Autore Topic: Il pagellone del catetere giallozozzo  (Letto 25532 volte)

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Offline ML

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Il pagellone del catetere giallozozzo
« : Martedì 28 Febbraio 2012, 02:06:31 »
Quando dico che in linea di massima non ascolto la radio laziali sono sincero. Ma non è questione di snobismo: è che le trovo terribilmente noiose, sempre disfattiste e prigioniere dei soliti noti. Molto meglio quelle d'oltretevere, da evitare nei rari momenti positivi dei cani rognosi ma godibilissime nei giorni che seguono un risultato negativo della stramaggica. Nella settimana del derby voglio dedicare loro un topic passando in rassegna gran parte degli speaker, dei giornalai e degli ex calciatori di fede giallozozza.

"Marione" Corsi  2 - Non potevo non cominciare dal più carismatico. Ex terrorista nero, ha una fedina penale che probabilmente è molto più pulita della sua anima. Oltre ai modi e al lessico ha proprio la forma mentale del poco di buono, e dunque è sempre portato a vedere complotti e trame oscure in ogni situazione. Sospetto che della Roma gliene freghi fino a un certo punto e gli riconosco sia la furbizia del manipolatore che la simpatia del borgataro: ogni tanto ha delle uscite che mi fanno cappottare, lo ammetto. Vedovo della famiglia Sensi e delle sue prebende, nomina continuamente la Lazio e lo fa con un disprezzo che tradisce i sintomi dell'ossessione. In buona sintesi è un personaggio che mi ripugna e mi attrae. Ascoltarlo mi regala la consapevolezza di essere migliore di quelli come lui, e credo sia per questo che lo faccio così spesso.
Riccardo "Galopeira" Angelini 3 - Ex antennista che grazie alle canzoncine sulla Lazzie è riuscito a smettere di lavorare. Incarna la mediocrità umana, sociale, intellettuale e "artistica" del romanista medio, e per questo i suoi spettacoli teatrali hanno un buonissimo seguito. Come tifoso ha un approccio tronfio, considera la Roma una specie di Real Madrid e finge di sorprendersi del fatto che la Lazio partecipi al campionato di Serie A. E' il prototipo del lupacchiotto illuso che alla fine se la prende sempre in quel posto, e ho il sospetto che questo doloroso epilogo non gli sia del tutto sgradito.
Jonathan Calò  4 - Sedicente giornalista, sta fallendo ormai da anni nell'impresa in cui riuscirono Claudio Urbani e Riccardo Trevisani, ossia usare la ribalta offerta da Marione per approdare in redazioni importanti. Lui è decisamente meno bravo, prova a fare il maestrino dalla penna rossa ma nessuno lo prende veramente sul serio.
Pino Cerboni 6 - Quando parla di calcio da un punto di vista tecnico sono quasi sempre d'accordo con lui (motivo per cui lo ritengo un intenditore!) e quando fa il tifoso mi riconosco nei suoi schemi mentali. In pratica lo ritengo una specie di "doppio": al tempo stesso mi piace e mi terrorizza pensare che se fossi difettoso sarei lui, al netto dei baffi e dei chili di troppo. Forse è per questo che in fondo lo detesto, e forse è per questo che molti romerdisti mi detestano.
Ubaldo Righetti 4,5 - Sempre banale e sempre un po' tardo, afferra le cose con quei due-tre secondi di ritardo. Se non sapessi che ha giocato a pallone direi che è un pugile suonato. Deve avere qualche santo in paradiso che gli ha aperto le porte della Rai.
David Rossi 4 - Ex spalla di Marione, da qualche anno si è messo in proprio caratterizzandosi come alter ego dell'ex Nar. Se uno dice giallo l'altro punta sul rosso, e perciò è uno dei più tenaci sostenitori del Proggetto. Vanta amicizie nella nuova Roma che gli forniscono notizie di prima mano, e lui ricambia facendo da scudo alla società. Cerca di sembrare sempre sereno e rilassato, ma di fondo è un boro rosicone e quando sbrocca è un vero spettacolo.
Dario Bersani 2 - Raro esempio di romanista crepuscolare, tende al pessimismo ed è dotato di un certo sarcasmo. In compenso cova un astio antilaziale a dir poco incontenibile (citofonare a Sorcio) che lo rende detestabile oltre ogni limite. E' uno di quelli a cui ti viene di augurargli sventure personali, nella vita privata.
