Vale la pena continuare a farsi il sangue amaro per la Lazio ?

[franz_kappa]

Resta il fatto che passiamo ore (e scarico pile del telefono) qua sopra a confrontare snobismi, ideologie, cinismi e tutto il resto. quindi che dire? Vale la pena, evidentemente, vale la pena.
Grazie a chi ci offre spazio e modo di farlo.

Non posso che condividere in toto.

[lollapalooza]

Sì, ne vale la pena.

Forza Lazio.

[NV]

Provo a rispondere io. Cosa era quello che popolava ieri l'Olimpico?

Paura, semplicemente. Paura che la Lazio potesse concorrere, anche involontariamente, a far vincere lo scudetto alla xxxx.

Paura dei festeggiamenti, paura delle coattate, paura delle sopraffazioni, paura della violenza della massa giallorossa.
Paura e incapacità di sopportare un evento. Per quello che tale evento avrebbe comportato. C'è l'odio sportivo, certo, ma c'è anche e soprattutto, secondo me, il terrore delle conseguenze fisiche, dirette o indirette.

Lo so, quello che accade a Roma è folle, non ha eguali in Italia. Ho vissuto a Milano dal 2002 al 2009. Ho assistito a scudetti, coppe dei campioni del milan, trionfi intercontinentali (del milan). Un po' di casino a piazza Duomo la sera del trionfo e qualche bandiera alle finestre e ai balconi nelle settimane successive. Tutto qua, nella normalità di una città che ha vinto oltre 30 scudetti e 9 (!) coppe dei campioni.

A Roma non c'è normalità e questo altera un po' tutto, purtroppo.

sarò ingenuo, ma quello che tu dici di milano è trasferibile più o meno qui a roma ogni volta che vinciamo noi, e non è solo un discorso di quantità.
è vero qualche scalinata verniciata, qualche serranda imbrattata, ma non raggiungiamo mai i loro livelli, sono stati capaci di fare i cortei di auto nel 2001 per un mese! alla fine se so menati pure tra di loro a testaccio...
non è solo paura FK, è la speranza che domani sia per la città un giorno migliore e non peggiore.
quando la nostra Lazio cominciò a dominare, diciamo dalla metà degli anni novanta, veramente io li osservavo col binocolo, quasi me li dimenticavo, per poi ricordarmene al derby.
"loro" invece non ci dimenticano mai, neanche quando gli capita di avere più di trenta punti di vantaggio, non gli bastano, non gli possono bastare, perchè ricercano la nostra eliminazione.
quindi se per una volta abbiamo fatto la "ricreazione" e ci siamo dimenticati i colori olimpici, amen.
speriamo non accada più, questo si. o di ammantare il tutto con un pò più di compostezza.
stiamo parlando di chi per trent'anni ci cantava 10-100-1000 paparelli: io ancora aspetto le scuse da quell'assemblaggio, se non a me perlomeno a chi sono dovute.

[Kim Gordon]

Skorpius, fidati di quello che ti scrivo.

Io ODIO visceralmente i xxxxnisti. Sportivamente, beninteso. Provo nei loro confronti un disprezzo indicibile. Disprezzo sportivo, ovviamente.

fRANZ, mi sono fermato qui.

io comprendo che andare allo stadio sia faticosissimo. (io abdicai anni orsono) E comprendo che probabilmente la tua visione , prospettiva sia stata intaccata da chi ti sedeva vicino.
 Ti giuro che lo capisco. Mi è capitato tante volte di tornare a casa con un senso di disgusto.


e la poca lucidità se mi permetti, si legge in queste bervi frasi che scrivi..

Il disprezzo sportivo è una frasse che non stà in piedi a livello semantico.
Non esiste il disprezzo nello sport.
Te lo stai inventando tu ora in questo istante nel tentativo traballante di tenere in piedi due piani che inesorabilmente si annullano.

e cioè, quello sportivo.
e quello del tifo.

