Autore Topic: Mercato Estivo 2018 merde  (Letto 6289 volte)

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Offline Matita

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Re:Re:Mercato Estivo 2018
« Risposta #40 : Lunedì 27 Agosto 2018, 11:30:24 »
Pure i signori Tod's valgono 1000 Lotito.... Eppure..

Sono concorde sul mondo parallelo. Bisogna capire chi ci vive.
Si er papa te donasse tutta Roma
E te dicesse lassa anna’ chi t’ama
 je diresti:  Si sacra corona
Val piu’ l’opinione mia che tutta Roma

Vulgus veritatis pessimus interpres.
Lotito deve fa' come dico io (quito cit.)

Zapruder

Re:Re:Mercato Estivo 2018
« Risposta #41 : Lunedì 27 Agosto 2018, 11:34:00 »
E' il vivere in un mondo parallelo.
In realtà dovete capire che è colpa della comunicazione che ci rappresenta in un modo che non corrisponde a realtà.
Tra un pò ci saranno i sorteggi di CL e noi ci saremo, come da un decennio a questa parte, nonostante qualche cattivone e preconcetto dica che siamo in EL.
Il Gap con le grandi è ormai colmato, cè stata una crescita progressiva.
siete voi che non la vedete.
daje

Se è per questo, non abbiamo mai nemmeno disputato una finale di Coppa Campioni. Io lo trovo vergognoso. Lenzini, Casoni, Chinaglia, Calleri, Cragnotti, Lotito, ladri di sogni.

(se si alza l'obiettivo, perché limitarsi al quarto posto? )

Offline Russotto

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Re:Re:Mercato Estivo 2018
« Risposta #42 : Lunedì 27 Agosto 2018, 11:38:53 »
Certo che va cambiato. Lotito ha abituato tifosi come te a "sognare" il quarto posto, tanto è limitata la prospettiva.

Un vero sognatore vuole il massimo. Finale di CL tutti gli anni, come il Real Madrid. Altrimenti è un tifosuccio da vasca da bagno.

buttandola in caciara come sempre dimostri di non avere uno straccio di argomentazione, niente di nuovo.

Zapruder

Re:Re:Mercato Estivo 2018
« Risposta #43 : Lunedì 27 Agosto 2018, 11:46:33 »
buttandola in caciara come sempre dimostri di non avere uno straccio di argomentazione, niente di nuovo.

Buttare in caciara? Ai tempi del Dottore il quarto posto era simbolo di fallimento. Perché dovrei "sognare" quello che in passato ho disprezzato? Non sono un tifosuccio da bacinella.

Offline Russotto

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Re:Re:Mercato Estivo 2018
« Risposta #44 : Lunedì 27 Agosto 2018, 11:50:23 »
Buttare in caciara? Ai tempi del Dottore il quarto posto era simbolo di fallimento. Perché dovrei "sognare" quello che in passato ho disprezzato? Non sono un tifosuccio da bacinella.

Già andare in Champions una volta in 15 anni potrebbe esse un inizio. Chissà se ci fa la Grazia il tuo idolo.

Scusate ma si ritorna sempre al punto di partenza sulle argomentazioni e sui punti di vista. Pare il gioco dell'oca….
Credo che si debba capire che le ambizioni della società a cui noi critici facciamo riferimento non siano da prendere in termini assoluti come fanno i difensori dello status quo. Bensì da prendere con riferimento al livello a cui si era portata la squadra dopo il primo anno di Pioli e dopo la scorsa stagione cui ha fatto seguito una strategia di mantenimento (se non di peggioramento) anziché di crescita.
In termini più semplici su una scala da 1 a 10 la Lazio del primo anno di Pioli e dello scorso anno valeva 7. Si doveva puntare all'8. Invece si è retrocessi a 5 nel 2016 e a 6 o forse 7 quest'anno. Il problema sta qui. Chiaro che la società merita il plauso per averla portata a 7....

Ma loro ci mettono un po' più di tempo a capire. Bisogna avere pazienda ed aspettarli.
La società ha dichiarato il suo obiettivo, non facendo nulla per aumentare le possibilità di raggiungimento rispetto all'anno scorso. Vedremo a consuntivo e faremo i conti.

Zapruder

Re:Re:Mercato Estivo 2018
« Risposta #45 : Lunedì 27 Agosto 2018, 11:56:23 »
Già andare in Champions una volta in 15 anni potrebbe esse un inizio. Chissà se ci fa la Grazia il tuo idolo.

