Autore Topic: Promuoviamo una Action class contro Damascelli!  (Letto 1165 volte)

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Trippanera

Promuoviamo una Action class contro Damascelli!
« : Sabato 29 Ottobre 2011, 17:00:56 »
Sentite cosa scrive costui nell'incipit di un articolo trovato su Il Giornale:

di Una cosa è il partito. Un’altra la partita. Prendete certi personaggi della nostra politica, alla voce sindaci. 'giornalista ex politico italo-sloveno che copia canzoni altrui (e che porta iella)' Walter, che fu di Roma, ha il cuore bianconero, ha partecipato a feste e celebrazioni tricolori, nel senso di scudetto, ospite della famosa Triade (colluso?, direbbero le anime pure) ma sulla scalinata del Campidoglio ha sventolato il drappo giallorosso, si è messo al collo la sciarpa biancazzurra della Lazio che è di destra ma romana, dunque preziosa per portare a casa voti e preferenze.

http://www.ilgiornale.it/interni/quei_sindaci_giuda_disposti_tradire_squadra_cuore/29-10-2011/articolo-id=554111-page=0-comments=1



Io mi sono davvero rotto di essere classificato in questo modo. A parte i cretini della curva, comuni a tutti le tifoserie, mi volete dire perché questo fesso si permette di classificare a piacimento una società di calcio e milioni di tifosi?

POMATA

Re:Promuoviamo una Action class contro Damascelli!
« Risposta #1 : Sabato 29 Ottobre 2011, 17:04:48 »
Sempre grazie ai ragazzi.

BobCouto

Re:Promuoviamo una Action class contro Damascelli!
« Risposta #2 : Sabato 29 Ottobre 2011, 17:10:13 »
Ecco la delibera dell'Ordine dei Giornalisti che sospende per quattro mesi Damascelli, a seguito della mancata pubblicazione di fatti di cui era a conoscenza e di pressioni esercitate sul collega Franco Ordine, affinché non pubblicasse un articolo sul sistema Moggi-Giraudo. Leggete bene perché è molto interessante.

Avanti il prossimo...

-----------------------------------

Milano, 10 ottobre 2006.
 Nella seduta di ieri, il Consiglio dell'Ordine dei Giornalisti della
 Lombardia, ha comminato la sanzione della sospensione di 4 mesi al
 giornalista professionista Tony Damascelli, coinvolto in "Mongiopoli",
 lo scandalo del calcio di cui parlano da maggio le cronache dei
 giornali. Il numero speciale del settimanale L'Espresso dal titolo "Il
 libro nero del calcio" ha pubblicato le 989 pagine del rapporto 19
 aprile 2005 della II sezione del Nucleo operativo del Comando
 provinciale Carabinieri di Roma in cui spicca un capitolo dal titolo 
 "Il rapporto (di Moggi, ndr) con Tony Damascelli" . Le risultanze
 acquisite hanno messo in luce un particolare rapporto di amicizia
 esistente tra Damascelli e Moggi come affiora dalle conversazioni tra i
 due intercettate dai militari dell'Arma Benemerita.

Riportiamo il capitolo 5 della delibera dedicata alle "conclusioni":

 

