Autore Topic: Ci riprovano... Scommesse, 22 le partite di A sospette.Anche la Lazio nel mirino  (Letto 277495 volte)

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Offline Fabio70rm

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Re:Ci riprovano... Scommesse, 22 le partite di A sospette.Anche la Lazio nel mirino
« Risposta #3220 : Domenica 22 Aprile 2012, 11:41:56 »
Io dico al preoccupato Aaron di stare tranquillo.

Qualora palazzi facesse la catzata di deferirci con quelle bojate di dichiarazioni degli "zingari", ci si farà una risata al processo e basterà chiedergli: "egregio le prove?".

A farsopoli avevano le telefonate, qui hanno "tizio mi ha detto che caio". Dove tizio smentisce quello che ha detto caio a targhe alterne.

Dichiarazioni di pettegolezzi. Davvero nulla su cui costruire un processo.


Dopodichè si passa al contrattacco. Si querela palazzi per diffamazione, falso ideologico e interesse privato in atto d'ufficio. E lo faremo noi tifosi.
Polisportiva SS LAZIO, l'unica squadra a Roma che vince invece di chiacchierare!!

Offline LaLazioMia

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Re:Ci riprovano... Scommesse, 22 le partite di A sospette.Anche la Lazio nel mirino
« Risposta #3221 : Domenica 22 Aprile 2012, 11:48:55 »
.
".

A farsopoli avevano le telefonate, qui hanno "tizio mi ha detto che caio". Dove tizio smentisce quello che ha detto caio a targhe alterne.






A farsopoli anche con le telefonate hanno garantito l'immunità ai bastardi. Non dimentichiamolo .



http://sport.virgilio.it/calcio/calciopoli-verita-di-penta-nascoste-telefonate-coinvolta-roma.html

Calciopoli, Penta: "Nascosero telefonate". Dopo l'Inter, ora rischia la Roma
Il consulente di Moggi parla di telefonate dei giallorossi.

"Confermo che sulla Roma ci sono diverse telefonate, alcune delle quali imbarazzanti. La Lazio non ha le telefonate della Roma, quelle giallorosse sono più gravi, ma io non sono un inquirente e non sta a me farle emergere”. E' un'estate di Palazzo, in cui il reiterarsi di affermazioni, posizioni, inchieste e testimonianze solleva dubbi ulteriroi su quanto sancito in quegli stessi mesi del 2006. Queste dichiarazioni rilasciate al programma radiofonico romano Sei Volte Buongiorno da Nicola Penta, consulente della difesa di Luciano Moggi incaricato di ascoltare e sbobinare le famigerate telefonate di Calciopoli, rivelano una prassi ben più diffusa rispetto a quanto riportato che vede coinvolta anche la Roma.
 
 
L’ascoltatore di Moggi, inizia replicando alle accuse di sciacallaggio ai danni di Felice Facchetti, le cui telefonate sono emerse solo nel 2010. “Quando si chiudono le indagini non c’è subito il rinvio a giudizio, passano dei mesi, questo avviene nell’ottobre 2008 per l’indagine di Napoli che vede Moggi imputato di associazione a delinquere. La difesa dell’ex dirigente juventino ha avuto il famoso materiale con le 180.000 intercettazioni solo nel gennaio 2009: perché avremmo dovuto tirare fuori certe telefonate in pochi mesi quando gli investigatori ne hanno utilizzate 1000 in quattro anni?”.
 
 
Penta si sofferma anche del lavoro dei nucleo investigativo dei carabinieri, soffermandosi sulla Lazio, citata in un’informativa di novembre 2005 nella quale i biancocelesti vengono definiti complici del sistema.  “Chi ha scritto questa informativa era in preda a una crisi, non dico di più, ricordo solo che il gruppo di lavoro era quello di via In Selci. Ma qui - precisa Penta senza alcuna sollecitazione esterna - chi ha innescato tutto questo meccanismo, e tra un po’ verrà fuori, è un ex dirigente di una squadra di calcio, al momento in Inghilterra…e non intendo dire altro. Tra una settimana verrà fuori, non tra un anno…”.
 
“Ho fatto pervenire all’avvocato Gentile una conversazione tra Bergamo e Pairetto che scagiona l’arbitro Rocchi, indicato dall’accusa come complice della combine per Chievo-Lazio del 20 febbraio 2005 (0-1, gol di Rocchi, l’arbitro è stato assolto a Napoli in sede di rito abbreviato, ndr). Questo fatto è un’ulteriore prova che sono state nascoste prove che avrebbero alleggerito la posizione degli imputati, a tal proposito Penta rivela come il 90% dei brogliacci erano fuorvianti. “Credo che per questo motivo ci sarà una denuncia avverso chi ha fatto questo lavoro di indagine”, ha annunciato il consulente di Moggi.
 
In Calciopoli ci sono state soprattutto due società avvantaggiate, l’Inter, a cui è stato assegnato lo scudetto, e la Roma, che da quinta si trovò seconda, quindi ammessa di diritto alla Champions della stagione 2005-2006. “Confermo che sulla Roma ci sono molte chiamate, alcune delle quali imbarazzanti. Queste conversazioni sono dello stesso tenore della Lazio? La Lazio non ha le telefonate della Roma, quelle giallorosse sono più gravi, ma io non sono un inquirente, non sta a me farle emergere. Io non so come abbiano fatto a mettere dentro la Lazio, l’avvocato Gentile la difenderà a dovere. La Lazio l’hanno dovuta mettere dentro perché Moggi da solo non poteva fare l’associazione a delinquere. Secondo l’accusa Lazio, Reggina e Fiorentina erano consulenti e collaboratori esterni,  il Milan lo contrastava, ma Meani ha fatto 11.000 telefonate in 4 mesi, al 90% prima delle partite con arbitri e assistenti. All’epoca si poteva parlare con i designatori, che vengono dotati di due schede sim per comunicare con i dirigenti delle società, c’era una circolare destinata alla società che lo specificava, quindi parlere con i designatori non era reato”.
 