Ma loro ci mettono un po' più di tempo a capire. Bisogna avere pazienda ed aspettarli.
La società ha dichiarato il suo obiettivo, non facendo nulla per aumentare le possibilità di raggiungimento rispetto all'anno scorso. Vedremo a consuntivo e faremo i conti.

Alcuni iscritti, con sincronia sospetta e modalità similari, tanto da far pensare a un'azione coordinata, e dove c'è un'azione coordinata per definizione c'è un COMPLOTTO, vogliono istillare l'idea che "i sogni" del tifoso sarebbero realizzati partecipando (non vincendo) una tantum al massimo torneo continentale.

È chiaramente un atteggiamento volto a demotivare i veri tifosi, che in quanto tali ai "sogni" non possono certo mettere limiti. Io voglio lo scudetto e la CL, altro che il quarto posto al quale alcuni vorrebbero limitare le nostre vedute.

C'è un COMPLOTTO quindi, CONTRO LA LAZIO. E tralascio la definizione che più si attaglia a chi complotta contro la Lazio.

Offline Dissent

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Re:Re:Mercato Estivo 2018
« Risposta #46 : Lunedì 27 Agosto 2018, 12:02:23 »
Se è per questo, non abbiamo mai nemmeno disputato una finale di Coppa Campioni. Io lo trovo vergognoso. Lenzini, Casoni, Chinaglia, Calleri, Cragnotti, Lotito, ladri di sogni.

(se si alza l'obiettivo, perché limitarsi al quarto posto? )
ma li non c'era raglio 6 e neanche scarcelli e anche l'ellenico ero poco piu che un bambino.
io veramente sono convinto che è tutta colpa di questa comunicazione che ce lha  con noi e che non ci fa vedere la fulgida realtà.

Offline Jim Bowie

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Re:Re:Mercato Estivo 2018
« Risposta #47 : Lunedì 27 Agosto 2018, 17:40:32 »
Abbiamo perso il nostro miglior difensore ed un CC dal talento purissimo, mi pare che a Villa San Sebastiano non sia andato nessuno.
E comunque fatevi un giro dalle loro parti, so’ incazzati neri


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Vero, pero' la tua White Lie non dice che entrambi sono voluti andare via, nel caso dell'olandese l'accordo era stato raggiunto per il rinnovo, quindi........
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"Forza Lazio"
till i die

Sarri uomo di Principi non di Opportunita'

Antiromanista si nasce non ci si diventa, ed io modestamente lo nacqui!

borgorosso

Re:Re:Mercato Estivo 2018
« Risposta #48 : Lunedì 27 Agosto 2018, 19:13:57 »
Vero, pero' la tua White Lie non dice che entrambi sono voluti andare via, nel caso dell'olandese l'accordo era stato raggiunto per il rinnovo, quindi........

Quindi stanno ancora qui?


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Offline robylele

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Re:Re:Mercato Estivo 2018
« Risposta #49 : Martedì 28 Agosto 2018, 09:56:13 »
Pure i signori Tod's valgono 1000 Lotito.... Eppure..

Sono concorde sul mondo parallelo. Bisogna capire chi ci vive.

bingo!!
'Vista da fuori questa nuova proprieta' Usa non mi intriga affatto. Troppe percentuali, troppi discorsi, troppi fogli'.
Luciano Spalletti
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Offline Matita

