Autore Topic: l'abitudine alla sconfitta.  (Letto 8105 volte)

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Offline matador72

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Re:l'abitudine alla sconfitta.
« Risposta #40 : Venerdì 27 Gennaio 2012, 11:34:18 »
Criticandomi mi hai dato indirettamente ragione.
Il tuo post fotografa esattamente quello che volevo intendere: se per il tifoso laziale vincere coppa e supercoppa italiana, o arrivare ai preliminari di Champion's atraverso il quarto posto sono degli immensi trionfi è perchè si è abbassata parecchio l'asticella delle aspettative.
Mediocrità assoluta, che diventa aurea quanso si vincono portaombrelli o si arriva quarti.

Forse non hai ben presente che noi siamo la Lazio, la nostra bacheca si è riempita in modo consistente nel periodo che va dal 1997/98 al 2004 e dimentichi che nel 2004 la societa' era tecnicamente fallita e con un parco giocatori nullo.
Saro' mediocre ma io per quelle due coppe ho goduto, e avrei goduto se fossimo arrivati ai preliminari di champions perchè se a luglio del 2004 mi avessero detto che dopo 7 anni la Lazio era tornata a questi livelli non ci avrei creduto.

Offline gentlemen

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Re:l'abitudine alla sconfitta.
« Risposta #41 : Venerdì 27 Gennaio 2012, 11:41:20 »
Ti quoto in pieno, sono d'accordo, in molti dimenticano che il processo di crescita non può avvenire in tre giorni. Anche io ieri sera mi sono incavolato, ma è indubbio che la Lazio è cresciuta per competitività, ed è normale che alzandosi il livello aumentano anche le aspettative, giuste le critiche, anzi anche doverose vedendo alcuni errori, ma il disfattismo mi sembra davvero eccessivo.

Offline Fabio70rm

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Re:l'abitudine alla sconfitta.
« Risposta #42 : Venerdì 27 Gennaio 2012, 11:47:37 »
è anche il gennaio rejano, citofonare a napoli.
basta leggersi le statistiche.

Perchè a dicembre invece fischia....
Polisportiva SS LAZIO, l'unica squadra a Roma che vince invece di chiacchierare!!

Boks XV

Re:l'abitudine alla sconfitta.
« Risposta #43 : Venerdì 27 Gennaio 2012, 11:56:24 »
Forse non hai ben presente che noi siamo la Lazio, la nostra bacheca si è riempita in modo consistente nel periodo che va dal 1997/98 al 2004 e dimentichi che nel 2004 la societa' era tecnicamente fallita e con un parco giocatori nullo.
 

bene, allora ieri sera, dopo la partita, tu Presidente cali negli spogliatoi come novello Attila assetato di sangue e te li magni. a iniziare dall'allenatore cui potresti far notare che "ahò ma che te faceva schifo prova' a vince 'na Coppa Italia? prova' a giocatte 'na finale, te che forse in vita tua avrai vinto ar massimo quarche torneo de briscola in quarche centro ricreativo estivo?"
certo, poi magari ce stava che questo te rispondesse "abbello, so' du' mesi che te sto a ripete che se vuoi gioca' in tre competizioni me devi compra' i giocatori!".
mmm...bel rompicapo...

Offline lollapalooza

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Re:l'abitudine alla sconfitta.
« Risposta #44 : Venerdì 27 Gennaio 2012, 12:09:45 »
bene, allora ieri sera, dopo la partita, tu Presidente cali negli spogliatoi come novello Attila assetato di sangue e te li magni. a iniziare dall'allenatore cui potresti far notare che "ahò ma che te faceva schifo prova' a vince 'na Coppa Italia? prova' a giocatte 'na finale, te che forse in vita tua avrai vinto ar massimo quarche torneo de briscola in quarche centro ricreativo estivo?"
certo, poi magari ce stava che questo te rispondesse "abbello, so' du' mesi che te sto a ripete che se vuoi gioca' in tre competizioni me devi compra' i giocatori!".
mmm...bel rompicapo...

O magari, vista l'evidente impossibilità di competere su tre fronti con l'organico nello stato attuale, s'è avvertita la necessità di puntare tutto sull'EL.
In questa ottica si spiegherebbero le panchine eccellenti di iersera.
Anche perché l'eventuale passaggio del turno ci avrebbe visto contrapposti ad una Juve che con Marrone e Estigarribia ne ha rifilati tre alle merde, squadra al momento piuttosto in forma.