Altrettanto vigore, Penta lo aveva messo nelle risposte date nell'intervista rilasciata a Tuttosport in cui torna sui medesimi concetti. In primis la difficoltà di reperire materiale telefonico riguardante altre società: "Certo che era difficile. E il pro¬blema sta nelle indagini e nel modo con cui sono state con¬dotte dal colonnello Auricchio e dai suoi uomini che non hanno prodotto in modo preciso i bro¬gliacci. Un modo per complica¬re molto il lavoro alle difese e avvalorare le loro tesi". I ritardi nella presentazione delle chiamate e delle relative trascrizioni non va imputato a una dilatazione dei tempi tecnici. Perché attendere così tanto? : "Perché noi abbiamo avuto l’hard disk con il corpus com¬pleto delle telefonate nel gen¬naio del 2009, ma all’inizio non ci diedero la chiave per decrit¬tare la lista dei brogliacci, così io dovevo ascoltare le telefona¬te in modo casuale: una assur¬dità! Poi, dopo un anno di ri¬chieste, finalmente abbiamo avuto la password per i bro¬gliacci e questo solo per avere la brutta sorpresa che i bro¬gliacci erano inesatti o inesi¬stenti: una mostruosità giuri¬dica. A quel punto con un software preparato dal perito informatico Porta abbiamo in¬crociato i numeri di telefono e abbiamo potuto procedere un po’ più velocemente".
"E’ stato un lavoro allucinante e lungo, perché ogni telefonata - ne ho ascoltate almeno 25.000 - deve essere trascritta, ma non solo, bisogna capirne la rilevanza contestualizzan¬dola con gli eventi sportiva. In pratica quello che dovevano fa¬re gli inquirenti e non hanno mai fatto". Un eccesso di distrazione? Penta non è convinto di queste tesi. "Non posso crederci. Troppo scientifico è il metodo con cui sono state selezionate le telefo¬nate. Si volevano colpire solo alcune persone. C’era un dise¬gno. E non si può denunciare gli inquirenti: gli eventuali rea¬ti sono prescritt



La vergoosa telefonata Prade’ Mazzini

&feature=related
Citazione"Qui se non si trova qualcuno che decide di portare in tribunale Lotito, accusandolo di "qualcosa", non si viene a capo di nulla. Purtroppo."
Chi lo ha scritto? Cairo? La gazzetta?
No, MM il moderatore.

Offline aaronwinter

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Re:Ci riprovano... Scommesse, 22 le partite di A sospette.Anche la Lazio nel mirino
« Risposta #3222 : Domenica 22 Aprile 2012, 13:54:07 »
Io dico al preoccupato Aaron di stare tranquillo.
(...)

Sperém, caro mio, sperém.

(e comunque, continuo a ritenere che, dato che le procedure in ambito sportivo lasciano - diciamo così - ampi margini di discrezionalità, sarebbe meglio, molto meglio alzare mediaticamente un dito in faccia a questi, ed esprimere preventivamente un "nun ce provate")
Damose da fa (remix di aaronwinter)
Damose da fa' (feat. Disabitato)

Offline MagoMerlino

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Re:Ci riprovano... Scommesse, 22 le partite di A sospette.Anche la Lazio nel mirino
« Risposta #3223 : Lunedì 23 Aprile 2012, 11:31:05 »
Maddài?
 
Citazione
Ma cos’è stata davvero l’inchiesta di Calciopoli che ha portato alla condanna di Moggi e compagnia arbitrale? È stata eterodiretta come sospettano i condannati? E da chi? E perché lo scandalo ha travolto solo la Juve e non altre società e dirigenti che colloquiavano allo stesso modo con la classe arbitrale e funzionari Figc? Proviamo a scoprirlo spulciando gli atti processuali.

 
A partire dall’ultimo, depositato il 6 febbraio scorso. Pagina 52 delle motivazioni della sentenza penale di condanna: «Il teste Baldini Franco, in atto general manager della nazionale inglese (oggi Dg della Roma Calcio, ndr), grande suggeritore di accusa, per collaborazione con l’investigatore Auricchio dichiarata da entrambi». I teorici del gran complotto anti-Juve si sfregano le mani per il virgolettato sul Grande Suggeritore perché mette una pietra tombale su Franco Baldini nemico giurato di Moggi (si sono insultati e denunciati a vicenda durante il processo) «ispiratore» delle indagini contro Lucianone.