5. Conclusioni.

Tony Damascelli scrive il 21 giugno 2006: "In ogni
 caso, io non sono affatto intervenuto sul mio collega Franco Ordine
 (che, in questo caso, avrebbe avuto motivo di dolersi di pressioni
 eventuali che - a loro volta - avrebbero potuto integrare gli estremi
 di un illecito deontologico) ma mi sono limitato a dare
 un'anticipazione di una notizia che sarebbe stata resa pubblica dopo
 poche ore, senza minimamente influire sulla linea del
 giornale". Davanti al Consiglio, Damascelli ha ammesso di avere
 "passato" l'articolo di Franco Ordine e di averne letto un altro il
 giorno dopo nelle pagine sportive del "Giornale". Bisogna leggere una
 conversazione (sopra riportata) tra Moggi e Antonio Giraudo per
 comprendere la vera portata della "spiata" di Damascelli: "Alle
 successive ore 20,03 (vds prog. 241 utenza 335/5443344 in uso a Luciano
 MOGGI) GIRAUDO chiama MOGGI per informarlo dell'esito del colloquio
 avuto con ORDINE, quest'ultimo sollecitato a chiamare GIRAUDO
 verosimilmente da GALLIANI come emerge dalla successiva conversazione
 che interverrà il 13 ottobre u.s. tra MOGGI ed il DAMASCELLI "...Oh è
 andata benissimo con Ordine, sai com'è andata? E' un agnellino m'ha
 detto ma no ma guardi che lì è successa una cosa sa, a Telenova,
 domenica, il conduttore ha detto si perché alla Juventus . . .sono due
 anni, ma adesso che c'è Montezemolo con della Valle, il pettegolezzo
 eccetera . . . io gli ho detto se tu ti riferisci a questo, insomma, io
 ho detto . . . scusi...<<>>...Lui ha detto questa cosa qui,
 . . . allora dice si figuri io . . .erano voci che giravano a Firenze
 nei dintorni della nazionale . . . ma per carità . . . l'amicizia che
 avete voi col Milan lo so benissimo...<<>>...Gli ho detto
 guardi prendiamola come un'occasione diciamo di esserci salutati e
 vediamoci più spesso. Detto questo, lui, secondo me, se aveva scritto
 un articolo l'avrà buttato nel cesso...". I due si complimentano a
 vicenda per la riuscita della cosa ed infine il MOGGI elogia il
 DAMASCELLI che inquadra definitivamente nelle file dei giornalisti
 "amici" e da utilizzare e manipolare secondo i propri interessi "...Lo
 vedi che per qualcosa è utile . . . li mortaci sua, . . . io non lo
 volevo neppure chiamà ma poi m'ha detto che è urgentissimo, . . . dico
 fosse successo qualche cosa di di di straforo, no . . . qui . . qui
 bisogna sta attenti a tutto, Antò,...". La "spiata" di Damascelli, dopo
 gli interventi di Moggi, Galliani e Giraudo, costringe il giornalista
 Franco Ordine "a buttare nel cesso l'articolo" che stava scrivendo
 (sulla Juventus, sui rapporti Giraudo/Galliani, sulle critiche di Luca
 di Montezemolo a Giraudo). Si legge in un'altra
 intercettazione:"Rimanendo in tale ambito, ormai, come dimostrerà la
 successiva attività di intercettazione, il DAMASCELLI entra a pieno
 regime in quel reticolo creato dal MOGGI per la gestione del "sistema
 calcio", infatti una delle componenti che consentono al predetto il
 controllo quasi totale è proprio l'influenza che lo stesso ha su alcuni
 organi d'informazione grazie ai quali riesce scatenare quelle forme di
 condizionamento atte a determinare l'obiettivo contingente da
 perseguire".

Un giornalista non può fornire a terzi una
 "anticipazione" di un articolo scritto da un suo collega, provocando
 interventi a catena, che portano quell'articolo in fondo a un cestino.
 Con l'umiliazione del redattore che sta scrivendo l'articolo e che
 viene bloccato da interventi di personaggi influenti (come
 Galliani) nella società editrice del quotidiano (Il Giornale). Gli
 azionisti del Milan, com'è noto, sono anche gli azionisti del
 "Giornale".

Damascelli, inoltre, non ha fornito alcuna prova
 su suoi articoli in cui abbia denunciato il "delitto perfetto" commesso
 dall'arbitro Massimo De Santis (Fiorentina-Bologna 1-0) di cui al II
 rapporto dei carabinieri (2 novembre 2005), "delitto" di cui ha parlato
 con Luciano Moggi. Il giornalista ha il dovere di pubblicare le notizie
 di cui viene a conoscenza. L'amicizia con Moggi non può condizionare la
 libertà del cronista.

