Autore Topic: Ci riprovano... Scommesse, 22 le partite di A sospette.Anche la Lazio nel mirino  (Letto 277605 volte)

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Offline robylele

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Re:Ci riprovano... Scommesse, 22 le partite di A sospette.Anche la Lazio nel mirino
« Risposta #3140 : Giovedì 19 Aprile 2012, 17:28:15 »
ULTIM'ORA
19 aprile 2012 16:47

Scommesse: Corvia, tutto a posto

(ANSA) - ROMA - 'Tutto a posto, sono tranquillo'. Sono queste le sole parole rilasciate dall'attaccante del Lecce Daniele Corvia, al termine della sua audizione in Procura Federale nell'ambito dell'inchiesta sul Calcioscommesse. 'Abbiamo chiarito le contestazioni che ci sono state mosse - ha detto l'avvocato Massimo Ciardullo -. Corvia e' totalmente estraneo. Le partite quelle del Lecce uscite sui giornali compresa Lecce-Lazio. Non ci hanno fatto domande sul derby col Bari e la dirigenza del Lecce'.

Sono solo io a essere infastidito dall'ultima riga? >:D

co sti chiari di luna mi ritengo già soddisfatto della penultima.

'Vista da fuori questa nuova proprieta' Usa non mi intriga affatto. Troppe percentuali, troppi discorsi, troppi fogli'.
Luciano Spalletti
15 Aprile 2011

Offline Il frigorifero

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Re:Ci riprovano... Scommesse, 22 le partite di A sospette.Anche la Lazio nel mirino
« Risposta #3141 : Giovedì 19 Aprile 2012, 17:32:30 »
Vedrete che, dell'inchiesta di Bari, non si saprà più nulla.
"E' NORMALE BATTERE LA ROMA...."  - Senad Lulic  26 - 5 -2013

Offline DinoRaggio

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Re:Ci riprovano... Scommesse, 22 le partite di A sospette.Anche la Lazio nel mirino
« Risposta #3142 : Giovedì 19 Aprile 2012, 19:17:24 »
Vedrete che, dell'inchiesta di Bari, non si saprà più nulla.
Panorama di Bari



In primo piano, la cattedrale di San Nicola.
E ra gisumin all'ùart!

La serie A è un torneo di limpidezza cristallina, gli arbitri non hanno alcunché contro la Lazio e si distingueranno per l'assoluta imparzialità, non ci saranno trattamenti di favore o a sfavore nei confronti di alcuno. Sarà un torneo di una regolarità esemplare. (19-8-2016)

Offline gentlemen

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Re:Ci riprovano... Scommesse, 22 le partite di A sospette.Anche la Lazio nel mirino
« Risposta #3143 : Giovedì 19 Aprile 2012, 19:57:22 »



Offline DinoRaggio

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Re:Ci riprovano... Scommesse, 22 le partite di A sospette.Anche la Lazio nel mirino
« Risposta #3144 : Giovedì 19 Aprile 2012, 20:14:32 »
Da ilmattino.it

Nel mirino anche il video di Napoli-Inter dell'anno scorso
        
di Leandro Del Gaudio

NAPOLI - Si agita a bordo campo, non fa che parlare al telefono, guarda l’orologio, un po’ si ferma e un po’ si dimena, ma non si rivolge mai i suoi compagni di squadra, non accenna neppure a un tentativo di dialogo con uno degli undici in campo.

 Eccolo Matteo Gianello, nella penultima giornata del campionato scorso - 15 maggio 2011, stadio San Paolo - il Napoli affronta l’Inter e le cose vanno bene a tutti: uno a uno, il club azzurro è matematicamente in Champions. Una partita nota alla Procura di Napoli, non fosse altro perché il filmato dell’incontro casalingo degli azzurri è stato acquisito dai pm che indagano su ipotesi di combine, su presunte scommesse dentro e fuori gli spalti del San Paolo.

 Inchiesta alle battute finali, centrale la posizione di Matteo Gianello, l’ex portiere del Napoli ascoltato in Procura nel corso di un’inchiesta per frode sportiva. È stato intercettato ed è stato posto con le spalle al muro: lui, ascoltando la sua voce, ha fornito delle ammissioni. La prima riguarda un presunto tentativo di combine per Sampdoria-Napoli (1-0) del 16 maggio del 2010: l’ex calciatore Silvio Giusti avrebbe chiesto informazioni sulla gara, «ricordo che Giusti mi prospettò la possibilità di ricompensare i compagni che avessero aderito alla richiesta (di rendere maggiormente sicuro il risultato della partita a favore della Sampdoria) con somme di denaro», ha spiegato Gianello ai pm in un interrogatorio in parte ricostruito ieri dalla Gazzetta dello Sport.

