Autore Topic: Nuovo Stadio della S.S. Lazio  (Letto 69118 volte)

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Offline lazio_alè

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Re:Nuovo Stadio della S.S. Lazio
« Risposta #240 : Giovedì 28 Marzo 2019, 11:11:00 »
Ma mica ti vorrai paragonare a Bob Lovati eh??

 :P :P :P :P

(scherzo)

Lunga vita a lo zio Bobbe! O0
" Se perdi la finale di Coppa in maggio puoi sempre aspettare il terzo turno in gennaio, e che male c'è in questo?
 Anzi è piuttosto confortante se ci pensi ... "

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Offline BobLovati

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Re:Nuovo Stadio della S.S. Lazio
« Risposta #241 : Giovedì 28 Marzo 2019, 11:18:37 »
Lunga vita a lo zio Bobbe! O0

che Dio t´ascolti  ;)

IO, vorrei precisare, non ho mai parlato di "abbattimento" dell´Olimpico (ex stadio dei cipressi, ex dei centomila); dico solo di abbattere le curve per farne 2 da 10.000 posti che possano rendere lo stadio più e meglio fruibile sia per il calcio che per atletica e concerti. Le tribune non si dovrebbero toccare  ;)
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Offline Jim Bowie

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Re:Nuovo Stadio della S.S. Lazio
« Risposta #242 : Giovedì 28 Marzo 2019, 11:58:44 »
La curva SUDicia andrebbe abbattuta con I sorci drentro e non ricostruita.
Io sto co Salvini, no ai migranti riommici nella mia Citta'

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Offline lazio_alè

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Re:Nuovo Stadio della S.S. Lazio
« Risposta #243 : Giovedì 28 Marzo 2019, 12:08:59 »
che Dio t´ascolti  ;)

IO, vorrei precisare, non ho mai parlato di "abbattimento" dell´Olimpico (ex stadio dei cipressi, ex dei centomila); dico solo di abbattere le curve per farne 2 da 10.000 posti che possano rendere lo stadio più e meglio fruibile sia per il calcio che per atletica e concerti. Le tribune non si dovrebbero toccare  ;)

se veramente vogliamo far uno stadio dev'essere PER IL CALCIO.
terrei solo la Tevere per storia. Mio punto di vista, ovvio!
" Se perdi la finale di Coppa in maggio puoi sempre aspettare il terzo turno in gennaio, e che male c'è in questo?
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Offline surg

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Re:Nuovo Stadio della S.S. Lazio
« Risposta #244 : Giovedì 28 Marzo 2019, 13:16:42 »
che Dio t´ascolti  ;)

IO, vorrei precisare, non ho mai parlato di "abbattimento" dell´Olimpico (ex stadio dei cipressi, ex dei centomila); dico solo di abbattere le curve per farne 2 da 10.000 posti che possano rendere lo stadio più e meglio fruibile sia per il calcio che per atletica e concerti. Le tribune non si dovrebbero toccare  ;)
Le tribune sono troppe lontane dal campo di gioco

Offline BobLovati

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Re:Nuovo Stadio della S.S. Lazio
« Risposta #245 : Giovedì 28 Marzo 2019, 18:23:25 »
da anni in Tevere; la partita si vede benissimo.
Certo, senza pista d´atletica saresti più vicino, ma se si potessero rifare solo le curve io m´accontenterei.

Peraltro, last but no least, con l´Olimpico in concessione per 30 anni (per fare un esempio), le due società risparmierebbero fra 210 e 300 milioni di affitto dovuto al CONI. I lavori che dico io si potrebbero rifare, credo,con non più di 100mln€
 
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Offline disabitato

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Re:Nuovo Stadio della S.S. Lazio
« Risposta #246 : Giovedì 28 Marzo 2019, 18:38:25 »
l'olimpico è un altro stadio di merda che, a differenza del pericolante flaminio, ha anche l'aggravante di non essere uno stadio concepito per il calcio.

