La maledizione sugli Squallor: muore anche Giancarlo Bigazzi

[cuchillo]

Daniele Pace (50 anni), Toto Savio (66 anni), Giancarlo Bigazzi (71 anni).
Nessuno è morto vecchio.
Un grande, grandissimo dolore per me, cresciuto a pane e Squallor.
Un gruppo che ho follemente amato e che ha costituito uno dei miei principali divertimenti tra infanzia e adolescenza.
Non finirò mai di ringraziarli.
Li ascolto ancora. Ho tutti i CD originali. E rido ancora come un idiota.
Ride anche mio padre. Tanto. E non è uno con la risata facile. Anche per questo vi voglio bene.

Ciao, Giancarlo.
Anzi, ciao Nettuno quello de' hantieri...

[ammiraglio]

ah, mannaggia.
r.i.p. caro bigazzi.

adoro gli squallor.

[NoSurrender]

 


Rendiamogli omaggio anche come paroliere, alcune canzoni sono delle pietre miliari della canzone italiana 

Questa l'ho sempre saputa tutta a memoria:

Melodramma 

La grande Mia:

[Sanfatucchio]

Mi dispiace molto addio

[ruud]

 


Rendiamogli omaggio anche come paroliere, alcune canzoni sono delle pietre miliari della canzone italiana 

Questa l'ho sempre saputa tutta a memoria:

Non sapevo l'avesse scritta lui, forse non la sò tutta a memoria, ma ci sono legatissimo a questa. 

[Giglic]

Bigazzi è stato il più grande paroliere italiano: da "Rose Rosse" a "Montagne Verdi" (prima canzone della mia infanzia: indimentiabile) fino agli uomini che non cambiano della disperata Mia Martini.
Degli Squallor ho i vinili originali (credo i CD siano arrivati dopo di loro, cuchì), ma ricordarlo per quello che è stato, seppur di grandissimo livello, solo un divertissment mi sembra riduttivo.

[cuchillo]

Tutti i CD degli Squallor li ho acquistati sette/otto anni fa. Tra l'altro a prezzi molto popolari. Li vendevano a 5 euro l'uno.
Negli anni '80 avevo le audiocassette registrate dai vinili di mio zio.
Poi, c'era "mio cuggino" che mi faceva le compilation delle canzoni migliori.
Ho cominciato ad ascoltarli nel 1986, quando ancora erano in attività e Daniele Pace era appena scomparso.
Ovvio che per la mia anagrafe non potevo ascoltarli negli anni '70, né comperarmi i dischi.
Tra l'altro, non era affatto facile trovare i vinili degli album precedenti, in quegli anni.
Voglio dire, se nel 1987 entravi nei negozi di dischi non è che trovavi i vinili dei loro album anni '70. Al massimo trovavi l'album precedente e le prime raccolte ("I grandi insuccessi" del 1982, soprattutto. Quel vinile, ma soprattutto l'audiocassetta orginale la trovavi un po' ovunque).

[BobLovati]

Bigazzi è stato il più grande paroliere italiano: da "Rose Rosse" a "Montagne Verdi" (prima canzone della mia infanzia: indimentiabile) fino agli uomini che non cambiano della disperata Mia Martini.
Degli Squallor ho i vinili originali (credo i CD siano arrivati dopo di loro, cuchì), ma ricordarlo per quello che è stato, seppur di grandissimo livello, solo un divertissment mi sembra riduttivo.

perchè, Mogol è stranieroooo      ??

[Giglic]

perchè, Mogol è stranieroooo      ??

No ma consentimi piè, mogol ha avuto Battisti e a parte lui ha fatto poco altro di buono (penso a memoria a l'arcobaleno di Celentano - anche quella dedicata a Battisti) bigazzi ha spaziato ovunque, in 30 anni. Da rose rosse a self control

[BobLovati]

anche con Cocciante, mica è andato male il buon Rapetti, daiiiiiiiiiiii   

[robylele]

R.I.P.
mi dispiace molto.

Sentivo gli Squallor soprattutto nel triennio 1983-85 con gli amici dell'epoca, poi non li ho più seguiti.

D'accordo con Bob però, anche per me Rapetti é un altro pianeta, anche se ha 'spaziato' meno..   

 

[cuchillo]

Il triennio 1983/1985 è stato senz'altro tra i migliori della band.
Pace muore proprio mentre il gruppo inizia a essere maggiormente conosciuto ed esce un po' dalla nicchia degli anni '70.
Rimane storica tutta la controversia con l'allora "Videomusic" per far mandare in modo il video di "Usa for Italy". Insomma, erano anni in cui gli Squallor cercavano, ovviamente a modo loro, una visibilità nazionale.
Ma il pregio degli Squallor fu proprio quello di non cercare in modo ossessivo il successo commerciale.
I 4 Squallor erano professionisti che campavano bene del loro. Erano parolieri di fama nazionale, produttori, maestri d'orchestra, cantanti. 
E' stata questa la loro grandezza. Hanno voluto trovare un modo per divertirsi a dire cazzate, a improvvisare canzoni, a inventare dal nulla un linguaggio e una comicità.
Gli Squallor non hanno "fatto dischi", hanno costruito un "universo".