Autore Topic: Lo scudetto, i vinelli belli e la pajata griffata  (Letto 2859 volte)

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Offline fish_mark

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Lo scudetto, i vinelli belli e la pajata griffata
« : Martedì 13 Dicembre 2011, 11:11:39 »
Nella lettura domenicale dei giornali mi sono imbattuto in un episodio di calcio gastronomico o gastronomia calcistica (fate voi) veramente curioso di cui non ero a conoscenza (anche perché ero piccolino).

L’episodio citato in un libro (“Al Dente come Anna”) racconta di un Lazio-Juventus, 17 febbraio 1974 (in piena corsa scudetto), dove il Lazio Club Castelli Romani organizzò una delle più colossali gozzovigliate da stadio che si ricordino.
I tifosi si presentarono ai cancelli già alle 11 (la partita si giocava alle 14,30) con boccioni da 5 litri di vino ciascuno, e con due bagnarole di plastica celeste riempite con un quintale di “rigatoni con la pajata”.
Dopo aver convinto i poliziotti a farli passare anche con qualche bicchiere – provate solo a pensare alla stessa scena oggi – organizzarono la più grande festa pre-partita che la Tevere ricordi. Nonostante il cielo nuvoloso e la pioggia quel giorno allo stadio c’erano 90.000 persone, e alla festa prima ne seguì una dopo: la Lazio di Maestrelli sconfisse la Juventus 3-1 con gol di Garlaschelli e doppietta di Chinaglia (per la Juve segnò Anastasi e sbagliò un rigore Cuccureddu). E a fine anno sarebbe arrivato anche il primo storico scudetto

Chi dei netter ha chiari ricordi non solo di quella partita (memorabile) ma anche di quella gozzovigliata?
Quanti di voi possono raccontare di insalate di pasta in curva?
Secondo voi sarebbe possibile una cosa del genere oggi?
un uomo di una certà mi offriva sempre olio canforato, spero che ritorni presto l'era del cinghiale biancoazzurro
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Offline BobLovati

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Re:Lo scudetto, i vinelli belli e la pajata griffata
« Risposta #1 : Martedì 13 Dicembre 2011, 11:22:43 »
 ... di rigori il sig.Francesco Panzino di Catanzaro Marina ( credo fosse lui confessatosi, dopo il ritiro, simpatizzante Laziale ) ne diede anche uno alla Lazio, realizzato da Chinaglia.

Poi all´Olimpico bisognava andarci sempre 2-3 ore prima, almeno; da lì la necessità, a te tanto cara, di andare col filone riempito di broccoletti, spezzatino o frittata ( dopo averne tolta la mollica, claro ! ).
Per i non facenti parte del " popolino basso ", era d´obbligo la bustina con 2 tramezzini comprati al bar Euclide, o il panino materno    ;D
Laziale, Ducatista e fiumarolo

Siamo noi fortunati ad essere della Lazio, non la Lazio ad avere noi

“LA MOGLIE DI CESARE DEVE NON SOLO ESSERE ONESTA, MA ANCHE SEMBRARE ONESTA.”

Offline NoSurrender

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Re:Lo scudetto, i vinelli belli e la pajata griffata
« Risposta #2 : Martedì 13 Dicembre 2011, 11:35:23 »
Ma non c'era l'Austerity?

Come hanno fatto a portare tutta quella roba? In tram?
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Offline Trilux

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Re:Lo scudetto, i vinelli belli e la pajata griffata
« Risposta #3 : Martedì 13 Dicembre 2011, 11:36:37 »
[Poi all´Olimpico bisognava andarci sempre 2-3 ore prima, almeno; da lì la necessità, a te tanto cara, di andare col filone riempito di broccoletti, spezzatino o frittata ( dopo averne tolta la mollica, claro ! ).
Per i non facenti parte del " popolino basso ", era d´obbligo la bustina con 2 tramezzini comprati al bar Euclide, o il panino materno    ;D
[/quote]

Sei ottimista: mi ricordo Lazio-Milan dell'anno precedente (mi sembra si giocò il sabato di Pasqua), quello di Chinaglia che con una bomba su punizione sventrò le mani  ;D al portiere milanista Belli (se non ricordo male). beh, io ero allo stadio con io padre alle 9 del mattino (!) e la curva era già piena come un uovo...

