Autore Topic: Nicoli: Un gol al derby e la gente dopo 30 anni ti ringrazia in ginocchio  (Letto 1638 volte)

0 Utenti e 1 Visitatore stanno visualizzando questo topic.

oizaL

Aldo Nicoli, classe 1953. Con la Lazio tre stagioni, 26 presenze e un solo gol. Pesante, però, pesantissimo. Al derby, all'ultimo minuto e decisivo per la vittoria biancoceleste.


Aldo, cosa fai oggi?
Sono nato a Bologna, ma sto in provincia di Milano dove, salvo la parentesi calcistica, ho sempre vissuto. Ho un’attività commerciale di metalli non ferrosi e con il calcio a livello professionistico ho chiuso del tutto, dopo aver allenato bambini e a livello dilettantistico. E’ stata una mia scelta perché avendo finito presto la carriera e di fronte a un’attività già avviata da mio padre, ho preferito inserirmi lì senza rischiare l’incertezza di un futuro calcistico che non si sa mai bene come può andare a finire.

Sei arrivato alla Lazio nell’estate 1978.
Il Foggia era appena retrocesso e pensò di vendere i giocatori che avevano più mercato: il sottoscritto, Delneri, Bordon, Memo e altri. Ero in ballottaggio tra Napoli e Lazio e alla fine sono arrivato a Roma perché la Lazio vantava un credito nei confronti del Foggia, non ne ricordo il motivo e mi hanno “usato”, diciamo, a titolo di compensazione.

Come è stato l’approccio con la Capitale?
Molto bello. Venivo da tre anni di Foggia, che a livello ambientale non è certo il non plus ultra, soprattutto per me che venivo da Milano, e soffrivo questa situazione. Arrivare a Roma, a luglio, per fare le visite all’Acquacetosa, mi sembrò non dico il paradiso ma poco ci manca. Un bel salto in avanti. Anche a livello dirigenziale l’accoglienza la ricordo piacevolmente, con il presidente Lenzini che mi portò subito a mangiare in una trattoria tipica.

Un piccolo passo indietro. Quando giocavi nell’Inter era il momento della Lazio di Maestrelli e Chinaglia. A Milano avevate la sensazione che quella fosse una grande squadra? Oppure una meteora che sarebbe durata poco tempo?
La consideravamo più una outsider. L’ambiente e i giocatori della Lazio di quel periodo si connotavano per la loro estemporaneità: ragazzi un po’ pazzerelli. Nel sentire nostro al Nord non sembrava avesse la caratura di una società strutturata che potesse durare.

Esattamente che ruolo ricoprivi?
Centrocampista esterno che si prestava all’inserimento. Oggi sarei un “Perrotta”, un giocatore di fatica con propensione all’inserimento negli spazi.

Andiamo subito al momento cruciale della tua esperienza laziale: il derby del 18 marzo 1979 e il gol all’ultimo minuto.
Venivo da un infortunio e da un periodo dove giocavo e non giocavo. Lovati mi mise titolare e la partita, come tutti i derby specialmente quelli romani, fu ad alta tensione prima e dopo l’incontro. Non fu un grande match dal punto di visto tecnico. Il gol al 90esimo fu una sorta di liberazione per me e per la squadra, ma soprattutto mi accreditò molto agli occhi dei tifosi.

Conseguenze di quella rete?
Innanzitutto all’epoca non c’erano videoregistratori e macchinari. Mi feci fare da un ufficio della Rai una “registrazione” ante litteram dei servizi che andarono in onda all’epoca. E poi le dimostrazioni d’affetto di tifosi.

Ancora oggi ti ricordiamo e ti ringraziamo.
Me ne sono accorto 4-5 anni fa in vacanza a Cesenatico. Nella hall di un albergo incrocio una persona, un signore di una quarantina d’anni, che, non so come abbia fatto, mi riconosce e mi si butta in ginocchio per ringraziarmi davanti a tutta la clientela di turisti che non capiva cosa stesse accadendo. Fu un imbarazzo bestiale, ma che soddisfazione!

Altri ricordi?
La sera stessa della partita andammo a cenare in un ristorante vicino a Tor di Quinto dove andavamo spesso. Appena entro un tifoso che frequentava gli allenamenti e sapeva che avevo da poco scassato la macchina, la prima cosa che mi disse fu di presentarmi il giorno dopo nella sua officina di carrozziere che mi avrebbe rimesso immediatamente in piedi l’auto. E così è stato. Onestamente devo dire che ne ho approfittato.

