Autore Topic: APPELLO  (Letto 6626 volte)

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Re:APPELLO
« Risposta #20 : Venerdì 30 Dicembre 2011, 15:37:07 »
Molto esauriente. Ci sono Lazio-Genoa e Lecce-Lazio, c'è anche Catania-Roma, di cui ricordo il finale e la comoda rimonta dei catanesi.

Ho l'impressione che la vera guerra sia sotterranea e ben più grande di quanto stiamo vedendo.

Io però dopo averlo letto mi sono dovuto prendere un malox
La gente dice che sono cattivo, ma in verità ho il cuore di un bambino: lo tengo in un barattolo, sul comodino.

Offline MagoMerlino

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Re:APPELLO
« Risposta #21 : Venerdì 30 Dicembre 2011, 15:38:21 »
Beh, ci potremmo anche aspettare che a Guido De Angelis venga in mente di fare un lavoro come questo, ma figurati se si azzarda... E poi si tratta di mettere insieme dati, cercare, confrontare, gli si fonderebbe il cervello dopo tre pagine. Farà il pesce in barile, come suo solito. Tocca a noi anche stavolta, per quello che può servire.
Invece alla società Lazio no eh? La società Lazio non si deve premunire, aspetta che le cose cadano dal pero.... ci pensa quando sarà chiamata a difendersi nelle aule dei tribunali, opera preventiva invece mai.
Ma ora è Guido De Angelis, il problema. Che poi da quando è stato fatto il nome di Mauri, qualcuno lo ha ascoltato in qualche trasmissione? Che ha detto? Ha gia interpretato il pesce in barile?
Cerracchio quando accusiamo di non preparare il dossier, subito o fra qualche pagina? Tanto per sapere.
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jumpingjackflash

Re:APPELLO
« Risposta #22 : Venerdì 30 Dicembre 2011, 15:45:05 »
Invece alla società Lazio no eh? La società Lazio non si deve premunire, aspetta che le cose cadano dal pero.... ci pensa quando sarà chiamata a difendersi nelle aule dei tribunali, opera preventiva invece mai.
Ma ora è Guido De Angelis, il problema. Che poi da quando è stato fatto il nome di Mauri, qualcuno lo ha ascoltato in qualche trasmissione? Che ha detto? Ha gia interpretato il pesce in barile?
Cerracchio quando accusiamo di non preparare il dossier, subito o fra qualche pagina? Tanto per sapere.
e guarda un po, a Bob gli va di fare 'sta cosa ed ha aperto un topic apposito dove qualcun'altro non ha mancato di fare al sua solita stocastica accusa alla Lazio.
OT premeditato con l'aggravante antisocietaria

Offline Baruch

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Re:APPELLO
« Risposta #23 : Venerdì 30 Dicembre 2011, 15:45:54 »
LO SCANDALO DEL CALCIO
Scommesse, spunta il nome di Totti
"Sarà goleada, l'ha detto il capitano"
Nuove ombre su Fiorentina-Roma 2-2: viene nominato il "capitano della giallorossa". Il tentativo di pilotare Milan-Bari. Le battute su Moggi. Le intercettazioni: "Le società si mettono d'accordo loro". Indagato anche Bobo Vieridi CARLO BONINI, GIULIANO FOSCHINI e MARCO MENSURATI

Marco Pirani CREMONA - Chiacchierano di tutto, per ore. E a ogni ora del giorno e della notte. Dal "Capitano della Giallorossa" alla Europa League. Dal Milan al Chievo. Leggendo le duemila pagine di conversazioni telefoniche intercettate tra Marco Pirani, Massimo Erodiani, Marco Paoloni e Antonio Bellavista sembra che la banda avesse in mano il calcio italiano. Il "dentista" fa anche dello spirito su se stesso: "Aho, manco fossi Moggi".
 
Epperò, è così che stavano davvero le cose, o si tratta di millanterie accomodate tra bugiardi? Abbiamo a che fare con gli architetti di un'associazione a delinquere o con una manica di cialtroni alla canna del gas? È dalla risposta a questa domanda cruciale che si capirà cosa ne sarà della nuova fase dell'indagine della procura di Cremona, cominciata ieri con l'interrogatorio di Marco Pirani. Quella che fruga nel campionato di serie A.

IL CAPITANO DELLA GIALLOROSSA - A Firenze è di scena la Roma di Montella. La partita finisce 2-2, quindi "over" per gli scommettitori. La partita è una di quelle indicate da Pirani davanti agli investigatori come "sicure" per l'organizzazione. Hanno puntato forte sull'over e hanno vinto. La conferma arriva da una telefonata tra Gianfranco Parlato e Massimo Erodiani. I due sono felici perché dopo tante scommesse sulle serie minori, sono arrivati alla A. "Stiamo lavorando bene. Non devono essere ingordi però come Antonio (Bellavista ndr.), che dice: "Ma con una partita di serie A facciamo solo 20 mila euro?"". "Eh certo - risponde Erodiani - Antonio non può pensare che con una partita ci mettiamo 100 mila euro in tasca, perché sennò non faremo mai niente così, ma che volete? Con novanta minuti vi mettete in tasca 20 mila euro!".

Ma chi aveva dato l'imbeccata? E davvero qualcuno l'aveva data? Erodiani da chi ha saputo? È qui che viene fuori il nome di Francesco Totti, indicato solo come "il Capitano della Giallorossa" che in quella partita segnerà due volte, superando i 200 gol in carriera. "Erodiani - annota la polizia - dice a Pirani che giovedì va a Bologna a portare i soldi della giocate. Erodiani commenta con Pirani la partita dell'Inter e dice che l'attaccante del Lecce Daniele Corvia avrebbe pronosticato anche tanti gol in Fiorentina-Roma, avendolo saputo dal Capitano della Giallorossa".

CESENA-CHIEVO - È il 18 febbraio quando Massimo Erodiani chiama l'ex giocatore Gianfranco Parlato. Parlano della possibilità di truccare Cesena-Chievo e fanno il nome di Marco Bernacci, ex centravati del Cesena, ritiratosi pochi mesi prima dal calcio dopo aver firmato un ricco contratto con il Torino, "perché depresso". E soprattutto parlano delle società dicendo: "Si mettono d'accordo loro, noi non dobbiamo entrare".

Erodiani: "Dal tono non è che mi fai tranquillizzare".
Parlato: "No, no dal tono mi gira il ca... Allora, il discorso è questo.. Ha detto che lui ha dato un foglio da 20 (un assegno da ventimila euro, ndr.) A lui gli hanno dato l'ok e settimana prossima mi dà i contanti. Lui ha detto ok... Ho visto adesso Berna (Marco Bernacci, ndr.). Lunedì mattina mi da 4000 euro in contanti... Ha detto: "Non ci sono problemi anche se hanno perso qualcosina perché han giocato pure 1-1".
E.: "Non me ne frega un cazzo. Mo lui stava andando via perché stanotte si è fermato lì. Andava a parlare tra l'altro con quelli del Chievo per domenica prossima e sembra che la cosa si possa fare (Cesena-Chievo del 27 febbraio)".
P.: "Eh a.. a Cesena"
E.: "Ok".
P.: "E non ci costerebbe un cazzo a noi, perché interagiscono loro. Parlano direttamente di persona. Quindi noi andiamo solamente a rimorchio e possiamo (incomprensibile) quello che cazzo vogliamo".

