Autore Topic: Reja  (Letto 13050 volte)

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baol

Re:Reja
« Risposta #120 : Venerdì 10 Febbraio 2012, 11:08:24 »
Io l'ho sempre definito minestraro.

Nun ce capisco un caxxo de calcio, scusa mister

Oppure non ce capisci un caxxo de zuppe e minestre...  :P :P  :birra:

Offline disabitato

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Re:Reja
« Risposta #121 : Venerdì 10 Febbraio 2012, 15:20:39 »
Sarà il nostro Ferguson!
Anzi io gli darei pure un budget da spendere e potere di firma...

nonchè l'allenatore del terzo scudetto.
DISCLAIMER: durante la scrittura di questo post non è stata offesa, ferita o maltrattata nessuna categoria di utenti o nessun utente in particolare. Ogni giudizio su persone, cose o utenti rimane nella mente dello scrivente e per questo non perseguibile.

malacarne

Re:Reja
« Risposta #122 : Venerdì 10 Febbraio 2012, 15:37:08 »
Le pessime formazioni schierate da lui nelle due partite citate più quella di Zurigo invece chi le ha messe??

Comincia allora da me. Io non lo rinnoverei nemmeno se arrivasse secondo.

Stasera l'ennesima partita cominciata male.

Si vabbè, goal mangiati e tutti il resto.

Ma se nel 2-0 quell'inetto di Arrigoni non levava Iaquinta e il Cesena giocava di contropiede davvero con Iaquinta e Mutu....

I gol mangiati fanno la differenza eccome.
Perchè se l'attaccante li ficca allora l'allenatore è bravo, se l'attaccante non li ficca allora l'allenatore è coglione.
Ed il gol mangiato non dipende dall'allenatore.

Se in quelle partite le formazioni di Reja fossero state assurde la Lazio non sarebbe arrivata cosi facilmente al tiro.

Offline disabitato

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Re:Reja
« Risposta #123 : Venerdì 10 Febbraio 2012, 15:39:20 »
Reja ha detto che ieri non avrebbe voluto iniziare con una sola punta, ma purtroppo kozak aveva una autonomia troppo limitata.
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Offline Aquila Maremmana

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Re:Reja
« Risposta #124 : Venerdì 10 Febbraio 2012, 15:47:32 »
diciamo pure che si possa essere d'accordo con questa affermazione ma, se ieri sera si è compiuta un'impresa, è perchè nella condizione di doverla compiere, l'impresa, ci si era messi da soli. altrimenti avremmo vinto e basta.
vojo di', non avessimo fatto quel primo tempo da tregenda non avremmo, nella ripresa, scritto 'sta pagina da libro cuore.
e quel primo tempo demmerda è figlio dello stesso padre del secondo tempo da leggenda.
comunque oh, non fraintendiamo, viva Reja eh!  :D

Nell'intervista del dopo partita ha spiegato l'assetto del primo tempo.
Kozak aveva non più di 20-30 minuti nelle gambe, altrimenti sarebbe partito a due punte col 3-5-2.
Con il solo Klose, l'unica soluzione era quella; con 3/4 di difesa diversa dal solito era ovvio che certi meccanismi non potevano essere automatici e infatti il Cesena ne ha subito approfittato. Nel secondo tempo schierando Kozak ha potuto mettere la squadra come doveva essere e grazie alla rabbia del gruppo è riuscito a tirare fuori questa bellissima rimonta.
Quindi non parlerei di errore tattico nel primo tempo ma di scelte obbligate.
Noi potevamo essere loro. Non abbiamo voluto.
Loro non avrebbero mai potuto essere noi.

Offline aaronwinter

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Re:Reja
« Risposta #125 : Venerdì 10 Febbraio 2012, 16:16:00 »
Damose da fa (remix di aaronwinter)
Damose da fa' (feat. Disabitato)

