Autore Topic: La Lazio "resiste" per 45' Inter: 2 gol e ritorno in vetta (Gazzetta.it)  (Letto 1064 volte)

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Controsorpasso e +2 sulla Roma della squadra di Mourinho, che batte 2-0 la Lazio. Le reti arrivano da azioni di calcio d'angolo: colpi di testa di Samuel nel recupero del primo tempo e di Thiago Motta al 25' della ripresa. L'Inter resta in vantaggio di due punti a due giornate dalla fine.

ROMA, 2 maggio 2010 – Di 5 maggio ce n’è uno, il 2 maggio ha tutto un altro sapore. L’Inter è di nuovo sola in vetta. La squadra di Mourinho arriva all’Olimpico e supera quello che da tutti era indicato come l’unico (e ultimo) vero ostacolo nel cammino scudetto. La Roma è ricacciata a meno due punti, a 180 minuti dalla fine. E a dividere i nerazzurri dal loro diciottesimo titolo restano ora Chievo e Siena. Prima arriva il gol di Samuel allo scadere del primo tempo, poi, al 25’ della ripresa, ecco il raddoppio di Thiago Motta che dà il via alla festa di uno stadio che, per motivi diversi, è tutto da una parte sola.

UNO STADIO UNITO — Che non sarebbe stata una partita “normale” lo si è capito da subito. Fuori dallo stadio si vendono sciarpe nerazzurre tra i sorrisi dei laziali, dentro tifosi nerazzurri (almeno seimila) e biancocelesti si uniscono in ogni coro, da “a Roma solo la Lazio” a “chi non salta è giallorosso”. E gli striscioni, sotto gli occhi di un divertito Andrea Bargnani, laziale doc: da un suggestivo “scansamose” a “Mou vinci per noi” in Tevere. L’annuncio delle formazioni è un unico “olè” e in questa atmosfera da festa grande, complice anche il pareggio dell’Atalanta che tranquillizza i laziali in campo e sulle tribune, prende il via la partita.

ASSEDIO NERAZZURRO — Passano tre minuti e l’Inter, schierato con un prudente 4-3-2-1 con Eto’o unica punta, comincia a collezionare occasioni. Prima una bella palla di Eto’o messa in mezzo ma nessun interista ci arriva, poi un violento colpo di testa di Maicon e Muslera compie la sua prima prodezza. Ecco, Nando Muslera. Sembra lui il vero rivale dell’Inter. Prima interviene alla grande su un tiro dalla distanza di Thiago Motta (al 9’), poi sulla punizione di Sneijder (al 10’) e ancora esce e spazza su una percussione di Eto’o (al 13’). La Lazio risponde con un tiro indolore di Floccari, in campo insieme a Zarate, e al 15’ con una botta da fuori di Kolarov che finisce di poco fuori. E il serbo viene ricoperto di fischi dalla sua curva. Al 24’ punizione per l’Inter, Sneijder si prepara al tiro e la Nord intona “Muslera mettete a sede”. Non lo fa e resta in piedi e pronto anche due minuti dopo quando Radu rischia l’autorete. Al 36’ Sneijder si ritrova solo di fronte a Muslera che prende coraggio toglie regolarmente la palla dai piedi dell’olandese, ci arriva Eto’o che a porta vuota tira fuori. Passa un minuto e ancora Eto’o ha sui piedi l’occasionissima per il vantaggio ma è il portiere biancoceleste è in stato di grazia e riesce a deviare. E lo stadio: “Bisogna perdere, in porta scansate” e ancora “giocate quando ve pare”. Al 42’ ci risiamo: Eto’o a un passo dalla porta, Muslera esce bene.

LA SVOLTA — E’ un assedio nerazzurro, con la Lazio che combina davvero poco. E il gol alla fine arriva: è il 46’ quando Samuel anticipa Dias, raccoglie il lungo cross di Sneijder sul secondo palo e di testa segna nell’angolo opposto. Esplode tutto l’Olimpico. L’Inter torna negli spogliatoi da capolista. I ritmi nella ripresa precipitano. I nerazzurri sono soddisfatti del risultato e puntano a mantenerlo, la Lazio non sembra voler disturbare troppo. Si gioca praticamente solo a centrocampo, le squadre fanno possesso palla, nessuna occasione realmente pericolosa da una parte e dall’altra. Al 23’ Mourinho toglie Sneijder e inserisce Milito. L’Inter si sveglia: prima Eto’o impegna Muslera che devia in angolo, poi – sugli sviluppi del corner - Thiago Motta salta più in alto di tutti e raddoppia. Mentre i laziali mostrano un ironico “Oh nooo…”. Al 28’ entra Muntari ed esce anche Eto’o, due minuti dopo dentro Cordoba per Lucio: mercoledì c’è la finale di Coppa Italia e l’idea della storica tripletta per Mourinho è sempre più stuzzicante. La gara continua senza brividi, giusto una parata facile di Julio Cesar su tiro di Hitzlsperger, una percussione di Zarate fermato regolarmente in area e un colpo di testa mancato da Milito allo scadere. Arriva il fischio finale: parte la festa, con lo stadio che intona “vinceremo/vincerete il tricolor…”.

Elisabetta Esposito

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