Autore Topic: Quando la Lazio fu salvata da un napoletano  (Letto 2937 volte)

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Offline giangoverni

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Quando la Lazio fu salvata da un napoletano
« : Sabato 10 Dicembre 2011, 11:20:38 »

Giancarlo Governi

(su Lazialità di dicembre 2011)
 
 
La storia della stagione del meno nove la conosciamo tutti, anche quelli che sono venuti dopo perché glie l’abbiamo raccontata noi che c’eravamo e continueremo a raccontarla fino alla fine dei nostri giorni: il gol di Fiorini, gli spareggi a Napoli, la sconfitta con il Taranto nella prima partita con un gol in netto fuorigioco, e poi quel terribile pomeriggio di luglio a lottare per la sopravvivenza contro il Campobasso, una società  senza storia e senza blasone. Ma questo è il calcio. È il campo che decide e le partite non si vincono con la gloria passata. Quel gol che non arrivava e che poi arrivò verso la fine, con il cross di Massimo Piscedda sul quale si alzò come un angelo in volo Poli, e fu la liberazione. Quella volta Eupalla (la divinità del calcio inventata da Gianni Brera) fu dalla parte nostra e come poteva stare dalla parte del Campobasso, senza storia e senza blasone?  Il ritorno in trentamila ad intasare l’autostrada fu interminabile ma fu anche la continuazione della festa iniziata allo Stadio San Paolo.

E ora, a un quarto di secolo di distanza, quando parliamo di quella stagione, per capirci diciamo “quella del meno nove” e i quei giocatori li chiamiamo “gli eroi” e molti ancora sono in grado di recitarne la formazione, come se fosse quella storica dello scudetto del 1974, o la Nazionale del Mondiale del 1982: Terraneo Acerbis Piscedda Camolese Gregucci Marino Poli Caso Fiorini Pin Mandelli. Allenatore Eugenio Fascetti, l’uomo di ferro.

Ma come si arrivò a questa situazione disperata. La Lazio era scesa in B nel 1985 con una formazione che sotto un’altra direzione e soprattutto un’altra presidenza (la sciagurata presidenza Chinaglia) avrebbe lottato per le prime posizioni. Una formazione che comprendeva giocatori come Giordano, Manfredonia, Laudrup, Batista, D’Amico, un portiere come Orsi. Alla seconda giornata Chinaglia esonerò Paolo Carosi (un tecnico che, dopo aver preso la squadra a metà campionato l’aveva salvata dalla retrocessione) e fece tornare in Italia Juan Carlos Lorenzo, specializzato in retrocessioni, alla fine della carriera e in chiara decadenza mentale. La Lazio, con quei giocatori, alla fine del girone di andata si ritrovò già in B. Chinaglia tornò in America lasciando dietro di sé macerie, e la società sull’orlo del fallimento e per di più coinvolta in un nuovo scandalo di “calcio scommesse”. In una intercettazione telefonica, un giocatore della Lazio, Vinazzani, fu ascoltato mentre faceva discorsi che furono ritenuti sospetti.

Il 5 agosto la Disciplinare della Lega retrocede la Lazio in Serie C, proprio mentre i fratelli Calleri si assumono l’onere della gestione della società supportati da Bocchi. I nuovi proprietari, dopo la sentenza, sono fortemente tentati di ritirarsi e di abbandonare la Lazio al suo destino. I tifosi inscenano manifestazioni pacifiche a cui partecipano persino le famiglie e provocano anche disordini nei pressi della Federazione. Mister Eugenio Fascetti convoca i giocatori a cui dice: “Chi vuole rimanere anche in C lo dica, altrimenti se ne vada  subito”. Nessuno si ritira.