 Un passaggio decisivo, perché qui Gianello chiama in causa due compagni di squadra: «Mi rivolsi a Paolo Cannavaro e a Grava e a nessun altro, che diedero immediatamente e con estrema decisione una risposta negativa: si mostrarono addirittura risentiti». Un punto privo di rilievi penali, che però potrebbe aprire un discorso differente sul piano della giustizia sportiva: se fosse vero il racconto fatto da Gianello ai pm, Cannavaro e Grava rischiano l’accusa di omessa denuncia e per il Napoli (che nella vicenda penale è parte offesa di eventuali tentate combine) si aprirebbe un discorso legato alla responsabilità oggettiva.

 Ma agli atti dell’inchiesta non c’è solo la versione di Gianello, dal momento che in questa storia sono stati sentiti come testimoni anche Paolo Cannavaro, Gianluca Grava e Giuseppe Mascara. Cosa hanno raccontato ai pm? Cannavaro e Grava hanno negato l’episodio, sostengono di non ricordare neppure la circostanza e sono pronti a ripetere la stessa versione anche dinanzi agli organi disciplinari. Più o meno stessa posizione da parte di Mascara, che viene tirato in ballo sempre da parte di chi era interessato a conoscere lo stato di forma degli ex compagni del Catania. Parole in codice, a voler riascoltare le clip audio della Procura.

 Come quelle di Napoli-Inter dello scorso 15 maggio: qui, quando Cossato dice «nove o undici fighe», si riferisce alla disponibilità sondata di nove-undicesimi dell’Inter; poi, quando si parla di «camere a cinque o a dieci stelle», ci si riferisce a cinque o diecimila euro. Ma non c’è solo Gianello sotto inchiesta a Napoli. Per mesi sono state studiate le mosse di Silvio Giusti, Michele e Federico Cossato (tutti ex giocatori e amici di Gianello), in uno scenario che ha riguardato diversi match degli azzurri. C’è stata attenzione anche su Lecce-Napoli (2-1) dello scorso anno, sulla sconfitta che fece infuriare De Laurentiis e prima ancora lo stesso Cavani, il bomber che voleva segnare a tutti i costi e che venne espulso in preda a uno scatto di ira per l’andamento della squadra azzurra.
E ra gisumin all'ùart!

La serie A è un torneo di limpidezza cristallina, gli arbitri non hanno alcunché contro la Lazio e si distingueranno per l'assoluta imparzialità, non ci saranno trattamenti di favore o a sfavore nei confronti di alcuno. Sarà un torneo di una regolarità esemplare. (19-8-2016)

Offline gentlemen

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Re:Ci riprovano... Scommesse, 22 le partite di A sospette.Anche la Lazio nel mirino
« Risposta #3145 : Giovedì 19 Aprile 2012, 20:55:02 »
VOGLIONO FAR FUORI LA LAZIO, PALAZZI, IL CONI, LA FIGC !!!!!!!!
Questa è l'unica verità.

geddy

Re:Ci riprovano... Scommesse, 22 le partite di A sospette.Anche la Lazio nel mirino
« Risposta #3146 : Giovedì 19 Aprile 2012, 21:17:17 »
Palazzi in mano per Bari Lecce non ha nulla. Quella è documentazione che deve arrivare da Bari. Lui ha solo le carte di Cremona. Che mi sembra contengano elementi sufficienti a far saltare per aria la serie B. Anzi è probabilmente gia saltata con le condanne di quest'estate.Sulla serie A non ha altro che i sentito dire di Gervasoni riguardo a Genoa Lazio e Lecce Lazio, o poco più. Farebbe bene a concentrarsi sui fatti concreti
A me onestamente sembra un modo poco serio di condurre un processo. A questo punto si sospendano i campionati se si vuol fare bella figura.

Offline Bob

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Re:Ci riprovano... Scommesse, 22 le partite di A sospette.Anche la Lazio nel mirino
« Risposta #3147 : Giovedì 19 Aprile 2012, 21:47:00 »
VOGLIONO FAR FUORI LA LAZIO, PALAZZI, IL CONI, LA FIGC !!!!!!!!
Questa è l'unica verità.

