Mi sono svegliata strana.
Cioè, strana, no, in realtà è solo che mi sono svegliata tardi, e non ci sono abituata, ed oltretutto c’avrei pure da lavorare ad uno scritto difensivo in scadenza. E così mi sa tanto che passerò tutta la giornata con uno sgradevole retrogusto di senso di colpa misto ad ansia.
Stasera giochiamo a Bologna, e verranno a vedere la partita qui con me i consueti amici Bob e Giglic, ormai stiamo facendo una specie di trio invincibile.
Ho preparato un gateau di patate “dietetico”, anticolesterolo, con opportune sostituzioni del burro con yogurt magro e della mortadella con spek; a mo’ di rinforzino una similcaponata di melanzane .
Bologna è una città molto bella, ha delle opere d’arte che conoscono in pochi, oltre a quelle note a tutti: il Compianto di Cristo morto di Niccolò dell’Arca , per esempio, è quasi nascosto in una chiesa manco tanto conosciuta, ed invece è una delle cose più coinvolgenti e quasi “vive” che io abbia mai visto: guardare la Maddalena disperata e quasi sentire davvero il suo urlo di pianto (che D’Annunzio chiamò “il grido di pietra”) è sensazione che non si dimentica facilmente.
Ma, con tutto il rispetto per Bologna, stasera tocca vincere. Non nel senso di obbligo, ma nel senso che me lo sento che sarebbe cosa buona e giusta.
Citofonata di Giglic mentre sto al telefono con mio fratello per i nostri “forza Lazio” di rito: a occhio e croce questi due se so’ messi d’accordo, pure domenica scorsa era successo che Giglic arrivasse in quel mentre, e visto il risultato, va benissimo che stasera avvenga la stessa cosa.
Arriva anche Bob, e siccome il gatò pare caldo giusto ci mettiamo a tavola. Certo con la mortadella ed il burro sarebbe stata un’altra cosa, ma ci quasi finiamo la teglia, quindi è buono q.b..
Tutti pronti alle nostre postazioni. Il clima è sereno, niente a che vedere con la sacrosanta tensione di domenica scorsa, ovviamente.
Si comincia.
Subito una prima azione dei Nostri, Ledesma passa a Konko, che tira verso la porta ma prende il palo. Ecco.
Ancora, Herny azzarda, udite udite, un colpo di testa che va alto di poco sopra la traversa.
Acquafresca, detto anche Freshwater – uno dice: detto da chi? Da me, aho’ mo’ me va de chiamallo così – tenta un attacco ma è in fuorigioco. Pure Di Vaio tenta ma l’intervento liberante (liberatorio è un’altra cosa, e pure se liberante non esiste mo’ invece esiste, trattasi di neologismo claziesco estemporaneo) di Konko è perfetto.
Nel mentre che sto ancora ammirando la testolina fresca di shampoo di Radu mi inquadrano in primo piano Cissè: no, non ci posso credere, s’è rasato tutto, criniera, basette, insomma mo’ c’ha la faccia normale.
Niente più di grintoso e men che mai intimidante (altro neologismo claziesco estemporaneo). Oserei dire un che di angelico, anzi non oso mica solo io, perché Giglic e Bob si mettono addirittura a recitare all’unisono “
Signore ti voglio parlare mentre dipingi un altare”.
Mah, speriamo bene, e che non ci si ammosci tipo tal Sansone a tutti noto.
Klose subisce un fallo al limite dell’area, lateralmente, e sulla punizione tirata da Herny, Freshwater la butta dentro.
Spiace per lui.
Sono una bugiarda.
Evvai! Uno a zero per la Lazio.
Freshwater vorrebbe vendicarsi subbitosubbito ma non ci riesce. Anzi, i Nostri impostano pure degli interessanti contropiede (per i più giovani: ripartenze).
Marchetti fa delle parate davvero belle, e Giglic lo ammette.
I Nostri, anzichè incalzare, come mi piacerebbe, tendono a farsi passaggi all’indietro, il che mi urta un po’, soprattutto perché i bolognesi potrebbero sentirsi troppo incoraggiati.