Se si è sportivi non si disprezza nessun altro partecipante al gioco.
se si è tifosi lo si fà.

siccome creo che tu sia un tifoso, la forzatura che imponi al tuo concetto di antiromanismo è , appunto, una forzatura, che quindi, non stà troppo in piedi.

ma mi auspicherei che finito il momento di caldana tu riesca ad afferrare che (tue esperienze a parte) non è successo nulla di più che l'espressione di un sentimento non sportivo, come da sempre in questa città, fra queste due squadre.

nulla di più.

e che anzi quanto successo ieri sera ha quel profumo di pasoliniano che segna la vita, nella sua espressione non contenuta, e quindi, fuori dalle regole della moralità.

io idrei, che bello, anche.

[LaLazioMia]

Ne vale moltissimo la pena. Siamo l'unico baluardo contro l'inciviltà romanoide. E' estremamente positivo che una tifoseria intera, a parte pochi singoli, si sia unita in questa battaglia, così come e' estremamente positivo che alcuni giornalisti  ( leggi Salomone) si siano ritrovati a scrivere finalmente a difesa.

[Fraplaya]

...Fraplaya trasporta su di un (simmetrico) piano ideologico l'idealismo...

Resta il fatto che passiamo ore (e scarico pile del telefono) qua sopra a confrontare snobismi, ideologie, cinismi e tutto il resto. quindi che dire? Vale la pena, evidentemente, vale la pena.
Grazie a chi ci offre spazio e modo di farlo.

Eh? Giuro che non volevo....

scherzi a parte, d'accordo con te sulla chiosa finale.

[Er Matador]

Dopo quasi cinquant'anni di domeniche chiuso in casa, di gioie e di dolori, di umiliazioni e soddisfazioni indicibili, dopo lo scempio compiuto ieri sera, ne vale ancora la pena, oppure come, secondo me dice Rob, sarebbe meglio sciogliere sta Società e svincolarla da tutte le retoriche delle Piazze delle Libertà, dei Bigiarelli e dei Generali Vaccaro, dei 27 anni in più etc etc.

Ha un senso anteporre l'odio all'amore ?

Nel calcio no, in quello che è diventato il calcio può succedere se le circostanze lo impongono.

Capitolo odio: ignoro il significato di questa parola quando si parla di avversari sportivi, per quanto detestati, che ti battono regolarmente.
Non l'ho provato, ad esempio, nel dopo-derby all'indomani di un risultato catastrofico, ma dettato da situazioni puramente tecniche.
L'ho provato ferocemente - uscendo un attimo dall'ambito capitolino - per Maradona, perché tutte le vittorie di cui è stato protagonista non si sarebbero verificate senza scorrettezze e manipolazioni letali per la credibilità dello sport.
Nei confronti dell'as roma neppure penso più allo sport: siamo di fronte a un fenomeno criminale a tutto tondo, situazione nella quale odio e volontà di annientamento coincidono col più elementare senso civico.

Tornando alla domanda di partenza, per me va riformulata: vale ancora la pena di seguire il calcio? E qui sulla risposta ho qualche dubbio.
Ma nel momento in cui la dipendenza incontrollata dal rito domenicale prende il sopravvento sul resto, rimanere laziali è scontato.
Di scempi domenica sera non ne ho visti - casomai si è contribuito ad evitarne uno -, e quanto alla tifoseria tale concetto per me è stato cancellato dagli eventi.
Dopo aver visto pseudo-laziali VIP non aprire bocca durante Calciopoli, ultrà tifare contro la squadra causa mancati incassi personali e tanti supporter "normali" acclamare Chinaglia pr... pres... - manco riesco a scriverlo -, per me il tifo è diventato un fatto strettamente personale.
Tutt'al più posso condividerlo con una comunità reale o virtuale di persone che più o meno lo vivono come me: di certo non mi sento più parte di un "popolo". Concetto, questo sì, ormai privo di senso se applicato al calcio.

[superdelio]

D'accordissimo con Er Matador, soprattutto con gli ultimi 2 capoversi.

