Autore Topic: Zeman e i derbies (intervista al messaggero)  (Letto 8391 volte)

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Offline Aquiladimare

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Re:Zeman e i derbies (intervista al messaggero)
« Risposta #120 : Giovedì 13 Ottobre 2011, 11:02:11 »
Zeman può non piacere, stare antipatico, quello che ve pare.

ma mò a stà a dì che è na pippa ar sugo mi sembra eccessivo.

al limite dell'inascoltabile.

nessuno dice che è una pippa ar sugo... ma personalemte ritengo che il suo verbo rivoluzionario non mi pare abbia portato i suoi frutti... alla fine era un verbo senza senso o da calcio teorico... ed i risultati ottenuti nella pratica sono quelli ottenuti anche da allenatori meno intervistati

poi sicuramente fa più notizia una partita che finisce 5-4 rispetto ad una che finisce 1-0

il suo secondo posto ottenuto con noi è stato conquistato con un rush finale nelle ultime partite quando il campionato era ormai bello che finito da un pezzo... sempre di secondo posto si tratta ma ricordiamoci sempre che non è stato frutto di una lotta per lo scudetto persa nelle ultime giornate

Offline cuchillo

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Re:Zeman e i derbies (intervista al messaggero)
« Risposta #121 : Giovedì 13 Ottobre 2011, 11:08:31 »
Di Bagnoli, oltre al Verona e al meraviglioso di Genoa di Liverpool e di un incredibile quarto posto in campionato, ricorderei anche un fantastico secondo posto con l'Inter nel 1992-'93 dietro il Milan di Capello contro cui non potevi effettivamente competere.
Anzi, ci fu un momento in cui si pensò che l'Inter potesse insidiare concretamente il primo posto, ma durò poco.
C'era un Ruben Sosa fantastico che iniziò la stagione praticamente da panchinaro (addirittura in tribuna qui all'Olimpico contro la Lazio) e poi cominciò a segnare gol a carettate. Ne fece 20 alla fine dell'anno.
Ricordo che Mario Cecchi Gori gli diede del "maledetto" perché segnò contro la Fiorentina due punizioni fantastiche, impedendo il successo ai viola che lottavano per rimanere in A. Non ci riuscirono.
Invidio tanto Massaccesi. Ossia Jooooooe D'Amato.

Offline Reflexblue

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Re:Zeman e i derbies (intervista al messaggero)
« Risposta #122 : Giovedì 13 Ottobre 2011, 11:15:46 »
Il Genoa di Bagnoli era meraviglioso e giocava alla grande. Tifai spudoratamente per loro.
Su Ruben Sosa disse che si trattava del giocatore più incolto tatticamente che gli fosse capitato di allenare, ma visto che segnava con una continuità stupefacente non gliene fregava nulla.

Offline Kim Gordon

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Re:Zeman e i derbies (intervista al messaggero)
« Risposta #123 : Giovedì 13 Ottobre 2011, 11:39:15 »
nessuno dice che è una pippa ar sugo... ma personalemte ritengo che il suo verbo rivoluzionario non mi pare abbia portato i suoi frutti...

la premessa che fai secondo me è fallata.

verbo rivoluzionario.

Zeman fa il personaggio, e capisco che questo gli procuri delle antipatie, ma Rivoluzionario è un termine fuori luogo, e soprattutto che stai inventando tu.

Lui ha sempre sostenuto il suo Credo. e L'ha fatto anche a scapito di altri, di credo.
in una situazione dialettica meno egemonizzata dall'ipocrisia, questo sarebbe stato semplice, appunto, dialettica tra le parti.

i risultati che ha portato, non sono coppe, ne scudetti, ma daltronde a me vedere Gascoigne giocare ha procurato un piacere che Inzaghi Simone Campione d'Italia non ha mai dato...

i Risultati non sono un oggetto contundente con cui si valutano le Carriere.

Ovunque và, Zeman, porta entusiasmo, gioco, e gente allo stadio. Per me questi sono risultati.

tanto, quest'anno con il Pragmatico Reja, credi che vincerai lo scudetto??!

no. e allora.


Offline fish_mark

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Re:Zeman e i derbies (intervista al messaggero)
« Risposta #124 : Giovedì 13 Ottobre 2011, 11:42:52 »
la premessa che fai secondo me è fallata.

verbo rivoluzionario.