CHIEVO-SAMP - Anche Chievo-Sampdoria, terminata a reti inviolate e con un punto per parte, è motivo di chiacchiera tra Erodiani e Pirani. Il 26 marzo di quest'anno, alle 10 e 36, gli scommettitori cercano di capire come fare per avere la certezza del pareggio. Così la polizia riassume la conversazione: "Pirani chiama Erodiani e dice che la prossima settimana c'è Chievo-Sampdoria.  Gli hanno detto che la stanno già massacrando sull'X e suggerisce a Erodiani di chiedere a Bellavista, perché lui ci può arrivare".

MILAN-BARI - La partita finisce 1-1, ma l'associazione ha puntato sull'over. Il Bari passa in vantaggio e si difende strenuamente fino alla fine. Antonio Cassano si arrabbierà molto con i suoi ex compagni di squadra. Qualcuno dice che ha chiesto loro di fargli fare il secondo gol. Scrivono gli investigatori: "Antonio Bellavista parla con un uomo palesemente inserito nel mondo del calcio. I due si confrontano in merito alla loro attività già effettuata avente ad oggetto l'aver contattato giocatori del Bari per pilotare il risultato finale della partita Milan Bari. L'interlocutore evidenzia che la colpa è imputabile maggiormente a loro (da intendersi i giocatori ndr) piuttosto che al Direttore il quale si trova in una situazione particolarmente delicata in virtù dell'ultimo posto in classifica ricoperto dalla squadra". Il riferimento è al "presidente Matarrese il quale potrebbe reagire male".

INTER-LECCE "LI ABBIAMO QUASI TUTTI" - Il 19 marzo Francesco Giannone del gruppo dei bolognesi è al telefono con Massimo Erodiani. Si parla di Inter-Lecce dell'indomani.

Giannone: "Senti una cosa, ma quanti ce ne abbiamo là? (inteso quanti giocatori sono dalla loro parte ndr.)
Erodiani: "Eh, praticamente quasi tutti".
Peccato che il risultato della gara sarà diverso dal previsto. E che da qui comincia la fine della banda. Con Erodiani che incolpa il portiere del Benevento Marco Paoloni, il suo "contatto" con gli uomini del Lecce.

"AL TORINO CI ARRIVO BENE" - Pirani e Parlato, a un certo punto, cercano di mettere le mani anche sul Torino "perché con quelli lì del Livorno abbiamo un po' perso l'aggancio". La banda ha bisogno di recuperare del grano. Investe su una nobile decaduta come la squadra di Urbano Cairo. Il 12 febbraio, Parlato chiede all'amico dentista: "Ma noi a Torino siamo completamente scoperti o abbiamo modo di arrivare?". Per essere sicuro che non punti alla Juve, Pirani gli risponde: "Torino serie B? Non proprio non siamo scoperti".

Cercano di capire come influire sulle prossime due partite, ovvero Torino-Portogruaro e Pescara-Torino, puntando su non meglio precisati amici del Pescara. E verso la fine della telefonata, Parlato torna alla carica sulla possibilità di arrivare ai giocatori granata, protagonisti di una stagione sciagurata: "Ma perché loro sono molto attivi da questo punto di vista e in questo momento qui che hanno preso la scoppola ieri (Novara-Torino 1-0, ndr)... figurati al cento per cento... solo che il canale...". A quel punto Pirani si espone un po' di più: "No no, ci arrivo bene e il canale ce l'ho".

"L'ARBITRO E' UN BANDITO" - Si gioca Pescara-Albinoleffe il 26 febbraio del 2011. I padroni di casa vinceranno 2-0. La banda collega il risultato all'arbitro. Al telefono ci sono Massimo Erodiani e Gianfranco Parlato.

Parlato: "Perche m'ha telefonato coso oggi. .. Quello che arbitra oggi".
Erodiani: "Quello che?".
P.: "Abitra oggi lì da te. E' un bandito. Lo conosco bene. E' di qua vicino, di Fermo ed è un puttaniere della Madonna. Veramente, va a night, sai quante volte I'ho visto in discoteca... è amico amico amico amico si vedono sempre si vedono con quello lì che sta lì a Pescara il direttore... Sono amici fraterni... Se vai a vedere l'andata. .. Albinoleffe-Pescara, 1-2, l'albitro era lui. . Te lo metto per iscritto che oggi non perdono. ... E' un bandito vero".

ATALANTA-ASCOLI - L'11 marzo di quest'anno, Marco Pirani chiama il difensore dell'Ascoli Vittorio Micolucci. C'è da accomodare l'incontro con l'Atalanta, che l'Ascoli deve perdere. Per Micolucci, il prezzo è 15 mila euro.

Pirani: "Nei termini che puoi, damme una mano".
Micolucci: "Certo, certo. Senti.. e quanto verrebbe all'incirca?"
P: "Ventuno, ventidue"
M: "Per me?"
P: "No, per te quello che mi hai detto ieri: una quindicina"
M: "Per me va benissimo... D'accordo".
I due si risentono dopo qualche ora. Pirani comunica a Micolucci l'accordo che avrebbe raggiunto, o che vuole far credere di aver raggiunto, con i calciatori dell'Atalanta.
P: "Io sono un ultra preciso e ti volevo dare le ultime. Da lassù, al 99 per cento non vi chiedono niente. Io lassù (nell'Atalanta ndr.) ne conosco due che ci parlo come con te. Uno è Doni e uno è Marilungo, che ha giocato qui"
M: "Va bene, meglio"
P: "Se si fanno vivi con qualcuno a te lo devono chiedere per forza".
M: "Se mi dicono qualcosa, te lo dico subito".
P: "Si perché ci può stare a partita in corso, questo non me l'hanno escluso. Però, a partita in corso, sappi che vengono da te e qui9ndi tu sai come rispondergli".
M: "No, io dico di no, sti cazzi"
P: "Loro, l'input è che non devono parlare con nessuno a partita in corso, all'in fuori di te. Tanto lì chi comanda è Cristiano (Doni ndr.). Lì si pende tutti dalle labbra sue".
M: "Si, ho capito".
P: "L'uncia cosa che può succedere, all'uno per mille è che prima della partita tutti (i giocatori dell'Atalanta ndr.) dicono: "Domandiamogli il pari". Se voi (i giocatori dell'Ascoli ndr.) glielo date, bisogna che trovi il modo di farmelo sapere, perché io in un attimo recupero, hai capito?".
M: "Va bene, perfetto"
P: "Oh, non me li stroppiare".
La partita che l'Atalanta doveva vincere, finisce 1-1. E la sera del 12 marzo, Micolucci chiama Pirani, mortificato per come sono andate le cose. Anche perché, il difensore dell'Ascoli non si capacita di come nulla, ma proprio nulla di quello che Pirani aveva previsto (il contatto con Doni e il segnale che con lui avrebbe dovuto scambiare per aggiustare il risultato) è avvenuto.
M: "E' andata male. Hai visto la partita?"
P: "Lo so, Tiribocchi (centravanti dell'Atalanta che ha sbagliato un gol facile facile ndr.)... "
M: "Cioè, allucinante. Gesù proprio mi vuole punire.... Mi dispiace. Io ho anche fatto un paio di cazzate".
P: "Era nell'ordine delle cose".
M: "Sai che mi dispiace? Che Cristiano (Doni ndr.) non è neanche entrato. Cioè è entrato dopo, ma niente... hai capito?".
P: "Ti ha portato i miei saluti?"
M: "No. Non ci siamo parlati per niente. Ed è meglio così. Perché io comunque non ho contatti e non lo conosco. Il fatto che non mi ha detto niente è meglio per me, capisci?".

