Autore Topic: Quando Ginulfi parò il rigore a Pelè (dedicato a Bob Couto)  (Letto 1239 volte)

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oizaL

Quando Ginulfi parò il rigore a Pelè (dedicato a Bob Couto)
« : Mercoledì 30 Novembre 2011, 07:08:03 »

Dedicato a uno dei romanisti più citati da Bob Couto (assieme a Scarnecchia e Peccenini) quando consiglia di dormire con le magliette giallorosse sotto i cuscini o farsi il the con gli infusi dei pedalini.

Da LA REPUBBLICA di oggi, a firma Angelo Carotenuto

QUEL RIGORE LUNGO UNA VITA. "IO, IL PORTIERE CHE FREGO' PELE'"
 
Ginulfi, oggi 70 anni, unico italiano a riuscire nell´impresa

Il ricordo speciale dell´ex n.1: Roma-Santos amichevole del 3 marzo del ´72 per 60 mila tifosi
Fintò per mandarmi a destra, ma mi lanciai dall´altra parte e gliela presi. Mi abbracciò e mi regalò la maglia che ancora oggi conservo
Avevo fatto il fenomeno contro di loro anche cinque anni prima e mi volevano in Brasile: qui ero ancora una riserva


Rigore. Lo tira Pelé. «Parte e mi fa una finta. Sposta il corpo verso sinistra perché voleva mandarmi a destra, io mi lancio dall´altra parte e gliela prendo. Con la mano aperta». Alberto Ginulfi ha venduto pesce al mercato dai dodici ai vent´anni. All´alba, dietro il bancone della zia. Una volta raccontò a Sandro Ciotti che la mattina, assonnato, sbagliava a dare il resto. Ma la sera che parò un rigore a Pelé, gli occhi li teneva aperti eccome. L´unico italiano a esserci riuscito. «Noi eravamo una Rometta, loro il grande Santos. Un po´ come se ora ci fosse Catania-Barcellona». Oggi Ginulfi compie settant´anni, e di certo sono meno le volte in cui ha raccontato la parata più famosa della vita sua. Persino adesso, davanti al camino spento nella casa di Castel Gandolfo, parla di quel 3 marzo del ‘72 senza vanità, quasi con impaccio. «L´Olimpico ai miei tempi era sempre pieno, non aveva i sedili, di persone ce ne facevi entrare novantamila». Come quella sera lì. Sessantamila con il biglietto, trentamila senza. E premono ai cancelli, cinquanta restano feriti, il vice questore Mirabile ordina al presidente Anzalone di farli entrare tutti oppure succede un massacro. «Noi eravamo di sotto, c´era un rumore pazzesco sulle nostre teste, iniziammo con mezz´ora di ritardo».

Un venerdì. Lelio Luttazzi urla alla radio che al numero uno di Hit Parade c´è Nicola Di Bari, "Chitarra suona più piano" è davanti a "Imagine" di John Lennon. Ci sta che in un giorno così Ginulfi pari un rigore a Pelé. «Fu gentile, venne ad abbracciarmi». O Rei lo accarezza, bravo, gli dice che è il terzo al mondo a farcela. «A fine partita volle regalarmi la maglia: chissà quanti soldi ci faccio se la vendo». Non la vende, non la vende. La 10 bianco Santos è dentro una busta di plastica, in una cassettiera, su in mansarda. Cotone puro, profuma di grandezza. «Pelé lo conoscevo già. Cinque anni prima c´era stata un´altra amichevole al Flaminio, d´estate il Santos girava mezzo mondo». Pelé riempiva le tasche di gol, fino a metterne insieme 1.281. «Al Flaminio quella volta avevo fatto il fenomeno, tanto che il giorno dopo mi invitarono a un ricevimento all´ambasciata brasiliana. Mi fecero chiedere da Sannella, il manager che aveva portato Jair all´Inter, se volessi trasferirmi a San Paolo. Neppure ci credevano che alla Roma non ero titolare».

