Autore Topic: SEBASTIANO FANTE ITALIANO  (Letto 56038 volte)

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Offline Frusta

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Re:SEBASTIANO FANTE ITALIANO
« Risposta #320 : Domenica 28 Ottobre 2018, 17:18:08 »
roba di una decina di anni fa
Lazio, ti amo con tutta la feniletilamina, l’ossitocina, la dopamina e la serotonina che mi circolano nel cervello, che rendono il mio pensiero poco logico e che mi procurano strane sensazioni in tutta l’anatomia e battiti sconclusionati nell’organo principale del mio apparato circolatorio.

Offline Arch

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Re:SEBASTIANO FANTE ITALIANO
« Risposta #321 : Lunedì 29 Ottobre 2018, 09:16:27 »
Sempre molto interessante, Fru. :)

Panzabianca

Re:SEBASTIANO FANTE ITALIANO
« Risposta #322 : Lunedì 29 Ottobre 2018, 11:22:48 »
Frusta mi impressiona. Complimenti

Offline Frusta

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Re:SEBASTIANO FANTE ITALIANO
« Risposta #323 : Martedì 30 Ottobre 2018, 08:59:55 »
IERI
Bruttissimo ieri. Cadiamo per inconsistenza delle radici, come i pini. Non per L' Inter, e nemmeno per il vento, ma proprio perché siamo ancorati solo in superficie.
Ieri la Lazio e Roma sono stati la stessa cosa: caduti più per la propria inconsistenza che per la consistenza di chi li spingeva.
Ieri me sò sentito come quel pino sconocchiato che stanno facendo vedere al tiggì e che cadde come corpo morto cade sconocchiando la panda che ci stava parcheggiata sotto. Anzi, altro che pino: ieri sera me sentivo proprio come quella panda.

Ma siccome qui stiamo su "Sebastiano Fante Italiano" e qui non ci si rammarica ma si racconta, non potendo non parlare di "ieri", vado a riesumare un altri "ieri"; uno yesterday che sta in piedi da più di mezzo secolo e che non ha l' aria di voler crollare. né mò mai.
Uno "ieri" che avevo già postato ma che non posso non ripostà.
Se non altro per togliermi da sotto a quel pino che ieri m' è crollato addosso. 




YESTERDAY

Secondo la versione ufficiale McCartney scrisse Yesterday di notte, nell' appartamento Jane Asher, al numero 57 di Wimpole Street.

Si dice che si sia svegliato di colpo con la melodia in testa e che sia andato saltellando a piedi nudi fino al pianoforte per non farsela scivolare via dalla mente.
E che nei mesi successivi non abbia fatto altro che farla ascoltare a mezzo mondo perché aveva paura che quegli accordi che lo avevano svegliato e spinto in una sorta di trance magica verso il pianoforte appartenessero a chissà quale antica melodia che gli si era nascosta nel subconscio per poi riaffiorare inaspettatamente in quel modo.

Storia che si era inventata di sana pianta Brian Epstein per dare un tocco di appetibilità a quella canzone e contrabbandarla in mezzo ai pezzi di Help, dato che non era piaciuta a nessun e era stata rifiutata "perché troppo tenera" perfino da Chris Farlowe, al quale McCartney l'aveva praticamente regalata.
Farlowe, carnivoro da steak house, forse si riferiva al titolo originario, Scrambled eggs, dato che le uova gli facevano venire l'orticaria, o, più probabilmente ai timpani di Richard Lester, il regista di Help, letteralmente frollati dal ritmo debole, o anacrusico come in seguito pontificarono i beatlesologi, insomma da quell' incipit "in levare" di quel sol fa fa-a che Paul andava ripetendogli ad ogni pausa di registrazione.

