Autore Topic: Racconto di una umiliazione  (Letto 4182 volte)

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Lazialli

Re:Racconto di una umiliazione
« Risposta #20 : Giovedì 2 Febbraio 2012, 15:42:11 »
Le cose son
-C'aveva le sue cose
o
-Ha paura che la Grecia fosse uscita dall'Euro a causa dello sventolio incessante al gol di Hernanes.
 o
- E'tifosa di Cissè e quindi essendo lui,andato via ( da li il rif. alla Francia) l'ha ritenuto un insulto
o
sta ricoprendo un mestiere che altresì non avrebbe svolto se non fosse stato/a disoccupata ( coro)

bak

Re:Racconto di una umiliazione
« Risposta #21 : Giovedì 2 Febbraio 2012, 15:55:14 »
Secondo me, caro jjf, sei stato troppo buono. Questa non è solo ignorante: è bacata nel cervello, ottusa, una da internare.


In sintesi, è daa rioma

Offline Chuncho

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Re:Racconto di una umiliazione
« Risposta #22 : Giovedì 2 Febbraio 2012, 19:40:52 »
consolati, qui in Cile nemeno puoi fare entrare una bandiera.
Due anni fa, andavo allo stadio vestito piu' o meno formale, dopo il lavoro, non avevo portato nulla di miei colori, mi ero dimenticato di mettere nello zaino la maglietta e per cio' mi sono comprato una bandiera, che poi mi hanno fatto mettere nella spazzatura. Ovviamente non esistono i gabbiotti per riprendere le cose. Quanta roba ho perso!

Offline Il frigorifero

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Re:Racconto di una umiliazione
« Risposta #23 : Giovedì 2 Febbraio 2012, 20:50:44 »
consolati, qui in Cile nemeno puoi fare entrare una bandiera.
Due anni fa, andavo allo stadio vestito piu' o meno formale, dopo il lavoro, non avevo portato nulla di miei colori, mi ero dimenticato di mettere nello zaino la maglietta e per cio' mi sono comprato una bandiera, che poi mi hanno fatto mettere nella spazzatura. Ovviamente non esistono i gabbiotti per riprendere le cose. Quanta roba ho perso!


Davvero? E perchè? Non avrei immaginato che fossero tanto rigidi. A me hanno detto che portavo simboli politici che potevano risultare offensivi. Quali fossero, rimane un mistero.
"E' NORMALE BATTERE LA ROMA...."  - Senad Lulic  26 - 5 -2013

Offline Matita

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Re:Racconto di una umiliazione
« Risposta #24 : Giovedì 2 Febbraio 2012, 21:06:13 »
Chiedi di parlare con un responsabile, che qualcuno sano lo trovi.

Per la prossima volta ovviamente.

Sotto la sud mi fecero buttare l'acqua da mezzo litro , e 3 metri dietro di loro la vendevano tappo compreso.
Gliel'ho detto e sono passato,con la mia acqua.
Si er papa te donasse tutta Roma
E te dicesse lassa anna’ chi t’ama
 je diresti:  Si sacra corona
Val piu’ l’opinione mia che tutta Roma

Vulgus veritatis pessimus interpres.
Lotito deve fa' come dico io (quito cit.)

Offline Chuncho

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Re:Racconto di una umiliazione
« Risposta #25 : Lunedì 6 Febbraio 2012, 04:57:35 »

Davvero? E perchè? Non avrei immaginato che fossero tanto rigidi. A me hanno detto che portavo simboli politici che potevano risultare offensivi. Quali fossero, rimane un mistero.
Politici non so, qui nessuno li porta allo stadio. I tifosi sono aldila' della politica, sono quasi tutti anarchici e si canta contro tutto e tutti.
Fanno entrare le bandiere solo agli ultra piu' famosi e gli striscione dei "piños", cioe' dei gruppi di tifosi che si radunano perche' vivono nello stesso quartiere.
Chiedi di parlare con un responsabile, che qualcuno sano lo trovi.

Per la prossima volta ovviamente.

Sotto la sud mi fecero buttare l'acqua da mezzo litro , e 3 metri dietro di loro la vendevano tappo compreso.
Gliel'ho detto e sono passato,con la mia acqua.

da voi si puo' fare entrare una bottiglia?