Dal punto di vista della squadra, però, dopo il derby la stagione finì. Nelle ultime partite solo una vittoria con il Catanzaro e possibilità Uefa sfumate con la sconfitta col Napoli.
Non ci una motivazione in particolare. Un po’ ci rilassammo e un po’ dipendevamo molto da Giordano e mi pare di ricordare che calò in quel periodo la vena realizzativa di Bruno. Certo la delusione fu tanta perché in Uefa saremmo potuti arrivarci.

Cominciamo la galleria dei personaggi dell’epoca. Partiamo dall’allenatore, Bob Lovati.
Un grandissimo. Tecnico competente, ma soprattutto un grande uomo e una grande persona che ci sapeva fare con i giocatori senza essere un autoritario, anzi. E poi mi è stato vicino anche quando mi sono fatto male, tutto il periodo dell’infortunio e anche dopo che ho smesso. Ripeto, un grandissimo.

Il presidente Lenzini.
Si vedeva poco in realtà, ma quando lo incontravo vedevo un uomo dalla pasta molto semplice, molto cordiale.

Con quale giocatore avevi legato di più?
Soprattutto con Filippo Citterio che arrivò l’anno dopo il mio. Ero in buoni rapporti con tutti, ma se devo dirti uno con cui uscivo a cena frequentemente dico Citterio, anche per affinità geografica visto che è della provincia brianzola. 

Ciccio Cordova viveva il derby in modo particolare per i suoi trascorsi giallorossi?
Guarda, secondo me Cordova viveva già di per se in un mondo tutto suo, in una sfera a parte. E quindi già all’interno della squadra stava sulle sue. Era un tipo molto freddo, poco estroverso, per cui se anche avesse avuto delle emozioni non le partecipava.

Commento su Giordano.
Il più forte centravanti della mia epoca. Forse se la batte con Boninsegna con il quale ho giocato e ho conosciuto bene. Ma da compagno e avversario, dico Giordano. Centravanti completo: destro-sinistro, tecnica di base, capacità di smarcamento, testa quando ce ne era bisogno, controllo di palla, tiro al volo. E poi si faceva trovare molto facilmente. Ci giocavo molto volentieri assieme.

Mauro Tassotti lasciava intravedere che sarebbe divenuto il più forte terzino destro degli ultimi 30 anni?
All’epoca già era forte e poi si è definitivamente affermato come un grande. Ma soprattutto era un bravo ragazzo e un brav’uomo oggi.

Di Nando Viola che ricordi hai?
La sua morte è stata un grande dolore, anche perché l’anno prima della sua scomparsa lo avevo incontrato per caso in Sardegna in villeggiatura. Passammo dei giorni assieme, perché stavamo nello stesso albergo e devo dirti che, più di quando giocavamo insieme, ho conosciuto e apprezzato una grande persona. Quando ho letto della sua morte ci sono rimasto veramente male.

I più “strambi” del gruppo?
Ce ne erano diversi. Direi Martini che era abbastanza “pazzariello”, ma anche Garlaschelli non scherzava. E poi D’Amico, che oggi appare tutto serioso nelle vesti di commentatore sportivo. 

Sei rimasto in contatto con qualcuno dei compagni di allora?
No, del gruppo laziale con nessuno. Un po’ perché sono uscito dal mondo del calcio e poi perché dal punto di vista geografico sono un po’ distante dagli altri.

Passiamo alle note dolenti. L’infortunio a Perugia del maggio ’79, nemmeno due mesi dopo il gol al derby.
Avvenne a causa di un’uscita di quelle classiche, a valanga, del nostro portiere Cacciatori. Un’uscita bassa, travolgente, che tirò via tutto quello che c’era: pallone, avversario e un compagno di squadra, il sottoscritto. Mi si è girata la caviglia di 180 gradi e si è fratturato l’astragalo, un osso che si trova lì, che è una rogna. Quando succede questo difficilmente ne vieni fuori per tornare a livello agonistico. Per farti un’idea è lo stesso infortunio che ha fatto secco Van Basten.

Il recupero fu difficile?
Parecchio. E fu anche abbastanza polemico perché c’era il dottor Ziaco che non voleva mi operassi. Alla fine sono andato sotto i ferri a Barcellona, in Spagna, da un mezzo luminare della caviglia ma non ne venni fuori lo stesso. Per un anno e mezzo andai alla ricerca di un recupero che però non arrivò mai. Andai a giocare a Pescara, in prestito, per vedere se miglioravo, ma la mia storia calcistica finì lì. Nel 1982 ho smesso di giocare.