Mettiamola così,  vogliono aiutare "altri" che sono gestiti da banche, petrolieri e imprenditori più "impicciati" di Lotito... ovviamente questo modo "malandrino" ha danneggiato, danneggia e continuerà a farlo la nostra Lazio che da 2 anni lotta per posizioni che fruttano diversi soldini, soprattutto in Europa...
 :o ::)

oizaL

Re:Ci riprovano... Scommesse, 22 le partite di A sospette.Anche la Lazio nel mirino
« Risposta #3148 : Giovedì 19 Aprile 2012, 23:17:04 »
CALCIOSCOMMESSE:ASCOLTATI CORVIA E ROSSI,COLLABORA MICOLUCCI AUDIZIONE EX ASCOLI SARA' CONCLUSA DOMANI. ATTESO ZAMPERINI (ANSA) - ROMA, 19 APR - La notizia del giorno per quanto riguarda l'inchiesta del Calcioscommesse, non arriva dalle Procure della Repubblica ne' da quella federale, bensi' dall'aereoporto di Fiumicino dove, intorno alle 18.30, il latitante sloveno componente della banda degli 'zingari', Dino Lalic, si e' consegnato alle forza di polizia. Su di lui pendeva dallo scorso dicembre un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip di Cremona, Guido Salvini. Anche oggi pero' nella Procura federale di via Po e' stata giornata di audizioni. Sotto la lente del pool del Procuratore Stefano Palazzi sono finite ancora una volta le squadre di serie A Genoa e Lecce con le deposizioni del capitano rossoblu' Marco Rossi e dell'attaccante del Lecce Daniele Corvia e, indirettamente, della Lazio che sarebbe coinvolta nelle presunte combine di Lazio-Genoa del 14 maggio 2011 e di Lecce-Lazio del 22 maggio 2011. A confermare che sono queste le partite interessate sono gli stessi avvocati dei due calciatori. Il primo ad essere ascoltato e' stato il giallorosso salentino. ''E' tutto a posto, sono tranquillo'' si e' limitato a dichiarare al termine della sua audizione. Il suo avvocato Ciardullo e' piu' loquace. ''Abbiamo chiarito le contestazioni che ci sono state mosse - ha spiegato il legale -. Corvia e' totalmente estraneo. Le partite sono le solite: quelle del Lecce uscite sui giornali, compresa Lecce-Lazio. Non ci hanno fatto domande invece sul derby con il Bari e sulla dirigenza del Lecce''. Anche il genoano Marco Rossi all'uscita si mostra tranquillo. Il suo interrogatorio e' durato circa due ore e mezza, ma il suo avvocato Vaccaro ha motivato la durata dell'audizione con una digressione su ''questioni forensi''. Prima pero' le domande relative a Lazio-Genoa. ''E' stato chiamato in qualita' di capitano del Genoa - ha spiegato il legale - per fornire le sue impressioni generali sull'ambiente in merito alla partita Lazio-Genoa, ma ha assicurato di non sapere nulla''. Ben piu' lunga e' stata l'audizione di Vittorio Micolucci, uscito dalla sede di via Po soltanto in tarda serata dopo aver parlato per circa tre ore. Audizione che sara' terminata domani in mattinata, quando l'ex calciatore dell'Ascoli tornera' in Procura per concludere la sua deposizione, la seconda negli ultimi mesi (era gia' stato ascoltato lo scorso 5 marzo). Micolucci (gia' squalificato per 14 mesi dalla giustizia sportiva in base alle dichiarazioni della scorsa estate), infatti, ''e' uno dei principali collaboratori sul calcioscommesse''. A sottolinearlo e' il suo avvocato Daniela Pigotti che ha ribadito anche che l'incontro di oggi e' stato ''nell'ottica della collaborazione''. Il legale poi ha precisato che il suo assistito ''ha fornito particolari e dettagli su quanto dichiarato da Gervasoni e da altri tesserati (probabilmente il centrocampista dell'Ascoli Alessandro Pederzoli, ndr)''. Micolucci gia' a marzo aveva fornito nuovi dettagli sulle partite dell'Ascoli (come ad esempio Ascoli-Atalanta) e del Bari (di cui ha vestito la maglia dal 2004 al 2007). Nella lunga giornata in Procura sono transitati anche gli ex calciatori dell'Ancona Filippo Cristante e Andrea De Falco, tirati in ballo dal 'Gerva', sulla partita Ancona-Mantova 2-2 del 30 maggio 2010 e l'ex giocatore del Grosseto Thomas HervŠ Job Iyock, coinvolto sempre da Gervasoni per diverse partite del club toscano. Sulla base della testimonianza dell'ex calciatore del Piacenza e' stato sentito anche l'ex dirigente del Piacenza Franco De Falco, citato per la presunta combine della gara Albinoleffe-Piacenza 3-3 del 20 dicembre 2010. Domani il pool di Palazzi, oltre a terminare l'audizione di Micolucci, ascoltera' Alessandro Zamperini, ex calciatore e amico del laziale Stefano Mauri. L'obiettivo e' di chiudere tutti gli interrogatori entro il 26 aprile per poi passare ai deferimenti entro la prima settimana di maggio. (ANSA). Y92 19-APR-12 23:07 NNN 

Teo

Re:Ci riprovano... Scommesse, 22 le partite di A sospette.Anche la Lazio nel mirino
« Risposta #3149 : Venerdì 20 Aprile 2012, 00:54:07 »
Uhm, se Corvia smentisce, vuol dire che non hanno modo di incastrarlo.