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Re:Mercato Estivo 2018 merde
« Risposta #50 : Sabato 8 Settembre 2018, 11:09:47 »
Monchi ha disintegrato l’anima di questa Roma
"Questa Roma è costruita male, molto male e gestita peggio. Smontata pezzo a pezzo nella sua anima forte e farcita di doppioni”
di Giancarlo Dotto
martedì 4 settembre 2018 08:45
Cos’è? Un incubo o solo uno scherzo di pessimo gusto? Il tifoso romanista si stropiccia, preso a schiaffi e morsi dal sadico di turno. Cambia canale per dimenticare e incappa nei gol di Salah, Pjanic, Nainggolan, i due, dico due, di Defrel, nelle imprese persino di Gervinho, dico Gervinho, dato per estinto, e in quelle di Alisson(che, anche quando fa la cavolata, la fa per eccesso di sicumera e sai che da lì in poi diventerà un portiere migliore perché lui è un uomo migliore). Cambi e ti ritrovi il tuo amato Strootman dentro la maglia del Marsiglia, man of the match subito vincente a Monaco. Cosa fai, quando l’incubo è un nodo scorsoio? Metti la testa sotto l’acqua fredda, lasci sbollire rabbia e frustrazione, e tutto diventa all’incanto limpido. Chiaro come la faccia della tua mamma.
Ramon Rodriguez Verdejo, detto Monchi. Bel tenebroso di Andalusia appena smentito da una voce che inclina allo squittire (capitava anche a Marlon Brando, senza che questo ne intaccasse il carisma). La doccia gelida strappa il velo di Maya e ora vedi le cose nella loro nuda e cruda verità, Come quando, da ragazzo incline ai confessabili peccati di onanista, sognavi d’inforcare gli occhiali miracolosi per vedere le donne sotto gli abiti. Eccolo Monchi, una bella e abile donna, una fama che la precede, e tu che lo ospiti a casa tua come fosse una dea, con tutti gli onori, la ricopri di tutto, soldi, premure e attenzioni, perché lei ti porterà in paradiso, e poi un giorno ti svegli e scopri che sei finito in cantina, gli stracci addosso appena per una dignitosa esistenza.
Improvvisamente lucido e verace, fuori dal potente narcotico che ti aveva indotto a trasfigurare le fattezze della tua bella, passi in rassegna i due anni di Monchi alla Roma e metti in fila: le cessioni di Salah, Rudiger e Paredes, uno dei cinque più forti attaccanti al mondo, il giovane, amatissimo centrale difensivo titolare della Germania e un talento che è molto più una promessa. Arrivano Moreno, Schick, Kolarov, Gonalons, Defrel, Ünder, Pellegrini e Karsdorp. Funziona solo il trentatreenne serbo, quello che oggi sembra invecchiato di colpo. L’olandese è bravo ma ha un ginocchio molto inguaiato, più di quanto la Roma sappia o mostri di sapere. Non giocherà mai. Moreno transita, fugace come un clandestino a bordo, Gonalons e Defrel restano fantasmi, Pellegrini va e viene, Ünder gioca da talento una decina di partite, anche meno. Schick vale due anime in pena. La sua e quella di Di Francesco che non sa che farne. A tal punto che la cessione di Dzeko a gennaio è cosa fatta, con tanto di comunicazione a Pallotta. Ma i Dzeko puntano i piedi, lui e la moglie. Grazie di esistere! Con Dzeko (e con Alisson e Perotti) si arriva in semifinale di Champions. Eccitante ma quanto mai fuorviante favola. La Roma vince il girone con la marziana performance da buttafuori di Alisson all’Olimpico contro l’Atletico, a sua volta suicida nell’irripetibile impresa di non vincere due volte due con gli azeri del Qarabag. Pessimi in Coppa Italia, mediocri in campionato e nella doppia sfida con lo Shakhtar (la perdi fuori e stiracchi l’1 a 0 a Roma, grazie ancora a Perotti di esistere). Strabella due volte con il Chelsea e una volta con Barcellona e Liverpool, ma chi può negare che questa Roma, con i suoi undici, possa battere chiunque nei novanta minuti, avendo talento a quintali e smisurato orgoglio?