Hai interrotto male i tuoi rapporti con la Lazio per colpa di questo infortunio?
No, fu una cosa di comune accordo, molto franca. Io mi rendevo conto che più di tanto non potevo fare. E la società d’altra parte mi lasciò libero, non pretese niente. Fu tutto molto tranquillo e lineare.

Ti scoccia che oggi i tifosi laziali ti ricordino solo per il derby e non parlino mai del tuo infortunio? D’altro canto con la maglia biancoceleste ti sei giocato la carriera.
No, assolutamente. Mi va benissimo così. Sono stato alla stragrande a Roma. Una città meravigliosa dove andrei a vivere di corsa, se il lavoro me lo permettesse. Quindi accetto che mi ricordino solo per il gol alla Roma. Soprattutto, poi, quando si buttano a terra nelle hall degli alberghi…

Non abbiamo parlato del calcio scommesse del 1980. E’ doveroso farne almeno un accenno.
L’ho vissuto da lontano perché il bubbone scoppiò quando stavo fuori per l’infortunio. Però da giocatore che stava comunque dentro, nei ritiri, ti devo dire che non ho captato nulla. Fu una sorpresa. Riconobbi Trinca e Cruciani come facce conosciute che frequentavano l’ambiente, ma mai mi sarei immaginato dal comportamento di qualche compagno che ci fossero delle azioni tali da condizionare i risultati. Per me fu veramente un fulmine a ciel sereno.

La Lazio di oggi la segui?
Con molta simpatia. Non posso dire da tifoso perché storicamente, da bambino, sono sempre stato del Milan. Però in poltrona mi godo la Lazio. E ti dirò che, nonostante tutto quello che sento si dice sulla piazza, a me il presidente Lotito piace molto perché è una persona tesa a mantenere un equilibrio finanziario, senza esagerare. Anche in relazione al fatto che pur essendo stato io un calciatore, oggi i giocatori guadagnano uno spavento rispetto alla vita normale.

Alla Lazio quant’era il tuo stipendio?
Il primo anno, nel ’78, che fu quando presi di più, pigliavo 33 milioni l’anno. Ho fatto tante volte il calcolo e più o meno sarebbe un contratto da 200 mila euro di oggi. All’epoca non c’erano stranieri, sponsor, procuratori, diritti d’immagini. Facevo tutto da solo. Dipendevi dalla società che ti spediva come un pacchetto postale da una squadra all’altra. Contrattavi solo il tuo ingaggio nel momento in cui cambiavi società e concordavi lo stipendio che avresti preso ogni anno.

Cosa hai fatto col tuo primo stipendio laziale?
Al Foggia prendevo 22 milioni. Approfittai del trasferimento alla Lazio per comprare una Porsche, pure usata, che era la macchina che avevo sempre sognato. La tenetti solo un anno perché era un bagno di sangue. Però mi tolsi questo sfizio.

Concludiamo con un pronostico sul derby alle porte.
Prevedo che sarà equilibrato dal punto di vista tecnico. Faccio solo un pronostico di passione e di cabala: sono 4-5 volte che vince la Roma, sarebbe ora che toccasse alla Lazio.

Il “Nicoli” di domenica prossima chi potrebbe essere?
Quello della rete all’ultimo minuto? Mi farebbe piacere che fosse Rocchi. Un giocatore che mi piace e che magari entrando a partita in corso facesse pure il gol numero 100.

Sei pure a conoscenza del record di Rocchi? Sei ben informato.
Beh, ogni tanto una sbirciatina ai giornali sulle cose di Lazio la seguito ancora a dare...

Offline fiDelio

  • Biancoceleste DOP
  • *****
  • Post: 2770
  • Karma: +130/-5
    • Mostra profilo
Re:Nicoli: Un gol al derby e la gente dopo 30 anni ti ringrazia in ginocchio
« Risposta #1 : Mercoledì 12 Ottobre 2011, 23:58:52 »
Bellissima intervista, complimenti oizaL!
Speriamo sia anche beneaugurante....
#Liberate I Laziali

"Ancora date retta a quegli stronzi dei giornalisti?"