Ma torniamo all'origine del brano, quella più verosimile però, riportata dalla voce più attendibile e (dopo ormai mezzo secolo) definitivamente meno interessata, quella di Jane Asher:
"...Then, on April 5th, 1964, I was just 18 and Paul less than 22... (continuo traducendo alla bell'emmeglio) lui era già Paul McCartney ed io avevo puntato tutto su The Masque of the Red Death, il primo film che stavo girando da quasi adulta per avere una notorietà da adulta.
Paul dormicchiava ed io stavo crollando dal sonno quando Pico, il mio ragdoll appena castrato, decise di vendicarsi della mutilazione a cui lo avevo sottoposto mettendosi a passeggiare sul pianoforte per tenermi sveglia: sol fa fa i primi tre passi con sosta sadica sulla terza nota e muso rivolto verso di me per vedere se avevo capito l'antifona, poi la sol do-diesis re e quindi do si si si e muso di nuovo rivolto dalla mia parte. E prima ancora che avessi preso una pantofola per lanciargliela contro senza nemmeno prenderlo s'era già fatto un re re do si-bemolle la sol si ed era sparito.
Paul evidentemente stava dormendo con un orecchio solo, perché l'altro, quello musicale lo spinse ad alzarsi dal divano e correre al pianoforte per ripetere quelle 19 note e poi trascriverle su un pezzo di carta perché non gli "scivolassero" (parole sue) dalla mente.
Durante i mesi successivi non fece altro che tentare in tutti i modi di completare la melodia, anche gettando il gatto sulla tastiera del pianoforte, ma senza risultati apprezzabili. Cominciò ad esserne ossessionato fino a vivere in una sorta di incubo, che però in un certo senzo mi * aiutò nella stesura del testo; il titolo della canzone ripetuto nel primo verso e l' "...all my troubles seemed so far away" che segue, infatti, si riferiva al giorno prima del mio compleanno ed il "...Suddenly, I'm not half the man I used to be..." all'angoscia del presente.


Gli altri tre intanto continuavano a prenderlo poco sul serio, questo è quello che scrisse Lennon qualche anno dopo:
"Quelle  19 note rimasero in circolazione per mesi, ed volta che ci riunivamo per scrivere canzoni o per una sessione di registrazione tornavano fuori; l'unica cosa ci venne in mente di suggerirgli fu di insistere sul quel titolo: "Scrambled eggs", e per tutto quel tempo la cosa divenne più che altro uno scherzo tra di noi. Poi un mattino Paul si svegliò e la canzone e il titolo erano entrambi là, completi. In un certo senso mi dispiacque, ci eravamo fatti così tante risate..."
Tutto vero, anche il fatto che un bel giorno Paul si svegliò con la canzone completa apparsa come per incanto nella sua mente.



*
Infatti nota per nota, parola per parola, notte per notte, gliela avevo sussurrata nel sonno fino a fagliela imparare a memoria, dopo averla composta spinta esclusivamente dal fatto di non poterne più. Tutto il resto è leggenda"
(Jane Asher)
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Offline Ataru

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Re:SEBASTIANO FANTE ITALIANO
« Risposta #324 : Martedì 30 Ottobre 2018, 09:23:04 »
La cena del magnifico, insomma
osa c'è da psicolo propriono capisco.
qui sono un esempio di civilità e non solo per molti

Offline Arch

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Re:SEBASTIANO FANTE ITALIANO
« Risposta #325 : Mercoledì 31 Ottobre 2018, 10:05:24 »
Ieri sera su Radio 2. Non ne sapevo niente fino a ieri mattina. Per chi volesse..
https://www.raiplayradio.it/audio/2018/10/PASCAL-236b68d3-d29f-48ea-bd47-b7a964e433c4.html

Offline Frusta

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Re:SEBASTIANO FANTE ITALIANO
« Risposta #326 : Mercoledì 31 Ottobre 2018, 11:06:16 »
Il nome dell'autore del libro su Sclavi non mi è nuovo.  ::) Lo conosci, Arch?
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Re:SEBASTIANO FANTE ITALIANO
« Risposta #327 : Mercoledì 31 Ottobre 2018, 15:48:16 »
Gentaccia. Quando lo incontro mi tengo stretto il portafoglio. ;)

Offline Frusta

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Re:SEBASTIANO FANTE ITALIANO
« Risposta #328 : Mercoledì 31 Ottobre 2018, 19:48:11 »
Gira pure voce che è laziale, figurate.  ;D
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Re:SEBASTIANO FANTE ITALIANO
« Risposta #329 : Mercoledì 7 Novembre 2018, 23:23:48 »
Nell' attesa del ritorno di Leo riuppiamo un po' sta pagina, và.  :D

Siccome (giuro!) non ho niente da fare (come più o meno mi capita da quando sto a carico dell INPS e l' unica occupazione a cui mi dedico con assidua protervia è quella di vivere il più beatamente possibile) e siccome, ravana che ti riravana, nel mio vecchio pc e tra le vecchie scartoffie altri capitoli della Storia Della Matematica eccetera, almeno per ora, non sono riuscito a trovare, ho pensato di scriverne uno uno nuovo di zecca ispirandomi alla femmina più arrapante dell' universo.
Anzi, al suo cervello, che è molto (se possibile) più ingrifante di lei.

