Autore Topic: La sfida del Riscatto  (Letto 1149 volte)

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Offline aquilafelyx

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La sfida del Riscatto
« : Domenica 13 Novembre 2011, 21:06:51 »
' In un momento di particolare difficoltà per l'Italia , in un quadro europeo e mondiale turbati , il Paese deve vincere la sfida del Riscatto '

queste le parole del PdC in pectore Mario Monti ,

il Presidente Napolitano nel suo intervento alla fine delle consultazioni ha ricordato i 200 miliardi di Titoli in scadenza ad aprile , sono circa 1900 i miliardi totali del nostro debito pubblico , non tutti a breve come questi per fortuna , ma la scadenza di aprile evidentemente diventa lo scoglio da superare ,

nell'eurozona il debito italiano rappresenta circa il 25% del totale , e con tassi d'interesse ai livelli attuali senza possibilità di manovra sulla moneta la situazione diventerebbe economicamente insostenibile ,

non vorrei però che per "pagare" il riscatto venissero cedute sottocosto le ultime aziende pubbliche e i beni demaniali agli speculatori che con la crisi si sono arricchiti , le vergognose privatizzazioni degli anni '90 gridano ancora vendetta , senza contare le cassaforte INPS e la Cassa depositi e prestiti che con la loro liquidità potrebbero rischiare gli attacchi degli squali dei mercati ,

senza un progetto di rilancio dell'economia italiana ed europea ogni intervento non strutturale sarebbe solo un prolungare l'agonia ,

a quel punto sarebbe necessario fare ricorso alla storia , e precisamente a Furio Camillo , non è solo con l'oro che si riscatta la Patria
M'illumino di Lulic

Bajo las águilas silenciosas, la inmensidad carece de significado.


Chi ha paura di perdere non merita di vincere

Offline DinoRaggio

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Re:La sfida del Riscatto
« Risposta #1 : Domenica 13 Novembre 2011, 22:32:04 »
Credo che dopo la magnata dei festeggiamenti di ieri, fra poco arriverà l'ora di prendere le medicine, e sarà "pianto e stridore di denti" (cit.). Si parla di reintroduzione dell'ICI (mi sembra una cosa logica) e di patrimoniale, oltre a misure anti-evasione. Vedremo. Monti mi sembra una persona a posto, spero che si circondi di buoni ministri e soprattutto che i politici non gli mettano i bastoni fra le ruote.
E ra gisumin all'ùart!

La serie A è un torneo di limpidezza cristallina, gli arbitri non hanno alcunché contro la Lazio e si distingueranno per l'assoluta imparzialità, non ci saranno trattamenti di favore o a sfavore nei confronti di alcuno. Sarà un torneo di una regolarità esemplare. (19-8-2016)

Offline aquilafelyx

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Re:La sfida del Riscatto
« Risposta #2 : Lunedì 14 Novembre 2011, 16:10:39 »
che spread fa oggi ?
M'illumino di Lulic

Bajo las águilas silenciosas, la inmensidad carece de significado.


Chi ha paura di perdere non merita di vincere

Offline DinoRaggio

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Re:La sfida del Riscatto
« Risposta #3 : Lunedì 14 Novembre 2011, 19:37:25 »
Oggi 500, borse in discesa.

Mario & Mario programmano il nostro futuro.

Da repubblica.it

Vertice con Draghi, nasce l'agenda Monti
Pensioni d'anzianità, Ici e patrimoniale

Le priorità del senatore a vita. Il piano: subito decreto per tagliare il debito, poi misure per la crescita. In cantiere liberalizzazioni, semplificazioni e interventi sul mercato del lavoro

di ELENA POLIDORI
 
ROMA - Nasce l'agenda Monti. E dunque: un decreto subito, per mettere i conti pubblici in sicurezza, con misure forti in grado di rassicurare i mercati e le istituzioni europee. Poi una serie di interventi per far crescere il paese, "insabbiato" nei suoi ritardi strutturali. Sono gli obiettivi che ha in mente il premier in pectore, dopo una serie di incontri tutti dedicati all'economia. Con il nuovo governatore della Banca d'Italia, Ignazio Visco, per cominciare. Quindi, ieri, con il neopresidente della Bce, Mario Draghi: un colloquio di un'ora, a palazzo Giustiniani.