Marco Delvecchio 7,5 - Una rivelazione. Tanto l'ho odiato da calciatore (scarso, velenoso e schifosamente baciato dalla fortuna) quanto lo sto apprezzando in radio. Perennemente allegro, di una simpatia contagiosa, riesce sempre a sdrammatizzare portando una ventata di leggerezza.
Max Tonetto 5 - Mediocre era in campo e mediocre è anche dietro al microfono: fa il compitino ma non lascia mai il segno.
Mimmo Ferretti 3 - Profeta dell'ovvio, ha un "ve l'avevo detto" e un "adesso ti spiego io come funziona" sempre pronti nel taschino. Ovviamente aveva detto tutto e il contrario di tutto, e ovviamente ci spiega come funziona sempre a giochi fatti, quando qualunque bambino dell'asilo potrebbe spiegarlo. E' il classico romanista da bar, che ti si avvicina ciondolante mentre stai consumando, poggia un gomito sul bancone e ti pianta addosso uno sguardo colmo di commiserazione, della serie "beato te che non capisci un cazzo".
Stefano Petrucci 1 - Si porta appresso una spocchia del tutto immotivata, non essendo né un intenditore di calcio né (tantomeno) un simpaticone. Pensa che tutti siano più stupidi di lui mentre in realtà è esattamente il contrario ed è antilaziale in un modo fastidioso, da correggere a forza di calci nel culo.
Francesca Ferrazza 4 - L'erede della Sanipoli: pur essendo molto più giovane rivaleggia con la veterana in pinguetudine e ottusità trigoriota.
Augusto Ciardi 4 - Estremamente compito, si prende molto sul serio perché crede davvero di occuparsi di qualcosa di importante. Ha il piglio del giudice e del tuttologo, separa continuamente il bene dal male e finge di intendersi d'ogni cosa. Se opportunamente stuzzicato via sms si lascia andare ad apprezzabili travasi di bile.
Riccardo Trevisani 3,5 - La saccenza fatta giornalista, se la tira in un modo francamente spassoso.
Marco Madeddu 5 - Pulito, ordinato, ma si fatica a ricordare una sua presa di posizione degna di nota. E' come quei centrocampisti che non sbagliano mai perché la danno sempre di piatto in orizzontale e a non più di cinque metri.
Alice Lopedote 5,5 - Stupidina ma caruccia, una botta gliela darei volentieri.
Luca Fallica 4,5 - Coattello ripulito ma neanche tanto, fa sempre il galletto con la Lopedote anche se si capisce lontano un miglio che lei non gliela darà mai.
Federico Nisi 4 - Un prete mancato. Specializato in lunghissime omelie dal tono grave e serioso, non manca mai di dare qualche stoccata alla Lazio attingendo a piene meni dal campionario dei luoghi comuni giallorossi. Ammazza che palle.
Alessando Paglia 4 - Ragazzino supponente che si crede stoca solo perché parla aaaradio. Ha una tonalità di voce particolarmente sgradevole e una risata davvero antipatica. Usa toni oltremodo confidenziali coi giornalisti più famosi perché gli piace far credere (o far sapere) che con loro ha una grande intimità. Forse così si sente importante.
Ugo Trani 4,5 - Romanista da osteria, sproloquia a ruota libera dalla mattina alla sera e te lo immagini sempre col fiasco in una mano e la camicia fuori dai pantaloni sporca di sugo.
Guglielmo Timpano 4,5 - La erre moscia più irritante dell'etere romano.
Bruno Ripepi 1 - Antesignano della radiofonia becera romanista, ha letteralmente inventato Marione prima che l'allievo superasse il maestro. Se Corsi almeno dimostra furbizia e ogni tanto regala uscite divertenti, Ripepi è la quintessenza dell'idiozia. Di carattere a dir poco fumantino, perde il controllo alla minima provocazione e si lancia in memorabili sfuriate piene di insulti. Prima che internet prendesse piede e io diventassi maggiorenne gli mandavo delle lettere in cui dicevo peste e corna di Giannini, e lui le leggeva in diretta dandomi dell'imbecille e del figlio di madre ignota. Ho una grande nostalgia di quelle mattine sottratte alle aule, sbracato su un prato a Villa Glori con la radiolina all'orecchio e la pancia scossa dalle risate mentre Ripepi rischia l'ictus in diretta. Sono passati vent'anni e del me stesso ragazzino rimane sempre meno, mentre il vecchio Bruno è ancora il collerico cazzone dei tempi che furono. Ogni tanto mi diverto ancora a mandargli qualche sms la domenica mattina a Radio Radio: se lo legge e si incazza poi la Lazio vince.