Riserva di Cudicini prima, di Pizzaballa poi. «Se non fosse arrivato Herrera, sarei rimasto per sempre un numero 12». Invece con H.H. il ragazzo di San Lorenzo diventa titolare. «Pensai a mio padre. Da bambino mi portava a vedere la Roma, prendevamo la circolare, i soldi per andare allo stadio uscivano sempre, magari si rinunciava ad altro. Non ha fatto in tempo a vedermi in porta, il primo infarto gli venne durante un Roma-Inter». Il portierone, Ginulfi lo chiamano così. Ma quando le partite in serie A diventano 99, un mercoledì lo fermano. «Mi parlano di un´anomalia cardiaca». Un controllo per una pallonata presa in petto, la nazionale B lo aveva appena chiamato, da allora il portierone diventa Cuore Matto. «Il giro dei migliori medici. A Roma. A Pisa. A Manchester. Stavo bene per tutti, ma nessuno firmava il via libera». Era da poco scomparso Giuliano Taccola, il miglior amico di Alberto, morto a 25 anni per un malore negli spogliatoi a Cagliari.

Tre mesi così, fermo, con quella paura addosso. E dopo? «Pure per uno Scapoli-Ammogliati ti devi preparare, invece mi ributtarono subito in campo, le gambe non reggevano. Avevo perso il treno, certe volte penso che bisognerebbe vivere due volte». Ciao Roma, il finale è tra Verona (una finale di Coppa Italia) e Fiorentina. «Giocavo solo in Mitropa Cup. Una volta faccio un miracolo dietro l´altro, scende un dirigente nello spogliatoio e dice: ma che bravo stasera Mattolini». Era tornato una riserva, e una riserva a chi la racconta la storia di Pelé? «Non ne ho parlato più, ora che ci penso credo di non averlo mai raccontato neanche a Maradona». Eppure ha speso tre anni accanto a Diego. Il Ginulfi fine anni ‘80 è nello staff del Napoli, allenatore dei portieri e osservatore per conto di Bianchi prima, di Bigon poi. «Quanto mi voleva bene, Diego». È una 10 dell´Argentina, l´altra maglia nel cassetto di casa. «Una domenica Maradona mi saluta: ci vediamo domani al campo. Io gli dico: ‘a Die´, prima di venerdì nun te vedo. E lui fa: da domani vengo tutti i giorni. Poi ho capito. Si preparava ai mondiali». Ha visto i più grandi. E però. «Il ricordo più caro è lo scudetto juniores vinto a diciott´anni con la Roma. Uno squadrone. Ogni tanto ancora ci sentiamo, ci vediamo, De Sisti è un mezzo parente, ho sposato sua cugina. Ecco, avrò pure parato un rigore a Pelé, ma voi non sapete che fantastica mezz´ala era Pietrantoni».

Mazzola

Re:Quando Ginulfi parò il rigore a Pelè (dedicato a Bob Couto)
« Risposta #1 : Mercoledì 30 Novembre 2011, 10:51:10 »

 ;D

Offline jegue98

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Quando Ginulfi parò il rigore a Pelè (dedicato a Bob Couto)
« Risposta #2 : Mercoledì 30 Novembre 2011, 11:22:03 »
Ma che spettacolo!
Grazie!


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Offline franz_kappa

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Re:Quando Ginulfi parò il rigore a Pelè (dedicato a Bob Couto)
« Risposta #3 : Mercoledì 30 Novembre 2011, 11:39:49 »
Dedicato a uno dei romanisti più citati da Bob Couto (assieme a Scarnecchia e Peccenini) quando consiglia di dormire con le magliette giallorosse sotto i cuscini o farsi il the con gli infusi dei pedalini.
Ecco, proprio questo è il punto, a mio avviso, al di là dell'aneddoto su Ginufi e Pelè.

