Autore Topic: 19 anni, 6 mesi, 15 gionri  (Letto 2492 volte)

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Giglic

19 anni, 6 mesi, 15 gionri
« : Venerdì 11 Novembre 2011, 19:49:59 »
E' pressappoco il tempo passato dalla famosa dichiarazione della "calza" (L'Italia è il paese che amo, etc.)
Qualcuno potrebbe trovare strano il fatto che i periodi storici, politici ed economici, in Italia, durino sempre all’incirca una ventina d’anni. Secondo me questa cosa è meno anomala di quanto possa sembrare: quattro lustri sono pressappoco il periodo di attività di una generazione, quindi un cambiamento, in un certo senso, è inevitabile. Quello che invece contraddistingue la storia recente della nostra Nazione rispetto alle altre è la cesura, più o meno netta, tra un periodo ed un altro. Cesura che si è trasformata spesso in distruzione.
Ad un ventennio di costruzione come quello della prima Italia post risorgimentale è seguito infatti un ventennio da ambizioni di grandeur e da “voglia di uomo forte” come quello Crispino, terminato, abbastanza tragicamente, con la disfatta di Adua e l’assassinio del Re Umberto. E’ poi venuto il ventennio di Giolitti che, come tutti i perfetti conoscitori della macchina dello stato, zelanti burocrati, ha condotto l’Italia verso un progresso che solo venti anni prima sembrava impossibile, terminato, purtroppo, con la Grande Guerra. Il ventennio successivo, purtroppo, lo conosciamo bene: presentatosi come rivoluzionario, è terminato con il culto della personalità e la distruzione totale di quello che fu lo stato monarchico. E poi la ricostruzione, con un altro umile servitore dello stato come Degasperi seguita dal ventennio, chiamiamolo così, Craxiano, anche questo iniziato con la solidarietà nazionale e terminato con lo stato che per troppa fame fagocitò se stesso.
Il (quasi) ventennio che abbiamo appena trascorso ha delle caratteristiche tutte sue, ed in una certa maniera viene ad interrompere quell’alternanza tra costruzione e sfruttamento dell’esistente che ha caratterizzato la storia unitaria d’Italia:
1)   Il ritorno alla concezione di “benedetto dal popolo ed unto dal signore” che fanno si che chi governa in realtà comandi. Il forzato accoppiamento di tali due termini, che forse nella realtà aziendale possono essere sinonimi, ma che in una realtà molto più complessa come quella di una comunità – che ricordiamo deve arricchirsi nella sua interezza, e non solo nei suoi “azionisti di riferimento” diventano decisamente antitetici. Chi governa è delegato, infatti, da chi comanda veramente, ossia la comunità stessa. La differenza con il fascismo è evidente: le forme costituzionali furono da Mussolini violate e cambiate; qui, preservando la forma, si è però voluto introdurre lo stesso concetto. Severgnini ha chiamato Berlusconi “il capo”, nei suoi articoli: ecco, io direi che questo è da evitare, in quanto l’ironia insita nel termine non viene colta dalla maggior parte dei lettori.
2)   L’invito talvolta sottinteso, altre volte molto più esplicito, ad anteporre gli interessi individuali a quelli collettivi, spinto fino al limite di considerare gli interessi collettivi qualcosa di antitetico a quelli del singolo. Questa cosa, già insita nel concetto di capitalismo e figlia dell’evoluzione del pensiero dell’”ordine naturale”, dove non esiste una persona diversa dall’altra, affinché sia efficace deve essere mediata da uno stato arbitro, per evitare che l’assenza di leggi favorisca il più forte. La presenza dello stato, infatti, è una garanzia per i più deboli. Bene, questo stato, espressione della comunità a difesa di se stessa, è stato mostrato e veicolato, anche con variazioni semantiche di parole quali tasse o prelievo fiscale viste come “mettere mani nelle tasche degli italiani” (ma vi rendete conto? Pagare le tasse visto come un furto…), come avversario o addirittura nemico del cittadino. Tale spostamento di significato ha portato a caratteristiche di diseducazione civica (il qualunquismo del sono tutti uguali, il fatto di poter commettere piccoli soprusi perché tanto c’è chi ne fa di maggiori, il sentirsi “moralmente” giustificato a non rispettare le leggi ammantando di eroismo una sopraffazione della comunità) che l’Italia, già poco educata alla vita di una comunità laica, ha accolto con effetti disarmanti. Anche qui, il fascismo, con il suo “donare l’oro alla patria” era almeno ipocritamente più collettivista (poi rubava come e più di adesso, anzi l’abuso del potere era il collante del fascismo stesso).
Inutile dire che dopo 40 anni di sfruttamento delle risorse statali arrivare a condizioni del genere, una volta che la situazione internazionale non ci protegge più, era naturale. Del resto il redde rationem è un’altra di quelle caratteristiche della storia: se non era la crisi finanziaria, era l’Hitler o il Bresci di turno a spezzare una situazione logora come quella che abbiamo vissuto.