All’ex maggiore dei carabinieri di Roma Attilio Auricchio conosciuto nel 2003 nell’inchiesta sulle false fidejussioni che puntò alla Roma, Baldini ha offerto l’input a indagare in più e più incontri (non verbalizzati) nel 2004 e nel 2005, indicando personaggi da sentire e filoni da esplorare. Baldini si confessò a verbale il 15 aprile 2005 con il solo maggiore che, cosa rarissima per un ufficiale, verbalizzò personalmente il lunghissimo interrogatorio. Sulla frequentazione con l’ex maggiore, in aula Baldini s’è contraddetto sostenendo di aver frequentato al massimo «una o due volte» Auricchio nel 2005 smentendo quanto da lui stesso affermato nel 2008 al processo Gea allorché giurò di non aver più incontrato il colonnello dall’agosto 2003 (inchiesta Gea) all’aprile 2005 (inchiesta Calciopoli). In aula, il carabiniere l’ha smentito osservando come tra l’agosto 2004 e il marzo 2005 incontrò il Ds della Roma «4 o 5 volte prima» dell’interrogatorio ufficiale, e «3 o 4 volte dopo». Baldini portò al maggiore anche una giornalista economica sua amica per illuminarlo ulteriormente sul «funzionamento delle società di calcio dal punto di vista economico».
L’incontro Baldini non lo sa collocare temporalmente ma la difesa lo individua tra la prima informativa del maggiore Auricchio alla procura di Napoli, del 18 settembre 2004 (dove si ipotizzavano quegli scenari apocalittici sul mondo del pallone in quel momento ancora non emersi in alcuna attività che serviranno a dare il là alle intercettazioni) e la telefonata a Baldini del 4 aprile 2005, trascritta integralmente e depositata solo al processo non dai carabinieri di Auricchio ma dai periti tecnici della difesa. Il giudice di Calciopoli la ritiene gravissima, almeno quanto quelle di Moggi. Scrive: «La conversazione è significativa anche perché presenta la comunanza di fiume di parole e discorsi di ampia portata, da cui il pm ha tratto elementi per dimostrare l’esistenza dell’associazione avente il capo in Moggi». La chiamata è quella col vicepresidente federale Innocenzo Mazzini (poi radiato) dove Franco Baldini preannunciava il ribaltone, poi puntualmente avvenuto: «Forse, se tu ti comporti bene, quando farò il ribaltone e tanto lo farò perché io vivo per quello, fare il ribaltone e butterò tutti di sotto dalla poltrona (...) io ti salverò, forse». Baldini dice che con Mazzini stava scherzando. Per i suoi detrattori è invece l’ennesimo indizio dell’eterodirezione romana. Checché ne dicano i cultori del complotto, sul fronte «fughe di notizie» che sputtanò Juve, Lazio e Fiorentina niente è emerso sul duo Baldini-Auricchio: non risultano in contatto con chi fece il vero scoop di Calciopoli, e cioè il Romanista, giornale di tifosi non abituato a pubblicare atti coperti dal segreto. Ad Auricchio ci si arriva indirettamente solo attraverso un cronista della Gazzetta dello sport, impegnato a tempo pieno a collaborare con i carabinieri romani di via in Selci.

Nel processo è emerso che delle 171mila telefonate intercettate il pool dei carabinieri di Auricchio ne ha sentite tante trascrivendone, a dire tanto, tremila. E le ha segnalate sulla base di «baffi» colorati messi sui brogliacci accanto alle telefonate. Verdi, poco interessanti. Gialle/arancioni, interessanti. Rosse, molto interessanti. Il perito della difesa, Nicola Penta, con enorme fatica è riuscito ad ascoltarne 30mila in più (arriviamo così a 33mila su 171mila) trovandone tante (Roma, Inter, Cagliari ecc) che pur avendo baffi gialli e rossi sui brogliacci, non sono state ritenute meritevoli di approfondimento. Addirittura il pm Giuseppe Narducci replicò sdegnato nella requisitoria nell’«abbreviato» a Giraudo, il 27 ottobre 2008, a chi paventava favortismi: «Piaccia o non piaccia» di telefonate di Bergamo e Pairetto con Moratti, Sensi o Campedelli, disse, «non c’è traccia». Piaccia o non piaccia invece quelle telefonate c’erano, ma son saltate fuori solo quattro anni più tardi grazie ai testardi consulenti difensivi. E non è un caso che il procuratore sportivo Palazzi ha concluso il suo supplemento di indagini ammettendo che se il reato non fosse stato prescritto anche l’Inter avrebbe dovuto essere sanzionata, anziché premiata.
Ma è tutta l’inchiesta un mistero.

Atti decisivi per le condanne o sono state nascosti o sono stati fatti sparire (il video dei sorteggi falsamente taroccati oppure l’audio dell’incontro a Villa La Massa a Firenze tra i Della Valle, Bergamo, Mazzini). Alcuni testi hanno mentito in aula e sono prossimi destinatari di avvisi di garanzia. Tante telefonate o non sono state mai trascritte o sono state mal trascritte.
Si è evitato di riportarne alcune devastanti per trascriverne di inutili come il gossip sulla giornalista D’Amico, il peso e il nome di un neonato, il ragù nei rigatoni di casa Bergamo, i piatti lavati a casa Pairetto. Perché? Ancora dalla sentenza di Calciopoli: «La difesa è stata (...) molto ostacolata nel compito suo proprio dall’abnorme numero di telefonate intercettate, oltre 170mila, e dal metodo adoperato per il loro uso, indissolubilmente legato a un modo di avvio e sviluppo delle indagini per congettura...». Per congettura. Allo stesso modo, ragionando per congettura è lecito domandarsi perché non si è approfondito il «ribaltone» annunciato da Baldini o la telefonata tra l’allenatore Sandreani e il manager Zavaglia sull’intenzione dello stesso Baldini di prendere il posto di Moggi alla Juve col placet di Montezemolo. O perché non sono finite al processo le dieci e passa telefonate con la voce dei giallorossi Baldini e Pradè. Non si tratta di fare un processo alla Roma, piuttosto che all’Inter, al Cagliari, al Palermo, al Milan o a chicchessia. C’è da capire perché si è indagato a senso unico, quale fu il criterio della selezione delle chiamate, come mai i pm napoletani hanno lavorato coi carabinieri di un’altra regione. C’è da capire la genesi delle intercettazioni attivate a seguito dell’imbeccata sulla «combriccola romana» degli arbitri pro Moggi quando lo stesso Auricchio, in aula, le ha ridimensionate a un gruppo d’amici che nemmeno arbitravano a favore della Juve. Già, l’abuso delle intercettazioni. Criticato nel lontano 1996 dall’allora procuratore generale di Catanzaro, Giuseppe Chiaravalloti, che denunciò l’allora giovane capitano Attilio Auricchio (impegnato a indagare con un giovane pm Luigi De Magistris), perché anziché trascrivere correttamente «Provveditore generale» nei brogliacci, l’ufficio da lui diretto mise «Procuratore generale» col nome di Chiaravallotti accanto.

