Ci riprovano... Scommesse, 22 le partite di A sospette.Anche la Lazio nel mirino

[SAV]

scusa SAV, dammi una spiegazione giuridica.
se io, ipotetico giornalista, domani pubblicassi uno scoop su una storiaccia di pedofilia e intervistassi un esponente della mafia thailandese il quale affermasse: "due giornalisti italiani di Repubblica, Mensurati e Foschini, sono a capo di un giro pedopornografico su scala mondiale!" la cosa filerebbe liscia come l'olio?
voglio dire, si può così impunemente diffamare le persone nascondendosi dietro il "mica l'ho detto io, è stato il capomafia"?
e se il capomafia non esiste o non l'ho mai realmente intervistato?
vorrei capire.

I tuoi appunti sarebbero in teoria corretti, Boks.
Esiste infatti un orientamento, particolarmente rigoroso e severo, in base al quale il giornalista, nel riportare le dichiarazioni dell’intervistato, non ha semplicemente l’obbligo di rispettare fedelmente l’esatto contenuto delle stesse, ma anche, e principalmente, quello di verificare la verità dei fatti e delle circostanze riferite dall’intervistato stesso.  Tale soluzione viene giustificata alla luce della considerazione che il giornalista, nel pubblicare le dichiarazioni dell’intervistato lesive dell’altrui reputazione, conferisce il suo contributo causale determinante alla diffusione dell’offesa.  Ne consegue che l’intervistatore và esente da responsabilità solo se rispetti il requisito della cosiddetta "doppia verità": non basta la fedele riproduzione del pensiero dell’intervistato (magari anche opportunamente virgolettata), ma occorre che il giornalista verifichi la rispondenza al vero delle circostanze riferite dal dichiarante e ciò al fine di evitare che la stampa diventi "cassa di risonanza" delle contumelie e delle offese all’altrui reputazione.

Tuttavia, sembrerebbe aver prevalso un altro orientamento, molto meno restrittivo: è sufficiente che l’intervista sia stata realmente operata e concetti o parole riportati dal giornalista siano perfettamente rispondenti a quanto detto dalla persona intervistata.  La giustificazione di questa linea di pensiero è che pretendere che l’intervistatore controlli sempre ed in ogni caso la verità storica del contenuto dell’intervista rischia di limitare gravemente la libertà di stampa, per le difficoltà che il giornalista potrebbe incontrare nel verificare la corrispondenza a verità di quanto dichiarato, così da indurlo, per prudenza, a rinunciare alla pubblicazione di quanto appreso.

Il limite di questo orientamento è rappresentato dall'importanza dell'intervistato.  Se si tratta di un personaggio pubblico, ormai non vi è dubbio che il giornalista non debba mai verificare quanto dichiarato.  In quel caso, le dichiarazioni stesse sono la "notizia" da pubblicare a prescindere dalla loro corrispondenza al vero.
Se invece l'intervistato non è un personaggio pubblico, il livello di attenzione del giornalista dovrebbe crescere, ma spetterà al giudice stabilire se l'intervistato è un personaggio pubblico...

A questo punto, lo "zingaro" Ilievsky può essere considerato un personaggio pubblico.  E' difficile stabilirlo ma, se fossi smerdurati (o meglio il suo avvocato) cercherei di dimostrare che Ilievsky è ormai diventato un personaggio pubblico dopo che hanno parlato di lui ininterrottamente per gli ultimi tre mesi.  Lo "zingaro" sembrava una sorta di personaggio mitologico evocato da tutti i presunti pentiti di scommessopoli e il reportage di smerdu ha permesso di dargli un volto e delle parole.

Ciò detto, ovvio che mi auguri che smerdurati paghi svariate migliaia di euro a Sculli per il danno causato alla sua reputazione, ma temo che pochi giudici darebbero ascolto alle sue richieste...