Ora, con la tifoseria in ebollizione, si attende la sentenza di appello della CAF che si riunisce in gran segreto in un appartamento dell’Hotel Hilton. E’ il 26 agosto e mancano pochi giorni all’inizio del campionato. Durante la riunione una donna di servizio dell’albergo entra nell’appartamento dove è riunita la commissione e nota che qualcuno sta scrivendo un comunicato. Mentre fa le sue faccende, butta l’occhio su quel foglio e legge: “La Lazio retrocede in Serie C”. La signora si precipita al telefono e dà la notizia a un suo conoscente in Rai il quale si precipita dal direttore del TG2 Antonio Ghirelli (uno dei più grandi giornalisti-scrittori italiani), il quale senza pensarci un attimo scrive su un foglio di carta “La Lazio in Serie C”, si precipita in studio dove sta partendo la sigla del telegiornale e intima al giornalista che conduce di dare la notizia in apertura. Un colpo geniale che salva la Lazio, perché la sentenza è stata anticipata e quindi deve essere smentita.  La pena della retrocessione viene commutata in una penalizzazione di nove punti, una enormità in un’epoca in cui la vittoria vale due punti. La Lazio sta per affrontare la stagione più drammatica della sua storia ma perlomeno è salva. Grazie anche alla genialità di Antonio Ghirelli, un grande giornalista tifoso del Napoli.

Giancarlo Governi

   

Giglic

Re:Quando la Lazio fu salvata da un napoletano
« Risposta #1 : Sabato 10 Dicembre 2011, 11:29:29 »
Grazie, Giango. Un anno calcistico come quello rimane indimenticabile per una pletora di motivi, non ultimo quello che hai scritto tu. Quell'anno facevo la maturità e poi la matricola a fisica, ho avuto quella che gli scrittori di romanzi Harmony chiamano "la mia prima relazione seria", eppure il fil rouge di tutta quella stagione fu la salvezza della Lazio. A ripensarci ora, che annata! Non la cambierei con nulla...

zorba

Re:Quando la Lazio fu salvata da un napoletano
« Risposta #2 : Sabato 10 Dicembre 2011, 11:33:52 »
Ma il 'salvataggio' da parte di Ghirelli fu voluto, o l'interessato voleva raggiungere proprio lo scopo contrario?!?

 ::) ::) ::) ::) ::)

Offline giangoverni

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Re:Quando la Lazio fu salvata da un napoletano
« Risposta #3 : Sabato 10 Dicembre 2011, 11:36:01 »
Ma il 'salvataggio' da parte di Ghirelli fu voluto, o l'interessato voleva raggiungere proprio lo scopo contrario?!?

 ::) ::) ::) ::) ::)

Ma che stai a dì?

Giglic

Re:Quando la Lazio fu salvata da un napoletano
« Risposta #4 : Sabato 10 Dicembre 2011, 11:38:29 »
Ma il 'salvataggio' da parte di Ghirelli fu voluto, o l'interessato voleva raggiungere proprio lo scopo contrario?!?

 ::) ::) ::) ::) ::)

Secondo me la seconda che hai detto. Se non erro, il Ghirelli fu uno di quelli che prese per il culo il Cile ai mondiali del '62, causando quella vergogna di partita...
(Intendiamoci: come ha raccontato il calcio Slam - era lui, no? - solo Brera: ma ha preso secondo me delle topiche in carriera niente male  ;) )

Offline lollapalooza

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Re:Quando la Lazio fu salvata da un napoletano
« Risposta #5 : Sabato 10 Dicembre 2011, 11:45:03 »
Grazie Giango, alcuni particolari mi erano sconosciuti, bel topic.



Offline giangoverni

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Re:Quando la Lazio fu salvata da un napoletano
« Risposta #6 : Sabato 10 Dicembre 2011, 12:02:23 »
Secondo me la seconda che hai detto. Se non erro, il Ghirelli fu uno di quelli che prese per il culo il Cile ai mondiali del '62, causando quella vergogna di partita...
(Intendiamoci: come ha raccontato il calcio Slam - era lui, no? - solo Brera: ma ha preso secondo me delle topiche in carriera niente male  ;) )

