Autore Topic: Re Cecconi, la verita' "no scherzo"  (Letto 4458 volte)

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Offline giangoverni

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Re:R: Re:Re Cecconi, la verita' "no scherzo"
« Risposta #20 : Sabato 8 Settembre 2012, 16:40:56 »
Quindi, con buona pace degli offesi, in sintesi estrema trattasi di un tentativo di vedere se esiste la possibilità di raccattare un par de spicci...

Aquila Maremmana ci rioca. Se qualcuno dimostra che Re Cecconi non pronunciò lai la frase "schersosa" questa è una rapina, si tratta di omicidio. perché poi avrebbe dovuto proninciarla: non conosceva il gioielliere e pare che non fosse tipo da scherzi. Aveva soltanto il bavero dell'impermeabile rialzato. Quindi AM la smetta di offendere la gente.

Offline Sick Boy

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Re:Re Cecconi, la verita' "no scherzo"
« Risposta #21 : Lunedì 10 Settembre 2012, 12:57:17 »
C'è una cosa che non mi è mai stata chiara in questa paradossale, tragica vicenda. Ovvero, il clima di "umana comprensione", chiamiamola così, che ha sempre avvolto il gioielliere, sempre giustificato, pur nell'assurdità del gesto, dal "clima dell'epoca" che mi piacerebbe che i forumisti che seguirono all'epoca i fatti in prima persona, potessero testimoniare.
Voglio dire, una vicenda del genere al giorno d'oggi come sarebbe giudicata dall'opinione pubblica? Scherzo o non scherzo, se un calciatore X morisse in circostanze analoghe, ci sarebbe tanta comprensione verso il gioielliere?
A mio avviso il libro di Martucci pone domande interessanti, soprattutto perchè prova a far luce sul punto di vista del gioielliere. Poi per carità, persone più esperte di me potranno meglio giudicare su eventuali imprecisioni storiche che in un libro-inchiesta non dovrebbero esserci, è chiaro... Però non mi sembra ci sia l'alone tipico da "teoria del complotto".
Non si afferma, per dire, che a sparare a Re Cecconi siano stati gli alieni: ci si chiede piuttosto perchè la tesi dello "scherzo" sia stata avvalorata così in fretta, quando alcune testimonianze sono in realtà contrastanti.
Poi è chiaro, è evidente che il Tabocchini abbia sparato per esasperazione, paura, nervi a pezzi etc. Ma c'è differenza in caso di scherzo o meno, e soprattutto in ogni caso, rispetto all'abnormità del fatto, non mi sembra che la figura del gioielliere sia mai stata approfondita a dovere, al di là delle, comunque a mio avviso evidenti, incongruenze processuali.

Offline Aquila Maremmana

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Re:R: Re:Re Cecconi, la verita' "no scherzo"
« Risposta #22 : Lunedì 10 Settembre 2012, 14:00:23 »
Aquila Maremmana ci rioca. Se qualcuno dimostra che Re Cecconi non pronunciò lai la frase "schersosa" questa è una rapina, si tratta di omicidio. perché poi avrebbe dovuto proninciarla: non conosceva il gioielliere e pare che non fosse tipo da scherzi. Aveva soltanto il bavero dell'impermeabile rialzato. Quindi AM la smetta di offendere la gente.

Io non sto offendendo nessuno.
Per me Tabocchini doveva essere chiuso in carcere e la chiave gettata nel tevere in un giorno di piena, indipendentemente se la frase sia stata pronunciata oppure no.
Anche in caso di vera rapina, il gioielliere è stato un incosciente patentato, perchè poteva colpire un cliente, un passante, insomma un innocente.
Ormai la cosa è andata così, quindi sarebbe d'uopo lasciare in pace Luciano e la sua memoria invece di scrivere un libro o un articolo ad ogni occasione che ricordi il grande Re Cecconi; per me è sciacallaggio. E' un'opinione. Posso?
E smettiamola un attimino di inalberarsi per ogni nonnulla.
E poi dammi pure del tu, visto che in passato lo abbiamo già usato.
Noi potevamo essere loro. Non abbiamo voluto.
Loro non avrebbero mai potuto essere noi.