Costruzioni per costruzioni, si potrebbe mandare il coni e malagò in quello schifo di tor vergata, così da dare un senso a quello scempio, costruendo lì uno stadio di atletica da 40mila posti (tanto 'sti cassi dell'atletica) così da mandarci quegli scimmioni del rugby, i concerti, il papa, ecc.. e noi, di concerto con le merde (se proprio non si può evitare) demolire l'olimpico conservando la tevere, ricavando uno stadio più piccolo PER IL CALCIO sfruttando parzialmente le strutture esistenti, staccando la monte mario da monte mario, in modo da poter girare intorno allo stadio, rendendo gli impianti del coni sede della polisportiva o degli spazi commerciali.
DISCLAIMER: durante la scrittura di questo post non è stata offesa, ferita o maltrattata nessuna categoria di utenti o nessun utente in particolare. Ogni giudizio su persone, cose o utenti rimane nella mente dello scrivente e per questo non perseguibile.

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Re:Nuovo Stadio della S.S. Lazio
« Risposta #247 : Giovedì 28 Marzo 2019, 19:24:11 »
Roma e Lazio danno al CONI quasi 6 milioni l'anno (in due) per l'affitto dell'Olimpico....qualcuno pensa ancora che a Roma faranno fare degli stadi di proprietà ?

darienzo

Re:Nuovo Stadio della S.S. Lazio
« Risposta #248 : Giovedì 28 Marzo 2019, 19:33:40 »
Stadio per entrambe le società capitoline con la possibilità di sfruttarlo per grandi eventi extracalcistici ed extrasportivi.

Una struttura pulsante, che viva tutto l'anno e più ore del giorno possibile, non sia un gigante addormentato.

Museo della Lazio, museo della Roma, museo del CONI, possibilità di avere un auditorium dove inoculare nelle giovani generazioni i valori olimpici

Offline Fabio70rm

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Re:Nuovo Stadio della S.S. Lazio
« Risposta #249 : Sabato 30 Marzo 2019, 15:14:10 »
Io uno stadio con gli asfallitici non lo farei nemmeno sotto tortura e minaccia di morte!!!
Polisportiva SS LAZIO, l'unica squadra a Roma che vince invece di chiacchierare!!

Offline fish_mark

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Re:Nuovo Stadio della S.S. Lazio
« Risposta #250 : Domenica 31 Marzo 2019, 17:53:49 »
A proposito di stadio

TADIO SAN SIRO/ Intiglietta: ecco il “mio” Meazza e non è solo un sognoGià a metà anni 80 l’idea era quella di trasformare lo stadio in un luogo vivo, valorizzando anche l’area adiacente. Oggi servirebbe un salto di creatività pubblico-privato

31.03.2019 - int. Antonio Intiglietta

Lo stadio "Meazza" di Milano (LaPresse)

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San Siro va semplicemente ristrutturato o è meglio demolirlo e ricostruire ex novo un altro stadio? Il dibattito divide i milanesi, ma c’è anche chi si domanda: “Siamo così sicuri che non c’è una terza via? Perché non salviamo la storia rinnovandola invece di buttarla via? Perché non immaginiamo un’operazione di grande recupero e valorizzazione non solo di un impianto sportivo, ma di un’ intera area, mettendo in campo un po’ di intelligenza, un po’ di innovazione, un po’ di finanza e un po’ di premialità urbanistica, in un mix che potrebbe dare grandi risultati. Il metodo c’è, quello di City Life e di Fiera Milano, basta applicarlo”. A parlare così è Antonio Intiglietta: oggi ricopre la carica di presidente di Gefi (Gestione Fiere), ma a metà degli anni 80 è stato assessore allo Sport al Comune di Milano, e già allora – con spirito pionieristico e in anticipo sui tempi – aveva progettato una ristrutturazione del “Meazza” all’insegna dello sport, dell’attraction retail, dell’hospitality e della promozione culturale. In una parola, “uno stadio come luogo di vita. Invece il dibattito attuale sul futuro di San Siro, che è un patrimonio, un monumento di Milano, oscilla tra una debolezza di memoria e una fragilità progettuale. Perché non può diventare anche una grande occasione di rigenerazione urbana?”.

Partiamo dall’inizio, dalla storia. Lei divenne assessore allo Sport nel 1985…

Sì, e uno dei primi problemi che ho dovuto affrontare è stato proprio quello di due grandi impianti sportivi di Milano: il Vigorelli e San Siro.

Quali erano i problemi dello stadio?

