dal Corriere dello Sport (a cura di cittaceleste.it)ROMA - Il suo urlo è fortissimo: «Abbiamo bisogno del vostro sostegno mercoledì contro lo Sporting Lisbona. E' importante, venite in tanti allo stadio, venite a sostenerci per la qualificazione!». L'urlo di Cisse rimbomba, scuote, infiamma l'aria. L'urlo di Cisse è rivolto ai tifosi della Lazio, ha usato Twitter per invitare il popolo biancoceleste all'Olimpico. Vuole la qualificazione ai sedicesimi di Europa League, la vuole a tutti i costi. Crede nel passaggio del turno, nella vittoria della Lazio e nel passo falso del Vaslui a Zurigo.
LO STRESS - Cisse si tiene stretta l'Europa, non la lascerà facilmente, sogna di continuare l’avventura internazionale. Il match con lo Sporting per lui è già iniziato, vive ogni sfida con partecipazione, con trasporto e dopo i 90' gli fa male la pancia: «Come sempre il mio stomaco fa male, penso sia dovuto allo stress», ha aggiunto sul suo profilo dopo la partita combattutissima di Lecce. Lo stress, le diciassette partite senza gol, la voglia di vincere sempre, la mira che non lo favorisce, la sfortuna che si è accanita, a Djibril Cisse vengono i bruciori allo stomaco. Il cuore, l'anima, i muscoli, mette tutto in campo, esce stremato. Il francese non riesce a sbloccarsi, ci sta provando in ogni modo. E' normale che abbia il mal di pancia, basta ricontare i pali che ha preso dall'inizio della stagione in partita e in allenamento, roba da non dormirci la notte. Cisse ha caricato l'ambiente, sente l'appuntamento di mercoledì alle 19, è abituato a giocare nell'Europa dei grandi, il pensiero di uscire dalla competizione lo fa star male. Sogna una Lazio competitiva in Italia e in campo internazionale, nella sua carriera ha giocato nella vecchia Coppa Uefa e ha vinto una Champions League. All'inizio dell'avventura biancoceleste aveva espresso il desiderio di andare avanti in Europa League, di arrivare sino in fondo. E' vero, dai sedicesimi in poi ci saranno da affrontare squadroni (quelli retrocessi dalla Champions), ma Cisse non è tipo che si spaventa. Dopo il match di Lecce ha ringraziato ancora una volta i tifosi che gli stanno accanto: «Grazie a tutti per il sostegno che mi date, sono molto felice per una vittoria che è molto importante per noi», sono state queste le sue parole.
7 ASSIST - Cisse non segna, ma fa segnare, è tornato a sfornare assist al bacio, l'ultimo l'ha servito a Klose, è stato suo il cross che ha portato al 2-3. E' al settimo passaggio vincente dell'annata, ne ha firmati 5 in campionato e 2 in Europa League. E' normale, nel calcio vanno in copertina i goleador, ma è giusto celebrare anche gli uomini che li mettono in condizione di fare centro: «Ho fatto un bel cross ma il colpo di testa di Miro è stato incredibile, lui è un vero bomber. Il mio tempo arriverà, la pazienza è una virtù», aveva aggiunto Cisse sabato sera rientrando a Roma. La sua pazienza prima o poi finirà perché tornerà a segnare e «ci sarà da divertirsi» come dicono i suoi compagni e Reja. A questa grande Lazio mancano i gol del francese, appena arriveranno saranno associati a quelli del panzer tedesco e i biancocelesti voleranno ancora di più. In stagione Cisse ha segnato solo quattro volte: due reti al Rabotnicki nei preliminari, una al Milan e una al Vaslui nel match di andata giocato a settembre. Cisse crede nell'Europa, punta lo Sporting Lisbona, può essere la sua notte, può essere l'occasione giusta per sbloccarsi, per scacciare via la sfortuna e per guarire dai mal di pancia che lo tormentano. Cisse non si arrende, l’ha detto, l’ha scritto, l’ha promesso.
Rassegna stampa a cura di Cittaceleste tratta da il Corriere dello Sport