Denunce e controdenunce finirono in archiviazioni reciproche. Quattordici anni dopo De Magistris è diventato sindaco di Napoli. Come capo di gabinetto s’è preso proprio il benemerito Attilio Auricchio. Come assessore ha nominato Giuseppe Narducci, il pm di Calciopoli amico di Auricchio e di De Magistris. ’O sindaco tifa Napoli, anche se da piccolo era interista. Sarà stato felice come un bimbo per non aver letto le intercettazioni del suo idolo di un tempo, il compianto Giacinto Facchetti, a cena con Bergamo, in contatto con l’arbitro Nucini e...
(2. Continua)

Si parla di questo tizio qui:

franco"pupo"baldini 'o puparo.
Odio perdere più di quanto ami vincere

#liberalaLazio

Siamo realisti, esigiamo l'impossibile.

"se te senti la forza necessaria spalanca l'ale e viettene per l'aria: se nun t'abbasta l'anima de fallo io seguito a fa l'Aquila e tu er gallo"

oizaL

Re:Ci riprovano... Scommesse, 22 le partite di A sospette.Anche la Lazio nel mirino
« Risposta #3224 : Lunedì 23 Aprile 2012, 14:16:32 »
CALCIOSCOMMESSE: BARI-LECCE; PAGAMENTO IN STAZIONE SERVIZIO EMERSO IN INTERROGATORI MASIELLO, CARELLA E GIACOBBE  (ANSA) - BARI, 23 APR - I circa 230mila pattuiti per la combine del derby Bari-Lecce (finito 0-2 il 15 maggio 2011) sarebbero stati cosi' versati: 50mila euro durante l'incontro del 22 agosto 2011 all'hotel Tiziano di Lecce, la restante parte quasi tutta in più tranche versate durante incontri avvenuti in una stazione di carburanti sulla tangenziale di Bari. E' quanto trapela dagli interrogatori, compiuto nei giorni scorsi, dei tre arrestati dalla magistratura barese nell'inchiesta sul calcioscommesse: l'ex difensore del Bari Andrea Masiello, e i suoi due amici-scommettitori Gianni Carella e Fabio Giacobbe, tutti ai 'domiciliari'. Al Tiziano - hanno detto Carella e Masiello durante l'interrogatorio dinanzi al pm Ciro Angelillis - ''oltre a noi due'' c'erano l'imprenditore leccese Carlo Quarta e un'altra persona che disse di essere un avvocato e che entrambi hanno riconosciuto in foto per il legale salentino Andrea Starace. All'incontro era invece assente Giacobbe.  Secondo la versione di Masiello e Carella, fu Starace a consegnare loro i 50mila euro in contanti. I pagamenti in diverse tranches da 20mila euro ciascuna furono invece fatti da Quarta a Carella sulla tangenziale per Bari e da Quarta a Masiello durante le diverse 'missioni' compiute dall'imprenditore presso la localita' in cui viveva l'ex difensore biancorosso (ora all'Atalanta) nel nord Italia.  Resta da capire - poiche' finora non sarebbero state raccolte prove in tal senso - quale fosse la provenienza del danaro e se la societa' del Lecce calcio abbia partecipato alla combine.  Sembra ormai certo che la combine di Bari-Lecce e' stata organizzata dai tre baresi il giorno prima della partita e che e' stato Quarta a consegnare a Carella (presso la sua abitazione di Lecce) un assegno da 300mila euro da lui compilato e affidato al barese come pegno per assicurare ai salentini la vittoria della partita-salvezza.(ANSA).  BU-YB2 23-APR-12 14:16 NNNN

Offline DinoRaggio

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Re:Ci riprovano... Scommesse, 22 le partite di A sospette.Anche la Lazio nel mirino
« Risposta #3225 : Lunedì 23 Aprile 2012, 19:39:51 »
E' cominciato, davanti al gip Guido Salvini, l'interrogatorio di garanzia di Dino Lalic, sloveno, colpito da ordinanza di custodia cautelare nel dicembre scorso nell'ambito dell'inchiesta cremonese sul calcioscommesse e giunto in Italia venerdì scorso. Lalic appartiene al cosiddetto gruppo di scommettitori degli 'zingari' e ha finito di scontare da qualche mese a Zagabria un anno di reclusione patteggiato, sempre nell'ambito di un'inchiesta su partite truccate.

Lalic è ritenuto tra coloro che portavano in Italia somme di denaro per corrompere i calciatori ed è tra i pochi ad aver avuto un rapporto diretto con i finanziatori del giro delle scommesse di Singapore. In particolare, in Italia, lo sloveno sarebbe stato in contatto con i calciatori Carlo Gervasoni e Filippo Carobbio.

La combine Bari-Lecce - I soldi per la presunta combine nel derby Bari-Lecce del maggio dell'anno scorso sarebbero stati pagati in tranche ad Andrea Masiello, l'ex difensore dei biancorossi,  poi passato all'Atalanta, e i suoi amici, Gianni Carella e Fabio Giacobbe. E' un particolare che emerge dall'inchiesta sul calcio scommesse della Procura del capoluogo pugliese. I circa 230mila pattuiti per la presunta combine del derby pugliese, finito 0-2 il 15 maggio 2011, sarebbero stati versati con queste modalità: 50mila euro durante l'incontro tra Masiello, Carella e Carlo Quarta, l'imprenditore leccese, del 22 agosto 2011 all'hotel Tiziano della città salentina, la parte restante quasi tutta in più tranche versate durante incontri avvenuti in una stazione di carburanti sulla tangenziale di Bari. A portare i soldi a Carella e  Giacobbe sarebbe stato sempre l'imprenditore salentino Quarta.
E ra gisumin all'ùart!