Fonti vicine a questi dossier non escludono una nuova manovra correttiva per centrare il pareggio di bilancio nel 2013. Danno per scontato, nel menù, le pensioni di anzianità, la reintroduzione di una imposta sulla prima casa, forse la patrimoniale, sicuramente liberalizzazioni, privatizzazioni, dismissioni. Si parla di spending review, di tagli ai costi della politica, di eliminazione dei privilegi, di sburocratizzazione della pubblica amministrazione. Più delicato un intervento sul mercato del lavoro e l'articolo 18, magari puntando sul "contratto unico" proposto da Pietro Ichino. E poi, più tutele per i giovani.

Idee per rinascere, ecco il punto. Piani per spuntare le armi della speculazione e tamponare le diffidenze crescenti dei partner, che oggi individuano nell'Italia un "punto di vulnerabilità" per la tenuta stessa dell'euro, secondo l'interpretazione che offre Draghi, dal suo nuovo osservatorio. Pur  nel massimo riserbo, trapela una certa preoccupazione del presidente della Bce per la reazione dei mercati. La sua competenza e la conoscenza tecnica gli fanno temere conseguenze incontrollabili se l'Italia non si impegna a realizzare con adeguate riforme il binomio risanamento-crescita, suggerito dalla stessa Eurotower, come pure dalla Ue e dal Fmi. Senza interventi - questo il succo - la situazione può sfuggire di mano. Tanto più adesso che aumentano le resistenze dei partner sugli acquisti straordinari di titoli di Stato nazionali che costantemente effettua proprio lui, dalla tecnostruttura di Francoforte, puntellando di fatto l'Italia sballottata dalla speculazione. Operazioni specialissime, quelle sui bond, che però sono nate per soddisfare esigenze di efficienza della politica monetaria, sono a tempo e limitate negli importi. Significa che presto o tardi possono cessare, con tutte le conseguenze del caso. Bisogna quindi intervenire in fretta. Guai se domani, alla riapertura dei mercati, il paese si trovasse ancora nell'incertezza. Va invece sfruttato il senso di fiducia che il cambio politico sta ispirando agli operatori, da quando il nome di Monti s'è affacciato all'orizzonte.

SuperMarii. Raccontano che i due si siano intesi al volo, su questo delicatissimo punto. Da anni del resto condividono conoscenze e studi sulle dinamiche dell'economia. Sicuramente, pur nelle differenze dei vari ruoli che hanno ricoperto - la Commissione Ue e la Bocconi per l'uno, la direzione generale del Tesoro e la Banca d'Italia per l'altro, un'esperienza alla Goldman Sachs per entrambi - non si sono mai persi di vista. Ancora a fine ottobre, nel giorno del passaggio delle consegne tra Trichet e Draghi, Monti era a Francoforte, al party di festeggiamento, invitato per l'occasione. E a chi gli parlava, nei saloni dell'Alte Oper, sembrava lontanissimo dall'idea di caricarsi sulle spalle quel "lavoro enorme che c'è da fare", da lui stesso evocato l'altro giorno. Ma adesso almeno l'agenda c'è. 
E ra gisumin all'ùart!

La serie A è un torneo di limpidezza cristallina, gli arbitri non hanno alcunché contro la Lazio e si distingueranno per l'assoluta imparzialità, non ci saranno trattamenti di favore o a sfavore nei confronti di alcuno. Sarà un torneo di una regolarità esemplare. (19-8-2016)

bak

Re:La sfida del Riscatto
« Risposta #4 : Martedì 15 Novembre 2011, 12:02:26 »
Citazione da: repubblica

Spread a quota 515, Btp al 7%
Piazza Affari giù in picchiata
 

Il problema era Berlusconi ? Da come vanno le cose non penso proprio.

Offline Reflexblue

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Re:La sfida del Riscatto
« Risposta #5 : Martedì 15 Novembre 2011, 12:25:39 »
Volevo segnalarvi questo articolo. Alcuni passaggi mi sfuggono, non essendo un esperto di economia.




