Autore Topic: Il compito di un Giornalista  (Letto 3738 volte)

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Mark Lenders

Il compito di un Giornalista
« : Lunedì 3 Maggio 2010, 17:17:46 »
Sento, leggo, guardo in giro. Giornali, radio, siti, televisioni che parlano solo di Lazio-Inter. Siamo alla resa dei conti. Oggi un giornalista che sia un Giornalista, più che perdere tempo a descrivere la farsa che tutti abbiamo visto, più che sprecare facile indignazione per una delle tante partite finte cui abbiamo assistito nella nostra vita di tifosi, dovrebbe cercare di capire e poi spiegare al lettore PERCHÉ è successo quello che è successo. Perché un popolo, nella sua quasi totalità, ha deciso di dire BASTA essendo pronto a sacrificare il suo stesso ideale. La risposta è Cicchitto, Gasparri, Capezzone, Ruotolo quello di Santoro, Alemanno, 'giornalista ex politico italo-sloveno che copia canzoni altrui (e che porta iella)', la Polverini, Vocalelli, Repubblica.it, l'ex prefetto Serra, Amendola, gli spot Vodafone, le magliette 'Vi ho purgato', i pollici versi, De Rossi che piange di gioia dopo Lazio-Catania 0-1, gli editoriali di Renga, la Ferilli, la Cuccarini, il mio edicolante, il mio macellaio, le radio romane e i loro conduttori pregiudicati, i vecchi dei bar, Unicredit che non esige 400 milioni a Italpetroli consentendo alla Roma di prosperare, laddove la Lazio sta pagando i suoi debiti a rate fino al 2027, e un calcio che non è finto da ieri sera. Noi ci siamo sputtanati per sputtanare il Sistema, i Mughini che ci condannano da pulpiti moggiani. Io oggi sono fiero della mia coerenza e della mia squadra. Cristian Brocchi è il mio capitano, e oggi, soli contro tutti, è il giorno più bello per i laziali come me.

Offline Centurio

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Re:Il compito di un Giornalista
« Risposta #1 : Lunedì 3 Maggio 2010, 17:21:53 »
Il compito di un giornalista dovrebbe essere tipo cosí:


http://www.italiainformazioni.com/giornale/sport/88586/lazio-inter-scandalo-scandalizza.htm

Lazio-Inter, lo scandalo di chi si scandalizza
di Alessandro Bisconti



Stagione 1992-93. Ultima giornata. Roma-Udinese, scenario maledettamente simile a Lazio-Inter di ieri sera. Pubblico giallorosso che tifa contro, e sprona gli “avversari” friulani, con tanto di striscioni  "datece retta: mannate la viola in serie cadetta". Sì, perché un pareggio avrebbe fatto retrocedere la Fiorentina, mandando l'Udinese, semigemellata con la Roma, allo spareggio salvezza. Scene surreali. La partita finisce 1-1, il giallorosso Carnevale sbaglia un gol a porta vuota sull'1-0, e sull'azione dopo i compagni si distraggono. Va in gol Desideri, romano di Roma, ex Roma. E bye bye Fiorentina.

Scandalizzarsi per un Lazio-Inter 0-2, con i tifosi biancocelesti che esultano al gol degli avversari, e con i giocatori di Reja forse troppo “groggy”: succede anche questo nel 2010, dopo quasi 120 anni di calcio. "Un calcio da vergogna", è stato detto urbe et orbi. Ma siamo sicuri? Chi grida allo scandalo? Romanisti, obviously. Ma anche juventini e milanisti, terrorizzati dall'eventualità che un altro tricolore possa prendere la strada di Appiano Gentile. E allora si parla di “fine del calcio”, “vergogna senza fine”. E fioccano le urla isteriche di indignazione, qualcuna passa anche in diretta tv, e il grido di rabbia di chi si augura perfino una "marcificazione" della Lazio in B.