Online disabitato

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Racconto di una umiliazione
« Risposta #26 : Lunedì 6 Febbraio 2012, 07:44:15 »
A Roma no, a Milano sì.
DISCLAIMER: durante la scrittura di questo post non è stata offesa, ferita o maltrattata nessuna categoria di utenti o nessun utente in particolare. Ogni giudizio su persone, cose o utenti rimane nella mente dello scrivente e per questo non perseguibile.

ruud

Re:Racconto di una umiliazione
« Risposta #27 : Lunedì 6 Febbraio 2012, 23:13:11 »
Questa è tremenda, un abbraccio Frigo....  :o

malacarne

Re:Racconto di una umiliazione
« Risposta #28 : Martedì 7 Febbraio 2012, 03:39:50 »
Ho sempre detto che non mi sarei mai fidanzata con un poliziotto.....

Purtroppo in Polizia regna l'ignoranza....la tua bandiera non offende nessuno, ma se ieri li mettevi tutti in fila e chiedevi che bandiera era, nessuno sarebbe stato in grado di risponderti....
Il grave è che questa gente ha il potere di privarti della libertò, roba che non dovrerbbero ingabbiare nemmeno un  usignolo....

Queste cose valle a dire in faccia ai familiari dei poliziotti che sono MORTI facendo COME CRISTO COMANDA il loro delicato mestiere.
Non bisogna generalizzare e fare di tutta l'erba un fascio in maniera cosi evidente, è pessimo davvero.
Non sono tutti come la poliziotta sopracitata o, peggio, degli Spaccarotella.
C'è anche chi il suo lavoro lo fa BENE.

Una volta a me un poliziotto stava facendo storie per la fotocamera digitale (vi parlo di Lazio-Siena 2008/09) che poi sono riuscito a far entrare ugualmente grazie all'intervento di un altro poliziotto che stava li.

Mi permetto di copiaincollare un pezzo di un articolo scritto da Cristiano Militello del 2008...

Decine di mail da tutta Italia mi avviliscono quotidianamente, una lunga e dettagliata serie di piccoli abusi e vessazioni che tifosi di tutta Italia stanno subendo in questi ultimi nefasti tempi, dentro e fuori gli stadi:
Segnalo la vicenda di una ragazza veneziana, alla quale viene fatta togliere una t-shirt con la scritta "Ultras unisce... razzismo divide" (sic!);
Sempre in laguna viene tolto un berretto con scritta a una donna di 50 anni e viene negato l'ingresso a uno striscione di carta incitante un ragazzo handicappato;
A Roma viene negato l'accesso a uno striscione con la scritta "Addio Vanessa", la ragazza uccisa in metropolitana giorni prima;
A Rimini viene negato il permesso di commemorare con uno striscione un noto tifoso morto dieci anni fa;
Numerosi i casi di bandiere sequestrate a bambini in lacrime;
A Piacenza bandiera sequestrata a un 79enne;
A Torino un tifoso affetto da sclerosi multipla deve rinunciare a portare dentro l'impianto la sua quarantennale bandiera (all'uscita dello stadio non la troverà più);
A Pisa cinque ragazzi sono diffidati per lancio di carta igienica durante una coreografia (peraltro autorizzata) con la motivazione che recita: "è infiammabile"; Trenta tifosi del Monza diffidati per avere composto con delle magliette una scritta di dissenso verso le nuove norme.
A Roma negato l'accesso a numerosissimi stendardi: "Passione di cuoio" (perché , testuale, "il cuoio è un richiamo alle cinghie"), "Ovunque spavaldi" e addirittura "Amo Spalletti perché non ha neanche un capello"!
E chiudo momentaneamente con la grottesca storia di  un tifoso cesenate al quale a Rimini è stato negato l'accesso per avere indosso la casacca  - oltretutto autografata - di un ex calciatore bianconero la cui colpa è quella di chiamarsi Riccardo Bocchini.
E anche questa lista, purtroppo continua...