Che fare allora? Ci si sta affannando tra dibattiti si governi tecnici, elezioni (con un sistema elettorale non democratico, visto che gli elettori non decidono gli eletti. Ricordiamo che, fino al cambiamento anche formale della costituzione, il popolo elegge le camere, non l’esecutivo. Siamo una democrazia PARLAMENTARE. Altre variazioni semantiche, e quindi culturali, introdotte in questi anni anche grazie al controllo di gran parte dei media. Tutto questo va riportato nel giusto contesto, così come le misure “lacrime e sangue” per contrastare la crisi economica (che vuol dire? Se siamo a questo livello le lacrime ed il sangue sono già “sgorgate”)
Una possibile strada (e chi legge deve tranquillamente criticare e proporre soluzioni alternative) è per me la seguente:
-   Andare ad elezioni con questa legge elettorale ed un controllo non regolare dei media è rischioso: il club dei 5 milioni (ricordate? Sono pressappoco 5 milioni quelli che leggono regolarmente, si informano regolarmente, e cercano di formarsi in maniera indipendente in Italia. Questi 5 milioni in Italia sono di destra e di sinistra – più di destra come è naturale che sia in Italia – ma hanno un’opinione formatasi sulla base dei fatti, ed elaborata individualmente) non è la maggioranza del paese: il resto della popolazione usa i canali tradizionali di informazione, saldamente in mano a Berlusconi (Ricordiamo il servizio – indegno – sul giudice Mesiano). Quindi una nuova legge elettorale – per me basata sul collegio uninominale a doppio turno senza recuperi proporzionali di sorta, ma il modello francamente è secondario basta che consenta all’elettore di scegliere il candidato che vuole – ed una solida legge antitrust sul modello statunitense. Ovviamente, la RAI deve essere gestita con canoni privatistici – non privati, privatistici, e mi spiego: il canone deve essere sufficiente per due delle tre reti, dedicandone magari solo una al generalismo. La concorrenza, per la RAI deve essere un falso problema: con nessuno che possiede più di una quota di controllo di una rete, il rischio di essere sopraffatta non esiste. Al contempo, non deve essere l’auditel il metro di giudizio. E’ paradossale che la sperimentazione avvenga solo su canali tematici che sono a disposizione, al massimo, dei famosi 5 milioni di cui sopra.
-   Lotta, seria, all’emersione del reddito. Quindi non solo evasione fiscale, ma anche criminalità organizzata, caporalato, contratti schiavistici che non devono costringere il al lavoratore ad andare in causa, etc. I fondi recuperati vanno a finanziare lo sviluppo, nel senso di favorire imprese ed idee nuove. A questo punto, e solo a questo punto, la flessibilità lavorativa diventa un fattore di vantaggio, e non un sinonimo di precarietà. Oltretutto, far sentire la presenza dello stato al cittadino fa sì che questo si senta più protetto da esso che non dal “potente” di turno (mafia, notabile, padrone, etc.). La storia imprenditoriale italiana è di successo nel momento in cui l’azienda è a dimensione familiare (parlo ovviamente di gestione, non di dimensione: Benetton e Brembo sono colossi mondiali, ma gestiti con criteri da impresa familiare). Investire in questo, e non in colossi semicadaveri come la FIAT dovrebbe essere fondamentale. A questo punto direi che anche un riequilibrio fiscale, per quanto moralmente necessario, diventa superfluo.
-   Snellimento della burocrazia, sia dal punto di vista amministrativo sia giudiziario: la legge Bassanini del ’96 mi sembra un punto di partenza dal punto di vista amministrativo, io direi che lo snellimento del codice penale e l’obbligo di ricomposizione civile per vertenze minime sia possibile. Uno stato snello è anche uno stato agile, e questo senza bisogno di federalismi del cavolo che hanno senso solo se lo stato centrale è forte.
-   Acculturamento: e non in senso di formazione che preveda un rapporto pedagogico di cui non si sente il bisogno, ma nel senso di mettere a disposizione tutte le informazioni ed i modi in cui usarle per far si che il cittadino si formi da solo. A me ha colpito molto il fatto che lo “spread” – spiegato tutto sommato decentemente da giornali e televisioni, non fosse spiegato correttamente da due deputate (una del PD, l’altra del PdL). E’ evidente che non ritenere necessario non sapere cos’è (nella grossa, ovvio, non nei dettagli tecnici) e pensare di stare a rappresentare gli italiani è impensabile. Tutto questo è necessario per crescere tutti insieme, ognuno nel suo ambito sociale.

