Stendardo...primavera e inverno

[darienzo]

Ragazzi, ieri l'ho visto in forma smagliante nel soverchiante successo della Lazio sul Napoli nel campionato primavera.

Ha anche segnato un gol da attaccante vero, e sono stati molto belli gli abbracci genuini coi suoi giovani compagni di squadra.

Visti i problemi a lunga scadenza di Dias e quelli intermittenti di Biava potrebbe essere una valida alternativa per questo faticoso fine anno biancoceleste.

Non credo sia schierabile in coppa, ma almeno una tra le ravvicinatissime gare con Udinese e Chievo  potrebbe vederlo in campo (ad esempio la seconda).

In bocca a lupo al nostro Dott.Guglielmo in ogni caso

[MagoMerlino]

Sono d'accordo, Stendardo va recuperato alla causa, oppure ceduto e numericamente sostituito, magari pescando qualche giovinotto di belle speranze in cadetteria.

[ammiraglio]

personalmente - e per quanto può valere la mia opinione - sono assolutamente contrario a schierare trentenni in un match della primavera.
si snatura completamente la natura della competizione.
non capisco addirittura perchè i regolamenti lo consentano.
un recupero fisico o atletico del giocatore? un recupero psiclogico?
mah. non lo so.

ma la primavera non dovrebbe servire ad i ragazzini per mettersi in competizione? per crescere?

in bocca al lupo a stendardo, comunque.

sullo stendardo che andrebbe recuperato alla causa e qui rispondo a merlino.
simmà mi fa il nome di un club dove il quinto centrale in rosa ha totalizzato ... chessò duecento minuti fino ad oggi?

[darienzo]

Visto da me un fuoriquota può essere anche una specie di chioccia per una squadra di giovani in campo. Ad esempio Stendardo può avere dispensato ottimi consigli ai suoi compagni di difesa. E viceversa, l'entusiasmo giovanile può essere un toccasana per chi arranca alla ricerca della condizione migliore o soffre perché messo ai margini di qualsivoglia progetto tecnico.

Ben vengano i fuoriquota, quindi

[disabitato]

Chiunque si regge in piedi deve essere precettato. Quindi dentro con stendardo, garrido, ecc..

[zorba]

Chiunque si regge in piedi deve essere precettato. Quindi dentro con stendardo, garrido, ecc..

[disabitato]

Multato dall'atalanta per non aver risposto alla convocazione per sostenere l'esame di stato come avvocato.

La stessa Atalanta era a conoscenza dell'esame del giocatore.

Levata di scudi da parte di Tommasi, il sindaco del circeo, ecc..

[Giglic]

Io sono willy. Pensassero a multare consigli, invece di chi pianifica saggiamente il suo futuro...

[cuchillo]

Una cosa vergognosa.
Che mondo di cialtroni ignoranti.
Poi se la prendono cogli ultras bergamaschi che vogliono "decidere".
Se i dirigenti sono questi, quasi quasi meglio gli ultras di questo pool di stronzi.

So' avvelenato pe' 'sta storia, lasciateme stà.
Av-ve-le-na-to.

[Kebab]

Beh se gliel'aveva detto (e quindi suppongo fossero d'accordo) non capisco l'incazzatura a posteriori..

Potevano pensare a scendere in campo l'altro ieri, piuttosto.

[Drenai]

secondo me invece hanno ragione entrambi.
è un professionista e l'atalanta non può non multarlo. d'altro canto lui ha fatto benissimo a scegliere di fare l'esame. ora si paga tranquillamente la sua multa e amen.
al contorno, come al solito, la gente che prende soldi per parlare d'aria fritta crea un tempesta in un bicchier d'acqua per giustificare la propria esistenza.

[disabitato]

Dice che Colantuono non era stato informato della cosa..
Non ho capito se la società aveva concesso il permesso o meno..

però se Stendardo non ha risposto alla convocazione, da regolamento interno all'atalanta, deve essere multato.

[ML]

Quello dello sportivo professionista, ai massimi livelli, non è un mestiere come un altro.
Non prendi centinaia di migliaia di euro per giocare a pallone, nella vita reale.
Quindi utilizzare i parametri della vita reale per giudicare Stendardo non ha senso.
Fossi un dirigente dell'Atalanta cercherei qualunque appiglio per licenziarlo.
Poi famme causa, tanto sei avvocato, no?