Fabrizio Aspri 3 - Gnoccolone dall'italiano bizzarro ed incerto, sicuramente a scuola era il soggetto della classe. I marpioni dell'As Roma gli danno a bere qualunque calla, e lui se le rivende credendoci in un modo che fa tenerezza. Ogni tanto qualcuno non si trattiene dal ridicolizzarlo e lui s'offende a morte, me lo immagino che diventa tutto rosso per la stizza con le lacrime trattenute a stento.
Luigi Ferrajolo 4 - Sindacalista dei giornalisti sportivi, credo odi la Lazio e i suoi tifosi per ragioni politiche. Sostiene di essere del Taranto, essendo nato lì, ma come tutti i fuorisede avrà tifato Roma per integrarsi e dopo tanti anni ha sviluppato un'autentica faziosità romerdista. Permaloso come pochi, va fuori di testa quando l'impareggiabile Melli lo provoca da par suo.
Roberto Renga 1 - Erede di Gianni Melidoni, è l'autentico ideologo del romanismo contemporaneo: se loro sono così propensi all'esaltazione dopo le vittorie e allo sfascismo dopo le sconfitte è soprattutto per merito dei cattivi maestri come Renga. Influentissimo cortigiano dall'eloquio mellifluo, ha agganci con tutti i potenti, raccoglie le loro confidenze e gli offre i suoi consigli: da anni, anche grazie al suo aiuto, generazioni di calciatori, allenatori e presidenti della As Roma sono riusciti ad eccellere nella nobile arte di attaccarsi al collo di papera.
Angelo Mangiante 2 - Si crede bello e adora apparire, chi lo conosce bene me lo descrive come drogato dell'andare in video. Interpreta il ruolo dell'inviato al seguito alla maniera del fiancheggiatore, e in questo, come in tutto il resto, non è per niente originale.
Gianluca Piacentini 4 - Scriveva sul Romanista e quella era la sua giusta dimensione professionale. Pensare che ora sia al Corriere della Sera dà l'idea dei tempi che viviamo.
Alessandro Austini 3 - Tifoso becero che tenta (invano) di darsi un tono professionale. Basta grattare poco poco ed esce il solito romanista stereotipato.
Alberto Mandolesi 5,5 - Autentico pioniere dell'etere giallorosso, ormai svociatissimo e superato, dà l'impressione di essere davvero una gran brava persona. Peccato che sia romanista in un modo assolutamente stolido, incompatibile con qualunque forma d'intelligenza.
Max Leggeri 3,5 - Coatto antico ma verace, da gustare soprattutto nei sui incipit all'indomani delle sconfitte in cui abusa sempre del termine "eunuchi". Il suo lessico sperimentale evoca l'immagine del buzzurro col vestito della festa, che però in cuor suo è convinto d'essere elegante.
Angelo Di Livio 2,5 - Sgrammaticato e fazioso, sgomita per rifarsi una verginità trigorica dopo una carriera passata a rubare scudetti in bianconero.
Giuseppe "Peppone" De Vivo 4 - Un Marione assai meno brillante, condannato all'oblio dalla cronica mancanza di argomenti. Quand'era giovane e curvarolo venne immortalato in un imperdibile documentario Rai sulla doppia finale di Coppa Uefa 1990-91. Lo intervistarono pochi minuti dopo il fischio finale della partita di ritorno, chi non l'ha mai visto vada a vederselo su Youtube.
Antonio Bongi 6 - Fascistone di vecchia data ma anche memoria storica della curva sud, gradevole quando si lascia andare all'enciclopedismo tifoso e all'aneddotica ultras.
Virgilio Monosilio 5,5 - Merita di essere stimato perché è l'inventore di alcuni tormentoni come "state bene così" e "cià, cià, cià". Ha una lealtà di fondo da vecchio curvarolo e un'inquietante predisposizione ad azzeccare i pronostici dei derby, ma dopo dieci minuti d'ascolto ti fa sempre due palle così.
Marcello Micci 3 - Voce suadente e simil-raffinata, con venature gay, e fegato spappolato da rosicone cronico.
Carlo Zampa 2 - Ammetto di averlo ascoltato poche volte in versione conduttore. Per me è il barboncino in calore che guaisce ai gol della Roma e/o il cane bastonato che entra nel loop dei "non è possibile" e "maledizione" dopo quelli subiti.