Ecco: due anni così (ce ne è di meno di tempo, purtroppo) e forse l’Italia è pronta ad avere una nuova classe dirigente e la fiducia del “villaggio globale” (diomio, che brutta espressione: ma perché non si usa più la bellisima parola “mondo”?).
Perché, ricordiamocelo, quello che arriverà nell’immediato dopo di questi 17 anni 9 mesi, 15 giorni non è “nuovo”: Monti fu nominato commissario europeo da Berlusconi – che escluse proprio Napolitano in quella tornata – nel 1994. Un Badoglio nominato, quasi a forza, dal capo dello stato in una riedizione fortunatamente meno drammatica del 25 aprile.

Offline aquilafelyx

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Re:19 anni, 6 mesi, 15 gionri
« Risposta #1 : Venerdì 11 Novembre 2011, 21:02:27 »
bel post ( come da applauso ;) ) , però vi manca a mio avviso un riferimento alla comunità nella quale l'Italia è inglobata ormai da decenni , la soluzione dei problemi è nel rafforzare l'Europa quale entità politica oltre che finanziaria , tante piccole economie non fanno un insieme capace di affrontare l'evoluzione dei mercati mondiali dopo l'entrata in scena dei nuovi colossi orientali , la crisi è stata provocata da varie speculazioni ma ingigantita dallo spostamento di capitali in cerca di mano d'opera a prezzo più basso , riducendo così la circolazione di ricchezza nel nostro continente


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baol

Re:19 anni, 6 mesi, 15 gionri
« Risposta #2 : Sabato 12 Novembre 2011, 09:14:47 »
Grande post. Analisi condivisibile (per me) presochè in toto.
Grazie veramente Giglic.

CiPpi

Re:19 anni, 6 mesi, 15 gionri
« Risposta #3 : Sabato 12 Novembre 2011, 09:18:26 »
prima di tutto non darei Mr.B per morto, e secondo ancor meno direi che si possa mettere la parola fine alla 'situazione' che lo ha creato.

ed il peggio deve ancora arrivare.

bak

Re:19 anni, 6 mesi, 15 gionri
« Risposta #4 : Sabato 12 Novembre 2011, 09:32:58 »
quoto anche gli spazi di CiPpi. Ho paura in una situazione tipo "muoia Sansone con tutti i filistei".
Vedremo cosa deciserà stasera il comitato di presidenza del pdl  ::)

Offline BobLovati

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Re:19 anni, 6 mesi, 15 gionri
« Risposta #5 : Sabato 12 Novembre 2011, 16:08:17 »
La cosa che mi ha entusiasmato dello scritto " Giglico ", è che sono riuscito a capire perfettamente quanto da lui scritto ed affermato.
Soprattutto considerando che stamane, in un giornaletto di quelli " aggratise " ho letto che una professoressa  (  ::)  ) membro dell´Accademia dei Lincei, ci dice che usare " gli " anche per il femminile non è completamente corretto, ma, dice costei, non si può non prendere nota dei cambiamenti del linguaggio corrente .......

Fermate l´Italia, vojo scennne     :o
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BobCouto

Re:19 anni, 6 mesi, 15 gionri
« Risposta #6 : Sabato 12 Novembre 2011, 19:33:23 »
Il fatto che sarà formato un nuovo Governo in questa legislatura è la riaffermazione della sovranità del Parlamento. Vedo l'ex compagno Ferrara dice che si deve votare perché "il Governo deve essere scelto dagli italiani": cazzate, in questo paese si elegge il Parlamento, non il Governo.

Purtroppo vedo che si è riaffacciato anche S'giornalista ex politico italo-sloveno che copia canzoni altrui (e che porta iella)', con la sua ansia di ridurre il numero di parlamentari, cioè la rappresentatività del Parlamento. Qualunquista, incapace, fallito. Levati dalle palle, tu e D'Alema, come s'è tolto dalle palle Berlusconi, di questi vent'anni non vogliamo sapere più nulla di voi, come di lui.