Cosa che accade puntuale come una cambiale, che infatti questi si mettono ad attaccare.
Dias si cucca un giallo per un fallo che fallo non era. Di Vaio tira la punizione ma Marchetti para.
Angolo per il Bologna con conseguente pericolo nella nostra area.
Ancora punizione per il Bologna ed ancora parata bellissima di Marchetti, ed ancora angolo ed altra paratissima.
Giglic: “
Marchetti sta facendo un partitone”. L’amico mio è persona onesta e lo ammette.
Fine primo tempo.
Intervallo a base di pastarelle e caffè.
Il co-sky azzarda un commento tipo “
c’è un Bologna vivo in campo”, che mi fa venire in mente, va a sapè perché, la vecchia barzelletta de “
c’è un cavallo morto in via panisperna”, ma siccome che è lunga magari, a chi non la sapesse, je la racconto un’altra volta.
Secondo tempo.
Cissè fa un assist splendido a Lulic che fa passare la palla in mezzo alle gambe dell’avversario e la butta dentro.
Due a zero per noi! Evvaissimo!
Herny si porta a spasso un bolognese che ancora si sta chiedendo come, dove, quando.
Cissè in area, un bolognese blocca la palla di mano, sarebbe rigore ma pare che mo’ esista pure il fallo di mano involontario in area. Peccato, fremevo dalla voglia di rivedere il rigorometro di sky, che domenica scorsa ero stata poco attenta.
Il co-sky ci dice che tal Casarini ha problemi, Giglic, insolitamente perfido fa “
da mo’ che ce l’ha, è una pippa”.E così sto Casarini esce ed entra tal Pulzetti, uno che dire brutto è fargli un complimento, mi ricorda Tiberio Mitri, buonanima (
sono michele, dimenticai la chiave).
Marchetti continua con belle parate, e stavolta è Bob che diventa implacabile a vendicarsi di annate intere a cercare di convincerci inutilmente della scarsezza di Musly: “
a beh, certo, se c’era Muslera…Muslera mica ci usciva…”.Inquadrano tal Konè, tutto ricoperto di tatuaggi, i miei amici si scatenano “
dice che se voleva fa un tatuaggio… no, dice che ha cominciato e quello che glieli faceva diceva che faccio, vado avanti? Sì,sì, vai…”Herny e Klose si alzano in volo (sto esagerando, lo so) assieme e Herny ricade male, addosso a Klose, e si storce una caviglia, e così esce. Entra Scaloni, va a sapè perché.
Matuz subisce una ginocchiata sul retrocoscia (ulteriore neologismo estemporaneo) anche se per il co-sky tratterebbesi di problema muscolare. E così esce ed entra Cana.
Nuovo primo piano di Cissè, troppo bello e con l’espressione del viso troppo buona, mica lo so se mi convince sto look troppo poco aggressivo. Ma mi sa che mi convince.
Su un’azione dei bolognesi il co sky dice “Ledesma libera”, che però ve lo assicuro, non è uno slogan politico.
Klose è immenso pure nell’andare a contrastare dietro, insomma è immenso punto.
Cissè insiste a cercare di tirare in porta, ma fuori di pochi centimetri.
Esce Freshwater ed entra Vantaggiato, che nonostante il nome non altera l’equlibrio e la correttezza della partita.
Tal Gimenez si rivela oltre che bruttarello riccioletto tipo Ninetto Davoli, anche alquanto cattivo e fallosetto.
Esce Lulic ed entra Sculli.
Ancora un tiro fortissimo di Cissè ma il portiere bolognese fa una paratona.
Finita.
Amo vinto.
Fuori casa, bene, sereni, senza ansie.
Belli come il sole, perfino di sera.
Dice: il sole? Di sera? No, troppo strano.
No, non è strano, è bello. Perché ste cose strane, strane e belle, sono roba da Noi Laziali.
Forza Lazio mia bella!