paoletto

Re:Reja
« Risposta #126 : Venerdì 10 Febbraio 2012, 18:23:31 »
Nell'intervista del dopo partita ha spiegato l'assetto del primo tempo.
Kozak aveva non più di 20-30 minuti nelle gambe, altrimenti sarebbe partito a due punte col 3-5-2.
Con il solo Klose, l'unica soluzione era quella; con 3/4 di difesa diversa dal solito era ovvio che certi meccanismi non potevano essere automatici e infatti il Cesena ne ha subito approfittato. Nel secondo tempo schierando Kozak ha potuto mettere la squadra come doveva essere e grazie alla rabbia del gruppo è riuscito a tirare fuori questa bellissima rimonta.
Quindi non parlerei di errore tattico nel primo tempo ma di scelte obbligate.
si fa prima a tranciare giudizi, grotteschi (se pensiamo tra l'altro che siamo tifosi e non addetti del mestiere), piuttosto che sentire dal diretto interessato le spiegazioni di alcune scelte

succede spesso, vedo, leggendo le critiche vs.Reja

zorba

Re:Reja
« Risposta #127 : Sabato 11 Febbraio 2012, 10:36:27 »
Secondo voi è condivisibile questa chiave di lettura fornita da De Bari?!?

Se anche fosse, a me non dispiacerebbe, sinceramente.

(Il Messaggero 10.02.2012)

Lazio, è Reja l’uomo del ribaltone
Contro la società, apprezzato dai tifosi


(di Gabriele De Bari)

ROMA - Edy Reja ha costruito un fortino. Dentro ci sono allenatore e calciatori. Gli altri li ha lasciati fuori, senza il pass non possono entrare. Il fortino è solido, a volte sembra proprio inespugnabile, difeso da un pugno di eroi che lotta quotidianamente, con le unghie e con i denti, per difendere e migliorare le posizioni. A dispetto di tutti, contro tutti. La decisione è maturata subito dopo la chiusura del deludente mercato invernale che ha portato in biancoceleste Alfaro e Candreva, elementi di secondo piano, non personaggi molto funzionali al progetto-Lazio. Nomi non sponsorizzati dal tecnico, che aveva chiesto ben altri rinforzi per migliorare l’organico e giocarsi al massimo delle possibilità la qualificazione in Champions e l’Europa League. La società biancoceleste ha mostrato tutti i limiti nell’affrontare il mercato, disattendendo le promesse di calciatori importanti per il salto di qualità e delle ambizioni.

Reja ha preso atto e, quando ha capito che non poteva fidarsi delle parole di Lotito e di Tare, ha fatto esplodere la sua rabbia. L’ha fatto mettendoci la faccia e le parole, direttamente, non attraverso i giornali. Chissà se avrà pensato anche alle dimissioni. Alla fine ha accettato un’altra sfida: andare avanti e vincere con il gruppo a disposizione. Ne ha parlato ai calciatori, li ha motivati, ne ha fatto lievitare l’autostima, esortandoli a tirare fuori il meglio delle loro risorse. Ha chiesto impegno e sacrifici a tutti, certo di essere ripagato. Insomma, ha dato una passata di cemento sulle crepe e sulle delusioni e la squadra ha risposto alla grande, pur tra mille problemi. Chievo, Milan, Cesena e anche Genoa, nonostante la sconfitta. Lo spirito della Lazio è sempre stato lo stesso: aggressivo, battagliero, determinato, voglioso di reagire, di vincere, di stupire.

A dispetto dei mancati investimenti della società, la squadra e l’allenatore si sono isolati e stanno rispondendo sul campo alle aspettative. Questa novità nello scacchiere biancoceleste ha mutato lo scenario e gli umori dell’Olimpico. Reja, da contestato, è diventato protagonista, acclamato dal pubblico. Il popolo laziale, oltre che come tecnico, adesso lo vede come l’antagonista di quella dirigenza incapace di potenziare la Lazio. Gli insulti si sono trasformati in applausi, meritati e convinti. Ovviamente i risultati hanno avuto un peso rilevante e determinante nel ribaltone. Ma quei risultati sono maturati all’interno del fortino, dove non hanno accesso i dirigenti. O dove i dirigenti, quando vi entrano, sono visti come degli estranei. Rispettati, ma comunque estranei al patto d’acciaio siglato tra allenatore e squadra. I tifosi hanno interpretato il duro sfogo di Reja come il coro di una protesta generale, da indirizzare ai contestatissimi Claudio Lotito e Igli Tare. Come se fosse il portavoce del malcontento diffuso per il mercato flop.
Ha ragione il tecnico quando dice e ripete che bisognerebbe costruire un monumento a questi ragazzi che non si arrendono mai. I calciatori del Cesena erano entrati nel fortino, sembrava quasi lo avessero addirittura conquistato. Una sfida impari, la più complicata del campionato, da affrontare contro un avversario avanti di 2 reti e con l’uomo in più. Restavano solo 45 minuti a disposizione per non mollare, per non cedere completamente. E gli eroi dell’allenatore friulano hanno usato ogni arma possibile: orgoglio, carattere, forza, grinta, ricacciando fuori il nemico, già pronto a festeggiare. Hanno vinto soprattutto con il cuore, quello che era mancato in altre occasioni e il pubblico ha apprezzato molto.
Dopo la frattura con la società, gli unici interlocutori di Reja sono i suoi ragazzi ai quali ha concesso 2 giorni di riposo. Un premio meritato sul campo, prima di preparare una delle settimane più difficili e importanti della stagione. Considerando le difficoltà vissute, le defezioni anche a lunga scadenza, i mancati rinforzi, questo gruppo sta regalando belle soddisfazioni. E chissà che, all’interno del fortino biancoceleste, non nasca qualche altra bella sorpresa europea contro l’Atletico Madrid di Simeone.

