi sta ugualmente sulle palle. E poi lo trovo un po' noioso.
Riccardo Morgigno e Nicola Caprera 8 (in due) - Bassa manovalanza giallorossa. Presuntuosetto il primo, piccologruppista il secondo. Inutili più che dannosi.


RETE SPORT

Federico Nisi 4 - Un prete mancato. Specializzato in lunghissime omelie gravi e seriose, attinge a piene meni dal campionario dei luoghi comuni giallorossi sulla Lazio. Ammazza che palle.
Alessando Paglia 4 - Ragazzino supponente che si crede stoca solo perché parla aaaradio. Ha una tonalità di voce particolarmente sgradevole e una risata davvero antipatica. Usa toni oltremodo confidenziali coi giornalisti più famosi perché gli piace far credere (o far sapere) che con loro ha una grande intimità. Forse così si sente importante.
Ugo Trani (Il Messaggero) 4,5 - Romanista da osteria, sproloquia a ruota libera dalla mattina alla sera e te lo immagini sempre col fiasco in una mano e la camicia fuori dai pantaloni sporca di sugo.
Luca Valdiserri (Corriere della Sera) 3 - Quinta colonna giallorossa, una di quelle che andrebbero abbattute. Dietro la erre moscia, l'accento milanese e il biglietto da visita, che recita pomposamente "Corriere della Sera", si cela un ultrà convinto. Dice le stesse cose del tifoso becero, ma siccome si presenta meglio e le scrive sul Corsera, viene preso sul serio da tutti.
Alessandro Angeloni (Il Messaggero) 4 – Firma secondaria, ascoltandolo per radio fai fatica a distinguerlo da un qualunque ascoltatore, tanto mediocri sono il suo italiano e i suoi concetti. Particolarmente detestabili i duetti con Paglia, che inizia sempre il collegamento con un ammiccante "Angeloniiiii?".
Carmine Fotia (Il Romanista) 2 - L'incoerenza fatta persona. Ex giornalista impegnato, ora dirige un giornaletto in cui si disquisisce delle diagonali di José Angel. Si riempie la bocca con la romanità, ma è di Reggio Calabria. Dà lezioni di antirazzismo, ma permette a tale Bianchini di scrivere sul suo giornale frasi del tipo "Nei casali di Formello, dove i prodi guerrieri, per rinfrancare la voce razzista, spesa per insultare prima di incitare la loro squadra, si saranno abbandonati ai festeggiamenti conditi di caciotte, cotiche e pecorino". Fiancheggiatore imperterrito della rivoluzione culturale, è tra quelli che se lo sta prendendo più in fondo nel culo. PS: Marione, col suo solito stile viscido, ha lasciato intendere che ci sia del tenero tra lui e Giancarlo Dotto. Disgustorama.
Guglielmo Timpano 4,5 - La erre moscia più irritante dell'etere romano.
Massimiliano Palombella 4 - Romanista radiofonico tanto antico quanto sfigato, anziché guadagnarsi promozioni sul campo è stato relegato nel retrobottega del palinsesto di "Teleradiostereo", tipo alle 3 di notte. Spero che non sia questo il suo lavoro principale, altrimenti sarebbe una storia strappalacrime.