Offline giangoverni

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Re:R: Re:Re Cecconi, la verita' "no scherzo"
« Risposta #23 : Lunedì 10 Settembre 2012, 15:09:52 »
Io non sto offendendo nessuno.
Per me Tabocchini doveva essere chiuso in carcere e la chiave gettata nel tevere in un giorno di piena, indipendentemente se la frase sia stata pronunciata oppure no.
Anche in caso di vera rapina, il gioielliere è stato un incosciente patentato, perchè poteva colpire un cliente, un passante, insomma un innocente.
Ormai la cosa è andata così, quindi sarebbe d'uopo lasciare in pace Luciano e la sua memoria invece di scrivere un libro o un articolo ad ogni occasione che ricordi il grande Re Cecconi; per me è sciacallaggio. E' un'opinione. Posso?
E smettiamola un attimino di inalberarsi per ogni nonnulla.
E poi dammi pure del tu, visto che in passato lo abbiamo già usato.

Scusami per il lei che mi è scappato. Penso che mene abbia fatto Martucci a cercare di rompere questa cortina di fumo che avvolse in caso Re Cecconi 35 anni fa. Se poi ci sia riuscito non lo so, però è stato giusto provarci.
Se ti sei sentito offeso ti chiedo scusa ma io volevo soltanto stigmatizzare un certo atteggiamento, non soltanto tuo, nei confronti del libro di Martucci.

Offline giangoverni

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Re:Re Cecconi, la verita' "no scherzo"
« Risposta #24 : Lunedì 10 Settembre 2012, 17:36:12 »
Ecco il testo della lettera inviata a Pietro Ghedin:

"LETTERA APERTA A PIETRO GHEDIN, ALLENATORE DI MALTA
VERITA’ PER LUCIANO RE CECCONI

Caro Pietro Ghedin,

è passato molto tempo da quando, sugli spalti dell’Olimpico, insieme ad altre decine di migliaia di tifosi venivo a sostenerLa per supportare i colori della Lazio. E trentacinque anni sono ormai passati anche dall’omicidio di Luciano Re Cecconi, campione d’Italia nel 1974 e nel giro di quella Nazionale azzurra che proprio Lei, oggi allenatore di Malta, affronterà il prossimo martedì 11 settembre nella partita ufficiale per la qualificazione ai Mondiali 2014, allo Stadio di Modena.

Italia-Malta, per me e, come me, per tanti altri sportivi, significa anche Re Cecconi-Ghedin. La sera del 18 gennaio 1977, infatti Lei era accanto al nostro angelo biondo, all’interno della gioielleria di arte orafa dove uno dei più carismatici atleti di Tommaso Maestrelli si spense per sempre, in modo beffardo. Lei vide, Lei sa, perché Lei, caro Pietro Ghedin, quella sera era accanto proprio a Luciano Re Cecconi, prima che spirasse.

La storia che si conosce racconta che Cecco restò vittima di un banale scherzo, di uno scherzo finito male, di una tragedia nata da un clamoroso fraintendimento, figlio della fibrillazione e del pesante clima di quei maledetti anni di piombo, fortunatamente ormai alle spalle.

Lazio Family, associazione libera di tifosi laziali che mi onoro di presiedere, proprio nell’ultimo anniversario della scomparsa del nostro calciatore, ha organizzato in una sala di Roma una manifestazione in ricordo di Re Cecconi, celebrata alla presenza della sua famiglia, nella quale è stato proiettato in prima assoluta un film RAI censurato, unitamente al libro d’inchiesta Non Scherzo, scritto dal giornalista Maurizio Martucci.