Offline fish_mark

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Re:Lo scudetto, i vinelli belli e la pajata griffata
« Risposta #4 : Martedì 13 Dicembre 2011, 11:41:24 »

Sei ottimista: mi ricordo Lazio-Milan dell'anno precedente (mi sembra si giocò il sabato di Pasqua), quello di Chinaglia che con una bomba su punizione sventrò le mani  ;D al portiere milanista Belli (se non ricordo male). beh, io ero allo stadio con io padre alle 9 del mattino (!) e la curva era già piena come un uovo...

Mazza! Dalle 9? E cosa vi siete portati da mangiare? :o
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BobCouto

Re:Lo scudetto, i vinelli belli e la pajata griffata
« Risposta #5 : Martedì 13 Dicembre 2011, 12:13:54 »
E' tutto molto bello, come sempre.

Però la Lazio d'oro del Dottore faceva cinquemila spettatori IN PIU', in media, di quelle del '73 e '74. Senza contare le 3-400.000 presenze annue nelle Coppe.

Mai capito perché le vicende di quell'epoca siano - giustamente - mitizzate, anche con iperboli che ricordano tanto le stime dei romanisti al Circo Massimo, mentre il fantastico triennio 98/2000 non goda di uguale trattamento. Boh. Il pubblico laziale è stato favoloso, in quei tre anni. Non portava la pastasciutta e i boccioni de vino (che immagine abusata, pare che dentro lo stadio non se facesse altro che magna' spaghetti, io non ricordo niente del genere) perché i tempi so' cambiati, ma è stato un pubblico favoloso e più che degno del confronto con le leggendarie storie del '74.

Mark Lenders

Re:Lo scudetto, i vinelli belli e la pajata griffata
« Risposta #6 : Martedì 13 Dicembre 2011, 12:30:47 »
Mai capito perché le vicende di quell'epoca siano - giustamente - mitizzate, anche con iperboli che ricordano tanto le stime dei romanisti al Circo Massimo, mentre il fantastico triennio 98/2000 non goda di uguale trattamento.

Perché sono passati solo 10 anni e noi di quella generazione siamo ancora abbastanza giovani. Vedi fra 30-40 anni, quando la mia gioventù sarà passato remoto, come sputerò sugli idoli dei miei nipoti mitizzando Pavel Nedved che quella volta a Santo Stefano chiamò il custode per farsi aprire il campo d'allenamento...  :)

Offline fish_mark

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Re:Lo scudetto, i vinelli belli e la pajata griffata
« Risposta #7 : Martedì 13 Dicembre 2011, 12:39:20 »
Prima che la critica (de)-costruttiva, iperrealista e - giustamente - antinostalgica (sullo scudetto del 74 ne ho piene le tasche anche io e l'ho fatto presente personalmente ad alcuni comunicatori) prenda il sopravvento, vorrei precisare che la finalità del topic non è "quanto erano belli i bei tempi andati", anche perché lo scrivente (tanto per fare un esempio) faceva la prima elementare e delle gesta di Chinaglia o di Garlaschelli ne sentiva soltanto parlare (ma giocava già tanto pasolininianamente nei cortili dei palazzoni della roma anni 70).

La finalità del topic è soltanto quella di rievocare quell'episodio tanto curioso e di verificare con i contemporanei dell'epoca la sua verità storica, dove non soltanto si narra l'espressione di un altro modo di essere tifoseria, ma anche una festa spontanea che fa da preludio e da contorno di un evento sportivamente memorabile.
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Offline Domizio

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Re:Lo scudetto, i vinelli belli e la pajata griffata
« Risposta #8 : Martedì 13 Dicembre 2011, 13:30:45 »
Di quella partita ricordo che - in curva - avevamo seduto vicino Nanni Loy.

Delle magnate - naturalmente sempre altrui - allo stadio ho ricordi sempre sgradevoli, con mio padre che stigmatizzava bofonchiando immancabilmente frasi tipo "perché nun se ne stanno a casa, sti' bburini".

