Non ne conoscevo assolutamente l'esistenza. Qualcuno di voi ne ha già sentito parlare e magari già lo possiede?
Certo che se bastasse questo gioco, anche soltanto a diminuire la violenza negli stadi, ben venga anche lui......
http://www.playultras.com/home/(La Nuova Sardegna 05.11.2011)
Play ultras, il gioco eticamente scorrettoTra Risiko e Monopoli, l'iniziativa ha successo anche oltre l'Italia(di Roberto Sanna)
Sassari. Sedersi attorno a un tavolo, pianificare l'assalto alla curva avversaria e rubare le bandiere, passando tra scontri con la polizia, scorribande in autogrill e bollenti viaggi in treno. Si può fare ogni giorno a casa propria ed è legale, anche se non proprio eticamente corretto: è la provocazione di un gioco da tavolo chiamato "Play-ultras, il primo gioco ultras D'ASPOrto".
Un gioco di strategia che gli ideatori Stefano e Giacomo, un passato di tifosi di Livorno e Lazio, definiscono "sarcastico, appassionante, avvincente".E che, per primi, ammettono non essere esattamente adatto ai bambini. Intendiamoci, nei videogames succedono cose ben peggiori: dagli imperi mafiosi alle carriere di gangster o trafficanti di droga agli assassini a pagamento, davanti alla consolle è possibile infrangere la legge in ogni modo e basta un bollino sulla scatola per poterlo esporre negli scaffali di vendita. Quello dei giochi da tavolo resta invece un territorio proibito, così come quello del mondo ultras. E infatti il matrimonio non c'è stato perché le grandi case produttrici, pur incuriosite, si sono tirate indietro al momento di metterci la faccia e avviare la produzione. "Le case editrici - dicono i due ideatori della casa Playstrong - sono comunque quelle che producono i classici giochi e giocattoli per bambini e mal digeriscono l'idea di essere trascinate in polemiche e accuse di essere politicamente scorrette. Abbiamo dovuto ricorrere a una produzione indipendente, andando in Spagna e Cina per trovare i fornitori. Perché noi all'idea credevamo davvero, anche se ci sono voluti tre anni per realizzarla".
E le reazioni sono state positive: "Ci hanno contattato le più importanti riviste di calcio e sportive - dice Stefano -, ci hanno intervistato anche dalla Scandinavia e dall'Australia. La nostra idea ha sicuramente un lato sarcastico rivolto al business del calcio, volevamo provocare ed essere polemicamente scorretti. Detto questo, abbiamo anche voluto inserire un lato benefico destinando una quota degli incassi alla lotta contro la Sla, malattia legata al mondo del pallone e abbiamo già effettuato alcuni versamenti anche alla Fondazione Vialli e Mauro".
Non solo un successo di critica. La ritrosia delle grandi case editrici ha spinto la Playstrong a mettere in vendita il gioco solo on line e "in un mese abbiamo spedito 250 scatole in tutta Europa". Oltre che dall'Italia, richieste da Bulgaria, Inghilterra, Austria e Svezia e su Facebook già oltre 3.000 contatti. Presto produrremo nuove miniature con altre tifoserie".
Il gioco in sè "ha dinamiche semplici, nasce come un mix di Subbuteo, Gioco dell'oca, e Risiko, ci sono miniature e percorsi da coprire col lancio dei dadi. Vince chi arriva allo stadio e ruba la bandiera agli avversari". Ma non sempre. Perché se qualcuno volesse difendere la legalità ad ogni costo, c'è anche la possibilità di giocare dalla parte della polizia e guidare 10 celerini in regolare assetto anti-sommossa con tanto di manganelli e scudi. Giusto per far passare la voglia di andare allo stadio a quella sparuta minoranza che ogni domenica vuole rovinare l'appuntamento col gioco più bello del mondo.