COSA ACCADE ORA E COME REAGIRE

Il colpo di Stato si compone della fase scardinante e del regime successivo. Di norma la prima implica un attacco frontale alla democrazia che spaventa e sconquassa, i blindati nelle strade e le bombe sui palazzi di governo. Nel caso del colpo di Stato finanziario che ha oggi terminato la democrazia italiana post bellica, l’equivalente sono stati l’attacco dei mercati e le bombe in termini di titoli italiani sganciati a tappeto in una vendita furiosa. La seconda fase è quella che segue, il regime vero e proprio. Le cose si calmano in apparenza, ma i golpisti sono nel palazzo e iniziano le razzie e i crimini contro i diritti umani.

Nel caso del colpo di Stato finanziario che ha oggi terminato la democrazia italiana post bellica, l’equivalente saranno la demolizione della ricchezza pubblica (residua) da trasferire alle elite, dei diritti del lavoro per il beneficio di chi vuole pagare un italiano come un cinese, e dell’economia stessa, poiché tali politiche possono solo soffocare la Aggregate Demand che è vitale per qualsiasi sistema economico.

Saranno 40 anni di sofferenza sociali indescrivibili per milioni di noi, che non inizieranno a mordere giovedì prossimo, ma neppure tanto in là. Mario Monti, golpista criminale al soldo di e contiguo con Goldman Sachs, la Coca Cola Company, il Bilderberg e le lobby finanziarie europee, è già al timone. Napolitano, che non chiamo Presidente perché è un lurido traditore della patria, ha steso il tappeto rosso.

Perdonate se non entro nei dettagli del saccheggio prossimo, leggete il Più Grande Crimine 2011, è tutto spiegato.

Ora, sul cosa fare ci sono due strade. Ma nessuno le percorrerà. Voi che leggete, e in generale tutti i cosiddetti impegnati, non avete più alcun attributo maschile funzionante, siete drogati di pc e del tutto inutili, patetici inutili chiacchieroni online. In politica, e lo so da fonti interne ad essa, non ci capiscono un tubo di questo colpo di Stato, manco sanno di cosa si parla. Inutili anche loro. *

* (Bossi credo sappia tutto, ma scommette sulla sua Padania come neo-lander tedesco che vivrà ricco e felice nel mezzo di Calcutta. Sbaglia tutto, non ha capito che i tedeschi sono nazisti nel DNA, infatti è la terza volta in 100 anni che tentano di distruggere noi ‘untermenschen’ d’Europa: prima e seconda guerra, e con la loro BCE che non fa il suo lavoro. Bossi, sei scemo, fammi togliere sta soddisfazione, ma voi leghisti… ma proprio coglioni stellari a credergli)

Le soluzioni.