In sostanza Tony Damascelli era chiamato a
 rispondere di aver strumentalizzato la professione giornalistica,
 ponendosi al servizio di Luciano Moggi e piegando l'esercizio della
 libertà di stampa   (con le telefonate compiacenti documentate
 nel presente atto) a fini estranei ai doveri di indipendenza e
 autonomia, lealtà e buona fede, osservanza delle leggi e rispetto dei
 lettori propri di chi svolge una funzione di pubblico interesse, qual è
 quella del giornalista professionista mediatore intellettuale tra i
 fatti e i cittadini. L'autonomia della professione giornalistica si
 fonda sul rispetto delle regole fissate nella legge professionale. Si
 legge nell'articolo 1 (terzo comma) del Cnlg: "La legge su "Ordinamento
 della professione giornalistica" del 3 febbraio 1963 n. 69 garantisce
 l'autonomia professionale dei giornalisti e fissa i contenuti della
 loro deontologia professionale specificando che "è diritto
 insopprimibile dei giornalisti la libertà di informazione e di critica,
 limitata dall'osservanza delle norme di legge dettate a tutela della
 personalità altrui ed è loro obbligo inderogabile il rispetto della
 verità sostanziale dei fatti, osservati sempre i doveri imposti dalla
 lealtà e dalla buona fede"".

In conclusione si può affermare che hanno trovato
 conferma le ipotesi accusatorie originarie (espresse con l'avviso
 disciplinare e poi con la delibera di apertura del procedimento, che
 integrano questo atto amministrativo): "Dalle "carte" allegate emerge
 che tu fossi non solo l'antenna di Luciano Moggi all'interno del
 "Giornale" (vedi episodio Franco Ordine) ma anche un "ingranaggio" nel
 sistema costruito dall'ex direttore generale della Juventus a
 protezione degli interessi della società bianconera". In particolare   Tony Damascelli:
 
a) ha violato l'obbligo di esercitare con
 dignità e decoro la professione (articolo 48 della legge 69/1963
 sull'ordinamento della professione di giornalista), assoggettando la
 sua libertà di cronaca e di critica a censure esterne (con violazione
 del comma 2 dell'articolo 21 della Costituzione);

b) ha violato il principio dell'autonomia
 professionale (affermato dall'articolo 1, comma 3, del Cnlg 2001/2005),
 venendo così meno al dovere di promuovere la fiducia tra la stampa e i
 lettori (articolo 2 della legge 69/1963);

c) non ha rispettato la sua reputazione e
 ha compromesso gravemente, con la sua, anche la dignità dell'Ordine
 professionale cui appartiene (articolo 48 della legge professionale
 69/1963)";

d) ha messo il giornalista Franco Ordine
 nelle condizioni di dover subire pressioni indebite tali da limitare
 potenzialmente la sua libertà di informazione, così violando il
 principio di "promuovere lo spirito di collaborazione tra colleghi"
 (art. 2, terzo comma, della legge 69/1963);

e) ha violato il Codice civile nella parte
 in cui (art. 2105) impone "fedeltà" del dipendente all'azienda. Tony
 Damascelli, allorquando ha informato Luciano Moggi sul contenuto
 dell'articolo di Franco Ordine, non ha agito "con lealtà" verso la sua
 azienda (e la sua redazione) come gli impone l'articolo 2 della legge
 professionale n. 69/1963;

 

                                                      PQM

il Consiglio, valutati gli elementi raccolti nel corso dell'istruttoria,

 

                                                          delibera

 

di infliggere la sanzione della sospensione
 di 4 (quattro) mesi al giornalista professionista Tony Damascelli. Dice
 l'articolo 54 della legge 69/1963: "La sospensione dall'esercizio
 professionale può essere inflitta nei casi in cui l'iscritto con la sua
 condotta abbia compromesso la dignità professionale".   


La presente deliberazione è "di immediata efficacia in quanto atto
 di natura amministrativa" (Cass., sez. un. civ., sentenza n.
 9288/1994). (Si veda anche parere dell'Ufficio VII della Direzione
 generale Affari civili e libere professioni del Ministero di Giustizia
 27 febbraio 1998; prot. 7/36004002/F007/744/U)

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Re:Promuoviamo una Action class contro Damascelli!
« Risposta #3 : Sabato 29 Ottobre 2011, 17:20:49 »
naturalmente damascelli ha una credibilità azzerata.
naturalmente il binomio lazio - destra, ahimè esiste e la classisificazione è arruffona quanto, di fondo, veritiera.
naturalmente chi non è di destra ha tutto il diritto a ritenersi inappropriamente non rappresentato dal passaggio nell'articolo.
yeah, i heard that dwight wants me fired. it's just the way it is. you know what? i just don't care, i don't give a damn.
i'll go home and find something to do.