Ebbene, l’idea che ne è venuta fuori, suffragata anche dai lucidi ricordi di Luigi Martini, amico intimo di Cecco e suo ex compagno di squadra in biancoceleste, è che quella maledetta sera di tanti anni fa Luciano Re Cecconi non scherzò affatto. Anzi, Luciano Re Cecconi non simulò alcuna rapina, tantomeno pronunciò frasi provocatorie nei confronti del gioielliere che reagì colpendolo a sangue freddo con un colpo di pistola.

Dopo trentacinque anni, è giunto il momento della verità. Non processuale, ma della verità storica.

Per questo, caro Pietro Ghedin allenatore della nazionale maltese, Le scrivo questa lettera aperta, a ridosso di Italia-Malta.

Lei, per la prima volta da allenatore avversario, affronterà quella stessa maglia azzurra indossata anche da Luciano Re Cecconi: dopo tanti anni di silenzio Le chiedo di ritornare sulla vicenda e chiarire pubblicamente le circostanze che portarono alla morte del povero Cecco, indimenticato campione sul campo e nella vita privata, che ancora oggi è ricordato con affetto dal mondo sportivo e in Curva Nord dalla gente laziale.

Grato per l’attenzione.

Dott. Paolo Lenzi
Presidente Lazio Family
www.laziofamily.com

Teo

Re:Re Cecconi, la verita' "no scherzo"
« Risposta #25 : Lunedì 10 Settembre 2012, 17:47:18 »
Che squallore.

Offline BobLovati

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Re:Re Cecconi, la verita' "no scherzo"
« Risposta #26 : Lunedì 10 Settembre 2012, 18:27:33 »
proprio vero che " il peggio non è mai morto (cit) " 
Laziale, Ducatista e fiumarolo

Siamo noi fortunati ad essere della Lazio, non la Lazio ad avere noi

“LA MOGLIE DI CESARE DEVE NON SOLO ESSERE ONESTA, MA ANCHE SEMBRARE ONESTA.”

Offline disabitato

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Re:Re Cecconi, la verita' "no scherzo"
« Risposta #27 : Lunedì 10 Settembre 2012, 18:39:32 »
Io non capisco..
Se Ghedin dicesse qualcosa di diverso da quanto testimoniato in tribunale vorrebbe dire che ha dichiarato il falso durante il processo.
Ai fini pratici, che cambia? Re Cecconi è morto. Personalmente lo lascerei riposare in pace..

DISCLAIMER: durante la scrittura di questo post non è stata offesa, ferita o maltrattata nessuna categoria di utenti o nessun utente in particolare. Ogni giudizio su persone, cose o utenti rimane nella mente dello scrivente e per questo non perseguibile.

Offline giangoverni

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Re:Re Cecconi, la verita' "no scherzo"
« Risposta #28 : Lunedì 10 Settembre 2012, 18:54:41 »
Io non capisco..
Se Ghedin dicesse qualcosa di diverso da quanto testimoniato in tribunale vorrebbe dire che ha dichiarato il falso durante il processo.
Ai fini pratici, che cambia? Re Cecconi è morto. Personalmente lo lascerei riposare in pace..

Ghedin fece due deposizioni, una a caldo alla squadra mobile dove non parlò di scherzo, anzi disse che Re Cecconi non aveva profferito parola. La seconda deposizione in tribunale dove avallò la tesi sostenuta dalla difesa che fece assolvere il gioielliere per legittima difesa. La cosa fu praticamente incartata perché non ci fu una accusa forte. La moglie di Cecco era giovanissima e la società non fece un granché. Oggi le cose andrebbero diversamente, anche perché la Lazio non rimarrebbe inerme.

