Autore Topic: Lucio Magri  (Letto 3810 volte)

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Offline Rebecca

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Lucio Magri
« : Giovedì 1 Dicembre 2011, 14:12:50 »

Struggente la sua vicenda,su cui bisognerebbe che la società si interroghi a fondo;ma leggendo il pezzo di Fabrizio Caccia sul Corriere della Sera mi viene un po' di rabbia.


Mercoledì scorso per l'ultima volta Lucio Magri s'era affacciato a Montecitorio e, incontrandoli in Transatlantico, aveva salutato così i vecchi amici della politica: «Ho deciso, vado in Svizzera, il mio tempo è passato, non ho più niente da rivendicare, grazie di tutto...». Inutili i tentativi di dissuaderlo. Sopraffatto dalla depressione e annichilito dalla morte della sua inseparabile compagna, Mara Caltagirone, stroncata da un tumore tre anni fa, Magri venerdì scorso ha fatto l'ultima scelta radicale della sua vita: il suicidio assistito. È partito da solo per Zurigo e due giorni fa, in una clinica specializzata, il fondatore del il manifesto, l'eretico del Pci e leader storico della sinistra italiana, a 79 anni ha chiuso gli occhi per sempre. La sua salma, per problemi burocratici, arriverà forse solo venerdì, o addirittura sabato, al cimitero di Recanati, dove sarà sepolta nella tomba che lui stesso aveva fatto costruire per la moglie.

1981 Il giornalista e politico Magri insieme a Enrico Berlinguer, allora segretario del Partito comunista italiano (Contrasto/A3)
Di sicuro, Lucio Magri avrebbe voluto andarsene in silenzio. «Niente pubblicità, niente funerali, niente necrologi. Vorrei evitare cerimonie pubbliche, rimembranze, etc...», aveva lasciato scritto in una lettera all'amico Famiano Crucianelli. Ma la sua scelta inevitabilmente ora suscita qui da noi aspre polemiche, tra laici e cattolici, visto che in Italia l'eutanasia - la «dolce morte» - è vietata per legge. «Agghiacciante e di cattivo esempio la pubblicità data al suicidio assistito di Magri, oltretutto la depressione oggi viene curata con successo in milioni di pazienti nel mondo...», accusa Melania Rizzoli, deputata del Pdl. «La morte di Magri è un atto amaro ma non va associata ad una scelta di libertà - commenta Eugenia Roccella, ex sottosegretario alla Salute del governo Berlusconi -. Si tratta comunque di un suicidio, anche se assistito. Un gesto senza speranza». Per Gaetano Quagliariello, vicecapogruppo del Pdl al Senato, «non è possibile pretendere che scelte personali, che ritengo in contrasto con il diritto naturale, le compia lo Stato». Molto critica pure Paola Binetti, parlamentare dell'Udc: «Rispetto la persona e il mistero della libertà umana, ma mi auguro che questa scelta non diventi un modello».

La radicale Antonietta Farina Coscioni, invece, attacca: «Magri riteneva intollerabile vivere. Per porre fine al suo dolore, però, è dovuto emigrare in Svizzera, con un biglietto di sola andata. Questo perché viviamo in un Paese dove vige una regola ipocrita: quella del si fa ma non si deve dire...». Per Mina Welby, la moglie di Piergiorgio Welby, «la scelta dell'individuo è l'unica cosa che conta, quindi massimo rispetto». E Beppino Englaro, il papà di Eluana, è perentorio: «Nessuno può entrare nella coscienza di una qualsiasi persona». «Ma non dividiamoci ancora tra pro vita e pro morte - è l'appello finale di Ignazio Marino, senatore del Pd - il tifo da stadio non è giustificabile di fronte alla fragilità umana».
La Lazio mia, in cima ar monno c'è la Lazio mia...