Perché, secondo te, BobCouto - che è persona seria e stimabile, almeno per l'idea che mi sono fatto di lui in oltre un decennio di letture periodiche sui forum e in seguito a due brevi incontri vis-a-vis con comuni amici in cui s'è chiacchierato amabilmente - periodicamente fa una cosa così insensata come consigliare venefici infusi o ipotizzare malefiche imbottiture dei guanciali?

Io non me ne capacito e non me ne faccio una ragione, sinceramente.  :(
Buon viaggio, caro Piero.

bak

Re:Quando Ginulfi parò il rigore a Pelè (dedicato a Bob Couto)
« Risposta #4 : Mercoledì 30 Novembre 2011, 15:52:30 »
sull'articolo manca il nome del suo incubo:

Giorgio Chinaglia

colui che lo purgò più volte. Complimenti a Memmo Carotenuto

Offline BobLovati

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Re:Quando Ginulfi parò il rigore a Pelè (dedicato a Bob Couto)
« Risposta #5 : Mercoledì 30 Novembre 2011, 16:28:53 »
Io c´ero quella sera, anche se il biglietto l´avevo pagato   :(

Vidi un gol di testa di Pelé che arrivo all´appuntamento con il pallone praticamente volando in aria e, al momento dell´impatto, era in posizione quasi orizzontale, tipo aereo    :o

Non se se risponda al vero il fatto di ricordare che esordí tal Angelo Benedicto Sormani, lasciando il posto ( o sostituendo ) un altro che a pallone ´n ce sapeva gioca´: DORVAL, che spettacoloooo    ;)
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BobCouto

Re:Quando Ginulfi parò il rigore a Pelè (dedicato a Bob Couto)
« Risposta #6 : Giovedì 1 Dicembre 2011, 09:00:40 »
Ecco, proprio questo è il punto, a mio avviso, al di là dell'aneddoto su Ginufi e Pelè.

Perché, secondo te, BobCouto - che è persona seria e stimabile, almeno per l'idea che mi sono fatto di lui in oltre un decennio di letture periodiche sui forum e in seguito a due brevi incontri vis-a-vis con comuni amici in cui s'è chiacchierato amabilmente - periodicamente fa una cosa così insensata come consigliare venefici infusi o ipotizzare malefiche imbottiture dei guanciali?

Io non me ne capacito e non me ne faccio una ragione, sinceramente.  :(

Ma io mica "consiglio": ipotizzo soltanto che certe fesserie che sento in giro non possano che essere prodotte da stati di grave alterazione, come appunto possono derivare dal contatto prolungato con mutande di Scaratti, pedalini di Spadoni, parastinchi di Ugolotti, eccetera.

Ringrazio oizaL per la "dedica", ma i complimenti andrebbero al solito, impareggiabile Mazzola.

Offline aquilafelyx

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Re:Quando Ginulfi parò il rigore a Pelè (dedicato a Bob Couto)
« Risposta #7 : Giovedì 1 Dicembre 2011, 14:39:22 »
Quintini era molto più forte di Ginulfi
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Offline BobLovati

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Re:Quando Ginulfi parò il rigore a Pelè (dedicato a Bob Couto)
« Risposta #8 : Giovedì 1 Dicembre 2011, 17:49:48 »
Quintini era molto più forte di Ginulfi

possibile, ma se ricordo bene era alto " un katzo e tre barattoletti de tonno (cit) ", come si diceva allora    ;D
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BobCouto

Re:Quando Ginulfi parò il rigore a Pelè (dedicato a Bob Couto)
« Risposta #9 : Giovedì 1 Dicembre 2011, 19:10:01 »
possibile, ma se ricordo bene era alto " un katzo e tre barattoletti de tonno (cit) ", come si diceva allora    ;D

1,66, se non ricordo male. Scattava come una molla, ma l'altezza chiaramente lo limitava in modo grave.