Aperta un inchiesta su presunti cori antisemiti

[bak]

Antò, la stampa internazionale segue a ruota quella italica.
Ti risulta indignazione straniera per gli striscioni antisemiti di ****-Ajax e ****-Livorno ?

Sono credibili quanto un dialogo tra Soldino e Nonna Abelarda.

[Trippanera]

Ora, perchè la prossima volta non c'è la totale assenza di imbecilli, invece di essercene sempre 40/50? Che poi dubito saranno stati 40/50....

L'ho già scritto.. . questa e  un'utopia... un miracolo che si richiede - chissà perché - solo a noi... Non esiste il vuoto assoluto, la natura, così come ogni fenomeno sociale, è strutturata come una gaussiana.. e per quanto sottile possa essere il piede della curva vo potrà essere  mai pari a zero.
Ringraziamo Lotito che ha quasi azzerato il fenomeno, tuttora ben più grave in altre tifoserie.

[Matita]

Il clamore per quello striscione serve a coprire gli ululati a cissè.

Non ci fosse stato lo striscione avrebbero parlato del calzino di Igli Tare , non in tinta col vestito.

[ammiraglio]

Antò, la stampa internazionale segue a ruota quella italica.
Ti risulta indignazione straniera per gli striscioni antisemiti di ****-Ajax e ****-Livorno ?

Sono credibili quanto un dialogo tra Soldino e Nonna Abelarda.

non credo proprio che seguano quella italiana, di seguito trovi i commenti dei corrispondenti dall'italia.
tratto da clciomercato.it

STRISCIONE KLOSE REAZIONI STAMPA TEDESCA / ROMA - Un mix di rabbia, stupore e incredulità. I giornalisti tedeschi continuano ad interrogarsi e polemizzare sullo striscione dal forte richiamo nazista in onore di Miro Klose esposto domenica sera in occasione del derby 'Klose mit uns' (letteralmente 'Klose con noi' che si rifa al motto delle SS 'Gott mit uns'): un manifesto commentato con una (forse) eccessiva diplomazia ieri dal bomber biancoceleste di origini polacche ("La politica non deve entrare nel calcio"), ma che farà ancora a lungo discutere in Germania. Per approfondire le reazioni della stampa teutonica, Calciomercato.it ha intervistato due corrispondenti tedeschi in Italia, che hanno seguito da molto vicino la vicenda:
 
STEFAN KUEFFER ('Augsburger Allgemeine): "E' stato uno striscione doppiamente strano visto che Klose ha origini polacche. Il giocatore però non ha voluto condannare quanto accaduto. Certamente, non deve essere stato piacevole per lui, ma in conferenza è rimasto molto composto. Lui è un ragazzo molto modesto, educato e gentile, ma ripeto, una frase del genere non può avergli fatto piacere. Ho trovato poi davvero strano il litigio tra un collega de 'Il Messaggero' e un tifoso della Lazio, solo perchè questo giornalista aveva raccontato nel suo articolo l'episodio dello striscione....".
 
JULIUS MULLER MEININGER ('Frankfurter Allgemeine Zeitung', 'Berliner Zeitung'): "Le reazioni in Germania sono state molto forti perchè fenomeni del genere creano una grandissima polemica e soprattutto vengono percepiti tanto, visto il passato tedesco. Quando un caso del genere succede da noi, invece, viene sanzionato pesantemente perchè vietato dalla legge. Sappiamo poi che una parte della curva biancoceleste ha una tradizione di destra e che ora vuole strumentalizzare l'attaccante tedesco... ma da noi questi episodi non possono essere tollerati. La reazione del giocatore? In Germania non è piaciuta a tutti perchè, per molti, ha risposto in maniera troppo soft. Alcuni colleghi sono rimasti delusi e, sicuramente, si aspettavano da parte sua una censura più forte. In conferenza infatti ho chiesto al giocatore, tra l'altro di origini polacche, se fosse arrabbiato per quello striscione, ma lui si era preparato una dichiarazione diplomatica forse per non rischiare con alcuni tifosi, ora che è diventato anche un idolo della Curva per quel gol nel derby. Conoscendolo, vuole concentrarsi tantissimo sul suo lavoro, senza entrare troppo nel merito di alcune polemiche. Ho trovato poi particolare il litigio tra un rappresentante del tifo biancoceleste e un collega de 'Il Messaggero' che, secondo alcuni, avrebbe commesso l'errore di scrivere dello striscione rovinando la festa per la vittoria del derby. Forse, questi tifosi dovrebbero arrabbiarsi di più con chi espone certi striscioni, rovinando l'immagine della loro squadra e del calcio italiano. Non tutti i tifosi della Lazio sono infatti di destra, ma quelli civili dovrebbero mettere in 'fuorigioco' chi li danneggia".