Ricordo che Paoloni era stato accusato di aver millantato di essere Corvia, su facebook, ma la procura di Cremona nutriva dubbi: stava cercando di dimostrare che i messaggi mandati a nome di Corvia fossero effettivamente del giocatore del Lecce.

Se Corvia smentisce, forse vuol dire che la tesi del Paoloni millantatore in qualche modo regge.

Buon per noi, direi.

Offline Russotto

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Re:Ci riprovano... Scommesse, 22 le partite di A sospette.Anche la Lazio nel mirino
« Risposta #3150 : Venerdì 20 Aprile 2012, 01:07:07 »
Cioe' sto rotto in culo convoca solo questi e poi passa ai deferimenti?

Del Napoli nessuno? Cannavaro , Grava niente?

E poi non si aspettano i risultati anche da Bari per fare i deferimenti?

Rega' questi ce lo stanno appoggiando al culo per vedere come reagiamo... se lasciamo correre spingono!

Offline Russotto

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Re:Ci riprovano... Scommesse, 22 le partite di A sospette.Anche la Lazio nel mirino
« Risposta #3151 : Venerdì 20 Aprile 2012, 01:16:18 »
Ma cos’è stata davvero l’inchiesta di Calciopoli che ha portato alla condanna di Moggi e compagnia arbitrale? È stata eterodiretta come sospettano i condannati? E da chi? E perché lo scandalo ha travolto solo la Juve e non altre società e dirigenti che colloquiavano allo stesso modo con la classe arbitrale e funzionari Figc? Proviamo a scoprirlo spulciando gli atti processuali.

A partire dall’ultimo, depositato il 6 febbraio scorso. Pagina 52 delle motivazioni della sentenza penale di condanna: «Il teste Baldini Franco, in atto general manager della nazionale inglese (oggi Dg della Roma Calcio, ndr), grande suggeritore di accusa, per collaborazione con l’investigatore Auricchio dichiarata da entrambi». I teorici del gran complotto anti-Juve si sfregano le mani per il virgolettato sul Grande Suggeritore perché mette una pietra tombale su Franco Baldini nemico giurato di Moggi (si sono insultati e denunciati a vicenda durante il processo) «ispiratore» delle indagini contro Lucianone.

All’ex maggiore dei carabinieri di Roma Attilio Auricchio conosciuto nel 2003 nell’inchiesta sulle false fidejussioni che puntò alla Roma, Baldini ha offerto l’input a indagare in più e più incontri (non verbalizzati) nel 2004 e nel 2005, indicando personaggi da sentire e filoni da esplorare. Baldini si confessò a verbale il 15 aprile 2005 con il solo maggiore che, cosa rarissima per un ufficiale, verbalizzò personalmente il lunghissimo interrogatorio. Sulla frequentazione con l’ex maggiore, in aula Baldini s’è contraddetto sostenendo di aver frequentato al massimo «una o due volte» Auricchio nel 2005 smentendo quanto da lui stesso affermato nel 2008 al processo Gea allorché giurò di non aver più incontrato il colonnello dall’agosto 2003 (inchiesta Gea) all’aprile 2005 (inchiesta Calciopoli). In aula, il carabiniere l’ha smentito osservando come tra l’agosto 2004 e il marzo 2005 incontrò il Ds della Roma «4 o 5 volte prima» dell’interrogatorio ufficiale, e «3 o 4 volte dopo». Baldini portò al maggiore anche una giornalista economica sua amica per illuminarlo ulteriormente sul «funzionamento delle società di calcio dal punto di vista economico».