Offline NoSurrender

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Re:Lucio Magri
« Risposta #1 : Giovedì 1 Dicembre 2011, 14:30:45 »
Sono assolutamente favorevole all'eutanasia per le malattie terminali o degenerative, per chi vive solo grazie ad una macchina.

Come psichiatra, però, resto perplessa di fronte a questo caso e mi interrogo. Mi chiedo se sia possibile accettare il suicidio assistito per un paziente che soffre di grave depressione che ha tra i suoi sintomi più gravi proprio l'ideazione di suicidio.
Per alleviare il sintomo depressivo "dolore psichico", si ricorre al piegarsi ad un altro sintomo, il desiderio di morire.
E' anche vero che ci sono forme depressive gravissime e resistenti alle terapie, come presumibilmente era quella di Lucio Magri, ma resto comunque con l'amaro in bocca.

Anche perché noi psichiatri quasi ogni giorno vediamo in Pronto Soccorso persone che hanno tentato più o meno gravemente il suicidio magari non riuscendoci. Persone che riconfermano questa loro idea, che però è quasi sempre figlia di una malattia, la depressione appunto. Che noi poi tentiamo a tutti i costi di curare.
Allora mi chiedo: dopo quanto tempo dovremmo consentire il loro suicidio assistito se esistesse una legge così anche in Italia? Dopo quali tentativi? Dopo quali cure?

E' difficile, molto.
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Camouflage

Re:Lucio Magri
« Risposta #2 : Giovedì 1 Dicembre 2011, 14:32:34 »
«Nessuno può entrare nella coscienza di una qualsiasi persona»

Grazie di aver aperto la discussione, Rebecca

Offline AlenBoksic

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Re:Lucio Magri
« Risposta #3 : Giovedì 1 Dicembre 2011, 14:47:03 »
Voglio 11 Scaloni

Offline giamma

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Re:Lucio Magri
« Risposta #4 : Giovedì 1 Dicembre 2011, 14:49:51 »
Sono assolutamente favorevole all'eutanasia per le malattie terminali o degenerative per chi vive solo grazie ad una macchina.
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Offline Rebecca

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Re:Lucio Magri
« Risposta #5 : Giovedì 1 Dicembre 2011, 14:51:07 »
Io da sempre sono d'accordo con le tesi di Ignazio Marino,soprattutto quando parla di fragilità umana e di sfera intima e inviolabile.
Vedi Donatella,se sulla depressione,da quello che dici,si può guarire, io credo che invece la fragilità umana non si possa curare.

E' una sfera privata che riguarda ognuno di noi e che anche quell'atto finale e definitivo prevede,secondo me, una sorta di pudicità (mi si passi il termine).
Magri non ha scelto un atto "pubblico",tipo gettarsi nel vuoto da un ponte,proprio perché (giustamente dico io) detestava manifestare pubblicamente il proprio dolore.Avendo un conto in banca con diversi zeri ha avuto l'opportunità di fare una scelta terribile che ha messo fine ad altrettanti terribili sofferenze.

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Offline NoSurrender

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Re:Lucio Magri
« Risposta #6 : Giovedì 1 Dicembre 2011, 14:59:21 »
Vedo dalle vostre risposte, che sono per me molto importanti e significative, quanto il mio pensiero venga influenzato dal mio punto di vista, si potrebbe dire il mio substrato culturale, medico, che non mi rende mentalmente altrettanto libera, perché è probabile che se non fossi una psichiatra la penserei come voi.
E invece qualcosa ormai troppo radicato in me e profondo, che ovviamente non c'entra nulla con la cultura cattolica, sia chiaro, dato che io non sono credente, non mi fa aderire completamente.
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Offline lollapalooza

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Re:Lucio Magri
« Risposta #7 : Giovedì 1 Dicembre 2011, 15:11:26 »
Tendenzialmente la penso come Giamma.

Certo che però il primo intervento di NoSurr spiazza un tantino; effettivamente le obiezioni mosse non fanno una piega, professionalmente la faccenda la si guarda da tutto un altro lato.