UN MILIONE PER BRESCIA-LECCE - Scrivono gli investigatori: "Parlato chiama Erodiani. Inizialmente si lamenta e gli dice che glielo fa solo perché gli danno un assegno da 300mila euro. Erodiani gli racconta della conversazione avuta con Antonio Bellavista in merito al gruppo di Bologna e alle modalità di pagamenti e giocate degli stessi (...). Entrambi sperano che la scommessa vada bene. Erodiani dice che si sente sicuro da una parte perché questi di Bologna si intascheranno almeno "una cucuzza" per il tutto... E si lamenta che il loro guadagno lo devono dare e i soldi del suo guadagno li deve aspettare a fine mese... "Dice che devono apettare il 28... mi sa... Devi vedere la data di Brescia-Lecce... A un mese da quella data possono ritirare l'altro milione di euro". Parlato: "Bene perché hanno fatto Brescia-Lecce".

TREOSSI E CESENA-CHIEVO - Gianfranco Parlato è al telefono con Massimiliano Erodiani. Parlano di Cesena-Chievo (la partita finì 1-0, non come previsto).

Parlato: "Fuori un punto se lo prendono in ogni caso (il riferimento è al Chievo ndr.)".
E.: "Si, si (...)".
P.: "Infatti, io gli ho detto: guarda tu cominciaci a parlare tanto qui c'è proprio (...) vanno direttamente dal director. Ok? Dall'art director".
P.: "Con chi?".
E.: "Ma con chi? Con uno che conta?".
P.: "Si il coso, il Tre... L'osso, ossi (ndr, Il riferimento è a Fiorenzo Treossi, ex arbitro, ora team manager del Cesena)".

IL TENTATO AGGANCIO A CONTE - Bellavista contatta un giornalista sportivo barese chiedendogli di avvicinare l'allenatore del Siena, Antonio Conte "in vista di Siena-Sassuolo per sapere se è avvicinabile  -  annota la Polizia  -  Il giornalista lo informa di non essere riuscito a contattare Conte e di avergli inviato un messaggio. Bellavista chiede di provare con Giorgio (ndr, Perinetti) ma il giornalista dice di no e consiglia di provare con Faggiano".

BOBO VIERI INDAGATO - L'ex giocatore dell'Inter è indagato perché chiamato in causa da Ivan Tisci in una telefonata con Antonio Bellavista. E' il 21 marzo 2011, giorno dopo Inter-Lecce. Scrivono gli investigatori: "Tisci dice a Bellavista che a Milano ha incontrato Bobo Vieri, il quale gli ha detto che non ha vinto molto". Tisci - concludono i poliziotti - dice di averlo imbeccato e Vieri "sapeva dell'over 3,5 dell'Inter".

(08 giugno 2011)

BobCouto

Re:APPELLO
« Risposta #24 : Venerdì 30 Dicembre 2011, 15:47:13 »
Invece alla società Lazio no eh? La società Lazio non si deve premunire, aspetta che le cose cadano dal pero.... ci pensa quando sarà chiamata a difendersi nelle aule dei tribunali, opera preventiva invece mai.
Ma ora è Guido De Angelis, il problema. Che poi da quando è stato fatto il nome di Mauri, qualcuno lo ha ascoltato in qualche trasmissione? Che ha detto? Ha gia interpretato il pesce in barile?
Cerracchio quando accusiamo di non preparare il dossier, subito o fra qualche pagina? Tanto per sapere.

Abbi pazienza, ma di polemiche sul comportamento della società ce ne sono state in abbondanza, io speravo che questo fosse un topic di servizio.

Offline Baruch

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Re:APPELLO
« Risposta #25 : Venerdì 30 Dicembre 2011, 15:48:30 »
Dalla Roma alla Fiorentina,
le quattro gare sospette
I club: tutto regolare. I bookmaker: 10 partite anomale

da uno dei nostri inviati CLAUDIO DEL FRATE


CREMONA - Come mai nel mondo degli scommettitori si diffuse la convinzione che Genoa-Roma del 20 febbraio scorso sarebbe terminata in goleada, con un incredibile 4-3 costato la panchina all'allenatore giallorosso Claudio Ranieri? E come mai lo stesso copione si ripetè, nelle settimane successive, per Fiorentina-Roma (2-2), Lecce Cagliari (3-3) e Genoa-Lecce (4-2)? Marco Pirani, il dentista di Sirolo considerato un perno centrale della macchina delle partite truccate, si vedrà porre questi quesiti oggi dal pm Roberto Di Martino che tornerà a interrogarlo a Palazzo di Giustizia.