La serie A è un torneo di limpidezza cristallina, gli arbitri non hanno alcunché contro la Lazio e si distingueranno per l'assoluta imparzialità, non ci saranno trattamenti di favore o a sfavore nei confronti di alcuno. Sarà un torneo di una regolarità esemplare. (19-8-2016)

oizaL

Re:Ci riprovano... Scommesse, 22 le partite di A sospette.Anche la Lazio nel mirino
« Risposta #3226 : Lunedì 23 Aprile 2012, 22:12:06 »
CALCIOSCOMMESSE:LEGALE'ROSATI TRANQUILLO',MEZZAROMA IN FORSE PROCURA FIGC SU ALTRE GARE LECCE. PER N.1 SIENA MOTIVI SALUTE (ANSA) - ROMA, 23 APR - ''E' assolutamente tranquillo''. L'avvocato Paolo Rodella, uscendo dalla Procura federale dopo circa due ore di audizione, assicura che il suo assistito, l'ex portiere del Lecce Antonio Rosati, con l'inchiesta del Calcioscommesse non c'entra nulla. A fare il suo nome e' ancora il pentito Carlo Gervasoni che, nel secondo interrogatorio di Cremona dello scorso 12 marzo, al pm Di Martino dichiaro' a proposito della presunta combine di Lecce-Lazio del 22 maggio 2011: ''Gegic mi disse che tramite Zamperini, lui e gli slavi si misero nuovamente in contatto con Mauri della Lazio per manipolare la suddetta partita. Successivamente avuto questo contatto con Mauri furono corrotti sei o sette giocatori del Lecce tra i quali ricordo solamente Benassi e Rosati''. Oltre alla partita in questione, gli inquirenti avrebbero chiesto all'ex giallorosso salentino anche dei match Brescia-Lecce (2-2 del 27 febbraio 2011) e Inter-Lecce (1-0, del 20 marzo 2011). Le audizioni riprenderanno giovedi' 26 aprile quando in via Po sfileranno ben 19 testi. Il presidente del Siena Massimo Mezzaroma, impossibilitato per motivi di salute, probabilmente non sara' tra questi. Saranno invece sentiti presso la propria sede l'allenatore del Livorno Armando Madonna e i calciatori Pasquale Schiattarella e Alfonso De Lucia. Ecco il calendario delle audizione del 26 aprile: Daniele Vantaggiato (calciatore Bologna), Maurizio Sarri (ex tecnico Sorrento), Vincenzo Santoruvo (calciatore Frosinone), Nicola Mora (calciatore Spezia Calcio), Marco Esposito (calciatore Pisa), Lorenzo Sibilano (tecnico Taranto), Giuseppe Cannella (direttore sportivo), Umberto Cazzola (calciatore Alma J. Fano), Federico Cossato (ex calciatore), Alberto Comazzi (ex calciatore), Nicola Ferrari (calciatore Hellas Verona), Massimo Mezzaroma (presidente Siena), Michele Anaclerio (calciatore Benevento), Armando Perna (calciatore Modena), Juri Tamburini (calciatore Pergocrema), Alessandro Sbaffo (calciatore Ascoli), Giuseppe Vives (calciatore Torino), Daniele Cacia (calciatore Padova), Sergio Volpi (tecnico Piacenza), Armando Madonna (tecnico Livorno), Pasquale Schiattarella (calciatore Livorno), Alfonso De Lucia (calciatore Livorno). (ANSA). Y92 23-APR-12 21:42 NNN 

CALCIOSCOMMESSE:LALIC, AVEVO NOTIZIE DA CAROBBIO E GERVASONI (ANSA) - CREMONA, 23 APR - Lo sloveno Dino Lalic, durante il suo interrogatorio davanti al gip di Cremona Guido Salvini ha ammesso di aver ''comperato notizie'' sulle partite da truccare dai giocatori Filippo Carobbio e Carlo Gervasoni, coinvolti nel calcioscommesse. Lo sloveno ha ammesso di averlo fatto in occasione di sei partite, quelle che gli sono contestate nell'ordinanza di custodia cautelare che l'ha portato in carcere. I suoi avvocati, Marcello Cecchini e Kresmir Krsnic, hanno spiegato che era lo zingaro Amir Gegic a ''fare da intermediario con i giocatori italiani''. Gegic e' ritenuto il capo degli zingari. L'interrogatorio di Lalic e' durato circa un paio d'ore. (ANSA). RT/KZT 23-APR-12 19:37 NNN 

CALCIO SCOMMESSE:PER ZINGARI DIVIETO DIMORA IN VARIE REGIONI (ANSA) - CREMONA, 23 APR - Sara' disposto il divieto di dimora nelle regioni in cui si sono verificati i fatti per Vinko Saka e Alija Ribic, due degli scommettitori del gruppo degli 'zingari', arrestati nell'ambito dell'inchiesta cremonese sul calcio scommesse. E' questo, infatti, a quanto si e' saputo, l'orientamento del gip di Cremona Guido Salvini. La decisione deriva anche dal fatto che i due hanno ammesso la loro partecipazione alla manipolazione di numerose partite, descrivendo nel dettaglio le modalita' delle combine e facendo anche il nome di alcuni giocatori di calcio. Le regioni italiane in cui non potranno soggiornare sono la Lombardia, la Toscana, il Veneto e le Marche. (ANSA). RT/ML 23-APR-12 20:14 NNN