Offline aquilafelyx

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Re:19 anni, 6 mesi, 15 gionri
« Risposta #7 : Sabato 12 Novembre 2011, 21:03:38 »
scenario peggiore non poteva apparire , mancano solo le AmLire ,

è vero che si riconferma la centralità del parlamento ma il governo che va a nascere si ritrova come "Arlecchino servitore di due padroni" , ad una maggioranza bicefala alla camera fa da contraltare un senato blindato dal pdl , e visto il sistema legislativo italiano ci vorrà un equilibrista per barcamenarsi tra i vari gruppi ,

capisco che molti sono contenti dell'addio del banana , ma che c'avranno da festeggiare ? 
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Camouflage

Re:19 anni, 6 mesi, 15 gionri
« Risposta #8 : Sabato 12 Novembre 2011, 21:13:02 »
Via tutta questa razzumaglia dal nostro paese.

POMATA

Re:19 anni, 6 mesi, 15 gionri
« Risposta #9 : Sabato 12 Novembre 2011, 23:23:29 »
Il fatto che sarà formato un nuovo Governo in questa legislatura è la riaffermazione della sovranità del Parlamento. Vedo l'ex compagno Ferrara dice che si deve votare perché "il Governo deve essere scelto dagli italiani": cazzate, in questo paese si elegge il Parlamento, non il Governo.

Purtroppo vedo che si è riaffacciato anche S'giornalista ex politico italo-sloveno che copia canzoni altrui (e che porta iella)', con la sua ansia di ridurre il numero di parlamentari, cioè la rappresentatività del Parlamento. Qualunquista, incapace, fallito. Levati dalle palle, tu e D'Alema, come s'è tolto dalle palle Berlusconi, di questi vent'anni non vogliamo sapere più nulla di voi, come di lui.

Largo al nostro ;D ;D ;D

mrmoto

Re:19 anni, 6 mesi, 15 gionri
« Risposta #10 : Domenica 13 Novembre 2011, 06:22:16 »
Un grande giorno per la destra italiana. Mi auguro che dopo 19 anni, 6 mesi e 15 giorni qualcuno di decente vi possa rappresentare.

Offline benvolio

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Re:19 anni, 6 mesi, 15 gionri
« Risposta #11 : Domenica 13 Novembre 2011, 18:50:21 »
Quoto Giglic e, con BobCouto, auspico un passo laterale, molto laterale, dei maggiorenti del PD che già troppi guai hanno creato con loro propensioni e suggestioni assiomatiche. Io Calearo portato in Parlamento da un partito progressista non lovorrei più vedere. Mai. D'altro canto è ora che a sinistra ci si metta a ragionare seriamente su welfare, contrattazione, flessibilità. Proprio per non finire davvero nella riserva indiana.

Offline fish_mark

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Re:19 anni, 6 mesi, 15 gionri
« Risposta #12 : Lunedì 14 Novembre 2011, 11:57:46 »
Brevi noterelle
di fish mark

Intervengo in questo topic dove si cerca – coraggiosamente – di trovare qualche indicazione per la strada al paese.
Si parte dalla questione di fondo, del “che fare”, neanche tanto vagamente leninista.

Sulla legge elettorale se per Giglic serve un “collegio uninominale a doppio turno senza recuperi proporzionali di sorta”, per me sarebbe sufficiente intervenire sulla legge elettorale … attuale. Sì, proprio quella attuale, il c.d. “porcellum” che presenta due gravi difetti su un impianto che – lo ricordiamo – è proporzionale.
Anzitutto le liste lunghe, ossia il fatto che non è prevista la preferenza e quindi alla lista vengono assegnati i seggi secondo i voti riportati, mentre i singoli seggi sono ripartiti ai componenti della lista secondo il loro ordine di apparizione. E’ questo l’elemento ad aver generato il pessimo fenomeno dei Parlamento dei “nominati”, a cui si accompagna anche quello della possibilità per il capolista di presentare la sua candidatura in numerosi collegi. Questo combinato disposto ha replicato all’interno delle Camere il verticismo leaderistico svilupatosi nei partiti che ha annullato ogni spirito democratico di analisi, di discussione e anche di contendibilità dei vertici. Basterebbe quindi da questo punto di vista eliminare la lista bloccata e anche la possibilità di candidatura in diversi collegi, ripristinando il voto (unico) di preferenza.
C’è poi il premio di maggioranza che viene assegnato alle liste che si presentano insieme e che vincono nel collegio nazionale, senza però necessità di riportare la maggioranza dei voti espressi (come ad esempio era previsto nella legge truffa). Inoltre, il premio di maggioranza consente alle singole liste di accedere alla ripartizione dei seggi dovendo superare una soglia che si abbassa soltanto nel caso di accoppiamento con altre liste: alla Camera al 2%, al Senato al 4%. Se invece le liste si presentano singolarmente, quindi non in coalizione con altre, queste soglie raddoppiano (Camera dal 2 al 4% e al Senato dal 4 all’8%). L’eliminazione del premio di maggioranza consentirebbe di avere una legge elettorale proporzionale alla tedesca, a mio modo di vedere, la più adatta al nostro sistema politico.