Offline Fabio70rm

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Re:Reja
« Risposta #128 : Sabato 11 Febbraio 2012, 10:48:22 »
I gol mangiati fanno la differenza eccome.
Perchè se l'attaccante li ficca allora l'allenatore è bravo, se l'attaccante non li ficca allora l'allenatore è coglione.
Ed il gol mangiato non dipende dall'allenatore.

Se in quelle partite le formazioni di Reja fossero state assurde la Lazio non sarebbe arrivata cosi facilmente al tiro.

Invece le papere dei difensori mal schierati o adattati di chi sono? Dei difensori scarsi o dell'allenatore che li schiera in ruoli non loro?

Siamo alla deificazione qui...
Polisportiva SS LAZIO, l'unica squadra a Roma che vince invece di chiacchierare!!

Offline Fabio70rm

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Re:Reja
« Risposta #129 : Sabato 11 Febbraio 2012, 10:51:54 »
Sull'articolo di debari non sono minimamente d'accordo.

Motivare l'autostima...cioè a Siena chi c'era in campo? Sono gli stessi che giocano ora...

Fortino dove non entrano i dirigenti...ma che dice? Fortini interni? Ma che è una matrioska?

Poi incapacità e non voglia della dirigenza di potenziare la squadra...ma perchè la rosa attuale chi l'ha presa?

Siamo alle solite...
Polisportiva SS LAZIO, l'unica squadra a Roma che vince invece di chiacchierare!!

BobCouto

Re:Reja
« Risposta #130 : Sabato 11 Febbraio 2012, 11:09:54 »
Secondo voi è condivisibile questa chiave di lettura fornita da De Bari?!?

Se anche fosse, a me non dispiacerebbe, sinceramente.

(Il Messaggero 10.02.2012)

Lazio, è Reja l’uomo del ribaltone
Contro la società, apprezzato dai tifosi


(di Gabriele De Bari)

Il solito attacco mortale alla Lazio.

E' inutile che certi personaggi, compreso almeno due terzi del pubblico che va alle partite della Lazio (il tifo come entità, spontanea o eterodiretta, non esiste più per la Lazio, essendosi suicidato nel 2006), cerchino di avere ragione su qualcosa: costoro sono semplicemente fuori dal contesto, con la Lazio non c'entrano più nulla, le loro parole valgono quanto quelle di un tifoso di un'altra squadra e su di loro pende sempre il dubbio sulla buonafede.

Offline borges

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Re:Reja
« Risposta #131 : Sabato 11 Febbraio 2012, 11:13:26 »
"Io Tare e il presidente abbiamo fatto una cappa... nessuno tocchi la squadra"
sono parole di Reja... di giovedì.....
Alla Sensi consiglio un Aulin (S.Siviglia)
Bisogna rinunciare al consenso per la legalità (C. Lotito)
è il calcio pulito, baby (centurio)

paoletto

Re:Reja
« Risposta #132 : Sabato 11 Febbraio 2012, 11:16:52 »
ad inizio settimana c'hanno provato con Gasperini e Reja DT
mo ce risemo con queste fantasiose e iperboliche ricostruzioni

in italiano puro non c'è una parola che definisce alla perfezione un modo del genere di fare cronaca
in romano usiamo dire: CAZZATE

ecco siamo alle solite; dice bene borges nel sottolineare le parole usate dal diretto interessato e da BobC che rintraccia la sistematicità perfetta di tali articoli buoni solo per essere commentati per due o tre giorni dalle radio tanto per perdere tempo e lanciare gli spots commerciali, dai tanti plastino ed ilari con le loro amiche aziende

zorba

Re:Reja
« Risposta #133 : Sabato 11 Febbraio 2012, 11:20:00 »
A suffragio di quanto dite c'è una diversa lettura, proposta oggi da Il Tempo.