Dal riserbo delle indagini trapelano i nomi delle squadre di serie A ma soprattutto le partite che sarebbero state citate nei primi interrogatori dei giorni scorsi. A spifferarle è stato venerdì proprio Pirani davanti al gip Guido Salvini. Fonti investigative confermano i nomi delle squadre e gli incontri ma precisano che il dentista con il demone delle scommesse sportive avrebbe parlato piuttosto a ruota libera, citando in modo generico nomi di altre squadre di serie B (tra cui Modena e AlbinoLeffe) riportando informazioni di cui non aveva cognizione diretta: avrebbe insomma riferito che nell'ambiente degli scommettitori erano insistenti le voci che quei quattro incontri avevano un risultato scritto in partenza tant'è vero che si scatenarono le scommesse sui cosiddetti «over», vale a dire sul numero delle reti.
Le società coinvolte respingono le accuse al mittente. «La Roma è un club serio - ha detto il presidente uscente dei giallorossi Rosella Sensi -, sono allibita da quello che sto leggendo in queste ore». Anche la Fiorentina, attraverso un comunicato, «si dichiara estranea a qualunque ipotesi di illecito». Intanto ieri l'impianto accusatorio ha trovato ulteriori conferme dalle deposizioni di altri due indagati, i calciatori dell'Ascoli Vittorio Micolucci e Vincenzo Sommese, entrambi agli arresti domiciliari. «Il mio assistito è una persona che pensa solo al bene della squadra e alla famiglia» ha detto l'avvocato Daniela Pigotti, difensore di Micolucci prima di affrontare l'esame del gip Salvini. Davanti al giudice però il giocatore ascolano avrebbe fornito una versione meno cristallina: «Ero pressato dal mio compagno Sommese, che mi chiedeva di truccare le partite, in particolare quella con l'Atalanta. Io gli facevo credere di stare al gioco, ma una volta in campo pensavo a vincere». Domanda del giudice: «Ma se contro l'Atalanta la sua squadra avesse perso, lei avrebbe intascato i soldi promessi dagli scommettitori?». La risposta è stata affermativa.

Vincenzo Sommese, dal canto suo, ha descritto un quadro catastrofico di se stesso: messo fuori rosa dall'Ascoli, con la casa ipotecata, debitore di 80mila euro a Pirani che gli aveva pure pignorato un quinto dello stipendio. La sua unica via d'uscita a una situazione economica e personale disperata sarebbe stata quella di mettersi nelle mani di chi truccava le partite.

 
Ieri l'agenzia di scommesse austriaca Skysport 365 ha confermato che sta preparando un dossier con una serie di 10 partite su cui era arrivata una mole di puntate sospette: nell'elenco sarebbero comprese le squadre di serie A Roma, Lecce, Cagliari, Lazio, Napoli e Bologna. Secondo indiscrezioni il network austriaco sarebbe pronto a collaborare alla task force contro gli illeciti sportivi auspicata dalla Federcalcio. Il dossier sarà inviato alla procura di Cremona ma anche a quella di Napoli che sta indagando su calcio e scommesse; oggi i pm campani Filippelli e Siragusa saranno a Roma per alcune attività investigative mentre l'altro pm Melillo ha aperto un fascicolo per frode sportiva ancora ai primissimi passi e senza indagati.


07 giugno 2011(ultima modifica: 09 giugno 2011)

Offline MagoMerlino

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Re:APPELLO
« Risposta #26 : Venerdì 30 Dicembre 2011, 15:50:35 »
e guarda un po, a Bob gli va di fare 'sta cosa ed ha aperto un topic apposito dove qualcun'altro non ha mancato di fare al sua solita stocastica accusa alla Lazio.
OT premeditato con l'aggravante antisocietaria
e la sentenza la emetti subito oppure prima ti ritiri in camera di consiglio?

Quanto scritto in quel documento avrebbe dovuto far suonare tutti gli allarmi di Formello. Ma evidenemente va bene così.
Odio perdere più di quanto ami vincere

#liberalaLazio

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"se te senti la forza necessaria spalanca l'ale e viettene per l'aria: se nun t'abbasta l'anima de fallo io seguito a fa l'Aquila e tu er gallo"

oizaL

Re:APPELLO
« Risposta #27 : Venerdì 30 Dicembre 2011, 15:51:24 »
Ottimo Baruch.

Intanto sul topiccone di 40 pagine ho appena messo un altro lancio di agenzia.

Però come ha detto Bob Couto, casomai ve lo pigliate da lì, senza che tutte le volte lo pubblico in due topic diversi.

jumpingjackflash

Re:APPELLO
« Risposta #28 : Venerdì 30 Dicembre 2011, 15:52:47 »
L'INCHIESTA
Calcioscommesse, nel mirino partite del Napoli?
di Roberto Russo, pubblicato il 05/02/2011 alle ore 17:00

Ci sono anche le intercettazioni di due telefonate dei fratelli Paolo e Fabio Cannavaro nelle carte trasmesse dalla Procura di Napoli al procuratore della Figc Stefano Palazzi nell'estate scorsa. L'indagine sportiva verte sui sospetti di combine e scommesse illecite da parte dei clan camorristici su alcune partite, in gran parte di Serie B e C, della fine del campionato 2009-2010. All'interno del fascicolo però sono finite anche le telefonate che riguardano tre partite del Napoli disputate tra il 10 aprile e il 2 maggio dello scorso anno: Napoli-Parma; Cagliari-Napoli e Chievo-Napoli.

La notizia dell'apertura di un fascicolo da parte della Giustizia sportiva era già filtrata sul Mattino di Napoli. Nulla si sapeva però del contenuto delle intercettazioni e sulle ragioni dell'interessamento investigativo per il finale di campionato del Napoli. Il Fatto Quotidiano ha visionato la nota spedita dall'Antimafia di Napoli alla giustizia sportiva.

L'interesse investigativo per il Napoli parte da una serie di telefonate sull'esclusione anomala (secondo le parole dello stesso Paolo Cannavaro e del suo procuratore Enrico Fedele) dell'attaccante austriaco in forza al Napoli, Erwin Hoffer, dalla panchina degli azzurri nella partita del 25 aprile 2010 contro il Cagliari. La spiegazione fornita da un amico di Fedele ben addentro alle cose del Napoli è: "C'è qualche inguacchio sotto".

Il pm Luigi Alberto Cannavale ascolta la telefonata dell'inguacchio' mentre sta indagando sul calcio-scommesse in Serie B e in Lega Pro e salta sulla sedia quando riceve un secondo input dai carabinieri sull'andamento anomalo delle scommesse in una partita disputata in casa dal Napoli due settimane prima dell'inguacchio. Alla luce di questa coincidenza (la cui significanza investigativa è tutta da accertare da parte del procuratore Palazzi) il pm della Dda di Napoli decide di spedire le carte, nelle quali non si rileva comunque nessun illecito penale, alla giustizia sportiva.

Anche perché i carabinieri notano nelle loro informative che la partita sulla quale era stato registrato un andamento anomalo delle scommesse al botteghino da parte dei clan, aveva avuto un andamento anomalo anche in campo.

I carabinieri annotano di avere appreso da "fonte fiduciaria già giudicata attendibile che in occasione della partita Napoli-Parma del 10 aprile, molte persone riconducibili ai clan Lo Russo e degli Scissionisti, durante l'intervallo tra primo e secondo tempo, hanno effettuato svariate scommesse con puntate piuttosto elevate sulla vittoria del Parma". Sempre secondo la fonte, "era presente a bordo campo" il figlio di un boss del clan Lo Russo". E i carabinieri chiosano: "Non si può trascurare il fatto che effettivamente detta partita è terminata sul risultato di 2 a 3 in favore del Parma".

