Dove siete cresciuti?

[BobLovati]

... appena trovati su internet; domani vi faccio la " traduzione "   

[Aquilotta del Nord]

Boccea, piazza Irnerio.
Miei regni incontrastati furono villa Carpegna, pineta Sacchetti, villa Pamphili. Purtroppo anche la chiesetta di san Leone e quella di san Pio V, dove mia madre mi trascinava ogni-santissima-domenica.
Elementari in via Pier delle Vigne, alla Clementina Perone (c'è ancora!) e medie al Bramante. Ci andavo da sola e mi sentivo tanto tanto grande.
Ho amato ogni singolo angolo di quel quartiere, giravo a piedi ovvio, finché a 14 anni mio padre non si persuase a comprarmi un Ciao, rosso coi pedali bianchi: 'na sciccheria!  Con quello poi andai al liceo, ai Musei Vaticani, per i primi tre anni, poi... mi sono trasferita 

[fiDelio]

Boccea, piazza Irnerio.
Miei regni incontrastati furono villa Carpegna, pineta Sacchetti, villa Pamphili. Purtroppo anche la chiesetta di san Leone e quella di san Pio V, dove mia madre mi trascinava ogni-santissima-domenica.
Elementari in via Pier delle Vigne, alla Clementina Perone (c'è ancora!) e medie al Bramante. Ci andavo da sola e mi sentivo tanto tanto grande.
Ho amato ogni singolo angolo di quel quartiere, giravo a piedi ovvio, finché a 14 anni mio padre non si persuase a comprarmi un Ciao, rosso coi pedali bianchi: 'na sciccheria!  Con quello poi andai al liceo, ai Musei Vaticani, per i primi tre anni, poi... mi sono trasferita 

I pedali non me li ricordo, ma col Ciao rosso ci sono cresciuto pure io!

[Aquilotta del Nord]

Sì ma scommetto che te il casco nun te lo mettevi...  Io invece ligia al dovere ero!!!

[fiDelio]

Sì ma scommetto che te il casco nun te lo mettevi...  Io invece ligia al dovere ero!!!

Ma lo sai che forse "a quei tempi"  , il casco non era neanche obbligatorio...
Comunque no, non me lo mettevo! 

[Boks XV]

finché a 14 anni mio padre non si persuase a comprarmi un Ciao, rosso coi pedali bianchi: 'na sciccheria!

ah, ai tuoi tempi lo chiamavate Ciao?

[Aquilotta del Nord]

Te ce scherzi, ma prima di riuscire ad andare con una bicicletta vera, quel coso l'ho usato, altroché... 

[pantarei]

nato a villa gordiani.
cresciuto a 100celle.
vivo da 6 anni a capannelle/statuario.

[DinoRaggio]

'Sta manica de bburini!!!   

[CeiZanettiGarbuglia]

Nato e cresciuto al Prenestino a ridosso di Villa Gordiani e del famoso Borghetto poi risanato da Luigi Petroselli. Il Parco di Villa Gordiani era placenta, liquido amniotico scuola di vita (ed elemntare Giocchino Belli). La ci con-fondevamo con i rom, i "casettari" (del Borghetto), scalavamo i ruderi, squinternavamo le cartelle all'uscita di scuola. Poi le medie al Daniele Manin, praticamente sotto il Pilo Albertelli dove andava Bob Lovati che forse potrebbe conoscere mia sorella sua coinquilina di scuola. Infine nel '72 trapiantato (quasi deportato) a Talenti. Ora sono a Montesacro. Roma era soprattutto autentica: sonnacchiosa, triobalata e tribolante, appena appena piu' sporca ma molto piu' pulita di questa.

Che tragedia quando da bambino sei costretto a cambiare casa e quartiere!!!

[CeiZanettiGarbuglia]

Richiesta ai più 'grandicelli'  :

vi va di raccontare, ognuno riferito al proprio quartiere, come era roma, per dire, negli anni Cinquanta, Sessanta e primi anni Settanta? Io non ho idea in merito, qualche labile impressione me la sono fatta dai film di quel periodo ma sarebbe bello - secondo me - conoscere qualche storia 'minima', la quotidianità spicciola che si viveva allora in una città, immagino, profondamente diversa dall'attuale.

Luoghi, riti, persone, odori, suoni... Come era la vostra Roma, la Roma dei quartiei dove siete cresciuti o che frequentavate?

Ti ricordi il tram che si vede su Accattone di pasolini? ebbene io quel tranvetto l'ho preso per anni, cercando di driblare bigliettaio ed eventuale controllore, per recarmi da piazza dei Mirti a "Roma".