Scandalosamente Lazio? La gente propone e la squadra dispone? Un bell'alibi, ma la tanto sbandierata professionalità dove la mettiamo? Il fatto è che i giocatori, fino alla smaccata non belligeranza a equilibrio ritrovato, avevano saputo interpretare con una qualche decenza il proprio ruolo, fino alla frustata di Samuel, al crepuscolo del primo tempo. Piu' di tutti Nando Muslera, il portierino uruguayano. Ma dove si nasconderebbe lo scandalo? Nello scarso impegno dei biancocelesti, scesi in campo al termine di una giornata che sanciva la loro permanenza in A? Oppure nell'ambigua connivenza dei tifosi laziali? Sì, ok e' stato a lungo tutto un battersi senza farsi male e di episodi solforosi. Ma perché invocare la partita della vita dei laziali? In nome di quale legge? Dove sta scritto? Perché forse qualcuno disse qualcosa quando la Roma, poche settimane fa, passeggiò allegramente a Bari. Julio Sergio ebbe bisogno di far la doccia quel pomeriggio?

Supporters laziali poco sportivi, si dirà. Ma si sa, i tifosi non scendono in campo. E ben ricordano i pollici beffardi, solo quindici giorni fa, di un tronfio Totti, post derby. Già, i tifosi. Chi si stupisce adesso, dove ha vissuto finora? Su Marte? Ma in che mondo hanno vissuto tutti i benpensanti che ieri sera parlavano di non sportività? Si sa, il calcio è materiale di bar. E spesso l'amor di bandiera ottenebra la mente, fino a renderla incapace di intendere e di volere. Se andiamo a svuotare un po' di armadi ci rendiamo conto che la palla ha sempre rotolato in mezzo ai veleni, e ai sospetti. E ai favori. Tre anni fa, ad esempio, la Roma inciampò in casa col Torino, a due giornate dalla fine, con un contropiede di Muzzi, da “Oggi le comiche”, che valse di fatto la retrocessione del Chievo. Senza contare che, all'ultima giornata, nel '73 una troppo lasciva Roma si fece crivellare all'Olimpico dalla Juventus. Odiata sì, ma non tanto quanto la Lazio, appaiata ai bianconeri fino alle fine. Già, i tifosi. E dire che il 16 maggio del 1976 la Roma fece 1-1 in casa con l'Ascoli, dopo essere stata in svantaggio. Grazie a quel pareggio la Lazio (che pareggiò 2 a 2 a Como) si salvò. Il pubblico romanista fischiò i propri giocatori per aver evitato la serie B agli odiati cugini...


fatelo girá e leggetelo prima che lo fanno sparí a questo
sine pennis volare haud facile est

jumpingjackflash

Re:Il compito di un Giornalista
« Risposta #2 : Lunedì 3 Maggio 2010, 17:25:00 »
Il compito di un giornalista dovrebbe essere tipo cosí:


http://www.italiainformazioni.com/giornale/sport/88586/lazio-inter-scandalo-scandalizza.htm

Lazio-Inter, lo scandalo di chi si scandalizza
di Alessandro Bisconti



Stagione 1992-93. Ultima giornata. Roma-Udinese, scenario maledettamente simile a Lazio-Inter di ieri sera. Pubblico giallorosso che tifa contro, e sprona gli “avversari” friulani, con tanto di striscioni  "datece retta: mannate la viola in serie cadetta". Sì, perché un pareggio avrebbe fatto retrocedere la Fiorentina, mandando l'Udinese, semigemellata con la Roma, allo spareggio salvezza. Scene surreali. La partita finisce 1-1, il giallorosso Carnevale sbaglia un gol a porta vuota sull'1-0, e sull'azione dopo i compagni si distraggono. Va in gol Desideri, romano di Roma, ex Roma. E bye bye Fiorentina.

Scandalizzarsi per un Lazio-Inter 0-2, con i tifosi biancocelesti che esultano al gol degli avversari, e con i giocatori di Reja forse troppo “groggy”: succede anche questo nel 2010, dopo quasi 120 anni di calcio. "Un calcio da vergogna", è stato detto urbe et orbi. Ma siamo sicuri? Chi grida allo scandalo? Romanisti, obviously. Ma anche juventini e milanisti, terrorizzati dall'eventualità che un altro tricolore possa prendere la strada di Appiano Gentile. E allora si parla di “fine del calcio”, “vergogna senza fine”. E fioccano le urla isteriche di indignazione, qualcuna passa anche in diretta tv, e il grido di rabbia di chi si augura perfino una "marcificazione" della Lazio in B.