Questo fastidio lo segnalo pure un sentimento diffuso tra i laziali "romani": le comitive di paese erano sempre avvertite come qualcosa di estraneo, a parlacce nun ce se capiva manco come lingua. Per fortuna col passare degli anni mio padre è stato accontentato, perché le trasferte paesane oggi sono del tutto estinte.

Un ricordo in particolare: il famoso derby dell'anno successivo allo scudetto, quello del gol di Prati e del sorpasso in classifica. I nostri vicini di posto dietro di noi, incuranti della pioggia battente - con gli ombrelli che come sempre sgocciolavano tra collo e camicia - dopo la pasta, se magnarono pure le cosce de pollo untissime tirate fuori da 'na pentola di casa. Ebbene, quell'odore di cucinato sotto l'ombrello enfatizza nei miei ricordi la negatività di quella giornata, in misura forse anche maggiore del risultato e delle sue conseguenze.

Offline benvolio

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Re:Lo scudetto, i vinelli belli e la pajata griffata
« Risposta #9 : Martedì 13 Dicembre 2011, 13:58:51 »
Sui fasti della lazio cragnottiana, penso abbia ragione ML: occorre che il tempo lasci sedimentare aneddoti e leggende.
Sull'epica del '74 invece confermo che gli orari di ingresso allo stadio erano allucinanti: io a quel Lazio-Juve entrai in Curva Sud alle 9.40 e non e' che mi scelsi il posto. I surrogati del pranzo c'erano ed anche a me provocavano conati causa odori raffermi e vapori vari... In compenso a Lazio-Bologna 4-0 (quella del gol di D'Amico mandato in porta dal tacco di Chinaglia) tirai fuori una boccia di spumante trafugata a casa e brindammo come avessimo vinto lo scudetto che poi vincemmo...La stessa cosa l'ho rifatta a casa quando Sinisa infilo' il sette allo Stamford Bridge...e infatti...Me sa' che quasi quasi lo rifaccio...;)

paoletto

Re:Lo scudetto, i vinelli belli e la pajata griffata
« Risposta #10 : Martedì 13 Dicembre 2011, 14:03:03 »
...
Per fortuna col passare degli anni mio padre è stato accontentato, perché le trasferte paesane oggi sono del tutto estinte.

Ti contraddico su questo punto, mentre mi hai fatto sorridere parlando di come tuo padre intendeva l'andare allo Stadio; per altre situazioni oggi io stesso dico le stesse cose  ;D

forse con il passare degli anni (35 ad occhio e croce) si sono ridotte pure le distanze

chi oggi con la sua macchinetta la domenica si fa 60km (ad andà) per vedere la partita in casa lo fa con uno spirito più naturale e più caotico
35 anni or sono farsi 120 Km (compreso il ritorno) era invece un viaggio vero e proprio che necessitava partire alle 10minimo
presumo quindi che dalla provincia continuino ad arrivare allo stadio; c'è solo meno enfasi

Oggi io parto da casa (Aprilia) alle 13 e prima delle 19 sono già tornato, ed alle partite in casa da 30 anni continuo ad andarci coppe e amichevoli comprese;
6 anni fa andavo allo stadio con il motorino (abitavo zoan S.Giovanni), oggi devo solo calcolare dei tempi tecnici per il parcheggio

In ultimo lo scritto pochi giorni fa su un altro Topic; so per certo che tra dieci/quindici anni Guidone in un freddo lunedì sera racconterà alla sua platea di quando Carrizo dovette salvare la porta della Lazio, in un partita di Uefa League con lo Sporting perché manco il portiere degli allievi era disponibile... e fu richiesta una deroga speciale,
ogni cosa ha il suo tempo

BobCouto

Re:Lo scudetto, i vinelli belli e la pajata griffata
« Risposta #11 : Martedì 13 Dicembre 2011, 14:30:49 »
In ultimo lo scritto pochi giorni fa su un altro Topic; so per certo che tra dieci/quindici anni Guidone in un freddo lunedì sera racconterà alla sua platea di quando Carrizo dovette salvare la porta della Lazio, in un partita di Uefa League con lo Sporting perché manco il portiere degli allievi era disponibile... e fu richiesta una deroga speciale,
ogni cosa ha il suo tempo

Mah, non credo. Lui è come un'antenna accordata, riceve solo sui canali 74 e 87...