[franz_kappa]

Tornando alla domanda di partenza, per me va riformulata: vale ancora la pena di seguire il calcio? E qui sulla risposta ho qualche dubbio.
Ma nel momento in cui la dipendenza incontrollata dal rito domenicale prende il sopravvento sul resto, rimanere laziali è scontato.[...] per me il tifo è diventato un fatto strettamente personale.
Tutt'al più posso condividerlo con una comunità reale o virtuale di persone che più o meno lo vivono come me: di certo non mi sento più parte di un "popolo". Concetto, questo sì, ormai privo di senso se applicato al calcio.

Lucidissimo Er Matador.
Mi ritrovo molto nelle tue considerazioni, soprattutto la prima frase in grassetto e in quella sottolineata.

[rione 13]

non ne è mai valsa la pena...
ma ci sarò sempre

[bak]

Tornando alla domanda di partenza, per me va riformulata: vale ancora la pena di seguire il calcio? E qui sulla risposta ho qualche dubbio.
Ma nel momento in cui la dipendenza incontrollata dal rito domenicale prende il sopravvento sul resto, rimanere laziali è scontato.

 

[Whistle]

La degenerazione del calcio non l'abbiamo certo provocata noi!
Da quando andavamo a scuola ci hanno sempre apostrofato dicendoci: "Ma seei popooooooooooo daaaaa Lazzzzzioo", burini, undiciannideb, sei venutocoltrattore e falsità varie.
Nell'epoca moderna hanno occupato tutti i media, hanno riempito le tv con le loro sporche facce: cesaroni, totty che fa valanghe di pubblicità.
Sono riusciti, non si sa come, a rendersi simpatici anche a molti non romani che ammirano Il Boro e fanno raggiungere ai cesaroni picchi assurdi di audience (non lo vedono solo a Roma)!
Nell'ambiente dello spettacolo conviene di più spiattellare a destra e a manca la propria fede trigoriota o dichiararsi laziale?
I laziali ci sono ma non si vedono (ed è giusto così), di attori/cantanti e affini riomanisti ne sono piene le cronache tutti i giorni!
Ognuno c'ha il suo spazio per tessere le lodi della compagine abusivamente fusa!

Il comportamento dei tifosi laziali contro l'Inter non è che il frutto di questa propaganda mediatica di regime giallozozzo!
Anche se io avrei fatto tutto con più discrezione, capisco chi si sente esasperato dal martellamento di questi arroganti megalomani, da gente che prima è daaaaa riomaaaaa e solo poi qualcos'altro (operai, professori, autisti, macellai, avvocati ecc.).

Chi è che ha decretato la morte del calcio? La fine del vivere il tifo in modo normale e sano?
Noi o loro?

Mi dispiace solo che qualche laziale sia sceso al loro stesso livello e si sia cesaronizzato.

[Skorpius]

Nick Hornby nel suo "febbre a 90" dice più volte che il tifo (non quello ultrà ma quello come il nostro) non è una passione ma una OSSESSIONE... ha ragione da vendere..
Con le ossessioni non puoi venire a patti

[Fabio70rm]

Vale la pena continuare a farsi il sangue amaro per la Lazio?

Decisamente SI.

Ma io, più che lo spettacolo di ieri sera, trovo insopportabili i nostri spalti da cinque anni a questa parte...

[POMATA]

Vale la pena fidateve, io sto ancora a gode

VOJO LA MAJETTA CON LO SMILE, CON SCRITTA CONFERMATORIA

[Tarallo]

Tornando alla domanda di partenza, per me va riformulata: vale ancora la pena di seguire il calcio? E qui sulla risposta ho qualche dubbio.
Ma nel momento in cui la dipendenza incontrollata dal rito domenicale prende il sopravvento sul resto, rimanere laziali è scontato.

Benissimo. Ma cosa vuol dire "rimanere laziali"? Quanti modi ci sono di essere laziali?
Perche' a me (e credo a altri) domenica sera una cosa me l'ha insegnata: il 98% dei laziali vede lo sport e le sue regole di base in modo opposto dal mio. Visto che sono il 2%, sono io che (sicuramente in ritardo) mi rendo conto che di questo mondo non posso far parte. Nel mio ultimo post fra di qua e di la', scritto credo domenica sera, mi dichiaravo ufficialmente simpatizzante e non piu' tifoso.
Fatta salva la situazione da te descritta, che mi appartiene, io non ho nulla da condividere con quel gruppo di persone di domenica sera.
Il discorso equivalente dovrebbero farlo i romanisti, se fossero capaci di elaborare un concetto di anche minima complessita'. Lo scempio visto mercoledi' e' tutto loro. Se ne dissociano? No. Loro sono cosi', decidono di essere cosi', cosi' definiscono la loro natura. Come un sol'uomo difendono er capitano, attaccano l'Inter venuta a Roma per provocarli, attaccano Balottelli per motivi che sanno solo loro. La loro e' una scelta di campo.