Guarda che io c'ero... di fronte alla costernazione di noi laziali (ed eravamo in maggioranza all'epoca) Don Antonio ebbe una idea geniale, grande anche per la rapidità di esecuzione. Tutto si svolse in pochi secondi.
Lui, napoletano e tifoso del Napoli, capì che la Lazio non poteva sparire (perché se fosse retrocessa in C sarebbe sparita) e allora ebbe quella grande idea. Scrisse su un foglio di carta: "La Lazio retrocessa in C", si precipitò in studio e mise il foglio sotto gli occhi del redattore che stava per aprire il Telegiornale. E si allontanò sulla sigla gridandogli: dalla per prima. Se non l'avesse portata lui personalmente, il Direttore, col cavolo che sarebbe passata!
Voleva che la Disciplinare, riunita in un appartamento dell'Hilton, la sentisse prima di firmare il verbale e fosse costretta a ripensarci per smentire l'indiscrezione del TG2. Ebbe ragione, perché così fu. I giudici smadonnarono ma dovettero stracciare il verbale.
Noi Laziali, Don Antonio dovremmo ringraziarlo sempre e invitarlo alle nostre feste, nelle nostre trasmissioni. Anche per godere dei suoi racconti di grande giornalista a tutto tondo (pensa che ha diretto persino Il Sole 24 ore), della sua grande cultura e della sua conoscenza del calcio italiano. La sua storia del calcio in Italia, pubblicata 40 anni fa da Einaudi e sempre aggiornata, rappresenta ancora oggi una pietra miliare.

Giglic

Re:Quando la Lazio fu salvata da un napoletano
« Risposta #7 : Sabato 10 Dicembre 2011, 12:08:08 »
Guarda che io c'ero... di fronte alla costernazione di noi laziali (ed eravamo in maggioranza all'epoca) Don Antonio ebbe una idea geniale, grande anche per la rapidità di esecuzione. Tutto si svolse in pochi secondi.
Lui, napoletano e tifoso del Napoli, capì che la Lazio non poteva sparire (perché se fosse retrocessa in C sarebbe sparita) e allora ebbe quella grande idea. Scrisse su un foglio di carta: "La Lazio retrocessa in C", si precipitò in studio e mise il foglio sotto gli occhi del redattore che stava per aprire il Telegiornale. E si allontanò sulla sigla gridandogli: dalla per prima. Se non l'avesse portata lui personalmente, il Direttore, col cavolo che sarebbe passata!
Voleva che la Disciplinare, riunita in un appartamento dell'Hilton, la sentisse prima di firmare il verbale e fosse costretta a ripensarci per smentire l'indiscrezione del TG2. Ebbe ragione, perché così fu. I giudici smadonnarono ma dovettero stracciare il verbale.
Noi Laziali, Don Antonio dovremmo ringraziarlo sempre e invitarlo alle nostre feste, nelle nostre trasmissioni. Anche per godere dei suoi racconti di grande giornalista a tutto tondo (pensa che ha diretto persino Il Sole 24 ore), della sua grande cultura e della sua conoscenza del calcio italiano. La sua storia del calcio in Italia, pubblicata 40 anni fa da Einaudi e sempre aggiornata, rappresenta ancora oggi una pietra miliare.

Ok ci credo  :)

So che ha diretto anche il Sole (e l'Avanti! Craxiano anche, giusto?). Il libro lo conosco. Non conosco gli aggiornamenti, purtroppo... anche perchè non mi risulta sia più in commercio

Offline Fabio70rm

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Re:Quando la Lazio fu salvata da un napoletano
« Risposta #8 : Sabato 10 Dicembre 2011, 12:23:44 »
Questa storia non la conoscevo, e ringrazio Giangoverni per averla tirata fuori.
Polisportiva SS LAZIO, l'unica squadra a Roma che vince invece di chiacchierare!!

Offline giangoverni

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Re:Quando la Lazio fu salvata da un napoletano
« Risposta #9 : Sabato 10 Dicembre 2011, 12:28:22 »
Ok ci credo  :)

So che ha diretto anche il Sole (e l'Avanti! Craxiano anche, giusto?). Il libro lo conosco. Non conosco gli aggiornamenti, purtroppo... anche perchè non mi risulta sia più in commercio