L’incontro Baldini non lo sa collocare temporalmente ma la difesa lo individua tra la prima informativa del maggiore Auricchio alla procura di Napoli, del 18 settembre 2004 (dove si ipotizzavano quegli scenari apocalittici sul mondo del pallone in quel momento ancora non emersi in alcuna attività che serviranno a dare il là alle intercettazioni) e la telefonata a Baldini del 4 aprile 2005, trascritta integralmente e depositata solo al processo non dai carabinieri di Auricchio ma dai periti tecnici della difesa. Il giudice di Calciopoli la ritiene gravissima, almeno quanto quelle di Moggi. Scrive: «La conversazione è significativa anche perché presenta la comunanza di fiume di parole e discorsi di ampia portata, da cui il pm ha tratto elementi per dimostrare l’esistenza dell’associazione avente il capo in Moggi». La chiamata è quella col vicepresidente federale Innocenzo Mazzini (poi radiato) dove Franco Baldini preannunciava il ribaltone, poi puntualmente avvenuto: «Forse, se tu ti comporti bene, quando farò il ribaltone e tanto lo farò perché io vivo per quello, fare il ribaltone e butterò tutti di sotto dalla poltrona (...) io ti salverò, forse». Baldini dice che con Mazzini stava scherzando. Per i suoi detrattori è invece l’ennesimo indizio dell’eterodirezione romana. Checché ne dicano i cultori del complotto, sul fronte «fughe di notizie» che sputtanò Juve, Lazio e Fiorentina niente è emerso sul duo Baldini-Auricchio: non risultano in contatto con chi fece il vero scoop di Calciopoli, e cioè il Romanista, giornale di tifosi non abituato a pubblicare atti coperti dal segreto. Ad Auricchio ci si arriva indirettamente solo attraverso un cronista della Gazzetta dello sport, impegnato a tempo pieno a collaborare con i carabinieri romani di via in Selci.

Nel processo è emerso che delle 171mila telefonate intercettate il pool dei carabinieri di Auricchio ne ha sentite tante trascrivendone, a dire tanto, tremila. E le ha segnalate sulla base di «baffi» colorati messi sui brogliacci accanto alle telefonate. Verdi, poco interessanti. Gialle/arancioni, interessanti. Rosse, molto interessanti. Il perito della difesa, Nicola Penta, con enorme fatica è riuscito ad ascoltarne 30mila in più (arriviamo così a 33mila su 171mila) trovandone tante (Roma, Inter, Cagliari ecc) che pur avendo baffi gialli e rossi sui brogliacci, non sono state ritenute meritevoli di approfondimento. Addirittura il pm Giuseppe Narducci replicò sdegnato nella requisitoria nell’«abbreviato» a Giraudo, il 27 ottobre 2008, a chi paventava favortismi: «Piaccia o non piaccia» di telefonate di Bergamo e Pairetto con Moratti, Sensi o Campedelli, disse, «non c’è traccia». Piaccia o non piaccia invece quelle telefonate c’erano, ma son saltate fuori solo quattro anni più tardi grazie ai testardi consulenti difensivi. E non è un caso che il procuratore sportivo Palazzi ha concluso il suo supplemento di indagini ammettendo che se il reato non fosse stato prescritto anche l’Inter avrebbe dovuto essere sanzionata, anziché premiata.
Ma è tutta l’inchiesta un mistero.


Atti decisivi per le condanne o sono state nascosti o sono stati fatti sparire (il video dei sorteggi falsamente taroccati oppure l’audio dell’incontro a Villa La Massa a Firenze tra i Della Valle, Bergamo, Mazzini). Alcuni testi hanno mentito in aula e sono prossimi destinatari di avvisi di garanzia. Tante telefonate o non sono state mai trascritte o sono state mal trascritte. Si è evitato di riportarne alcune devastanti per trascriverne di inutili come il gossip sulla giornalista D’Amico, il peso e il nome di un neonato, il ragù nei rigatoni di casa Bergamo, i piatti lavati a casa Pairetto.

Perché? Ancora dalla sentenza di Calciopoli: «La difesa è stata (...) molto ostacolata nel compito suo proprio dall’abnorme numero di telefonate intercettate, oltre 170mila, e dal metodo adoperato per il loro uso, indissolubilmente legato a un modo di avvio e sviluppo delle indagini per congettura...». Per congettura. Allo stesso modo, ragionando per congettura è lecito domandarsi perché non si è approfondito il «ribaltone» annunciato da Baldini o la telefonata tra l’allenatore Sandreani e il manager Zavaglia sull’intenzione dello stesso Baldini di prendere il posto di Moggi alla Juve col placet di Montezemolo. O perché non sono finite al processo le dieci e passa telefonate con la voce dei giallorossi Baldini e Pradè. Non si tratta di fare un processo alla Roma, piuttosto che all’Inter, al Cagliari, al Palermo, al Milan o a chicchessia. C’è da capire perché si è indagato a senso unico, quale fu il criterio della selezione delle chiamate, come mai i pm napoletani hanno lavorato coi carabinieri di un’altra regione. C’è da capire la genesi delle intercettazioni attivate a seguito dell’imbeccata sulla «combriccola romana» degli arbitri pro Moggi quando lo stesso Auricchio, in aula, le ha ridimensionate a un gruppo d’amici che nemmeno arbitravano a favore della Juve. Già, l’abuso delle intercettazioni. Criticato nel lontano 1996 dall’allora procuratore generale di Catanzaro, Giuseppe Chiaravalloti, che denunciò l’allora giovane capitano Attilio Auricchio (impegnato a indagare con un giovane pm Luigi De Magistris), perché anziché trascrivere correttamente «Provveditore generale» nei brogliacci, l’ufficio da lui diretto mise «Procuratore generale» col nome di Chiaravallotti accanto.