Era un impianto importante, ma vetusto. Presentava profonde infiltrazioni d’acqua del tutto incontrollate e incontrollabili, da un anello all’altro, nella struttura di cemento armato. Di fatto, era vecchio nella sua impostazione. Aveva quasi 50 anni. In più, si palesarono ben presto altre due emergenze.

Quali?

La prima era legata alla sicurezza dello stadio, che già all’epoca era fuori norma: non aveva posti numerati, ognuno entrava come voleva e come poteva, le vie di fuga risultavano ogni domenica intasate dall’assembramento dei tifosi.

E la seconda?

Alla guida del Milan subentrò Silvio Berlusconi con Adriano Galliani.

Perché era un problema l’avvento di Berlusconi?

Oltre al nodo della non più rinviabile ristrutturazione e messa in sicurezza dell’impianto, aggiunse un ulteriore tema, che poi – a onor del vero – accelerò anche l’assunzione di alcune decisioni. Diventato presidente neofita del Milan, Berlusconi avviò una campagna abbonamenti che raccolse un successo straordinario. Peccato, però, che lui e Galliani si dimenticarono di un particolare: le norme del calcio prevedevano che una quota dello stadio fosse riservata ai tifosi della squadra ospite, non si poteva riempire San Siro di abbonati.

In che modo venne risolta quella “emergenza”?

Decisi, da un lato, di intervenire sull’infrastruttura, che disponeva di ampi spazi vuoti, 10mila metri quadri sotto il primo anello, in parte oggi occupati, e – seconda mossa, attuata in tempi rapidissimi, cioè nell’intervallo tra un campionato e l’altro – portai a termine la numerazione dei posti, che all’epoca sembrò addirittura un traguardo impossibile da raggiungere. Trasformai in tribuna con posti numerati il grande parterre di San Siro che era sotto, a ridosso della tribuna d’onore, ricavando così nuovo spazio per i tifosi ospiti. Lo stadio si giovò, da un lato, di un primo intervento di manutenzione straordinaria per contrastarne il degrado e, dall’altro, grazie alla numerazione, acquistò maggiore sicurezza e un nuovo ordine. Con i posti numerati i tifosi non erano più costretti ad arrivare allo stadio quattro ore prima.

Intanto si avvicinavano i Mondiali del 1990…

Esatto. E il Comitato organizzatore, presieduto da Luca Cordero di Montezemolo, proprio per quell’occasione chiese che lo stadio avesse nuovi requisiti e nuove regole. A quel punto mi venne l’idea di dar vita a un grande intervento di ristrutturazione globale di San Siro.

L’obiettivo?

Ammodernarlo e nel contempo avviare un confronto con Inter e Milan per cederne a loro la proprietà, perché di fatto i due club erano i soggetti unici e prioritari del suo utilizzo. Aveva senso cedere loro anche un diritto di superficie per 99 anni, con un processo di responsabilizzazione definitiva.

E cosa avvenne?

All’inizio Berlusconi manifestò più di un’obiezione, perché intendeva costruire uno stadio nuovo. Una delle ipotesi era di realizzarlo verso Milano Sud, nella zona di Opera. A questa sua intenzione risposi dicendo: se il Milan vuole fare un nuovo stadio, auguri. Io volevo salvaguardare, attraverso un grande intervento di ristrutturazione, lo stadio di San Siro, che è un patrimonio, un monumento della città. Ovviamente, nelle mie intenzioni c’era anche l’idea di realizzare una concezione nuova di stadio, in chiave di hospitality e di vita non solo calcistica una o due volte la settimana, ma aperto tutta la settimana e tutto l’anno.

Oggi è il modello prevalente, ma a metà degli anni 80 era avveniristico, non crede?

Infatti fui il primo a pensare a questo tipo di soluzione.

E l’obiezione di Berlusconi fu insormontabile?

In realtà, mi invitò a un incontro riservato nella sua villa in via Rovani e gli spiegai la mia idea. Devo dire che con grande apertura Berlusconi rimase convinto e mi disse: vengo dietro alla sua idea, anzi, le metto a disposizione, gratuitamente e senza partecipare a nessuna gara di realizzazione del progetto, l’architetto Ragazzi, che era il suo architetto di riferimento. Berlusconi si dimostrò proprio interessato al contenuto della mia proposta innovativa. E lo ringraziai.

Nessun inghippo?