CAPITOLO ?

Ad occhio e croce dovremmo essere al trentesimo, ma anche se fosse il ventinovesimo o il trentunesimo sarebbe ininfluente perchè, finalmente, dopo più di trecento anni, sto per tirare la somma su una sequela di misteri che vi risulteranno talmente inverosimili da sembrare inventati.
E sto parlando di quale fosse quella con la salma di Sebastian Brand delle tre tombe poste a raggiera sotto la colonna corinzia sulla quale erano incisi una mezza dozzina di ottonari della Narrenschiff nel cimitero di Albanifriedhof, di come Gauss avesse brigato per farsi seppellire proprio in quel punto, di come a quegli ottonari si fosse ispirato trecento anni dopo Monty Hall per mandare in tilt i cervelli dei più grandi matematici del nostro tempo col suo dilemma "delle tre scatole" e di come Marilyn Vos Savant sia riuscita incontrovertibilmente a darne la più disarmante delle soluzioni.

Ed anche del perchè al solo pronunciare questo nome, ecco, lo pronuncio più lentamente che posso: "M a r i l y n  V o s  S a v a n t" cado in balia di una erezione incontrollabile tale che, malgrado la signora abbia superato settantina (dichiara di essere nata nel 46 ma non ci crede nemmeno lei e quando morirà mi sentirò più vedovo di suo marito), sarei in grado di crescere e moltiplicarmi con lei all'infinito.
Perchè ha il cervello più sexy dell'universo, anzi, direi il più arrapante che così rendo meglio l'idea.

Tutto questo però alla sola condizione che mi venga in sogno stanotte (o una delle prossime, per me è lo stesso) il fantasma di Sebastian Brand e mi reciti la mezza dozzina di ottonari della Narrenschiff che mi daranno la chiave per tutto il resto.
Per facilitargli il compito stasera andrò a dormire un'ora prima del solito.
Buonanotte.

p.s.
Se poi dovesse venirmi in sogno la Marilyn Vos Savant, sarà una notte di sesso sfrenato ed il post verrà aggiornato a data da destinarsi.

p.p.s
Credo che lo preferirei, a pensarci bene.

Di nuovo buonanotte.


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Re:SEBASTIANO FANTE ITALIANO
« Risposta #330 : Giovedì 8 Novembre 2018, 14:08:35 »
Sempre riguardo al capitolo trenta

Come era facile immaginare stanotte è successo quanto segue:

1) Nessun fantasma di qualcuno che fosse nato a Gottinga nel 1840 si è fatto vivo per venirmi a recitare quella famosa mezza dozzina di ottonari della Narrenschiff incisi sulla colonna corinzia del cimitero di Albanifriedhof, indispensabili alla stesura di questo post.

2) Né Sebastian Brand né, tantomeno, quel monumento all'autoreferenza di Carl Gauss si sono degnati di venirmi in sogno per recitarmeli.

3) Non lo fatto nemmeno Marilyn Vos Savant (mentre scrivo il suo nome un brivido irrefrenabile di sesso puro percorre la tastiera del mio pc) e questo, ohibò, è un dolore che mi toccherà metabolizzare sacrificandoci sopra buona parte di quel che resta della mia gioventù.

Ergo.

Mi è toccato aprire il libro della Narrensciff, sfogliarlo, ed andare alla ricerca dei sei ottonari per poterveli far vedere qui, eccoli:
“ Vil narren / doren kumen dryn
Der bildniß jch hab har gemacht
Wer yeman der die gschrifft veracht
Oder villicht die nit künd lesen
Der siecht jm molen wol syn wesen
Vnd fyndet dar jnn / wer er ist."