Denunce e controdenunce finirono in archiviazioni reciproche. Quattordici anni dopo De Magistris è diventato sindaco di Napoli. Come capo di gabinetto s’è preso proprio il benemerito Attilio Auricchio. Come assessore ha nominato Giuseppe Narducci, il pm di Calciopoli amico di Auricchio e di De Magistris. ’O sindaco tifa Napoli, anche se da piccolo era interista. Sarà stato felice come un bimbo per non aver letto le intercettazioni del suo idolo di un tempo, il compianto Giacinto Facchetti, a cena con Bergamo, in contatto con l’arbitro Nucini e...

Gian Marco Chiocci- Il Giornale.it

Cittaceleste.it/ R.M.

rocco tanica

Re:Ci riprovano... Scommesse, 22 le partite di A sospette.Anche la Lazio nel mirino
« Risposta #3152 : Venerdì 20 Aprile 2012, 08:06:07 »
Calcioscommesse: slittano a maggio deferimenti di Palazzi?       Forse qualche presidente non se n'è ancora reso conto, ma c'è il rischio che le classifiche dei campionati, dalla serie A alla Lega Pro, questa estate vengano sconvolte. Il calcioscommesse ha, purtroppo, assunto una dimensione tale da rappresentare un autentico terremoto. Con conseguenze su questa e anche sulla prossima stagione. Sinora Palazzi e il suo pool (dodici persone) hanno già interrogato un'ottantina di tesserati. Entro il 26 aprile, il n.1 del Siena Mezzaroma, dovrebbero chiudere la prima fase: gli investigatori della procura federale hanno a disposizione già delle carte di Cremona, mentre adesso sta arrivando anche materiale (importante) da Bari e Napoli. La serie A trema: i club coinvolti al momento sono 11 (4-5 dovrebbe rientrare nei primi deferimenti), ma alla fine quelli coinvolti potrebbero essere addirittura 15-16. Impressionante. Mai successo, nemmeno ai tempi del calcioscandalo del 2006. E attenzione, non c'è soltanto il codice di giustizia sportiva a fare paura a società e tesserati, ma ci sono anche le norme Uefa. Molto severe (forse esageramente severe). Se un club è "direttamente e/o indirettamente" coinvolto in attività volta ad influenzare il risultato di incontri non potrà essere iscritto alle Coppe europee. E non è detto che debba essere condannato. Basta che esista un generico "coinvolgimento".  E' una norma (del 27 aprile 2007) che preoccupa soprattutto il Napoli, la Lazio e l'Udinese. Il pool di Palazzi è sotto pressione, in questi giorni: un lavoro immane. Pagato 40 euro al giorno. Troppo poco, quando un membro Covisoc arriva a 300 euro a seduta. Va riformata la giustizia sportiva (vero presidente Abete?). Ma intanto ora incombono deferimenti e maxiprocessi, che impegneranno tutta l'estate il mondo del calcio. I primi deferimenti erano stati promessi dalla Figc entro fine aprile: ma è probabile (possibile) che Palazzi non ce la faccia, visto che ogni giorno dalle varie procure arrivano novità e nuovi testi da sentire (molti cercano di sfuggire come Zamperini). Potrebbero slittare di un paio di giorni, alla prima settimana di maggio. Niente di grave vista la situazione. Anzi, per evitare due deferimenti, e quindi due maxiprocessi, forse aspettare metà o fine maggio. E chiudere lì questa indagine. Ma il Coni e la Figc vogliono fare il più presto possibile, ecco perché al momento sono probabili due tranche di deferimenti. E pazienza se la giustizia sportiva arriverà a rate. Basta che arrivi, e sia "giusta".