E qui mi ritornano prepotentemente le già citate parole di quel coraggioso uomo che è Beppe Englaro:

«Nessuno può entrare nella coscienza di una qualsiasi persona»

Anche perché chiunque, alla fine, se vuole, la morte la trova lo stesso, solo con metodi più strazianti, lunghi e infinitamente meno dignitosi di quello scelto da Magri.



Offline Skorpius

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Re:Lucio Magri
« Risposta #8 : Giovedì 1 Dicembre 2011, 15:14:46 »
Bene vita disponibile?
Senza limite?
Come bene disponibile è commercializzabile?

A parte le domande qui sopra vorei fare una domanda a chi di psichiatria ha fatto il suo mestiere: si può considerare completamente libero di intendere e di volere (presupposto giuridico e morale per considerare una scelta) una persona affetta da un problema psicologico come quello di Magri?
La gente dice che sono cattivo, ma in verità ho il cuore di un bambino: lo tengo in un barattolo, sul comodino.

Giglic

Re:Lucio Magri
« Risposta #9 : Giovedì 1 Dicembre 2011, 15:21:31 »
volevo aprirlo io un topic su Lucio Magri (grazie Rebecca!) ma poi mi sono frenato.
Frenato perchè una scelta come quella di Magri (consapevole e drammatica, dopo 3 anni di continuo sentirsi svuotato) è così personale che non credo abbia necessità di commenti che sfocerebbero, in maniera rischiosa, nel fatto se sia giusto o meno quello che ha fatto.
Però i pensieri letti qui sopra mi hanno fatto pensare che avevo torto a non aprirlo, concetti mai banali ed espressi con una chirezza di idee e di delicatezza che mi rendono orgoglioso di far parte di questa comunità.
Credo, NoSurr (non ti chiamo per nome, ma lo conosco  :) ) che il caso in questione non sia una banale depressione. La depressione non penso (correggimi se sbaglio) possa arrivare a 76 anni (ossia quando è morta la sua compagna, tre anni fa) ed in coincidenza di un evento, seppur tragico come la fine della compagna di una vita. Credo semplicemente che Magri abbia voluto, sentendosi forse svuotato di qualsiasi scopo, e dopo tre anni, non dopo una scelta istintiva, preferire porre termine scientemente alla propria vita, cui non dava più alcun significato neanche in termini di insegnamento, anzichè subire un qualcosa che, comunque, sarebbe capitata.
Vivo indirettamente il problema della depressione tramite persone a me care, ed, almeno nel caso in questione, il suicidio - assistito o meno - non rientra mai nel novero dei pensieri ricorrenti. Ho quindi forti dubbi ad associare la depressione al fatto in questione, ma magari dico castronerie generalizzando un'esperienza singola.
Ed è paradossale che quello che è stato considerato l'esemplare più alto del radicalchicchismo (scusate l'obbrobrio semantico), tanto da far disegnare ad Ellekappa (credo= la famosa battuta dei nuovi "attacchi" di Magri al PCI, riferendosi a quelli da Sci, visto che era sempre a Cortina, abbia scelto per la fine della propria vita una riservatezza totale.
Domandiamoci, piuttosto (l'ha già fatto, benissimo, Rebecca) se per esercitare un diritto individuale si debba avere un conto a sei zeri.
Sul Magri politico avrei qualcosa da dire, ma non vorrei portare questo topic ad un livello "politico", anche se alto, perchè è in questo momento qualcosa di più.

E  leggetevi Il sarto di Ulm :-)

PS leggo ora che il "giusto" e "sbagliato" è inevitabilmente entrato...

Offline giamma

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Re:Lucio Magri
« Risposta #10 : Giovedì 1 Dicembre 2011, 15:23:24 »
Bene vita disponibile?
Senza limite?
Come bene disponibile è commercializzabile?