Zeman fa il personaggio, e capisco che questo gli procuri delle antipatie, ma Rivoluzionario è un termine fuori luogo, e soprattutto che stai inventando tu.

Lui ha sempre sostenuto il suo Credo. e L'ha fatto anche a scapito di altri, di credo.
in una situazione dialettica meno egemonizzata dall'ipocrisia, questo sarebbe stato semplice, appunto, dialettica tra le parti.

i risultati che ha portato, non sono coppe, ne scudetti, ma daltronde a me vedere Gascoigne giocare ha procurato un piacere che Inzaghi Simone Campione d'Italia non ha mai dato...

i Risultati non sono un oggetto contundente con cui si valutano le Carriere.

Ovunque và, Zeman, porta entusiasmo, gioco, e gente allo stadio. Per me questi sono risultati.

tanto, quest'anno con il Pragmatico Reja, credi che vincerai lo scudetto??!

no. e allora.

Secondo alcune corrente di pensiero, calcistico, la valutazione di una squadra, di un giocatore, di un allenatore deve essere svincolata dal risultato. Approccio che in certo qual modo condivido anche percHé consente alla discussione di esprimersi liberamente.

Se proprio torniamo all confronto con l'attuale trainer della Lazio si può dire che tra Zeman e Reja c'è la stessa differenza tra un Ferran Adrià e Suor Germana.
un uomo di una certà mi offriva sempre olio canforato, spero che ritorni presto l'era del cinghiale biancoazzurro
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Offline Kim Gordon

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Re:Zeman e i derbies (intervista al messaggero)
« Risposta #125 : Giovedì 13 Ottobre 2011, 12:06:29 »
Secondo alcune corrente di pensiero, calcistico, la valutazione di una squadra, di un giocatore, di un allenatore deve essere svincolata dal risultato. Approccio che in certo qual modo condivido anche percHé consente alla discussione di esprimersi liberamente.

fish, possiamo anche avere un approccio moderato alla questione e dire che i risultati sono anche essi un elemento, importante, in uno sport, (ammesso che il Calcio sia solo quello) grazie al quale compiere una valutazione soggettiva.

mi dà fastidio però sapere che sarà l'unico. Tipo Calamita che attira a sè le differenze annullandole.

Zeman, come tutti, ha i suoi punti deboli, come allenatore, ma non si può negare che sia uno sui generis nel modo di intendere questo sport, almeno qui da noi.

Offline fish_mark

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Re:Zeman e i derbies (intervista al messaggero)
« Risposta #126 : Giovedì 13 Ottobre 2011, 12:14:03 »
fish, possiamo anche avere un approccio moderato alla questione e dire che i risultati sono anche essi un elemento, importante, in uno sport, (ammesso che il Calcio sia solo quello) grazie al quale compiere una valutazione soggettiva.

mi dà fastidio però sapere che sarà l'unico. Tipo Calamita che attira a sè le differenze annullandole.

Zeman, come tutti, ha i suoi punti deboli, come allenatore, ma non si può negare che sia uno sui generis nel modo di intendere questo sport, almeno qui da noi.

Io credo che i risultati sono una delle essenze dello sport, non l'unica, seppure la più importante.
Lo sport è anche agonismo, epica, confronto, scontro, racconto.
Uno dei fatti più epici della Formula 1 fu il secondo posto di Villeneuve a Digione nel 1979, non la vittoria di Jabouille, la prima di un motore turbo (peraltro fatto storico anche questo). Tutti ricordano quel secondo posto, non chi ha vinto quella gara.
Ci sarà un perchè.
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BobCouto

Re:Zeman e i derbies (intervista al messaggero)
« Risposta #127 : Giovedì 13 Ottobre 2011, 12:36:36 »
Io credo che i risultati sono una delle essenze dello sport, non l'unica, seppure la più importante.
Lo sport è anche agonismo, epica, confronto, scontro, racconto.
Uno dei fatti più epici della Formula 1 fu il secondo posto di Villeneuve a Digione nel 1979, non la vittoria di Jabouille, la prima di un motore turbo (peraltro fatto storico anche questo). Tutti ricordano quel secondo posto, non chi ha vinto quella gara.
Ci sarà un perchè.