(Sono ipotesi, eh...)



Boks XV

Re:l'abitudine alla sconfitta.
« Risposta #45 : Venerdì 27 Gennaio 2012, 12:16:57 »
O magari, vista l'evidente impossibilità di competere su tre fronti con l'organico nello stato attuale, s'è avvertita la necessità di puntare tutto sull'EL.
 
(Sono ipotesi, eh...)

si, sono ipotesi, ma a questa non ce credi nemmeno te.  ;)

Offline lollapalooza

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Re:l'abitudine alla sconfitta.
« Risposta #46 : Venerdì 27 Gennaio 2012, 12:23:02 »
Diciamo che ci spero.

 :)


Offline Il frigorifero

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Re:l'abitudine alla sconfitta.
« Risposta #47 : Venerdì 27 Gennaio 2012, 12:23:36 »
se arbitri e guardalinee vedessero tutto , contro l'inter resti in 10 al primo minuto e contro il milan resti in 10 e con rigore contro quando gia' stai perdendo.


Ah, che ladri che siamo :D
"E' NORMALE BATTERE LA ROMA...."  - Senad Lulic  26 - 5 -2013

Offline Brunogiordano

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Re:l'abitudine alla sconfitta.
« Risposta #48 : Venerdì 27 Gennaio 2012, 12:30:45 »
A me preoccupa inoltre ciò che dice Reja: prima della gara sostiene che vorrebbe centrare la semifinale poi, a sconfitta ricevuta, dice che la rosa non è adatta a sostenere l'impegno di tre competizioni. Mi sembra ci sia qualche incongruenza in questi discorsi.

Direi pertanto che come sempre il pesce puzza dalla testa  e le conseguenze sono le solite: la squadra raramente arriva alla conclusione pericolosa e manifesta una grande mancanza a centrocampo. Non si può ascrivere il tutto al "gennaio rejano" quando in altri mesi dell'anno ed in occasioni di gare fondamentali si è sempre toppato l'obiettivo.

Credo sia ora che in Società si rendano conto che non si può andare tanto lontano così.

Io ho la preoccupante impressione che tutti stiano cominciando a mollare. Non ci credono più. E questo rischia di far saltare anche gli obiettivi minimi.
"E' più difficile descriverla che sentirla la Lazialità: è signorilità non di carattere esteriore, è cosa che si sente dentro, della quale ci si sente orgogliosi. E' un messaggio che tocca i cuori, la mente, la sensibilità e ci innalza verso il cielo, è un messaggio di costume di vita"
RENZO NOSTINI

Offline DinoRaggio

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Re:l'abitudine alla sconfitta.
« Risposta #49 : Venerdì 27 Gennaio 2012, 12:51:20 »
A me sembra che la "vecchia guardia", quella che la scorsa stagione ha contribuito in maniera decisiva al raggiungimento del quarto/quinto posto, quest'anno sta marcando visita, per un motivo o per un altro. Su Dias c'è un topic apposito, Biava è in netto calo da molti mesi, ormai. Hernanes fatica a rimettere la terza marcia, Lichtsteiner è andato via, Brocchi e Mauri ormai passano più tempo con il medico che con l'allenatore.

Nei primi mesi di campionato, ci hanno pensato tre nuovi acquisti a mantenere il piede sul gas. Marchetti, Klose e Lulic sono state le "sorprese" positive della prima metà della stagione, non a caso vincitori del "Giocatore del mese". Poi, in queste ultime 6-7 settimane, anche loro si sono "normalizzati", quasi che si fossero adeguati all'andazzo del resto della squadra, per calo fisico, o psicofisico, non so. Qualcuno ha giustamente evocato l'inverno rejano. Lo scorso anno, di questi tempi, trovammo un "salvatore della patria" in Libor Kozak, che ci risolse alcune partite, specialmente in casa.

Insomma, è un periodo buio, speriamo di vedere la luce presto, magari grazie anche ad acquisti di giocatori azzeccati.
E ra gisumin all'ùart!