Nella cui prima parte si conciona de:

1)L'enigma nascosto fra i sei ottonari della Narrenschiff scolpiti sulla colonna corinzia del cimitero di Albanifriedhof da cui partivano a raggiera tre tombe di cui solo una era quella di Sebastian Brand.

2)Carl Gauss e la sua perfida genialità.

3)János Bolyai la sua impudenza geniale.

E nella seconda de:

4) Monty Hall e il suo (insulso?)“let's make a deal”

5) Marilyn Vos Savant (slurp!) e la sua mostruosa-mente, sconquassante-mente, terrificante-mente, sconvolgente-mente (e chi più ne ha più ne metta) mente sexy.

PRIMA PARTE

Esattamente 190 anni fa, e cioè il la mattina del 6 agosto del 1828, Carl Gauss stava tracciando con lo sguardo le linee del quinto postulato di Euclide sulle lettere che formavano i sei ottonari scolpiti sulla colonna corinzia del cimitero di Albanifriedhof.
Tracciava scuotendo la testa: i conti non gli tornavano e cominciava vagamente a sospettare una presa per il culo nei suoi augusti confronti.
Sei giorni prima, davanti alla stessa colonna aveva sentito dire da un giovane matematico transilvano che quel postulato era indipendente dagli altri assiomi della geometria e che diverse geometrie coerenti potevano essere costruite sulla sua negazione.
Il ragazzo si chiamava János Bolyai e gli aveva appena anagrammato in rumeno e in 41 parole i sei ottonari della Narrenschiff.
Chiunque di voi volesse provarci dovrebbe prendere i primi due versi e disporli lungo una retta immaginaria, poi i secondi due lungo una retta non parallela ad essa ed i due rimanenti lungo una terza retta che tagli le prime due secondo quanto detta il quinto postulato.
Così:
Vil narren doren kumen dryn Der bildniß jch hab har gemacht
Wer yeman der die gschrifft veracht Oder villicht die nit künd lesen Der siecht jm molen wol syn wesen Vnd fyndet dar jnn wer er ist.

Secondo Bolyai si dovrebbe ottenere quanto segue:
Ghici unde sunt.
Dacă spuneţi că în cel de-al treilea mormânt, şi am să vă spun că nu sunt în primul rând, dacă aveţi mai multe şanse în a treia sau a spune dacă spunem în cel de-al doilea?

Ma vi sconsiglio dal farlo: scuotereste la testa anche voi perché i conti assolutamente non tornano ed avreste lo stesso sospetto di Gauss.
In pratica una specie di enigma irrisolvibile che il buon Sebastian avrebbe riservato a chiunque fosse stato tanto genialmente incauto da risolvere il suo anagramma e che diceva più o meno cosi:

“Indovina in quale delle tre tombe sono sepolto. Se tu dici che sono nella terza e io ti dico che non sono nella prima, hai più possibilità di indovinare cambiando la tua scelta o mantenendola?”

Nel pomeriggio dello stesso giorno Gauss scrisse contro ogni apparente logica che le possibilità di indovinare cambiando la scelta erano del 66, 746%.
Però, essendo fondamentalmente una carogna, non ne lasciò scritta la dimostrazione e l'umanità dovette aspettare più di un secolo e mezzo per conoscerla.

Voi siete più fortunati, dovete solo aspettare la seconda parte del capitolo trentesimo.

In cui dovrò parlare di (slurp! :P ) Marilyn Vos Savant.
E questo basta e avanza per sapere fin da adesso che mi toccherà scriverlo in preda ad una persistente, fastidiosa ed incontrollabile erezione.

Peggio di un maniaco sessuale, mannaggia a me.

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Offline Arch

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Re:SEBASTIANO FANTE ITALIANO
« Risposta #331 : Giovedì 8 Novembre 2018, 16:02:25 »
Ho sempre pensato che l'eccesso di romanticismo neo gotico portasse, tramite un processo di aberrazione, alla razionalità apparente, passando per Hitler, Wagner, un quanto basta di Mahler degli esordi, Satin massone, uno spicchio di Duchamp del Grande Vetro e giungendo al sesso sfrenato fine a se stesso. ;) :) ;) 8)

Panzabianca

Re:SEBASTIANO FANTE ITALIANO
« Risposta #332 : Venerdì 9 Novembre 2018, 11:09:13 »
Poi dici... a me basta leggere una frase di Frusta e Arch pé sentirmi na creturella con ancora tanta strada da fare "nei suoi sandali". 