1) La BCE fa il suo lavoro. Per placare il panico dei mercati – dovuto solo al fatto che sanno che il nostro debito pubblico è pagabile in Euro, cioè una moneta che noi non possiamo emettere per cui non possiamo garantire di pagare puntuali i nostri titoli di Stato – la BCE può fare il suo lavoro, che dovrebbe essere di comprare tutti i titoli di Stato di qualsiasi Stato dell’Eurozona in difficoltà, e senza limiti di acquisto. Come è noto, se i titoli di Stato vengono acquistati in massa, il loro valore aumenta e i tassi che il Paese che li ha emessi deve pagare su di essi calano (e per quel Paese è un bene). Ok, in questo momento l’Italia emette titoli di Stato, e lo deve fare per trovare sti maledetti Euro per pagare le sue spese (visto che non lo può emettere). Oggi l’Italia paga interessi su questi titoli a livelli usurai e questo la strangola, e inoltre la sospinge in un circolo vizioso orrendo, dove più paga interessi e più la sfiduciano e più la sfiduciano e più paga interessi, e daccapo. Ok. La BCE compra in massa titoli italiani (ma lo stesso con Grecia, Portogallo e Irlanda) e questo fa calare gli interessi, l’Italia respira. I mercati si tranquillizzano, poiché se la BCE fa questo, loro sanno che in caso di difficoltà sarà la BCE a comprargli i titoli italiani che hanno in tasca, non ci perderanno, e quindi si calmano ancora di più. Se si calmano, toneranno a prestarci i soldi a interessi decenti. Domanda: può la BCE fare questo? Ci dicono che è vietato dei Trattati europei come il Lisbona. Risposta: i trattati sono ambigui su questo, ma alla fine una decisione politica può sbloccare tutto, basta che la prendano. Domanda: la BCE ha i soldi per fare questo? Risposta: la BCE può inventarsi tutti gli Euro del mondo e di quell’altro mondo pure, non ha limiti e può comprare tutti i titoli di questo mondo e di quell’altro, a patto che siano in Euro. Questo fa, per esempio, la FED (banca centrale) americana, che si è inventata 27 trilioni di dollari (avete un’idea di quanti siano?) dal nulla 4 anni fa e ha comprato titoli americani tossici senza fine. Inflazione in USA oggi? Microscopica, nessun problema. Domanda: perché la BCE, allora, non ci salva in questo modo? Risposta: perché è dominata dalla Germania, e se ci salva il progetto neonazi di dominarci come ‘untermenschen’ salta. Sto esagerando i toni? No. Hai le prove? Sì. Theo Weigel, ministro delle finanze tedesco, ha dichiarato di aver voluto l’Euro in questo modo e senza salvaguardie per nessuno. Draghi e gli altri criminali tecnocrati europei, ma anche Prodi e compagnia, sanno tutto e hanno partecipato. Draghi che oggi sta al timone della BCE ha già detto No!, la BCE non salva nessuno. Gradirei che Carla Del Ponte annotasse, per il prossimo processo all’Aja contro questi assassini per crimini contro l’umanità.

Detto questo, va annotato che la soluzione appena accennata sopra non risolve il problema centrale di questa tragedia, cioè l’esistenza dell’Euro non sovrano per alcuno Stato che lo usa. Per cui rimarrebbe inalterata la maledizione dei Tesori dell’Eurozona che devono prendere in prestito ogni singolo Euro che spendono per noi e per altri. Quindi la soluzione sopraccitata è da considerarsi come una soluzione d’emergenza per fermare l’emorragia, una specie di rianimazione, ma non la cura.

2) Creare gli Stati Uniti d’Europa. Questo invece curerebbe il male principale, ma poi ne introduce un altro tale e quale. Per rendere l’Euro sovrano, per far sì che i mercati sappiano che l’Eurozona ha Ability to Pay (vedi sopra), e per far sì che si spezzi la dipendenza dai prestiti dei privati per poter acquisire la nostra moneta, si crea un governo centrale d’Europa con un ministero del Tesoro centrale che lavora con la BCE come fa Washington con la FED. A quel punto ok, l’Euro sarà sovrano di questi Stati Uniti d’Europa e gli Euro saranno creati dal governo centrale senza prenderli in prestito da nessuno. Naturalmente quelli che oggi sono gli Stati come Italia, Olanda, Germania ecc., cioè teoricamente separati e indipendenti, diventeranno Stati federali come la California, il Missouri, la Florida ecc. Qual è il problema? Bè, primo che voglio vedere se ce la facciamo culturalmente dopo secoli a dissolverci in un unico Stato e a obbedire tutti al suo governo a Bruxelles. Ne dubito. Poi, e soprattutto, dato che questa sarebbe proprio la definitiva perdita di qualsiasi sovranità degli Stati membri (ancor più di ora), cosa succede se al governo centrale europeo comandano le elite criminali della finanza come accade oggi con Obama-Sachs negli USA? (Obama è controllato da Wall Street che se lo comprò in campagna elettorale, come dimostrai allora) E c’è da dire che se giudichiamo dal precedente che abbiamo, cioè il nostro governo europeo ‘di fatto’ che è la Commissione di Bruxelles, interamente in mano alle lobby finanziarie come ERT, BE, Lotis, TABD ecc., non c’è da stare tranquilli. Sarebbe una catastrofe, perché come ho sempre detto avere una moneta sovrana è indispensabile, ma se poi il governo non la spende a deficit per tutelare noi persone (modello MMT), siamo punto daccapo. C’è da scommettere con certezza che un governo degli Stati Uniti d’Europa oggi farebbe esattamente quello che fanno, o fecero, a Washington, cioè: spendere a deficit solo per salvare il c… alle banche, ma non un centesimo per la gente; oppure seguire l’isteria contro il deficit e tassare i cittadini più di quanto spende per loro per pareggiare i bilanci (modello Clinton), cioè disastro di impoverimento generale. No, questa opzione 2) non mi convince.