PS: Manco pe na multa c'andrei, dall'avv. Guglielmo Stendardo. Che quando rispondeva alle interviste sembrava recitare la poesia di Natale imparata a memoria...

[disabitato]

Se la società era stata informata, ha negato il permesso, e lui ha rifiutato la convocazione, allora ha ragione ML.
Se la società aveva dato il permesso, non informando il mister, ed ora multa il giocatore, allora ha ragione cuchillo.

[cuchillo]

Non te seguo, fraté.
La scelta di Stendardo poteva essere uno spot per l'Atalanta. Un loro tesserato che, a sue spese, rinunciando a qualche giorno di stipendio (rinuncia mai facile per nessuno, manco per un milionario), decide di sostenere l'esame abilitante alla professione di avvocato.
Poi, ovvio che Stendardo non diventerà Carnelutti e manco io c'andrei a farmi scrivere un ricorso da lui, ma io sono felice che esistano ragazzi pagati profumatamente per dare calci a un pallone che decidono di aprire un manuale di diritto civile...e magari leggerlo pure...
L'elevazione professionale è un diritto costituzionale. E anche per un atleta superpagato deve essere un diritto sostenere un esame di Stato senza essere punito.
Ovvio che se non c'è stato un congruo preavviso, Stendardo è in torto. Ma qui entriamo nelle modalità operative, che è un altro discorso.
Io sto con Stendardo. Così come sto con quei calciatori che leggono e che studiano, vedi Dossena, Pessotto, Chiellini e pochi altri.
Una volta tanto, un po' di retorica la faccio io. 

[franz_kappa]

Ciao a tutti. Io mi astrarrei dalla situazione specifica per ragionare sul contesto di riferimento e, dunque, sulla normativa di settore (ove presente) e in secondo piano sulle norme interne di organizzazione dello specifico club calcistico.

Mi chiedo quanto segue: i calciatori professionisti hanno diritto, da contratto, a permessi speciali per motivi di studio e/o 'assimilabili' (come un esame di Stato)? In alternativa, è invece possibile che nel contratto di categoria non sia esplicitato nulla del genere e la gestione di tali fattispecie venga dunque demandata alla libera pattuizione tra le parti in sede di stipula dello specifico contratto che lega un calciatore a un club oppure alla più generica regolamentazione interna dell'organizzazione sportiva nella quale si è inseriti?

Non mi soffermo proprio, dunque, sulla fondatezza o meno del diritto a sostenere l'esame di Stato da avvocato da parte di qualcuno remunerato alcune centinaia di migliaia di euro l'anno, come se diritti universali esistessero sì ma non oltre una certa soglia di reddito.

Vorrei semplicemente appurare quanto segue:
1) il contratto collettivo dei calciatori disciplina tali fattispecie? Se sì, chi è in difetto, formale o sostanziale, tra Stendardo e la società Atalanta per come si sono svolti i fatti?
2) in assenza di una chiara disciplina di tali fattispecie da parte del contratto collettivo dei calciatori esiste all'interno della regolamentazione interna del club bergamasco - un istituto dunque di pura self-regulation - una qualche previsione di tali fattispecie? Se sì, i soggetti coinvolti hanno rispettato oppure no le prescrizioni interne?

Due risposte negative alle mie due domande chiudono il discorso sul nascere. Stendardo non aveva alcun diritto cui appellarsi per non ottemperare ai suoi obblighi contrattuali. E in quanto inadempiente auspico che, come è giusto, venga sanzionato dal club. Sarà poi sua facoltà rivolgersi alla Magistratura per provare a sostenere che è stato leso un suo legittimo diritto.

Una risposta positiva e una affermativa ai miei quesiti legittimerebbero invece una qualche discussione, posto che se la risposta affermativa fosse data alla seconda e non alla prima domanda dovremmo sempre tener presente che in caso di conflitto l'autorità della società (chiamata a determinare se i regolamenti interni siano stati rispettati oppure no) tende inevitabilmente a soverchiare il dipendente che chiede il rispetto di un suo presunto diritto.