La serie A è un torneo di limpidezza cristallina, gli arbitri non hanno alcunché contro la Lazio e si distingueranno per l'assoluta imparzialità, non ci saranno trattamenti di favore o a sfavore nei confronti di alcuno. Sarà un torneo di una regolarità esemplare. (19-8-2016)

Offline critichino

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Re:l'abitudine alla sconfitta.
« Risposta #50 : Venerdì 27 Gennaio 2012, 12:56:17 »
Ecco, appunto.
Sapevo già che il leitmotiv delle critiche alla mediocrità vertevano sulla consistenza della bacheca della Lazio, assai scarsa di trofei. E allora?
Io speravo che dopo il decennio cragnottiano, e dopo aver visto all'opera il presidente Lotito che ha risanato un bilancio e aveva promesso di volare alto dopo un triennio la Lazio ed il suo ambiente (per ambiente intendo tutto: società, staff tecnico, rosa di giocatori, tifoseria, comunicazione) iniziassero a volare alto, almeno nelle aspettative.

Speravo che 1 coppa Italia ed una supercoppa, trofei minori comunque da non disprezzare, fossero il punto di partenza per una presenza stabile della Lazio nelle zone alte delle classifiche italiane ed europee, almeno come mentalità.
Speravo che invece di prendere giocatori ultretrentenni in cerca dell'ultimo contratto prima della pensione si indirizzassero gli sforzi per individuare e prendere tra i migliori talenti del calcio mondiale, non quando sono già esplosi perchè fuori dalla nostra portata ma un attimo prima: ci è riuscito Zamparini con Pastore e Pozzo con Sanchez, ad esempio, perchè non noi?
Speravo che si individuasse un tecnico giovane, innovativo ed ambizioso che volesse crescere con noi nel dar fastidio stabile alle grandi, ed invece mi ritrovo il buon Reja, onesto mestierante da calcio pane, salame e materasso che in carriera sua ha sempre avuto paura della propria ombra.

Questo mi aspettavo, non scudetti e champion's in serie, e mi sembra(va) un obiettivo alla nostra portata.

Offline NoSurrender

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Re:l'abitudine alla sconfitta.
« Risposta #51 : Venerdì 27 Gennaio 2012, 13:06:49 »
Ecco, appunto.
Sapevo già che il leitmotiv delle critiche alla mediocrità vertevano sulla consistenza della bacheca della Lazio, assai scarsa di trofei. E allora?
Io speravo che dopo il decennio cragnottiano, e dopo aver visto all'opera il presidente Lotito che ha risanato un bilancio e aveva promesso di volare alto dopo un triennio la Lazio ed il suo ambiente (per ambiente intendo tutto: società, staff tecnico, rosa di giocatori, tifoseria, comunicazione) iniziassero a volare alto, almeno nelle aspettative.

Speravo che 1 coppa Italia ed una supercoppa, trofei minori comunque da non disprezzare, fossero il punto di partenza per una presenza stabile della Lazio nelle zone alte delle classifiche italiane ed europee, almeno come mentalità.
Speravo che invece di prendere giocatori ultretrentenni in cerca dell'ultimo contratto prima della pensione si indirizzassero gli sforzi per individuare e prendere tra i migliori talenti del calcio mondiale, non quando sono già esplosi perchè fuori dalla nostra portata ma un attimo prima: ci è riuscito Zamparini con Pastore e Pozzo con Sanchez, ad esempio, perchè non noi?
Speravo che si individuasse un tecnico giovane, innovativo ed ambizioso che volesse crescere con noi nel dar fastidio stabile alle grandi, ed invece mi ritrovo il buon Reja, onesto mestierante da calcio pane, salame e materasso che in carriera sua ha sempre avuto paura della propria ombra.

Questo mi aspettavo, non scudetti e champion's in serie, e mi sembra(va) un obiettivo alla nostra portata.

Sono d'accordo.
Però noi alcuni talenti li abbiamo anche scovati. Non così forti, forse, ma comunque li avevamo. E ricordo che vedevo scrivere che con i talenti scovati saremmo andati avanti per anni. E invece se ne vanno uno dopo l'altro e restano solo i vecchi invendibili.