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Re:Promuoviamo una Action class contro Damascelli!
« Risposta #4 : Sabato 29 Ottobre 2011, 17:21:28 »
Sentite cosa scrive costui nell'incipit di un articolo trovato su Il Giornale:

di Una cosa è il partito. Un’altra la partita. Prendete certi personaggi della nostra politica, alla voce sindaci. 'giornalista ex politico italo-sloveno che copia canzoni altrui (e che porta iella)' Walter, che fu di Roma, ha il cuore bianconero, ha partecipato a feste e celebrazioni tricolori, nel senso di scudetto, ospite della famosa Triade (colluso?, direbbero le anime pure) ma sulla scalinata del Campidoglio ha sventolato il drappo giallorosso, si è messo al collo la sciarpa biancazzurra della Lazio che è di destra ma romana, dunque preziosa per portare a casa voti e preferenze.

http://www.ilgiornale.it/interni/quei_sindaci_giuda_disposti_tradire_squadra_cuore/29-10-2011/articolo-id=554111-page=0-comments=1




Io mi sono davvero rotto di essere classificato in questo modo. A parte i cretini della curva, comuni a tutti le tifoserie, mi volete dire perché questo fesso si permette di classificare a piacimento una società di calcio e milioni di tifosi?


Questo signore non ha mai visto, o finto di non vedere, le esternazioni dei boys: roba da far impallidire Di Canio e tutti gli Irriducibili.

Trippanera

Re:Promuoviamo una Action class contro Damascelli!
« Risposta #5 : Sabato 29 Ottobre 2011, 17:30:43 »
naturalmente il binomio lazio - destra, ahimè esiste e la classisificazione è arruffona quanto, di fondo, veritiera.

Ma esiste oggettivamente (e da quando? perché?)

BobCouto

Re:Promuoviamo una Action class contro Damascelli!
« Risposta #6 : Sabato 29 Ottobre 2011, 17:34:55 »
La discussione sulla Lazio di destra, e qualsiasi altra discussione, non dovrebbe mai prendere spunto da queste uscite alla Damascelli. Inattendibile e sputtanato, ma finiamo per farci dettare l'agenda da quelli come lui. Da anni anelo a un forum scevro da qualsiasi spunto esterno che non siano gli avvenimenti puri e semplici, o gli argomenti che ci scegliamo da soli.

Il fatto che si trovi strano che il sindaco di Roma intrattenga rapporti con le squadre romane, poi, è ai limiti del ricovero d'urgenza. 

Offline ammiraglio

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Re:Promuoviamo una Action class contro Damascelli!
« Risposta #7 : Sabato 29 Ottobre 2011, 17:37:53 »
non sono uno storico di ferro della lazio e non sono all'altezza di risponderti o quanto meno preferirei che lo facessero altri.
a me piace la cronaca, meno la storia.

passando a fatti più recenti (diciamo un paio di anni), so per fonti certe che lotito era perfettamente a conoscenza del passaggio in curva della signora polverini, messa a cavalcioni sulla faccia del povero gabriele, passaggio favorito anche da una certa vecchia guardia curvarola.
insomma un lavoro ben organizzato a tre: lo staff della polverini, la società nella persona di lotito e alcuni individui del vecchio clan degli irr.
i fatti di cronaca recenti quindi testomoniano che la ss lazio nella persona del presidente lotito vede con occhio di favore la destra.

parlo della vicenda polverini perchè sono a conoscenza di tutti i retroscena, compresa la diversificazione dell'opera di comunicazione della stessa: conf.stampa a trigoria, istituzionale per parlare della roma ai romanisti vs passaggio in curva a cavalcioni, a tifà con zarate che poi fa il saluto fascista.
tutto torna.
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BobCouto

Re:Promuoviamo una Action class contro Damascelli!
« Risposta #8 : Sabato 29 Ottobre 2011, 18:04:07 »
so per fonti certe che lotito era perfettamente a conoscenza del passaggio in curva della signora polverini, messa a cavalcioni sulla faccia del povero gabriele, passaggio favorito anche da una certa vecchia guardia curvarola.
insomma un lavoro ben organizzato a tre: lo staff della polverini, la società nella persona di lotito e alcuni individui del vecchio clan degli irr.