Ovviamente ne avrò dimenticati un sacco perché sono una pletora. Se volete fate il vostro pagellone e aggiungetene ad libitum.

Offline rash

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Re:Il pagellone del catetere giallozozzo
« Risposta #1 : Martedì 28 Febbraio 2012, 02:33:49 »
maro' che campionario  :o
spigni sfonna spara e ammazza ma nun sai 'ntigne er biscotto 'nde la tazza

Offline jegue98

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Re:Il pagellone del catetere giallozozzo
« Risposta #2 : Martedì 28 Febbraio 2012, 07:26:34 »
Mammia Mark sei riuscito a farmi stare male stamattina!  :D
E comunque su alcuni personaggi ci sei andato troppo leggero...
Never change the way you are...

Offline Centurio

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Re:Il pagellone del catetere giallozozzo
« Risposta #3 : Martedì 28 Febbraio 2012, 08:39:29 »
bravissimo!
Di questa masnada, effettivamente, salvo Virgilio, che ascoltavo spesso. Romanista, ed é tutto detto, ma onesto, a modo suo.
sine pennis volare haud facile est

Offline eaglefly1978

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Re:Il pagellone del catetere giallozozzo
« Risposta #4 : Martedì 28 Febbraio 2012, 09:00:16 »
bravissimo!
Di questa masnada, effettivamente, salvo Virgilio, che ascoltavo spesso. Romanista, ed é tutto detto, ma onesto, a modo suo.

Romanista, antilaziale, ma rispettoso dei tifosi avversari che sfotte continuamente ma senza astio nè cattiveria.

Al contrario dei vari Petrucci, Nisi, Fallica ecc. ecc.
Io tifo solo due squadre:
la Lazio e...chiunque giochi contro la roma!

''Ancora co sta rivoluzione culturale? Adesso ve lo dico, prendete appunti: la rivoluzione culturale é una cazzata''. Franco Melli, 14-02-2012

palla a Klose e s'abbracciamo, palla a Candreva e bestemmiamo!

Camouflage

Re:Il pagellone del catetere giallozozzo
« Risposta #5 : Martedì 28 Febbraio 2012, 10:09:13 »
fantastica parata di mostri

Offline Il lodolaio

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Re:Il pagellone del catetere giallozozzo
« Risposta #6 : Martedì 28 Febbraio 2012, 10:17:18 »
Mammia Mark sei riuscito a farmi stare male stamattina!  :D
E comunque su alcuni personaggi ci sei andato troppo leggero...
Vero: con Mangiante sei stato generoso.

La Ferrazza me la ricordo magra.
Oh vivacchiare...

Offline aquilafelyx

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Re:Il pagellone del catetere giallozozzo
« Risposta #7 : Martedì 28 Febbraio 2012, 10:31:06 »
manca Piggy !
M'illumino di Lulic

Bajo las águilas silenciosas, la inmensidad carece de significado.