Giglic ha poi osservato che la storia imprenditoriale italiana di successo è quella dell’impresa familiare. Osservazione condivisibile e storicamente fondata e documentata, ma le tendenze più recenti e più moderne vorrebbero l’affrancamento da questo modello di impresa. Una delle priorità del momento sta nel richiamo alla crescita ma anche nel rilancio dell’imprenditoria italiana, che dopo i fasti del passato, specie dell’ultimo dopoguerra, non ha più trovato quella energia e quella spinta che aveva portato in alto il paese. Le famiglie che un tempo hanno guidato l’industria nazionale oggi sono rappresentate da una generazione che non mostra più la voglia o la forza dei loro padri e questo è uno dei più gravi problemi su cui deve riflettere l’impresa italiana e per questo potrebbe essere necessario il superamento del capitalismo familiare all’italiana.


Mi piace poi molto l’accento di Giglic sull’acculturamento come risposta al decadimento morale, civile e criminale dell’Italia in generale come di intere specie del meridione. Recentemente ho letto un libro che raccontava la storia di un pentito della camorra (“I milionari”), che nella sua carriera aveva avuto modo di sposarsi con la figlia di un ferroviere, tenendo alla larga la sua famiglia dalle sua attività. Poco prima di essere arrestato nel libro si dà conto di un suo, flebile ma visibile, ravvedimento, come quando rimane impressionato dalla notizia dell’uccisione di un 20enne nella piazza del paese (lui ha un figlio della stessa età) e quando si rende conto che nel suo quartiere di Secondigliano i bambini non hanno nulla per giocare e allora provvede lui, direttamente, a piantare delle altalene nei cortili dei palazzoni.
Ecco, piuttosto che rafforzare il contrasto delle forze dell’ordine e della magistratura (sempre necessario, beninteso), sarebbe opportuno ampliare il dispositivo della scuola, con più strutture e più insegnanti: un bombardamento di libri, anche aviotrasportati, come “generi di prima necessità” per un vera rinascita di intere parti del paese, attualmente completamente perse.


Per finire, mi scuserà il Giglic se sono rimasto inorridito dall’accostamento di Monti alla figura di Badoglio. Mi sembra molto ingeneroso e oltre tutto infondato questo giudizio.
Il generale faceva parte pienamente del sistema di potere dell’epoca che, con una soluzione interna ad esso trova l’uomo “giusto” per l’immediato dopo-Mussolini. Peratro, non so quanti ricordano che il generale fu protagonista di uno dei momenti più dolorosi della storia itlaiana, viste iol suo coinvolgimento e le sue responsabilità nella disfatta di Caporetto.
Il professore della Bocconi è invece quello che si considera una vera e propria “riserva della Repubblica”, ma nel senso migliore del termine. Un uomo che ha fatto parlare – e bene – di sé in tutto il mondo, con una grandissima esperienza internazionale dove ha sfidato colossi industriali come la Microsoft o anche le grandi case automobilistiche, tanto da meritarsi l’appellativo di Super Mario. Non sto qui a pendere dalle labbra del professor Monti, come vi confesso che non partecipo a caroselli di giubilo, ma si può ben dire che l’uomo è di quelli giusti per una missione impossibile. Insomma, come Harvey Keitel è quello che può “risolvere problemi”.
un uomo di una certà mi offriva sempre olio canforato, spero che ritorni presto l'era del cinghiale biancoazzurro
STURM UND DRANG
Ganhar ou perder, mas sempre com democracia