E citando il giocatore di briscola che "all'erba sta" (tradotto: in mano non c'ha un caxxo) che guarda er compagno con asso (bacetto) e Re di briscola (occhi in su) io vi dico: Me sapete!

Panzabianca

Re:SEBASTIANO FANTE ITALIANO
« Risposta #333 : Venerdì 9 Novembre 2018, 11:47:54 »
Creature

In treno è quotidianamente osservabile una strana creatura. Lui ma anche Lei entra, sbuffa, si guarda attorno con espressione tra lo schifato e lo snob, quindi volge gli occhi oltre. Noncurante dei posti liberi che incontra sulla strada, lui va, va avanti a cercare qualcosa di meglio, va, deve andare, vuole qualcosa di più. Poi, mentre continua ad avanzare senza tregua e dietro di lui s'è formata pure una discreta  catena di follower, c'è sempre una vocina saggia che gli fa: "ahò, er treno è finito"

La redenzione postuma di un opossum

In metro. Salutata una ragazza con le unghie finte, finalmente scesa a Piazzale Labicano dopo ben tre tentativi – …la gradevole fanciulla si confidava con questo sconosciuto mentre gli cedeva il posto - mi si siede accanto una corpulenta signora sulla sessantina. L'assetto è  invernale anni 70: carnagione scura, sembra sudamericana, giacca di astracan, foulard  rosso tenuto al collo con una spilla finto oro, e basco di opossum. Incastra il suo sederone tra me e un lappone in gita premio. Un’accelerata improvvisa del convoglio e lei letteralmente si incastona. La signora mette chiaramente sotto stress l'intera fila di sedili ma non sembra curarsene. Poi la luce: la donna apre un periodico di nicchia: ‘IL MIO PAPA’. Pur provenendo io da posizioni di fervore cattolico, rimango scosso dal fatto che esista una simile linea editoriale e, peggio, ci sia qualcuno disposto a comprarne i numeri ma, osservo. La donna indugia ben 7 minuti sulle prime due pagine occupate unicamente da gigantografie dell’attuale Pontefice. Poi gira pagina, si aiuta leccando il dito guantato. Segue il primo articolo: ‘UNA SETTIMANA COL PAPA...’ Forse percepisce l’articolo come un concorso a premi  tra i quali naturalmente Lui, il Papa. E, certo, valutando approssimativamente le (forse esigue) probabilità di essere estratta, la signora vi rimane su poco. Quindi il successivo: ‘UN REGALO PER IL PAPA’. La signora sta 5 minuti su un trafiletto di tre righe. Ed infine il solito titolo a sensazione: ECCO COSA ACCADDE QUELLA NOTTE DI 81 ANNI FA...
Termini, non c’è più tempo, mi allontano.

Roman Sentinel

Stamani, un semaforo come tanti. Ai bordi delle strisce sono momenti di concitazione, c'è il verde-giallo e i pedoni vogliono passare. Ma l'imprevisto è dietro l'angolo ed, oggi, ha la scocca di un vecchio camioncino “lupetto” frutta-e-verdure che si lancia sul semaforo a velocità folle. Non ce la farà mai ad evitare il rosso. Lo guardiamo, lui ci guarda, si guarda attorno, ma, cazzo (!) non vede obiettivi sensibili e i mercati generali sono lontani. Attimi interminabili, lo guardiamo, lui ci guarda, ultimi istanti di giallo e ... finalmente l'idea meravigliosa gli balugina negli occhi: dal finestrino aperto il fruttarolo sputa la sigaretta e dà un senso a questa evidente violazione ....Lui anche sorprendendo l’inconsapevole cingalese al suo fianco, grida: "cazzo come si dice? Ah si…Allah akbaaaaar!!!” Mah, dico io, Santa Maria Maggiore gli è alle spalle, e lui va verso Via Torino, l’ultimo degli obiettivi sensibili. Poi un fischio. Penso io: è rigore! "…coso fermo, n'do vai? nun l'hai visto il rosso?" No, non è l’arbitro Pairetto da Nichelino ma ‘a vigilessa giá caffettata.
È finita, il fruttarolo radicalizzato per l’occasione non ce l'ha fatta. Residua il silente ma unanime coro di tutti noi finte vittime: "a fruttarò...e mó so cazzi tui!"

