Il topic è assolutamente pertinente e sembra su misura per me...
In effetti, all'arrivo di Giuseppe Galderisi mi parve di toccare il cielo con
le mano...
La notizia me la diede mio zio. E io gli dissi: "Ma dai, non può essere. Com'è possibile? Con 3 scudetti vinti, questo a 24 anni viene in serie B?"
E invece era vero. E io non stavo nella pelle.
Monelli arrivò più in sordina, è vero. Ma eravamo convinti di avere un calciatore di serie A. Non del livello di Galderisi ma, personalmente, ero contento anche di Monelli. Sapendo anche quanto piaceva a Fascetti.
La Lazio doveva assolutamente potenziarsi in attacco.
Fiorini e Mandelli (13 gol in 2) dovevano essere sostituiti da due bocche da fuoco.
Esattamente come oggi, in cui Klose e Cisse (giocatori, sulla carta di altro livello) dovranno garantire ben altra dote di realizzazioni.
Galderisi ci fece letteralmente sognare, quell'estate. A cominciare dal gol in Coppa Italia contro la Juve. La partita, poi, la vinse la Juve ai rigori.
Già, era l'anno "sperimentale" dei calci di rigore a fine partita.
Non riuscimmo a passare il girone per via di una delle più grandi onte mai subite nella mia storia, e che non evochiamo molto spesso: Catanzaro-Lazio 5 a 0.
(Poi, però, ci vendicammo e come di quel
fortissimo Catanzaro di Palanca).
Galderisi cominciò anche bene, in campionato.
Primo gol alla terza, poi un altro gol a Modena, alla quarta, annullato per un fuorigioco dubbio dubbio dubbio.
Poi, secondo me, nella doppia gara casalinga (contro Cremonese e Padova) cominciarono a scricchiolare le prime certezze: Monelli segnava e lui manco ci si avvicinava più a fare gol. E manco a fornire gli assist...
Di fatto, non c'erano alternative (l'unica era Rizzolo, messo per disperazione a 6/7 partite dalla fine, quando c'era da fare lo sprint finale) e lui continuò a giocare senza beccarla più.
Fascetti decise, di fatto, di puntare sulle incursioni dell'efficace Savino, che fece 8 gol nelle ultime 20 partite.
Galderisi, tuttavia, non fu mai davvero abbandonato dai tifosi (eh, paiono tempi lontani...) e quando entrava dalla panchina nelle ultime partite, prendeva comunque gli applausi.
In campo dava tutto, senza risultati. Ma dava veramente tutto.
Ricordo che nei festeggiamenti per la risalita in A era il più contento di tutti, insieme a Camolese e Muro.
Il paragone, a oggi, quanto ad aspettative di tanti tifosi, c'è tutto.
Ottimo Oizal, as usual.