Autore Topic: La Lazio saluta l'Europa Ma forse fa pace con Reja  (Letto 787 volte)

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Offline Daniela

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La Lazio saluta l'Europa Ma forse fa pace con Reja
« : Giovedì 23 Febbraio 2012, 23:17:20 »
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MADRID (Spagna), 23 febbraio 2012
L'Atletico Madrid ha una marcia in più e vince 1-0 dopo il 3-1 dell'Olimpico: la squadra di Simeone è agli ottavi di Europa League con un gol di Godin. Il futuro del tecnico in bilico dopo le dimissioni. Venerdì mattina summit con Lotito per ripartire. Il ds Tare: "Dimissioni? Non irrevocabili". Hernanes: "Spero tanto che resti"


Tanti saluti all'Europa. Adesso si cerca di evitare anche l'addio a Reja dopo 95 partite sulla panchina della Lazio. Serviva l'impresa e questa non è arrivata, per una Lazio battuta 1-0 dall'Atletico Madrid anche al ritorno dopo l'1-3 dell'andata e fuori dall'Europa League. Lazio in piena confusione in un momento complicatissimo per infortuni a ripetizione e mercato sballato, che è statto pagato con risultati che hanno messo in bilico la posizione di vertice dei biancocelestti, comunque ancora terzi. In più ecco le dimissioni di Reja e le mille voci che già si rincorrono su un suo possibile successore nonostante di fatto sia ancora tutto da vedere (lo scopriremo appena i biancocelesti rimetteranno piede a Roma) se il tecnico e la società divideranno le loro strade e se quella del Vicente Calderon è stata l'ultima partita sulla panchina laziale per l'allenatore goriziano. In tutto questo, fra un'innumerevole serie di infortuni, la Lazio si affidava a Kozak, unico attaccante rimasto dopo il k.o. di Klose, e in panchina portava ben 4 giovani della Primavera. Mauri torna titolare dopo 4 mesi e in porta ci va Bizzarri, una vita inella Liga. Simeone ridisegnava la squadra rispetto all'andata: Falcao, che all'Olimpico aveva segnato due dei tre gol dell'Atletico, è in panchina, così come Tiago, che ha recuperato ma lascia il posto ad Assunçao e si accomoda accanto ad Arda Turan, anche lui non al meglio.

la pace il venerdì? — In casa Lazio adesso parte il toto-Reja. Il mercoledì le dimissioni del tecnico, il giovedì l'abbraccio dei tifosi a Madrid e un sorriso tirato, il venerdì è in arrivo un summit a Roma con Lotito che dovrebbe riportare la pace fra allenatore e società. Almeno per chiudere il campionato e cercare di salvare il terzo posto in campionato. Il ds Igli Tare è intervenuto al Vicente Calderon rassicurando: "Dimissioni non irrevocabili? Penso di sì, parla il fatto che oggi il mister è qui con la squadra, per onorare fino in fondo questa competizione. Il colloquio di due giorni fa è stato solo per il bene di tutti, per cercare di uscire con una situazione difficile. Siamo terzi in classifica e vogliamo rimanerci a tutti i costi". Sapremo entro poche ore. Hernanes: "Speriamo che Reja resti con noi, abbiamo fatto un buon cammino con lui, vorrei restasse".

solo cuore — Pronti via e tanti saluti agli schemi: muscoli, corsa, grinta e lanci lunghi. L'Atletico Madrid la mette così dal primo minuto e per la Lazio, che ha bisogno di ragionare e gestire palla per cercare la rimonta dopo l'1-3 del match d'andata, la partita si mette subito in salita. Corrono il doppio, quelli dell'Atletico Madrid, e Juanfran, Adriano Lopez e Salvio mettono a ripetizione in difficoltà la difesa biancoceleste. Troppo solo Kozak, che invece di rimanere davanti a raccogliere i lanci dei compagni, deve anche rientrare per dare un mano a una squadra incapace di arrivare al tiro per l'intero primo tempo. Ma la partita è di rara intensità, grazie anche a un raddoppio feroce dei madrileni su ogni portatore di palla laziale. Reja mescola le carte, spostando Hernanes a sinistra e Mauri al centro, ripensandoci dopo 20 minuti, vista l'inconcludenza del brasiliano, che ha bisogno di stare in mezzo al gioco ed è invece un fantasma in mezzo a tutto questo correre e rilanciare. In casa Lazio mancano le sovrapposizioni e i cross in area, manna dal cielo per uno come Kozak. Alla fine arrivano gli errori per i romani: prima Matuzalem si perde Juanfran che serve a destra Salvio, il cui destro si stampa sul palo dopo una deviazione di Bizzarri, il quale deve poi arrivare quasi a metà campo per uno sciagurato retropassaggio di Diakitè che poteva costare caro. Bene in questa battaglia Ledesma in mezzo al campo. Funzionano le difese e lo 0-0 non può che essere l'unicio risultato possibile.

ciao ciao europa — Nella ripresa Reja sposta ancora la posizione di Hernanes, che parte da destra, con Candreva a sinistra. Ma la partita inizia subito col gol dell'Atletco che chiude di fatto la pratica: Godin stacca di testa su angolo battuto da destra, lasciato libero da una difesa laziale immobilem, e insacca. La Lazio balla pericolosamente: prima Bizzarri in tuffo devia un gran tiro di Koke, poi ancora Godin libero su calcio d'angolo e la palla sfiora la traversa. La Lazio sparisce e l'Atletico prova a chiudere la partita. Bravi i biancocelesti a resistere, ma di fatto quando si affacciano nella metà campo avversaria i biancocelesti non pungono mai. Reja toglie un deludente Candreva e inserisce Gonzalez. Simeone risponde facendo entrare Arda Turan e Falcao per Juanfran e Adrian Lopez. La Lazio ci mette un po' di generosità, ma senza costrutto e lasciando praterie libere all'Atletico che a ripetizione arriva alla trequarti avversaria. La Lazio che vinceva fuori casa non c'è più e anche in questa partita tarda a mostrare lampi di qualità, tramortita da una grinta e un'intensità dell'Atletico che impedisce a chiunque di ragionare. Lulic non riesce a portare a termine una sgroppata, Zauri sbaglia passaggi a ripetizione e Matuzalem e Diakité incappano in due gialli per falli dovuti soprattutto all scarsa lucidità. In più Mauri, inevitabilmente, alla lunga sparisce per evidente carenza di fiato. Reja butta nella mischia i baby Rozzi e Zampa per Lulic e Ledesma. E proprio i due baby finalmente arrivano al tiro in un finale in cui i biancocelesti cercano disperatamente di evitare la sconfitta. Nulla da fare: Atletico superiore atleticamente, fisicamente. E, soprattutto, moralmente. Tanti saluti all'Europa. Ed è un vero peccato, per questa Lazio.
Nicola Melillo

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