[aaronwinter]

sembrerebbe aver prevalso un altro orientamento, molto meno restrittivo: è sufficiente che l’intervista sia stata realmente operata e concetti o parole riportati dal giornalista siano perfettamente rispondenti a quanto detto dalla persona intervistata.

Grandioso SAV.

In questo caso, tuttavia, non sussiste neanche la condizione meno retsrittiva (riferire le parole dell'intervistato) poiché l'Ilievski dice che una parte di quel virgolettato se lo è inventato smerdu.

A me ad ogni modo, non interessa (obbeh, diciamo allo stato, in futuro magari sì) vedere lo smerdu ridotto in mutande.
Mi basta che si prenda paura per la gestione un po' allegrotta della pseudoinchiesta - quello che io ho chiamato il vinavil della maldicenza trigoriota a tenere insieme brandelli di illazioni, per confezionare il plot ad usum palazzorum

Per questo neanche serve arrivare alla  querela, perché il confronto allo stato è mediatico, non giudiziario - basta la minaccia, circostanziata, ossia riferita specificatamente alle macchie d'unto sul plot
"Guarda che ti ho beccato, queste so' stronzate^{TM Sculli} non t'arrischiare più"

W Peppino

[CeiZanettiGarbuglia]

Parlo di media vicini alla Lazio.

Quali? chi l'ha visti?

[aaronwinter]

(dimenticavo il mio fioretto quotidiano:

smerdu, bentornato da queste parti, e intanto che "te ne stai un po' defilato" per fare sedimentare la "stronzata"^{TM Sculli}, leggiti pure questa:

)

[Fulcanelli]

Ma non è questione di "andare dal giudice" quando si chiede alla società d'intervenire.

Merlino, capisco il tuo punto di vista. Ma se lo scopo dell'esimio giornalista è metterti in mezzo facendo rumore tanto per diffondere l'idea che la Lazio sia un covo di malavitosi, più fai controsmentite, comunicati, proteste teleradiofoniche, più alimenti il fuoco, dando il pretesto per controrepliche riprese poi da altri e  che si spargono ai 4 angoli dell'Italia. E' come quel detto per cui se ti stanno sodomizzando, lì per lì e meglio non muoverti per non fare godere l'aggressore. Salvo poi, appena in grado di farlo, girarsi e dargli una mazzaroccata mortale sulla capoccia. Ovvero, nel nostro caso, a indagini concluse quererare lui e il giornale e togliergli la casa, lo stipemdio e il sonno con richiesta danni.
L'unica cosa che la Lazio temo possa fare invece è il comportamento post sentenza moggiopoli. Avrei gradito si fosse unita alla juve per denunciare provolone auricchio, Narducci ecc. per avere giurato il falso in tribunale (che non c'erano altre intercettazioni oltre quelle portate in giudizio), per le omissioni, per le dichiarazioni calunniose ecc. Almeno dopo la sodomizzazione bisogna intervenire. Se lasci correre dai l'idea che ci stavi...
Quanto all'idea di altri qui che il chiacchiericcio porti all'intervento del palazzinaro, non basta. Senza elementi di indagine e richieste di rinvii a giudizio dei magistrati, la giustizia sportiva non può azzardarsi a muoversi. Non sono più quei tempi (quelli di Vinazzani, per intenderci). Anche per moggiopoli è anadata così: prima il casino mediatico scatenato dai Beatrice e Narducci, poi il pompaggio acritico di alcuni media, infine l'intervento di Palazzi. Facilitato, ricordiamolo, dallo sdegno interessato di Guido Rossi e dal modo in cui abboccarono la Melandri e altri settori del Parlamento. Senza Beatrice e Narducci, e le intercettazioni mutilate, non ci sarebbe stato Palazzi.