A parte le domande qui sopra vorei fare una domanda a chi di psichiatria ha fatto il suo mestiere: si può considerare completamente libero di intendere e di volere (presupposto giuridico e morale per considerare una scelta) una persona affetta da un problema psicologico come quello di Magri?
SI
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bak

Re:Lucio Magri
« Risposta #11 : Giovedì 1 Dicembre 2011, 15:27:10 »
Anche io sono da sempre favorevole all'eutanasia nei termini in cui si è eSpressa NS.
Massimo rispetto per Lucio Magri, da cui politicamente mi divisi quando nacque D.P., per le sue scelte e per il suo dramma.
Sottolineo un ottimo articolo pubblicato ieri da Feltri  :o. Chapeau, veramente.

Offline Skorpius

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Re:Lucio Magri
« Risposta #12 : Giovedì 1 Dicembre 2011, 15:28:30 »
SI

Per la mia cultura ed il mio modo di vedere mi fa ribrezzo questa risposta.. lo dico non per offenderti ma per capire se è possibile che due persone così agli antipodi da suscitarsi reazioni (per le idee non per le persone) possano discutere serenamente.. no non credo.

La gente dice che sono cattivo, ma in verità ho il cuore di un bambino: lo tengo in un barattolo, sul comodino.

Giglic

Re:Lucio Magri
« Risposta #13 : Giovedì 1 Dicembre 2011, 15:32:03 »
Per la mia cultura ed il mio modo di vedere mi fa ribrezzo questa risposta.. lo dico non per offenderti ma per capire se è possibile che due persone così agli antipodi da suscitarsi reazioni (per le idee non per le persone) possano discutere serenamente.. no non credo.

Sei OT. COmunque è facile. Io discuto con te senza cercare di convincerti. Se fai lo stesso ci arricchiamo sapendo che esiste un altro punto di vista. Se ti chiudi, però, il problema diventa tuo. A me non può far ribrezzo nessuna risposta. Al massimo mi può intristire...
(PS se non volevi offendere avevi altri termini da usare, lo dico perchè se fossi l'amico Giamma mi sarei comunque offeso)

Offline lollapalooza

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Re:Lucio Magri
« Risposta #14 : Giovedì 1 Dicembre 2011, 15:43:17 »
...
Sottolineo un ottimo articolo pubblicato ieri da Feltri  :o. Chapeau, veramente.

Finito adesso di leggere, molto bello; è la prima volta che apprezzo un articolo di Feltri.



Offline Skorpius

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Re:Lucio Magri
« Risposta #15 : Giovedì 1 Dicembre 2011, 15:43:45 »
Sei OT. COmunque è facile. Io discuto con te senza cercare di convincerti. Se fai lo stesso ci arricchiamo sapendo che esiste un altro punto di vista. Se ti chiudi, però, il problema diventa tuo. A me non può far ribrezzo nessuna risposta. Al massimo mi può intristire...
(PS se non volevi offendere avevi altri termini da usare, lo dico perchè se fossi l'amico Giamma mi sarei comunque offeso)

Il ribrezzo è una mia reazione, se si è offeso mi spiace ma è la verità... d'altro canto a reazioni ben peggiori alle mie idee ci ho fatto il callo.

La prima domanda che mi viene è se la scelta di quest'uomo sia stata "libera", se la malattia gli abbia veramente permesso di scegliere.
Se la risposta è no mi domando quanto sia NORMALE ed ACCETTABILE che vi sia un ento, entità o organizzazione che non si curi minimamente di accertare la libera scelta, sopratutto se questa entità è a pagamento con scopo di lucro personale.