3) Abbandonare l’Eurozona, tornare alla Lira sovrana. Ok, l’Italia dice “Ciao a tutti me ne vado, e l’ultimo che esce da sta stanza mefitica spenga la luce”. Significa rompere drammaticamente con gli obblighi italiani ratificati col Trattato di Lisbona e altri. Significa fare un default in Euro. Senza dubbio questo è drammatico. Avete presente l’Argentina del default? Ecco. Però un attimo, continuo. Di sicuro questo comporterebbe il collasso istantaneo della capacità dell’Italia di ottenere prestiti in Euro, comporta il fatto che il nostro debito viene convertito in nuove Lire, che proprio a causa del terremoto default varranno molto poco, per cui il debito in termini di numeri si gonfierà come un pallone. Poi la Germania di certo tenterà di scatenarci addosso ricatti commerciali, con ritiro d’investimenti da parte di molti ecc. Di certo sarà durissima rinegoziare tanti crediti privati dicendogli pari pari “Sorry, non ce n’è più, o accettate la metà, un terzo, di quello che vi dobbiamo, o ciccia”. Le banche italiane dovranno subire terremoti, di sicuro, e si trascineranno dietro quelle europee. Noi italiani dovremmo prepararci per un periodo di vacche molto, molto magre. Ma poi… Indovinate cosa?

Bè, sentite, i mercati non sono scemi né ideologici, e sono a-morali, nel senso che chiunque tu sia o qualsiasi cosa tu abbia fatto, se gli fai far soldi ti amano. Ok, i mercati capiranno nel giro di molto poco che l’Italia ha ora la sua moneta sovrana, e che quindi ha recuperato la fondamentale Ability to Pay, cioè possiamo garantire di pagare puntuali i nostri titoli di Stato senza problemi. Il debito gonfiato come un pallone non conta più se noi possiamo sempre onorarlo. Poi i creditori alla fine diranno: “Ok, meglio incassare qualcosa piuttosto che nulla”, è già successo molte volte ed è in fondo la regola del Libero Mercato, rischi e magari perdi tutto, pace. Ma gli stessi creditori sanno che in futuro, con la nostra recuperata moneta sovrana, questo rischio non ci sarà più, e possono recuperare investendo nelle nuove Lire che saranno di certo onorate. Quindi i tassi sulle nuove emissioni di titoli italiani cominceranno a scendere, e scendere e scendere, non immaginate quanto. Poi: i mercati sanno anche che questo Bel Paese che ha recuperato la sua Ability to Pay ha anche una ricchezza invidiabile, è moderno, ha aziende brillanti, ha banche meno decotte di tutte le altre europee, ha un risparmio privato immenso, sa produrre a livelli tedeschi se vuole. Interessante. Poi il nuovo governo italiano della nuova Lira può applicare, spendendo a deficit la sua moneta emessa dal nulla, il piano di Piena Occupazione della Modern Money Theory School of Economics (MMT), che porta al lavoro tutti i disoccupati, e questo aumenta la nostra produttività. Sempre spendendo a deficit, lo Stato delle nuove Lire può offrire pieno Stato Sociale, può fare investimenti in infrastruttura e modernizzazione, e questo sarà denaro che ritorna nelle riserve delle banche bastonate, che si rizzeranno. Le due cose appena dette aumentano la nostra attrattiva per gli investitori, che pensano “Umm, interessante questo ricco Paese rinnovato, investiamo, e compriamo titoli, questa volta può pagare puntuale”. Risultato: quello che è successo in Argentina dopo il catastrofico default. Hanno recuperato moneta sovrana, hanno mandato affanc… gli USA e il Fondo Monetario Internazionale, hanno applicato la MMT all’occupazione nazionale e all’economia, e sono schizzati in 3 anni da un livello africano a uno dei Paesi più in crescita del mondo. Ed erano l’Argentina, con tutto il rispetto. Immaginate noi.