[franz_kappa]

[...]
Una risposta positiva e una affermativa negativa ai miei due quesiti legittimerebbero invece una qualche discussione, posto che se la risposta affermativa fosse data alla seconda e non alla prima domanda dovremmo sempre tener presente che in caso di conflitto l'autorità della società (chiamata a determinare se i regolamenti interni siano stati rispettati oppure no) tende inevitabilmente a soverchiare il dipendente che chiede il rispetto di un suo presunto diritto.

Pardon,  correggo l'ultimo paragrafo.

[ML]

Non te seguo, fraté.
La scelta di Stendardo poteva essere uno spot per l'Atalanta. Un loro tesserato che, a sue spese, rinunciando a qualche giorno di stipendio (rinuncia mai facile per nessuno, manco per un milionario), decide di sostenere l'esame abilitante alla professione di avvocato.
Poi, ovvio che Stendardo non diventerà Carnelutti e manco io c'andrei a farmi scrivere un ricorso da lui, ma io sono felice che esistano ragazzi pagati profumatamente per dare calci a un pallone che decidono di aprire un manuale di diritto civile...e magari leggerlo pure...
L'elevazione professionale è un diritto costituzionale. E anche per un atleta superpagato deve essere un diritto sostenere un esame di Stato senza essere punito.
Ovvio che se non c'è stato un congruo preavviso, Stendardo è in torto. Ma qui entriamo nelle modalità operative, che è un altro discorso.
Io sto con Stendardo. Così come sto con quei calciatori che leggono e che studiano, vedi Dossena, Pessotto, Chiellini e pochi altri.
Una volta tanto, un po' di retorica la faccio io.

Noi non conosciamo il dietro le quinte. Però io dico una cosa, molto semplice, visto che sono laureato in Giurisprudenza e il tirocinio l'avevo pure iniziato. L'esame da avvocato non è un esame universitario che prepari in un mese, è una roba che ti porta via almeno mezzo anno. E le date si conoscono con grandissimo anticipo. Immagino che Stendardo sia andato preparato, quindi significa che ha iniziato a studiare almeno quest'estate. Quando sono usciti i calendari di campionato e Coppa italia avrà sicuramente potuto controllare eventuali sovrapposizioni. In quel momento avrebbe dovuto avvisare la società, mettersi al tavolino e trovare una soluzione. Io Atalanta, se ad agosto Stendardo mi dice che non sarà disponibile per il primo turno di Coppa Italia, gli dico che va bene a patto che rinunci a una piccola percentuale dello stipendio. Perché stai tranquillo che dall'altra parte i calciatori monetizzano tutto, si fanno rimborsare pure il cappuccino che prendono al bar la mattina. E quindi se tu vuoi andare a fare l'esame io sono altrettanto fiscale e ti chiedo indietro un po' di soldi. Questo se il problema è stato affrontato a tempo debito. Se invece Stendardo ha avvisato un giorno, una settimana o un mese prima, insomma se il preavviso non è stato congruo, io Atalanta non sento ragioni e lo considero convocato. E se lui non si presenta è giusto che subisca tutte le conseguenze previste dal suo contratto e dai regolamenti.

[matador72]

Oggi Marino ha detto che Stendardo aveva informato la societa' un mese fa e la societa' ha detto a Stendardo che non doveva parlare con lei ma con Colantuomo ma aspettare perchè un mese di preavviso era troppo per cui avrebbe dovuto comunicarlo al tecnico qualche giorno prima della data dell'esame.
Io trovo vergognoso l'atteggiamento del tecnico bergamasco che è venuto in gita all'olimpico e si incazza con un suo giocatore perchè invece di rispondere ad una convocazione va a sostenere un'esame di stato per avvocato.
Capisco si fossero giocati la salvezza o qualcosa di importante ma mi pare di capire che al di la delle dichiarazioni di rito della coppa Italia all'atalanta importasse poco o niente.

[ML]

Oggi Marino ha detto che Stendardo aveva informato la societa' un mese fa e la societa' ha detto a Stendardo che non doveva parlare con lei ma con Colantuomo ma aspettare perchè un mese di preavviso era troppo per cui avrebbe dovuto comunicarlo al tecnico qualche giorno prima della data dell'esame.

Fantastico, questo taglia la testa al toro. Un mese è un preavviso ridicolo, l'esame l'avrà sicuramente pianificato molto molto tempo prima. E' allora che doveva avvertire il club e trovare una soluzione.