[paperinik]

MI UNISCO AL FIORETTO DI AARON

[aaronwinter]

Senza elementi di indagine e richieste di rinvii a giudizio dei magistrati, la giustizia sportiva non può azzardarsi a muoversi. Non sono più quei tempi (quelli di Vinazzani, per intenderci). Anche per moggiopoli è anadata così: prima il casino mediatico scatenato dai Beatrice e Narducci, poi il pompaggio acritico di alcuni media, infine l'intervento di Palazzi. Facilitato, ricordiamolo, dallo sdegno interessato di Guido Rossi e dal modo in cui abboccarono la Melandri e altri settori del Parlamento. Senza Beatrice e Narducci, e le intercettazioni mutilate, non ci sarebbe stato Palazzi.

Guarda che Buildings è già all'opera.
Io continuo a vedere inquietanti parallelismi ed analogie con la situazione attuale.

E magari mi sbaglio, ma le condanne sportive, al grido di "si faccia presto" e di "lo sport deve ripulirsi" arrivarono ben prima della istruzione del processo in sede penale.

Ricorda anche  che l'"omessa denuncia" basta alla giustizia sportiva per fare calare la mannaia, mentre per quella penale non esiste neanche, in casi di questo tipo.  La consequenzialità dunque provvedimenti penali-provvedimenti sportivi non è obbligatoria. E temo che si continui a sottovalutare la diversa dimensione dei due percorsi.

Basta un plot su serate in discoteca o al ristorante con lo zampe, che cce vo'?

W Peppino

[aaronwinter]

Guarda che Buildings è già all'opera.
Io continuo a vedere inquietanti parallelismi ed analogie con la situazione attuale.

E magari mi sbaglio, ma le condanne sportive, al grido di "si faccia presto" e di "lo sport deve ripulirsi" arrivarono ben prima della istruzione del processo in sede penale.

Giustappunto - dove eravamo?
Ecco qua, fresco fresco

http://www.repubblica.it/rubriche/temposcaduto/2012/03/13/news/palazzi-31445263/


Salvate il soldato Palazzi
di ALIGI PONTANI

Bisogna dirlo: Stefano Palazzi, capo della Procura federale della Figc, ce la sta mettendo tutta, snaturando un metodo di lavoro che di solito prevede l'invecchiamento di fascicoli e imputati ben prima di qualsiasi verdetto. E invece: audizioni serrate, calendario senza soste, grappoli di testimoni, indagati, sospettati, dirigenti, calciatori. Una marcia a tappe forzate verso i processi che dovrebbero liberare il calcio italiano dalla fogna del caso scommesse e soprattutto offrire certezze sulla classifica di due campionati: quello che deve finire e quello che comincerà l'anno prossimo. Per ora siamo al caos: non si ha idea di come, quanto e soprattutto quando saranno punite le squadre coinvolte, più o meno consapevolmente, dai loro tesserati. Due le ipotesi: saranno afflitte (la regola dice proprio così) in questa stagione, togliendo punti in misura sufficiente a creare un danno concreto. Oppure si imbastiranno per la prossima campionati di A e B ad handicap, con i colpevoli penalizzati in partenza.

Perfino sorvolando su precedenti che non inducono all'ottimismo, vengono spontanee alcune domande: davvero il calcio guidato da Abete ha i mezzi, da solo, di trovare una soluzione rapida a questo gigantesco casino? Davvero Palazzi è in grado di indagare, deferire e poi sostenere i processi sportivi arrivando a verdetti che chiuderanno definitivamente la partita? O saremo tormentati per mesi da nuovi filoni, rivelazioni e impicci destinati ad assorbire la residua credibilità di uno sport dissanguato dagli scandali?

Un'idea di cosa potrebbe accadere è arrivata dal procuratore Di Martino, che ha gettato nello stagno il tremebondo termine amnistia, causando un'indignata (e condivisibile) sollevazione. Se un magistrato si spinge a suggerire una soluzione tanto estrema, è proprio perché le risposte a quelle domande per lui (che molto sa) sono scontate: no, il calcio non riuscirà a sbrogliare in tempi stretti questo gigantesco casino. No, non risolverà in modo netto e definito il problema. No, non chiarirà tutto in modo da garantirsi pulizia e serenità nella prossima stagione.