I napoletani ricordano bene quel match perché dopo un primo tempo concluso sull'uno a zero, il Napoli subì un sorprendente 3 a 2 che costò alla squadra di Mazzarri l'esclusione dalla zona Champions. È bene precisare che i due fratelli simbolo del calcio napoletano non sono sospettati di aver fatto nulla di male, nemmeno dal punto di vista sportivo. I carabinieri hanno trascritto le loro telefonate con il loro procuratore Enrico Fedele solo per descrivere il clima che si respirava tra addetti ai lavori al termine dello scorso campionato.

L'indagine sul calcio-scommesse è figlia di un'altra inchiesta sui clan che dominano il traffico di droga nei palazzi di Scampia resi celebri dal film Gomorra di Matteo Garrone. Indagando sul narcotraffico del "rione Puffi" i carabinieri intercettano molte telefonate dei boss che scommettono con certezza decine di migliaia di euro su risultati di Lega Pro che poi puntualmente si verificano.

"Le indagini", scrivono i carabinieri di Castello di Cisterna, comandati all'epoca dal colonnello Fabio Cagnazzo, "hanno permesso di accertare il coinvolgimento nel mondo delle scommesse clandestine, e quindi di partite truccate, di diverse squadre di calcio di serie semiprofessionistiche le quali attraverso la complicità di alcuni calciatori e procuratori legali comunicano al clan degli Scissionisti (protagonisti della sanguinosa ‘faida di Scampia' del 2004-2005 Ndr) l'esito della partita (c.d. partite truccate) onde consentire ad alcuni elementi di spicco del clan di puntare ingenti somme di denaro".

Secondo i carabinieri, "dalle intercettazioni effettuate... risultano coinvolte nel giro di partite truccate le seguenti squadre: Modena, Ancona, Crotone, Salernitana, Real Marcianise e Andria". A leggere le carte dell'inchiesta si scopre uno scenario inquietante: "Le partite giocate dalla Salernitana e dal Crotone, rispettivamente militanti nel campionato appena concluso di Serie B e di Lega Pro, anche se potevano definirsi partite truccate sono state poi svolte regolarmente grazie all'intervento sul campo di alcuni ispettori della Lega Calcio la cui presenza ha ristabilito il regolare svolgimento delle partite".

In questo quadro gli investigatori mettono sotto intercettazioni molti procuratori, anche non indagati. E così il 25 aprile del 2010 registrano la voce dell'ex capitano della Nazionale Fabio Cannavaro, allora alla Juventus, che chiama il suo procuratore Enrico Fedele. I due parlano della prossima partita del Napoli contro il Chievo. E Fedele lascia intendere che la vittoria del Napoli dovrebbe essere cosa già fatta: "Hai capito, mo' domenica va a Chievo... e già è salvo e penso che le cose vanno in un certo modo". Cannavaro non commenta e saluta. Fedele poco dopo chiama un uomo non identificato, ben addentro alle cose del Napoli. I commenti dei due sull'esclusione dell'attaccante austriaco poi ceduto al Kaiserslautern, Erwin Hoffer, nella partita Cagliari-Napoli appena disputata insospettiscono il pm Cannavale.

Fedele: Ma perché non ha messo a Hoffer poi sulla panchina?
Uomo: Loro sostengono che... ma a noi non risulta, che Hoffer, aveva un problema fisico, ma secondo me...
Fedele: Mo' chiamo a Paoluccio...
Uomo: Eh, c'è qualche inguacchio sotto, ma comunque sappiamo che non è così...
Fedele: mo' chiamo a Paoluccio.

Poco dopo Fedele chiama il capitano del Napoli Paolo Cannavaro.
Fedele: Paoluccio, ma perché Hoffer, non è andato sulla panchina?
P. Cannavaro: Direttore, perché il mister non sa a chi deve cacciare e ha detto metto a questo che tanto non dice niente... il guaglione, hai capito?
Fedele: Non stava bene ?
P. Cannavaro: Ma non esiste proprio, ma tu tieni una punta e stai in emergenza e non porti nemmeno la punta in panchina?

Una domanda che quel giorno in tanti si sono posti: anche Hoffer che a Il Mattino dichiarò stizzito: "Sto benissimo, non sono infortunato. Perché in tribuna? Non lo so".
Gli investigatori annotano anche uno strano sms ricevuto da Fedele il 2 maggio: "Chiedere indirizzo portiere per invio prosciutti". Per i carabinieri è "ambiguo". Un altro giallo che il procuratore federale della Figc, Stefano Palazzi, dovrà risolvere.

Fonte: Dagospia.com

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Re:APPELLO
« Risposta #29 : Venerdì 30 Dicembre 2011, 15:53:25 »
Questo è dopo l'apertura del fascicolo che era stata paventata in seguito alla foto di Ciro Fusco dell'Ansa del boss a bordocampo al San Paolo in Napoli-Parma (2)

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Calcioscommesse: la Procura di Napoli indaga su 150 partite, anche in Serie A
Otto fermi. Gli affari di due manager Intralot con i clan

Perquisizioni e otto fermi
Documento: alcune partite e la prova con intercettazioni


Rosario Cantelmo in una foto d'archivio (Ansa) MILANO - Le mani della camorra sul calcioscommesse. Otto fermi sono stati disposti dalla Procura di Napoli che ha svelato un sistema per truccare quotazioni e intascare vincite non dovute. Il tutto avvalendosi di siti di scommesse proibiti in Italia e di due manager di una società di bookmaking. Dietro l'operazione da milioni di euro, uomini vicini al clan D'Alessandro di Castellammare di Stabia.
SCOMMESSE E RICICLAGGIO - Due agenzie di scommesse della catena Intralot sono state poste sotto sequestro. Erano il fulcro di una mega manipolazione di quote, puntate e vincite. E sarebbero servite a riciclare il denaro sporco del clan, che poteva contare su uomini di fiducia all'interno del management della società, oltre che nelle due agenzie. Tra le partite su cui si sarebbero concentrate le puntate illegali Grasshoppers-Chernomorets del 19 luglio 2008, Napoli-Panionios, Deportivo-Bnei Sakhnin e Aston Villa-Ob Odens del 26 luglio successivo. Ma anche sfide di tennis come Kolschreiber-Yani del 28 luglio o Tipsarevic-Moya del 29 luglio. La Intralot si è comunque dichiarata estranea alle accuse, specificando di aver collaborato fin dall'inizio con le indagini: «Ci riteniamo - si legge in un comunicato - parte lesa».

IL SISTEMA - Ad essere truccate non erano le partite, ma le giocate. Il gruppo di scommettitori, e dietro questi il boss Vincenzo D'Alessandro, potevano avvalersi di una leva formidabile inserita all'interno della stessa società di scommesse. Si tratta di Maurizio Lopez, 46 anni, ex professore di educazione fisica, diventato manager dell'ufficio gestione quote e rischio della Intralot Italia, e del suo «socio» Antonio De Simone, 43 anni, dirigente del settore commerciale, entrambi sottoposti a fermo. «Hai capito perché sto pressando per avere l'help desk amministrativo sotto a me? - chiedeva proprio a De Simone Lopez, in una conversazione intercettata dai carabinieri - (...) in questo modo gestisco io chi deve avere il fido e chi no, per i punti nostri, cumpariè».