Ebbi invece un confronto-scontro con l’allora presidente del Coni, Mario Carraro. Il criterio con cui si sarebbero dovuti costruire i nuovi stadi del Mondiale, proprio sotto pressione del Coni, prevedeva al loro interno anche la pista di atletica. Sostenni con forza che gli stadi del calcio non sono impianti polivalenti, ma monofunzionali, hanno una loro specificità preminente, e il pubblico deve essere intorno al campo secondo la logica degli stadi inglesi. Oltretutto né il Comitato organizzatore, né il Coni, né il Governo erano disposti a dare una lira ai Comuni per ristrutturare gli stadi. A quel punto, mi buttai a capofitto sulla mia idea di ristrutturazione.

Che cosa prevedeva?

Tre anelli e non due e mezzo come oggi; la realizzazione, nella parte dove adesso c’è il tabellone luminoso, di 400 suite, che dopo un’analisi di marketing erano già ampiamente coperte da sponsor, che avrebbero pagato un affitto annuale per farle diventare il punto di hospitality dei loro clienti; nei 10mila metri quadri sotto il primo anello, avevamo progettato negozi e centri commerciali, aperti prima e dopo la partita, tutti i giorni; un tetto per la copertura indoor, ma allora non c’erano ancora le normative che lo consentivano; un servizio di ristorazione e di catering, aperto tutti i giorni per tutto l’anno; la costruzione di un Museo della storia del calcio milanese, anch’esso aperto tutto l’anno. La mia idea era che lo stadio dovesse vivere 365 giorni all’anno, non solo nelle giornate di campionato o di Coppa, ma attraverso il museo, attraverso le suite, attraverso eventi musicali e culturali, ovviamente con le dovute tutele per il manto erboso del campo. E poi: l’ampliamento dei parcheggi riservati; un centro alberghiero e di hospitality connesso allo stadio e alle sue attività; l’allestimento di campi di allenamento e pre-partita per Inter e Milan. Ripeto: tutto questo avveniva nell’86-87, per fare di San Siro un luogo di intrattenimento, di incontro e di rappresentanza.

E invece?

Nel 1987 c’è la crisi della giunta Tognoli, arriva Pillitteri e un anno dopo il Consiglio comunale boccia la mia proposta su indicazione del Pci, perché si riteneva che le 400 suite fossero un’operazione immorale invece che un luogo d’incontro. Pillitteri mi chiese comunque di sostenere il progetto, ma visto il cambio di maggioranza, non accettai. Così quell’idea venne accantonata e ridimensionata. E pensare che quel progetto si autofinanziava tutto, anche perché era prevista la cessione alle due società. Berlusconi era d’accordo, Pellegrini, allora presidente dell’Inter, invece no. Era un problema di visione. Dunque, il “Meazza” attuale, tra l’altro realizzato allora a spese del Comune, è solo una parte di quel progetto.

Qui finisce la storia, ma l’attualità riapre una nuova pagina. In questi giorni a Milano si discute e si dibatte: meglio ristrutturare o meglio demolire San Siro per costruire uno stadio tutto nuovo?

Io invece mi domando: non è possibile una terza via, utilizzando l’area globale in cui lo stadio è connesso? Perché non avere il coraggio di un ripensamento anche urbanistico con processi di valorizzazione già sperimentati con successo nel modello Fiera di Milano?

Lei come vede il prossimo San Siro?

Lo vedo come un grande intervento di recupero, in cui giocano un ruolo le tecnologie, non solo costruttive, le conoscenze attuali del business retail, come dimostra il caso City Life, le possibilità di sviluppo di hospitality e di connessioni con tutto il patrimonio adiacente allo stadio. Non vale la pena di salvare una storia, rinnovandola, invece di buttarla via? Con un po’ di intelligenza, un po’ di innovazione, un po’ di finanza e un po’ di premialità urbanistica si potrebbe ottenere un grande risultato.

Per esempio?

Perché non immaginare per San Siro un’opportunità anche indoor, aprendolo d’estate e coprendolo d’inverno? Perché non dotarlo di un campo sintetico, in modo da organizzare concerti e manifestazioni culturali senza rovinare il manto erboso? Perché Inter e Milan non trasferiscono qui la loro sede, i loro centri sportivi, il loro museo, realizzando un grande centro di hospitality, con alberghi e retail, intorno?