Boks XV

Re:Lo scudetto, i vinelli belli e la pajata griffata
« Risposta #12 : Martedì 13 Dicembre 2011, 15:08:57 »
 Vedi fra 30-40 anni, quando la mia gioventù sarà passato remoto, come sputerò sugli idoli dei miei nipoti mitizzando Pavel Nedved che quella volta a Santo Stefano chiamò il custode per farsi aprire il campo d'allenamento...  :)

e la scazzottata Mancini-Couto farà impallidire i colli di bottiglia che giravano negli spogliatoi del Tor di Quinto.
per tacer delle palle di Simeone che mostra il pacco ai cani dopo un derby vinto o di Almeyda che mette le mani al collo di Del Vecchio...
 :D

Offline Domizio

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Re:Lo scudetto, i vinelli belli e la pajata griffata
« Risposta #13 : Martedì 13 Dicembre 2011, 15:25:34 »
chi oggi con la sua macchinetta la domenica si fa 60km (ad andà) per vedere la partita in casa lo fa con uno spirito più naturale e più caotico
35 anni or sono farsi 120 Km (compreso il ritorno) era invece un viaggio vero e proprio che necessitava partire alle 10minimo
presumo quindi che dalla provincia continuino ad arrivare allo stadio; c'è solo meno enfasi

Guarda Paole'.. Io non parlo di tifosi che per vedere la Lazio erano costretti a fare molti chilometri e che quindi si organizzavano collettivamente con dei pullman.

No. Io parlo proprio dei "bburini", gente strana, vestita diversamente da noi, che quando parlava nun se capiva gnente, che entrava allo stadio con certi campanacci da mucca che facevano "dlon dlon" e con ogni genere di aggeggi rumorosi (mi ricordo dei tizi scesi dalla corriera con un vero clacson di macchina attaccato ad una pesantissima batteria).

E che magnavano sempre: prima - sotto i pini dei parcheggi accanto ai loro pullman - durante, dentro lo stadio appunto, e pure dopo, per prepararsi al lungo viaggio (immagino che se je fosse venuta fame pure durante il tragitto non stavano a farsi tanti scrupoli).

In una parola, gente FASTIDIOSA. Tutta un'altra cosa rispetto a noi che ci portavamo le ciriole col prosciutto elegantemente avvolte nella stagnola (ecco un'altra cosa che non ho mai capito: nella mia famiglia il pane di casa - come credo per tutti - erano le rosette, ma per lo stadio esistevano solo "ciriole" o "ciriolette").

Senza voler offendere nessuno, ma oggi - ad esempio - un gruppo di senegalesi coi bustoni di plastica sul 64, darebbe senz'altro un minor senso di alterità di quanto lo davano costoro allora.

Piano piano, durante gli '80, questa gente è sparita. Non so se abbiano cambiato squadra, oppure perso ogni interesse per il calcio o semplicemente abbiano preso a vedersi le partite dentro i bar dei loro paesi. Fatto sta che non si sono più visti.

Offline cuchillo

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Re:Lo scudetto, i vinelli belli e la pajata griffata
« Risposta #14 : Martedì 13 Dicembre 2011, 15:28:56 »
E perché Peruzzi che appende letteralmente al muro Mancini, reo di pretendere non so quanti milioni a stagione per allenare la Lazio mentre Baraldi chiedeva ai giocatori di spalmarsi lo stipendio su 18 annualità o qualcosa del genere?
Tra l'altro, Peruzzi non l'ha mai smentito, tutte le volte che gliel'hanno chiesto. Cioè, l'ha veramente attaccato al muro tipo affiche di Toulouse-Lautrec...
Altro che scarpino di Chinaglia tirato addosso a Frustalupi che l'ha lisciato di 3 centimetri facendo un buco sul muro (Lazio-Taranto, Coppa Italia)...
Invidio tanto Massaccesi. Ossia Jooooooe D'Amato.