Calcioscommese-2: ecco i piani di Abodi e Macalli
Calcioscommesse: le Leghe corrono ai ripari. Quella di serie A domani parlerà (per la prima volta!) dello scandalo. Non è mai troppo tardi... Ma è meglio che i presidenti si facciano poche illusioni: i processi si terranno con le regole attuali, pensare di cancellare (o anche solo attenuare) adesso la responsabilità oggettiva è pura utopia. Lo ripete, tutti i giorni, Giovanni Petrucci, e Giancarlo Abete è in piena sintonia con lui. Lo ha ripetuto oggi anche Demetrio Albertini, vicepresidente Figc: "Questo non è il momento di cambiare, sarebbe chiedere qualcosa per uso personale". Insomma, "le norme non si modificano in corsa". In passato, purtroppo, è successo. Ora sarebbe uno scandalo difficile da accettare. In futuro, si vedrà. Si potrà stabilire un sistema che tuteli di più i club nei confronti di calciatori, o tesserati, "infedeli". Secondo il presidente della Lega di B, Andrea Abodi, in qualche caso bisognerebbe "colpire nel portafoglio" chi danneggia le società. Non basta insomma il codice etico, che è più di facciata che altro. Abodi ne parlerà il 26 aprile. E farà le sue proposte. Il giorno successivo, consiglio federale della Figc: è chiaro che il tema delle scommesse terrà banco, i (primi) deferimenti ormai incombono. La Lega Pro, invece, domani a Tivoli ha in programma un incontro con i suoi 95 arbitri. Interverranno il presidente Mario Macalli, il direttore generale Francesco Ghirelli, Graham Peaker dell'Uefa, il Manager Ufficio Integrità nello sport dell'Interpol, Daniela Giuffrè, il presidente Aia Marcello Nicchi, il designatore Can Pro, Stefano Farina e Sportradar (che tiene sotto controllo le gare di Lega Pro). Ci sarà un intervento importante come  la testimonianza di Robert Hoyzer (ex arbitro tedesco). Nel gennaio 2005 la Dfb (la Federcalcio tedesca) apprese la notizia di alcune partite truccate da un gruppo di arbitri per somme di denaro. Tra i temi trattati nell'incontro rivolto proprio agli arbitri ci saranno: i mercati internazionali del betting; come si riesce a scoprire una manipolazione: come operano e reclutano i manipolatori; codice di condotta e regole; sanzioni sportive e penali.   
Fulvio Bianchi
(19 aprile 2012)

Offline benvolio

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Re:Ci riprovano... Scommesse, 22 le partite di A sospette.Anche la Lazio nel mirino
« Risposta #3153 : Venerdì 20 Aprile 2012, 08:18:28 »
Notevole il riferimento all'esclusione da competizioni europee anche per il solo coinvolgimento indiretto. Il quadro comincia a delinearsi...c'e' il rischio di una nuova manipolazione alla calciopoli...

Offline AlenBoksic

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Re:Ci riprovano... Scommesse, 22 le partite di A sospette.Anche la Lazio nel mirino
« Risposta #3154 : Venerdì 20 Aprile 2012, 08:26:11 »
Uhm, se Corvia smentisce, vuol dire che non hanno modo di incastrarlo.
Ricordo che Paoloni era stato accusato di aver millantato di essere Corvia, su facebook, ma la procura di Cremona nutriva dubbi: stava cercando di dimostrare che i messaggi mandati a nome di Corvia fossero effettivamente del giocatore del Lecce.
Se Corvia smentisce, forse vuol dire che la tesi del Paoloni millantatore in qualche modo regge.
Buon per noi, direi.

Si e no.
Il fatto che Corvia non venga neanche sentito tu Lecce Bari,
silenzio che si somma alle amncate audizioni di Giannello e Masiello,
mi fa però temere che abbian trovato il brutto anatroccolo su cui accanirsi.
Voglio 11 Scaloni

CiPpi

Re:Ci riprovano... Scommesse, 22 le partite di A sospette.Anche la Lazio nel mirino
« Risposta #3155 : Venerdì 20 Aprile 2012, 08:31:15 »
se il brutto anatroccolo e' quello che pensiamo tutti, e' l'unico su cui si sono accaniti da dicembre.

Teo

Re:Ci riprovano... Scommesse, 22 le partite di A sospette.Anche la Lazio nel mirino
« Risposta #3156 : Venerdì 20 Aprile 2012, 08:36:59 »
Cioe' sto rotto in culo convoca solo questi e poi passa ai deferimenti?

Del Napoli nessuno? Cannavaro , Grava niente?

E poi non si aspettano i risultati anche da Bari per fare i deferimenti?