Scandalosamente Lazio? La gente propone e la squadra dispone? Un bell'alibi, ma la tanto sbandierata professionalità dove la mettiamo? Il fatto è che i giocatori, fino alla smaccata non belligeranza a equilibrio ritrovato, avevano saputo interpretare con una qualche decenza il proprio ruolo, fino alla frustata di Samuel, al crepuscolo del primo tempo. Piu' di tutti Nando Muslera, il portierino uruguayano. Ma dove si nasconderebbe lo scandalo? Nello scarso impegno dei biancocelesti, scesi in campo al termine di una giornata che sanciva la loro permanenza in A? Oppure nell'ambigua connivenza dei tifosi laziali? Sì, ok e' stato a lungo tutto un battersi senza farsi male e di episodi solforosi. Ma perché invocare la partita della vita dei laziali? In nome di quale legge? Dove sta scritto? Perché forse qualcuno disse qualcosa quando la Roma, poche settimane fa, passeggiò allegramente a Bari. Julio Sergio ebbe bisogno di far la doccia quel pomeriggio?

Supporters laziali poco sportivi, si dirà. Ma si sa, i tifosi non scendono in campo. E ben ricordano i pollici beffardi, solo quindici giorni fa, di un tronfio Totti, post derby. Già, i tifosi. Chi si stupisce adesso, dove ha vissuto finora? Su Marte? Ma in che mondo hanno vissuto tutti i benpensanti che ieri sera parlavano di non sportività? Si sa, il calcio è materiale di bar. E spesso l'amor di bandiera ottenebra la mente, fino a renderla incapace di intendere e di volere. Se andiamo a svuotare un po' di armadi ci rendiamo conto che la palla ha sempre rotolato in mezzo ai veleni, e ai sospetti. E ai favori. Tre anni fa, ad esempio, la Roma inciampò in casa col Torino, a due giornate dalla fine, con un contropiede di Muzzi, da “Oggi le comiche”, che valse di fatto la retrocessione del Chievo. Senza contare che, all'ultima giornata, nel '73 una troppo lasciva Roma si fece crivellare all'Olimpico dalla Juventus. Odiata sì, ma non tanto quanto la Lazio, appaiata ai bianconeri fino alle fine. Già, i tifosi. E dire che il 16 maggio del 1976 la Roma fece 1-1 in casa con l'Ascoli, dopo essere stata in svantaggio. Grazie a quel pareggio la Lazio (che pareggiò 2 a 2 a Como) si salvò. Il pubblico romanista fischiò i propri giocatori per aver evitato la serie B agli odiati cugini...


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Honore a lui

Offline er clauz

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Re:Il compito di un Giornalista
« Risposta #3 : Lunedì 3 Maggio 2010, 17:27:21 »
ma è ancora vivo???

Giglic

Re:Il compito di un Giornalista
« Risposta #4 : Lunedì 3 Maggio 2010, 17:50:57 »
Il compito di un giornalista dovrebbe essere tipo cosí:


http://www.italiainformazioni.com/giornale/sport/88586/lazio-inter-scandalo-scandalizza.htm

Lazio-Inter, lo scandalo di chi si scandalizza
di Alessandro Bisconti



Stagione 1992-93. Ultima giornata. Roma-Udinese, scenario maledettamente simile a Lazio-Inter di ieri sera. Pubblico giallorosso che tifa contro, e sprona gli “avversari” friulani, con tanto di striscioni  "datece retta: mannate la viola in serie cadetta". Sì, perché un pareggio avrebbe fatto retrocedere la Fiorentina, mandando l'Udinese, semigemellata con la Roma, allo spareggio salvezza. Scene surreali. La partita finisce 1-1, il giallorosso Carnevale sbaglia un gol a porta vuota sull'1-0, e sull'azione dopo i compagni si distraggono. Va in gol Desideri, romano di Roma, ex Roma. E bye bye Fiorentina.