[eaglefly1978]

Un piccolo OT (ma neanche troppo):

avessi sentito UNO CHE E' UNO dire mezza parola sulla maglietta del fesso numero 2, probabilmente perchè quella è solo goliardia, vero?

Purga

treccani.it

purga s. f. [der. di purgare; nel sign. 3 a ricalca (come il fr. e l’ingl. purge) il russo čistka]. –

1.

a. L’operazione del purgare, del liberare da scorie, da impurità: p. della seta, lo stesso che sgommatura; p. delle pelli, nella manifattura del cuoio, operazione volta a ridurre, mediante impiego di acidi e sali, l’eccessivo rigonfiamento delle fibre del derma (prodotto dall’acqua di calce), nonché a eliminare, mediante l’uso di enzimi, le sostanze riempitive della pelle e le fibre di collagene degradate; certificato di p., certificato che attesta quale sia la quantità di sostanze estranee alla fibra tessile riscontrate in un filato.

b. Stato in cui si pone una sostanza, un cibo, affinché si liberi da impurità: mettere, tenere in p. la trippa, metterla in acqua calda prima di cucinarla.

2. Medicinale che serve a stimolare, a provocare lo svuotamento dell’intestino: prendere la p.; ha fatto indigestione, e sarà meglio dargli una purga. In questa accezione, è sinon. più fam. di purgante, dal quale tuttavia differisce perché oltre al medicinale indica anche la cura effettuata mediante la sua assunzione, il fatto cioè di purgarsi: ordinare, consigliare una p.; aver bisogno di una p.; la p. ha fatto, o non ha fatto, effetto; ripetere, replicare la p.; una p. da cavallo, fam., di grande efficacia e potenza, drastica.

3. fig.

a. Eliminazione degli avversarî politici effettuata con metodi drastici (soppressione senza processo, condanna a morte, esilio e sim.) da parte di un regime autoritario: la p. nazista del 30 giugno 1934, con la quale A. Hitler eliminò gli oppositori interni al suo partito;

[geddy]

Beh quel clamore serve a coprire qualcosa di peggio degli ululati a Cissè.  Da quel che si sente ain giro Kalle non è stato l'unico ad essere aggredito. Ed è anche vero che lo striscione di Klose non era la prima volta che venica esposto.
Il sospetto che il tutto serva a sminuire in qualche modo la vittoria di domenica è più di un sospetto. Anzi è talmente chiaro e lampante da lasciarmi allibito. Poi penso a come mi sono comportato io e capisco tutto.Io domenica sera mia nipote, Ebrea e Laziale, allo stadio mica l'ho mandata. Era di sera, pericoloso.

[benvolio]

Mi sembra che ci siamo: dferimento per il tintinnio, deferimento per i cori razzisti, riprovazione universale per striscioni apologetici...Forse manca un'inchiesta a Cisse per molestie sessuali...

[ammiraglio]

Un piccolo OT (ma neanche troppo):

avessi sentito UNO CHE E' UNO dire mezza parola sulla maglietta del fesso numero 2, probabilmente perchè quella è solo goliardia, vero?

vabbè, ma quando leggo ste cose trovo oramai la totale assenza di credibilità.
osvaldo con la maglia della puga sicuramente intendeva altre cose e selèpresadrittoinculo.

ma non parliamo dell'eliminazione fisica degli avversari, te prego.
siamo alla fiera del ridicolo, veramente.
quando leggo ste cose capsico che c'è un nervo scoperto, ahimè.
è il provare a giustificare, il provare a nascondere, un po'  come si fa con la sporcizia (sotto il letto, mi raccomando),
quando la si butta in caciara il gioco è scoperto.

buon divertimento, stai bene così.
è una brutta giornata per il forum, altrochè.