Se è per questo ha diretto anche il Corriere dello Sport e altri giornali.... è stato il responsabile della comunicazione di Sandro Pertini da cui si dimise per rirare fuori dall'imbarazzo il grande presidente che aveva fatto una dichiarazione incauta (riguardo al caso Cossiga Donat Cattin). Ghirelli si prese tutta la responsabilità e si dimise. Fu capo della comunicazione anche con Craxi a Palazzo Chigi. Non dimentichiamo che CraXi avrà avuto tutti i difetti di questo mondo ma i suoi tre anni a Palazzo Chigi furono straordinari.

bak

Re:Quando la Lazio fu salvata da un napoletano
« Risposta #10 : Sabato 10 Dicembre 2011, 13:01:40 »
Ricordo tutto perfettamente, tanto che la notizia me la diede un mio carissimo amico di Campobasso, che la sentì per radio, evidentemente ripresa dal TG2.
Poi conobbi anche i particolari di cui narra in maniera esaustiva e romanzata l'ottimo Giango.
Un aneddoto. Guardai Lazio-Campobasso proprio con questo amico e dal nervoso fumai due pacchetti di Camel, durante i 90 minuti  :o

zorba

Re:Quando la Lazio fu salvata da un napoletano
« Risposta #11 : Sabato 10 Dicembre 2011, 13:09:13 »
Guarda che io c'ero... di fronte alla costernazione di noi laziali (ed eravamo in maggioranza all'epoca) Don Antonio ebbe una idea geniale, grande anche per la rapidità di esecuzione. Tutto si svolse in pochi secondi.
Lui, napoletano e tifoso del Napoli, capì che la Lazio non poteva sparire (perché se fosse retrocessa in C sarebbe sparita) e allora ebbe quella grande idea. Scrisse su un foglio di carta: "La Lazio retrocessa in C", si precipitò in studio e mise il foglio sotto gli occhi del redattore che stava per aprire il Telegiornale. E si allontanò sulla sigla gridandogli: dalla per prima. Se non l'avesse portata lui personalmente, il Direttore, col cavolo che sarebbe passata!
Voleva che la Disciplinare, riunita in un appartamento dell'Hilton, la sentisse prima di firmare il verbale e fosse costretta a ripensarci per smentire l'indiscrezione del TG2. Ebbe ragione, perché così fu. I giudici smadonnarono ma dovettero stracciare il verbale.
Noi Laziali, Don Antonio dovremmo ringraziarlo sempre e invitarlo alle nostre feste, nelle nostre trasmissioni. Anche per godere dei suoi racconti di grande giornalista a tutto tondo (pensa che ha diretto persino Il Sole 24 ore), della sua grande cultura e della sua conoscenza del calcio italiano. La sua storia del calcio in Italia, pubblicata 40 anni fa da Einaudi e sempre aggiornata, rappresenta ancora oggi una pietra miliare.

Grazie giangoverni per l'ulteriore spiegazione!

Allora Antonio Ghirelli laziale ad honorem.

 ;D ;D ;D ;D

Mazzola

Re:Quando la Lazio fu salvata da un napoletano
« Risposta #12 : Sabato 10 Dicembre 2011, 13:13:32 »
Racconto bellissimo.

Ma visto che ormai ho la "nomea"...

Giangoverni... BATISTA...si chiamava Joao Batista con T sola.
Ma perchè lo scrivi sempre con due ?

E Lorenzo non ti è molto simpatico, si è capito...ma specialista in retrocessioni mi sembra un po' riduttivo...

Offline giangoverni

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Re:Quando la Lazio fu salvata da un napoletano
« Risposta #13 : Sabato 10 Dicembre 2011, 13:59:04 »
Racconto bellissimo.

Ma visto che ormai ho la "nomea"...

Giangoverni... BATISTA...si chiamava Joao Batista con T sola.
Ma perchè lo scrivi sempre con due ?

E Lorenzo non ti è molto simpatico, si è capito...ma specialista in retrocessioni mi sembra un po' riduttivo...

Grazie per il Batista (evidentemente sono portato a... italianizzarlo). Quanto a Lorenzo ci fece retrocedere due volte, o tre.