In quegli undici, titolari e leader, in campo e nello spogliatoio ci sono Alisson, Nainggolan e Strootman. Tutti e tre allontanati dalla Roma, in cambio di vaporose plusvalenze. Abbiamo capito bene? Si, avete capito bene. Ma, allibite! I tifosi romanisti non si rivoltano. Non scendono in piazza (a parte la Sud con il suo impeccabile striscione). Monchi è ancora una bella donna. Nel frattempo, all’Anfield Road fanno ogni volta 3 minuti di cori per Momo Salah, si fanno proni per Alisson, a Milano e a Marsiglia si spellano per ninja e lavatrici. Udite! A Roma arriva un perticone vichingo, un eccellente ragazzo ma fallato in almeno due fondamentali, sta incollato tra i pali e non gioca con la squadra, non legge il calcio che accade, caso straziante le due qualità principali di Alisson. Si può prendere Areola, ma Monchi vuole solo Olsen. Arrivano per cifre molto corpose Pastore e la sua elegantissima evanescenza (a Parigi era da un pezzo scivolato tra le ombre). Arriva Nzonzi, più caro e più vecchio di Strootman, e ci si chiede se potrà mai giocare con De Rossi, stesso passo monumentale ma lento, arriva Marcanoche sembra la copia in minore di Fazio. Arriva, strapagato, Cristante, che è stato grande per un girone e mezzo solo con Gasperini. Arriva Santon e i tifosi non la prendono niente bene. Arrivano tre belle promesse, Kluivert su tutte, che però ha due peccati da mondare, è giovane e un po’ anarcoide. Come con Mahrez l’anno prima, si replica la farsa. Malcom, questa volta, sfiora il volo per Ciampino. Resta impraticabile l’enigma Schick per il povero Eusebio. I dolori del giovane Patrick continuano ad ammorbare Trigoria.
Ci vuole il crudo gong dei risultati per svegliare la ferocia di piazza. Hai 4 punti dopo 3 partite, ma solo perché due solisti si sono inventati a fine partita una vittoria dal nulla a Torino e perché l’Atalanta, in quel primo tempo, ne ha fatti solo tre invece che cinque a fronte dell’irripetibile singolarità del tacco di Pastore. Questa Roma è costruita male, molto male e gestita peggio. Smontata pezzo a pezzo nella sua anima forte, De Rossi e Florenzi a parte (Dzeko, pure lui era stato venduto). Farcita di doppioni e giocatori declinanti o di difficile collocazione.
Passi in rassegna la storia romanista di Monchi e non puoi non chiederti. Si poteva fare di peggio? Un debuttante avrebbe potuto fare di peggio? Un nemico della Roma si sarebbe disfatto con tanta leggerezza dei pezzi cardiaci della squadra? Di tutti i giocatori più amati, con tanto scientifico puntiglio? Quanto è rimasto a Siviglia Monchi e quanto di lui ha imparato ad amare Roma? “State certi, se non vincerò nulla salirò sul primo aereo e me ne andrò, non resterò un minuto di più”, detta in una conferenza stampa del precampionato e spacciata, anche a se stesso, come un’ostentazione di dignità. E che, invece, suona solo cinica e irrispettosa: “Io sono qui di passaggio, la valigia pronta. Fallirò? Pazienza. Ne troverete un altro, non sarò certo io a dovermi bendare le ferite”. A Roma, nella Roma, caro Monchi, non funziona così. A costo di fingere, devi saper dire che, se capiti qui, puoi viverlo in un solo modo, come fosse per sempre, anche sapendo che non sarà così.
E di Eusebio, mi direte, che si dice di lui? Dopo la doccia gelida e illuminante, Eusebio diventa un capitolo minore. “Minore” dice tutto. Anche e soprattutto quel difetto di personalità che mi è sempre apparso lampante, almeno quanto è buio il suo sembiante. Ho provato a innamorami della sua dedizione, della sua volontà, della sua applicazione. A quanto pare non bastano. Questa Roma è troppo (poco) per lui. La sua unica speranza? Quattro nomi. Kluivert, Coric, Zaniolo e Riccardi. Che diventino subito, qui e ora, le dirompente stelle di cui ha urgenza la Roma. Come fu, 25 anni fa, e allora si chiamava Totti.
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Re:Mercato Estivo 2018 merde
« Risposta #51 : Sabato 8 Settembre 2018, 12:26:01 »
Certo che so ancora attaccati a Totti dopo due anni che ha smesso, la dice lunga.
Totti e' stata la rovina della riomma in campo e lo sara fuori, ma loro non lo capiscono e non lo capiranno mai.
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Re:Re:Mercato Estivo 2018
« Risposta #52 : Sabato 8 Settembre 2018, 12:28:25 »
Quindi stanno ancora qui?