Servirebbe un salto di creatività e di coraggio sia del pubblico che dei privati, non crede?

Ma il modello vincente c’è già: Fiera di Milano. Una Fondazione di natura privata, costituita come Spa, che ha costruito, con la valorizzazione di un piano urbanistico, l’attuale City Life e poi con quei soldi, incassati con la valorizzazione, ha realizzato, insieme agli organizzatori che hanno pagato la loro quota d’affitto, il nuovo quartiere fieristico di Rho-Pero: un’operazione che ancora oggi tutto il mondo guarda con rispetto. Perché non si può fare una cosa analoga per San Siro e la sua area? Perché, anziché degradarla o svuotarla, non la si rilancia come punto di aggregazione dello sport, del tempo libero, del retail e della cultura?

(Marco Biscella

un uomo di una certà mi offriva sempre olio canforato, spero che ritorni presto l'era del cinghiale biancoazzurro
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Offline Il frigorifero

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Re:Nuovo Stadio della S.S. Lazio
« Risposta #251 : Sabato 6 Aprile 2019, 09:06:11 »
Grandi investimenti, a giugno sarà presentato il nuovo progetto dello Stadio delle Aquile.


Sono stati anni di silenzio, quelli sul fronte stadio della Lazio. Le uniche parole riguardanti l'opera, quelle di Arturo Diaconale, apparivano più come una risposta astratta agli annunci sull'imminente impianto di Tor di Valle, che una reale e concreta possibilità che lo Stadio vedesse la luce in tempi brevi. Eppure quest'oggi, come riporta laziofamily.it, sembra essere arrivata la svolta. Il progetto dello Stadio delle Aquile è pronto, e verrà presentato con una nuova veste rispetto all'originario datato 2005, complice l'attuale legge sugli stadi varata nel 2014.

LA PRESENTAZIONE - A giugno Claudio Lotito presenterà alla stampa la sua nuova creatura, lo farà a Formello proprio per illustrare - in concomitanza al disegno dello stadio – anche tutti i lavori di riqualificazione che si effettueranno nella sede sportiva dei biancocelesti. Grandi investimenti che renderanno Formello ancor di più il punto cruciale di tutto il settore giovanile della Lazio, a partire dall'Academy Bob Lovati che nascerà accanto al Fersini.

I TERRENI - Il grande problema della proposta del presidente biancoceleste è sempre stata l'ubicazione dei terreni dove costruire lo stadio. I campi sulla Via Tiberina, soggetta a vincolo idrogeologico, sono quelli dove il Tevere andrebbe fatto esondare in caso di piena. La nuova intenzione di Lotito, è quella di creare delle vasche di compensazione che possano sostituirsi proprio ai terreni dove andrebbe costruito l'impianto, permettendo di rendere il progetto a norma di legge.

LO STADIO - Sarà un impianto all'avanguardia dal punto di vista tecnologico, i tifosi potranno accedere alle diverse aree tramite un riconoscimento multimediale, essendo così liberi di muoversi in tutta la struttura. Per quanto concerne i mezzi di trasporto per arrivare allo Stadio delle Aquile, si andrebbero a ripristinare dei binari ad oggi inutilizzati perché sostituiti in passato dalla linea ad alta velocità. La loro rimessa in vigore non dovrebbe essere troppo dispendiosa, e sarebbe a carico del presidente della Lazio. Nel contempo sull'autostrada Roma-Firenze si potrebbe creare un'uscita esclusiva per il nuovo stadio, tra l'altro favorita dal fatto che anche quei terreni appartengano a Lotito, e che quindi non sarebbe necessario alcun esproprio. Come un fulmine a ciel sereno la Lazio ha fatto la sua mossa, e se lo Stadio delle Aquile nascesse prima di quello di Tor di Valle?


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Offline MagoMerlino

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Re:Nuovo Stadio della S.S. Lazio
« Risposta #252 : Sabato 6 Aprile 2019, 10:44:24 »
Ottimo, sembra che qualcosa si muova, almeno nelle intenzioni.

per illustrare - in concomitanza al disegno dello stadio – anche tutti i lavori di riqualificazione che si effettueranno nella sede sportiva dei biancocelesti. Grandi investimenti che renderanno Formello ancor di più il punto cruciale di tutto il settore giovanile della Lazio, a partire dall'Academy Bob Lovati che nascerà accanto al Fersini.
Come effettueranno? Ma non era già tutto finito, nei limiti di quello che era stato consentito e si parlava dell'inaugurazione a cui sarebbe stata invitata anche la sindaca? E' un errore dell'estensore dell'articolo, spero.
Mica saranno ripresentati per la terza volta i lavori da effettuare per l'academy? E i soldi che la Lazio ha già speso?