No, Palazzi per ora si muove in base all'inchiesta di Cremona, da Bari e Napoli non ha ancora nulla.

Al di là delle mensurate mediatiche, cerchiamo di capire sempre cosa stia accadendo effettivamente.

Offline Fabio70rm

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Re:Ci riprovano... Scommesse, 22 le partite di A sospette.Anche la Lazio nel mirino
« Risposta #3157 : Venerdì 20 Aprile 2012, 10:29:56 »
Io direi che finora, da Cremona, sulla serie A hanno solo tanti "si dice", "ho sentito dire".

E non è nulla per fare nemmeno un tentativo di processo.

Su Bari secondo me ne vedremo delle belle. E lì ci sono colori a noi fortemente sgraditi che sono coinvolti pesantemente.
Polisportiva SS LAZIO, l'unica squadra a Roma che vince invece di chiacchierare!!

Offline gentlemen

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Re:Ci riprovano... Scommesse, 22 le partite di A sospette.Anche la Lazio nel mirino
« Risposta #3158 : Venerdì 20 Aprile 2012, 10:56:57 »
Stiamo sulle palle a molti, o meglio non abbiamo rapporto o buoni rapporti con i media, e quindi sono convinto che se trovano pure una ago ci colpiranno, però sull'interrogatorio di Corvia da parte di Palazzi c'è da dire che è relativa alle carte ricevute dalla procura di Cremona, in quanto l'incartamento di Bari verrà esaminato nella cosidetta fase due, almeno così è stato detto.
Le carte della procura di cremona sicuramente dipingono un quadro di ipotesi che danno come esito il fatto che Lazio-genoa e lecce-Lazio sono combinate.
In ogni caso la società non deve accettare nulla, a costo di non iscriversi al campionato, chiedendo una mobilitazione popolare, non so se ce ne rendiamo conto ma questa è l'offensiva finale, o meglio io la equipare al tentativo, fatto già nel 1927, di farci sparire, allora fu Giorgio Vaccaro, oggi non voglioni farci sparire ma vogliorelegarci ad un ruolo di comprimario in questa città, tipo Espanyol a Barcelona, e la società ed i tifosi non lo devono permettere.
Sapete come immagine, soprattutto per i massoni dell'altra parte, cosa vorrebbe dire una Lazio in Champions e loro fuori dalle coppe....Roma saremmo noi della Lazio, ed ecco che i conti tornano, ecco spiegata l'offensiva mediatica, stando in silenzio subiremo.

Offline Kebab

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Re:Ci riprovano... Scommesse, 22 le partite di A sospette.Anche la Lazio nel mirino
« Risposta #3159 : Venerdì 20 Aprile 2012, 11:17:47 »
Stiamo sulle palle a molti, o meglio non abbiamo rapporto o buoni rapporti con i media, e quindi sono convinto che se trovano pure una ago ci colpiranno, però sull'interrogatorio di Corvia da parte di Palazzi c'è da dire che è relativa alle carte ricevute dalla procura di Cremona, in quanto l'incartamento di Bari verrà esaminato nella cosidetta fase due, almeno così è stato detto.
Le carte della procura di cremona sicuramente dipingono un quadro di ipotesi che danno come esito il fatto che Lazio-genoa e lecce-Lazio sono combinate.
In ogni caso la società non deve accettare nulla, a costo di non iscriversi al campionato, chiedendo una mobilitazione popolare, non so se ce ne rendiamo conto ma questa è l'offensiva finale, o meglio io la equipare al tentativo, fatto già nel 1927, di farci sparire, allora fu Giorgio Vaccaro, oggi non voglioni farci sparire ma vogliorelegarci ad un ruolo di comprimario in questa città, tipo Espanyol a Barcelona, e la società ed i tifosi non lo devono permettere.
Sapete come immagine, soprattutto per i massoni dell'altra parte, cosa vorrebbe dire una Lazio in Champions e loro fuori dalle coppe....Roma saremmo noi della Lazio, ed ecco che i conti tornano, ecco spiegata l'offensiva mediatica, stando in silenzio subiremo.

Noi in CL e loro fuori sarebbe uno smacco enorme, di proporzioni immani... e se il resto non è possibile provarlo, il COLPEVOLE ATTACCO DI ALCUNI GIORNALISTI ROMANI, UNITO ALL'ANCOR PEGGIORE SILENZIO DI ALTRI  (quando per altri si sprecarono, com'è noto, le tesi difensive), che qualcuno (purtroppo anche fra noi) ancora si ostina a difendere, è la prova chiara ed evidente che a Roma vogliono una sola squadra... E NON SIAMO NOI...