[EmaPlissken]

Io sono il più giovane, credo, in questo topic...Oltretutto sono mezzosangue (padre cosentino, madre romana)  per cui proprio i primissimi mesi della mia vita li ho passati a Cosenza! Dopodichè Roma l'ho girata abbastanza, dapprima a Monti Tiburtini ma ero troppo piccolo per ricordare, in seguito ho abitato per tutto il tempo a San Paolo (quartiere ahimè pieno di riommers  ) e le elementari le ho fatte li praticamente di fronte casa! Le prime scuole medie invece le ho fatte da tutt'altra parte di Roma(a tutt'oggi non ho mai capito perchè mi iscrissero li ahahaha) cioè dalle parti di viale Libia e quindi quel periodo bazzicavo nella zona (anche per i vari amichetti di scuola) del quartiere africano! Poi in seguito a un incidente ho perso l'anno di scuola e mi sono riscritto ad un'altra scuola media a via Col di Lana (questo perchè mio padre lavorava in zona quindi mi lasciava e mi prendeva con facilità  ), quindi ho passato un bel periodo in quei dintorni come viale Angelico, la villetta di via Plava...e anche nelle zone limitrofe come Ottaviano o Lepanto! Senza contare di quando mia madre mi portava con lei al centro a girare ahahah !
In tutto ciò i miei nonni abitavano fuori Roma, a Mentana, quindi conosco bene anche quella zona (inclusa Monterotondo). 
Ah poi finite le medie sono tornato a vivere a Cosenza!

[Camouflage]

Centocelle ha subito molti cambiamenti, negli anni. E' sempre stato un posto insieme grande e piccolo, con una pianta fatta di incroci ortogonali, strade larghe, poco trafficate. Giocavamo sullo spartitraffico centrale di Via dei Noci, che era un campo di calcio perfetto, senza macchine parcheggiate. Ci ripenso, ogni tanto, quando giro e rigiro per cercare posto... era un quartiere "fuori", fiero membro del circolo dei quartieri popolari un po' malfamati di Roma. Lo si girava in lungo e in largo, facendo puntate fino alla Roma-L'Aquila tratto cittadino, dove si fregavano i catadiottri dal guard-rail per guarnire monopattini aerodinamici. Col tempo il quartiere è cambiato, crescendo ed evolvendosi in zona meno periferica (ma uscendo, sulla Casilina, c'è sempre stata parecchia Roma dopo Centocelle), conservando il tratto popolare, un po' smarangato, del quartiere-dormitorio con densità di popolazione tra le più elevate. Negli anni 60 il fulcro era Piazza dei Mirti, con la Standa, il tram di cui sopra e il rettilineo che portava alla chiesa di San Felice, sul sagrato della quale è stata girata una memorabile scena di Accattone. Negli anni 70 c'era lo scontro politico, io stavo a metà strada tra sede Dc e sede PCI, nella Piazza dove fu ucciso Giacquinto da un poliziotto in un tragico pomeriggio di follia. Negli anni 80 proliferano le botteghe e il cuore si sposta tra Piazza dei Mirti e Piazza dei Gerani, struscio esagerato e negozi di robetta tra marmazzi kitsch e capigliature leonine. Il benessere arriva, piano piano, anche se la zona resta una delle più a buon mercato di Roma. Il che attrarrà gli immigrati trasformando il tutto nel melting pot multietnico che c'è adesso. I cantieri della Metro e l'imbecerimento generale segnano una decadenza che mi annichilisce ogni volta che ci torno, dal mio verde esilio toscano. Decadenza non certo da un piedistallo, perciò discesa negli inferi di una sofferenza urbana che resta appesa nell'aria. Un quartiere con le vene del collo gonfie, che porta a spasso i pitbull e si guarda attorno in tono di sfida. Viemme a dì qualcosa. E chi te tocca, io me ne rivado...

[hidalgo]

Nato cresciuto e pasciuto in Viale Marconi - Piazza della Radio
Scuole superiori "L.B.Alberti" all'Eur, laddove divenni Geometra nel lontano 1984. 
Da oltre vent'anni bazzico nel novarese.
PS: ma chi me l'avesse mai detto.... 

[aquilafelyx]

cresciuto da queste parti

[fish_mark]

Ti ricordi il tram che si vede su Accattone di pasolini? ebbene io quel tranvetto l'ho preso per anni, cercando di driblare bigliettaio ed eventuale controllore, per recarmi da piazza dei Mirti a "Roma".

Lo stesso tram si vede, per un attimo, in Roma città aperta, interamente girato al Pigneto.

bella la descrizione di Camouflage di quello che è un po' anche il mio quartiere.

Indovinate l'indirizzo in foto

[Aquilotta del Nord]

Ma lo sai che forse "a quei tempi"  , il casco non era neanche obbligatorio...
Comunque no, non me lo mettevo! 

Esatto, il casco non era ancora obbligatorio, ma mio padre mi obbligava comunque a metterlo (e faceva bene): mai sgarrato una volta! 