Io faccio la mia.
Ho la tua stessa malattia, ma la vivro' in modo diverso, e non potro' condividerla con nessuno di quelli che hanno abbattuto in una sola sera le fondamenta del mio rapporto (finora condiviso) con la Lazio.
Questo rapporto ora e' solo mio, non posso portarlo in luoghi di condivisione comuni.

[pepetto]

Questa domanda me la sono posta molte volte. Tutte le volte mi sono risposto...anzi non mi sono risposto....ho continuato ad essere Laziale.
Dopo tantissimi anni, sento un attacamento viscerale alla Lazio, sicuramente qualcosa di irrazionale e per tanti incomprensibile, per me è così, continuo ad amarla nonostante tutto.
Il giorno dello scudetto ero in tribuna con mio figlio (11enne), la tensione mi devastava, la partita di Perugia non finiva mai! Invidiavo la spensieratezza di mio figlio....io stavo soffrendo da cani.....poi finì la partita ed iniziai a piangere..."Papà perchè piangi?? Siamo campioni d'Italia!" Lo abbracciai fortissimo...."non puoi capire adesso...un giorno capirai....piango per la Mia Lazio!".  L'altra sera mentre vedevo la partita, con mio figlia e la fidanzata, eravamo combattuti tra la nausea e il compiacimento di quanto stava accadendo, abbiamo scelto la strada del silenzio e passivamente abbiamo finito di vedere la partita, nessun commento,....sicuramente è stata un'altra delusione....ho stentato tantissimo a dormire, mi frullavano nella testa mille pensieri...! Poi è iniziato un nuovo giorno, ed io sempre irrazionalmente ho voltato pagina, continuando ad amare la Mia Lazio!

[giangoverni]

Io sono orgoglioso di essere prima di tutto contro l'orrida peperonata, sinonimo di politici ( ricordo l'esultanza di gasparri al derby), di giornalai e pseudo opinionisti assolutamente senza vergogna e dignità.

Sei orgoglioso anche dei laziali che fischiavano Muslera a ogni parata? Io ho provato orrore e vergogna.

[disabitato]

Sei orgoglioso anche dei laziali che fischiavano Muslera a ogni parata? Io ho provato orrore e vergogna.

anche io.. sono andato via a metà del secondo tempo.

Per restare in tema: vale la pena? Sì! Perchè (fortunatamente) essere della Lazio va aldilà del semplice discorso sportivo. Nelle scuole, all'oratorio, nei vari campi sportivi, sei sempre da solo contro tutti. E' una palestra di vita. Se oggi sono la persona che sono, lo devo anche alla Lazio. Mi ha insegnato che c'è dignità nel distinguersi dalla massa. Mi ha donato una serenità di giudizio, mi ha insegnato che le partite (belle o brutte) finiscono al 90esimo.

Ovvio anche i miei genitori hanno contribuito alla mia crescita, ma diciamo che il trovarmi da subito uno fra tanti, mi ha fatto ragionare con la mia testa fin da piccolo.

[neweagle]

 
Io faccio la mia.
Ho la tua stessa malattia, ma la vivro' in modo diverso, e non potro' condividerla con nessuno di quelli che hanno abbattuto in una sola sera le fondamenta del mio rapporto (finora condiviso) con la Lazio.
Questo rapporto ora e' solo mio, non posso portarlo in luoghi di condivisione comuni.

il rapporto con la Lazio non si basa su fondamenta condivise.

E' un rapporto individuale e personale, non riesco a capire come possa il comportamento di altri impedirti di viverlo come vuoi.