Certo, ma bisogna sempre rimanere in un ambito di realismo, in qualche modo connesso ai risultati.

un libro dal titolo "Il campione Gilles", per esempio, sarebbe credibilissimo.

Molto meno sarebbe lo stesso titolo per raccontare la carriera in F1, che so, di Brian Henton o Eliseo Salazar.

Zeman che parla di derby mi pare un po' fuori luogo, ecco.

Offline fish_mark

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Re:Zeman e i derbies (intervista al messaggero)
« Risposta #128 : Giovedì 13 Ottobre 2011, 12:55:47 »
Certo, ma bisogna sempre rimanere in un ambito di realismo, in qualche modo connesso ai risultati.

un libro dal titolo "Il campione Gilles", per esempio, sarebbe credibilissimo.

Molto meno sarebbe lo stesso titolo per raccontare la carriera in F1, che so, di Brian Henton o Eliseo Salazar.

Zeman che parla di derby mi pare un po' fuori luogo, ecco.

Certo, ma nell'immaginario collettivo la figura di Gilles Villeneuve è molto più forte e amata di quella di Jacques Villeneuve, il figlio.
Il primo ha corso 67 gran premi, di cui 66 su Ferrari, vincendone appena 6, con un paio di pole position, e arrivando secondo nel mondiale 1979.
Il secondo 165 gran premi, vincendo un mondiale e 11 gran premi, collezionando 13 pole position.

Il palmares sta tutto dalla parte di Jacques (che annovera anche una 500 miglia di Indianapolis), mentre Gilles è abbastanza scarno. Eppure il mito sta tutto su quest'ultimo. la ragione non si deve tanto alla sua morte (in diretta TV), a mio parere, quanto ai fatti che accesero il cuore dei tifosi: le vittorie di Montecarlo e Jarama, il giro con tre ruote a Zandvoort, i spettacolari incidenti ma anche il duello di Digione davvero epico.

Per tornare a Zeman, il fatto che si intervisti proprio lui e non Materazzi, che pure ne ha vinto uno da allenatore, oppure Eriksonn che ne ha giocati come Zeman da opposte sponde, è giornalisticamente sensato.
La frase per cui "il derby è una partita come le altre" gli è rimasta appiccicata (voleva esprimere una verità quasi banale, gli si è ritorto contro come un paradosso). Il fatto di avene persi quattro di fila, il salto della quaglia ne fa un personaggio da derby.
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Offline ammiraglio

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Re:Zeman e i derbies (intervista al messaggero)
« Risposta #129 : Giovedì 13 Ottobre 2011, 15:50:53 »
è anche l'unico modo per avere un po' di ribalta mediatica nazionale, del resto parliamo dell'allenatore del pescara calcio, lo stesso che lo scorso anno era a foggia.
piazze propriamente locali.

i campionati di formula uno sono stati vinti da ragionieri-professori come prost, gilles purtroppo era uno straordianario e feroce combattente, dalla guida aggressiva e non tecnica.
yeah, i heard that dwight wants me fired. it's just the way it is. you know what? i just don't care, i don't give a damn.
i'll go home and find something to do.

geddy

Re:Zeman e i derbies (intervista al messaggero)
« Risposta #130 : Giovedì 13 Ottobre 2011, 20:21:30 »
Certo, ma nell'immaginario collettivo la figura di Gilles Villeneuve è molto più forte e amata di quella di Jacques Villeneuve, il figlio.
Il primo ha corso 67 gran premi, di cui 66 su Ferrari, vincendone appena 6, con un paio di pole position, e arrivando secondo nel mondiale 1979.
Il secondo 165 gran premi, vincendo un mondiale e 11 gran premi, collezionando 13 pole position.

Il palmares sta tutto dalla parte di Jacques (che annovera anche una 500 miglia di Indianapolis), mentre Gilles è abbastanza scarno. Eppure il mito sta tutto su quest'ultimo. la ragione non si deve tanto alla sua morte (in diretta TV), a mio parere, quanto ai fatti che accesero il cuore dei tifosi: le vittorie di Montecarlo e Jarama, il giro con tre ruote a Zandvoort, i spettacolari incidenti ma anche il duello di Digione davvero epico.