Giglic

Re:19 anni, 6 mesi, 15 gionri
« Risposta #13 : Martedì 15 Novembre 2011, 07:26:03 »
Grazie a tutti per i meravigliosi contributi. Ho letto cose inetressantissime, alcune condivisibili altre meno, ma di sicuro mai banali.
Alcune mie note a latere:

 - CiPpi dice di non essere sicuro che B. sia morto. Io invece ritengo di si. Intendiamoci, non vuol dire che scomparirà per sempre dalla politica e dal panorama italiano: probabilmente ci saranno appendici in cui - come qualcun altro prima di lui - si illuderà di contare ancora qualcosa e cercherà di riorganizzare la sua politica. Ma, scaricato ormai sia dai suoi "nascosti" referenti, sia dai suoi amici a libro paga, finirà, secondo me, come quell'altro (era 1 cm più alto, a proposito) cercando i ridotti in Valtellina. Avrà quindi sicuramente ancora tempo di far danni, ma è ormai - finalmente, dico io - scivolato tra i comprimari della cronaca. Lo stesso non pensavo quando l'ha mollato FIni. Ho anzi pensato che quella fosse la fine politica di Fini, e vista la situazione dove Casini ha saldamente preso in mano il terzo polo relegando i due ex avversari sindaci di Roma al ruolo di quelli che fanno ciao con la manina durante i servizi del TG, non credo di essermi sbagliato neanche li. Al tempo stesso credo che il peggio sia passato: non dal punto di vista vista della crisi (qui CiPpi potrebbe aver ragione, arriveranno manovre anche dolorose, magari) ma dal punto di vista della staticità e della mancanza di fiducia che attraversa il paese da tanto, troppo tempo. Probabilmente, vivendo all'estero, tale intorpidimento sociale non lo si avverte, ma ti assicuro che c'era. La manifestazione di sabato ha il sapore di un suono di una sveglia. Speriamo che non ci si rigiri nel letto, riaddormantandosi.

 - La crisi della sinistra, giustamente stigmatizzata da BobC citando i due grandi affossatori di quella che fu una grande forza politica, è insieme causa ed effetto del Berlusconismo, secondo me: Gli anni finali del CAF, il biennio di grande crisi (dove l'allora PDS era forza di maggioranza nel paese, e governò proaticamente dappertutto, oltre che appoggiare le misure di crisi di Amato e CIampi) ed il Berlusconismo sono sempre stati capiti in ritardo da questi signori che, parafrasando Degasperi, non sono statisti (perchè le prossime generazioni non sanno neanche dove stanno di casa), nè politici (perchè le elezioni le perdono tutte: ha vinto Prodi, non loro). Forse sono storici, ma neanche, perchè riescono non solo a capire in ritardo le cose, ma anche a capirle male. Faccio un esempio citando 'giornalista ex politico italo-sloveno che copia canzoni altrui (e che porta iella)', che a differenza di BobC ritengo in assulta buona fede - e quindi maggiormente incapace politicamente: Ci fu la diatriba sulla presidenza di vigilanza RAI appena aperta questa legislatura: il centrosx aveva formalmente indicato - essendo vigilanza tocca all'opposizione - per la presidenza l'IdV Orlando. Ovviamente a B. non andava bene e il centrodx continuava, per mesi, a far mancare il numero legale per l'elezione. Ad un certo punto a sorpresa il centrodx indicò nel PD Villari il suo candidato, che fu nominato (ci si mise il solito radicale rompicoglioni a far dare la maggioranza a Villari, con la scusa del meglio Villari che il vuoto). Il PD chiese a Villari di dimettersi, questi rifiutò, venne espulso dal PD (è attualmente nei vari gruppi responsabilimalpancistinoisud etc., perchè ora si che non ci sono frammentazioni partitocratiche) e si trovoò poi un accordo con il PDL (a quel punto Villari, appena il capo glie lo ordinò, si dimise) per nominare non più Orlando, ma Zavoli (88 anni). Ora in questo episodio c'è tutto: la protervia del PDL (cioè di Berlusconi, ali altri sono diadochi a libro paga anche abbastanza squallidi ed ignoranti) nel non accettare che l'opposizione faccia l'opposizione; la sua capacità di comprare deputati ed i suoi ricatti verso il PD. AL tempo stesso c'è la non capacità del PD di imporsi come partito egemone a sinistra, il non difendere scelte di coalizioni e tutto sommato la soddisfazione di come le cose sono andate (alla fine, c'è un PD non un IdV allapresidenza, no?). Rosulato: Minzolini, Crisi di contenuti ed economica della RAI senza precedenti. Sapete cosa disse Walter 'giornalista ex politico italo-sloveno che copia canzoni altrui (e che porta iella)' da Fazio dirante il braccio di ferro della mancanza del numero legale? "Io direi che questo non è sicuramente il problema principale dell'Italia, perchè ci si sta accanendo su questo? Un'opposizione responsabile - per lui vuol dire maggioranza "sfigata" evidentemente - non si interstadisce su un nome". Mah. Di D'Alema, Viceconte in vaticano e nobiluomo di sua santità (purtroppo non è una battuta) neanche parlo. Ovvio che fare opposizione ad un moloch simile, in possesso di leve di comando palesi ed occulte così grandi, sia difficile, ma la sensazione è che così come non si era capito chi fosse B. sin dall'inizio, non si sia capito neanche come combatterlo. L'unico che c'è riuscito, del resto, fu fatto abilmente fuori dopo due anni, ossia dopo il tempo necessario per godere dei frutti del suo lavoro.

