Plusvalenze, Ranalli e Piacciau valevano 7 milioni
Giovedì 29 Aprile 2010 10:26
(Gazzetta dello Sport) La buona notizia, per la Roma, è che la Procura federale ha stabilito il non luogo a procedere al deferimento per via della prescrizione, altrimenti al sit-in davanti alla Figc in programma domani si sarebbe senz’altro gridato al complotto. Il lato malinconico, invece, è che nel deferimento (questo sì attivo) che è scattato lunedì per Cagliari, Palermo, Ternana e relativi responsabili, è riemerso il nome della Roma legato alle cosiddette plusvalenze fittizie (abitudine, peraltro, all’epoca in comune con Inter e Milan). Ebbene, nel deferimento di lunedì è scritto che il 5 luglio 2002 Cagliari e Roma si scambiarono alla pari due talenti come Picciau e Ranalli, valutandoli 7.020.000 euro, per poi procedere alla comproprietà. Il prezzo, secondo la Procura «risulta essere abnorme in relazione alla caratteristiche tecniche, ai contratti e alla carriera sportiva dei due calciatori». Tra l’altro si segnala che la «strumentalità dell’operazione» diviene lampante quando l’anno successivo i due furono valutati così: zero Picciau e centomila euro Ranalli. Altri tempi, per fortuna.