Lazio-Cesena commenti

[lollapalooza]

Ha ragione Reja, questa squadra merita un monumento. Nessuno fa mancare il proprio apporto, nei limiti delle qualità personali.
Trovarsi in casa 0-2 con l'uomo in meno, senza quasi accorgertene e riuscire a ribaltare la situazione, con un furente avvio di ripresa , a prescindere dai demeriti avversari, significa che sei un gruppo coeso e con gli attributi al posto giusto.

100%

[Eagles71]

questi se non scivolava Garrido rimontavano anche nel palaghiaccio di marassi, sicuro!

[Sca]

L'importante è non fare un "monumento" alla serata.
23 punti di differenza tra le due squadre al fischio d'inizio. 0-2 e un uomo in meno dopo un tempo.
Se partiamo da queste considerazioni, darei come voto 3 al primo tempo e 9 al secondo. Media 6. Nessun monumento però, vi prego.
La Lazio ha giocato quando è rimasta in 10. Reja deve ringraziare l'espulsione, per averlo messo nella condizione di non aver nulla da perdere. Viva la disperazione, in certi casi. Ti rende coraggioso. Ma, recuperata un po' di luicidità mentale, non dobbiamo dimenticarci le responsabilità.
Dopo un tempo, in casa, contro una squadra modestissima (23 punti di differenza), stavamo 0-2 con un uomo in meno.
Ripartiamo anche da queste considerazioni, se vogliamo migliorare. Anche, attenzione, ché il godimento finale della serata non ce lo siamo di certo risparmiato (mica siamo masochisti).

[Er Matador]

L'importante è non fare un "monumento" alla serata.
23 punti di differenza tra le due squadre al fischio d'inizio. 0-2 e un uomo in meno dopo un tempo.
Se partiamo da queste considerazioni, darei come voto 3 al primo tempo e 9 al secondo. Media 6. Nessun monumento però, vi prego.
La Lazio ha giocato quando è rimasta in 10. Reja deve ringraziare l'espulsione, per averlo messo nella condizione di non aver nulla da perdere. Viva la disperazione, in certi casi. Ti rende coraggioso. Ma, recuperata un po' di luicidità mentale, non dobbiamo dimenticarci le responsabilità.
Dopo un tempo, in casa, contro una squadra modestissima (23 punti di differenza), stavamo 0-2 con un uomo in meno.
Ripartiamo anche da queste considerazioni, se vogliamo migliorare. Anche, attenzione, ché il godimento finale della serata non ce lo siamo di certo risparmiato (mica siamo masochisti).

Ragionevole, non c'è che dire, anche se credo che una vittoria così dica più di una ottenuta senza sforzi e secondo classifica, come forse sarebbe avvenuto se Klose avesse buttato dentro quel pallone dopo due minuti.
Il vantaggio, rispetto a un Lazio-Novara, è nella consapevolezza dei propri mezzi e nello sblocco psicologico che una resurrezione del genere può lasciare in dote.
Lo svantaggio nelle energie fisiche e nervose che abbiamo dovuto prosciugare.
Tentando di uscire da una sbornia di tifo e di esaltazione come non ne prendevo da un pezzo, per me la lezione rimane una sola: questa squadra è davvero grande solo quando si decide ad osare, col cuore, con la testa, con la tattica.
E altrettanto vale per il suo tecnico, autore fra i due tempi di intuizioni tanto geniali quanto tristemente lontane dal suo repertorio abituale.
Il problema è che ad entrambi, per tirare fuori il meglio, serve la sensazione di non aver più nulla da perdere: forse si potrebbe telefonare a Reja prima della partita comunicandogli che lo stadio sta prendendo fuoco, magari lo aiuta a trovare il coraggio necessario.

[Aquila Maremmana]

L'importante è non fare un "monumento" alla serata.
23 punti di differenza tra le due squadre al fischio d'inizio. 0-2 e un uomo in meno dopo un tempo.
Se partiamo da queste considerazioni, darei come voto 3 al primo tempo e 9 al secondo. Media 6. Nessun monumento però, vi prego.
La Lazio ha giocato quando è rimasta in 10. Reja deve ringraziare l'espulsione, per averlo messo nella condizione di non aver nulla da perdere. Viva la disperazione, in certi casi. Ti rende coraggioso. Ma, recuperata un po' di luicidità mentale, non dobbiamo dimenticarci le responsabilità.
Dopo un tempo, in casa, contro una squadra modestissima (23 punti di differenza), stavamo 0-2 con un uomo in meno.
Ripartiamo anche da queste considerazioni, se vogliamo migliorare. Anche, attenzione, ché il godimento finale della serata non ce lo siamo di certo risparmiato (mica siamo masochisti).