RADIO RADIO

Roberto Renga  (Il Messaggero) 1 - Erede di Gianni Melidoni, è l'autentico ideologo del romanismo contemporaneo: se loro sono così propensi all'esaltazione dopo le vittorie e allo sfascismo dopo le sconfitte è soprattutto per merito dei cattivi maestri come lui. Influentissimo cortigiano dall'eloquio mellifluo, ha agganci con tutti i potenti, raccoglie le loro confidenze e gli offre i suoi consigli: da anni, anche grazie al suo aiuto, generazioni di calciatori, allenatori e presidenti della As Roma sono riusciti ad eccellere nella nobile arte di attaccarsi al collo di papera.
Fabrizio Aspri 3 - Gnoccolone dall'italiano bizzarro ed incerto, sicuramente a scuola era il soggetto della classe. I marpioni della Roma gli danno a bere qualunque calla, e lui se le rivende credendoci in un modo che fa tenerezza. Ogni tanto qualcuno non si trattiene dal ridicolizzarlo e lui s'offende a morte: me lo immagino che diventa tutto rosso per la stizza con le lacrime trattenute a stento.
Bruno Ripepi 1 - Antesignano della radiofonia becera romanista, ha letteralmente inventato Marione prima che l'allievo superasse il maestro. Se Corsi almeno mostra furbizia e ogni tanto regala uscite divertenti, lui è la quintessenza dell'idiozia. Di carattere a dir poco fumantino, perde il controllo alla minima provocazione e si lancia in memorabili sfuriate piene di insulti. Prima che il web prendesse piede e io diventassi maggiorenne gli mandavo delle lettere in cui dicevo peste e corna di Giannini, e lui le leggeva in diretta dandomi dell'imbecille e del figlio di madre ignota. Ho una grande nostalgia di quelle mattine sottratte alle aule, sbracato su un prato a Villa Glori con la radiolina all'orecchio e la pancia scossa dalle risate mentre Ripepi rischia l'ictus in diretta. Sono passati 20 anni e del me stesso ragazzino rimane sempre meno, mentre il vecchio Bruno è ancora il collerico cazzone dei tempi che furono. Ogni tanto mi diverto ancora a mandargli qualche sms la domenica mattina: se lo legge e si incazza poi la Lazio vince.
Luigi Ferrajolo (Corriere dello Sport) 4 - Sindacalista dei giornalisti sportivi, credo odi la Lazio e i suoi tifosi per ragioni politiche. Sostiene di essere del Taranto, essendo nato lì, ma come tutti i fuorisede avrà tifato Roma per integrarsi e dopo tanti anni ha sviluppato un'autentica faziosità romerdista. Permaloso come pochi, va fuori di testa quando l'impareggiabile Melli lo provoca da par suo.
Gianluca Piacentini (Corriere della Sera) 4 - Scriveva sul Romanista, e quella era la sua giusta dimensione professionale. Pensare che ora sia al Corriere della Sera è un segno dei tempi.
Alessandro Austini (Il Tempo) 3 - Tifoso becero che tenta (invano) di darsi un tono professionale. Basta grattare poco poco ed esce il solito romanista stereotipato.

RADIO IES

Marcello Micci 3 - Voce suadente e simil-raffinata, con venature gay, e fegato spappolato da rosicone cronico.
Carlo Zampa 2 - Ammetto di averlo ascoltato poche volte in versione conduttore. Per me è il barboncino in calore che guaisce ai gol della Roma e/o il cane bastonato che entra nel loop dei "non è possibile" e "maledizione" dopo quelli subiti.
Rino Tommasi 4 - Il voto è al romanista. Scoprire che un simile monumento si prestava al gioco del catetere, svelando anche simpatie per i merdosi, fu un vero colpo al cuore. M'è calato tantissimo. Poi ovviamente nessuno dimentica "La grande boxe" o le telecronache di tennis con Clerici. Però a Tomma', ce sei venuto da Verona pe' rompe er cazzo co' la maggica? Romammerda a te e famiglia, eh, in amicizia.
Tonino Cagnucci (Il Romanista) 1 - Editorialista del "Romanista", è un vero caso clinico: storia, filosofia, religione, tutto - forse l'intero universo - secondo lui è un'immensa metafora della situazione daaroma. Tira fuori parallelismi sempre più incredibili, che all'inizio pensavo ci facesse, ma ormai sono abbastanza convinto che c'è con tutte le scarpe: poveraccio. Quando diciamo che andrebbero studiati, a me viene in mente lui. Se riuscissimo a capire cosa avviene dentro la sua testa saremmo meno lontani dalla soluzione del problema.
Maurizio Catalani 0 - Probabilmente è il peggio del peggio. Antipatico, stronzo, presuntuoso, becero, fazioso, visceralmente antilaziale, è riuscito a rovinare perfino quel fiore di Gaia De Laurentiis trasformandola in un'oca giallorossa. Nano malefico da mettere sotto con la macchina, qualora se ne presentasse l'occasione. Mi piace sentirlo e vederlo quando soffre: è il mio sommo godimento.