Alcuni casi dei sopracitati sono controversi, altri assurdi tanto quanto il caso di Frigorifero.
Di casi strani ce ne sono proprio tanti purtroppo.
E il bello è che negli stadi, di riffa o di raffa, continuano ad entrare oggetti che davvero possono ledere la sicurezza degli altri.
Il problema non sono solo alcuni poliziotti ignoranti e sbruffoni (che sono molti eh) ma anche di chi ce li manda e delle consegne che gli da.

sfumatura

Re:Racconto di una umiliazione
« Risposta #29 : Martedì 7 Febbraio 2012, 10:11:01 »
Queste cose valle a dire in faccia ai familiari dei poliziotti che sono MORTI facendo COME CRISTO COMANDA il loro delicato mestiere.
Non bisogna generalizzare e fare di tutta l'erba un fascio in maniera cosi evidente, è pessimo davvero.
Non sono tutti come la poliziotta sopracitata o, peggio, degli Spaccarotella.
C'è anche chi il suo lavoro lo fa BENE.


Cioè..io dovrei andare a dire in faccia ai familiari dei poliziotti morti che non mi sarei mai fidanzata col figlio?
Poi che faccio, mi giro tutte le categorie dei lavoratori con i quali mi sarei fidanzata felicemente, per informarli di quanto gradisco quella tipologia di lavoro?
Ma che ragionamenti sono? Ognuno è libero di generalizzare quanto vuole, manco con un musulmano mi sarei mai fidanzata.....quindi, secondo il tuo ragionamento,  mi dovrei fare il  giro di tutti i paesi di religione musulmana informandoli che non codividendone i principi, con loro non convolerei a giuste nozze...


Offline Centurio

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Re:Racconto di una umiliazione
« Risposta #30 : Martedì 7 Febbraio 2012, 10:27:14 »
una povera ignorante senza arte né parte, non prendertela troppo frigorifero.

un'abbraccio a te, a tua madre e a tutta la Grecia.
sine pennis volare haud facile est

malacarne

Re:Racconto di una umiliazione
« Risposta #31 : Martedì 7 Febbraio 2012, 14:25:36 »
Cioè..io dovrei andare a dire in faccia ai familiari dei poliziotti morti che non mi sarei mai fidanzata col figlio?
Poi che faccio, mi giro tutte le categorie dei lavoratori con i quali mi sarei fidanzata felicemente, per informarli di quanto gradisco quella tipologia di lavoro?
Ma che ragionamenti sono? Ognuno è libero di generalizzare quanto vuole, manco con un musulmano mi sarei mai fidanzata.....quindi, secondo il tuo ragionamento,  mi dovrei fare il  giro di tutti i paesi di religione musulmana informandoli che non codividendone i principi, con loro non convolerei a giuste nozze...

Non è il discorso di fidanzarsi o non fidanzarsi perchè ti piace o meno il lavoro di una categoria di persone o una determinata cultura.
Non è in questo che secondo me sei in fallo, perchè uno può avere simpatia o meno per uno stile di vita, che poi automaticamente la compagna deve stare li a condividere... pure io sono stato "respinto" da qualche ragazza per il lavoro che faccio, che mi porta sovente ad essere assente per diverse settimane o mesi (Marina Militare)...

E' il definire certe persone CAPRE A PRESCINDERE solo perchè indossano una divisa o appartengono ad una determinata cultura che non concepisco.

Sono due cose diverse.

sfumatura

Re:Racconto di una umiliazione
« Risposta #32 : Martedì 7 Febbraio 2012, 22:00:40 »
Non è il discorso di fidanzarsi o non fidanzarsi perchè ti piace o meno il lavoro di una categoria di persone o una determinata cultura.
Non è in questo che secondo me sei in fallo, perchè uno può avere simpatia o meno per uno stile di vita, che poi automaticamente la compagna deve stare li a condividere... pure io sono stato "respinto" da qualche ragazza per il lavoro che faccio, che mi porta sovente ad essere assente per diverse settimane o mesi (Marina Militare)...

E' il definire certe persone CAPRE A PRESCINDERE solo perchè indossano una divisa o appartengono ad una determinata cultura che non concepisco.