E quindi? Quindi, lasciando stare l'amnistia, è ora che il calcio e il Coni, che su di esso vigila, pensino alla questione scommesse come a un'emergenza di sistema e che come tale la affrontino. Cioè come fu affrontata - e parliamo solo di metodo - l'emergenza Calciopoli: salvando il soldato Palazzi, creando un pool inquirente e giudicante che lo affianchi, fissando e rendendo pubbliche le linee guida di indagine e del processo sportivo, decidendo fin d'ora su quale dei due campionati far ricadere le eventuali sanzioni. E disilludendo allo stesso tempo i club coinvolti: la responsabilità oggettiva non si tocca, non a incendio divampato. Semmai, se sarà il caso, se ne parlerà dopo, quando qualcuno che non sia Abete o Beretta capirà davvero che è ora di fare qualcosa per restituire agli italiani il diritto ad appassionarsi al calcio. Senza più turarsi il naso.

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W Peppino e

[NoSurrender]

Nel pool Foschini e Mensurati, al valore, of course... 

[benvolio]

Cioe' il diritto ad appassionarsi al calcio viene (verrebbe, e' stato...) restituito agli italiani con inchieste zoppe, scudetti morali, sperequazioni di trattamento, capri espiatori e cosi' via.
Un po' come la politica che si rifondo' con Berlusconi, insomma.

[DinoRaggio]

Quali? chi l'ha visti?

Ti credo, così come credo a zio Bobbe che me l'ha confermato.

Premesso che sto lontano da Roma e le radio del cosiddetto "catetere" non le ascolto mai, mi chiedo di che cosa parlino allora, per tre / quattro ore al giorno. Qui stanno riscaldando il forno per arrostire la Lazio allo spiedo, e non c'è alcun conduttore radiofonico che si preoccupi, che non percepisca l'atmosfera? Nessuno che legga, pensi e dica "Ma sono tutte stronzate e voglio sottolinearlo"?

Mimun, per esempio, direttore di uno dei più seguiti telegiornali in Italia, non può perderci un paio di minuti del suo TG mettendo in evidenza le contraddizioni che scaturiscono giorno per giorno dagli articoli dei suoi "colleghi"? Ripeto, a parti invertite ci sarebbero state interrogazioni parlamentari sull'indiscussa immacolatezza dei ventisettini.

Sarò strano io, che dopo la dichiarazione di De Martino una settimana fa, non l'ho vista pubblicata da alcuna parte, forse i vari Stoppini, Abbate e Patania non l'hanno giudicata degna di essere divulgata, era in difesa della Lazio, dopo tutto.

[WBB]

Prima c'ha provato con Mauri, adesso ce prova con Sculli, non sa piú dove sbatte la testa stó zozzo.

è la sua disperazione il nostro godimento più grande:
anche a lui arride un futuro di fazzoletti da vendere ai semafori (ma perché non voglio calcare la mano)

[oizaL]