[Il frigorifero]

Tra l'altro, conosco alcuni trigorioti che erano in sud. Al termine della partita, mi hanno raccontato, alcuni tizi (riommers, neanche lo devo dire) hanno assalito e devastato una vettura della Polizia Municipale e lanciato bottiglie ai due agenti che fuggivano.

[geddy]

Proviamo a fare la conta degli episodi da deplorare:
1 Maglietta di Osvaldo. RIferimento deplorevole alla purga a parte non capisco perchè prenderci in giro. GIusto che eventualmente lo facciano i tifosi della roma, non i giocatori. SI alimentano circoli viziosi e pericolosi.
2 Striscione con richiami nazisti.
3 Ululati a Cissè
4 Cori antisemiti
5 Aggressioni e pestaggi vari ai danni di tifosi Laziali pacifici.
Non tornano i conti alla luce dei resoconti dei giornali. Nessuno qui nega le responsabilità dei tifosi o presunti tali della Lazio. Non siamo noi che nascondiamo la sporcizia sotto il tappeto.

[benvolio]

@ammiraglio:
ovviamente tu hai straragione, la tutela dei principi e dei diritti non ha nulla a che fare con la querelle da bar. Fatto pero' (l proprio, ossia denunciato e rigettato ogni comportamento antisemita, razzista e prevaricatorio di chiunque sia laziale, non ci si puo' esimere dal notare l'orologeria dei provvedimenti, il mo' si e mo' no, il diverso risalto a secondo del colore da cui provengono tali assurdi comportamenti.

[carpelo]

Una cosa non esclude l'altra, benvolio.
Fare finta di niente, minimizzare, dire che quel coro si canta da anni, non aiuta certo la Lazio.

[benvolio]

Non c'e' dubbio carpelo; sono con te e con ammiraglio. Va denunciato ogni volta che accade.

[Il frigorifero]

Quel che sta accadendo è gravissimo. Cori antisemiti ce ne sono stati da entrambe le parti, perchè solo noi sotto inchiesta? L'aspetto ancor più rilevante, secondo me, è la violenza su donne e bambini.
Sono stati loro a metterla in atto, non noi. Perchè Palazzi non dice nè fa nulla a riguardo? Sono in malafede, cercano di danneggiare la Lazio.

[BobCouto]

vabbè, ma quando leggo ste cose trovo oramai la totale assenza di credibilità.
osvaldo con la maglia della puga sicuramente intendeva altre cose e selèpresadrittoinculo.

La maglietta della purga, al fesso, gliela preparò Mario Corsi.

A cosa pensi si riferisca un fascista come Corsi, quando parla di "purghe"?

[Aquilotta del Nord]

Comunque continuo a non vedere alcun nesso logico tra la contestazione a Lotito e i cori razzisti in curva. Se si vuole contestare, i cori devono partire all'indirizzo di Lotito, l'antisemitismo che c'entra? Questi perseverano perché la pensano così, punto. E vanno isolati, il resto dello stadio li deve fischiare, per dissociarsene nel modo più fragoroso possibile. Anch'io sono stufa marcia di essere additata come razzista solo perché Laziale.

[disabitato]

http://www.slate.com/articles/sports/sports_nut/2001/09/mussolinis_team.html

Mussolini's Team

By Franklin Foer|Posted Tuesday, Sept. 11, 2001, at 3:00 AM ET

The Shalom Cup, held last week, was the most unlikely soccer tournament in the world. Not because it showcased Jewish soccer players, including Maccabi Haifa, one of the few stellar Israeli sides. What made the Shalom Cup truly unlikely was its host: the Roman club S.S. Lazio.