Offline LaLazioMia

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Re:Re Cecconi, la verita' "no scherzo"
« Risposta #29 : Lunedì 10 Settembre 2012, 19:34:36 »
Ghedin fece due deposizioni, una a caldo alla squadra mobile dove non parlò di scherzo, anzi disse che Re Cecconi non aveva profferito parola. La seconda deposizione in tribunale dove avallò la tesi sostenuta dalla difesa che fece assolvere il gioielliere per legittima difesa. La cosa fu praticamente incartata perché non ci fu una accusa forte. La moglie di Cecco era giovanissima e la società non fece un granché. Oggi le cose andrebbero diversamente, anche perché la Lazio non rimarrebbe inerme.

Io non capisco chi , senza ulteriori prove che spostino dallo scherzo, sia pure accennato a tutt'altra motivazione ( che so' , un problema di corna)  vorrebbe il gioielliere in galera buttando la chiave.
E' accertato che questo signore aveva subito di recente altre rapine e che quindi aveva il nervo scoperto. Se l'atteggiamento di Re Cecconi è stato quello anche di accennare uno scherzo, sarebbe bello sapere con chi si era consigliato o se gli era balenato in testa da solo ( sembrerebbe di no, vista la presenza di Ghedin)  dopodiche' un eccesso di difesa in questo caso potrebbe essere giustificato dai precedenti e dalla assoluta inopportunita' di concepire uno scherzo del genere.
Quindi se No scherzo quali furono le motivazioni per un omicidio?
Citazione"Qui se non si trova qualcuno che decide di portare in tribunale Lotito, accusandolo di "qualcosa", non si viene a capo di nulla. Purtroppo."
Chi lo ha scritto? Cairo? La gazzetta?
No, MM il moderatore.

Offline giangoverni

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Re:Re Cecconi, la verita' "no scherzo"
« Risposta #30 : Lunedì 10 Settembre 2012, 19:41:13 »
Io non capisco chi , senza ulteriori prove che spostino dallo scherzo, sia pure accennato a tutt'altra motivazione ( che so' , un problema di corna)  vorrebbe il gioielliere in galera buttando la chiave.
E' accertato che questo signore aveva subito di recente altre rapine e che quindi aveva il nervo scoperto. Se l'atteggiamento di Re Cecconi è stato quello anche di accennare uno scherzo, sarebbe bello sapere con chi si era consigliato o se gli era balenato in testa da solo ( sembrerebbe di no, vista la presenza di Ghedin)  dopodiche' un eccesso di difesa in questo caso potrebbe essere giustificato dai precedenti e dalla assoluta inopportunita' di concepire uno scherzo del genere.

La tesi di Martucci è proprio questa, sotenuta nel suo libro. Re Cecconi non aveva fatto nessuno scherzo, non aveva detto nessuna parola ma era entrato con il bavero rialzato dell'impermeabile. Anche con la legge di allora il gioielliere sarebbe stato condannato severamente se non avessero inventato la storia dello scherzo. La famiglia di Cecco non ebbe nessun risarcimento come sarebbe stato giusto, incassò soltanto l'assicurazione che hanno tutti i calciatori. A me sembra che sia da approvare chi anche dopo 35 anni è alla ricerca della verità.
La lettera a Ghedin l'ha firmata Lenzi come presidente di Lazio Family ma l'ha scritta Martucci.

Offline LaLazioMia

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Re:Re Cecconi, la verita' "no scherzo"
« Risposta #31 : Lunedì 10 Settembre 2012, 19:56:44 »
La tesi di Martucci è proprio questa, sotenuta nel suo libro. Re Cecconi non aveva fatto nessuno scherzo, non aveva detto nessuna parola ma era entrato con il bavero rialzato dell'impermeabile. Anche con la legge di allora il gioielliere sarebbe stato condannato severamente se non avessero inventato la storia dello scherzo. La famiglia di Cecco non ebbe nessun risarcimento come sarebbe stato giusto, incassò soltanto l'assicurazione che hanno tutti i calciatori. A me sembra che sia da approvare chi anche dopo 35 anni è alla ricerca della verità.
La lettera a Ghedin l'ha firmata Lenzi come presidente di Lazio Family ma l'ha scritta Martucci.