I RAPPORTI CON LA CAMORRA - Per gli inquirenti, i rapporti di Lopez con uomini del clan sono più che certi. E a questo proposito citano nel decreto di fermo alcune sue «vanterie». Lopez, insomma, non fa mistero di avere amicizie di grande spessore criminale: «Cioè, che quelli a Castellammare, la gente con cui sto io, la gente con cui sono io implicato, mannaggia la marina, hanno trenta omicidi per uno! trenta! questi si pensano vero». In altre occasioni, i rapporti emergono nei litigi con moglie e suocero, che ad esempio in una circostanza sbotta: «Tu telefoni a casa mia e dici di non gridare? ma chi ti credi di essere? Io ti dico una cosa: tu devi andare a Scanzano (la frazione-feudo dei D'Alessandro ndr) e mi devi fare uccidere! perché io ora ti vado a denunciare; perché se ora mi succede qualcosa, è Scanzano tramite te!»

BANCO E PUNTATE - Uno dei mezzi preferiti dagli indagati per fare soldi senza correre rischi era www.betfair.com. Il sito è vietato in Italia, anche perché se usato fraudolentemente, consente di guadagnare a prescindere dal risultato. È infatti l'unico portale di scommesse che consente di sostituirsi al banco, modificando le quotazioni. Un ruolo che la legge riserva allo Stato o a un suo concessionario. I principali promotori della «truffa», lo avrebbero fatto in occasione di numerosi incontri di calcio:

IL FILONE D'INDAGINE SULLE PARTITE SOSPETTE - L'inchiesta che ha portato ad ulteriori sviluppi nelle indagini sul riciclaggio dei soldi dei clan nel mondo delle scommesse è una tranche di una più ampia indagine che il 15 ottobre dell'anno scorso portò a 25 fermi nel Napoletano. Droga, usura e scommesse unite in un solo filone che portava dritto ai guadagni illeciti dei clan di Castellammare di Stabia e dei Monti Lattari. Nel corso dell'operazione fu anche fermato il calciatore Cristian Biancone, svincolato dopo aver giocato nell'Avellino, accusato di truccare le partite in cambio di denaro per favorire gli interessi della cosca dei D'Alessandro nel mondo del gioco clandestino. Indagato un altro calciatore, il portiere Vitangelo Spadavecchia che, insieme con Biancone, secondo l'accusa, avrebbe fatto perdere al Sorrento, squadra nella quale militavano, la partita con la Juve Stabia.

LE PARTITE SOSPETTE - A finire nella lente di ingrandimento della Procura partenopea sono in totale 150 partite, e non solo di calcio. Si tratta di eventi sportivi segnalati dal Monopolio perché oggetto di un flusso anomalo di scommesse. L'obiettivo è cercare di scoprire se il clan D'Alessandro ha in qualche modo alterato l'esito delle partite per poi passare alla cassa dei principali bookmakers. Già dalle scorse settimane gli inquirenti stanno mettendo a verbale le dichiarazioni di dirigenti coinvolti in prima persona negli eventi sospetti. E in questo filone di indagine va inserito, ad esempio, l'interrogatorio come persona informata dei fatti di Stefano Pedrelli, ex dg del Bologna. Sentito lo scorso 19 settembre a proposito di tre partite (Brescia-Bologna, Bologna-Napoli 0-2 e Chievo-Bologna). Ultime partite del campionato, disputate dai rossoblu a salvezza ormai acquisita.

CONTATTI CON I CLAN - Il procuratore aggiunto della Dda Rosario Cantelmo ha anche riferito che è in corso una rogatoria con l'estero e altre ne saranno avviate: dalle indagini sono emersi contatti tra i D'Alessandro-Di Martino e alcuni loro referenti in Spagna e Sudamerica. La Dda con la procura di Torre Annunziata, sta esaminando nel frattempo il comportamento, definito «anomalo», di alcune tifoserie nei confronti di calciatori di squadre minori: c'è il sospetto che possano esserci contatti con i clan. «Si nota che la criminalità organizzata si fa sentire o addirittura le si chiede di intervenire», dice Cantelmo.

LE AGENZIE DEL CLAN - Dalle indagini è emerso che il clan aveva aperto un'agenzia di scommesse Intralot anche a Rimini. L'agenzia non è stata però sequestrata, a differenza di altre due che si trovano a Pimonte e Gragnano (Napoli) perché di recente ha cambiato gestione. Secondo gli investigatori il sistema di scommesse clandestine consentiva non solo di «ripulire» i soldi del clan, ma anche di trasferire il denaro all'estero provocando un «dissanguamento continuo» delle risorse italiane. Fondamentali sono state le intercettazioni, in una delle quali il sistema è definito da uno degli indagati «un pozzo senza fondo».

corriere.it
23 settembre 2011 18:42

BobCouto

Re:APPELLO
« Risposta #30 : Venerdì 30 Dicembre 2011, 15:54:22 »
e la sentenza la emetti subito oppure prima ti ritiri in camera di consiglio?

Quanto scritto in quel documento avrebbe dovuto far suonare tutti gli allarmi di Formello. Ma evidenemente va bene così.

La colpa è di Guido.

Offline fish_mark

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Re:APPELLO
« Risposta #31 : Venerdì 30 Dicembre 2011, 15:56:57 »
grazie a OIZAL per la segnalazione.
Supporterò la lettura delle 14 pagine con un bel libro di Carlo Petrini (I pallonari). Il contesto è sempre importante.
un uomo di una certà mi offriva sempre olio canforato, spero che ritorni presto l'era del cinghiale biancoazzurro
STURM UND DRANG
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Offline Baruch

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Re:APPELLO
« Risposta #32 : Venerdì 30 Dicembre 2011, 15:57:26 »
Va ricordato che il giorno degli ultimi arresti (tra cui Doni) erano altre le partite sotto osservazione, partite di cui oggi non c'è traccia alcuna nei resoconti dei quotidiani

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Calcioscommesse, anche Napoli-Samp
nel mirino della magistratura
Un incontro degli azzurri tra le partite oggetto di accertamento. Stamane blitz della polizia: 17 arresti


La partita finì 4-0 per gli azzurri

NAPOLI - C'è anche un incontro del Napoli nel mirino della magistratura. Si tratta di Napoli-Sampdoria (4-0) del campionato 2010-2011. Match che secondo gli investigatori sarebbe stato alterato insieme a Brescia-Bari e Brescia-Lecce e ad altre partite di Serie B. In tal senso sono in corso ulteriori indagini. Stamane, lunedì, una nuova operazione contro il calcioscommesse fa tremare gli ambienti sportivi italiani: gli uomini delle squadre mobili di Cremona, Brescia e Bologna e del Servizio centrale operativo della Polizia hanno eseguito 17 ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal gip di Cremona. L'operazione costituisce la seconda tranche dell'inchiesta della procura di Cremona «Last bet» che a giugno scorso ha portato in carcere 16 persone tra cui l'ex giocatore della nazionale, Beppe Signori.