Se tutti i giovani vengono venduti o se ne vogliono andare un motivo ci sarà: o diamo troppo poco di ingaggio o la Lazio è diventata solo una vetrina per poi passare al calcio che conta. Il che è comunque triste.
"No retreat, baby, no surrender"


Offline lollapalooza

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Re:l'abitudine alla sconfitta.
« Risposta #52 : Venerdì 27 Gennaio 2012, 13:14:06 »
Ecco, appunto.
Sapevo già che il leitmotiv delle critiche alla mediocrità vertevano sulla consistenza della bacheca della Lazio, assai scarsa di trofei. E allora?
Io speravo che dopo il decennio cragnottiano, e dopo aver visto all'opera il presidente Lotito che ha risanato un bilancio e aveva promesso di volare alto dopo un triennio la Lazio ed il suo ambiente (per ambiente intendo tutto: società, staff tecnico, rosa di giocatori, tifoseria, comunicazione) iniziassero a volare alto, almeno nelle aspettative.

Speravo che 1 coppa Italia ed una supercoppa, trofei minori comunque da non disprezzare, fossero il punto di partenza per una presenza stabile della Lazio nelle zone alte delle classifiche italiane ed europee, almeno come mentalità.
Speravo che invece di prendere giocatori ultretrentenni in cerca dell'ultimo contratto prima della pensione si indirizzassero gli sforzi per individuare e prendere tra i migliori talenti del calcio mondiale, non quando sono già esplosi perchè fuori dalla nostra portata ma un attimo prima: ci è riuscito Zamparini con Pastore e Pozzo con Sanchez, ad esempio, perchè non noi?
Speravo che si individuasse un tecnico giovane, innovativo ed ambizioso che volesse crescere con noi nel dar fastidio stabile alle grandi, ed invece mi ritrovo il buon Reja, onesto mestierante da calcio pane, salame e materasso che in carriera sua ha sempre avuto paura della propria ombra.

Questo mi aspettavo, non scudetti e champion's in serie, e mi sembra(va) un obiettivo alla nostra portata.

Di giocatori ottimi ne abbiamo presi: penso a Hernanes, a Radu, a Lulic, al fu Zarate, a Licht, giocatori su cui poggiare un'ossatura più che decente.
Reja l'anno prossimo non ci sarà, vedremo.

Bollare il tutto come mediocrità mi sembra sinceramente una forzatura, stante il fatto che tutti vorremmo che il progresso sia costante e privo di pause.



Offline mazzok

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Re:l'abitudine alla sconfitta.
« Risposta #53 : Venerdì 27 Gennaio 2012, 13:42:15 »
Sono d'accordo.
Però noi alcuni talenti li abbiamo anche scovati. Non così forti, forse, ma comunque li avevamo. E ricordo che vedevo scrivere che con i talenti scovati saremmo andati avanti per anni. E invece se ne vanno uno dopo l'altro e restano solo i vecchi invendibili.

Se tutti i giovani vengono venduti o se ne vogliono andare un motivo ci sarà: o diamo troppo poco di ingaggio o la Lazio è diventata solo una vetrina per poi passare al calcio che conta. Il che è comunque triste.

i soldi noSurr, per mantenere i campioni ci vogliono i soldi, soldi che ti permettono di fare una squadra forte e far crescere l'appeal della stessa. Tutti sappiamo che Parolo non esiterebbe a venire alla Lazio invece di rimanere a cesena, in egual misura se il milan cercasse seriamente (cioè tirando fuori il grano) un giocatore della Lazio lo prenderebbe, puoi farci poco. E' quello che è successo con Licth. Anche per questo sarei molto contento se riuscissimo a prendere Honda (dopo aver preso campioni come Hernanes, Klose e Cissé). Anche questi arrivi servono a potenziare l'appeal della squadra.

(Prima che mi facciate critiche per aver inserito Cissè nella lista di cui sopra, sto parlando delle potenzialità di un acquisto e non del suo rendimento reale)

Offline diepa

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Re:l'abitudine alla sconfitta.
« Risposta #54 : Venerdì 27 Gennaio 2012, 13:49:34 »
Fare il corvo, ipotizzare negatività è accettabile.
Rinfacciarle no.
Se avessi un minimo di sensibilità da comunità di tifosi o di internet te ne renderesti conto.

Chi avesse un minimo di sensibilità secondo me eviterebbe da fare proclami ridicoli e patetici, insultando coloro i quali insinuano il dubbio che forse aver battuto il Novara, aver sculato a Lecce ed aver eliminato il Vaslui non sono motivi validi per esaltarsi...