Cioe' nel libro NO Scherzo Martucci sostiene che la motivazione dell'omìicidio  è un altra ( tipo corna?) ? .Se è cosi' non solo è da approvare , ma è da sollecitare la ricerca della verita' anche dopo 38 anni.
Citazione"Qui se non si trova qualcuno che decide di portare in tribunale Lotito, accusandolo di "qualcosa", non si viene a capo di nulla. Purtroppo."
Chi lo ha scritto? Cairo? La gazzetta?
No, MM il moderatore.

Teo

Re:Re Cecconi, la verita' "no scherzo"
« Risposta #32 : Lunedì 10 Settembre 2012, 20:07:48 »
L'accusa a Ghedin di aver mentito è pesantissima, e richiederebbe prudenza e pezze d'appoggio altrettanto pesanti: come minimo, la testimonianza di uno dei presenti al fatto, e non le deduzioni di uno scrittore.

Purtroppo, una certa parte del mondo Lazio è attentissima a tutto quello che considera "infamante", ma non ha scrupoli nel lanciare accuse gravissime a chi non fa parte del suo mondo.

Offline giangoverni

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Re:Re Cecconi, la verita' "no scherzo"
« Risposta #33 : Lunedì 10 Settembre 2012, 20:46:35 »
Cioe' nel libro NO Scherzo Martucci sostiene che la motivazione dell'omìicidio  è un altra ( tipo corna?) ? .Se è cosi' non solo è da approvare , ma è da sollecitare la ricerca della verita' anche dopo 38 anni.

Niente corna, Carlo, ma la fretta con cui il gioielliere si difese. Pioveva, entrò uno con il bavero alzato, gli sembrò un rapinatore camuffato e sparò. Sarebbe stato punito anche nel West per questo la difesa ricorse allo "scherzo".
Ghedin fece due deposizioni, una a caldo e l'altra in tribunale dove avallò questa storia dello scherzo.

Mazzola

Re:Re Cecconi, la verita' "no scherzo"
« Risposta #34 : Lunedì 10 Settembre 2012, 21:15:47 »
Tutti i giornali il giorno dopo scrissero che era stata pronunciata la frase "fermi tutti ecc"
Come uscì fuori questa cosa ?
Ghedin disse subito questo (l'Unità):



Andrei molto cauto prima di scrivere "sentenze" anche perchè la vicenda non è (e non è mai stata) chiara.
Si parla di baveri alzati (addirittura dissero di passamontagna), del gioiellere di spalle che si voltò, di gioiellere che aprì il cassetto e prese la pistola, di pistola che teneva addosso, della frase pronunciata appena entrati, della frase detta dopo che il profumiere aveva poggiato i due flaconi, di pistola puntata prima su Ghedin e poi su Re Cecconi, di sparo e poi pistola puntata su Ghedin che alzò le mani....

Ghedin dovrebbe, se vuole, anzi avrebbe potuto, visto che ne ha avuto occasione, raccontare al figlio e alla moglie (così come avrebbe potuto farlo il profumiere) se le cose fossero andate in modo diverso.
Non lo ha fatto, ha preferito (parola del figlio) evitare.
Rispettare la sua decisione no ?
Deve essere PER FORZA andata in modo diverso ?

zorba

Re:Re Cecconi, la verita' "no scherzo"
« Risposta #35 : Martedì 11 Settembre 2012, 16:49:53 »
(laLaziosiamonoi.it)

ESCLUSIVA Radiosei - Stefano Re Cecconi e la lettera rivolta a Ghedin: "Mi fa piacere questo gesto, ma io le mie verità già le so... La bandiera in Nord è stupenda"