 La nuova intenzione di Lotito, è quella di creare delle vasche di compensazione che possano sostituirsi proprio ai terreni dove andrebbe costruito l'impianto, permettendo di rendere il progetto a norma di legge.
Ambizioso e affascinante.
Spiegheranno pure quanta edilizia civile dovrà essere realizzata per finanziare tale progetto?

Per quanto concerne i mezzi di trasporto per arrivare allo Stadio delle Aquile, si andrebbero a ripristinare dei binari ad oggi inutilizzati perché sostituiti in passato dalla linea ad alta velocità. La loro rimessa in vigore non dovrebbe essere troppo dispendiosa, e sarebbe a carico del presidente della Lazio. Nel contempo sull'autostrada Roma-Firenze si potrebbe creare un'uscita esclusiva per il nuovo stadio, tra l'altro favorita dal fatto che anche quei terreni appartengano a Lotito, e che quindi non sarebbe necessario alcun esproprio. Come un fulmine a ciel sereno la Lazio ha fatto la sua mossa, e se lo Stadio delle Aquile nascesse prima di quello di Tor di Valle?
E sui binari cosa ci corre? Da dove e per dove? Quante e quali fermate? Ambizioso e fantascientifico
Più concreta ed attuabile l'uscita dall'autostrada.
Bisogna fare attenzione a non costruire cattedrali nel deserto, ma renderle fruibili h24 e 365 giorni l'anno e per fare questo devono essere facilmente raggiungibili con i mezzi pubblici.

Comunque tutto bello, ad annunciare grandi progetti ci vuole poco e ogni tanto qualche bella iniziativa viene proposta, il problema è realizzarli questi progetti, vedi l'Academy, vedi il negozio…..
Magari questa è la volta buona, daje Lotì, fregali!
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Re:Nuovo Stadio della S.S. Lazio
« Risposta #253 : Sabato 6 Aprile 2019, 10:59:27 »
Ferrovia già esistente, terreni non da espropriare, costi ridottissimi...voglio vedere cosa si inventano per opporsi.
Io penso che Lotito ha aspettato così a lungo proprio per studiare un progetto che superi gli eventuali ostacoli normativi e burocratici, anche forte di quanto è stato approvato dal comune per quel che riguarda lo stadio di Pallotta a Tor di Valle.
La differenza è i terreni sono di Lotito, non vi sono espropri da fare, o meglio quelli che il comune farà non sono a rischio di ritardo o ricorsi perchè sono di Lotito stesso, per cui i tempi potrebbero essere molto più rapidi di quello di Tor di Valle.
Fondamentale sarà che la presentazione debba avvenire in pompa magna e che debbano presenziare le più alte cariche istituzionali di Comune, Provincia e Regione, CONI, figure importanti del presente e del passato della Lazio, Polisportiva compresa, nonchè i nostri tifosi VIP, tutti schierati ed entusiasti per lo Stadio delle Aquile.

Offline MagoMerlino

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Re:Nuovo Stadio della S.S. Lazio
« Risposta #254 : Sabato 6 Aprile 2019, 12:14:15 »
Ferrovia già esistente,
Non esageriamo, esiste un tratto dismesso, senza servizi, senza stazioni.
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Offline Wasicu

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Re:Nuovo Stadio della S.S. Lazio
« Risposta #255 : Sabato 6 Aprile 2019, 12:28:34 »


Ottimo, sembra che qualcosa si muova, almeno nelle intenzioni.

................................................................................................



Le intenzioni in Italia sono praticamente TUTTO   !!!   Non si puo chiedere di piu'
e NON SI FARA' MAI, DI PIU'   !!!  E' sempre il festival delle  """  intenzioni   """ e chi
non lo ha ancora capito, vive in un altro paese  ...   e     --intende--    poco  !!!