Chi ha paura di perdere non merita di vincere

Offline eaglefly1978

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Re:Il pagellone del catetere giallozozzo
« Risposta #8 : Martedì 28 Febbraio 2012, 10:35:07 »
Io tifo solo due squadre:
la Lazio e...chiunque giochi contro la roma!

''Ancora co sta rivoluzione culturale? Adesso ve lo dico, prendete appunti: la rivoluzione culturale é una cazzata''. Franco Melli, 14-02-2012

palla a Klose e s'abbracciamo, palla a Candreva e bestemmiamo!

jumpingjackflash

Re:Il pagellone del catetere giallozozzo
« Risposta #9 : Martedì 28 Febbraio 2012, 10:37:59 »
sembra un bestiario medievale  :o complimenti soprattutto per il pelo sullo stomaco che dimostri ascoltando siffatta compagine

Offline Eagles71

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Re:Il pagellone del catetere giallozozzo
« Risposta #10 : Martedì 28 Febbraio 2012, 11:08:47 »
ma stefano petrucci non è l' inviato sky a Formello?

mi sta sulle p...e come pochi, è odioso, ma pensavo fosse Laziale :-X...alla fine scopro che è nel campionario rifiuti umani pure lui...

Grazie ML...stando a Ravenna conosco il 5% di quei nomi, ma meglio molto meglio così...poveri voi che li avete vicini...
il razzismo ci fa schifo, Forza Lazio è il nostro tifo!

Offline ML

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Re:Il pagellone del catetere giallozozzo
« Risposta #11 : Martedì 28 Febbraio 2012, 11:16:33 »
ma stefano petrucci non è l' inviato sky a Formello?

No, quello è Matteo, figlio di Gianni e bravo ragazzo nonostante cotanto padre.
Stefano Petrucci è un bolso biancocrinito che ha scritto per Messaggero e Corriere della Sera.
Ora credo sia in pensione e credo sbarchi il lunario leggendo redazionali nelle pause.


darienzo

Re:Il pagellone del catetere giallozozzo
« Risposta #12 : Martedì 28 Febbraio 2012, 11:27:33 »
Manca il grande Patrick Von Bruck (radio ies), gemello vocale del nostro Ammiraglio

Offline Reflexblue

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Re:Il pagellone del catetere giallozozzo
« Risposta #13 : Martedì 28 Febbraio 2012, 11:52:57 »
Certo che ne hai di fegato. La metà di quelli che hai citato non li avevo mai sentiti nominare.

Ti sei scordato un personaggione che impazzava qualche anno fa: Vanni Maddalon.

Petrucci lo beccavo spesso a viale Tiziano al palazzo delle federazioni. Una volta gli ho urlato: "Oh, forte Loria!"  ;D


Offline ML

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Re:Il pagellone del catetere giallozozzo
« Risposta #14 : Martedì 28 Febbraio 2012, 11:59:40 »
Certo che ne hai di fegato.

Secondo me meno di chi si spara in vena quattro ore di Guidone, o si sorbisce le false risate di Buzzanca, o gli ordini militareschi di Tirone. Cioè, io parto da questo presupposto: con pochissime eccezioni quelli che parlano di calcio per radio sono patetici, e dunque è inevitabile arrivare a disprezzarli. Io ascolto loro perché prefersico disprezzare loro. Quando ascolto un cateteraro giallozozzo posso sempre immaginarmi la tifoseria laziale come un qualcos'altro di infinitamente più nobile e illuminato. Basta solo non girare su Radio Sei. Questione di autocontrollo.

Offline pantarei

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Re:Il pagellone del catetere giallozozzo
« Risposta #15 : Martedì 28 Febbraio 2012, 12:01:25 »
ce ne sarebbe qualcuno del " piccolo gruppo " o roba del genere. quelli che vanno da traversone.
uno coi capelli tagliati con la scodella, la barbetta e i maglioncini monocromatici sotto le giacche. espressione tristissima e straconvinto di essere il verbo.
poi una cozzona, new entry, una balenottera che parla a macchinetta.
 di questi mi sfugge il nome.
sempre la dentro si vede una discreta gnocca, bionda e rosicona.
ugualmente non ne conosco il nome.
bel lavoro comunque ML.