Inoltre mi sconvolge questa corsa senza limiti, il concetto che sia totalmente la mia autodeterminazione a determinare un mercato della morte.. a quando la vendita degli organi (magari per aiutare i propri figli)?
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Offline carpelo

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Re:Lucio Magri
« Risposta #16 : Giovedì 1 Dicembre 2011, 15:47:51 »
Vedo dalle vostre risposte, che sono per me molto importanti e significative, quanto il mio pensiero venga influenzato dal mio punto di vista, si potrebbe dire il mio substrato culturale, medico, che non mi rende mentalmente altrettanto libera, perché è probabile che se non fossi una psichiatra la penserei come voi.
E invece qualcosa ormai troppo radicato in me e profondo, che ovviamente non c'entra nulla con la cultura cattolica, sia chiaro, dato che io non sono credente, non mi fa aderire completamente.
NoSurrender, il tuo post è molto stimolante e mi fa ricordare che quello che mi sembra ovvio e lampante, non sempre lo è in tutte le situazioni. Ti ringrazio e ringrazio Rebecca per aver aperto il topic in maniera molto delicata.

A questo punto mi sento di parlare di una situazione che conosco abbastanza da vicino.
S. era una ragazza che avevo visto in giro nel mio paese e mi piaceva molto (si parla di più di 15 anni fa). Pian piano mi ci sono avvicinato ed innamorato, ci siamo conosciuti ed abbiamo passato un pezzetto della nostra vita insieme. Ho scoperto col tempo una persona molto sensibile, fragile, fragilissima, suscettibile a cambiamenti d'umore repentini e crisi, ansie, dolori. Un'intensità fortissima di emozioni, alcune laceranti, distruttive. La nostra storia finiva, io prendevo altre strade (nel senso che fisicamente abbandonavo il posto in cui vivevo) e lei stava sempre peggio. A quel periodo risale il suo primo ricovero.
S'era incisa i polsi e poi scoprii che era già successo in passato, prima di frequetarci. Le ero vicino, nonostante la distanza, e le volevo un bene immenso, quando si riprese un po' la feci salire da me a Bologna. La nostra storia era finita, ma le ero molto vicino. Lei era bipolare, così le dissero perchè ormai non poteva fare a meno di psicologi e poi psichiatri.
Col tempo le nostre strade si separarono. Ebbe una crisi incredibile, fece delle cose assurde e praticamente distrusse una casa. Non volle più vedermi o parlarmi ed io non potei fare altro che seguirla da lontano.
Nel tempo tentò ancora il suicidio, non so quante volte, non so quanto a fondo. Dopo un po' di giri per comunità, si fermò dalle parti di Roma e lì è rimasta per 6 anni.
Sei anni della sua vita.
Per provare a ricominciare, a ripartire, a rivivere. A sopravvivere, non lo so.
Ne è uscita da un anno, perchè ha ritrovato il coraggio di affrontare, seppur con mille difficoltà e titubanze, il mondo.
Mi ha chiamato per dirmelo ed è stata una grande gioia, indipendentemente dal fatto che volesse recuperare il rapporto con me. Adesso S. è una donna più vicina ai 40 che ai 30. E' una donna che soffre ma trova la forza per lottare, almeno per ora.

Ringrazio che non ci sia stato un medico a farle l'iniezione letale, quando voleva morire, e mi rendo conto che questa non è solo una forma di egoismo, perchè oggi è S. che non vuole morire.


PS. Nel frattempo alcuni di voi hanno scritto alcune risposte. Permettetemi di fischiarvi, maschietti (non tutti). La sensibilità e delicatezza mostrate da Rebecca e NoSurrender sono state oltraggiate dalla vostra violenza.  :(

Offline fish_mark

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Re:Lucio Magri
« Risposta #17 : Giovedì 1 Dicembre 2011, 15:49:41 »
Per la mia cultura ed il mio modo di vedere mi fa ribrezzo questa risposta.. lo dico non per offenderti ma per capire se è possibile che due persone così agli antipodi da suscitarsi reazioni (per le idee non per le persone) possano discutere serenamente.. no non credo.