Mi riesce molto difficile crederci, ammira'. Dico solo "molto difficile" perché ti conosco come persona seria e che non dà retta al primo ambientonaro che gli soffia nell'orecchio, ma tu stai ipotizzando una sinergia Lotito-Toffolo (perché fu lui a portare Polverini in curva, e questo è stato il punto di rottura definitivo per la "nuova curva"), che a me sinceramente sa di fantascienza.

Comunque, anche fosse così, sai bene che l'impatto sull'immaginario collettivo della sbrindellona a cavalcioni del muretto è pressoché nullo. Prova a googlare "SS Lazio politics" o "SS Lazio fascist" e vedi che esce fuori: di Polverini non c'è traccia.

Quanto a Lotito, sappiamo bene che è un parto di Forza Italia e che il suo mentore (anche per gli appalti...) è il Cesarone, quello vero. Ma mai nessun presidente o calciatore della Lazio, che io sappia, ha deliberatamente e ufficialmente accostato la nostra amata a una qualsiasi parte politica. Mentre sull'altro fronte possiamo annotare gli interventi via video di Fessy alla convention elettorale del PD al Palasport, e i manifesti pro-Rotella firmati "Francesco Fessy", durante la campagna elettorale per l'elezione del sindaco. Appena il caso di aggiungere che entrambe le tornate si risolsero in paurosi disastri per la c.d. sinistra, che il vizio di puntare sui cavalli irrimediabilmente perdenti proprio non se lo vuole togliere.

Offline ammiraglio

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Re:Promuoviamo una Action class contro Damascelli!
« Risposta #9 : Sabato 29 Ottobre 2011, 18:13:36 »
la sinergia è stata imposta e suggerita dallo staff della polverini che ha pesantemente sconsigliato alla renatona di farsi vedere abbracciata con lotito in una fotonotizia a formello, in un'ipotetica conf. stampa, strada invece percorsa con i romuncoli.
lotito ha detto sì alla polverini in curva, poteva di dire di no, ma capisco perfettamente il sì.
ha degli interessi e quindi ha detto sì.
è cmq vero che dal punto di vista organizzativo lo staff si è rivolto a ... toffolo.

è poi vero che la nuova curva, all'indomani, ha sfanculato i residuati del vecchio gruppo accusandolo di nefandezze varie ed assortite. la nuova curva non ha gradito quel peloso appecoramento.

perdonami, robbè: io non devo googlare un bel niente.
l'impatto politico della polverini in curva c'è stato, google serve come ricerca storica per altre tipologie di casi.
per misurare l'impatto ti devi prendere le pagine dei giornali il giorno dopo, è pieno di roba.
lascia stare google  :).
ah, poi c'è il saluto "stimolato" di zarate, je devono aver messo dentro le batterie giuste (quelle di big jim) e il braccino è andato in su.
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BobCouto

Re:Promuoviamo una Action class contro Damascelli!
« Risposta #10 : Sabato 29 Ottobre 2011, 18:27:22 »
la sinergia è stata imposta e suggerita dallo staff della polverini che ha pesantemente sconsigliato alla renatona di farsi vedere abbracciata con lotito in una fotonotizia a formello, in un'ipotetica conf. stampa, strada invece percorsa con i romuncoli.
lotito ha detto sì alla polverini in curva, poteva di dire di no, ma capisco perfettamente il sì.
ha degli interessi e quindi ha detto sì.
è cmq vero che dal punto di vista organizzativo lo staff si è rivolto a ... toffolo.

è poi vero che la nuova curva, all'indomani, ha sfanculato i residuati del vecchio gruppo accusandolo di nefandezze varie ed assortite. la nuova curva non ha gradito quel peloso appecoramento.


Certo, abbracciando Lotito - dice lo staffe - si perdono voti, se invece è la curva che simpatizza con Polverini, i voti arrivano. Il concetto è chiaro.

Ma a quel punto Polverini avrà detto a Lotito "se vado in curva a raccattare i voti c'hai niente in contrario?" ricevendo il "fa' come te pare" del Presidente.
A sinergie tra Lotito e curva non voglio credere, non per motivi di purezza d'animo, ma perché non riesco a vedere il tornaconto di T. nel fare un favore a chi "l'ha mandato in galera". Il tornaconto potrebbe essere solo: qualcosa che toglie le castagne dal fuoco a T. nel processo in corso: ovvero una contropartita economica, ma sappiamo bene che Lotito da quell'orecchio, per indole, proprio non ci sente. E poi uno scambio del genere è pericolosissimo, ti espone alla possibilità di ricatti devastanti.