"Se un giorno dovessi fare un trapianto di cervello, vorrei quello di un giornalista sportivo. Perché so che non è mai stato usato"

Offline BobLovati

  • Biancoceleste Clamoroso
  • *
  • Post: 20669
  • Karma: +441/-147
  • Sesso: Maschio
    • Mostra profilo
Re:Nicoli: Un gol al derby e la gente dopo 30 anni ti ringrazia in ginocchio
« Risposta #2 : Giovedì 13 Ottobre 2011, 00:35:54 »
Nicoli ed oizaL; due da Lazio.

Bravissimi tutt´e due   ;)
Laziale, Ducatista e fiumarolo

Siamo noi fortunati ad essere della Lazio, non la Lazio ad avere noi

“LA MOGLIE DI CESARE DEVE NON SOLO ESSERE ONESTA, MA ANCHE SEMBRARE ONESTA.”

Offline ralphmalph

  • Celestino
  • ****
  • Post: 359
  • Karma: +8/-8
  • Sesso: Maschio
    • Mostra profilo
Re:Nicoli: Un gol al derby e la gente dopo 30 anni ti ringrazia in ginocchio
« Risposta #3 : Giovedì 13 Ottobre 2011, 01:25:37 »
bravissimo oizaL. Grazie
"E’ vero, tifo rioma, ma penso solo al Livorno" (A. Candreva 10.11.2009)
"Non ho mai detto di essere tifoso della rioma" (A. Candreva 08.02.20012)

Candreva vattene

Giglic

Re:Nicoli: Un gol al derby e la gente dopo 30 anni ti ringrazia in ginocchio
« Risposta #4 : Giovedì 13 Ottobre 2011, 06:27:54 »
Nicoli ed oizaL; due da Lazio.

Bravissimi tutt´e due   ;)

zorba

Re:Nicoli: Un gol al derby e la gente dopo 30 anni ti ringrazia in ginocchio
« Risposta #5 : Giovedì 13 Ottobre 2011, 06:47:22 »
Ottimo lavoro oizaL e grazie per l'intervista.

Prendano esempio molti tuoi colleghi di .... 'vaglia'!

 :D

Offline jegue98

  • Biancoceleste DOP
  • *****
  • Post: 4747
  • Karma: +127/-1
  • Sesso: Maschio
  • Sonhar nao custa nada!
    • Mostra profilo
Re:Nicoli: Un gol al derby e la gente dopo 30 anni ti ringrazia in ginocchio
« Risposta #6 : Giovedì 13 Ottobre 2011, 07:12:50 »
Ottimo lavoro oizaL e grazie per l'intervista.

Prendano esempio molti tuoi colleghi di .... 'vaglia'!

 :D




Ce l'abbiamo solo noi oizaL oizaL!!!
Never change the way you are...

Offline lollapalooza

  • Power Biancoceleste
  • *
  • Post: 5312
  • Karma: +202/-3
  • Sesso: Maschio
    • Mostra profilo
Re:Nicoli: Un gol al derby e la gente dopo 30 anni ti ringrazia in ginocchio
« Risposta #7 : Giovedì 13 Ottobre 2011, 07:36:48 »
Grande, immenso oizaL, una perla, grazie infinite.


paoletto

Re:Nicoli: Un gol al derby e la gente dopo 30 anni ti ringrazia in ginocchio
« Risposta #8 : Giovedì 13 Ottobre 2011, 08:25:41 »
ancora che fanno parlare a zeman della Lazio e di Reja

Grande Nicoli, Grazie oizaL :band1:

Offline aquilafelyx

  • Power Biancoceleste
  • *
  • Post: 10104
  • Karma: +254/-13
  • Share in the freedom I feel when I fly
    • Mostra profilo
Re:Nicoli: Un gol al derby e la gente dopo 30 anni ti ringrazia in ginocchio
« Risposta #9 : Giovedì 13 Ottobre 2011, 09:33:28 »
GRAZIE NICOLI , la scritta a V.le Angelico rimase lì per tantissimi anni , era fatta old style , in celeste col pennello , mi fece compagnia forse fino al Giubileo del 2000 e ancora oggi è attuale nella sua semplicità , perciò 'Grazie Nicoli' per il ricordo , grazie oizaL e grazie ai biancocelesti :band1:
M'illumino di Lulic

Bajo las águilas silenciosas, la inmensidad carece de significado.