CALCIOSCOMMESSE: INCUBO VENTOLA, SPERO FINISCA PRESTO ZAMPERINI NON ANDRA' DA PALAZZI. LEGALE:PARLEREMO CON MAGISTRATO (ANSA) - ROMA, 13 MAR - ''Piu' che querelare tutti, non posso fare''. Nicola Ventola riassume cosi' la sua posizione nel giorno dell'interrogatorio negli uffici della procura federale. L'ex giocatore del Novara, che in carriera ha giocato anche con Ronaldo all'Inter, non ci sta e rimanda al mittente le accuse su un possibile coinvolgimento nello scandalo del calcioscommesse. A tirarlo in ballo e' stato il superpentito Gervasoni in riferimento alla partita Chievo-Novara di Coppa Italia del 30 novembre 2010 finita 3-0 per i veronesi. ''Ho appreso da Gegic - racconta Gervasoni nel verbale dello scorso dicembre - che gli slavi offrirono 150 mila euro ai giocatori del Novara perche' perdessero con il Chievo con un over, risultato conseguito. Ricordo di avere appreso che gli slavi si incontrarono con Ventola nell'albergo e consegnarono a Shala la somma di circa 150 mila euro che gli stessi divisero anche con altri giocatori, tra i quali il portiere Fontana''. Ma Ventola nega ogni suo coinvolgimento. ''Sono totalmente estraneo a questa vicenda - ha ammesso all'uscita dagli uffici della procura dopo un'ora di interrogatorio - Sono fiducioso che questa storia possa essere chiarita in fretta, anche perche' mentre gli altri giocano io sono bloccato''. Si', perche' l'ex attaccante dell'Inter aveva appena cominciato la sua avventura da commentatore a Sky. ''Sono amareggiato e deluso - ha aggiunto - stava cominciando un'altra vita per me. Stavo festeggiando il capodanno a Dubai e ora mi ritrovo in questa situazione''. Ma a far rumore, oggi, sono soprattutto le dichiarazioni del legale di Alessandro Zamperini, uno dei personaggi chiave del secondo filone d'inchiesta del calcioscommesse che secondo Gervasoni mise in contatto gli zingari con il centrocampista della Lazio, Stefano Mauri, per combinare Lazio-Genoa (4-2) dello scorso campionato. La sua audizione, inizialmente prevista per domani, era stata rinviata quest'oggi dalla procura federale a data da destinarsi. Un rinvio che ora rischia di protrarsi all'infinito. ''Serve chiarezza. Non ci presenteremo da Palazzi - ha ammesso il legale di Zamperini, Roberto Roggero, ai microfoni di Sky Sport 24 - Vogliamo parlare con il magistrato competente. Siamo di fronte all'obbligo di privilegiare l'accertamento delle varie responsabilita' con il magistrato competente, senza nulla togliere alla fatica e al lavoro di Palazzi''. Poi aggiunge, a proposito della denuncia di Simone Farina del Gubbio alle autorita': ''Si e' creato un eroe positivo e un eroe negativo sulla base di una semplice dichiarazione. Noi non abbiamo contestato l'incontro, chiarificheremo le modalita' e, se ci saranno discrepanze, probabilmente il magistrato o io sentiremo l'esigenza di un incontro chiarificatore''. Posticipata, invece, a giovedi' l'audizione di Coser (portiere del Novara, ex Albinoleffe dal 2007 al 2010 e all'Ascoli nella scorsa stagione), mentre restano ancora da definire le date per gli interrogatori di Gervasoni, fissata una prima volta il 28 febbraio, Antonio Benfenati, originariamente messo in scaletta l'1 marzo, Cristian Bertani (ex Novara), Davide Caremi (ex Albinoleffe) e Mario Cassano (portiere del Piacenza nella nota partita contro l'Atalanta di Doni). La procura federale di Palazzi ha stabilito oggi un nuovo calendario dei lavori aggiornato fino al 20 marzo, con l'aggiunta di quattro nomi nuovi, tutti fatti da Gervasoni nel verbale dello scorso dicembre: si tratta di Fissore e Pellicori, compagni di Gervasoni al Mantova nella stagione 2009-2010 (che avrebbero partecipato insieme, secondo il 'pentito', alla combine di Cittadella-Mantova ed Empoli-Mantova, Pellicori fu coinvolto anche in Brescia-Mantova), Mirco Stefani (che secondo Gervasoni partecipo' alla suddivisione dei soldi dopo Cremonese-Monza 2-3 di Coppa Italia Lega Pro del 27 ottobre 2010) e Mattia Serafini (compagno di Gervasoni all'Albinoleffe e complice nell'accordo per Salernitana-Albinoleffe 4-2 del 18 aprile 2009 insieme a Carobbio, Ruopolo e Narciso). Intanto sono stati fissati dalla procura federale anche gli interrogatori di Gigi Sartor (giovedi' 15) ed Edoardo Catinali (20 marzo), con l'aggiunta dell'ascolano Alex Pederzoli che verra' ascoltato per la seconda volta dagli 007 di Palazzi, martedi' prossimo. (ANSA). Y67 13-MAR-12 20:16 NNN 