Offline Eagles71

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Re:Il pagellone del catetere giallozozzo
« Risposta #16 : Martedì 28 Febbraio 2012, 12:01:58 »
No, quello è Matteo, figlio di Gianni e bravo ragazzo nonostante cotanto padre.
Stefano Petrucci è un bolso biancocrinito che ha scritto per Messaggero e Corriere della Sera.
Ora credo sia in pensione e credo sbarchi il lunario leggendo redazionali nelle pause.



già, Matteo è vero...è il figlio del presidentissimo Coni??...mamma mia se è piccolo il mondo...
grazie ML...
il razzismo ci fa schifo, Forza Lazio è il nostro tifo!

Offline pantarei

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Re:Il pagellone del catetere giallozozzo
« Risposta #17 : Martedì 28 Febbraio 2012, 12:02:36 »
bravo. buzzanca mi urta non poco.

Offline Reflexblue

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Re:Il pagellone del catetere giallozozzo
« Risposta #18 : Martedì 28 Febbraio 2012, 12:08:31 »
Secondo me meno di chi si spara in vena quattro ore di Guidone, o si sorbisce le false risate di Buzzanca, o gli ordini militareschi di Tirone. Cioè, io parto da questo presupposto: con pochissime eccezioni quelli che parlano di calcio per radio sono patetici, e dunque è inevitabile arrivare a disprezzarli. Io ascolto loro perché prefersico disprezzare loro. Quando ascolto un cateteraro giallozozzo posso sempre immaginarmi la tifoseria laziale come un qualcos'altro di infinitamente più nobile e illuminato. Basta solo non girare su Radio Sei. Questione di autocontrollo.

Ci sarà pure una terza via..  ;D

Purtroppo il livello medio, giallorosso e biancoceleste, è molto basso. Gli unici interventi apprezzabili al dunque arrivano sempre da radio radio grazie alle voci di Sconcerti, Melli, Damascelli.. Spesso non li condivido però, cacchio, parlano in italiano, non sono banali, offrono spunti sui quali ragionare.

In generale, la cosa che mi manda più in bestia è il pressapochismo e l'ignoranza calcistica. Non me ne frega niente che hai vent'anni e non hai visto in diretta i gol di Giordano alla Juve. Ti professi tifoso? Comunicatore? E allora fai il favore di studiare la storia.

Offline ML

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Re:Il pagellone del catetere giallozozzo
« Risposta #19 : Martedì 28 Febbraio 2012, 12:30:14 »
Purtroppo il livello medio, giallorosso e biancoceleste, è molto basso. Gli unici interventi apprezzabili al dunque arrivano sempre da radio radio grazie alle voci di Sconcerti, Melli, Damascelli.. Spesso non li condivido però, cacchio, parlano in italiano, non sono banali, offrono spunti sui quali ragionare.

In linea di massima se uno è veramente intelligente fa qualche altro lavoro, non il giornalista sportivo.
I pochi giornalisti sportivi intelligenti sono quelli che hanno scelto questo mestiere per restare bambini, o per viaggiare, o per sottrarsi alla fatica del lavoro vero (a patto che siano almeno decorosi, che non rubino del tutto lo stipendio). Il giornalista sportivo intelligente dentro si sè sa di essere un cialtrone, nel senso buono del termine. Uno che mentre mezzo mondo sta fallendo passa le sue giornate a discettare di Totti e Klose. Anarchico, cinico il giusto, scanzonato. Franco Melli, praticamente. Quelli stupidi invece li riconosci perché si prendono sul serio, pensano di contare qualcosa e si danno arie da persone importanti che dicono cose importanti.
Detto questo sono d'accordo, le prime due ore di RadioRadio Lo Sport sono l'unico momento della giornata in cui la qualità della discussione è abbastanza buona. Oltre a quelli che hai detto tu aggiungerei Paolo Condò, che per me è di gran lunga il più bravo giornalista sportivo vivente. Soprattutto quando scrive.