POMATA

Re:Quando la Lazio fu salvata da un napoletano
« Risposta #14 : Sabato 10 Dicembre 2011, 15:07:39 »
Giango questa è la storia romantica della versione, ma la causa dell'uscita della notizia anticipata al tg2, fu la minaccia di Bocchi-Calleri che avrebbero lasciato la barca affondare e non pagare i debiti...

Mò che ce penso, ma solo a noi ce li fanno pagà li buffi? :D

Offline giangoverni

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Re:Quando la Lazio fu salvata da un napoletano
« Risposta #15 : Sabato 10 Dicembre 2011, 15:22:18 »
Giango questa è la storia romantica della versione, ma la causa dell'uscita della notizia anticipata al tg2, fu la minaccia di Bocchi-Calleri che avrebbero lasciato la barca affondare e non pagare i debiti...

Mò che ce penso, ma solo a noi ce li fanno pagà li buffi? :D

Ti assicuro che la cosa andò proprio così. Della minaccia di Bocchi e Calleri se ne erano bellamente fregati e avevano confermato la condanna di primo grado. Senza la pensata di Ghirelli la Lazio sarebbe fallita.

POMATA

Re:Quando la Lazio fu salvata da un napoletano
« Risposta #16 : Sabato 10 Dicembre 2011, 15:28:01 »
Ti assicuro che la cosa andò proprio così. Della minaccia di Bocchi e Calleri se ne erano bellamente fregati e avevano confermato la condanna di primo grado. Senza la pensata di Ghirelli la Lazio sarebbe fallita.

Allora mi fido, dovrebbe essere celebrato come Vaccaro o Lotito

Offline giangoverni

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Re:Quando la Lazio fu salvata da un napoletano
« Risposta #17 : Sabato 10 Dicembre 2011, 15:55:06 »
Allora mi fido, dovrebbe essere celebrato come Vaccaro o Lotito

Però per lui non c'è mai stato un riconoscimento, mai un invito a una trasmissione, mai una targa, un invito ufficiale. Niente. Neppure per il Centenario quando furono riusumati tutti. Fui io, proprio per il Centenario, durante una maratona radiofonica, a ricordare Don Antonio (l'ho avuto come direttore ma non sono mai stato capace di chiamarlo direttore perché per tutti era ed è "Don Antonio", come si addice ai grandi signori napoletani).

POMATA

Re:Quando la Lazio fu salvata da un napoletano
« Risposta #18 : Sabato 10 Dicembre 2011, 17:18:16 »
Però per lui non c'è mai stato un riconoscimento, mai un invito a una trasmissione, mai una targa, un invito ufficiale. Niente. Neppure per il Centenario quando furono riusumati tutti. Fui io, proprio per il Centenario, durante una maratona radiofonica, a ricordare Don Antonio (l'ho avuto come direttore ma non sono mai stato capace di chiamarlo direttore perché per tutti era ed è "Don Antonio", come si addice ai grandi signori napoletani).

E datte da fa allora, er famoso sei te mica noi ;)

Mazzola

Re:Quando la Lazio fu salvata da un napoletano
« Risposta #19 : Sabato 10 Dicembre 2011, 17:54:31 »
Grazie per il Batista (evidentemente sono portato a... italianizzarlo). Quanto a Lorenzo ci fece retrocedere due volte, o tre.

Potrei risponderti che ci fece pure tornare due volte in serie A (tra l'altro è l'unico che ci ha fatto arrivare primi....).

Se ne potrebbero dire tante.
Ma vorrei ricordare che grazie a lui furono acquistati Chinaglia, Wilson, Nanni, D'Amico (portato in ritiro a 15 anni e 9 mesi !!!) ...quattro/undicesimi (e che quattro !) della Lazio scudetto.
Bastano ? Se non bastano potrei aggiungere Oddi e Moriggi, Facco, Polentes e...Mazzola rincalzi di quella squadra.

Mi piacerebbe che chi parla di Lorenzo (non mi riferisco a te, dico in generale) non raccontasse sempre del pullman che passa con il rosso, delle magliette bruciate e della gallina di Zanetti.

Perchè sennò sembra sempre che parliamo di Oronzo Canà e della Longobarda.
E mai di un allenatore che, mi dicono, fosse molto ma molto bravo.