Per tornare a Zeman, il fatto che si intervisti proprio lui e non Materazzi, che pure ne ha vinto uno da allenatore, oppure Eriksonn che ne ha giocati come Zeman da opposte sponde, è giornalisticamente sensato.
La frase per cui "il derby è una partita come le altre" gli è rimasta appiccicata (voleva esprimere una verità quasi banale, gli si è ritorto contro come un paradosso). Il fatto di avene persi quattro di fila, il salto della quaglia ne fa un personaggio da derby.
Secondo me sbagli. Villeneuve entra nella leggenda nell'attimo stesso in cui muore. Prima era un beniamino dei tifosi della formula uno e della ferrari. Immediatamente dopo, complice la diretta tv, diventa un mito. 
Il figlio no. Di mondiale di formula uno se ne disputa uno all'anno, non è un impresa leggendaria vincerlo. Per dire tutti sanno chi è DOrando Pietri, nessuno s i ricorda chi ha vinto quella maratona però. Se Pietri non sveniva sul traguardo probabilmente sarebbero in pochi a ricordarlo come vincitore.

Zeman con Villeneuve e Petri non c'entra un tubo. E' un disco rotto. Non ha insegnato nulla, peggio non ha imparato nulla. Il suo calcio, sempre che esista il calcio di Zeman o di Guardiola e di Reja, non si è rivelato una splendida utopia. QUando ha avuto giocatori buoni ha vinto qualche partita, quando di giocatori buoni non ne ha avuti gli avversari lo hanno preso a sberle. E' successo anche al Trap, succederà a Mourinho e tra un po pure a Guardiola. SOlo che questi di partite ne hanno o n e vinceranno molte di piu di quelle che ha vinto il boemo. E' un mediocre. Esattamente come Reja se vogliamo.

Giglic

Zeman e i derbies (intervista al messaggero)
« Risposta #131 : Giovedì 13 Ottobre 2011, 20:32:25 »
È peggio di Reja. Gli manca l'umiltà che ogni tanto hill and glass dimostra

Offline carpelo

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Re:Zeman e i derbies (intervista al messaggero)
« Risposta #132 : Venerdì 14 Ottobre 2011, 10:54:15 »
Secondo me sbagli. Villeneuve entra nella leggenda nell'attimo stesso in cui muore. Prima era un beniamino dei tifosi della formula uno e della ferrari. Immediatamente dopo, complice la diretta tv, diventa un mito. 
Il figlio no. Di mondiale di formula uno se ne disputa uno all'anno, non è un impresa leggendaria vincerlo. Per dire tutti sanno chi è DOrando Pietri, nessuno s i ricorda chi ha vinto quella maratona però. Se Pietri non sveniva sul traguardo probabilmente sarebbero in pochi a ricordarlo come vincitore.

Zeman con Villeneuve e Petri non c'entra un tubo. E' un disco rotto. Non ha insegnato nulla, peggio non ha imparato nulla. Il suo calcio, sempre che esista il calcio di Zeman o di Guardiola e di Reja, non si è rivelato una splendida utopia. QUando ha avuto giocatori buoni ha vinto qualche partita, quando di giocatori buoni non ne ha avuti gli avversari lo hanno preso a sberle. E' successo anche al Trap, succederà a Mourinho e tra un po pure a Guardiola. SOlo che questi di partite ne hanno o n e vinceranno molte di piu di quelle che ha vinto il boemo. E' un mediocre. Esattamente come Reja se vogliamo.
Sono d'accordo sulla prima parte, non sulla seconda. Tralasciando il presunto valore di Zeman e l'improponibile paragone con Villeneuve e Petri (che sono miti a livello mondiale), non possiamo stabilire in anticipo cosa porta un allenatore ad essere così amato (oppure odiato) e ricordato. Quello che scrivi su Zeman può esser anche vero (non sono d'accordo ma diciamo che sia come scrivi tu), ma il fatto che sia rimasto nella memoria collettiva in maniera molto forte è innegabile. E giustifica anche le ripetute interviste.
Pure Marylin Monroe è più famosa di Grace Kelly.