Patto per la Champions

(...)
Alla fine di gennaio di quest’anno il gruppo non era certo disastrato, ma la squadra stava vivendo un momento di sfiducia dovuto, oltre che agli infortuni e alle amare sconfitte con Siena e Inter, anche all’attesa di qualche colpo sul mercato in grado di risolvere tutti i problemi. Un atteggiamento manifestatosi in maniera evidente nella gara di Coppa Italia col Milan: squadra svogliata, a sorpresa in vantaggio eppure poi travolta dai rossoneri in formazione rimaneggiata. A fine gara le solite recriminazioni: pochi ricambi, gol di Ibra in fuorigioco ecc. Nei giorni successivi si sono materializzati i due incubi peggiori: mercato chiuso senza botti (se tale non si vuole considerare Candreva) e, alla vigilia della gara di campionato col Milan, il forfait dell’uomo simbolo Klose. Ce n’era abbastanza per naufragare, è successo il contrario. La cronaca precisa di quelle ore sarebbe interessante per comprendere le chiavi della svolta. Di certo si sa di un Lotito piombato a Formello per un faccia a faccia con la squadra. «Non ho preso nessuno perché sono convinto della vostra forza», avrebbe detto il patron. Un’altra scuola di pensiero vorrebbe un cospicuo premio Champions promesso ai giocatori, un modo diverso di investire i soldi risparmiati sul mercato. Come che sia, da quel momento la Lazio ha preso a volare, ancor più di quanto dicano i sei punti raccolti in tre partite. Reja ha finalmente battuto una grande (e l’arbitro ha persino dato una mano), il gruppo ha capito di poter far fronte anche alle assenze o alle giornate no degli uomini più rappresentativi, che si chiamino Klose o Dias, Marchetti o Brocchi, Radu o Rocchi. «Ho i giocatori più forti al mondo», ha detto Reja al termine della gara col Cesena, ultima puntata di una serie di attestati («uomini straordinari», «meritano un monumento») che testimonia ancora, se ce ne fosse bisogno, la compattezza di un gruppo mai così granitico. Tanto da aver ancora voglia di cenare insieme dopo una gara, quella coi romagnoli, che aveva consumato le energie fino all’ultimo. E così la Lazio vola, sorpassa la squadra dell’anno scorso alla 23ª giornata (42 punti contro 41), firma la quinta rimonta stagionale (le altre quattro con Fiorentina, ancora Cesena, Roma e Lecce) e corre interrottamente nonostante la stanchezza, in dieci e nei secondi tempi ancor di più. Il primo caso in cui davvero un mercato deficitario ha rinforzato la squadra. Misteri del calcio. O «effetto Popolizio».

Offline borges

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Re:Reja
« Risposta #134 : Sabato 11 Febbraio 2012, 11:22:29 »
tali articoli buoni solo per essere commentati per due o tre giorni dalle radio, da plastino e da ilario con le sue mitiche aziende

per dire sti articoli so ispirati da max leggeri....
il buon gdb da quando c'ha il ghostwriter vive molto meglio.....
Alla Sensi consiglio un Aulin (S.Siviglia)
Bisogna rinunciare al consenso per la legalità (C. Lotito)
è il calcio pulito, baby (centurio)

paoletto

Re:Reja
« Risposta #135 : Sabato 11 Febbraio 2012, 11:24:34 »
A suffragio di quanto dite c'è una diversa lettura, proposta oggi da Il Tempo.