p.s. Mi hanno scritto pregandomi di non aggredire verbalmente i miei lettori ‘inutili’, perché vanno più delicatamente aiutati a prendere il coraggio di mollare il pc per imparare ad agire. Ok, basta parole dure per voi. Mi armo della vanga di mio zio che ha fatto la linea Gotica e vi prendo a badilate in faccia, senza dire una parola, promesso. Piantatela di scrivermi, almeno.

Paolo Barnard
http://informarexresistere.fr/2011/11/12/cosa-accade-ora-e-come-reagire/#axzz1dZs99TxC

Offline disabitato

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Re:La sfida del Riscatto
« Risposta #6 : Martedì 15 Novembre 2011, 12:26:35 »
i mercati si aspettavano le elezioni..

- non ci sono i ministri
- non si sa se avrà i numeri per governare
- è a forte rischio ricatto da parte delle forze politiche

non puoi fare un governo tecnico senza appoggio politico, ma se chiedi l'appoggio politico, non hai la libertà del governo tecnico e devi soggiogare a dinamiche politiche di compromesso.

Mettiamoci il fatto che fra tasse, prelievi ecc ecc, Monti non godrà di una grossa simpatia, qualsiasi partito che lo appoggerà, a meno di una ENORME ripresa economica e miglioramento delle condizioni generali dello stato e dei cittadini, pagherà lo scotto nelle politiche del 2013.
DISCLAIMER: durante la scrittura di questo post non è stata offesa, ferita o maltrattata nessuna categoria di utenti o nessun utente in particolare. Ogni giudizio su persone, cose o utenti rimane nella mente dello scrivente e per questo non perseguibile.

POMATA

Re:La sfida del Riscatto
« Risposta #7 : Martedì 15 Novembre 2011, 12:31:18 »
La cosa più scandalosa è che ci ritroviamo senza governo (di destra o sinisra che sia) per interessi partidisti...

bak

Re:La sfida del Riscatto
« Risposta #8 : Martedì 15 Novembre 2011, 12:34:19 »
i mercati si aspettavano le elezioni..

- non ci sono i ministri
- non si sa se avrà i numeri per governare
- è a forte rischio ricatto da parte delle forze politiche

non puoi fare un governo tecnico senza appoggio politico, ma se chiedi l'appoggio politico, non hai la libertà del governo tecnico e devi soggiogare a dinamiche politiche di compromesso.

Mettiamoci il fatto che fra tasse, prelievi ecc ecc, Monti non godrà di una grossa simpatia, qualsiasi partito che lo appoggerà, a meno di una ENORME ripresa economica e miglioramento delle condizioni generali dello stato e dei cittadini, pagherà lo scotto nelle politiche del 2013.

quindi bisognava tornare alle urne. Solo che nel pieno di una crisi non è fattibile..
Berlusconi, a mio avviso,  sarebbe dovuto cadere a dicembre, in modo tale che a marzo ci sarebbe stato un nuovo governo

Offline disabitato

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Re:La sfida del Riscatto
« Risposta #9 : Martedì 15 Novembre 2011, 12:45:10 »
la caduta di berlusconi era inevitabile, sia per quanto fatto a livello governativo, sia per tutti i discorsi collaterali (scandali ecc).
come dici giustamente, in piena crisi, non si può lasciare la barca alla deriva, qualcuno va messo al timone. Ma la prospettiva di avere un governo, per quanto tecnicamente valido e competente, senza una maggioranza solida dietro fino al 2013 rischia di paralizzare qualsiasi riforma o azione.

quindi che fare?

ci facciamo commissariare dalla UE fino a nuove elezioni?
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