Questo significa avere un minimo di sensibilità...Ed anche d'amor proprio se mi permetti!!!

E' ipotizzando sempre positività, pur con una squadra oggettivamente mediocre, che non si fà un buon servizio al FORUM ed alla tifoseria tutta..
In altri termini, se in un Forum di tifosi del Cesena leggessi in autunno, (magari dopo un Cesena-Lecce vinto 1-0), che la maggioranza dei tifosi romagnoli è convinta che la propria squadra potrebbe arrivare in Champions, mi farei un'idea ben precisa....
Facendo le debite proporzioni io proprio questo cercavo di dire in autunno: che il Cesena non può arrivare in Champions!!!
E venivo insultato, deriso, perculeggiato....

Offline robylele

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Re:l'abitudine alla sconfitta.
« Risposta #55 : Venerdì 27 Gennaio 2012, 13:59:32 »
Chi avesse un minimo di sensibilità secondo me eviterebbe da fare proclami ridicoli e patetici, insultando coloro i quali insinuano il dubbio che forse aver battuto il Novara, aver sculato a Lecce ed aver eliminato il Vaslui non sono motivi validi per esaltarsi...

Questo significa avere un minimo di sensibilità...Ed anche d'amor proprio se mi permetti!!!


Guarda che nessuno ha fatto proclami particolari. Se c'é qualcosa che qui nessuno fa é proprio esaltarsi.

sei tu che sei un corvo e questo, come dice Skorpius, é accettabile. Molto meno postare falsità e pretendere di dare lezioni di vita.
'Vista da fuori questa nuova proprieta' Usa non mi intriga affatto. Troppe percentuali, troppi discorsi, troppi fogli'.
Luciano Spalletti
15 Aprile 2011

Offline robylele

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Re:l'abitudine alla sconfitta.
« Risposta #56 : Venerdì 27 Gennaio 2012, 14:01:26 »
E venivo insultato, deriso, perculeggiato....

invece adesso che é cambiato?   :D

'Vista da fuori questa nuova proprieta' Usa non mi intriga affatto. Troppe percentuali, troppi discorsi, troppi fogli'.
Luciano Spalletti
15 Aprile 2011

Offline Rupert

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Re:l'abitudine alla sconfitta.
« Risposta #57 : Venerdì 27 Gennaio 2012, 14:36:41 »

Insomma, è un periodo buio, speriamo di vedere la luce presto, magari grazie anche ad acquisti di giocatori azzeccati.



Ahahahahahahahahahaha
"...e gente giusta che rifiuti di esser preda
di facili entusiasmi e ideologie alla moda!"

LOTITO VATTENE!

Errare è umano, perseverare è da Lotito!

Offline robylele

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Re:l'abitudine alla sconfitta.
« Risposta #58 : Venerdì 27 Gennaio 2012, 15:01:39 »
tutto sommato manca molto al 31 Gennaio. E siamo anche quinti.

 8)
'Vista da fuori questa nuova proprieta' Usa non mi intriga affatto. Troppe percentuali, troppi discorsi, troppi fogli'.
Luciano Spalletti
15 Aprile 2011

Offline Reflexblue

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Re:l'abitudine alla sconfitta.
« Risposta #59 : Venerdì 27 Gennaio 2012, 15:02:25 »
Forse non hai ben presente che noi siamo la Lazio, la nostra bacheca si è riempita in modo consistente nel periodo che va dal 1997/98 al 2004 e dimentichi che nel 2004 la societa' era tecnicamente fallita e con un parco giocatori nullo.
Saro' mediocre ma io per quelle due coppe ho goduto, e avrei goduto se fossimo arrivati ai preliminari di champions perchè se a luglio del 2004 mi avessero detto che dopo 7 anni la Lazio era tornata a questi livelli non ci avrei creduto.

Peruzzi, Sereni, Oddo, Zauri, Dabo, Liverani, Cesar, Inzaghi, Pandev, Giannichedda... proprio nullo non direi. Erano pochi, questo sì, ma se dai un'occhiata alle formazioni della stagione 2004/2005 noterai che almeno sette sono stati titolari inamovibili. Quindi l'ossatura più Di Canio, Siviglia, i Filippini e Rocchi.