Patto per la Champions

(...)
Alla fine di gennaio di quest’anno il gruppo non era certo disastrato, ma la squadra stava vivendo un momento di sfiducia dovuto, oltre che agli infortuni e alle amare sconfitte con Siena e Inter, anche all’attesa di qualche colpo sul mercato in grado di risolvere tutti i problemi. Un atteggiamento manifestatosi in maniera evidente nella gara di Coppa Italia col Milan: squadra svogliata, a sorpresa in vantaggio eppure poi travolta dai rossoneri in formazione rimaneggiata. A fine gara le solite recriminazioni: pochi ricambi, gol di Ibra in fuorigioco ecc. Nei giorni successivi si sono materializzati i due incubi peggiori: mercato chiuso senza botti (se tale non si vuole considerare Candreva) e, alla vigilia della gara di campionato col Milan, il forfait dell’uomo simbolo Klose. Ce n’era abbastanza per naufragare, è successo il contrario. La cronaca precisa di quelle ore sarebbe interessante per comprendere le chiavi della svolta. Di certo si sa di un Lotito piombato a Formello per un faccia a faccia con la squadra. «Non ho preso nessuno perché sono convinto della vostra forza», avrebbe detto il patron. Un’altra scuola di pensiero vorrebbe un cospicuo premio Champions promesso ai giocatori, un modo diverso di investire i soldi risparmiati sul mercato. Come che sia, da quel momento la Lazio ha preso a volare, ancor più di quanto dicano i sei punti raccolti in tre partite. Reja ha finalmente battuto una grande (e l’arbitro ha persino dato una mano), il gruppo ha capito di poter far fronte anche alle assenze o alle giornate no degli uomini più rappresentativi, che si chiamino Klose o Dias, Marchetti o Brocchi, Radu o Rocchi. «Ho i giocatori più forti al mondo», ha detto Reja al termine della gara col Cesena, ultima puntata di una serie di attestati («uomini straordinari», «meritano un monumento») che testimonia ancora, se ce ne fosse bisogno, la compattezza di un gruppo mai così granitico. Tanto da aver ancora voglia di cenare insieme dopo una gara, quella coi romagnoli, che aveva consumato le energie fino all’ultimo. E così la Lazio vola, sorpassa la squadra dell’anno scorso alla 23ª giornata (42 punti contro 41), firma la quinta rimonta stagionale (le altre quattro con Fiorentina, ancora Cesena, Roma e Lecce) e corre interrottamente nonostante la stanchezza, in dieci e nei secondi tempi ancor di più. Il primo caso in cui davvero un mercato deficitario ha rinforzato la squadra. Misteri del calcio. O «effetto Popolizio».
perchè questa non è una cazzata?

Offline Fabio70rm

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Re:Reja
« Risposta #136 : Sabato 11 Febbraio 2012, 11:34:37 »
Ma perchè "i soldi del mercato elargiti come premio Champions"??
Polisportiva SS LAZIO, l'unica squadra a Roma che vince invece di chiacchierare!!

Offline aquilafelyx

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Re:Reja
« Risposta #137 : Sabato 11 Febbraio 2012, 14:47:10 »
al menzognero copiano gli argomenti dalle fanzine curvarole
M'illumino di Lulic

Bajo las águilas silenciosas, la inmensidad carece de significado.


Chi ha paura di perdere non merita di vincere

bak

Re:Reja
« Risposta #138 : Sabato 11 Febbraio 2012, 15:37:31 »
Il solito attacco mortale alla Lazio.

Robè, secondo me l'unico attacco portato alla Lazio è quello del cazzone, cioè di colui che dovrebbe preoccuparsi di rinforzare la squadra.
Il resto, comprese le chiacchiere di GdB, sono 'na cartata d'aria fritta con l'olio di palma.

POMATA

Re:Reja
« Risposta #139 : Sabato 11 Febbraio 2012, 16:14:15 »
A de bari e a tutti quelli che credono alle stronzate di de bari, Reja ha già risposto:

 "Adesso dovranno tenerci in considerazione. Non so se ce l’hanno con noi, ma tante simpatie in giro per il mondo non ne abbiamo. Vedo che quando c’è da parlare male della Lazio, sono pronti tutti. Piovono continuamente critiche. Nell’ambiente biancoceleste non sono mai contenti, sembra sempre che bisogna far di più. Ma cosa vogliono dalla Lazio e cosa vogliono da me? Io non riesco a capire queste critiche costanti. ‘Il mister è vecchio’, ‘Reja non è adatto per la Lazio.’ In molti non fanno che sgretolare la nostra serenità ma noi siamo un gruppo compatto, un gruppo unico. Abbiamo formato una cappa sopra alla squadra e nessuno deve toccarla. Nessuno.”