Rifugiati bolognesi

Stasera, Stazione Termini, perso un treno per un soffio, come un Papa se ne fa subito n'artro, e, tomo tomo mi accomodo sul Roma-Frosinone delle 19.14, scomparto "bagagli e bici ma allunghi le zampe" ...Poi stereofonico mi inebrio con un libercolo sulla mitologia fenicia. Ad un tratto però: domanda imprevisto! Mi si para innanzi un ragazzo nero, de quel nero che, soprattutto di sera – al netto di ogni scellerata devianza razziale - se non ridi non ti si vede. L’uomo mi mostra un biglietto per Reggio Emilia ma, legittimamente, lui vuole scendere a Bologna. Da quel che comprendo, l’uomo vorrebbe farlo possibilmente col Roma-Frosinone, deduco, treno poco ambizioso. Insiste e fa per sedersi. Gli spiego le difficoltà eventuali, anche armando un dirottamento d’accatto. Lo deludo. Desiste e si allontana, senza ridere.

Ge sù(ì) ciarlì

Ieri, ufficio postale, momento di stanca, un'attempata signora, nemmeno tanto anziana, seda la sua reazione alla momentanea assenza degli operatori al banco proponendomi un estemporaneo tour d'orizont politico-culturale alla amatriciana... "... caro mio ma poi che cazzo me significherebbe  "ge su(ì) ciarlì"? quanno questi hanno disegnato Maometto che lo pijava ar culo? ce vo rispetto che i dilinguenti stanno dappertutto...".
Bah...  Buona giornata

Bono a sapesse

Il treno è un'occasione per conoscere e capire... Da Vanessa Infostrada ai racconti popolari, tutti con la stessa trama, dai nebrodi alle alpi pennine. Ma una notizia ha cambiato gli equilibri: pare che quelli de Monte Porzio Catone (da queste parti - carrozza 7- noti ai più come cittadinanza dé folli) allo scoppio dell'ultimo conflitto mondiale si siano dichiarati neutrali.

La cellula sociale

Sul treno. Due persone: un uomo e una donna, Lei, molto giovane e aitante, intenta nello sfogo di un profondissimo disagio, credo, tra il familiare di madre alle prese con l'inquieta adolescenza della figlia, e il culturale di sposa bambina (problema molto sentito in india e in alcune province Italiane), Lui, invece, unicamente intento nella ricerca di una parola di conforto ma con lo sguardo vitreo sulle prospicenti zinne. Poi, momento di divagazione o, chissà, di volata lunga per un qualche insegnamento di vita.
Lui: "sai, sto vedendo quella nuova fiction della Rai sulla famiglia dei Medici"
Lei: "ah si, un medico in famiglia... Lo vedo anche io"

Sinergie sismiche

Zagarolo, 30 ottobre 2016. Capita che, ai margini di accadimenti scioccanti come un terremoto, riaffiorino in noi paure ancestrali come quelle della fine del mondo o del  giudizio universale. Così, dopo la scossa, stamane, come immagino abbia fatto ognuno di noi, una volta salito sul treno mando agli amici e ai parenti un messaggio per sincerarmi che tutto fosse a posto; e allora ti risponde via via tutta una galleria di tipi umani: lo scampato, il preoccupato, il rassegnato, lo sfollato, l'ignaro, l’immancabile tifosone daa magggica (:"nun me frega un cazzo sto a Empoli...pe vedé a riomma") ma Uno, chiaramente apocalittico, Uno testuale mi scrive: "ah, oggi qualcuno si accorge forse della potenza di Dio..."  proponendomi un viaggio nel tempo che mi sbalza direttamente a Frittole, quasi 1500. Io preoccupato subito me chiedo: "ma che cazzo dé peccati se faranno a Tolentino?"