Chi ha paura di perdere non merita di vincere

Offline NoSurrender

  • Power Biancoceleste
  • *
  • Post: 5285
  • Karma: +328/-40
  • Sesso: Femmina
  • Antiromanismo militante Antirazzismo combattente
    • Mostra profilo
Re:Nicoli: Un gol al derby e la gente dopo 30 anni ti ringrazia in ginocchio
« Risposta #10 : Giovedì 13 Ottobre 2011, 09:39:13 »
Grande, immenso oizaL, una perla, grazie infinite.
"No retreat, baby, no surrender"


Offline Breizh

  • Power Biancoceleste
  • *
  • Post: 6411
  • Karma: +308/-5
  • Sesso: Maschio
  • "Simpatizzante???"
    • Mostra profilo
Re:Nicoli: Un gol al derby e la gente dopo 30 anni ti ringrazia in ginocchio
« Risposta #11 : Giovedì 13 Ottobre 2011, 09:55:40 »
Un osualppa a oizaL e un applauso a Nicoli sperando davvero che qualcuno lo emuli domenica.

Offline carpelo

  • Power Biancoceleste
  • *
  • Post: 9320
  • Karma: +385/-9
  • Sesso: Maschio
  • la Lazio è AMORE
    • Mostra profilo
Re:Nicoli: Un gol al derby e la gente dopo 30 anni ti ringrazia in ginocchio
« Risposta #12 : Giovedì 13 Ottobre 2011, 10:18:07 »
Grande oizaL!
!oizaL azrof

Offline cuchillo

  • Superbiancoceleste 2012
  • *
  • Post: 8359
  • Karma: +359/-17
    • Mostra profilo
Re:Nicoli: Un gol al derby e la gente dopo 30 anni ti ringrazia in ginocchio
« Risposta #13 : Giovedì 13 Ottobre 2011, 11:18:36 »
Che onore un netter come Oizal.
Intervista fantastica.
Invidio tanto Massaccesi. Ossia Jooooooe D'Amato.

leo

Re:Nicoli: Un gol al derby e la gente dopo 30 anni ti ringrazia in ginocchio
« Risposta #14 : Giovedì 13 Ottobre 2011, 11:59:28 »
Applausi ad entrambi
(che bello essere laziali!)

bak

Re:Nicoli: Un gol al derby e la gente dopo 30 anni ti ringrazia in ginocchio
« Risposta #15 : Giovedì 13 Ottobre 2011, 13:29:32 »
oizaL grandissimo, come sempre.
Posso esprimerti due mie desiderata ? Una intervista a Maurizio Montesi ed un'altra a Maurone Tassotti. Non si sa mai che capita da quelle parti anche righetto, così si becca un'altra gomitata in faccia :D

Offline Fabio70rm

  • Power Biancoceleste
  • *
  • Post: 17897
  • Karma: +185/-13
  • Sesso: Maschio
  • Laziale di Quarta Generazione
    • Mostra profilo
Re:Nicoli: Un gol al derby e la gente dopo 30 anni ti ringrazia in ginocchio
« Risposta #16 : Domenica 16 Ottobre 2011, 14:03:02 »
Gran bella intervista, grazie oizaL!!
Polisportiva SS LAZIO, l'unica squadra a Roma che vince invece di chiacchierare!!

oizaL

Re:Nicoli: Un gol al derby e la gente dopo 30 anni ti ringrazia in ginocchio
« Risposta #17 : Lunedì 17 Ottobre 2011, 18:13:32 »
Ho appena parlato con Nicoli ringraziandolo di aver contribuito a far aleggiare nell'aria, in tutta la settimana pre-derby, lo spirito del "purgotto del 2-1 al 90esimo" e riportando tutti i vostri messaggi e saluti.

Aldo vi/ci ringrazia tutti e manda un salutone al forum.

Offline cuchillo

  • Superbiancoceleste 2012
  • *
  • Post: 8359
  • Karma: +359/-17
    • Mostra profilo
Re:Nicoli: Un gol al derby e la gente dopo 30 anni ti ringrazia in ginocchio
« Risposta #18 : Lunedì 17 Ottobre 2011, 18:58:47 »
Ma l'ha letta la tua splendida intervista anche qui?
Invidio tanto Massaccesi. Ossia Jooooooe D'Amato.

bak

Re:Nicoli: Un gol al derby e la gente dopo 30 anni ti ringrazia in ginocchio
« Risposta #19 : Giovedì 20 Ottobre 2011, 12:18:18 »