GLI ARRESTATI - Tra gli arrestati ci sono anche Cristiano Doni l'ex capitano dell'Atalanta, Luigi Sartor (ex Parma, Vicenza, Inter e Roma) e Alessandro Zamperini (serie B, Lega Pro). In manette anche altri due calciatori ancora in attività: Carlo Gervasoni del Piacenza (attualmente sospeso) e Filippo Carobbio dello Spezia. I giocatori e gli ex, sostiene la procura di Cremona, sarebbero i referenti nel nostro paese dell'organizzazione, con il vertice a Singapore, dedita ad alterare i risultati delle partite. I quattro sarebbero stati corrotti per falsare i risultati degli incontri su cui l'organizzazione aveva scommesso forti somme di denaro.

corriere del mezzogiorno
19 dicembre 2011

Offline MagoMerlino

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Re:APPELLO
« Risposta #33 : Venerdì 30 Dicembre 2011, 15:57:48 »
Abbi pazienza, ma di polemiche sul comportamento della società ce ne sono state in abbondanza, io speravo che questo fosse un topic di servizio.
E hai ragione, ma avevo fatto solo una considerazione sul contenuto del documento. Penso si possano fare delle considerazioni su quanto viene rilevato, o no? A me sembra un punto iportante nell'economia di quanto sta accadendo, o sbaglio?
Poi sono arrivati i bacchettatori e a quel punto  ho cercato di spiegare. Ma Guido DeAngelis non l'ho mica introdotto io come OT.
Odio perdere più di quanto ami vincere

#liberalaLazio

Siamo realisti, esigiamo l'impossibile.

"se te senti la forza necessaria spalanca l'ale e viettene per l'aria: se nun t'abbasta l'anima de fallo io seguito a fa l'Aquila e tu er gallo"

jumpingjackflash

Re:APPELLO
« Risposta #34 : Venerdì 30 Dicembre 2011, 16:00:09 »
http://www.corriereinformazione.it/

Calcio scommesse. Pirani tira in ballo Francesco Totti


Il nome di Francesco Totti, dentro lo scandalo del calcio scommesse, era già stato fatto nei giorni scorsi. Lo stesso capitano della Roma mostrò tutto il suo stupore, anche se da una parte se lo spettava; essere tirati in ballo è una moda molto diffusa al giorno d'oggi, specialmente se si fa parte del mondo del calcio.


 
Ora, dalle ultime parole pronunciate dal dentista Marco Pirani, un possibile coinvolgimento del capitano giallorosso non è più una semplice utopia, ma un'ipotesi da non escludere. Ad ogni modo alla procura di Cremona tutti invitano alla prudenza in quanto il nome di Francesco Totti potrebbe sempre essere una delle tante millanterie dell'ex portiere Marco Paoloni. Infatti si è convinti che Paoloni si spacciava per Corvia, giocatore del Lecce che, secondo i capostipiti di questa nuova associazione, parlava con il "Pupone". Nei giorni scorsi lo stesso Corvia smentì categoricamente questo fatto, affermando che lui non ha nemmeno il cellulare di Totti. Il procuratore capo di Cremona, Roberto Di Martino, fa sapere che la macchina giudiziaria inizierà a indagare su Fiorentina- Roma, anticipo delle ore 12, terminata 2-2 con una doppietta siglata proprio da Francesco Totti che in quell'occasione siglò la sua 200esima rete in carriera. Un record che, alla luce di queste dichiarazioni poco piacevoli sul conto di Totti, potrebbe rivelarsi molto più indigesto del solito. Totti viene tirato in ballo dopo l'ultimo interrogatorio fatto allo stesso dentista anconetano. La Roma aveva già fatto sapere che difenderà la sua immagine e quella dei suoi giocatori in tutte le sedi opportune. Inizia nella maniera più ardua e intricata il nuovo corso della società guidata dal patron- Presidente, Thomas Di Benedetto.

 Intanto Giuseppe Signori, tornato in libertà dopo aver scontato la detenzione agli arresti domiciliari, pensa con i suoi avvocati a un'ulteriore strategia difensiva. L'ex bomber laziale è un uomo libero, ma le indagini sul suo vizio per il gioco e la scommessa continueranno a 360 gradi. Signori è felice per la ritrovata libertà, ma ancora scosso e provato per quanto vissuto. Ha voluto espressamente ringraziare i suoi avvocati per l'ottimo lavoro svolto finora. Gli stessi legali hanno dichiarato che attendono con ansia i risvolti dell'indagine e presenteranno nuove prove, utili a dimostrare l'innocenza e la completa estraneità dei fatti dello stesso Signori. Il suo portavoce ha dichiarato espressamente: Signori vuole rimanere qualche giorno in piena tranquillità prima di riaffacciarsi in pubblico". Attualmente l'ex attaccante di Alzano Lombardo è senza alcun incarico calcistico; ha ricoperto il ruolo di consulente personale dell'amministratore unico della Ternana fino al 2009.

Marco Chinicò

quindi anche il totti  è stato nominato da uno del "giro" un po come Mauri..

Offline benvolio

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Re:APPELLO
« Risposta #35 : Venerdì 30 Dicembre 2011, 17:37:39 »
Io però dopo averlo letto mi sono dovuto prendere un malox

Si Skorpius, però a questo punto non dovremmo essere così soli...Il documento se è letto fuori dalla fobia laziale, mostra per Catania Roma la stessa dinamica con le stesse anomalie (sia pure sull'evento e non sui gol).
Il documento per un anti scomettittore come me è indigesto ma molto illuminante...e getta comunque una luce inquietante sulla tutelabilità della regolarità del campionato...siamo alla classica estrazione di valore finanziario, è un vero e proprio meccanismo di borsa alimentato su eventi assolutamente aleatori come partite di calcio...Comunque vediamo anche cosa succede a Napoli...

paoletto

Re:APPELLO
« Risposta #36 : Venerdì 30 Dicembre 2011, 20:03:17 »
 «Il Capitano della Giallorossa avrebbe detto che Fiorentina-Roma sarebbe finita con tanti gol». È quanto si legge in uno dei brogliacci in cui gli inquirenti riassumono le intercettazioni allegate all’inchiesta sul calcioscommesse in cui parlano le due figure centrali dell’indagine Massimo Erodiani e Marco Pirani. Quest’ultimo, considerato una delle menti dell’organizzazione criminale, ieri è stato interrogato dai pm per oltre 7 ore. Pirani ha quantificato in una trentina, dai 18 iniziali, i match che sarebbero stati `truccati´. La sensazione dei pm è che le combine siano state non tanto tra i giocatori quanto tra le stesse società.