In ogni caso, chi dice che siamo "di destra", Polverini non sa manco chi sia.

bak

Re:Promuoviamo una Action class contro Damascelli!
« Risposta #11 : Sabato 29 Ottobre 2011, 18:27:57 »
Bah lo striscione contro Sollier ci fu, come l'ostilità perenne alle tifoserie di sx. Questo sul lato tifo
Sul lato presidenti da Lenzini in poi, sempre legati all'ambientone democristo, tendente a destra

Offline Andre

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Re:Promuoviamo una Action class contro Damascelli!
« Risposta #12 : Sabato 29 Ottobre 2011, 18:30:21 »
solo per cronaca, Damascelli, per quella manciata di volte che lo ho sentito su radio radio la mattina mentro ero nel traffico, é l'unico che "difende" la Lazio dalla deriva del riomanismo che avviluppa chi ascolta quella emittente ...
da qualche parte la Lazio è in vantaggio (V.)

Offline fish_mark

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Re:Promuoviamo una Action class contro Damascelli!
« Risposta #13 : Sabato 29 Ottobre 2011, 20:08:03 »
...
Io mi sono davvero rotto di essere classificato in questo modo. A parte i cretini della curva, comuni a tutti le tifoserie, mi volete dire perché questo fesso si permette di classificare a piacimento una società di calcio e milioni di tifosi?

Andrebbe anche valutato il contesto dove è pubblicato questo "geniale" articolo.
L'intento è quello di mettere alla berlina certa sinistra ...
Quindi è veramente poco per stracciarsi le vesti.
un uomo di una certà mi offriva sempre olio canforato, spero che ritorni presto l'era del cinghiale biancoazzurro
STURM UND DRANG
Ganhar ou perder, mas sempre com democracia

Giglic

Re:Promuoviamo una Action class contro Damascelli!
« Risposta #14 : Domenica 30 Ottobre 2011, 06:41:02 »
ah, poi c'è il saluto "stimolato" di zarate, je devono aver messo dentro le batterie giuste (quelle di big jim) e il braccino è andato in su.

Ma non erano due partite diverse? O era tutto un disegno progettato con mesi di anticipo che partiva da Zarate per finire alla donna brava che difende i lavoratori?

Offline chinaglia

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Re:Promuoviamo una Action class contro Damascelli!
« Risposta #15 : Domenica 30 Ottobre 2011, 22:55:46 »
Ma esiste oggettivamente (e da quando? perché?)

Cito un vecchio scritto dell'ellenico, dopo un l'orribile Lazio-Livorno del 2005, che avevo da parte perché mi ha svelato dei pezzi di storia di cui avevo solo sentito qualcosa.

"[...] nel 1976, successe molto di peggio in un Lazio-Perugia all'Olimpico, rispetto a quello che e' successo a Lazio-Livorno! Incidenti, cori e bandiere inclusi!

Sollier (militante di estrema sinistra vicino ad Autonomia Operaia), dopo aver ricevuto insulti per tutta la partita per la sua militanza politica, all'uscita dal campo si trovo' davanti agli occhi un'intera Curva (all'epoca nel vecchio Olimpico piu' di 25.000 persone....) che faceva il saluto romano e che dopo aver cantato "faccetta nera", gli urlava a braccio teso "SOLLIER BOIA, FIGLIO DI UNA TR....". Un episodio che lui stesso racconto' in un libro autobiografico.

