Oh, finalmente una partita ad orario giusto, di domenica ed alle 15! Era ora.
Si gioca contro il Parma, che è pure una bella città, clima a parte un po’ troppo padano, ma la piazza col Battistero ed il Duomo, la cupola con gli affreschi del Correggio e, sarò un po’ troppo epicurea, ma pure la rosa di Parma (un rollè ripieno di prosciutto e parmigiano) sono cose che quando le hai assaporate mica te le scordi.
Non potendomi cucinare la predetta rosa di parma per motivi riconducibili al colesterolo che mi affligge da un po’, mi accontento di un risottino con zafferano, fiori di zucca, noci e mozzarella, ahimè ho dovuto usare brodo vegetale e non di carne, ma è venuto comunque niente male.
Nella telefonata pre-partita di rito mio fratello, quello che vive a Torino, mi rassicura che il Po, anche se abbastanza vicino a casa sua, pare se ne stia sufficientemente buono.
Come metto giù il telefono citofona il nostro Giglic mentre la caffettiera borbotta che il caffè sta uscendo. Marò, che sincronismo, stiamo raggiungendo la quasi perfezione.
Si comincia. Inquadratura della panchina del Parma, c’è Crespo, che con i capelli corti pare una persona seria, distinta.
Inquadrano pure Giovinco piccino picciò, col faccino da bambino, che, Giglic è d’accordo con me, dimostrerà 14 anni pure quando ne avrà 70.
E pure tal Biabbiny, con l’accento sulla i finale perché è francese e nonostante che in realtà non sia una i ma una ypsilon. Mah, sti francesi chi li capisce è bravo.
E c’è pure un tal Pellè, che pure se finisce con la è accentata non è francese manco un po’, ma siccome che sta è accentata si pronuncia un po’ larga (pare) e siccome è sempre contrastato da Diakitè, il co-sky si adegua e chiama tutti e due con la è finale larga per tutta la partita.
Insomma, sto cercando di temporeggiare, ma tocca dirlo, tutti sti parmensi parono arrivati un po’ troppo frizzantini, o i Nostri stanno un po’ meno grintosetti di quanto vorremmo, e così il buon Marchetti è chiamato a qualche intervento di troppo.
Però poco alla volta anche la Lazio si decide ad incalzare e rimedia un calcio d’angolo. Niente di che però.
Cissè si sta finalmente ricolorando un po’ la barba, e sta riassumendo l’espressione cattiva, il che tranquillizza un pochetto sia Giglic che me.
Il portiere del Parma è un po’ buffo, lungo lungo, secco secco, e porta un taglio di capelli che ricorda altri tempi, ‘na cosa tipo James Stewart ai tempi de L’eterna illusione. Solo che invece è bruttino.
Brocchi viene steso in area, punizione tirata da Herny ma il portiere parmigiano para. Che, poi, ho appena detto che è secco ed invece il parmigiano non lo è. Ok, la pianto qui.
Il fatto è che non è che ci sia moltissimo da raccontare sulla partita. E per scongiurare un’anticchia di noia che rischia di assalirci tiro fuori nocchie e cioccolatini ucraini.
Dice: come ce l’hai i cioccolatini ucraini? C’ho pure il brandy ucraino, se è per questo. E le nocchie sono di Ronciglione. E le tazzine nuove per il caffè sono made in China. Ahò, io intrattengo relazioni con mezzo mondo, che vi credete?
Lulic prende una traversa, porca pupazzella, e sul rimpallo Klose ci prova di testa ma niente da fare.
Un parmense (forse così va meglio) incalza Marchetti che vorrebbe rimettere la palla e lo costringe a buttarla fuori. Giglic si incazza e comincia il suo brontolio contro il nostro portiere. Bob è allo stadio ed oggi non è con noi, ma è destino che almeno un amabile brontolone in casa di Clazia a vedere le partite c’ha da esse.
Radu passa a Cissè, ma niente da fare.
Herny fa una delle sue danze eleganti, di quelle che starei a guardare per ore, però lo sciocchino alla fine si fa fregare il pallone.
Pure Cissè, stellina della zia, si fa fregare, e mi scappa un amorevole “ma Cissy, che fai?”. Invece lui protesta. E quando protesta, devo ammetterlo, pare meno meritevole di amorevolezza e lancia sguardi che se lo incontri di sera ti inquieta un pochetto, mi sa.
Il Parma rimedia un calcio d’angolo ed un tiro di Biabbinì finisce sulla traversa (credo).
Fine primo tempo.
Caffè di rito, chiacchiere varie, approfitto per far vedere a Giglic un piccolo libro che ho ritrovato: "Lazio 74 - la brigata Chinaglia”.
Secondo tempo
Lulic è stato sostituito da Sculli, io non sono d’accordo, Giglic invece dice che va bene perché Lulic non stava giocando come sappiamo. Il fatto è che amo con tutto il cuore Sculli ma diciamo che non mi convince ancora del tutto.
Il co-sky dice che Giovinco sta calando, capirai, già è piccolo un metro ed un barattolo, fallo pure calare…
Dopo un po’ Giovinco esce, che in effetti non stava bene, ed entra Valiani.
In una inquadratura di Cissè scopro che sull’avambraccio sinistro ha tutti tatuaggi di cose tipo bolle, che però non sono quelle da varicella, più grandi, ma non da ebola, insomma una cosa tipo Magamagò nello storico duello con Merlino.
Fallaccio su Klose di tal Morrone, bruttarello mica poco, porello, sembra Kevin Bacon quando faceva l’ergastolano in Alcatraz.
Cissè corre corre corre sulla fascia ma uffa.
A seguire tre o quattro angoli per noi ed un paio per il Parma.
E’ ormai il 75° e, puntuale as usual, il Mister fa la sostituzione di rito, e così esce Herny ed entra Gonzy. Ma sto tranquilla perché le ypsilon in campo restano invariate.
Cissè tenta un cross con un tiro forte ma becca in testa Lucarelli che quasi sviene, ahò, spiace, ma così impara e mettersi davanti.
Esce Galloppa ed entra Blasi, che Giglic chiama amabilmente Ilary. In realtà di femmineo costui ha solo in testa un tuppino tipo nonna belarda.
Si sta scaldando Kozak: strano che ancora non gli abbiano fischiato un fallo contro per sgomitamento già mentre si scalda.
Esce Cissè ed entra il succitato Kozy.
Klose si sta scocciando, e così dice una cosa tipo “atesso ci penzo io, pasta! Pisogna fincere cvesta partita!” e così si mette a correre, con i pugnetti tipo cartone animato, e tira, il simil James Stewart para, sul rimpallo tira Kozy, un parmense respinge dentro la porta e col braccio, e Scully la insacca dentro!
Evvai!!!
Mi scappa un “Bravo Sculatello dolce!” E bravo pure il Mister che aveva intuito la sculata, ehm, la sostituzione.
Per il Parma esce Nonmiricordochi ed entra Valdez, che mi ricorda un film western ma non mi ricordo quale. Ammazza i ricordi in questa frase, eh?
Kozak a terra, ma non gliene cale nulla ad alcuno, manco a Brocchi che prosegue, va avanti, tira e rimedia un angolo.
Insomma, com’è come non è, finisce.
E, manco a dirlo, amo vinto.
Dice: ma abbiamo giocato male.
Sì, ma amo vinto.
E, però abbiamo giocato male.
Sì, forse, può esse pure, ma amo vinto e siamo pure primi.
Capito come?
Forza Lazio mia Bella!!!