Pannolino

In treno. Avrà 4 anni, mentre seduta sulle scale sorseggia distratta una coca cola, una bimbetta vede, anzi, inquadra di fronte a se una ragazza che mangia con gusto un panino col prosciutto. L’adorabile pupattola osserva la ragazza, le sorride e poi d'improvviso le lancia un grido disperato: "pure io c'ho fameee!!". Attimi di apprensione. I passeggeri si scambiano delle considerazioni sulla fame nel mondo. La ragazza fa per spezzar un pezzo di pane ed allungarlo alla bimba. Un scena quasi liturgica. Commozione.
Ma irrompe l’imbarazzatissima madre della pupa  ...:"nun jé dia retta signorì, è pazza".

Intercettazioni

Ieri, sull'autobus, mi capita di essere accidentale ascoltatore di una telefonata surreale: bionda, lineamenti ruvidi, mani da muratore, insomma, ‘na colf: fonetica russo-bulgara, sembra il sonoro di un film di spionaggio anni 70 (produzione moscovita). L'incedere verbale però è da lavannara nostrana: "srffgvghjf da gguefftfdsky (chiari lemmi da guerra fredda) stanislasky "ma te pare..." gbudgggggf fjjhgfcciev niet, da, da, grcesky Spassky Fisher "j'ho detto"... gorky pork... Shorupsky jgfybgov illihhhhiev "ma tu guarda" da da no no niet .... Stanislao Moulinsky, ggdrov difrghieb hgfynjk  "bah nun ce vado più....".

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Re:SEBASTIANO FANTE ITALIANO
« Risposta #334 : Venerdì 9 Novembre 2018, 12:51:33 »
FORMIDABILE!! ME SO CAPPOTTATO!!!! Grandissimo Panzabianca. Ma il problema serio è: cosa accadde la notte di 81 anni fa? Lo DEVO sapere. ;)

Panzabianca

Re:SEBASTIANO FANTE ITALIANO
« Risposta #335 : Venerdì 9 Novembre 2018, 13:07:57 »
FORMIDABILE!! ME SO CAPPOTTATO!!!! Grandissimo Panzabianca. Ma il problema serio è: cosa accadde la notte di 81 anni fa? Lo DEVO sapere. ;)

ah ah ah ah...


(ho motivo di credere che in quella data il signor Bergoglio nacque)

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Re:SEBASTIANO FANTE ITALIANO
« Risposta #336 : Venerdì 9 Novembre 2018, 14:28:34 »
Panza, so che è impossibile, ma mi piacerebbe che ognuno dei protagonisti dei tuaoi affreschi di varia umanità potesse leggerti.
Penso che si divertirebbero almeno quanto me in questo momento.  :D
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Panzabianca

Re:SEBASTIANO FANTE ITALIANO
« Risposta #337 : Venerdì 9 Novembre 2018, 16:53:06 »
Panza, so che è impossibile, ma mi piacerebbe che ognuno dei protagonisti dei tuaoi affreschi di varia umanità potesse leggerti.
Penso che si divertirebbero almeno quanto me in questo momento.  :D

ti dirò, alcuni li vedo e li rivedo anche giornalmente. Poi, in particolare, il treno è un teatro che ha più o meno sempre con lo stesso cast...

Offline Frusta

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Re:SEBASTIANO FANTE ITALIANO
« Risposta #338 : Venerdì 9 Novembre 2018, 17:55:14 »
Ed eccoci alla parte postrema del capitolo trenta.
Laddove andrò a sciorinarvi la prova provata che il cervello di ( :P slurp, sbav e di nuovo, summa cum libido, slurp :P) Marilyn vos Savant ha le tette di Jayne Mansfield, le gambe di Cyd Charisse, il culo di Jennifer Lopez, gli occhi di Marie Laforêt, i capelli di Farrah Fawcett, la pelle di Salma Hayek, la bocca di Marilyn Monroe e le curve del circuito di Nürburgring.

CAPITOLO TRENTESIMO (PRIMA PARTE DELLA SECONDA PARTE)

TITOLO
L'ENIGMA DI MONTY HALL
(che poi altro non sarebbe che l'anagramma dei sei ottonari della Narrenschiff americanizzato, del resto se non ci fossero gli americani a fare le americanate chi altri mai potrebbe farle?)

DIMENTICAVO
Meglio premetterlo: gli americani non sono in grado di scoprire nulla, nemmeno l'America. (Infatti, si stanno limitando ad usarla, dopo che l'hanno scoperta un pò tutti: da Erik il Rosso a Viracocha a Cristoforo Colombo... Loro certamente no.)