Boks XV

Re:Lo scudetto, i vinelli belli e la pajata griffata
« Risposta #15 : Martedì 13 Dicembre 2011, 15:34:55 »
E perché Peruzzi che appende letteralmente al muro Mancini, reo di pretendere non so quanti milioni a stagione per allenare la Lazio mentre Baraldi chiedeva ai giocatori di spalmarsi lo stipendio su 18 annualità o qualcosa del genere?
Tra l'altro, Peruzzi non l'ha mai smentito, tutte le volte che gliel'hanno chiesto. Cioè, l'ha veramente attaccato al muro tipo affiche di Toulouse-Lautrec...
Altro che scarpino di Chinaglia tirato addosso a Frustalupi che l'ha lisciato di 3 centimetri facendo un buco sul muro (Lazio-Taranto, Coppa Italia)...

cioè me stai a di' che BobCouto passerà la sua vecchiaia a smontere la retorica della mitologia degli Eroi del Centenario?  :D

Offline fish_mark

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Re:Lo scudetto, i vinelli belli e la pajata griffata
« Risposta #16 : Martedì 13 Dicembre 2011, 15:37:27 »
E perché Peruzzi che appende letteralmente al muro Mancini, reo di pretendere non so quanti milioni a stagione per allenare la Lazio mentre Baraldi chiedeva ai giocatori di spalmarsi lo stipendio su 18 annualità o qualcosa del genere?
Tra l'altro, Peruzzi non l'ha mai smentito, tutte le volte che gliel'hanno chiesto. Cioè, l'ha veramente attaccato al muro tipo affiche di Toulouse-Lautrec...
Altro che scarpino di Chinaglia tirato addosso a Frustalupi che l'ha lisciato di 3 centimetri facendo un buco sul muro (Lazio-Taranto, Coppa Italia)...

3,5 mln di euro, per la cronaca.

Ma torniamo in topic.

Insalate di pasta? Ravioli con il sugo? Che vi portavate allo stadio e, per restare nell'attualità, vedete scene di questo genere nello stadio eterodiretto di oggi?
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Re:Lo scudetto, i vinelli belli e la pajata griffata
« Risposta #17 : Martedì 13 Dicembre 2011, 15:41:56 »
Mancini che si fa attaccare al muro mi suona strano...  Oddìo, fisicamente era un fuscello, piccolo magro e tiratissimo, con una mano te lo mettevi in tasca, se volevi.

A proposito della lite Mancini-Fernando Couto, c'è da dire che non vi fu alcuna scazzottata. Per fortuna del Mancio. Il quale prese di petto Fernandone, che deve aver pensato "se lo tocco, lo disperdo", e se ne andò a piangere di rabbia negli spogliatoi. Si narra invece di una furibonda lite nel post-derby 3-3, con Mancini che attacca al muro un po' tutti, in particolare Favalli. Da lì scaturirono le nove vittorie di seguito, poi andò come andò.

Ma insomma, è robetta. Io credo che il tempo accrescerà ancora il Mito del '74, quello del 98/2000 non ha mai preso piede e secondo me mai lo farà. Fra trent'anni ci racconteranno di quando La Rosa e Badiani vennero mitragliati da una batteria contraerea piazzata sul tetto dell'Hotel Americana, delle partitelle del giovedì che terminavano solo grazie a cariche di cavalleria, dei duecentosessantamila spettatori di Lazio-Foggia che non erano entrati la mattina alle nove ma rimasti direttamente lì dalla partita precedente...

Offline fish_mark

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Re:Lo scudetto, i vinelli belli e la pajata griffata
« Risposta #18 : Martedì 13 Dicembre 2011, 15:50:56 »
Vabbè, ora stiamo virando sugli episodi di stampo pistolettaro.

Io ricordo un celebre diverbio Couto-Conceicao (se non erro) con il primo che rifila un calcio da karate al secondo giusta ripresa dalle telecamere a Formello durante gli allenamenti.
Ebbe un riscontro mediatico molto forte, anche in certa maniera destabilizzante, anche perché accadde verso la primavera 1999, quando eravamo in testa.

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Re:Lo scudetto, i vinelli belli e la pajata griffata
« Risposta #19 : Martedì 13 Dicembre 2011, 15:56:16 »
comunque l'azione tira sempre.
chi cazzo se ricorderà mai delle grigliate organizzate da Scaloni?