Offline Fabio70rm

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Re:Nuovo Stadio della S.S. Lazio
« Risposta #256 : Domenica 7 Aprile 2019, 15:17:56 »
Grandi investimenti, a giugno sarà presentato il nuovo progetto dello Stadio delle Aquile.


Sono stati anni di silenzio, quelli sul fronte stadio della Lazio. Le uniche parole riguardanti l'opera, quelle di Arturo Diaconale, apparivano più come una risposta astratta agli annunci sull'imminente impianto di Tor di Valle, che una reale e concreta possibilità che lo Stadio vedesse la luce in tempi brevi. Eppure quest'oggi, come riporta laziofamily.it, sembra essere arrivata la svolta. Il progetto dello Stadio delle Aquile è pronto, e verrà presentato con una nuova veste rispetto all'originario datato 2005, complice l'attuale legge sugli stadi varata nel 2014.

LA PRESENTAZIONE - A giugno Claudio Lotito presenterà alla stampa la sua nuova creatura, lo farà a Formello proprio per illustrare - in concomitanza al disegno dello stadio – anche tutti i lavori di riqualificazione che si effettueranno nella sede sportiva dei biancocelesti. Grandi investimenti che renderanno Formello ancor di più il punto cruciale di tutto il settore giovanile della Lazio, a partire dall'Academy Bob Lovati che nascerà accanto al Fersini.

I TERRENI - Il grande problema della proposta del presidente biancoceleste è sempre stata l'ubicazione dei terreni dove costruire lo stadio. I campi sulla Via Tiberina, soggetta a vincolo idrogeologico, sono quelli dove il Tevere andrebbe fatto esondare in caso di piena. La nuova intenzione di Lotito, è quella di creare delle vasche di compensazione che possano sostituirsi proprio ai terreni dove andrebbe costruito l'impianto, permettendo di rendere il progetto a norma di legge.

LO STADIO - Sarà un impianto all'avanguardia dal punto di vista tecnologico, i tifosi potranno accedere alle diverse aree tramite un riconoscimento multimediale, essendo così liberi di muoversi in tutta la struttura. Per quanto concerne i mezzi di trasporto per arrivare allo Stadio delle Aquile, si andrebbero a ripristinare dei binari ad oggi inutilizzati perché sostituiti in passato dalla linea ad alta velocità. La loro rimessa in vigore non dovrebbe essere troppo dispendiosa, e sarebbe a carico del presidente della Lazio. Nel contempo sull'autostrada Roma-Firenze si potrebbe creare un'uscita esclusiva per il nuovo stadio, tra l'altro favorita dal fatto che anche quei terreni appartengano a Lotito, e che quindi non sarebbe necessario alcun esproprio. Come un fulmine a ciel sereno la Lazio ha fatto la sua mossa, e se lo Stadio delle Aquile nascesse prima di quello di Tor di Valle?


LLSN

Devo chiedere informazioni ad alcuni amici ingegneri, e poi fare dei sopralluoghi...se vera 'sta cosa sarebbe fichissima!!
Polisportiva SS LAZIO, l'unica squadra a Roma che vince invece di chiacchierare!!

Offline disabitato

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Re:Nuovo Stadio della S.S. Lazio
« Risposta #257 : Martedì 9 Aprile 2019, 12:12:38 »
quindi le ferrovie o chi per esse si farebbero carico di ripristinare l'esercizio di una linea ferroviaria per i beati cazzi di lotito?

Se non ci costruisci la famosa città di Siena, che te ne fai di una ferrovia per massimo due partite a settimana?

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Offline Fabio70rm

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Re:Nuovo Stadio della S.S. Lazio
« Risposta #258 : Mercoledì 10 Aprile 2019, 13:43:20 »
La "città di Siena" è stata abbondantemente superata nei quartieri di Roma Est e Porta di Roma.

Ma perchè non vi misurate le cubature??
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borgorosso

Re:Nuovo Stadio della S.S. Lazio
« Risposta #259 : Giovedì 11 Aprile 2019, 09:06:27 »
si potrebbe pensare ad un "quartiere" differente rispetto a quanto fatto finora: lo stadio, altre strutture sportive, magari un'università connessa con lo sport e/o la traumatologia sportiva, magari con edilizia di un livello differente rispetto a quella di roma est, anagnina...

per me è una grande idea, per Lotito e per la Lazio