Ma erano altri tempi, erano gli Anni di Piombo, la politica era ovunque e decine di vecchi ultras furono uccisi o finirono in prigione in quella stagione del terrore che fini' all'inizio degli Anni Ottanta. E all'Olimpico si scatenava una sorta di guerriglia ogni volta che arrivavano tifoserie di sinistra. Succedeva regolarmente nei derby, con il Perugia, il Genoa e l'Atalanta (in casa e in trasferta), successe un mezzo finimondo il 7 maggio del 1978 nell'ultima giornata di campionato con il Bologna. Con incidenti fuori dallo stadio, culminati con scontri violentissimi con gli autonomi che stavano asserragliati all'ostello della gioventu', situato nel viale davanti al Ministero degli Esteri. E insieme agli ultras della Lazio c'erano decine di esponenti dell'estrema destra romana che tifavano per la Roma!
Quindi, chi dice che gli IRRIDUCIBILI hanno portato la politica allo stadio e che hanno spostato a destra la tifoseria della Lazio dando questa immagine a tutta l'Italia, beh, dice una stronzata! Perche' la tifoseria della Lazio si e' spostata a destra a meta' degli Anni Settanta. E lo sanno bene i capi di allora della Curva. Qualche esponente di spicco della Curva di quegli anni oggi parla alla radio, altri mettono il loro faccione in televisione, altri ancora scrivono sui giornali. Ma sanno che cosa e' successo in quegli anni e quali lacerazioni interne porto' l'ingresso della politica allo stadio. Ma ripeto, in quegli anni la politica era ovunque. Negli uffici, nelle scuole, nelle fabbriche, nelle universita', tutti luoghi che hanno partorito terroristi insospettabili, su entrambi i fronti. E lo stadio non poteva certo restare immune, non poteva restare un'isola felice dove splende il sole mentre intorno infuria la tempesta! [...]
"

POMATA

Re:Promuoviamo una Action class contro Damascelli!
« Risposta #16 : Domenica 30 Ottobre 2011, 23:10:19 »
Cito un vecchio scritto dell'ellenico, dopo un l'orribile Lazio-Livorno del 2005, che avevo da parte perché mi ha svelato dei pezzi di storia di cui avevo solo sentito qualcosa.

"[...] nel 1976, successe molto di peggio in un Lazio-Perugia all'Olimpico, rispetto a quello che e' successo a Lazio-Livorno! Incidenti, cori e bandiere inclusi!

Sollier (militante di estrema sinistra vicino ad Autonomia Operaia), dopo aver ricevuto insulti per tutta la partita per la sua militanza politica, all'uscita dal campo si trovo' davanti agli occhi un'intera Curva (all'epoca nel vecchio Olimpico piu' di 25.000 persone....) che faceva il saluto romano e che dopo aver cantato "faccetta nera", gli urlava a braccio teso "SOLLIER BOIA, FIGLIO DI UNA TR....". Un episodio che lui stesso racconto' in un libro autobiografico.

Ma erano altri tempi, erano gli Anni di Piombo, la politica era ovunque e decine di vecchi ultras furono uccisi o finirono in prigione in quella stagione del terrore che fini' all'inizio degli Anni Ottanta. E all'Olimpico si scatenava una sorta di guerriglia ogni volta che arrivavano tifoserie di sinistra. Succedeva regolarmente nei derby, con il Perugia, il Genoa e l'Atalanta (in casa e in trasferta), successe un mezzo finimondo il 7 maggio del 1978 nell'ultima giornata di campionato con il Bologna. Con incidenti fuori dallo stadio, culminati con scontri violentissimi con gli autonomi che stavano asserragliati all'ostello della gioventu', situato nel viale davanti al Ministero degli Esteri. E insieme agli ultras della Lazio c'erano decine di esponenti dell'estrema destra romana che tifavano per la Roma!
Quindi, chi dice che gli IRRIDUCIBILI hanno portato la politica allo stadio e che hanno spostato a destra la tifoseria della Lazio dando questa immagine a tutta l'Italia, beh, dice una stronzata! Perche' la tifoseria della Lazio si e' spostata a destra a meta' degli Anni Settanta. E lo sanno bene i capi di allora della Curva. Qualche esponente di spicco della Curva di quegli anni oggi parla alla radio, altri mettono il loro faccione in televisione, altri ancora scrivono sui giornali. Ma sanno che cosa e' successo in quegli anni e quali lacerazioni interne porto' l'ingresso della politica allo stadio. Ma ripeto, in quegli anni la politica era ovunque. Negli uffici, nelle scuole, nelle fabbriche, nelle universita', tutti luoghi che hanno partorito terroristi insospettabili, su entrambi i fronti. E lo stadio non poteva certo restare immune, non poteva restare un'isola felice dove splende il sole mentre intorno infuria la tempesta! [...]
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Quoto al 100%

Diciamo che gli Irr hanno preso l'epoca televisiva e quindi siamo stati esposti globalmente al problema.

Basterebbe non farle queste cose. ;)