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Although the S.S. stands for societá sportiva, Lazio merits the abbreviation's worst connotations. Of all the clubs in Europe, each with its own goon squad of skinhead supporters, Lazio fans are easily the most racist, anti-Semitic, pro-fascist, and despicable of the bunch. The management of Lazio intended the Shalom Cup to be both an act of reparations and public relations. But even in the club's moment of contrition, Lazio's fans couldn't suppress their hate. Four days before the tournament, the team's anti-Semitic fan clubs (called ultras) announced they would boycott the pro-Semitic cup. When a relatively mediocre Ivory Coast club beat mighty Lazio to hoist the Shalom trophy, a pathetic crowd of 10,000 fans bothered to show up.

Lazio has always had unsavory connections and a spot on the brownshirts' end of the political spectrum. Mussolini adored the team, frequently appearing in the stands. Il Duce even built Lazio's current stadium, replacing the old Stadio del Partito Nazionale Fascista. In part, Mussolini was drawn to Silvio Piola, the team's unstoppable striker. But the fascists had a deeper attraction to the club. Founded in 1900 by Italian army officers, the club shrouded itself in a martial ethos. The team's logo, a strident-looking eagle, looks as if it could have been ripped off of one of Mussolini's caps. And with its north Rome fan base, Lazio attracted the conservative shopkeepers and bumpkins who constituted fascism's rank and file.

As the memory of Mussolini has grown distant, Lazio's affection for fascism has increased. Rightist parties like the old Alleanza Nazionale treated the team's stadium as their recruiting grounds. In the '80s, the ultras' politics acquired a racist, xenophobic bent as Italy attracted immigrants and Italian soccer attracted Brazilian and African players. New venomous slogans and banners began appearing in the Curva Nord, the ultra section of Lazio's stadium. Before one game last year, police seized 60 different racist and anti-Semitic banners but missed several large ones, including a 50-meter-long banner that taunted fans from a cross-town rival by declaring that they had a "Black Squad, Jewish Home End." At another match against Roma, the opponents were greeted with a sign that told them, "Auschwitz is your town, the ovens your houses." The ultras have been known to appropriate the Nazi font when spelling the "S.S." in S.S. Lazio. And when watching Lazio's matches on the Fox Sports World cable network, you can still catch glimpses of Mussolini's visage adoringly displayed by the crowd.

The ultras aren't merely making political statements. They like to put their slogans into action. During the previous two seasons, police tied Lazio's ultras to several acts of domestic terrorism. One planted a bomb at a museum dedicated to Italy's World War II resistance. Rome police also defused a Lazio bomb at a theater showing a documentary on Adolf Eichmann. On other occasions, Lazio fans have desecrated Jewish cemeteries and beaten players from opposing teams. Even by the appalling standards of European soccer, Lazio fans are object lessons in amorality.

Remarkably, Lazio reflects its fans' sentiments. Unlike Roma or almost every other team in the Series A, Lazio's roster is devoid of black players. When it once imported one, Dutchman Aron Winter, he quickly left after the team's fans hounded him with chants of "nigger Jew." Rather suspiciously, nearly all of Lazio's current foreign imports hail from countries with fascist pasts—Chile, Argentina, and Serbia. The team's defender, Sinisa Mihajlovic, unabashedly trumpets his devotion to Slobodan Milosevic and his friendship with the Serbian paramilitary leader Arkan, whose band of thugs raped and pillaged their way across Bosnia. When Arkan was killed, Mihajlovic placed a wistful memorial notice in a Belgrade daily.

If that didn't convince Lazio's management to distance themselves from Mihajlovic—or, better yet, ship him back to Belgrade—his behavior on the field should have. Last season, a player of Senegalese descent accused Mihajlovic of calling him a "fucking black monkey." (Asked about the allegations, he replied: "I called him black shit. I didn't call him black monkey.") Alas, Lazio's punishment of Mihajlovic amounted to little more than a forced public apology. His coach even defended him: "I don't know whether you can call it racism. It's just making fun of someone." And moments after Mihajlovic made the apology, at a home game, fans began making monkey noises every time a Nigerian player touched the ball.