Scandalizzarsi per un Lazio-Inter 0-2, con i tifosi biancocelesti che esultano al gol degli avversari, e con i giocatori di Reja forse troppo “groggy”: succede anche questo nel 2010, dopo quasi 120 anni di calcio. "Un calcio da vergogna", è stato detto urbe et orbi. Ma siamo sicuri? Chi grida allo scandalo? Romanisti, obviously. Ma anche juventini e milanisti, terrorizzati dall'eventualità che un altro tricolore possa prendere la strada di Appiano Gentile. E allora si parla di “fine del calcio”, “vergogna senza fine”. E fioccano le urla isteriche di indignazione, qualcuna passa anche in diretta tv, e il grido di rabbia di chi si augura perfino una "marcificazione" della Lazio in B.

Scandalosamente Lazio? La gente propone e la squadra dispone? Un bell'alibi, ma la tanto sbandierata professionalità dove la mettiamo? Il fatto è che i giocatori, fino alla smaccata non belligeranza a equilibrio ritrovato, avevano saputo interpretare con una qualche decenza il proprio ruolo, fino alla frustata di Samuel, al crepuscolo del primo tempo. Piu' di tutti Nando Muslera, il portierino uruguayano. Ma dove si nasconderebbe lo scandalo? Nello scarso impegno dei biancocelesti, scesi in campo al termine di una giornata che sanciva la loro permanenza in A? Oppure nell'ambigua connivenza dei tifosi laziali? Sì, ok e' stato a lungo tutto un battersi senza farsi male e di episodi solforosi. Ma perché invocare la partita della vita dei laziali? In nome di quale legge? Dove sta scritto? Perché forse qualcuno disse qualcosa quando la Roma, poche settimane fa, passeggiò allegramente a Bari. Julio Sergio ebbe bisogno di far la doccia quel pomeriggio?

Supporters laziali poco sportivi, si dirà. Ma si sa, i tifosi non scendono in campo. E ben ricordano i pollici beffardi, solo quindici giorni fa, di un tronfio Totti, post derby. Già, i tifosi. Chi si stupisce adesso, dove ha vissuto finora? Su Marte? Ma in che mondo hanno vissuto tutti i benpensanti che ieri sera parlavano di non sportività? Si sa, il calcio è materiale di bar. E spesso l'amor di bandiera ottenebra la mente, fino a renderla incapace di intendere e di volere. Se andiamo a svuotare un po' di armadi ci rendiamo conto che la palla ha sempre rotolato in mezzo ai veleni, e ai sospetti. E ai favori. Tre anni fa, ad esempio, la Roma inciampò in casa col Torino, a due giornate dalla fine, con un contropiede di Muzzi, da “Oggi le comiche”, che valse di fatto la retrocessione del Chievo. Senza contare che, all'ultima giornata, nel '73 una troppo lasciva Roma si fece crivellare all'Olimpico dalla Juventus. Odiata sì, ma non tanto quanto la Lazio, appaiata ai bianconeri fino alle fine. Già, i tifosi. E dire che il 16 maggio del 1976 la Roma fece 1-1 in casa con l'Ascoli, dopo essere stata in svantaggio. Grazie a quel pareggio la Lazio (che pareggiò 2 a 2 a Como) si salvò. Il pubblico romanista fischiò i propri giocatori per aver evitato la serie B agli odiati cugini...