Reja lo ha spiegato ieri nelle interviste post-partita.
L'idea era quella del 3-5-2, ma impossibile da applicare data la mancanza di un'altra punta, in quanto Kozak non aveva più di 20-30 minuti di autonomia.
Quindi è partito con il 4-5-1 che, se Klose non si fosse mangiato il gol al 4° minuto, avrebbe portato comodi comodi al 3-0 di novarese memoria (imho).
Sullo 0-2 e con l'uomo in meno, era il caso di giocare subito la carta Kozak per fare in modo che, nei suoi 20-30 minuti di autonomia, la squadra ribaltasse il risultato; siamo quindi passati al 3-4-2 che spesso era un 2-4-3, con hernanes che agiva molto avanzato da punta, e Ledesma che faceva il pendolo tra centrocampo e difesa.
Il fomento ha fatto il resto. Quindi non è stato secondo me un errore di Reja nemmeno il primo tempo. Quelli aveva, ed è stato geniale a ribaltare tutto lo schema nel secondo tempo.

[Trippanera]

L'importante è non fare un "monumento" alla serata.
23 punti di differenza tra le due squadre al fischio d'inizio. 0-2 e un uomo in meno dopo un tempo.
Se partiamo da queste considerazioni, darei come voto 3 al primo tempo e 9 al secondo. Media 6. Nessun monumento però, vi prego.
La Lazio ha giocato quando è rimasta in 10. Reja deve ringraziare l'espulsione, per averlo messo nella condizione di non aver nulla da perdere. Viva la disperazione, in certi casi. Ti rende coraggioso. Ma, recuperata un po' di luicidità mentale, non dobbiamo dimenticarci le responsabilità.
Dopo un tempo, in casa, contro una squadra modestissima (23 punti di differenza), stavamo 0-2 con un uomo in meno.
Ripartiamo anche da queste considerazioni, se vogliamo migliorare. Anche, attenzione, ché il godimento finale della serata non ce lo siamo di certo risparmiato (mica siamo masochisti).

Perfetto more solito

[DinoRaggio]

L'importante è non fare un "monumento" alla serata.
23 punti di differenza tra le due squadre al fischio d'inizio. 0-2 e un uomo in meno dopo un tempo.
Se partiamo da queste considerazioni, darei come voto 3 al primo tempo e 9 al secondo. Media 6. Nessun monumento però, vi prego.
La Lazio ha giocato quando è rimasta in 10. Reja deve ringraziare l'espulsione, per averlo messo nella condizione di non aver nulla da perdere. Viva la disperazione, in certi casi. Ti rende coraggioso. Ma, recuperata un po' di luicidità mentale, non dobbiamo dimenticarci le responsabilità.
Dopo un tempo, in casa, contro una squadra modestissima (23 punti di differenza), stavamo 0-2 con un uomo in meno.
Ripartiamo anche da queste considerazioni, se vogliamo migliorare. Anche, attenzione, ché il godimento finale della serata non ce lo siamo di certo risparmiato (mica siamo masochisti).

Ragionamento inoppugnabile, perché basato sui fatti.

Qualche considerazione, tuttavia. E' vero, 23 punti di differenza, ma tale grande differenza è stata anche costruita da giocatori diversi da quelli in campo con la maglia biancoceleste (e vivaddio pantaloncini bianchi) ieri sera. Col senno di poi, una difesa con Biava e Zauri centrali, opposta ad un attacco veloce con Mutu, Santana e Iaquinta, era quasi fatale (scusate, mi viene questo termine) che andasse in difficoltà con contropiedi. E difatti, il Cesena na ha segnati due e sfiorato il terzo (gran parata di Marchetti) in ripartenza.