[aquilafelyx]

Eccezionale la pag. 229 del televideo Rai ,

Rinviata intanto l'audizione di Zamparini . Per il legale , il patron del Palermo non andrà da Palazzi

[Fulcanelli]

 è ora di fare qualcosa per restituire agli italiani il diritto ad appassionarsi al calcio.

o piuttosto è ora di fare qualcosa per restituire agli italiani il diritto di leggere un giornale serio, basato su informazioni verificate e non di comodo.

[disabitato]

ieri mi sono perso l'intervento di de martino in radio.

che ha detto? ho letto di querele pronte ad alzo zero..

[DinoRaggio]

A Pa’, leggitele ogni tanto le News di BC.org   

http://www.biancocelesti.org/index.php/topic,9807.0.html

Il responsabile della comunicazione Stefano De Martino ha annunciato querele per "chi ha voluto infangare il nome di questa gloriosa società...".

www.goal.com

La Lazio, tirata in ballo nello scandalo 'Scommessopoli', non ci sta e passa al contrattacco. "Quando tutto finirà, chi ha sbagliato nei confronti della Lazio pagherà. Sul mio tavolo ho già pronte le carte per rispondere a chi ha voluto infangare il nome di questa gloriosa società", le dichiarazioni del responsabile della comunicazione Stefano De Martino a Lazio Style Radio.

A De Martino e all'intera società biancoceleste sta dando particolarmente fastidio un aspetto: "Sto seguendo molte trasmissioni, alcune anche di carattere nazionale - ha aggiunto il dirigente - e su questa storia del calcioscommesse vedo sempre troppo faciloneria, a volte anche superficialità, ironia e risolini, cose che non mi sembrano adeguate alla gravità della faccenda".

Il nome della Lazio è saltato fuori a proposito del match interno col Genoa dello scorso campionato, terminato sul risultato di 4-2. Nell'occhio del ciclone, in particolare, l'attaccante Beppe Sculli, attualmente al Grifone, ma all'epoca dei fatti militante tra le fila biancocelesti.



Segnalo pure questo articolo

http://www.biancocelesti.org/index.php/topic,9808.0.html

[disabitato]

per chi fosse interessato su radio incontro manderanno la replica dell'intervento di de martino a breve.

[fish_mark]

Sul tema dello scandalo scommesse  credo che uno spunto interessante possa essere la proposta di Gianfranco Teotino .
L’insigne articolista parte dalla necessità di rivedere il meccanismo di distribuzione dei diritti TV previsto all’articolo 25 della legge Melandri, inerente la quota del 30 per cento delle risorse assicurate dalla cessione collettiva dei diritti televisivi relativa ai risultati sportivi. Attualmente, questa è determinata per il 10 per cento sulla base dei risultati conseguiti dalla stagione 1946-47 ad oggi, per il 15 per cento sulla base dei risultati delle ultime cinque stagioni sportive e per il 5 per cento sulla base del risultato conseguito nell’ultima stagione.
Secondo il prestigioso columnist, calcolando invece l’intera quota del 30 per cento sulla base della sola classifica dell’ultimo campionato disputato, si verrebbero a determinare possibilità di ricavo supplementari consistenti (nell’ordine di qualche milione di euro) anche piazzandosi al nono anziché al decimo posto, ad esempio.
Si tratterebbe quindi, a parere dell’intelligente opinion maker, un incentivo di questa portata di sicuro aumenterebbe la vigilanza dei club sul comportamento dei giocatori  anche nelle partite della parte finale del campionato, quelle più esposte alla possibilità di frode.

Il contributo è tratto da un suo articolo pubblicato su internet http://www.lavoce.info/articoli/pagina1002342-351.html

[BobLovati]

La vigilanza, annegata nell´assurdità della responsabilità oggettiva è un assurdo .