Veniamo adesso alla partita Roma - Fiorentina del 20 marzo e al contenuto di una telefonata avvenuta tra Erodiani e Pirani. La telefonata avviene il 21 marzo alle 19:36, il giorno dopo Fiorentina-Roma finita 2-2. «Erodiani dice a Pirani che giovedi va a Bologna a portare i soldi delle giocate», scrivono gli investigatori, che poi aggiungono: «Erodiani commenta con Pirani la partita dell’Inter e dice che l’attaccante del Lecce Daniele Corvia avrebbe pronosticato anche tanti gol in Fiorentina-Roma avendolo saputo dal Capitano della Giallorossa». Nel brogliaccio non si esplicita chi sia il “Capitano della Giallorossa” e dunque non si fa riferimento né al capitano della Roma Francesco Totti, né al capitano del Lecce, la squadra di Daniele Corvia. Si tratta infatti di due squadre che vestono entrambi i colori giallorossi.

Anche la partita tra Chievo e Sampdoria, terminata 0-0, finisce nelle telefonate tra Erodiani e Pirani. Il 26 marzo 2011, gli scommettitori finiti in carcere cercano di capire come fare per avere la certezza del pareggio.Ecco come la polizia riassume la conversazione: «Pirani chiama Erodiani e dice che la prossima settimana c’è Chievo Sampdoria e gli hanno detto che la stanno già massacrando sull’X e suggerisce a Erodiani di chiedere a Bellavista, che lui ci può arrivare »

Intanto nell’inchiesta sul calcioscommesse spunta anche il nome di Bobo Vieri . A chiamarlo in causa è Ivan Tisci, uno degli indagati del gruppo degli `zingari´, in una telefonata a Antonio Bellavista (l’ex capitano del Bari attualmente in carcere) del 21 marzo 2011, il giorno dopo Inter-Lecce. Tisci, scrivono gli investigatori in un brogliaccio di un’intercettazione allegata agli atti dell’inchiesta, «si lamenta del comportamento di Bressan (ex giocatore agli arresti, ndr) e dice che dopo averlo tenuto in stand by fino a stamattina» aggiunge che «l’hanno fatta saltare perchè `il boss´ non ha soldi da puntare». A questo punto, proseguono gli investigatori, «Tisci gli chiede se ha visto cosa gli ha scritto ieri sera e che a Milano ha incontrato Bobo Vieri, il quale gli ha detto che non ha vinto molto e ha giocato da casa con il Pc». Tisci, concludono i poliziotti, «dice di averlo imbeccato e Vieri sapeva dell’over 3,5 dell’Inter». Vieri, tramite il suo legale Danilo Buongiorno, dichiara «la propria totale estraneità alla vicenda del calcioscommesse».

8 giugno 2011 - Il Secolo XIX

paoletto

Re:APPELLO
« Risposta #37 : Venerdì 30 Dicembre 2011, 20:05:10 »
Fiorentina-Roma 2-2 del 20 marzo,
Lecce-Cagliari 3-3 del 17 aprile,
Genoa-Lecce 4-2 del 20 marzo". Repubblica.it (insieme all'edizione cartacea del quotidiano) ribadisce che le partire di serie A finite al centro dell'inchiesta sul calcioscommesse rivelati da uno egli indagati, Marco Pirani.
http://www.pianetagenoa1893.net/?action=read&idnotizia=17071
QUI ALTRE CONFERME SU QUESTE TRE PARTITE
http://www.ilgiornale.it/interni/il_bookie_confessa_truccate_3_partite_tanti_gol/07-06-2011/articolo-id=527772-page=0-comments=1
Scandalo calcioscommesse, il bookie confessa: sono state truccate tre partite con tanti gol...
...Ed eccole, le tre partite. La prima è Fiorentina-Roma, 20 marzo 2011. La seconda è Lecce-Cagliari, 17 aprile. La terza è Genoa-Lecce, 23 aprile. Il Lecce compare due volte, ecco perché i conti non tornavano. Tre partite che sono accomunate da una caratteristica precisa: la pioggia di gol. Fiorentina-Roma finisce 2-2, Lecce-Cagliari 3-3, Genoa-Lecce 4-2. Goleade, spettacolo, e qualcuno che sospettano gli inquirenti - si è arricchito facilmente. Per quanto riguarda Fiorentina-Roma, gli inquirenti sanno che i clan avevano avuto indicazioni precise per puntare sull’ over ,il risultato con almeno tre gol. Indicazioni analoghe erano arrivate anche per le due partite del Lecce. Non è il solo dettaglio interessante che emerge dall’interrogatorio di Erodiani. ....

paoletto

Re:APPELLO
« Risposta #38 : Venerdì 30 Dicembre 2011, 20:14:45 »
Scandalo scommesse, nomi, clan e puntate: ecco i 44 protagonisti del calcio sporco

Da ieri Erodiani è ai domiciliari, come pure Marco Pirani. Il dentista 55enne, ex accompagnatore dell’Ancona, è per i pm un altro dei big dell’organizzazione: ha collaborato coi pm parlando di cinque società di A coinvolte, Cagliari, Lecce, Roma, Fiorentina e Genoa.
[...]
«Beppegol», 43 anni, uno dei bomber più prolifici di sempre della serie A, è finito nell’inchiesta perché ritenuto a capo dei finanziatori «bolognesi». Mai intercettato direttamente (ma fotografato in occasione di un summit a Bologna, in occasione del quale Signori scrive su un pizzino le condizioni per scommettere di «quelli di Singapore»), secondo il pm è coinvolto nella pianificazione di tre partite: Atalanta-Piacenza, Inter-Lecce e Benevento-Pisa. Nelle intercettazioni, tutti sembrano temerlo.
[...]
L’attaccante 30enne del Sassuolo, indagato perché avrebbe preso soldi per giocare a perdere in Siena-Sassuolo 4-0, è al centro di un giallo, insieme all’attaccante del Lecce Daniele Corvia (quest’ultimo tirato in ballo per Inter-Lecce, ma non indagato).
http://www.ilgiornale.it/interni/nomi_ruoli_clan_e_scommesse_44_protagonisti_calcio_sporco/12-06-2011/articolo-id=528754-page=0-comments=1

Offline Aquila Maremmana

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Re:APPELLO
« Risposta #39 : Venerdì 30 Dicembre 2011, 20:28:04 »
Ottimo lavoro ragazzi!
Per una migliore comprensione e per avere la possibiltà di mettere tutti gli articoli in ordine cronologico sarebbe opportuno evidenziare bene
1) la data dell'articolo
2) il link dove poter risalire allo stesso.
In questo modo il dossier diviene ordinato e credibile.
Noi potevamo essere loro. Non abbiamo voluto.
Loro non avrebbero mai potuto essere noi.