Forse dovresti rivedere un tuo precedente post quando parli di "affetto da problema psicologico" con riferimento alla scelta di Magri, peraltro molto simile a quella di Monicelli. E' proprio lì che si consuma l'errore, visto che da alcune cronache la scelta di Magri è stata assolutamente lucida, preparata, addirittura meticolosa, coerente con il suo modo di fare e di essere (aveva avvertito anche le pompe funebri!).

Mi sono venute in mente le parole di un famoso politico cattolico che, commentando l'estremo gesto di Monicelli (quasi un annofa) disse che "il suo non è stato un gesto di libertà, ma di solitudine e di smarrimento." per poi proseguire affermando che "Dobbiamo trovare una diversa sfida alla vita andando incontro a chi è solo e, soprattutto, anziano. Quello che non deve mai venire meno è il rispetto per l’essere umano."
Ecco questo rispetto dovrebbe essere manifestato anche post mortem.

E' tristissimo commentare queste vicende, così come è assolutamente impossibile provare a fare considerazioni, men che meno giudizi, su un atto misterioso come il suicidio, per quanto assistito.

A mio avviso, non si può imporre nulla per legge quando l'imposizione attiene a scelte personalissime, privatissime, praticamente intangibili per tutti gli altri.

Il terreno su cui è possibile agire per sciogliere tutti i nodi di queste intricatissime problematiche è la libertà. Capisco e condivido l'amore incondizionato e infinito per la vita proprio di tanta cultura cattolica, dal concepimento alla morte, ma questo non può tramutarsi nell'imposizione di alcun obbligo o peggio ancora nell'allestimento di tribunali abilitati a dare giudizi postumi su un atto semplicemente non giudicabile.

Non è che riempiendo le corsie degli ospedali o le case delle singole famiglie di giudici e/o di carabinieri si arriva a garantire il rispetto della vita.
un uomo di una certà mi offriva sempre olio canforato, spero che ritorni presto l'era del cinghiale biancoazzurro
STURM UND DRANG
Ganhar ou perder, mas sempre com democracia

mrmoto

Re:Lucio Magri
« Risposta #18 : Giovedì 1 Dicembre 2011, 16:00:23 »
Cercherò di entrare con delicatezza e con il massimo rispetto per chi è di fede cattolica e su questa questione ha un opinione in linea con la Chiesa. Ma dal punto di vista storico, non è corretto dire che la persona Gesù Cristo scelse una morte assistita come gesto simbolo della redenzione dei suoi credenti? E non è anche vero che il suicidio fu una vera piaga tra i cristiani nei primi secoli di cristianesimo, finché, se non erro, S.Agostino si esprimette contro questa pratica, anche per tutelare la sopravvivenza stessa del cristianesimo?

Personalmente, sono queste le incongruenze che mi hanno allontanato dalla Chiesa cattolica, sebbene rimango relativamente attratto dalla  figura storica di Gesù.

La vicenda di Magri, secondo me, è paragonabile ad un'altra grande figura laica del secolo scorso, Mario Monicelli. Entrambi hanno perso il loro grande compagno di vita e hanno deciso di non proseguire senza. Il primo, la moglie, il secondo, la propria indipendenza. E io proprio non mi sento il diritto di giudicare queste persone. E se proprio dobbiamo entrare nel merito delle 'offese', potrei trovare offensivo che qualcuno si erga giudice in materia.

Offline aquilafelyx

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Re:Lucio Magri
« Risposta #19 : Giovedì 1 Dicembre 2011, 16:05:14 »
nel caso di Magri o di Monicelli parliamo di persone anziane , alla soglia degli ottanta anni ,

sareste altrettanto convinti della personalità della scelta se fossero coinvolte persone più giovani ?

ed i superstiti , familiari o conviventi , dei suicidi che reazione avranno e che vita condurranno da quel momento in poi ?
M'illumino di Lulic

Bajo las águilas silenciosas, la inmensidad carece de significado.


Chi ha paura di perdere non merita di vincere