Il bandierone in Curva Nord, realizzato da ragazzi che non erano neanche nati quando lui vinceva lo Scudetto con la Lazio. Un processo che ha lasciato passare l'idea che, sì, alla fine la sua morte è nata per un banale scherzo. Ora la lettera che Lazio Family ha indirizzato a Pietro Ghedin, attuale ct della nazionale maltese, ma che quel 18 gennaio 1977 era lì con lui nell'oreficeria, testimone di quel tragico evento. Una cosa è certa: sono passati più di 35 anni e il ricordo di Luciano Re Cecconi è più vivo che mai. Lo testimonia la lettera di Pietro Lenzi a Ghedin, appunto, lo dimostra l'affetto con cui è stata accolta la nostra intervista al figlio di Luciano, Stefano, e al figlio di Tommaso Maestrelli, Massimo. Lo stesso Stefano Re Cecconi è tornato a parlare oggi in esclusiva ai microfoni di Radiosei. Il desiderio che sta più a cuore al figlio dell'”Angelo biondo” è quello di sfatare il falso mito che si è creato negli anni, secondo cui il padre sarebbe morto per uno scherzo realizzato nei confronti dell'orefice che gli sparò contro: “Le mie verità le ho sempre avute, ma quando giustamente parla una persona all’interno di una storia, parla sempre il figlio, la famiglia. La gente magari prende queste tue convinzioni per vere. Io semplicemente cerco di chiarire delle cose. Per me è impensabile che una persona entri in un posto, dica una cosa e la pistola venga puntata a un’altra persona. Diciamo che la pistola per prima, questi sono fatti accertati, fu puntata verso Pietro Ghedin. Lungi da me fare ogni tipo di accusa, però insomma andò così”. Riguardo all'attuale ct maltese, Stefano Re Cecconi ha spesso sottolineato le difficoltà dimostrate dall'ex compagno di squadra di suo padre nel parlare della vicenda: “Chiarimento possibile? Non si può essere carini dopo 35 anni di silenzio. Mi dispiace, l’ho accolta con sorriso questa cosa, provo molto affetto per Paolo Lenzi. A me non frega niente di quello che potrà uscire, non mi interessa. Mi fa piacere semplicemente che una parte importante del pubblico della Lazio, che papà amava e di cui faccio parte, magari dopo qualche anno si ponga qualche domanda. Per me finisce lì, non vado alla ricerca di niente. Rispettiamo la sentenza, anche se legittimamente la riteniamo ingiusta. Mi è stata proposta qualche giorno fa e mi ha fatto solo piacere. Ma non c’è voglia di fare pubblicità su alcune cose ormai passate, che fanno parte della mia storia”. Come detto, però, Stefano potrà sempre fare affidamento sull'affetto del popolo biancoceleste, che non ha mai dimenticato il numero 8 del primo Scudetto: “La bandiera in Curva Nord è bellissima, sono nettamente di parte, è logico, ma è veramente una bella bandiera. Ho avuto la fortuna di conoscere quei ragazzi che la portano, dei ragazzi puliti che hanno a cuore il futuro della Lazio. Sono cose che fanno veramente piacere, così come sono contento di aver conosciuto questi bravi ragazzi”. Anche nel piccolo cimitero di Nerviano, il paese della provincia milanese che diede i natali a Luciano Re Cecconi, la gente continua a visitare la tomba: “Gli anni passano, gli interpreti sono diversi e non si può pensare che sia sempre tutto uguale. Ogni tanto qualche tifoso e qualche persona viene a fare una visita al cimitero. Fa veramente molto piacere. Sono cimiteri piccolini, di provincia e quindi c’è molta intimità. Io devo sempre ringraziare i tifosi della Lazio a cui sono legato da molto affetto. Nella mia sfortuna sono stato un privilegiato. Per Roma ogni tanto le persone mi fermano e mi dimostrano affetto. Lo devo ai tifosi della Lazio che hanno sempre portato nel cuore mio padre, che ha rappresentato un elemento della squadra importante”.