ANSA/ CALCIOSCOMMESSE: GLI ZINGARI VUOTANO IL SACCO ED ESCONO SCOMMETTITORI DELL'EST CONFERMANO,CAROBBIO E GERVASONI REFERENTI (dell'inviato Stefano Rottigni) (ANSA) - CREMONA, 23 APR - Gli 'zingari' vuotano il sacco e per almeno due di loro si aprono le porte del carcere. Un terzo, interrogato oggi, seguira' la stessa sorte tra pochi giorni. Dopo Vinko Saka e Alija Ribic, anche Dino Lalic, sloveno, in Italia da giovedi' scorso dopo aver scontato un anno di reclusione a Zagabria per vicende analoghe al nostro calcioscommesse ha ammesso davanti al gip di Cremona Guido Salvini: ''Erano Carlo Gervasoni e Filippo Carobbio a darci informazioni sulle partite truccate in cambio di denaro''. Erano quindi il calciatore del Piacenza e quello dello Spezia ad informare Lalic, ex portiere in una squadra cipriota, che si e' assunto la responsabilita' della combine di sei partite contenute nell'ordinanza di custodia cautelare che l'ha portato in carcere: Brescia-Mantova, Grosseto-Reggina (sulla quale gli zingari scommisero ma persero), Empoli-Grosseto e Grosseto-Mantova (sulle quali non effettuarono scommesse), Cittadella-Mantova e Ancona-Grosseto (su cui scommisero e vinsero), tutte del 2010. Tutti e tre gli 'zingari' hanno indicato nell'ex portiere del Chiasso Almir Gegic, latitante, l'''intermediario'' con i giocatori italiani, mentre Lalic ha ammesso si' di aver incontrato Tan Seet Eng, detto Dan, a capo dei finanziatori del giro delle scommesse di Singapore ma per ragioni diverse dai taroccamenti delle partite: si erano incontrati per trattare giocatori dell'Est europeo intenzionati ad andare a giocare in Asia. Su Carobbio e Gervasoni, pero', Lalic, a detta dei suoi legali, Marcello Ceccherini e Kresmr Krsnic, e' stato ''chiarissimo'': ''Da loro comperavano notizie sulle partite per scommettere in Serbia, Croazia, Austria e Ungheria''. Per gli 'zingari', quindi, si profila la scarcerazione con il divieto di soggiorno nelle regioni italiane in cui hanno combinato i guai: Lombardia, Toscana, Veneto e Marche. Il gip Salvini riconosce loro, infatti, di aver ''arricchito il quadro probatorio'' che, in questi mesi, si e' comunque sviluppato in varie direzioni: dal nuovo interrogatorio di Gervasoni del 12 marzo (quello in cui ha chiamato in causa il presidente del Siena Massimo Mezzaroma) a quello della settimana scorsa di Carobbio che ha invece raccontato di come avrebbe informato l'allora allenatore del Siena, Antonio Conte, ora alla Juventus, di una partita combinata (circostanza che, qualora trovasse dei riscontri, interesserebbe comunque solo la giustizia sportiva). Dati questi che, uniti a una rogatoria giunta dall'Ungheria in cui si parla del presunto taroccamento di Lecce-Lazio, porterebbe a una rilettura delle prime due fasi dell'inchiesta che portarono agli arresti del giugno e del dicembre dell'anno scorso, con la rivalutazione di personaggi gia' apparsi nelle carte del procedimento Last bet ma che appaiono in una luce nuova. Dati che potrebbero portare a una terza fase del calcioscommesse a Cremona. (ANSA). RT 23-APR-12 21:41 NNN 

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Re:Ci riprovano... Scommesse, 22 le partite di A sospette.Anche la Lazio nel mirino
« Risposta #3227 : Lunedì 23 Aprile 2012, 22:15:47 »
CALCIOSCOMMESSE:LALIC, AVEVO NOTIZIE DA CAROBBIO E GERVASONI (ANSA) - CREMONA, 23 APR - Lo sloveno Dino Lalic, durante il suo interrogatorio davanti al gip di Cremona Guido Salvini ha ammesso di aver ''comperato notizie'' sulle partite da truccare dai giocatori Filippo Carobbio e Carlo Gervasoni, coinvolti nel calcioscommesse. Lo sloveno ha ammesso di averlo fatto in occasione di sei partite, quelle che gli sono contestate nell'ordinanza di custodia cautelare che l'ha portato in carcere. I suoi avvocati, Marcello Cecchini e Kresmir Krsnic, hanno spiegato che era lo zingaro Amir Gegic a ''fare da intermediario con i giocatori italiani''. Gegic e' ritenuto il capo degli zingari. L'interrogatorio di Lalic e' durato circa un paio d'ore. (ANSA). RT/KZT 23-APR-12 19:37 NNN 

Ottimo!
Neanche questo sa una mazza.
Visto che né Carobbio né Gervasoni hanno notizie di prima mano sulle partite della Lazio, questo testimone dovrebbe essere innocuo.

Online disabitato

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Re:Ci riprovano... Scommesse, 22 le partite di A sospette.Anche la Lazio nel mirino
« Risposta #3228 : Lunedì 23 Aprile 2012, 22:16:46 »
ma infatti non era 'sto Lalic a dover mettere nel sacco Mauri e la Lazio secondo il merdu?
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Offline Russotto

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Re:Ci riprovano... Scommesse, 22 le partite di A sospette.Anche la Lazio nel mirino
« Risposta #3229 : Lunedì 23 Aprile 2012, 22:18:03 »
Con la maglia biancorossa Huseklepp mise a segno due gol, uno a Bologna e uno contro la Roma nella rocambolesca gara persa 2-3, finita, tra le altre, sotto la lente degli inquirenti. "Quel gol rimane il più bello che ho segnato di testa in carriera" commenta l'attaccante ora in forza al Birmingham. Nel corso di quella gara Totti, Borriello e Cassetti, a detta dello stesso giocatore a fine partita, lo minacciarono: "I giocatori della Roma erano arrabbiati con me forse perché stavo giocando bene - spiega l'attaccante norvegese, che esclude legami tra le minacce in campo e quelle degli ultras baresi - Non so esattamente cosa dicessero e perché. Io notai soltanto che erano arrabbiati per qualche motivo. Forse perché stavo giocando bene e non se l'aspettavano, ma forse soprattutto perché avevo fatto un tunnel ad un giocatore della Roma (Cassetti, ndr). Niente di che insomma".