RADIO MANA' SPORT

Max Leggeri 3,5 - Coatto antico ma verace, da gustare soprattutto nei suoi incipit all'indomani delle sconfitte in cui abusa sempre del termine "eunuchi". Il suo lessico sperimentale evoca l'immagine del buzzurro vestito a festa, ma in cuor suo convinto d'essere elegante.
Fulvio Stinchelli 4,5 - Venti-trent'anni fa forse era tra i peggio, ma le nuove generazioni ci hanno costretto a rivalutarlo. Paragonato agli attuali campioni del becerume sembra perfino ascoltabile.
Tiziano Carmellini (Il Tempo) 4,5 - Pelatone che lavora al "Tempo", pare Mussolini. Quando lo vedi e/o lo senti parlare pensi che sia impossibile che un tipo del genere sia a capo della redazione sportiva del secondo giornale della capitale italiana. Invece lo è, e questo spiega molte cose.
Massimo Giuliani 2 - E' come Catalani ma meno onesto, più doppio. L'altro non nasconde nulla della sua schifosità, mentre questo prova pure a fa' er simpatico, l'obiettivo, l'illuminato. Ma vaffanculo, va'. Te metto 2 e non 0 solo perché ai bei tempi hai fatto rosicare Totti.
Angelo Di Livio 2,5 - Sgrammaticato e fazioso, sgomita per rifarsi una verginità trigorica dopo una carriera passata a rubare scudetti in bianconero.

RAI

Francesca Sanipoli 1,5 - Palla di lardo e di insipienza che ruba soldi pubblici. Vi consiglio il gruppo Faceboook "Odio Francesca Sanipoli": lì viene detto tutto quel che c'è da dire.
Gianni Cerqueti 2 - Si bagna tra le gambe quando Totti prende palla, fa alzare il cursore audio quando la nord fa i "buu" razzisti ma tace quando li fa la sud, infila la romammerda in ogni telecronaca, fosse pure Finlandia-Turchia Under 21. Unico pregio: gli porta una sfiga devastante, tutte le loro peggiori sconfitte in diretta Rai le ha commentate lui.
Riccardo Gentile 5 - Non è neanche malvagio come telecronista, ma pure lui, tanto per cambiare, è daaroma. Sono più dei topi.

SKY

Angelo Mangiante 2 - Si crede bello e adora apparire, chi lo conosce bene me lo descrive come drogato dell'andare in video. Interpreta il ruolo dell'inviato al seguito alla maniera del fiancheggiatore, e in questo, come in tutto il resto, non è per niente originale.
Fabio Caressa 3  - L'esultanza (fuorionda, sperava lui) al gol di Toni in Merde-Inter 2-1 del 2010: anything else?
Vanessa Leonardi 5 - Moglie di Maurizio "Rrrrrrrete" Compagnoni, che ha plagiato come la telecronaca dell'ultimo derby dimostra ampiamente. Professionalmente è solo poco meglio della Sanipoli, mentre esteticamente merita rispetto.

RADIO INCONTRO

Antonio Bongi 6 - Fascistone di vecchia data ma anche memoria storica della curva sud, gradevole quando si lascia andare all'enciclopedismo tifoso e all'aneddotica ultras.
Virgilio Monosilio 5,5 - Merita di essere stimato perché è l'inventore di alcuni tormentoni come "state bene così" e "cià, cià, cià". Ha una lealtà di fondo da vecchio curvarolo e un'inquietante predisposizione ad azzeccare i pronostici dei derby, ma dopo dieci minuti d'ascolto ti fa sempre due palle così.

POWER STATION

Antonio De Bartolo 4,5 - Il suo "Orazi e Curiazi" resterà per sempre nella storia del trash calcistico da tv locale. "Fortissimamente Roma" sintetizza bene il personaggio: grezzone malripulito che per non mostrarsi come tale si trasforma in un soggetto.
Alberto Polifroni 5 - Calabresone verace, conduceva "Calciolandia", una delle tante trasmissionacce de carcio sulle tv locali, col figlio Patrizio all'epoca 18enne (e in seguito conduttore di tale Ave Roma in radio), mandato a fare il telecronista in giro per le tribune stampa di tutta l'Italia. Non era antipatico ma pijava d'aceto che era un piacere, à la Ripepi. A lui facevo gli scherzi telefonici, me ne ricordo uno in particolare. Partita serale della Roma che perde all'Olimpico non mi ricordo con chi, prendo la linea e faccio la mia disamina: "Alberto, secondo me non è colpa dell'arbitro. Secondo me stasera alla Roma è mancato... IL BUCO DEL CULOOOOOOO". Clic. Lui resta impassibile, a bocca aperta. L'immagine però inizia a tremolare: era il cameraman in preda a una crisi di riso, è andato avanti un minuto!! E nel frattempo Polifroni s'è ripreso e ha iniziato a dire cose tipo "io questo lo conosco, c'ha la mamma che batte a Tor di Quinto"... Piangevamo dalle risate con mio fratello. Ci fu una puntata in cui il mitico Polifroni invitò in studio una band musicale, assolutamente sconosciuta, che faceva gli stacchetti. Una pena assoluta. Insomma prendo la linea e via ai complimenti: "Bravo tu, bravi i tuoi ospiti, bella la trasmissione, ma soprattutto - lasciamelo dire - vorrei fare i complimenti ai ragazzi che hanno suonato! Siete stati straordinari (nel frattempo li inquadrano, mi sorridono in primo piano), non so se lo posso dire ma appena avete iniziato il vostro primo pezzo io... io... SO' ANNATO AR CESSO A CACA'!". I musicisti sbiancano, le telecamere tornano su Polifroni e lui si scatena: "No caro mio, lo sai chi è che fa cacà? Tua madre, che è la più brutta delle prostitute di Tor di Quinto (era fissato con Tor di Quinto) e nessuno vuole andare con lei!".