[fish_mark]

piazza dei mirti


truppe alleate tentano di entrare a Roma, ma c’è traffico.


arriva la civiltà e la cementificazione


piazza dei mirti completamente “pedonalizzata”


Calcio di strada. Nella telefoto Fish lancia il contropiede (la ripartenza arriva dopo).
Già allora c’erano più cross e meno SUV.




il vero calcio di una volta. Niente maglie replica o ciuccetti per festeggiare i gol: palla lunga e pedalare!



Automobilismo anni 70, emissione zero.





Immagini di una città violentata (1983 d.c. circa). Non dobbiamo mai dimenticarlo.



Un “cantautore di strada” che si esibisce in un terrazzo



Indovinate la via. Premio a cura di BobLovati (una bottiglia di amaro benedettino).



l’arrivo del tram a Centocelle: era sempre una festa.




quando non c’erano i SUV (tutti a piedi)



tuttocittà del settecento



parco giochi attrezzato con animali da cortile



comunione anni 50 (per lo stesso evento, oggi ci sarebbe un corteo di almeno 10 auto)



alluvione a Roma (viale della botanica, poi Viale Palmiro Togliatti) primi anni 50



ancora centocelle



er tramvetto (linea Stefer pzza dei Mirti; disponibile anche Grotte Celoni; per i pendolari il Fiuggi)



squadriglia di aerei schierata sull’aeroporto di Centocelle, dove il primo aereo della storia dei fratelli Wright volò nel 1909 (conservato nel museo di Bracciano). Su google earth è visibile ancora la pista di atteraggio



piazza dei mirti d’antan


The majesty of Break tower (la maestà di Torre Spaccata)

http://a7.sphotos.ak.fbcdn.net/hphotos-ak-snc3/14738_1208919956075_1621007203_576149_6035595_n.jpg


il giuoco delle “cannucce”

[BobLovati]

Fra S.Giovanni e S.Maria Maggiore; scuole alla Ruggero Bonghi, il Santa Maria, e poi l´Albertelli.

Usciti da scuola alle 16.00, ci si vedeva sotto casa per giocare a pallone; stradina laterale a via Merulana, con marciapiedi e sampietrini; ci inkatzavamo come vipere dovendoci fermare per far passare le macchine ogni ... 20-25 minuti   
Quando faceva scuro trasferimento a via A.Poliziano alla sala  giochi; biliardino, carambola e flippers. Quando scoppiò la febbre del flipper si faceva la fila per giocare. Avevamo trovato la maniera di bloccare quel katzodetilt(e) e si andava avanti fino a quando il geftore se n´accorgeva 

D´estate, sul bordo in marmo dei marciapiedi, giro dell´intero isolato ( 2-3 ore ) con i tappi delle birre e gazzose; l´arrivo dei tappi di plastica della cera Liù sconvolse i regolamenti, e ci riunimmo per rifare le regole ! C´era poi il momento di sfasciarsi mani, gambe ginocchia e quant´altro sulle bici; avevo una Landini blu metallizzato, invidia del gruppetto. A forza di salire e scendere dai marciapiedi, un giorno mi si aprì la forcella ( cioè, s´aprì  come ´n´ostrica ) e 2 settimane bastarono per ricomporre i cocci personali. Dopo salii su una Bianchi ( regalo di promozione ) " color Bianchi ".
Con un paio di quegli amici ci siamo fatti una rimpatriata 2 settimane fa, naturalmente con le gambe sott´al tavolo   
Dal radiogrammofono di casa ascoltammo il 1º Sanremo, nel 1951. Nel 1954 amichevole Italia-Germania 2-0 sui freschi campioni del mondo; a casa mia, già munita di TV ( uno splendido Phonola ) , c´erano nel salotto non meno di una 30ina di persone.
Avendo un fratello più grande, cominciai a scoprire la musica " straniera "; Eddie Calvert ( ex trombettiere di Elisabetta II ) che suonava " ciliegie rosa " con la sua tromba dorata, ricevuta in regalo dalla regina. The Diamonds con la splendida " Little darling " e l´avvento magico dei Platters. Pérez Prado col suo mambo trascinante, l´intimista cubano Don Marino Barreto jr. e poi, pian pianino, arrivarono Baby Gate ed il Molleggiato.

Il sabato pomeriggio in collegio, giocando partite di 2-3 ore 3 contro 3 sul campo di calcio; poi magari al Brancaccio a vedere un cartone animato.
Non ho mai giocato con revolver da cowboy ( anche se ce l´avevo ) ma solo con auto e moto; mio padre mi comprò, appena acquistata la sua prima auto nel 1954 ( Lancia Appia 1ª serie ) un volante di plastica da mettere con l´apposita ventosa sul sedile del passeggero ed imitare il guidatore.

.... potrebbe proseguire, visto che i ricordi sono molti e molto presenti   

[CeiZanettiGarbuglia]

 

Bravo fish, ottimo lavoro, anche se ci sono delle inesattezze qua e la.