Offline Fabio70rm

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Re:Ci riprovano... Scommesse, 22 le partite di A sospette.Anche la Lazio nel mirino
« Risposta #3230 : Lunedì 23 Aprile 2012, 23:12:12 »
CALCIOSCOMMESSE:LEGALE'ROSATI TRANQUILLO',MEZZAROMA IN FORSE PROCURA FIGC SU ALTRE GARE LECCE. PER N.1 SIENA MOTIVI SALUTE (ANSA) - ROMA, 23 APR - ''E' assolutamente tranquillo''. L'avvocato Paolo Rodella, uscendo dalla Procura federale dopo circa due ore di audizione, assicura che il suo assistito, l'ex portiere del Lecce Antonio Rosati, con l'inchiesta del Calcioscommesse non c'entra nulla. A fare il suo nome e' ancora il pentito Carlo Gervasoni che, nel secondo interrogatorio di Cremona dello scorso 12 marzo, al pm Di Martino dichiaro' a proposito della presunta combine di Lecce-Lazio del 22 maggio 2011: ''Gegic mi disse che tramite Zamperini, lui e gli slavi si misero nuovamente in contatto con Mauri della Lazio per manipolare la suddetta partita. Successivamente avuto questo contatto con Mauri furono corrotti sei o sette giocatori del Lecce tra i quali ricordo solamente Benassi e Rosati''. Oltre alla partita in questione, gli inquirenti avrebbero chiesto all'ex giallorosso salentino anche dei match Brescia-Lecce (2-2 del 27 febbraio 2011) e Inter-Lecce (1-0, del 20 marzo 2011). Le audizioni riprenderanno giovedi' 26 aprile quando in via Po sfileranno ben 19 testi. Il presidente del Siena Massimo Mezzaroma, impossibilitato per motivi di salute, probabilmente non sara' tra questi. Saranno invece sentiti presso la propria sede l'allenatore del Livorno Armando Madonna e i calciatori Pasquale Schiattarella e Alfonso De Lucia. Ecco il calendario delle audizione del 26 aprile: Daniele Vantaggiato (calciatore Bologna), Maurizio Sarri (ex tecnico Sorrento), Vincenzo Santoruvo (calciatore Frosinone), Nicola Mora (calciatore Spezia Calcio), Marco Esposito (calciatore Pisa), Lorenzo Sibilano (tecnico Taranto), Giuseppe Cannella (direttore sportivo), Umberto Cazzola (calciatore Alma J. Fano), Federico Cossato (ex calciatore), Alberto Comazzi (ex calciatore), Nicola Ferrari (calciatore Hellas Verona), Massimo Mezzaroma (presidente Siena), Michele Anaclerio (calciatore Benevento), Armando Perna (calciatore Modena), Juri Tamburini (calciatore Pergocrema), Alessandro Sbaffo (calciatore Ascoli), Giuseppe Vives (calciatore Torino), Daniele Cacia (calciatore Padova), Sergio Volpi (tecnico Piacenza), Armando Madonna (tecnico Livorno), Pasquale Schiattarella (calciatore Livorno), Alfonso De Lucia (calciatore Livorno). (ANSA). Y92 23-APR-12 21:42 NNN 


Ma è il nostro ex??

Comunque ripeto, non hanno nulla contro di noi. E comincia ad emergere sempre di più.
Polisportiva SS LAZIO, l'unica squadra a Roma che vince invece di chiacchierare!!

Offline Il frigorifero

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Re:Ci riprovano... Scommesse, 22 le partite di A sospette.Anche la Lazio nel mirino
« Risposta #3231 : Lunedì 23 Aprile 2012, 23:14:06 »
Vogliono solo destabilizzare. Stanno facendo di tutto.
"E' NORMALE BATTERE LA ROMA...."  - Senad Lulic  26 - 5 -2013

oizaL

Re:Ci riprovano... Scommesse, 22 le partite di A sospette.Anche la Lazio nel mirino
« Risposta #3232 : Lunedì 23 Aprile 2012, 23:19:26 »
CALCIOSCOMMESSE:PALAZZI,DEFERIMENTI ENTRO PRIMA SETTIMANA MAGGIO (AGI/ITALPRESS) - Roma, 23 apr. - "Il calcioscommesse e' un fenomeno tristissimo, noi come Procura abbiamo l'obbligo di cercare le prove, poi spettera' agli organi giudicanti decidere le eventuali sanzioni. In ogni caso speriamo di chiudere la prima tranche di deferimenti la prima settimana di maggio". Lo ha detto il procuratore federale Stefano Palazzi, premiato con il riconoscimento "Le ali della vittoria" della LND sul palco della Sala Petrassi dell'Auditorium Parco della Musica a Roma. "Comunque e' un fenomeno diverso rispetto al passato e per questo abbiamo fatto nel primo processo richieste di pena leggermente inferiori". (AGI) Fra 232317 APR 12 NNNN 

Offline gentlemen

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Re:Ci riprovano... Scommesse, 22 le partite di A sospette.Anche la Lazio nel mirino
« Risposta #3233 : Lunedì 23 Aprile 2012, 23:51:13 »
Anche io so che non hanno nulla in mano contro di noi, ma non illudiamoci, questo scaldapoltrona di Palazzi ci deferirà, pure con un nulla in mano, lo farà sicuramente.

Offline Dija

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Re:Ci riprovano... Scommesse, 22 le partite di A sospette.Anche la Lazio nel mirino
« Risposta #3234 : Martedì 24 Aprile 2012, 01:44:07 »
Anche io so che non hanno nulla in mano contro di noi, ma non illudiamoci, questo scaldapoltrona di Palazzi ci deferirà, pure con un nulla in mano, lo farà sicuramente.

Caro gentlemen,
anche io ho paura,ma ti faccio una domanda :

Palazzi gode dell'immunità dalla giurisdizione penale e civile ?
Sono i sogni a fare la realtà

Teo

Re:Ci riprovano... Scommesse, 22 le partite di A sospette.Anche la Lazio nel mirino
« Risposta #3235 : Martedì 24 Aprile 2012, 06:37:57 »
Bene, quindi Lalic non sa una fava sulla Lazio.