Sono due cose diverse.
Mi dispiace che abbiamo visuali diverse. Io di queste capre ne ho conosciute parecchie...con una mi ci sono pure fidanzata....da lì è nata la mia riluttanza, il resto l'ho visto di persona e mi è bastato. Non mi servono lezioni in merito....ognuno la vede come vuole....io la vedo così e non sento l'obbligo di giustificarmi con nessuno.

malacarne

Re:Racconto di una umiliazione
« Risposta #33 : Mercoledì 8 Febbraio 2012, 01:26:33 »
Mi dispiace che abbiamo visuali diverse. Io di queste capre ne ho conosciute parecchie...con una mi ci sono pure fidanzata....da lì è nata la mia riluttanza, il resto l'ho visto di persona e mi è bastato. Non mi servono lezioni in merito....ognuno la vede come vuole....io la vedo così e non sento l'obbligo di giustificarmi con nessuno.

Nessuna lezione, figurati.
Esternavo semplicemente il mio disappunto di fronte a pensieri equiparabili a "I palermitani so' mafiosi" o "I napoletani la butterebbero in cu' pure alla madre" o "I veronesi so' razzisti" o anche - heilà - "I laziali so' fascisti".

Qua il discorso non è la visione diversa delle forze dell'ordine e di chi vi appartiene (tu che pensi che chi indossa la divisa sia un coglione per forza, io che penso che vi siano coglioni e assennati)... è che abbiamo proprio un'idea diversa del semplice BUON SENSO :)

Stay good  8)

sfumatura

Re:Racconto di una umiliazione
« Risposta #34 : Mercoledì 8 Febbraio 2012, 09:29:30 »
Nessuna lezione, figurati.
Esternavo semplicemente il mio disappunto di fronte a pensieri equiparabili a "I palermitani so' mafiosi" o "I napoletani la butterebbero in cu' pure alla madre" o "I veronesi so' razzisti" o anche - heilà - "I laziali so' fascisti".

Qua il discorso non è la visione diversa delle forze dell'ordine e di chi vi appartiene (tu che pensi che chi indossa la divisa sia un coglione per forza, io che penso che vi siano coglioni e assennati)... è che abbiamo proprio un'idea diversa del semplice BUON SENSO :)

Stay good  8)
se per te ciò che hai scritto roentra nel buon senso, allora alzo le braccia :D

Stay good...


Offline carpelo

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Re:Racconto di una umiliazione
« Risposta #35 : Mercoledì 8 Febbraio 2012, 10:34:16 »
malacarne, credo che ci sia una differenza tra "I palermitani so' mafiosi" e "i poliziotti sono capre". Nel primo caso si fa una generalizzazione in base al luogo di nascita, che non può essere imputabile al libero arbitrio del singolo, mentre nel secondo caso la generalizzazione riguarda una precisa scelta dell'individuo. A titolo personale ritengo entrambe le espressioni delle generalizzazioni ed in quanto tali non mi piacciono, ma una certa differenza ce la vedo.

malacarne

Re:Racconto di una umiliazione
« Risposta #36 : Mercoledì 8 Febbraio 2012, 14:30:30 »
Sono due concetti che si basano comunque sulla generalizzazione, pur essendo imputabili a cause diverse, ed in quanto tali equiparabili per me.
Parliamo sempre di fare di tutta l'erba un fascio e di giudicare una persona senza conoscerla, la fuffa sempre quella è.


Ad ogni modo chiudo questo OT, tanto io e la signora (o signorina) sfumatura abbiamo già esternato le nostre irremovibili opinioni.

Offline fish_mark

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Re:Racconto di una umiliazione
« Risposta #37 : Mercoledì 8 Febbraio 2012, 14:57:10 »

L’esperienza di Frigo mi impressiona ma non più di tanto, ormai. Una bandiera di uno stato riconosciuto dalla comunità internazionale, che fa parte dell’Unione europea, scambiata per un simbolo politico, neanche ci presentassimo allo stadio Olimpico di Pechino con la bandiera del Tibet. Tutto questo è incredibile, ma poi è anche il segno della progressiva e incessante opera di controllo politico dello stadio che raggiunge, nel caso di Frigo (come anche in altri) vette davvero insuperabili di involontaria comicità.