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L'ho condiviso su faccialibro, che t'arrabbi, Centù?  :D

Offline Fulcanelli

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Re:Il compito di un Giornalista
« Risposta #5 : Lunedì 3 Maggio 2010, 17:57:00 »
Una considerazione di premessa. Le tante esclamazioni tipo: questo non è più sport! Se ad affermarlo stupite fossero state Biancaneve e Cappuccetto Rosso, si poteva accettarlo. Ma che una cosa del genere venga da rozzella e da quanti sono interni e parte integrante del sistema, la chiamo ipocrisia. Il calcio pro non è più sport (né gioco) da qualche decennio almeno. Perché avrebbe dovuto riconquistare la sua verginità stuprata proprio ieri sera? Sia chiaro, la Lazio poteva fare meglio nell'adattarsi a fare lo sparring partner, ma paradossalmente proprio la sua incapacità di dissimulare  meglio depone sul fatto che non è poi una squadra così scafata a fare pasticci, e che è scesa in campo senza avere una linea di comportamento precostituita, né c'era un accordo vero con gli interisti.
Ciò detto, mai ho sperato che i media si attardassero a sviscerare i come e i perché. Nel casino che si è montato prima della partita c'era tutta l'arroganza peperonica, non solo dei calciatori e della società, ma dell'ambiente.
Arroganza era pretendere che la Lazio, la Lazio scombinata e arruffona di quest'anno, si immolasse per arrivare lì dove non era arrivato nientemeno che il Barcellona: fare a fette l'Inter. Ma a tutti loro, nelle loro teste matte, quell'immolarsi era dovuto. Che importa se una battaglia in campo non avrebbe giovato in nulla alla causa biancoceleste (alla luce dei risultati orobici) e in esclusiva alla causa romistica? Gli spettava, punto e basta.
Ha ragione Mark: hanno scontato una prosopopea incarognita, quella che trova...coesi la camicia coi baffi, gli amendola, tutti quelli che "siamo parte lesa", i filotrefolonici, i giornalisti (così per dire) che quando il rioma vinse un derby togliendoci punti scudetto saltarono e ballarono  sui tavoli della tribuna stampa ecc. ecc
La questione vera è che titty e soci si sono incasinati da soli con la Samp,  pretendendo che fossero i cugini scemi a cavargli le castagne dal fuoco. Dov'è scritto che i punti mancanti sono proprio quelli che la Lazio non è riuscita a prendere all'Inter? Sportività, legalità?
Io aspetto ancora le scuse del riommanista e dei suoi lettori per la campagna con cui aizzarono i giudici sportivi a mandare in B la Lazio sulla base del nulla assoluto, o comunque qualcosa di molto, ma molto meno grave di rolex a gogò e fidejussioni taroccate e sostituite dopo i termini consentiti.
E si ritorna alla questione dell'arroganza. L'arroganza di chi tutto pretende da chiunque e nulla riconosce ad alcuno.
Che se la prendano con l'idiota, che girando i pollici in giù ha buttato benzina sul fuoco, condannando, alla luce dei fatti successivi, non la Lazio in B ma il riommma a non vincere iil campionato.
Ma la leggenda metropolitana è già pronta, ed aleggiava sui media di stamattina. Il riomma ha vinto lo scudo morale. Come sempre è parte lesa. Lesa di cervello, direi, ma questa non è cosa che possano capire, appunto.

Offline chemist

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Re:Il compito di un Giornalista
« Risposta #6 : Lunedì 3 Maggio 2010, 19:16:00 »

Il compito di un giornalista dovrebbe essere tipo cosí:


http://www.italiainformazioni.com/giornale/sport/88586/lazio-inter-scandalo-scandalizza.htm

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Messo in home page.

Offline BobLovati

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Re:Il compito di un Giornalista
« Risposta #7 : Lunedì 3 Maggio 2010, 19:24:22 »

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abbravo chemist; quanno te vedo t´abbacioooo   
Laziale, Ducatista e fiumarolo

Siamo noi fortunati ad essere della Lazio, non la Lazio ad avere noi

“LA MOGLIE DI CESARE DEVE NON SOLO ESSERE ONESTA, MA ANCHE SEMBRARE ONESTA.”