Offline fish_mark

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Re:Zeman e i derbies (intervista al messaggero)
« Risposta #133 : Venerdì 14 Ottobre 2011, 11:08:25 »
Secondo me sbagli. Villeneuve entra nella leggenda nell'attimo stesso in cui muore. Prima era un beniamino dei tifosi della formula uno e della ferrari. Immediatamente dopo, complice la diretta tv, diventa un mito. 
Il figlio no. Di mondiale di formula uno se ne disputa uno all'anno, non è un impresa leggendaria vincerlo. Per dire tutti sanno chi è DOrando Pietri, nessuno s i ricorda chi ha vinto quella maratona però. Se Pietri non sveniva sul traguardo probabilmente sarebbero in pochi a ricordarlo come vincitore.

Zeman con Villeneuve e Petri non c'entra un tubo. E' un disco rotto. Non ha insegnato nulla, peggio non ha imparato nulla. Il suo calcio, sempre che esista il calcio di Zeman o di Guardiola e di Reja, non si è rivelato una splendida utopia. QUando ha avuto giocatori buoni ha vinto qualche partita, quando di giocatori buoni non ne ha avuti gli avversari lo hanno preso a sberle. E' successo anche al Trap, succederà a Mourinho e tra un po pure a Guardiola. SOlo che questi di partite ne hanno o n e vinceranno molte di piu di quelle che ha vinto il boemo. E' un mediocre. Esattamente come Reja se vogliamo.

Guarda conosco molto bene la storia di Gilles Villeneuve e ti dico che quando avvenne il maledetto incidente della Terlamen Kurve di Zolder lui non sta passando un periodo di grande forma. Ricorderai i fatti Imola di 15 giorni.
Gilles era comunque già entrato nel mito, di certo la morte in diretta TV contribuì molto, ma il grosso era già fatto. Vale lo stesso discorso per Senna, mutatis mutandis (ma il brasiliano era un talento purissimo, molto più del canadese).

Hai sottolineato anche tu la storia di Dorando Petri che non vince, anzi fallisce proprio sul traguardo però proprio per qeusto diventa un mito. Nello sport la leggenda non si costruisce soltanto sulle vittorie, ma anche (e per certi versi soprattutto) per incredibili sconfitte. Personalmente a me piace molto guardare agli sconfitti piuttosto che esaltare i vincitori. Per questo odio square come il Real Madrid e tifo Lazio, visto che tra Gastone e Paperino non ho dubbi: preferisco quest'ultimo.

Zeman ha insegnato un certo tipo di calcio, una splendida utopia come la definisci tu e come la definirei io. Questo non significa che bisogna seguire il suo esempio, neé che il 433 è degno del premio nobel per la fisica.
Significa semplicemente che nella storia del calcio, nell'evoluzione del pensiero calcistico c'è anche lui, al netto della pubblicistica imperiosa prodotta dai suoi adepti.

Finisco con Gilles Villenevue, su cui sono abbastanza rigido.
Cosa ha insegnato fare un giro intero di Zandvoort con una gomma a terra e mezza sospensione scassata?
Cosa ha insegnato tenere dietro 4 piloti per una trentina di giri come successe a Jarama?
Cosa ha insegnato vincere a Montecarlo con un elefante turbocompresso come era la 126CK?

Niente, se non  una cosa: NON MOLLARE MAI!

Ciao Gilles
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Re:Zeman e i derbies (intervista al messaggero)
« Risposta #134 : Venerdì 14 Ottobre 2011, 11:11:17 »
Pure Marylin Monroe è più famosa di Grace Kelly.

Bravo! Hai sottolineato una grande contraddizione.
Ieri sera l'ho rivista nella finestra di fronte: la Kelly era di una bellezza insuperabile, altro che la Monroe!
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Offline Fabio70rm

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Re:Zeman e i derbies (intervista al messaggero)
« Risposta #135 : Domenica 16 Ottobre 2011, 14:37:17 »
Zeman ha portato entusiasmo in un periodo in cui serviva. Venivamo dalla mediocrita, quella vera, degli anni calleriani di Materazzi prima e Zoff dopo. Ma ve li ricordate?

Zeman riportò entusiasmo e voglia di andare allo stadio e di vincere. Poi, ovviamente, stufò con i suoi eccessi. Giusto il cambio con un Zoff traghettatore, che segnalava anche la virata verso un ciclo davvero vincente.
Polisportiva SS LAZIO, l'unica squadra a Roma che vince invece di chiacchierare!!