Si tenga conto, in ogni caso di quanto segue:
A partire dalla fine delle società fordiste, della "grande fabbrica", stadi e tifoserie hanno subito profondi fenomeni di ristrutturazione. Negli ultimi due decenni, gli impianti sono stati innervati e cablati da un'ottica del potere e del controllo a distanza, televisivo e poliziesco.
Di conseguenza, le tifoserie subiscono progressivamente un processo di selezione produttiva che ha favorito l'accesso agli spalti del tifoso redditizio, quello che compra calcio in un ciclo di consumo ufficiale che va ben oltre lo stadio e non organizzato, piuttosto che quello legato alla vita di curva.
A differenza che nel resto del continente, in Italia questo processo di assimilazione del tifoso a consumatore ha svuotato gli stadi.
Se la partita di calcio è stata ed è una funzione religiosa, con i nuovi stadi si vanno progettando delle piazze San Pietro che non prevedono l'accesso dei devoti.

D'altro canto, è dall'Inghilterra che è partita l’affermazione come corporation che esporta tecnologie di controllo a partire dal prodotto di punta costituito dai pacchetti-repressione applicati allo stadio.
I comportamenti da stadio sono strumento per la legittimazione di nuove pratiche di disciplinamento. Al tifoso trasformato in potenziale hooligan viene assegnata non solo una funzione espiatoria (un soggetto che si fa carico di tutte le nefandezze della società per espiarle simbolicamente nel momento del sacrificio), ma diviene esso stesso un elemento produttivo per la governamentalità, legittimandola all’interno di un dispositivo securitario che consente ogni retorica di animalizzazione, ogni conseguente evoluzione delle tattiche di controllo, ogni trasferimento di queste tattiche al resto del corpo sociale.

Debord nella “società dello spettacolo” afferma che "il capitale non opprime più l’operaio solo all’interno della fabbrica o ufficio, ma è fuoriuscito convertendo il lavoratore in consumatore".
Il tifoso, trasformato in ultras, è oggi l’ultimo ostacolo verso la spettacolarizzazione e mercificazione definitiva e completa dello spettacolo calcistico. Tutto è etero-diretto perché funzionale al consumo e quindi si sta allevando (ormai in cattività viste le sempre più ridotte presenze) la specie di tifoso-consumatore-cliente (ma non utente).






La deriva affaristica, clanica e autorreferenziale della c.d. "tifoseria organizzata". Gli ultras sono diventati anche questo, ma non sono soltanto questo e non sono nati proprio per questo.
Io rimpiango lo striscione auto-finanziato, il fumogeno che avvolge lo stadio per 10 minuti dall'inizio della partita, i cori incessanti, i tamburi che battono il tempo della corsa in campo, per non parlare del frittatone alla fine del primo tempo.
Oggi vedo soltanto un clima lugubre, tra tornelli, prefiltraggi e sacchi di pop-corn.

Lo stadio che amavamo e che possiamo oggi soltanto rimpiangere




Lo stadio che si sta preparando (spettacolo eterodiretto), "lo stadio da vivere 24 ore al giorno sette giorni su sette" ...



Immagini, tratte da una puntata di “pif il testimone”, su MTV, del regista palermitano Pierfrancesco Diliberto, che racconta di una sua esperienza in uno stadio di baseball americano.
Lo spettacolo è completamente eterodiretto; gli spettatori sono lì per fare di tutto, ma non tanto di vedere la partita: mangiano a profusione, bevono, si baciano puntualmente ripresi dalle telecamere dello stadio. Poi uno scalmanato si lancia in un ... bestemmione e quindi viene accompagnato all'uscita dalla security.


Una società autenticamente libera e democratica non può accettare tutto questo.
No allo stadio-frigorifero. Si al frigorifero allo stadio.
un uomo di una certà mi offriva sempre olio canforato, spero che ritorni presto l'era del cinghiale biancoazzurro
STURM UND DRANG
Ganhar ou perder, mas sempre com democracia

Offline carpelo

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Re:Racconto di una umiliazione
« Risposta #38 : Mercoledì 8 Febbraio 2012, 17:18:18 »
quanto mi piaci quando fai così  ;)