For a time, the embarrassment of Lazio could be hidden. The team wallowed in the middle of the Italian table. But in the late '90s it emerged as a European powerhouse, winning the UEFA Cup and lo scudetto, the national championship. Lazio's rise has come at the expense of the league's health, and the club's ethos has infected the entire culture of Italian soccer. Some of Italy's best players, including Zinedine Zidane, have fled to the better behaved, higher quality Spanish league. Others, like the magnificent Brazilian Cafu, have bemoaned the racism and openly considered leaving Italy behind. Even Lazio's President Sergio Cragnotti talks about his club in tones of disgust, calling its fans "imbeciles," and frequently threatens resignation. After handing the Africans the Shalom cup, however, he briefly cheered up and even described the moment as a "sign of civilization." It was Lazio's first.

è datato 11 settembre 2001

tanto per farsi un'idea..

[BobCouto]

Comunque continuo a non vedere alcun nesso logico tra la contestazione a Lotito e i cori razzisti in curva. Se si vuole contestare, i cori devono partire all'indirizzo di Lotito, l'antisemitismo che c'entra? Questi perseverano perché la pensano così, punto. E vanno isolati, il resto dello stadio li deve fischiare, per dissociarsene nel modo più fragoroso possibile. Anch'io sono stufa marcia di essere additata come razzista solo perché Laziale.

Personalmente, e sono uno dei tanti, da 13 anni stigmatizziamo questo problema in tutte le maniere. Allora facciamo così: separiamo la discussione sulla condanna a quanto accaduto nella nostra curva, da quella sulla schifosa omertà sulle nefandezze perpetrate dai romanisti.

Quando abbiamo vinto il derby 4-2, un insegnante (!) di mio figlio commentò in classe dicendo, SERIO, una cosa del tipo "la Lazio è partita in tromba MANCANDO DI RISPETTO AI MORTI DEL TERREMOTO".

Un insegnante. Io non volevo crederci.

A mio figlio ho detto che se la cosa si fosse ripetuta poteva derogare al rispetto che a mio parere è dovuto a una categoria sacra, mandando il collione fragorosamente affanculo. Poi me la sarei vista io. Da pari a pari, perché facendo il VERME davanti a un ragazzo di 16 anni hai abdicato totalmente al tuo ruolo. Come caxxo ti permetti di dire una cosa del genere?

Se non capiamo come "ragiona" questa gente, siamo finiti come Laziali. Hanno il sangue alle orecchie per aver perduto il derby. Si muovono come romanisti, prima di ogni altra cosa, in qualsiasi ambito agiscano, dalle agenzie di stampa al Parlamento.

[Aquilotta del Nord]

Aoh, ma contiamo come Calimero rispetto alle blasonate di serie A, è ovvio. (La roma non è blasonata, ma la fanno rientrare tra queste, so' i misteri della fede).
Ma intanto poniamoci al di sopra di ogni sospetto: da quanti lustri lo andiamo dicendo? Una vita, tanto che mi sono rotta di ripeterlo, ho abbandonato i forum per anni perché m'erano andate a nausea queste discussioni.
Poi sull'omertà che copre gli zozzoni non ci piove: e chi dovrebbe difenderci, stampa in primis (difendere il giusto, non essere faziosi come sa esserlo la stampa riomista, altrimenti ci staremmo lamentando perché invidiosi del trattamento a loro riservato?), spesso si rivela un soldatino di carta, con pochi attributi. E chi ci difende, pur se timidamente, spesso viene vivisezionato dalla tifoseria. Perché siamo puntigliosi, vorremmo di più, e attacchiamo a testa bassa. Uno poi si chiede: ma chi me lo fa fare? E così le -poche- voci a favore pian piano si spengono.

[BobLovati]

Bravo Bob(C)

il " totum revolutum " è da sempre la tattica migliore per non parlare di nulla; perchè c´è sempre qualche altra cosa, PRIMA ...

Cercate di tenere separate le 2 cose; e, soprattutto, cercate di non essere i primi a martellarvi " le pudenda "