SOTTOTITOLO MARZULLIANO
Si faccia una domanda (possibilmente retorica)
e si dia una risposta (possibilmente scontata)
Domanda:
"Riuscirò io mai, anche per una sola frazione di secondo, ad immaginare qualcosa di più inimmaginabilmente arrapante del cervello di Marilyn Vos Savant?"
Risposta
"Mai"
P.s.
Ma proprio mai, nemmeno se diventassi eterno.


All'inizio degli anni 90 Monty Hall conduceva “let's make a deal” una trasmissione televisiva altamente soporifera.
(Solo chi ha assistito, magari sorseggiando una camomilla, ad una lezione di economia agraria tenuta all'università di Bologna da Romano Prodi può avere una pallida idea di quanto potesse essere frizzante quel programma).
Il momento più eccitante lo si raggiungeva quando i concorrenti venivano messi davanti a tre porte chiuse di cui una nascondeva una fuoriserie e le altre due una capra: se aprivi quella giusta te ne andavi in cadillac e facevi felice l'americano medio che si era immedesimato in te, se sbagliavi ti beccavi la capra e lo facevi sganasciare dalle risate.

Il programma sarebbe morto senza rimpianti come la sua insulsaggine ampiamente meritava se un lettore della rubrica "ask Marilyn" del "Parade Magazine" tenuta da Marylin Vos Savant non le avesse posto la seguente domanda:

"Se tu fossi una concorrente di quel gioco ed avessi scelto una porta, ad esempio la numero tre, ed il conduttore ti aprisse la numero uno e ti facesse vedere che dietro c'è una capra e poi ti chiedesse se volessi cambiare, avresti più possibilità di vincere scegliendo la due o mantenendo la tre?"

In pratica il lettore stava riproponendo il vecchio enigma di Sebastian Brand posto da János Bolyai a Carl Gauss.

Marilyn rispose che conveniva cambiare perchè le probabilità sarebbero salite a 2/3.

E non si limitò solo a dirlo: lo dimostrò, così come quella carogna di Gauss non aveva voluto fare.

E vi garantisco che questo sarà l'argomento con cui (cari ed amati 2 lettori in attesa che arrivi Leo a fare il terzo) vi annoierò a morte dopo che mi sarò sucato il caffè che sento gorgogliare sul gas. Spè che me lo bevo e poi torno per scrivere la seconda parte della seconda parte del capitolo trenta.

CAPITOLO TRENTESIMO
(SECONDA PARTE DELLA SECONDA PARTE)

TITOLO
(in una domanda, una risposta, un infatti esplicativo alla risposta ed una dimostrazione)

DOMANDA:

Immagina di essere davanti a tre porte chiuse: se tu dici che quello che cerchi è nella terza e io ti dico che non è nella prima, perchè hai più possibilità di indovinare cambiando la tua scelta che mantenendola?”

RISPOSTA di MvS:

 :D Perché sì  :D

INFATTI
I matematici più autoreferenziali dell'ultimo quarto di secolo stanno a MarilynVosSavant come i più grandi guerrieri del Gran Kan stavano alla dolce Aigiarne, la figlia del re Kaidù.

DIMOSTRAZIONE
Lo so che dopo un titolo ci vorrebbe un post.
E so pure che a voi due, miei cari ed amati lettori, avevo promesso le mirabila della dimostrazione di MvS, ma il caffè esagera la mia naturale pigrizia, e quindi non mi resta altro da fare che percorrere la più bieca delle scorciatoie.  :D Eccola: https://it.wikipedia.org/wiki/Problema_di_Monty_Hall
Leggetela tutta però, eh. :D

Lazio, ti amo con tutta la feniletilamina, l’ossitocina, la dopamina e la serotonina che mi circolano nel cervello, che rendono il mio pensiero poco logico e che mi procurano strane sensazioni in tutta l’anatomia e battiti sconclusionati nell’organo principale del mio apparato circolatorio.

Panzabianca

Re:SEBASTIANO FANTE ITALIANO
« Risposta #339 : Lunedì 12 Novembre 2018, 11:19:09 »
ma pensa te... 
Una mente semplice come la mia potrebbe perde er senno e rimané co na capra.