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Certo che no e mejo pure, visto che a trattenerli  non ci avresti certo guadagnato.
Potevi pagare 4 m l'anno piu bonus DV?
Potevi dare un posto da titolare a FA?
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Offline Frusta

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Re:Mercato Estivo 2018 merde
« Risposta #53 : Mercoledì 12 Settembre 2018, 11:37:52 »
 ;D
Il dotto Giancarlo è un raffinato compositore di musica per le mie orecchie.  :P
Avesse aggiunto una piccola rosicata per il Ciro regalato alla Lazio avrebbe raggiunto i sublimi livelli di un Mozart.
Lazio, ti amo con tutta la feniletilamina, l’ossitocina, la dopamina e la serotonina che mi circolano nel cervello, che rendono il mio pensiero poco logico e che mi procurano strane sensazioni in tutta l’anatomia e battiti sconclusionati nell’organo principale del mio apparato circolatorio.

Offline SAV

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Re:Mercato Estivo 2018 merde
« Risposta #54 : Giovedì 13 Settembre 2018, 14:42:02 »
Monchi ha disintegrato l’anima di questa Roma
"Questa Roma è costruita male, molto male e gestita peggio. Smontata pezzo a pezzo nella sua anima forte e farcita di doppioni”
di Giancarlo Dotto
martedì 4 settembre 2018 08:45
Cos’è? Un incubo o solo uno scherzo di pessimo gusto? Il tifoso romanista si stropiccia, preso a schiaffi e morsi dal sadico di turno. Cambia canale per dimenticare e incappa nei gol di Salah, Pjanic, Nainggolan, i due, dico due, di Defrel, nelle imprese persino di Gervinho, dico Gervinho, dato per estinto, e in quelle di Alisson(che, anche quando fa la cavolata, la fa per eccesso di sicumera e sai che da lì in poi diventerà un portiere migliore perché lui è un uomo migliore). Cambi e ti ritrovi il tuo amato Strootman dentro la maglia del Marsiglia, man of the match subito vincente a Monaco. Cosa fai, quando l’incubo è un nodo scorsoio? Metti la testa sotto l’acqua fredda, lasci sbollire rabbia e frustrazione, e tutto diventa all’incanto limpido. Chiaro come la faccia della tua mamma.
Ramon Rodriguez Verdejo, detto Monchi. Bel tenebroso di Andalusia appena smentito da una voce che inclina allo squittire (capitava anche a Marlon Brando, senza che questo ne intaccasse il carisma). La doccia gelida strappa il velo di Maya e ora vedi le cose nella loro nuda e cruda verità, Come quando, da ragazzo incline ai confessabili peccati di onanista, sognavi d’inforcare gli occhiali miracolosi per vedere le donne sotto gli abiti. Eccolo Monchi, una bella e abile donna, una fama che la precede, e tu che lo ospiti a casa tua come fosse una dea, con tutti gli onori, la ricopri di tutto, soldi, premure e attenzioni, perché lei ti porterà in paradiso, e poi un giorno ti svegli e scopri che sei finito in cantina, gli stracci addosso appena per una dignitosa esistenza.
Improvvisamente lucido e verace, fuori dal potente narcotico che ti aveva indotto a trasfigurare le fattezze della tua bella, passi in rassegna i due anni di Monchi alla Roma e metti in fila: le cessioni di Salah, Rudiger e Paredes, uno dei cinque più forti attaccanti al mondo, il giovane, amatissimo centrale difensivo titolare della Germania e un talento che è molto più una promessa. Arrivano Moreno, Schick, Kolarov, Gonalons, Defrel, Ünder, Pellegrini e Karsdorp. Funziona solo il trentatreenne serbo, quello che oggi sembra invecchiato di colpo. L’olandese è bravo ma ha un ginocchio molto inguaiato, più di quanto la Roma sappia o mostri di sapere. Non giocherà mai. Moreno transita, fugace come un clandestino a bordo, Gonalons e Defrel restano fantasmi, Pellegrini va e viene, Ünder gioca da talento una decina di partite, anche meno. Schick vale due anime in pena. La sua e quella di Di Francesco che non sa che farne. A tal punto che la cessione di Dzeko a gennaio è cosa fatta, con tanto di comunicazione a Pallotta. Ma i Dzeko puntano i piedi, lui e la moglie. Grazie di esistere! Con Dzeko (e con Alisson e Perotti) si arriva in semifinale di Champions. Eccitante ma quanto mai fuorviante favola. La Roma vince il girone con la marziana performance da buttafuori di Alisson all’Olimpico contro l’Atletico, a sua volta suicida nell’irripetibile impresa di non vincere due volte due con gli azeri del Qarabag. Pessimi in Coppa Italia, mediocri in campionato e nella doppia sfida con lo Shakhtar (la perdi fuori e stiracchi l’1 a 0 a Roma, grazie ancora a Perotti di esistere). Strabella due volte con il Chelsea e una volta con Barcellona e Liverpool, ma chi può negare che questa Roma, con i suoi undici, possa battere chiunque nei novanta minuti, avendo talento a quintali e smisurato orgoglio?