 - @mrmoto: la destra, in questo paese, ogni volta che ha avuto grando leader (Cavour, Sonnino, Degasperi, etc.) non se ne è mai accorta. Preferisce il "ganassa" di turno che sotto la finta adulazione gli consente abilmente di farsi i cazzi propri. La destra italiana è purtroppo quella di B. non quella di Montanelli, socialmente parlando.

 - fish, la legge elettorale attuale non consente di scegliere. Cambiamola, ognuno dando la sua idea ed il suo contributo. Il come, francamente, è per me secondario, una volta che si ripristini il concetto di scelta. Sulle PMI: stanno morendo anche perchè lo stato, anzichè coccolarsele per mostrare cosa sa fare l'italia (pensa ad esempio anche ai distretti di Biella, punta MONDIALE dell'oreficeria, o quello di Ivrea dove morta l'Olivetti si è lasciato decadere un know how informatico da silicon valley) ha preferito foraggiare Brontosauri stile FIAT, Finmeccanica etc. serbatoio di voti e soldi molto più controllabile (sono cattivo e cinico, lo so, ma spiegatemi voi altrimenti certe scelte) lasciando deprimere le PMI. Grazie che pra sono depresse... Su Monti "Badoglio": spiegami la parabola di quest'uomo - bravissima persona sicuramente, per carità - che da liberista convinto fa durante il Berlusconismo la maggior parte della sua carriera ed ottene i suoi maggiori successi. Commissario eurpeo all'antitrust (voluto da B. per elinimare Napolitano, che pra lo nomina) vede tutti gli antitrust del mondo, Bill Gates incluso, tranne uno, chissà quale. Finito quel periodo diventa Presidente della Bocconi, un ruolo storicamente inviso alla politica e mai nominato in accordo col Presidente del Consiglio. La sua voce in termini economici si è sempre fatta sentire e mai in maniera critica sulle scelte dei governi di centrodx. Badoglio di diverso aveva "solo" i tedeschi alle porte. Ah, no anche adesso. Ed a differenza di adesso, il Re chiamò Mussolini a casa sua per indurlo a dimettersi, forzando le istituzioni, arrestandolo dopo. (L'unica differenza è che B. non è stato - ancora - arrestato)

CiPpi

Re:19 anni, 6 mesi, 15 gionri
« Risposta #14 : Martedì 15 Novembre 2011, 08:45:59 »
...
Purtroppo vedo che si è riaffacciato anche S'giornalista ex politico italo-sloveno che copia canzoni altrui (e che porta iella)', con la sua ansia di ridurre il numero di parlamentari, cioè la rappresentatività del Parlamento. Qualunquista, incapace, fallito. Levati dalle palle, tu e D'Alema, come s'è tolto dalle palle Berlusconi, di questi vent'anni non vogliamo sapere più nulla di voi, come di lui.

al di la' dei personaggi citati, su cui condivido i tuoi punti di vista, se proprio dobbiamo/vogliamo trovare una via d'uscita quella e' proprio nel tagliare i costi della politica, incluso se necessario il numero di parlamentari e senatori.

queste due tabelle tratte da uno studio che credo attendibile ed autorevole

Numero di parlamentari            Francia  Germania  Italia  Spagna   UK
Camera/Commons/Bundestag      577         620      630      350     650
Senato/Lords/Bundesrat               343          69       315      264     789
Totale                                         920         689       945      614    1439
N. parlamentari / 100.000 ab.       1,43        0,84      1,57     1,34    2,34

l'unico paese che batte l'Italia sia in numeri assoluti che in quelli relativi e' il Regno Unito, ma:

SPESE 2009, €                                       Francia                       Italia                        UK
Camera/House of Commons                 531.567.286          1.039.397.947,23        502.034.635
Senato/House of Lords                         344.025.371            541.760.472,51         125.720.623*
Totale                                                 875.592.657           1.581.158.419,74       627.755.258
Costo pro capite                                      13,60                         26,33                     10,19
Anni di reddito per la famiglia mediana     44.275                       101.116                  38.602

*il basso costo dei Lords Inglesi e' dovuto al fatto che i membri non percepiscono uno stipendio, ma solo un rimborso spese ed un buono presenza http://www.parliament.uk/mps-lords-and-offices/members-allowances/house-of-lords/holallowances/system-of-financial-support-for-members-of-the-lords/

...
Il confronto è ancora più impietoso se si passa, dal livello assoluto delle spese, alla spesa pro capite o, peggio ancora, al raffronto col reddito di una famiglia: il costo del Parlamento italiano equivale al reddito netto accumulato dalla famiglia mediana in 101.116 anni, più del doppio della famiglia mediana francese (44.275 anni) e quasi il triplo di quella britannica (38.602).
...

se e' vero che il bipolarsimo ha creato l'anomalia berluska, non e' certo stato il numero di parlamentari ad evitarlo.

e come detto in altro topic, non credo che ci sia molto spazio di manovra nei campo dei prelievi fiscali ai cittadini.

Offline Skorpius

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Re:19 anni, 6 mesi, 15 gionri
« Risposta #15 : Martedì 15 Novembre 2011, 09:31:00 »
Assolutamente d'accordo sulla legge elettorale anche se per motivi diversi.
Molto meno sulle ricette di rilancio troppo teoriche e poco pratiche.

La gente dice che sono cattivo, ma in verità ho il cuore di un bambino: lo tengo in un barattolo, sul comodino.

Giglic

Re:19 anni, 6 mesi, 15 gionri
« Risposta #16 : Martedì 15 Novembre 2011, 09:45:57 »
Assolutamente d'accordo sulla legge elettorale anche se per motivi diversi.
Molto meno sulle ricette di rilancio troppo teoriche e poco pratiche.

Beh, che siano teoriche (siamo su un forum di "profani", tutto sommato) va da se. Cosa faresti, invece, in pratica tu? (A parte la magistratura, of course  :D)

Offline Skorpius

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« Risposta #17 : Martedì 15 Novembre 2011, 15:11:40 »
Se vi interessa un quarto d'ora fa ho fatto la mia prima mediazione, materia locatizia, e avrei considerazioni da fare.
Secondo me rischia di peggiorare le cose nel sistema giudiziario
La gente dice che sono cattivo, ma in verità ho il cuore di un bambino: lo tengo in un barattolo, sul comodino.

Offline disabitato

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Re:19 anni, 6 mesi, 15 gionri
« Risposta #18 : Martedì 15 Novembre 2011, 15:36:10 »
Se vi interessa un quarto d'ora fa ho fatto la mia prima mediazione, materia locatizia, e avrei considerazioni da fare.
Secondo me rischia di peggiorare le cose nel sistema giudiziario

spara!
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Offline SAV

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Re:19 anni, 6 mesi, 15 gionri
« Risposta #19 : Martedì 15 Novembre 2011, 16:02:08 »
Commissario eurpeo all'antitrust (voluto da B. per elinimare Napolitano, che pra lo nomina) vede tutti gli antitrust del mondo, Bill Gates incluso, tranne uno, chissà quale.

Monti è stato nominato commissario europeo da Berlusconi nel 1994 ed è stato poi confermato da D'Alema nel 1999.
Nei primi cinque anni è stato commissario al mercato interno, mentre nel suo secondo mandato si è occupato di concorrenza.
A tale riguardo, è importante sottolineare che il diritto antitrust europeo non proibisce le posizioni dominanti in quanto tali, ma solo l'abuso delle posizioni dominanti.
Il procedimento contro Microsoft era dovuto al tentativo illegittimo di Microsoft di estendere la propria posizione dominante nei sistemi operativi ai media player, ostacolando lo sviluppo di fornitori di software concorrenti.
Ritengo che Monti non abbia mai avuto alcun trattamento di favore nei confronti di B., visto che non capisco a quale abuso di posizione dominante da parte delle sue aziende faccia riferimento Giglic.