Ho letto solo ora questo post... ancora rido. Semplicemente spettacolare!!!

Offline CeiZanettiGarbuglia

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Re:Il pagellone del catetere giallozozzo
« Risposta #165 : Venerdì 16 Marzo 2012, 14:06:28 »
Cristiano Ditta, radioradio, fa finta di essere normale, invece è difettoso convinto.
Non sono tifoso di una squadra, sono Laziale!

Offline Matita

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R: Re:Il pagellone del catetere giallozozzo
« Risposta #166 : Sabato 7 Aprile 2012, 06:29:25 »
Cristiano Ditta, radioradio, fa finta di essere normale, invece è difettoso convinto.

Molto. Ma e' il fratelli segreto di Tommaso Rocchi? 
Si er papa te donasse tutta Roma
E te dicesse lassa anna’ chi t’ama
 je diresti:  Si sacra corona
Val piu’ l’opinione mia che tutta Roma

Vulgus veritatis pessimus interpres.
Lotito deve fa' come dico io (quito cit.)

Offline ML

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Re:Il pagellone del catetere giallozozzo
« Risposta #167 : Sabato 7 Aprile 2012, 17:52:18 »
Cristiano Ditta, radioradio, fa finta di essere normale, invece è difettoso convinto.

Noooooooooooo  :(
Ma veramente? Abbiamo delle prove?
A me piace, lo ammetto.

Offline CeiZanettiGarbuglia

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Re:Il pagellone del catetere giallozozzo
« Risposta #168 : Sabato 7 Aprile 2012, 18:29:12 »
Noooooooooooo  :(
Ma veramente? Abbiamo delle prove?
A me piace, lo ammetto.
Ti devi da fidare, e è romanista pure la moglie che parla la mattina all'alba!   ;D essa però non è nociva come lo marito!
Non sono tifoso di una squadra, sono Laziale!

Offline ML

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Re:Il pagellone del catetere giallozozzo
« Risposta #169 : Domenica 8 Aprile 2012, 13:01:12 »
Ti devi da fidare, e è romanista pure la moglie che parla la mattina all'alba!   ;D essa però non è nociva come lo marito!

Chi è la moglie?
Non mi dire Valeria Colangelo che ci resterei male, ne sono quasi innamorato...

POMATA

Re:Il pagellone del catetere giallozozzo
« Risposta #170 : Domenica 8 Aprile 2012, 15:33:03 »
Ieri sera seguivo la diretta su centro suono sport... :D :D :D non erano proprio spudorati ma si notava un certo gufaggio...

Su Konko uno di loro ha detto: se sta bene è uno tra i migliori in italia.

Offline CeiZanettiGarbuglia

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Re:Il pagellone del catetere giallozozzo
« Risposta #171 : Domenica 8 Aprile 2012, 20:34:09 »
Chi è la moglie?
Non mi dire Valeria Colangelo che ci resterei male, ne sono quasi innamorato...
Valeria Colangelo è una donna intelligente, non è la moglie di Ditta.
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Offline robylele

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Re:Il pagellone del catetere giallozozzo
« Risposta #172 : Martedì 10 Aprile 2012, 00:50:53 »
A parer mio manca pure Delfino..   ;D

Ditta credo sia laziale, impossibile camuffarsi così per anni.
'Vista da fuori questa nuova proprieta' Usa non mi intriga affatto. Troppe percentuali, troppi discorsi, troppi fogli'.
Luciano Spalletti
15 Aprile 2011

Offline CeiZanettiGarbuglia

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Re:Il pagellone del catetere giallozozzo
« Risposta #173 : Martedì 10 Aprile 2012, 08:56:00 »
A parer mio manca pure Delfino..   ;D

Ditta credo sia laziale, impossibile camuffarsi così per anni.
Ditta è romanista...... e subdolo...
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