In quegli undici, titolari e leader, in campo e nello spogliatoio ci sono Alisson, Nainggolan e Strootman. Tutti e tre allontanati dalla Roma, in cambio di vaporose plusvalenze. Abbiamo capito bene? Si, avete capito bene. Ma, allibite! I tifosi romanisti non si rivoltano. Non scendono in piazza (a parte la Sud con il suo impeccabile striscione). Monchi è ancora una bella donna. Nel frattempo, all’Anfield Road fanno ogni volta 3 minuti di cori per Momo Salah, si fanno proni per Alisson, a Milano e a Marsiglia si spellano per ninja e lavatrici. Udite! A Roma arriva un perticone vichingo, un eccellente ragazzo ma fallato in almeno due fondamentali, sta incollato tra i pali e non gioca con la squadra, non legge il calcio che accade, caso straziante le due qualità principali di Alisson. Si può prendere Areola, ma Monchi vuole solo Olsen. Arrivano per cifre molto corpose Pastore e la sua elegantissima evanescenza (a Parigi era da un pezzo scivolato tra le ombre). Arriva Nzonzi, più caro e più vecchio di Strootman, e ci si chiede se potrà mai giocare con De Rossi, stesso passo monumentale ma lento, arriva Marcanoche sembra la copia in minore di Fazio. Arriva, strapagato, Cristante, che è stato grande per un girone e mezzo solo con Gasperini. Arriva Santon e i tifosi non la prendono niente bene. Arrivano tre belle promesse, Kluivert su tutte, che però ha due peccati da mondare, è giovane e un po’ anarcoide. Come con Mahrez l’anno prima, si replica la farsa. Malcom, questa volta, sfiora il volo per Ciampino. Resta impraticabile l’enigma Schick per il povero Eusebio. I dolori del giovane Patrick continuano ad ammorbare Trigoria.
Ci vuole il crudo gong dei risultati per svegliare la ferocia di piazza. Hai 4 punti dopo 3 partite, ma solo perché due solisti si sono inventati a fine partita una vittoria dal nulla a Torino e perché l’Atalanta, in quel primo tempo, ne ha fatti solo tre invece che cinque a fronte dell’irripetibile singolarità del tacco di Pastore. Questa Roma è costruita male, molto male e gestita peggio. Smontata pezzo a pezzo nella sua anima forte, De Rossi e Florenzi a parte (Dzeko, pure lui era stato venduto). Farcita di doppioni e giocatori declinanti o di difficile collocazione.
Passi in rassegna la storia romanista di Monchi e non puoi non chiederti. Si poteva fare di peggio? Un debuttante avrebbe potuto fare di peggio? Un nemico della Roma si sarebbe disfatto con tanta leggerezza dei pezzi cardiaci della squadra? Di tutti i giocatori più amati, con tanto scientifico puntiglio? Quanto è rimasto a Siviglia Monchi e quanto di lui ha imparato ad amare Roma? “State certi, se non vincerò nulla salirò sul primo aereo e me ne andrò, non resterò un minuto di più”, detta in una conferenza stampa del precampionato e spacciata, anche a se stesso, come un’ostentazione di dignità. E che, invece, suona solo cinica e irrispettosa: “Io sono qui di passaggio, la valigia pronta. Fallirò? Pazienza. Ne troverete un altro, non sarò certo io a dovermi bendare le ferite”. A Roma, nella Roma, caro Monchi, non funziona così. A costo di fingere, devi saper dire che, se capiti qui, puoi viverlo in un solo modo, come fosse per sempre, anche sapendo che non sarà così.
E di Eusebio, mi direte, che si dice di lui? Dopo la doccia gelida e illuminante, Eusebio diventa un capitolo minore. “Minore” dice tutto. Anche e soprattutto quel difetto di personalità che mi è sempre apparso lampante, almeno quanto è buio il suo sembiante. Ho provato a innamorami della sua dedizione, della sua volontà, della sua applicazione. A quanto pare non bastano. Questa Roma è troppo (poco) per lui. La sua unica speranza? Quattro nomi. Kluivert, Coric, Zaniolo e Riccardi. Che diventino subito, qui e ora, le dirompente stelle di cui ha urgenza la Roma. Come fu, 25 anni fa, e allora si chiamava Totti.

Io mi auguro solo che sta gufata che il buon dotto fa alla sua squadra si avveri completamente...
Ci aggiorniamo tra un mese.
Non vorrei che i riommerdisti possano rinfacciargli di essere un menagramo...  Voglio che sia esaltato per la sua chiarovvegenza sulle pagine di Biancocelesti!