Vero anche che il Cesena mancava di due difensori, ma la Lazio s'era privata di Lulic a centrocampo, grande perdita, un grimaldello che poteva (aiutare ad) aprire la porta corazzata cesenate prima dei dieci minuti entusiasmanti del secondo tempo. Il bosniaco terzino è uno spreco, ma la situazione di emergenza è tale che Reja s'è dovuto adeguare. Nella ripresa, con Lulic al posto giusto, le cose sono cambiate da così a così, anche per merito di questo spostamento. Viva la disperazione (cit.)

In realtà, ciò che ha colpito molti, e che è stato giustamente lodato, è lo spirito di abnegazione che sta caratterizzando la Lazio da qualche partita a questa parte, e specialmente da quella col Milan. Il secondo tempo di Genova e di ieri sera, in particolare, sono stati esmplari sotto questo punto di vista. Molti (fra cui anche io) hanno a lungo invocato questo "sangue agli occhi", questo "fighting spirit" per dirla all'inglese, e sono contentissimo di come i nostri ragazzi hanno risposto in queste ultime tre partite. Sembrerebbe quasi che dopo la fine del calciomercato, Reja abbia compattato (coeso, direbbe qualcuno ) il gruppo, e lo spirito si vede.

[BobLovati]

Oggi pomeriggio, al TG3 Lazio, ho visto ( perchè dalla Tevere giusto la sgrullata della rete s´è vista ) il gol di Hernanes; ha incocciato la palla di collo pieno e j´ha tirato ´na callalessa da paura.
Ammazza che bel gol   

[1. Peruzzi]

Oggi pomeriggio, al TG3 Lazio, ho visto ( perchè dalla Tevere giusto la sgrullata della rete s´è vista ) il gol di Hernanes; ha incocciato la palla di collo pieno e j´ha tirato ´na callalessa da paura.
Ammazza che bel gol   

Impressionante goal. Quando l'ho visto sono rimasto a bocca aperta.

[benvolio]

Ecco, il gol col Cesena ricorda quello col Parma dello scorso anno quanto a tecnica di calcio, quello col Milan ricorda quello col Bari dello scorso anno quanto ad elasticita' e reattivita' fisica. Rega' Hernanes e' semplicemente una rarita'. Critichiamolo pure ma con moderazione...

[Bill Kelso]

Il gol di Hernanes è molto simile ad una fantastica che Beppe Signori realizzò contro la Cremonese, me pare.
Un missile sotto la traversa.

[malacarne]

Bellissimo, non c'è che dire.
Il gol più bello di Hernanes per me resta comunque quello che ha fatto l'anno scorso al Chievo all'Olimpico.

[MagoMerlino]

Ma, recuperata un po' di luicidità mentale, non dobbiamo dimenticarci le responsabilità.
Dopo un tempo, in casa, contro una squadra modestissima (23 punti di differenza), stavamo 0-2 con un uomo in meno.
Ripartiamo anche da queste considerazioni, se vogliamo migliorare. Anche, attenzione, ché il godimento finale della serata non ce lo siamo di certo risparmiato (mica siamo masochisti).

Lavorare sugli errori è la maniera migliore per migliorare.
Nello specifico della partita col Cesena, non so quali errori si possano riconoscere a Reja. E' stato costretto a mettere in campo una difesa assortita con Konko, Zauri, Biava e Lulic, che hanno commesso errori a ciclo continuo. La qualità dei singoli è condizione necessaria per poter disporre in campo una squadra capace di fare ed imporre il proprio gioco. Altrimenti bisogna sperare nella impresa collettiva di giornata, dove il carattere sopperisce alle lacune tecniche.
Alle volte l'impresa riesce come col Cesena, alle volte ci si va vicino come a Genova, altre si rischia la debacle come a Siena.
Questo gruppo più di così non può fare, bravo l'allenatore a riuscire a farlo rendere al massimo, rimanendo a questi livelli di classifica. Ma la condizione necessaria a migliorare, è acquistare i calciatori che servono, di qualità e dal rendimento sicuro, evitando avventure esotiche e scommesse azzarde. 
Fino a qualche settimana fa sarebbero serviti "pochi ma buoni", nella prossima finestra di mercato ne serviranno diversi buoni e qualcuno ottimo, per colmare le lacune che si sarebbero dovute già colmare ad agosto scorso e quelle che si stanno creando con la stagione in corso, alcune delle quali, vista l'età di diversi giocatori è da considerare fisiologica, una società ambiziosa che vuole migliorare, ci starenbbe già pensando.