Offline Baruch

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Re:Il compito di un Giornalista
« Risposta #8 : Lunedì 3 Maggio 2010, 19:33:37 »
Eppure il materiale è interessante, per un giornalista. Il parallelo che mi viene in mente con Lazio-Inter è quello dei kamikaze. Chi si fa saltare in aria per uccidere 10 persone. Senza prendermi troppo sul serio, ieri è successa una cosa simile. E oggi nessuno si chiede perché il kamikaze ha sacrificato la propria vita, sebbene il kamikaze lo faccia per un ideale ben più nobile (dal suo punto di vista). Conta solo dare addosso. Ora, senza bisogno di tirare in ballo missioni fideistiche e con i dovuti distinguo, io mi sento meglio da kamikaze che da oppresso. Abbiamo compiuto un gesto di libertà, che qualcuno lo capisca non è più tra i nostri obiettivi terreni.

Offline rione 13

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Re:Il compito di un Giornalista
« Risposta #9 : Lunedì 3 Maggio 2010, 19:35:37 »


1973, la storia la sappiamo tutti.
da notare il popolo giallorosso disperato al gol della juventus

Offline aaronwinter

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Re:Il compito di un Giornalista
« Risposta #10 : Lunedì 3 Maggio 2010, 19:37:44 »
Sento, leggo, guardo in giro. Giornali, radio, siti, televisioni che parlano solo di Lazio-Inter. Siamo alla resa dei conti. Oggi un giornalista che sia un Giornalista, più che perdere tempo a descrivere la farsa che tutti abbiamo visto, più che sprecare facile indignazione per una delle tante partite finte cui abbiamo assistito nella nostra vita di tifosi, dovrebbe cercare di capire e poi spiegare al lettore PERCHÉ è successo quello che è successo. Perché un popolo, nella sua quasi totalità, ha deciso di dire BASTA essendo pronto a sacrificare il suo stesso ideale.

Stimolo interessante.
Lo dico davvero. Ci sarebbe da lavorarci.

Poi, rimane che in assenza del perché, un tantinello di disagio non riesco a levarmelo.
Ma anche con il disvelamento del perché, non è che vada via.

Guarda come ci hanno ridotti. Maledetti.
Sempre Forza Lazio.
Damose da fa (remix di aaronwinter)
Damose da fa' (feat. Disabitato)

Offline ammiraglio

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Re:Il compito di un Giornalista
« Risposta #11 : Lunedì 3 Maggio 2010, 19:38:59 »
Eppure il materiale è interessante, per un giornalista. Il parallelo che mi viene in mente con Lazio-Inter è quello dei kamikaze. Chi si fa saltare in aria per uccidere 10 persone. Senza prendermi troppo sul serio, ieri è successa una cosa simile. E oggi nessuno si chiede perché il kamikaze ha sacrificato la propria vita, sebbene il kamikaze lo faccia per un ideale ben più nobile (dal suo punto di vista). Conta solo dare addosso. Ora, senza bisogno di tirare in ballo missioni fideistiche e con i dovuti distinguo, io mi sento meglio da kamikaze che da oppresso. Abbiamo compiuto un gesto di libertà, che qualcuno lo capisca non è più tra i nostri obiettivi terreni.

ieri sentivo sconcerti che agiva da consumato scontertato.
gli risultava difficile comprendere una qualche forma di soddisfazione intima o di gioia sfrenata per un gol segnato dai tuoi avversari.
"tifo per una squadra media, io, e non so cosa vuol dire avere le due squadre nella stessa città" ha chiosato la signora sconcertina.

mia domanda: ma allora non hai capito un katzo facendo per tanti anni il direttore del corsport?
yeah, i heard that dwight wants me fired. it's just the way it is. you know what? i just don't care, i don't give a damn.
i'll go home and find something to do.

Offline Rupert

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Re:Il compito di un Giornalista
« Risposta #12 : Lunedì 3 Maggio 2010, 19:57:15 »
Se avessimo fermato l'inter non sarebbe cambiato nulla!
Ieri come oggi e come domani, sempre soli contro tutti e orgogliosi di essere Laziali!
"...e gente giusta che rifiuti di esser preda
di facili entusiasmi e ideologie alla moda!"

LOTITO VATTENE!

Errare è umano, perseverare è da Lotito!