Ci accusa Gervasoni de relato, avrebbe saputo dei tarocchi da Zamperini e da un amico di un amico di un pastore del Kazakistan. Ma Zamperini smentisce, la faccenda del Kazakistan sfonda abbondantemente i limiti del ridicolo.

C'è rimasto 'sto Gegic, e poi quell'Ilievski, quello che stava sulla Cassia il giorno di Lazio-Genoa (cosa che non dimostra un bel niente).

Offline Aquiladimare

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Re:Ci riprovano... Scommesse, 22 le partite di A sospette.Anche la Lazio nel mirino
« Risposta #3236 : Martedì 24 Aprile 2012, 08:10:34 »
Secondo me sta emergendo un sottobosco di mezze figure che taroccavano (forse) qualche partita di serie inferiori dove alzare qualche migliaio di euro fa differenza per qualche qualche giocatore

Boks XV

Re:Ci riprovano... Scommesse, 22 le partite di A sospette.Anche la Lazio nel mirino
« Risposta #3237 : Martedì 24 Aprile 2012, 08:28:36 »
PALAZZI...noi come Procura abbiamo l'obbligo di cercare le prove

benissimo, sulla Lazio non ci sono prove. solo pentiti ad orologeria e teoremi.
merda secca, non fossimo in Italia dove pentiti ad orologeria e teoremi hanno scritto alcune delle pagine più sordide della storia della repubblica.

torcie e forconi.

Offline AlenBoksic

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Re:Ci riprovano... Scommesse, 22 le partite di A sospette.Anche la Lazio nel mirino
« Risposta #3238 : Martedì 24 Aprile 2012, 08:35:54 »
Secondo me sta emergendo un sottobosco di mezze figure che taroccavano (forse) qualche partita di serie inferiori dove alzare qualche migliaio di euro fa differenza per qualche qualche giocatore

Sì.
A Cremona sono partiti dalle serie minori dove avevano elemnti probanti, per il resto han dato fuoco alle polveri sperando qualcuno abboccasse all'amo.
L'unico luccio pescato è Palazzi...

Notevole questo passaggio:
Carlo Gervasoni che, nel secondo interrogatorio di Cremona dello scorso 12 marzo, al pm Di Martino dichiaro' a proposito della presunta combine di Lecce-Lazio del 22 maggio 2011: ''Gegic mi disse che tramite Zamperini, lui e gli slavi si misero nuovamente in contatto con Mauri della Lazio per manipolare la suddetta partita. Successivamente avuto questo contatto con Mauri furono corrotti sei o sette giocatori del Lecce tra i quali ricordo solamente Benassi e Rosati''

Cioè contattano Mauri per manipolare la partita e poi corrompono i giocatori del Lecce....mah !
Voglio 11 Scaloni

Offline nestorburma

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Re:Ci riprovano... Scommesse, 22 le partite di A sospette.Anche la Lazio nel mirino
« Risposta #3239 : Martedì 24 Aprile 2012, 09:01:44 »
CALCIOSCOMMESSE: BARI-LECCE; PAGAMENTO IN STAZIONE SERVIZIO EMERSO IN INTERROGATORI MASIELLO, CARELLA E GIACOBBE  (ANSA) - BARI, 23 APR - I circa 230mila pattuiti per la combine del derby Bari-Lecce (finito 0-2 il 15 maggio 2011) sarebbero stati cosi' versati: 50mila euro durante l'incontro del 22 agosto 2011 all'hotel Tiziano di Lecce, la restante parte quasi tutta in più tranche versate durante incontri avvenuti in una stazione di carburanti sulla tangenziale di Bari. E' quanto trapela dagli interrogatori, compiuto nei giorni scorsi, dei tre arrestati dalla magistratura barese nell'inchiesta sul calcioscommesse: l'ex difensore del Bari Andrea Masiello, e i suoi due amici-scommettitori Gianni Carella e Fabio Giacobbe, tutti ai 'domiciliari'. Al Tiziano - hanno detto Carella e Masiello durante l'interrogatorio dinanzi al pm Ciro Angelillis - ''oltre a noi due'' c'erano l'imprenditore leccese Carlo Quarta e un'altra persona che disse di essere un avvocato e che entrambi hanno riconosciuto in foto per il legale salentino Andrea Starace. All'incontro era invece assente Giacobbe.  Secondo la versione di Masiello e Carella, fu Starace a consegnare loro i 50mila euro in contanti. I pagamenti in diverse tranches da 20mila euro ciascuna furono invece fatti da Quarta a Carella sulla tangenziale per Bari e da Quarta a Masiello durante le diverse 'missioni' compiute dall'imprenditore presso la localita' in cui viveva l'ex difensore biancorosso (ora all'Atalanta) nel nord Italia.  Resta da capire - poiche' finora non sarebbero state raccolte prove in tal senso - quale fosse la provenienza del danaro e se la societa' del Lecce calcio abbia partecipato alla combine.  Sembra ormai certo che la combine di Bari-Lecce e' stata organizzata dai tre baresi il giorno prima della partita e che e' stato Quarta a consegnare a Carella (presso la sua abitazione di Lecce) un assegno da 300mila euro da lui compilato e affidato al barese come pegno per assicurare ai salentini la vittoria della partita-salvezza.(ANSA).  BU-YB2 23-APR-12 14:16 NNNN





Ma Quarta e Vucinic si saranno incontrati ovvero telefonati qualche volta nell'arco della scorsa stagione calcistica? Tra buoni amici si usa.
E la Storia? La Lazio ha 111 anni, nelle ultime stagioni ha vinto una Coppa Italia e una Supercoppa. Le altre non mi pare. E si è sempre chiamata Lazio, non Napoli Soccer. Facile ripartire dalla C e non sanare i debiti pregressi come ho fatto io. Però la storia, almeno quella, la perdi.